19 November, 2024
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Domani, lunedì 24 settembre, alle 10.00, nei locali dell’assessorato della Sanità, l’assessore Luigi Arru, l’Unità di crisi sulla West Nile Disease con tutti i suoi componenti ed il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, illustreranno ai giornalisti i dati epidemiologici aggiornati sulla diffusione della Febbre del Nilo nell’Isola. Nel corso della conferenza stampa, saranno fornite anche utili indicazioni di prevenzione da diffondere tra la popolazione.

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«Una protesta assurda e sconcertante motivata dal fatto che su circa 40 mila studenti che frequentano le università di Cagliari e Sassari poco più di 30 giovani rifugiati ricevano pass accademici sulla base di norme ben precise applicate dal ministero dell’Università e della Ricerca scientifica. Il progetto Passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati, attuato dagli atenei di Cagliari e Sassari, è stato promosso dal Consiglio d’Europa e sostenuto dal ministero dell’istruzione. La Regione Sardegna, senza comunque impegnare risorse finanziarie, ha dato il suo appoggio all’iniziativa che favorisce il processo di integrazione e consente ai richiedenti asilo di acquisire competenze specialistiche da sfruttare poi nei paesi d’origine. I rifugiati che hanno i requisiti per iscriversi all’Università di Cagliari sono 12. A Sassari verranno a breve consegnati pass accademici a 20 ragazzi. Numeri esigui in proporzione al totale degli iscritti nei due atenei: circa 26mila studenti a Cagliari, 12.500 a Sassari. È importante precisare che i rifugiati con i pass accademici rientrano nella quota che il ministero riconosce agli stranieri senza sottrarre posti o arrecare danno agli studenti sardi.»

Lo ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu rispondendo alle dichiarazioni degli esponenti politici che hanno dato vita a una manifestazione di protesta davanti al palazzo del Consiglio regionale.

L’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena ricorda  che «la Giunta guidata da Francesco Pigliaru ha notevolmente fatto crescere in questi anni gli investimenti sul fronte dell’istruzione e del diritto allo studio con concreti vantaggi per gli studenti sardi. Con l’aumento delle risorse regionali da 3 a 13 milioni di euro, le borse di studio e le azioni a sostegno di studenti capaci e meritevoli privi di mezzi per il 2018-2019 diventano infatti più ricche e si amplia la platea dei beneficiari. Alle risorse regionali – chiarisce Giuseppe Dessena – si aggiungono quelle statali, europee e la tassa per il diritto allo studio universitario, incassato nel corso del 2018 direttamente dall’Ersu, arrivando alla cifra di circa 40 milioni. Nel 2018 9 mila studenti idonei potranno beneficiare della borsa di studio che sarà più ricca di prima. Il contributo economico massimo consentito è di 5.100 euro per i fuori sede. Il 25% degli iscritti alle nostre università ha la certezza di ricevere i contributi».

«Le università sarde – spiegano gli assessori Filippo Spanu e Giuseppe Dessena – sono aperte da molto tempo, ci sono centinaia e centinaia di studenti che vengono da tutto il mondo e che alimentano il confronto e il dialogo interculturale con i nostri giovani che a loro volta affrontano esperienze di studio all’estero. La Regione sta investendo la giusta quantità di risorse in questa direzione. Dobbiamo favorire gli scambi perché questa è la politica che farà crescere la Sardegna, il resto è rappresentato da polemiche localistiche che non servono ai sardi e alla crescita dell’isola.»

 

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«Crediamo talmente tanto nel futuro di questo settore e nelle migliaia di persone che ci lavorano che abbiamo organizzato 11 tavoli tematici, 6 tavole rotonde in cui sono stati coinvolti oltre 500 addetti ai lavori che hanno permesso agli Stati generali dell’Agricoltura 2018 di far incontrare portatori di interesse che neanche si conoscevano.»

Lo ha detto ieri l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, in occasione della chiusura della tre giorni di attività nel polo fieristico di Cagliari, dove numerosi attori del comparto si sono ritrovati per fare un bilancio dello stato di salute del mondo delle campagne e per ragionare su come costruire la futura programmazione agricola 2021-2027.

All’iniziativa hanno partecipato agricoltori e allevatori, rappresentanti della trasformazione cooperativa e privata, grande distribuzione e commercializzazione di più piccole dimensioni, centri di ricerca e università. E poi le strutture dell’Assessorato e delle Agenzie agricole Agris, Argea e Laore, di Forestas, ma anche i Consorzi di Bonifica ed i Gal, tecnici dell’ARA e della Sanità animale, i Consorzi di tutela e l’Enas, l’Autorità di bacino e le rappresentanze istituzionali di Unione europea, Stato e Regioni. Tutti hanno portato le loro esperienze e le hanno condivise, apprezzando la metodologia organizzativa messa in campo per i momenti di confronto e di elaborazione dei punti di forza e debolezza dei diversi comparti analizzati e delle possibili azioni da mettere in atto nel medio e lungo periodo. La prima giornata, dopo i saluti istituzionali e le relazioni introduttive, si era aperta infatti con 11 gruppi di lavoro tematici che hanno prodotto dei report finali su cui si è discusso, in plenaria, in 6 tavole rotonde.

«Ci è stato chiesto – ha osservato Pier Luigi Caria – che un appuntamento come gli Stati generali non sia una iniziativa isolata nel tempo, ma che abbia una continuità e una cadenza periodica da portare anche nei territori della Sardegna. Un modo per fare bilanci costanti sugli obiettivi raggiunti o ancora da perseguire.»

Entrando nel merito delle questioni affrontate tra giovedì scorso e oggi, l’assessore ha spiegato che «una delle criticità maggiori, che riguarda sostanzialmente quasi tutti i comparti, è la frammentazione delle produzioni e la difficoltà di mettere assieme le aziende per convogliarle verso mercati di largo consumo. Poi c’è il limite dell’insularità, il gap tecnologico e infrastrutturale che interessa tutta la filiera: dalla produzione alle vendite passando per la trasformazione. È necessario quindi programmare nuovi investimenti in termini economici, di conoscenza e formazione. Valorizzare ancora di più l’agricoltura istruita dove i nostri giovani siano al passo dei loro coetanei europei e mondiali. La chiave di volta dell’agricoltura dei prossimi decenni – ha detto Pier Luigi Caria – è nell’agricoltura di precisione: su quei processi che riducono i costi e su cui noi sardi dobbiamo investire garantendo però sempre la qualità delle nostre produzioni. Permettere ad agricoltori e allevatori di lavorare meglio e di massimizzare i profitti non deve portare affatto a rinunciare alle eccellenze agroalimentari: il vero punto di forza del brand Sardegna».

Nei tavoli è stato ribadito che il comparto agricolo sardo è sempre più inserito nelle dinamiche globali del mercato agroalimentare, dove la sfida sul cibo, da garantire a miliardi di abitanti del pianeta, sarà uno dei maggiori impegni che caratterizzeranno, per i prossimi decenni, le azioni politiche dei grandi Paesi e dell’Unione europea stessa.

Sul piano della gestione delle risorse in vista della PAC 2021-2027, l’esponente della Giunta ha ricordato che «è necessario iniziare da subito a pensare come costruire la prossima PAC. Dobbiamo innanzitutto aprire un confronto con Governo e Unione Europea su una accelerazione del riequilibrio del valore dei titoli PAC. Una battaglia da portare avanti su tutti i tavoli con il sostegno dei portatori di interesse. È infatti inaccettabile che il mondo delle campagne sarde percepisca risorse vergognosamente inferiori di due o tre volte rispetto ai colleghi di altre regioni italiane. Da questi Stati generali è inoltre emerso che agricoltura di precisione, filiere, innovazione tecnologica e delle pratiche colturali, ricambio generazionale nelle imprese sono le parole d’ordine che devono seriamente animare i processi di sviluppo futuri. Avessi avuto altre risorse del PSR da rimodulare e spendere – ha precisato il titolare dell’Agricoltura – le avrei destinate esclusivamente a queste voci».

Ieri mattina si è tenuta l’ultima tavola rotonda dedicata alla gestione delle risorse idriche, mentre nei cinque appuntamenti di ieri si era parlato di tutti i maggiori comparti agricoli, forestali e zootecnici, ma anche di Semplificazione legislativa e amministrativa, pagamenti in agricoltura, Organismo Pagatore Regionale – Sviluppo locale, GAL, SNAI, multifunzionalità delle aziende e diversificazione dell’attività agricola.

Il tema dell’acqua ha fatto da cornice alle attività di analisi e riflessione promosse dagli Stati generali. Si è ragionato su tutte le soluzioni possibili per garantire la risorsa primaria: da infrastrutture efficienti e interconnessioni più diffuse. Ma anche riduzione degli sprechi e delle perdite, agricoltura di precisione, riutilizzo dei reflui e desalinizzatori.

Il direttore generale dell’Assessorato, Sebastiano Piredda, ha poi illustrato una relazione tecnica sulle attività del Programma di sviluppo 2014-2020 tra misure in corso di pagamento, in ritardo e in via di conclusione.

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«La disorganizzazione degli ospedali cagliaritani Binaghi e Businco incide gravemente sulla qualità delle cure e sulla vita dei pazienti. Ma le cose sono destinate addirittura a peggiorare. Francesco Pigliaru e l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru fermino la direttrice Graziella Pintus prima che sia troppo tardi.»

Lo ha detto Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori sardi.

«Nel reparto di Ematologia del Binaghi – ha aggiunto Michele Cossa – è stata occupato l’intero corridoio del terzo piano, facendone una grande sala d’attesa che ogni giorno ospita fino ad un centinaio di persone. Mi chiedo perché non si siano studiate soluzioni alternative, tali da favorire un utilizzo razionale degli spazi.»

«In un’ala contigua verrà trasferita la Neuroriabilitazione dall’ospedale Brotzu, in completo spregio delle esigenze dei reparti chirurgici. Basti pensare che al posto della Direzione della Chirurgia Oncologica ci sarà una palestra, e un’ala sarà trasformata con stanze di degenza che devono rispondere ai requisiti per i pazienti della Neuroriabilitazione – ha sottolineato ancora Michele Cossa -. Per di più si crea altro caos spostando medici e reparti seguendo criteri inconcepibili e schizofrenici: il reparto di degenza è al terzo piano, i medici che faranno le dimissioni al quarto, e le medicazioni al secondo piano. Senza contare i referti istologici che arriveranno al quarto piano, con le cartelle cliniche sistemate al piano di sotto.»

«Tutti i lavori previsti per questa razionalizzazione costeranno 390mila euro dalle tasche dei sardi, opere che saranno inutili fra 2 anni, dato che nel 2020 all’Ospedale San Michele è prevista l’apertura del Trauma Center con annessi unità spinale e, appunto, Neuroriabilitazione. Un’ambulanza sarà sottratta alla sua funzione per fare la spola continuamente tra il Brotzu e il Businco – prosegue Michele Cossa – per trasportare neurologi, urologi, neurochirurghi chiamati frequentemente in consulenza dalla Neuroriabilitazione.»

«Prima di buttare via soldi che sarebbero potuti servire per rimettere a posto le vetuste sale operatorie del Businco – ha concluso Michele  Cossa – la Giunta e l’assessore Luigi Arru si fermino a pensare quanta poca considerazione hanno per la qualità della degenza dei pazienti e delle condizioni di chi ci lavora.»

 

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La lunga attesa è finita, alle 16.00 iniziano i campionati dilettantistici regionali. Nel girone A di Promozione regionale, tra le squadre più attese ed ambiziose ci sono il Carbonia e la Monteponi. Il Carbonia ha cambiato guida tecnica (Fabio Piras ha rilevato il posto di Andrea Marongiu) e rinforzato notevolmente l’organico, in particolare il reparto offensivo (con Christian Cacciuto, Nicola Lazzaro e Giacomo Sanna); la Monteponi, ripescata dopo il 2° posto nel girone B del campionato di Prima categoria alle spalle del Villamassargia, ha affidato la guida tecnica ad Andrea Marras e rinforzato l’organico per puntare ai vertici. Le altre due squadre sulcitane, Villamassargia e Carloforte, con Giampaolo Murru e Giancarlo Leone in panchina, partono in posizioni più arretrate (come ha confermato il primo turno della Coppa Italia) e puntano alla salvezza.
Il calendario della prima giornata propone Carbonia-Selargius (dirige Andrea Senes di Cagliari, assistenti di linea Alberto Renna e Marco Navarra di Carbonia); Andromeda-Monteponi Iglesias (dirige Antonio Pergola di Cagliari, assistenti di linea Alessandro Matta di Cagliari ed Annamaria Sabiu di Carbonia); Carloforte-La Palma Monte Urpinu (dirige Luca Casula di Carbonia, assistenti di linea Diego Massa di Carbonia e Valeria Spizuoco di Cagliari); Villamassargia-Orrolese (dirige Federico Isu di Cagliari, assistenti di linea Stefano Siddi e Matteo Laconi di Cagliari).

Completano il programma della prima giornata, le partite: Arborea-Sant’Elena Qusrtu, Gonnosfanadiga-Seulo 2010, Idolo-San Marco Assemini ’80 e, infine, Villasor-Vecchio Borgo Sant’Elia.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, al via sono presenti cinque squadre sulcitane. E’ subito derby tra Fermassenti e Cortoghiana, mentre l’Atletico Narcao, l’Atletico Villaperuccio e la ripescata Isola di Sant’Antioco , fanno il loro esordio in casa, rispettivamente contro Seui Arcueri, Tharros ed Atletico Sanluri.

Completano il programma della prima giornata, le partita Gergei-Circolo Ricreativo Arborea, Oristanese-Libertas Barumini, Villacidrese.Sadali e Virtus Villamar-Villanovafranca.

 

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«Prima erano i migranti, ora gli studenti. È singolare leggere le motivazioni fantasiose e surreali che i sardisti leghisti tirano in ballo per giustificare il sit-in sotto il Consiglio regionale. È una vecchia tecnica per avere visibilità e consenso. Si mette a correre una voce e poi si fanno manifestazioni e proteste, ben sapendo come stanno le cose: e cioè che  non esistono studenti idonei e non beneficiari di borsa di studio da circa 3 anni.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

«Oggi ci sono coloro che, inventando falsi favoritismi e false corsie preferenziali hanno deciso di anticipare la campagna elettorale inaugurando una deriva all’insegna del “prima i sardi”. Resta da chiarire un dubbio: i sardi che vanno a studiare in Lombardia, dal nuovo asse Lega/Psd’Az riceveranno lo stesso trattamento? – ha concluso Emanuele Cani – E i sardisti potranno entrare in Lombardia o sarà solo appannaggio dei lombardi?»

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Il Cagliari è tornato a mani vuote, nonostante una buona prestazione, dal “Tardini” di Parma, al cospetto di un’altra neopromossa, esattamente com’era accaduto alcune settimane fa ad Empoli. Seconda sconfitta stagionale, con l’identico punteggio di 2 a 0, goal di Inglese e Gervihno (quest’ultimo autore di una straordinaria azione personale). Come non era stato difficile prevedere, ha pesato molto sul risultato, l’assenza del bomber rossoblu Leonardo Pavoletti, maturata nell’immediata vigilia dell’incontro, perché la squadra ha costruito tanto, non riuscendo a concretizzare in goal.

Le reti decisive sono maturate al 20′ del primo tempo su lancio in verticale di Dimarco, sfruttato da Inglese che è sfuggito alla marcatura di Romagna ed ha superato Cragno, approfittando di un rimpallo favorevole (goal convalidato dopo la consultazione della VAR); ed in avvio di ripresa, quando il Cagliari stava cercando di organizzare una reazione per riagganciare il pari, frutto della grande prodezza dell’ex romanista Gervinho, involatosi dalla propria metà campo ed arrivato alla conclusione dopo l’ultimo dribbling su Klavan, con la sfera che si è infilata in rete dopo aver battuto su un palo.

Il resto della partita ha visto il Cagliari cercare insistentemente una reazione, riuscendo a costruire anche alcune nitide occasioni e scoprendosi inevitabilmente alle spalle, rischiando di subire il terzo goal, negato da Cragno a Ceravolo.

Non c’è tempo per recriminare, perché mercoledì il turno infrasettimanale porterà alla Sardegna Arena la Sampdoria degli ex Marco Giampaolo e Nicola Murru, desiderosa di riscattare la sconfitta interna subita ieri dall’Inter, maturata con un goal di Brozovic al 94′.

«Abbiamo fatto registrare una superiorità tangibile nel corso del primo tempo, avremmo dovuto finalizzare di più per la mole di gioco che abbiano creato, attaccare la porta e creare più problemi al Parma – ha detto a fine partita il tecnico rossoblu Rolando Maran -. Poi abbiamo preso un gol che ci ha complicato la vita. Nella ripresa, dopo il 2-0 di Gervinho, ci siamo disuniti alla ricerca del pareggio, pur continuando a costruire gioco. Gervinho sull’azione del gol è andato fortissimo ma sapevamo che il punto forte del Parma è la ripartenza veloce. In quel momento la partita si è messa sui canoni più congeniali ai nostri avversari. Noi abbiamo dovuto alzarci ancora di più in fase di costruzione e nel momento in cui sbagliavamo qualche fraseggio, il Parma aveva campo per le ripartenze.»

«Peccato perché c’era stato l’approccio giusto e abbiamo continuato a provarci anche sotto di due gol: arrivavamo bene negli ultimi venti metri, con l’uomo libero di portare palla. Nella ripresa però abbiamo giocato in maniera più individuale, non con l’equilibrio mostrato nel primo tempo e ad un certo punto è venuta a mancare anche un pizzico di convinzione – ha concluso Rolando Maran -. Il gran caldo può avere inciso.»

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Ieri mattina si è svolto a Cagliari, sotto il palazzo della Regione, un Sit-in convocato da Giovani Sardisti e Giovani Leghisti (si avete letto bene, leghisti e sardisti insieme) per protestare contro i pass accademici riservati a circa trenta rifugiati. 

La Regione Sardegna ha appoggiato, senza  impegnare risorse finanziarie, il progetto passaporto europeo promosso dal Consiglio d’Europa,sostenuto dal Ministero dell’istruzione e attuato per i rifugiati dagli atenei di Cagliari e Sassari. Il progetto favorisce il processo di integrazione e consente ai richiedenti asilo di acquisire competenze specialistiche da sfruttare poi nei paesi d’origine. I rifugiati che hanno i requisiti per iscriversi all’Università di Cagliari sono 12, a quella di Sassari circa 20.

Ma la Regione Sardegna assiste solo loro? ASSOLUTAMENTE NO.

Le risorse regionali son passate da 3 a 13 milioni di euro e le borse di studio e le azioni a sostegno di studenti capaci e meritevoli privi di mezzi per il 2018-2019 diventano più ricche e si amplia la platea dei beneficiari. Alle risorse regionali  si aggiungono quelle statali, europee e la tassa per il diritto allo studio universitario, incassato nel corso del 2018 direttamente dall’Ersu, arrivando alla cifra di circa 40 milioni. Nel 2018 9mila studenti idonei potranno beneficiare della borsa di studio, mentre a inizio legislatura i beneficiari erano poco più di 2mila. Quest’anno la borsa di studio sarà più ricca di prima: il contributo economico massimo consentito è di 5.100 euro per i fuori sede. Questa Amministrazione regionale, inoltre, ha aumentato l’esenzione dalle tasse per 10mila studenti, portando la soglia ISEE da 21 a 23mila euro. 

A fronte di tutto questo, alcuni militanti sardisti sposano il razzismo leghista per dire che la Regione deve pensare solo ai sardi!!!

Ma avete idea di cos’era il vero progetto sardista? Ma avete idea del pensiero politico di persone come Emilio Lussu o più recentemente Mario Melis? Ma davvero per un po di visibilità volete infangare un così nobile pensiero dandolo in mano al becero razzismo leghista? Davvero volete vendere valori fondanti del sardismo e della sardità, come ad esempio solidarietà e accoglienza, per una manciata di voti? Davvero volete misconoscere i grandi passi avanti fatti per sostenere il diritto allo studio attaccandovi ad un’azione, anch’essa meritevole di rispetto e gratitudine?

Il Sardismo che io conosco e che ho sempre rispettato e ammirato non è questo. Questo è becero populismo dato in pasto al pericolosissimo razzismo leghista. State svendendo un nobile progetto politico per i vostri personali interessi. 

Luca Pizzuto 

Consigliere regionale

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Leonardo Pavoletti non ci sarà, questo pomeriggio, alle 15.00, allo stadio “Tardini” , al centro dell’attacco del Cagliari, nella sfida con il Parma, galvanizzato dall’impresa compiuta la settimana scorsa al Giuseppe Mezza di Milano, contro l’Inter. Il reparto offensivo rossoblu sarà composto da Alberto Cerri e Marco Sau.

Il Cagliari scenderà inizialmente in campo con questa formazione: Cragno, Srna, Romanga, Klavan, Lykogiannis, Ionita, Bradaric, Barella, Joao Pedro, Cerri, Sau.

L’assenza forzata del suo bomber, non cambia i programmi della squadra di Rolando Maran che, reduce da tre risultati utili consecutivi (due pareggi interni con Sassuolo e Milan e la vittoria di Bergamo con l’Atalanta) cerca il poker, per proseguire la sua marcia in classifica verso le zone tranquille.

Il Parma è una neopromossa ma ha un organico di qualità ed in questo avvio di stagione sta facendo bene, Il tecnico Roberto D’Aversa sembra aver trovato i giusti equilibri ed ha in Gervinho, l’uomo in più, in grado di fare la differenza con le sue accelerazioni, spesso irresistibili.

Parma-Cagliari sarà diretta da Gianpaolo Calvarese di Teramo, assistenti di lnea Bottegoni di Terni e Mastrodonato di Molfetta, quarto uomo Minelli di Varese, addetti al VAR Nasca di Bari e Tolfo di Pordenone.

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«Il frastuono che proviene dall’aeroporto di Elmas ha raggiunto livelli insopportabili.»

E’ quanto denuncia in un’interrogazione il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Nanni Lancioni, che ha sollecitato un intervento urgente della giunta Pigliaru per salvaguardare la salute e la sicurezza degli abitanti del centro ai piedi della statale 130: «Il rumore assordante degli aerei è il sottofondo assordante per gli abitanti di Elmas e, soprattutto, per il quartiere di Giliacquas che fronteggia lo scalo aeroportuale ai piedi dello stagno di Santa Gilla. I rombi dei velivoli in fase di decollo e atterraggio sulla pista dello scalo dedicato a Mario Mameli – sottolinea Nanni Lancioni nel documento – sono diventati una vera emergenza. La legge, che impone un limite massimo di decibel, appare sistematicamente violata. Da qui l’esigenza di tutelare gli abitanti di Elmas e delle cittadine ai bordi della 130, da Assemini sino a Decimo (peraltro alle prese con la presenza dello scalo militare. E’ necessario avere i documenti che certifichino il livello di inquinamento acustico e ambientale dell’aeroporto relativamente ai dati raccolti dalle centraline installate dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Occorre un intervento urgente per risarcire le popolazioni sottoposte alle emissioni oltre i limiti previsti. Si tenga conto che lo scalo potrebbe svilupparsi ulteriormente verso il rione di Giliacquas, con un rischio altissimo per gli abitanti del quartiere a ridosso della laguna. Sarebbe poi indispensabile – conclude Nanni Lancioni nell’interrogazione dotare Elmas ed i centri attorno all’aeroporto, di nuove centraline per la misurazione delle emissioni sonore e dell’inquinamento ambientale.»