La RSU Eurallumina sollecita le definitive autorizzazioni per il riavvio della produzione nello stabilimento di Portovesme.
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Con il deposito presso gli uffici del servizio di valutazione ambientale dell’assessorato dell’Ambiente della Regione Sardegna, della documentazione inerente l’aggiornamento per la sostituzione del progetto chp con vapordotto da Enel (variante al progetto originale per l’ammodernamento della raffineria di allumina di Portovesme) si fa più forte e pressante la richiesta di arrivare alle definitive autorizzazioni da parte delle rappresentanze sindacali unitarie di fabbrica e dei lavoratori Eurallumina. La richiesta e che queste debbano pervenire assolutamente entro la fine dell’anno in corso. La richiesta della RSU delle tute verdi sulcitane di poter svolgere un incontro per fare il punto sul percorso procedurale ed evidenziare l’urgenza di una conclusione positiva è stata recepita e mercoledì 19 settembre 2018, presso l’assessorato regionale dell’Industria, su convocazione dell’assessore Maria Grazia Piras, si svolgerà alle ore 16.00, una riunione a cui sono stati invitati a partecipare: la presidenza della Giunta regionale, l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, l’assessore del Lavoro Virginia Mura, il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi, le segreterie generali regionali Cgil, Cisl e Uil, le segreterie dei chimici a livello regionale e provinciale, l’azienda Eurallumina con il presidente Vincenzo Rosino e l’amministratore delegato Luca Vincenzi.
Dal punto di vista tecnico, la variante al progetto aggiornato consiste principalmente nella sostituzione della prevista centrale cogenerativa a carbone (chp) per produrre l’energia termica ed elettrica necessaria alla raffineria, con un vapordotto di convogliamento del vapore dalla centrale termoelettrica Grazia Deledda di Portovesme dell’Enel distribuzione, con restituzione delle condense da parte dell’Eurallumina. Prevede, inoltre, la riduzione della vita utile dall’installazione sino ai 10 anni, e la limitazione dell’altezza di deposizione dei residui di lavorazione nel bacino nei settori a e b attuali, l’eliminazione dell’installazione del secondo scaricatore portuale ed il prelievo della energia elettrica necessaria dalla rete nazionale. Rimane sostanzialmente confermata la conversione della raffineria per l’utilizzo delle bauxite tri-idrate con l’attacco da alta a bassa pressione, l’ampliamento areale del bacino per lo stoccaggio dei residui di lavorazione previo trattamento di disidratazione attraverso un impianto di presso filtratura, ed il progetto per lo scarico portuale del carbone con consegna all’esistente carbonile Enel.
L’iniziativa consentirà il raggiungimento delle condizioni necessarie per la ripresa delle attività di Eurallumina, garantendone la competitività sui mercati internazionali. Il progetto comporterà, rispetto alla precedente configurazione dell’impianto, una riduzione delle emissioni in atmosfera. La messa a dimora dei residui delle lavorazioni disidratati consentirà di migliorare l’impatto ambientale del sito di stoccaggio adeguandolo alle migliori tecnologie disponibili del settore (mtd). Le opere connesse alla realizzazione avranno limitati impatti paesaggistici, e non sono attesi effetti ambientali significativi sia in fase di cantiere che di esercizio. Il progetto ha già ricevuto la valutazione positiva del ministero dell’Ambiente in data 29/05/18. Alle autorizzazioni Via ed Aia, è legato il sostegno ai lavoratori nel periodo transitorio (per il 2019, l’avvio produzione è indicato per l’inizio del secondo semestre 2020) essendo gli attuali ammortizzatori sociali in scadenza 31/12/2018, e per ottenere un rinnovo occorre avere la certezza degli investimenti che non potranno partire senza le sopracitate autorizzazioni. Per questo motivo cresce la preoccupazione tra i lavoratori che non hanno mai interrotto lo stato di mobilitazione permanente, e sono pronti a mettere in campo ogni possibile iniziativa per il raggiungimento dell’obiettivo lungamente inseguito, e che mai come in questo momento appare raggiungibile. Il piano industriale prevede 357 lavoratori diretti (saranno un centinaio le nuove assunzioni) e il convogliamento di altre 250 persone tra indiretti, indotto, servizi e fornitori. Attualmente, per il mantenimento degli impianti, si alternano in rotazione circa 100 lavoratori diretti ed una trentina degli appalti. Gli investimenti previsti sono circa 240 milioni di euro.
RSU Eurallumina
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