15 November, 2024
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Ieri e oggi, a Cagliari, incontro internazionale sulle strategie del progetto Finmed.

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Due giornate di incontri a Cagliari per mettere a punto le strategie comunitarie per sostenere la crescita delle imprese ‘green’ nell’ambito del settore energetico. Ieri e oggi, in un hotel cittadino, si sono incontrati i protagonisti del progetto europeo finMED, finanziato dal programma Interreg Med 2014-2020, che vede tra i partner l’assessorato dell’Industria, Servizio Energia ed Economia Verde.

Si tratta del secondo incontro partenariale, dopo quello svoltosi a Torino nello scorso aprile. Il progetto prevede un budget di 4 milioni e 300mila euro e si sviluppa in 4 anni. L’idea di fondo è che sostenibilità e tutela dell’ambiente garantiscono, tra le altre cose, nuove opportunità di mercato per le imprese nell’area del Mediterraneo. Tuttavia, per accompagnare e sostenere queste opportunità servono adeguati investimenti all’innovazione nei campi sensibili allo sviluppo ‘verde’. Il progetto finMED è una delle risposte a questa sfida: il settore privato ha bisogno di servizi efficienti che consentano alle imprese di accedere in modo rapido ai finanziamenti; il settore pubblico, invece, deve essere in grado di supportare meglio le capacità di innovazione dei privati. Le linee di intervento del progetto sono tre. La prima riguarda il miglioramento delle politiche pubbliche attraverso lo sviluppo e l’adozione di nuovi principi, strategie e pratiche per il finanziamento della crescita nei settori ‘green’. La seconda linea di intervento prevede il supporto all’innovazione per le imprese con l’obiettivo di abbattere le barriere tra aziende e finanziatori. Infine, la terza linea, prevede di migliorare le capacità imprenditoriali nei settori dell’energia pulita, da un lato stimolando l’adattamento delle imprese all’evoluzione dei mercati e, dall’altro, preparando le prossime sfide nei settori finanziari.

Il capofila del progetto è la Regione Piemonte che coordina gli altri 14 partner provenienti da varie aree del Mediterraneo. L’iniziativa, infatti, coinvolge anche l’Università di Torino, la Regione ovest della Macedonia, l’Agenzia per lo sviluppo economico di Sarajevo, l’Università dell’Algarve, in Portogallo, l’Agenzia per lo sviluppo del distretto di Famagosta, di Cipro, la Regione della Corsica, oltre ad aziende e istituti di ricerca provenienti da Slovenia, Grecia, Francia, Malta e Spagna.

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