La Regione ha deciso di estendere la sperimentazione del telelavoro ad altri 20 dipendenti.
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La Regione ha deciso di estendere la sperimentazione del telelavoro ad altri 20 dipendenti portando a un totale di 40 le persone che saranno impegnate con questa metodologia organizzativa. Lo prevede la delibera approvata oggi dalla Giunta su proposta dell’assessore del Personale Filippo Spanu.
Viene così rafforzata la fase sperimentale che ha coinvolto, in questi primi due anni di operatività, 20 dipendenti con gravi e perduranti problemi di salute personale o con esigenze di assistenza a familiari affetti da gravi patologie. Con questa sistema i lavoratori possono continuare a prestare la propria attività anche nel corso dei periodi di cura. Viene così attenuato il loro il disagio e garantita a tutti la possibilità di restare all’interno del processo lavorativo con indubbi benefici anche per l’attività amministrativa.
«Il telelavoro – sottolinea l’assessore Filippo Spanu – costituisce una modalità di lavoro flessibile in grado di introdurre nella pubblica amministrazione soluzioni organizzative che migliorino la qualità delle prestazioni e determinino un incremento della produttività del lavoro attraverso l’ottimizzazione delle risorse umane. Rappresenta, inoltre, una valida opportunità per dare concreta attuazione alle crescenti richieste di flessibilità della prestazione lavorativa, assicurando tempi di lavoro meno rigidi e meglio rispondenti alle esigenze individuali e della vita extralavorativa.»
Nella delibera approvata oggi viene previsto di dare priorità, ai fini dell’accesso al telelavoro, per un numero di ulteriori 20 unità, ai dipendenti che si trovino in situazioni di svantaggio personale, sociale e familiare debitamente documentate.
Entro il 2018 si procederà ad una verifica della sperimentazione per un’eventuale estensione dei posti disponibili. «Per le stesse motivazioni che hanno portato all’introduzione del telelavoro – conclude l’assessore del Personale – stiamo valutando la possibilità di introdurre, in tempi brevi, nell’amministrazione regionale altre modalità di lavoro flessibile come lo smart working o lavoro agile».
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