18 August, 2024
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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha convocato il Consiglio comunale in seduta straordinaria per martedì 25 settembre alle 19.00 (fine lavori alle 22.00),  presso la sala consiliare, per la trattazione degli argomenti di cui al seguente ordine del giorno:

– interrogazione presentata dal gruppo Sant’Antioco Attiva su “Consiglio Comunale del 26 luglio 2018”;

– Interrogazione presentata dal gruppo Genti Noa su “Servizi Asilo Comunale Carlo Sanna”;

– variazione n° 11 al bilancio di previsione 2018-2019-2020;

– variazione al bilancio di previsione finanziario 2018 n 9, ratifica della deliberazione di Giunta comunale n° 155 del 9/08/2018 adottata ai sensi dell’art. 175 comma 4, del Dlgs n° 267/2000;

– variazione al bilancio di previsione finanziario 2018 n° 10, ratifica della deliberazione di Giunta    

   comunale n° 173 del 14/09/2018 adottata ai sensi dell’art. 175 comma 4, del Dlgs N 267/2000;

– Integrazione e modifica al regolamento di istituzione e disciplina del contributo ambientale di soggiorno;

– Concessione area classificata S “servizi” nel piano di lottizzazione “Su Cungiau” per la realizzazione di una sede farmaceutica, approvazione progetto e schema di convenzione;

– Mozione presentata dal gruppo Genti Noa su Centro di aggregazione giovanile, dotazione strumentali e arredi;

– Mozione presentata dal gruppo Sant’Antioco Attiva su “spiagge, viabilità, rischio incendi in paese – estate 2018″.

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«La politica sarda deve superare le sue storiche divisioni e, al di là degli schieramenti. impegnarsi concretamente, prima delle elezioni, a sostenere le ragioni dell’autonomia regionale e difendere prima di ogni altro l’interesse della Sardegna.»

E’ l’appello che il leader dell’Uds Mario Floris ha rivolto agli esponenti di tutte le forze politiche che parteciperanno alle prossime elezioni regionali perché, ha sostenuto, «abbiamo il dovere di riavvicinare i sardi alle istituzioni in un mondo profondamente cambiato nel quale la politica, in generale, ha perso il contatto con la società rinunciando ad indicare una prospettiva credibile di rilancio della Sardegna». Su questi temi Mario Floris ha innestato una riflessione sull’autonomia che, a suo giudizio, «non si è realizzata, per colpa dello Stato che non ha rispettato quella parte dello Statuto che prevede i Piani di rinascita, ma soprattutto della Regione». «Nessuno – ha lamentato l’esponente dell’Uds – ci ha mai impedito di cambiare lo Statuto come hanno fatto altre Regioni, siamo stati noi a non riuscire a fare questa riforma, mettendo gli interessi dei partiti davanti a quelli dei cittadini».

Di qui l’appello alle forze politiche a sottoscrivere, prima delle elezioni, un impegno politico e morale, non solo a difendere gli interessi della Sardegna su grandi temi some sanità e continuità territoriale ma a sostenere una profonda riforma della Regione, dalla legge elettorale all’organizzazione degli assessorati ad una nuova disciplina dei rapporti fra Giunta e Consiglio.

Dopo Mario Floris, ha preso la parola il coordinatore regionale dell’Uds Antonio Nicolini che ha illustrato gli elementi principali della piattaforma programmatica del partito, a partire dal cambiamento dei rapporti fra Stato e Regione e dalla revisione degli accordi del 2006 che hanno trasferito alla Regione le spese di sanità («oggi abbiamo fatto una riforma decisa da Roma pagata con i soldi nostri»), trasporti, continuità territoriale e trasporto pubblico locale.

«Si tratta di circa 3.5 miliardi di euro su un bilancio complessivo di circa 7 miliardi – ha affermato Nicolini – un taglio che sottrae risorse preziose allo sviluppo della Sardegna.»

Per quanto riguarda le riforme istituzionali, Nicolini ha ribadito la necessità di cambiare sia lo Statuto, utilizzando anche l’art. 116 della Costituzione vigente, che l’organizzazione interna della Regione, modificando la legge 1/77 ed istituendo, fra l’altro, il nuovo assessorato agli affari europei.

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Gustosa anteprima, domani sera (sabato 22) a Cagliari, della ventunesima edizione di Forma e Poesia nel Jazz, il festival organizzato dall’omonima cooperativa, in programma da giovedì 27 a domenica 30 settembre: protagoniste due formazioni sarde, la Crazy Ramblers Hot Jazz Orchestra e la Big River Marching Band, impegnate in una parata musicale per le strade, con partenza dal fronte porto alle 18 e approdo all’ex Manifattura Tabacchi, dove il festival pianterà le tende la prossima settimana.

Nata a Flumini nel 2015 dalle file della Banda Musicale, la Big River Marching Band è quasi totalmente costituita da ragazze appassionate del funk e del jazz. Nelle sue esibizioni in strada, la formazione diretta dal trombonista Federico Fenu, regala un’esplosione di suoni, balli e colori.

Unica orchestra isolana in puro stile jazz anni Venti, i Crazy Ramblers sono invece guidati da Maurizio Floris, sassofonista che ha concentrato la sua attenzione sullo studio di quel periodo musicale chiamato “Hot Jazz” compreso tra il secondo ed il terzo decennio del secolo scorso, e sulla riscoperta delle registrazioni di uno dei suoi protagonisti, il multistrumentista di origine italiana Adrian Rollini. Ispirandosi alle orchestre di quel periodo – formazioni come quelle di Fletcher Henderson, di Paul Whiteman e di Duke Ellington -, i Crazy Ramblers rievocano il repertorio e le atmosfere delle grandi sale da ballo dell’epoca grazie allo studio delle orchestrazioni originali.

 

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Nella tarda mattinata di oggi, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sanluri, nel corso di un servizio finalizzato alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato D.P., classe 1972, incensurato, il quale nei giorni scorsi era stato notato in atteggiamenti sospetti. Fermato per un controllo, a seguito della perquisizione della propria abitazione, i militari hanno rinvenuto 10 dosi di cocaina e 250 grammi di marijuana, oltre ad un bilancino di precisione e l’occorrente per il confezionamento delle dosi. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato ristretto agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo che si terrà nella giornata di domani presso il Tribunale di Cagliari.

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Regione e FAI hanno firmato la concessione per 25 anni a favore del Fondo per l’Ambiente Italiano dell’immobile denominato Batteria Talmone, ubicato nel comune di Palau (Punta Don Diego – Cala di Trana). La direttrice del servizio Demanio, Patrimonio e Autonomie locali di Nuoro e Olbia Tempio, Sabina Bullitta, e la delegata del FAI Annelisa Faustinelli hanno apposto la firma sul documento che consente di regolarizzare l’occupazione del compendio e il completamento del progetto finalizzato al mantenimento, al restauro, alla valorizzazione e alla pubblica fruizione dell’ex bene militare di interesse storico-culturale.

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, ha deciso di concedere il bene al FAI, a canone agevolato, per garantire il completamento dell’attività di restauro, la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico. La concessione ha decorrenza dal 7 febbraio 2007 e scadenza al 6 febbraio 2032.

Lo Stato aveva trasferito la Batteria Talmone alla Regione Sardegna il 18 febbraio 2004. Al momento del trasferimento il bene risultava essere stato assegnato sin dal dicembre 2002 dall’Agenzia del Demanio al FAI, per 6 anni rinnovabili. L’atto di concessione imponeva, tra gli altri obblighi, quello per il concessionario di eseguire i lavori di restauro e recupero per la pubblica fruizione.

Con la delibera della Giunta regionale n. 5/9 del 7 febbraio 2007, era stato disposto di prorogare di ulteriori 25 anni il termine della concessione in uso stipulata con l’Agenzia e in scadenza il 18 dicembre 2008 e di inserire l’immobile stesso nel patrimonio indisponibile della Regione. Tuttavia, non era mai stato dato seguito alla stipula formale dell’atto. Tra il 2004 e il 2015, il FAI ha provveduto a mettere in sicurezza ed eseguire una serie di interventi per rendere pienamente fruibile al pubblico l’edificio della caserma. Con il restauro conservativo, l’immobile è tornato al suo antico splendore. Inoltre è stata ripristinata quasi interamente l’antica strada in granito che consente il collegamento agli altri edifici. Il compendio necessita di ulteriori interventi di restauro e valorizzazione già programmati.

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La Fondazione bresciana Assistenza Psicodisabili, la dott.ssa Paola Scagnelli di Lodi, il sacerdote don Virginio Colmegna di Milano ed il prof. Antonio Silvio Calò di Treviso hanno ricevuto l’onorificenza nella splendida cornice degli Archivi Storici della Ue.

Integrazione dei minori psicodisabili, lotta all’emarginazione degli albini in Africa, cittadinanza per i diseredati ed accoglienza per i migranti: quattro storie di impegno civico  sono andate in scena stamattina nella Sede degli Archivi storici della Ue in occasione della consegna del Premio Cittadino europeo 2018.

Alla cerimonia, presentata dall’autrice e conduttrice Rai Metis Di Meo, hanno partecipato gli eurodeputati Brando Benifei e Remo Sernagiotto, il Vicesindaco del capoluogo toscano Cristina Giachi, il Sindaco di Fiesole Anna Ravoni, il Direttore dell’Ufficio in Italia del Parlamento europeo Valeria Fiore, il capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Beatrice Covassi e il Segretario generale dell’Istituto Universitario europeo Vincenzo Grassi.

Le testimonianze

«Accogliamo 100 minori dai 2 ai 18 anni con disturbi dello spettro autistico – ha affermato stamane la dottoressa Maria Villa Allegri di Fobap, Fondazione bresciana Assistenza Psicodisabili – integrando la riabilitazione con l’autonomia nella vita di tutti i giorni. La giornata di oggi è un momento di grande gioia ed anche un momento che ci porterà a moltiplicare il nostro impegno civico con la speranza, espressa da europei, che l’approccio inclusivo di Fobap venga replicato anche oltre i nostri confini.»

«Ai bambini albini in Africa – l’intervento della dottoressa Paola Scagnelli – vengono amputati gli arti quando sono ancora vivi, perché più soffrono più si pensa che le parti asportate, con cui si fanno amuleti, abbiano effetti. E oltre che torturati sono emarginati. Noi abbiamo costruito una casa famiglia perché possano vivere una vita normale, per quanto siano sempre sotto scorta. Da noi possono giocare con i loro amici ed andare a scuola, in un centro aperto a tutti, albini e non. Questo premio da voce a questi bambini ed a loro è dedicato, perché nessuno al mondo riesce a darmi quello che mi danno loro.»

«La casa della carità – ha spiegato il suo presidente, don Virginio Colmegna – ci ha insegnato il valore della cittadinanza perché aiutiamo le persone non perché sono dei poveri e dei diseredati, ma perché sono dei cittadini, quella che il Cardinale Martini chiamava l’amicizia civica. Il Premio è dato non a me ma a loro, ai nostri ospiti, a 140 persone da 92 paesi diversi, è loro per tutto quello che ci stanno insegnando. Da noi c’è uno striscione che recita ‘Prima le Persone’, una frase significativa nei tempi complessi e rancorosi che stiamo vivendo.»

 «La diversità è una ricchezza, vado in giro dicendo senza vergogna che sono diventato miliardario di umanità grazie ai miei ragazzi provenienti dall’Africa, questo l’ho fatto anche grazie a mia moglie ed ai miei figli – ha affermato Antonio Calò -. Dobbiamo avere il coraggio, la forza e l’umiltà di guardare oltre il nostro naso: ho ospitato questi ragazzi perché ho immaginato che fossero i miei figli a scappare, a bussare alla mia porta. Fossero stati loro, avrei aperto, un gesto semplice che però cambia la vita. Farò di tutto – ha aggiunto Antonio Calò – perché quel che ho fatto diventi un progetto europeo, perché ospitando 6 persone in un comune di 5 mila abitanti, 12 in uno di 10 mila e così via si risolve subito questo che sembra un problema che farà crollare in Europa, ma che in realtà è un falso problema. Le storie di questi cittadini – ha concluso rivolgendosi alle classi di studenti presenti alla cerimonia – ci fanno emozionare, ma non dobbiamo solo emozionarci, dobbiamo spenderci concretamente.»

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I 28 ettari del parco extraurbano di Monte Ruiu, nel comune di Loiri Porto San Paolo, verranno gestiti dall’agenzia regionale Forestas grazie alla convenzione di durata quindicennale firmata oggi tra Forestas e l’amministrazione comunale. «L’agenzia – ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, presente alla firma – metterà a disposizione il proprio personale, i mezzi e soprattutto la propria competenza per realizzare una serie di interventi finalizzati alla tutela del suolo e della biodiversità in un sito di particolare interesse e pregio ambientale grazie alla presenza di aree SIC e ZPS».

«Obiettivo secondario, ma non meno importante – ha sottolineato l’assessore – sarà la valorizzazione di Monte Ruiu ai fini di una fruizione sostenibile». Infatti, il parco «ha grandi potenzialità nell’ambito ricreativo, anche attraverso l’utilizzo delle strutture e immobili comunali presenti all’interno. Inoltre, a livello territoriale le potenzialità sono legate alla manutenzione delle piste forestali, alla valorizzazione delle sorgenti nonché alla sistemazione dei sentieri esistenti che potrebbero essere messi in connessione con l’istituenda Rete Escursionistica Regionale».

La giornata è stata anche l’occasione per fare il punto sulla politica forestale regionale, che costituisce una delle strategie prioritarie del Programma Regionale di Sviluppo della Giunta. «Stiamo iniziando – ha detto Donatella Spano – a raccogliere i primi frutti. A maggio insieme al presidente Pigliaru, ho avuto l’onere di ricevere il premio di “Isola Forestale europea” del 2018. L’Istituto Forestale Europeo (EFI) ci ha voluto insignire questo premio, riconoscendo l’eccellenza del nostro patrimonio forestale e il grande lavoro di innovazione che abbiamo portato avanti sulla gestione forestale. E la prossima settimana ospitiamo ad Alghero un importante congresso internazionale sulla gestione forestale sostenibile, organizzato proprio da EFI con il supporto di Forestas».

Dopo Bonorva, Thiesi e Budoni, questa è la quarta convenzione attivata tra Forestas e Amministrazioni comunali. «Il nostro sistema forestale, pubblico e privato, fornisce un rilevante apporto per lo sviluppo economico e sociale della Sardegna e per una corretta gestione del territorio orientato alla tutela dell’ambiente. È fondamentale continuare a lavorare tutti assieme, impegnandoci in un confronto continuo funzionale allo sviluppo di una sistema a rete e di una cooperazione che deve coinvolgere gli enti strumentali, le agenzie, istituzioni pubbliche e private. Il confronto e la collaborazione continua è infatti la strada da seguire per affrontare le difficoltà che lo sviluppo di questo importante asset strategico sta vivendo in questi anni».

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Buona metodologia applicata nelle attività degli 11 tavoli tematici di discussione e volontà che questi momenti di incontro e condivisione continuino anche nel futuro. Questi i punti maggiormente condivisi da chi ieri sera ha partecipato ai gruppi di lavoro e oggi ha seguito le tavole rotonde in cui sono stati illustrati e quindi analizzati i temi più interessanti emersi dallo scambio di idee fra i diversi portatori di interesse. La platea del Padiglione D della Fiera di Cagliari ha cambiato volto lungo tutta la giornata man mano che si alternavano i temi snocciolati nelle tavole rotonde.

La mattina si è aperta con i saluti dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha detto: «Sono molto soddisfatto di quanto fatto finora. Lo sono, soprattutto,dopo aver raccolto le impressioni positive di chi ieri si è trattenuto fino a sera per discutere del futuro di tutto il comparto agricolo sardo, ma anche di chi oggi arricchirà il dibattito con nuovi contributi. Solo dal confronto puntuale e franco possono emergere le migliori idee per migliorare il settore produttivo più radicato in tutta la regione. Solo attraverso momenti di condivisione come questi, dove a prendere la parola sono gli operatori delle campagne, i trasformatori e i commercializzatori agroalimentari possiamo crescere di più un po’ tutti».

È quindi intervenuto Francesco Alfieri, capo della Segreteria del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che sul prossimo PSR ha detto di non volere una programmazione che cancelli il ruolo centrale delle regioni nella gestione delle risorse e delle politiche agricole. Si è soffermato quindi sulla lotta alle contraffazioni alimentari e sulla necessità di rafforzare gli strumenti di difesa del made in Italy.

Cinque tavole rotonde, l’ultima si terrà domani mattina, hanno animato le attività di oggi con uno sguardo a 360 gradi verso tutto il mondo delle campagne isolano. Si è partiti con cerealicoltura, leguminose, colture innovative, ortofrutta, vitivinicolo e olivicolo. Si è quindi passati ad apicoltura, avicunicoltura, piante officinali, selvicoltura e allevamento del cavallo. Nel pomeriggio si è partiti con la tavola rotonda dedicata alla Zootecnia con gli approfondimenti su latte, foraggicoltura da pascolo e carne, con 12 relatori che si sono confrontati per quasi 5 ore. Si sono tenuti poi altri due tavoli: Semplificazione legislativa e amministrativa, pagamenti in agricoltura, Organismo Pagatore Regionale – Sviluppo locale, GAL, SNAI, multifunzionalità delle aziende agricole e diversificazione dell’attività agricola.

«Di aggregazione ridotta che limita la crescita del comparto» ha parlato Giuseppe Ecca dell’Associazione agricoltori villacidresi, che si è soffermato sull’importanza degli Stati generali dell’Agricoltura dove «gli operatori primari che lavorano sul territorio hanno avuto la possibilità di spiegare le proprie necessità anche in vista della prossima programmazione agricola che deve nascere tenendo conto delle reali esigenze del comparto».

Il mondo equestre, sopravvissuto a decenni di crisi soprattutto grazie alla passione e a una lunga tradizione conservata in tutta l’Isola, sta dando timidi segnali di ripresa da quando, in questi ultimi anni, la politica ha deciso di investire nuove risorse. Come è stato ricordato oggi durante la tavola rotonda, a investimenti iniziali ridotti il ritorno in termini economici è molto elevato. Tale settore inoltre è quello più forte che può legare l’agricoltura al turismo. Angelo Mulas, allevatore di cavalli da generazioni, ha osservato che la convocazione degli Stati generali ha dato «la possibilità, sicuramente positiva, di fare il punto su criticità, problematiche, prospettive e opportunità del comparto. Durante il confronto abbiamo evidenziato che con poche risorse possiamo recuperare il terreno perso. In questi ultimi anni c’è un nuovo ascolto della politica e speriamo di trovare delle soluzioni per un mondo che si aspetta delle grandi cose».

Francesco Forma, imprenditore del settore carni, ha evidenziato la novità metodologica messa in campo nei gruppi di lavoro di questi giorni. «Abbiamo sperimentato un nuovo metodo di confronto, atipico in Sardegna. Speriamo sia solo il primo di tanti incontri del genere e che vengano ripetuti più spesso». Sullo stato di salute del comparto Forma ha osservato che, «per sconfiggere la forte concorrenza dei competitor si deve investire nel fare sistema e nell’abbattere i costi di produzione che possano garantire, oltre a un’alta qualità dei prodotti, anche la giusta remunerazione a tutti gli attori della filiera».

Sul lattiero-caseario, Annalisa Uccella direttore del Consorzio di tutela del Pecorino sardo, ha ricordato che senza azioni sinergiche promosse con le altre Dop (Pecorino romano e Fiore sardo) i margini di crescita sono assai ridotti. «Dobbiamo credere di più sulla enorme qualità, poiché si tratta di un potenziale inespresso grandissimo. Grazie a un’azione di promozione nazionale e internazionale possiamo far crescere la conoscenza e la cosiddetta curva di domanda dei nostri prodotti».

Non poteva mancare al dibattito il tema della Peste suina africana su cui Alessandro De Martini, responsabile dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della malattia, ha aggiornato la platea. «Mentre in Sardegna siamo sempre più vicini a sconfiggere la PSA, nel resto dell’Europa e dell’Asia si sta diffondendo pericolosamente».

L’appuntamento per la giornata di chiusura degli Stati generali dell’Agricoltura 2018 è per le 9.30 di domani nel Padiglione D della Fiera di Cagliari. Dopo l’ultima tavola rotonda dedicata alla gestione delle risorse idriche, ci saranno i saluti dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, del presidente della Commissione attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto, e del direttore generale dell’Assessorato dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda.

 

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La seconda commissione del Consiglio regionale, presieduta da Piero Comandini (Pd), ha concluso il ciclo di audizioni sul caso “ex Secur” ed ha preannunciato la predisposizione di un documento finalizzato a ribadire tutele e garanzie, per i lavoratori e le imprese interessate dal cosiddetto “cambio appalto” nei servizi di portierato e vigilanza armata negli ospedali e nelle strutture dell’Azienda ospedaliera universitaria (Aou) e dell’Azienda tutela della salute (Ats) del Nord Sardegna.

Dopo aver ascoltato, lo scorso 18 luglio in audizione, le denunce di alcuni lavoratori  che lamentavano il mancato rispetto delle “clausole sociali” con il mancato impiego di oltre 50 addetti precedentemente in organico alla “Secur”, da parte dell’Associazione temporanea di imprese (Coopservice, Vigilpol, la Nuorese, Italpol, Alarm system) che si è aggiudicata i servizi del lotto n. 3 dell’appalto bandito dal centro regionale di committenza “Sardegna Cat” – la commissione Lavoro – aveva ricevuto  importanti rassicurazioni sulla correttezza delle procedure relative alla gara e al cambio appalto direttamente dalla direttrice del Cat, Cinzia Laconi, dal direttore del centro acquisti dell’azienda tutela della Salute, Roberto Di Gennaro e dal direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, Antonio Russo.

Le rappresentanze sindacali, nel corso dell’audizione del 31 luglio, avevano dunque confermato la sottoscrizione delle intese per il passaggio del personale da Secur all’Ati per i servizi resi in Ats, mentre per quelli dell’Aou è mancata la sigla della Cgil.

Su precisa volontà del presidente Piero Comandini, la Seconda commissione ha quindi proceduto con l’audizione degli amministratori e dei responsabili del nuovo raggruppamento di imprese: Gavino Satta, Alessandro Satta, Salvatore Corona (Coopservice); Battista Tolu, Pietro Tolu, Luigi Chisu (Coop la Nuorese); Giovanni Puggioni (Vigilpol) e Gianfranco Meazza (legale del raggruppamento di imprese).

Gavino Satta, Giovanni Puggioni e Gianfranco Meazza, nel corso dei rispettivi interventi, hanno fornito ampie e verificabili rassicurazioni sulla correttezza delle procedure nelle varie fasi del cambio appalto ad incominciare da quelle riguardanti la chiamata del personale: «Abbiamo assunto tutto il personale necessario per lo svolgimento dei servizi in Ats e Aou sulla base dei fabbisogni indicati dalle aziende, nel pieno rispetto delle norme e dei contratti e sulla base dell’elenco fornito dalla impresa uscente “Secur”».

I rappresentanti delle imprese che sono subentrate alla Secur, sollecitati anche dagli interventi dei consiglieri della minoranza Antonello Peru (Fi) ed Angelo Carta (Psd’Az), hanno quindi confermato alcune anomalie nel cambio appalto per i servizi nelle strutture dell’Aou («la Secur ha fornito un elenco di personale spropositato rispetto al monte ore dei servizi da espletare e non tutti gli addetti indicati, oltre 90 a fronte dei 48 necessari, venivano impiegati nelle strutture dell’azienda ospedaliero universitaria») ed hanno ricordato che, rispetto ai servizi svolti in precedenza dalla Secur, nel nuovo bando sono esclusi quelli relativi all’antincendio che occupavano circa 30 persone e che oggi sono invece affidati alla ditta Gsa «che non ha però assorbito alcuno degli addetti ex Secur».

Precisazioni e puntualizzazioni che hanno trovato conferme nella nota trasmessa alla commissione dal direttore generale dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso che ha evidenziato, rispetto al precedente appalto, un incremento nelle ore (da 137.608 a 147.696), nei costi (da 1.498.945 euro a 2.212.426),  negli addetti (da 60 a 65) ma con una diversa ripartizioni tra i portieri (da 55 a 44) e vigilanti (da 5 a 21). Esclusa anche una “arbitraria” chiamata in servizio da parte dell’Ati capitanata da Coopservice: «L’esito della verifica effettuata ha evidenziato che sostanzialmente gli addetti della aggiudicataria in servizio erano dipendenti transitati dal gruppo Secur all’operatore economico aggiudicatario».

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Un viaggio nella storia della Sardegna. La cooperativa CoolTour Gallura, che gestisce il sito archeologico di Lu Brandali a Santa Teresa Gallura, ha aderito alle Giornate europee del Patrimonio con una imperdibile promozione: sabato 22 e domenica 23 settembre si potranno visitare tutti i luoghi dell’arte e della storia, custoditi nel territorio di Santa Teresa, con un unico biglietto. Sarà dunque possibile, con un solo ingresso, trascorrere un’intera giornata a Lu Brandali, accedere al sito archeologico, visitare la Torre di Longonsardo e condividere l’esperienza ipersensoriale che offre la mostra “Lu Brandali, leggi tocca ascolta” inaugurata il 18 luglio scorso.

Il progetto innovativo, che rende l’archeologia e l’arte fruibili anche ai non vedenti o agli ipovedenti, è perfettamente in linea con il tema del Gep: “L’Arte di condividere”. «Spartire, mettere spazi e risorse a disposizione della comunità: è questo il significato della parola condividere – spiega Alessia Chisu della CoolTour Gallura -. Nel corso di questi anni abbiamo basato il nostro lavoro sulla condivisione della passione, dei sacrifici e, quest’anno più degli altri, abbiamo cercato di condividere l’importanza del patrimonio storico e culturale di Santa Teresa Gallura attraverso la nostra mostra. Lu Brandali, leggi tocca ascolta – aggiunge Alessia Chisu – è un’esposizione di materiali originali degli ultimi due anni di scavo. Le informazioni in braille, l’area tattile con le riproduzioni di ceramica e di bronzo, ma soprattutto l’utilizzo delle nuove tecnologie, dai pannelli audio tattili alle esperienze immersive in 3D, consentono al visitatore di entrare in contatto con la storia: anche se si è ipovedenti o non vedenti. Insomma è questa la nostra idea di condivisione: fare in modo che l’arte sia per tutti».

Per le due giornate europee è stato creato un biglietto cumulativo che consentirà di accedere al sito archeologico Lu Brandali, alla mostra ipersensoriale e alla Torre di Longonsardo al costo di otto euro per gli adulti e tre euro e cinquanta per i bambini. Sarà invece gratuito l’ingresso per i piccoli visitatori da zero a tre anni.

Il progetto “Lu Brandali: leggi tocca ascolta” è stato finanziato attraverso il programma operativo regionale POR – Programmazione unitaria 2014-2020 – sulla competitività delle imprese con il bando Culture LABdella Regione Sardegna. La realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione di Letizia Lemmi, per la direzione scientifica; Rubens D’Oriano, Francesco Carrera e Francesco Di Gennaro, responsabili della Soprintendenza dei Beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro; della dottoressa Angela Antona, con il prezioso patrocinio del comune di Santa Teresa Gallura.

Il sito archeologico e la mostra potranno essere visitati dalle 9.30 alle 18.30, mentre la Torre di Longonsardo, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.