Lettera aperta di un turista toscano, innamorato del Sud Ovest Sardo.
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Da anni frequento Sant’Anna Arresi, le sue strade, il suo mare. La posizione del Paese è ottimale, i servizi sufficienti e misurati a un turismo che, fortunatamente, in questa zona non cerca i lussi ma la natura. E con essa il rispetto verso chi abita qui e, naturalmente, il suo mare magnifico. Un mare che non ostenta lussi sulle spiagge ma che propone ciò che all’occhio nudo è fruibile gratuitamente: la naturale bellezza. Troverei utile, proprio per questo, che l’amministrazione comunale riuscisse a realizzare una pista ciclo-pedonale che dal paese conducesse al mare. Un nastro naturale di circa sette chilometri che se realizzato esalterebbe le principali caratteristiche di questo luogo, fatto di sabbia bianca, dune e stagni, habitat di specie volatili incantevoli. Non credo che si tratterebbe di un’opera impossibile; credo invece che la ricerca oculata dei fondi europei, potrebbe dare degli ottimi risultati. Mi immagino, così, un percorso dedicato a i pedoni e ai ciclisti, a tutti coloro, ad esempio, che preferiscono, all’uso delle automobili, la bicicletta: tradizionale o elettrica. E mi immagino, ancora, al posto dei due grandi parcheggi sterrati, due aree attrezzate e ombrose, almeno in parte. Cosa sarebbe il passaggio in bicicletta di fronte agli stagni? Cosa sarebbe, ad orari prestabiliti, un servizio di visite guidate che ai bambini (ma non solo) spiegasse le specie di volatili presenti, l’ecosistema dei laghi, la coltivazione dei vigneti e le qualità dell’aria rispetto a questo luogo unico? Sarebbe un investimento non solo dall’impronta ecologica ma anche culturale. E civico. E perché non pensare di realizzare una pubblica illuminazione attraverso il sistema fotovoltaico, un’illuminazione in grado di non contaminare il paesaggio con il suo “inquinamento luminoso” ma utile a garantire sicurezza a che transita? Io sono per un turismo educato, rispettoso delle persone che vivono i territori, delle loro tradizioni. Ma questo arricchirebbe il rispetto di questo angolo di Sardegna, e lo consegnerebbe ai più giovani preservato dall’incuria, valorizzato da interventi che antepongono il rispetto per l’ambiente al consumo tout-court.
Credo che sarebbe possibile. E credo che aiuterebbe a mantenere intatta la meravigliosa terra di Sardegna.
Maurizio Guccione
Camigliano (Capannori) Lucca
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