20 November, 2024
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Domani, venerdì 21 settembre, nella sede della Carbosulcis, società partecipata regionale, a Nuraxi Figus si terrà l’inaugurazione del progetto ARIA che prevede la realizzazione nella miniera di Monte Sinni, di una nuova infrastruttura d’avanguardia: una torre criogenica per la distillazione di isotopi dell’argon in un pozzo minerario da impiegare nell’esperimento DarkSide per la ricerca della materia oscura presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN.

All’evento, che prevede anche la visita agli impianti e alla miniera di Seruci e Nuraxi Figus, parteciperanno Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna, Fernando Ferroni, presidente dell’INFN, Antonio Martini, amministratore unico di Carbosulcis, gli assessori ella Programmazione e Bilancio Raffaele Paci e dell’Industria Maria Grazia Piras, Cristian Galbiati, coordinatore scientifico del progetto e Speranza Falciano, vicepresidente INFN, responsabile per i progetti di trasferimento tecnologico. 

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«Abbiamo condiviso la preoccupazione espressa oggi in sede di Conferenza delle Regioni da tutti i territori in relazione alle mancata attivazione dei servizi di connettività a banda ultra larga nei comuni che ricadono nelle aree più svantaggiate. È necessario completare il programma per lo sviluppo delle nuove reti e fare in modo che  cittadini e imprese possano beneficiare dei benefici legati a queste infrastrutture. La Conferenza delle Regioni, anche accogliendo una specifica istanza formulata dalla Regione Sardegna, avrà un confronto più serrato con il Governo per colmare i ritardi sinora accumulati e assicurare, nell’immediato, l’accensione della fibra ottica nei centri in cui le opere sono state sottoposte a collaudo. Su quest’ultimo punto è fondamentale l’attivo coinvolgimento degli operatori, in particolare Telecom che ha gli strumenti più diffusi e ha manifestato interesse ad operare senza però dare seguito a questa volontà. Nell’isola sono circa cento le reti già realizzate con risorse regionali nelle aree cosiddette a fallimento di mercato per le quali sussistono le condizioni necessarie per la piena operatività.»

Lo ha detto oggi, a Roma, l’assessore degli Affari Generali, Filippo Spanu, nel suo intervento alla riunione delle Conferenza delle Regioni che ha esaminato ed approvato il documento sullo stato di attuazione del Piano nazionale Banda Ultra Larga.

L’assessore, nel riportare i notevoli progressi della Sardegna, in taluni casi superiori alla media nazionale, ha rilevato come «i ritardi accumulati, certamente non addebitabili alla Regione, siano fortemente penalizzanti per la collettività sarda che nutre grandi aspettative per l’avvio dei nuovi servizi di connettività».

Filippo Spanu ha annunciato che «la Giunta rilancerà a brevissimo tutte le iniziative istituzionali e nei confronti degli operatori, a partire appunto da Telecom, per accendere al più presto la fibra ottica nei comuni in cui le opere sono state concluse e collaudate e per valorizzare l’importante lavoro sulle infrastrutture che è stato intrapreso».

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Più del 50% dei cittadini europei che hanno partecipato al sondaggio Eurobarometro ha dichiarato di volere un’Europa più attiva in settori che vanno dalla politica economica alle migrazioni all’uguaglianza di genere.

La lotta contro il terrorismo, la lotta alla disoccupazione e la protezione dell’ambiente sono le tre aree in cui, in media, i tre quarti degli europei si aspettano un’Europa più presente.

Fra gli italiani il sentimento è simile: rispetto a dodici temi su quindici sondati la considerazione nei confronti dell’UE negli ultimi due anni è migliorata.

Una chiara maggioranza degli europei vuole che gli stati membri agiscano insieme sulla scena internazionale. Sette intervistati su dieci pensano che gli stati membri debbano lavorare insieme per far fronte alla crescente influenza della Russia e della Cina (71%), all’instabilità nei paesi arabi (71%) e agli Stati Uniti con la presidenza Trump (68%).

Non bisogna però perdere di vista i bisogni e gli interessi dei singoli paesi. Il 58% degli italiani ritiene, ad esempio, che gli interessi del proprio paese vadano presi in considerazione lavorando con gli altri stati membri.

Il 43% degli intervistati italiani ha un giudizio positivo sulle iniziative di promozione della democrazia e della pace nel mondo, mentre il 40% ne ha un’opinione tendenzialmente negativa.

Gli europei considerano che le azioni dell’UE sufficienti superano quelle insufficienti in diverse aree fra cui: l’uguaglianza di genere (46% contro 40%), la politica industriale (42% contro 31%) e la politica estera (41% contro 36%).

La soddisfazione degli intervistati cresce anche in aree come terrorismo, immigrazione e disoccupazione.

Le iniziative UE nella lotta al terrorismo sono considerate adeguate dal 32% degli intervistati, contro il 23% dell’aprile 2016. Per quanto riguarda l’immigrazione, il 26% pensa che l’UE faccia abbastanza, una percentuale in aumento di sette punti rispetto al 2016. 

Su sicurezza e protezione dei confini esterni gli italiani ritengono che l’azione dell’UE sia adeguata o buona con incrementi tra 8 e 10 punti percentuali rispetto al 2016.

I risultati sono molto diversi da paese a paese. Se il 92% dei greci considera le azioni contro la disoccupazione inadeguate, è dello stesso parere solo il 27% dei cechi.

I risultati sono stati annunciati il 18 settembre 2018 e provengono da una ricerca Eurobarometro effettuata da Kantar Public su un campione di 27.601 persone  in aprile 2018 per il Parlamento europeo. Una prima relazione è stata pubblicata a maggio 2018.

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«Questa mattina ho ufficialmente richiesto un incontro all’Ambasciatore dell’Arabia Saudita a Roma per aprire un canale di dialogo.»

È quanto afferma Giulia Moi, eurodeputata del Movimento 5 stelle, all’indomani della sua partecipazione al sit-in organizzato dalle associazioni di cittadini di fronte all’Ambasciata dell’Arabia Saudita a Roma, riunitesi per manifestare dissenso sulle azioni di conflitto contro i civili in Yemen.

«Il canale diplomatico è fondamentale – aggiunge Giulia Moi – ma a livello nazionale ed europeo la questione da risolvere riguarda concretamente l’export di armi ai Sauditi e, prima ancora, l’alternativa e le legittime garanzie che devono essere date a tutti i lavoratori di questo comparto.»

«Mi occupo da sempre di questa vicenda nel mio territorio, la Sardegna, in cui ha sede la RWM. Avvalendosi di fondi europei è possibile dare vita a progetti di riconversione delle aziende che producono armamenti, raddoppiando anziché tagliare posti di lavoro. Da “fabbrica di morte” il settore in Sardegna può essere trasformato in mercato d’eccellenza e mi riferisco al comparto della pirotecnica in cui, a livello internazionale, alcune piccole aziende sarde hanno già espresso notevoli capacità e sperimentato con successo l’innovazione. L’alternativa – conclude Giulia Moi –  non solo è possibile ma, visto il cambio di passo che finalmente il nostro Paese ha intrapreso, non potrà che essere vincente.»

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Il 18 novembre 2018 si svolgeranno le elezioni dei Comitati di quartiere di Barbusi, Bacu Abis, Cortoghiana, Is Gannaus, Serbariu, Carbonia Nord, Carbonia Centro e Carbonia Sud. 

Si tratta delle prime elezioni in assoluto per un nuovo strumento che mira a favorire la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa. Le elezioni del 18 novembre rappresentano l’ultimo step di un percorso tracciato ufficialmente il 22 dicembre del 2017, quando il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato il regolamento sui Comitati di Quartiere.
«Si tratta di una novità nello scenario politico-istituzionale della città di Carbonia. Con la costituzione dei Comitati di Quartiere raggiungiamo un obiettivo che era stato indicato nelle linee programmatiche del nostro mandato amministrativo. Gli 8 quartieri, individuati nella città di Carbonia e nelle sue frazioni, potranno collaborare fattivamente con gli organi istituzionali del Comune (Sindaco, Giunta, Consiglio comunale e Consulte). Un esempio concreto di democrazia partecipata e un passo avanti nella direzione del decentramento amministrativo», ha detto il sindaco Paola Massidda.
Domenica 18 novembre i seggi resteranno aperti dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e lo scrutinio inizierà appena terminate le procedure di voto. I seggi elettorali sono stati istituiti nei seguenti locali:
1. Barbusi: ex Circoscrizione, via Santa Maria delle Grazie;
2. Bacu Abis: ex Circoscrizione, Piazza del Minatore;
3. Cortoghiana: ex Circoscrizione, via Bresciano;
4. Is Gannaus: ex Circoscrizione, via Bramante;
5. Serbariu: ex Circoscrizione, via Lubiana;
6. Carbonia Nord: Centro Sociale, piazza 1° Maggio;
7. Carbonia Centro: Ex Tribunale, via XVIII Dicembre;
8. Carbonia Sud: Ex Tribunale, via XVIII Dicembre.
L’attività preparatoria delle elezioni si svolgerà nel seguente modo: il 2 ottobre verranno pubblicati i manifesti che informano dell’indizione delle elezioni. Sono elettori tutti i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali. Sono eleggibili tutti i cittadini, secondo il disposto dell’art. 17 del regolamento, residenti nel quartiere. A breve sarà emanato un bando con tutte le istruzioni per la presentazione della candidatura. Non sono previste liste elettorali, ma soltanto la candidatura personale del cittadino.

 

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Dal 28 settembre all’11 novembre il Ghetto di Cagliari ospiterà la personale di Nicola Filia “Temporary City”, curata da Paola Mura ed Efisio Carbone.

Nicola Filia si muove nel solco della grande tradizione ceramica, sia come designer sia come artista, affiancando a questa prima materia d’elezione l’uso di altre materie che adopera secondo le sue necessità espressive. In questo senso la produzione scultorea di Filia spazia da forme organiche ed espressioniste a lavori di maggiore sintesi formale dove l’elemento architettonico trova una sua precisa vocazione espressiva.

I materiali dell’architetto – dell’urbanistica – sono il sole, gli alberi, il cielo, l’acciaio, il cemento, in questo ordine gerarchico e indissolubile, scriveva Le Corbusier. E in questo solco il rapporto uomo-natura è uno dei principali temi su cui si muove Nicola Filia, in un’indagine sul concetto stesso di costruzione, modifica, energia, sfruttamento delle risorse che presenta come sintesi tradotta in una serie di sculture e installazioni dai significati polivalenti, come sottolineano i curatori della mostra Paola Mura ed Efisio Carbone.

In “Temporary City” le serie di opere si snodano lungo un percorso narrativo entro il quale si esplicita il pensiero dell’artista, dai bianchi boschi metafisici agli alberi carbonizzati fin dentro soffocanti città e strutture fatiscenti.

Nel suo appropriarsi dei luoghi l’uomo compie sempre una violenza sullo spazio e la natura: probabilmente (e in questo il pensiero dell’homo faber Filia si fa estremo) non esiste equilibrio tra processi di antropizzazione e ambiente.

Un viaggio forte e meditato che mostra l’alta qualità della ricerca e del lavoro di Nicola Filia.

Nicola Filia nasce a Carbonia nel 1975. Lascia l’università per dedicarsi all’arte nel 1996. Si trasferisce per due anni a Oristano, dove perfeziona la tecnica della ceramica e si diploma con il massimo dei voti. Nel 2001 si trasferisce ad Olbia. Disegna e realizza per 19 anni collezioni esclusive di oggetti in ceramica per le più importanti aziende italiane di design. Fra tutte la B&B Italia, grazie alla quale esporta pezzi in tutto il mondo. Nel 2008 il suo debutto al MAN di Nuoro con l’installazione Un Bosco di Alberi Bianchi, che successivamente nel 2015 gli permetterà di vincere il Premio Internazionale Un Bosco per Kyoto. Ritira il premio in Campidoglio, a Roma. Vive e lavora tra Olbia, sede dello studio e San Pantaleo, dove espone invece le sue sculture.

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Sarà il giovane pianista cagliaritano Mattia Casu il protagonista domani (venerdì 21 settembre) del nuovo appuntamento con l’VIII Festival pianistico del Conservatorio di Cagliari, dedicato quest’anno alla figura di Claude Debussy.

Organizzato in collaborazione con il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como, il concerto, in programma alle 18.00 nell’aula magna dell’istituzione musicale cagliaritana, vedrà Mattia Casu affrontare la Partita n. 2 BWV 826 in do minore di Johan Sebastian Bach, la Sonata Fantasia n. 2 op. 19 in sol minore di Alexander Scriabin, il Preludio op. 23 n. 3 in re minore di Serghei Rachmaninoff, sino a brani di Fryderyk Chopin, Cluck-Sgambati, Liszt-Paganini.

Dopo quello di domani, il prossimo appuntamento con il Festival pianistico è lunedì 1° ottobre alle 18.00 nell’aula magna del Conservatorio dove la musicologa Aurora Cogliandro terrà la conferenza di presentazione dei concerti che proporranno l’esecuzione integrale dell’opera pianistica di Claude Debussy, a cui la rassegna è quest’anno dedicata.

Nato da un progetto del pianista Stefano Figliola, docente di pianoforte nell’istituzione musicale cagliaritana, il Festival Pianistico è divenuto negli anni un sicuro riferimento per quel pubblico che sempre più numeroso e attento ne ha seguito le precedenti edizioni.

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Domani, venerdì 21 settembre e martedì 25 settembre, gli uffici Pubblica Istruzione e Sport di via XVIII Dicembre saranno chiusi al pubblico per motivi di natura tecnica.
Per qualsiasi necessità, il 21 ed il 25 settembre, sarà comunque possibile contattare il numero telefonico 0781 694203.

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«Non è tollerabile che Tirrenia Cin neghi ai passeggeri che intendano raggiungere o lasciare la Sardegna la possibilità di prenotare la traversata nel periodo successivo al 31 dicembre. I collegamenti marittimi, infatti, dovrebbero essere garantiti dalla convenzione in regime di pubblico servizio con le isole maggiori e minori, ai sensi delle leggi 27/2006 e 166/2009, in scadenza il 18 luglio 2020

A sostenerlo sono Paola Deiana (M5S) Commissione Ambiente della Camera dei deputati e Nardo Marino (M5S) Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei deputati.

«Tirrenia Cin dovrebbe esercitare, per tutta la durata della convenzione, servizi di collegamento stagionali e invernali ed è tenuta a rapportarsi con una rete di agenzie di viaggio, attraverso le quali è possibile acquistare i biglietti e ottenere informazioni sui servizi offerti, i collegamenti, gli orari e le tariffe – aggiungono Paola Deiana e Nardo Marino -. Anche le agenzie di viaggio hanno dunque il diritto di vedere rispettata la programmazione. Ad oggi il sito internet della Tirrenia Cin non consente l’acquisto di biglietti oltre il 31 dicembre del corrente anno per alcuna delle tratte interessate dalla convenzione e ciò si traduce in danni economici e disagi sul piano della programmazione turistica che si uniscono a un’inaccettabile limitazione del diritto di mobilità dei sardi.»

«Coloro che intendono viaggiare in data successiva al 31 dicembre sono costretti a rivolgersi ad altre compagnie che, al contrario della convenzionata Tirrenia Cin, assicurano la disponibilità di biglietti. L’atteggiamento inspiegabile di Tirrenia Cin cozza, peraltro, con le recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’armatore Onorato, in particolare sulla disponibilità per le politiche di destagionalizzazione. Chiediamo che Tirrenia Cin provveda quanto prima – concludono Paola Deiana e Nardo Marino – a rendere disponibili le prenotazioni per il 2019, ripristinando il diritto alla mobilità dei sardi e il rispetto della convenzione con lo Stato.»

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Con una perdita netta di traffico del 72% in soli tre anni il Porto Canale di Cagliari sta colando letteralmente a picco. E’ quanto emerge da un dossier-denuncia reso noto dalla UilTrasporti Sardegna che esamina l’andamento del traffico dello scalo merci cagliaritano e analizza le problematiche che impediscono a Cagliari di decollare, a differenza di quanto avverrebbe a Gioia Tauro (terminal peraltro gestito dalla stessa Contship Italia) e al mondo dello shipping in generale. Se nel 2015 il porto canale del capoluogo sardo ha movimentato 686.000 teu, nel 2017 si è registrata una flessione a 420.000 e le previsioni per l’anno in corso si attestano a soli 190.000 teu: -55% in un anno. Per questo la UilTrasporti – mettendo a disposizione il dossier e denunciando l’incomprensibile atteggiamento della Contship Italia che sembra voler affossare intenzionalmente lo scalo cagliaritano – chiede l’apertura urgente di un tavolo di crisi costituito dalle istituzioni politiche, datoriali e sindacali che possa affrontare radicalmente le problematiche del terminal di Cagliari e auspica che, nelle prossime settimane, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli possa affrontare la drammatica situazione del porto di Cagliari.

«Lo scenario del Terminal di Cagliari non può avere una vita lunga – spiega il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca -. Sicuramente paghiamo 3 anni e mezzo di commissariamento del Porto dovuto all’immobilismo della Regione Sardegna che non riusciva a designare il possibile Presidente dell’Autorità Portuale. Oggi, a distanza di oltre un anno dalla nomina del Presidente dell’ADSP Mare di Sardegna, non riscontriamo però iniziative che riescano a mutare l’attuale situazione, che è sempre più preoccupante. Pertanto auspichiamo che vengano intraprese il prima possibile delle iniziative che facciano cambiare rotta al Terminal di Cagliari in modo da tutelare i lavoratori oggi operano in questa realtà: 220 dipendenti di CICT ed un indotto di circa 300 addetti. Non vorremmo ritrovarci a dover continuare a gestire richieste di nuovi ammortizzatori sociali o, peggio ancora, licenziamenti da tutte le imprese che operano all’interno del Terminal, per colpa di un immobilismo da parte di chi ha l’obbligo di prendere decisioni in merito e gestire il future e lo sviluppo della portualità