18 July, 2024
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I carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia di Dolianova, unitamente ai colleghi della stazione di Senorbí, nel corso di un servizio finalizzato alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti nella Trexenta hanno arrestato S.P., 28enne residente a Senorbì, il quale era stato notato in atteggiamenti sospetti nei giorni precedenti. Fermato quindi per un controllo, sono stati trovati nella borsa della sua compagna A.M., 22enne, anche lei di Senorbì, qualche grammo di marijuana. Ma il nervosismo del ragazzo celava altro, infatti, nella sua abitazione son stati trovati 7 grammi di cocaina, pronti per essere suddivisi in dosi ed essere immessi nel mercato locale degli stupefacenti, oltre a 3 grammi di marijuana, due bilancini di precisione e 290 € frutto, verosimilmente, della cessione di altre dosi di stupefacenti. Il giovane si trova adesso agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo che si terrà nella giornata di domani, presso il Tribunale di Cagliari, mentre per la ragazza scatterà una segnalazione amministrativa.

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Giovedì 20 settembre, a Gonnesa, si terrà la prima assemblea pubblica della seconda fase di costituzione del Distretto del Tonno del Sulcis Iglesiente, opportunità di sviluppo straordinaria per il territorio.
Sono invitati a partecipare agli operatori turistici e le associazioni culturali del territorio.
L’appuntamento è fissato alle ore 16.30, nella sala conferenze di S’Olivariu, in via Don Giovanni Minzoni 14.

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«La cooperazione territoriale ha un valore fondamentale ai fini dello sviluppo dei paesi da cui hanno origine i flussi migratori e in questo ambito è necessario che la Sardegna e le altre regioni, già impegnate sul campo con buoni risultati, siano pienamente coinvolte da parte del Governo e che tutte le scelte, da cui scaturiscono progetti e interventi, siano il frutto  di un percorso il più possibile condiviso.»

L’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu è intervenuto a Firenze all’incontro “Quale cooperazione allo sviluppo tra Europa post 2020 e Agenda 2030” che si è svolto nella sala Pegaso del palazzo della Regione Toscana in piazza Duomo. È stato un ulteriore momento di approfondimento su temi che la Sardegna, nel suo ruolo di coordinamento in materia di cooperazione internazionale nella Conferenza delle Regioni, ha più volte portato all’attenzione del Governo.

Filippo Spanu ha ricordato che «a breve la Conferenza delle Regioni esaminerà un documento sul tema della cooperazione in cui viene riportata la preoccupazione dei territori per la nuova programmazione europea che mette seriamente a rischio la possibilità di sostenere in modo mirato i paesi da cui hanno origine i flussi migratori.  Occorre salvaguardare la politica europea di vicinato e la cooperazione transfrontaliera marittima che sono strumenti in grado di irrobustire i processi di riforma e sviluppo negli Stati dell’area mediterranea che più hanno bisogno di aiuto».    

All’incontro sono intervenuti anche la vice-presidente della Regione Toscana Monica Barni, Tania Groppi e Daniela Sorrentino dell’Università di Siena, Mario Biggeri dell’Ateneo di Firenze e Javier Cano, in rappresentanza della Catalogna. Si è inoltre discusso dell’attuazione dei 17 obiettivi  di sviluppo sostenibile concordati, su impulso dell’Onu, nel 2015, da 193 Stati e la cui realizzazione anche in Italia è affidata a soggetti pubblici e privati.

«In questo campo – ha spiegato l’assessore Filippo Spanu – occorre che tutte le istituzioni svolgano la propria parte con la consapevolezza dell’importanza della sfida finalizzata a creare condizioni di maggiore equilibrio tra le diverse aree del mondo.  Il sistema regionale, a partire da quello italiano, può offrire un contributo prezioso a condizione che il Governo sia pienamente consapevole della necessità di un vero coordinamento tra tutti i soggetti impegnati.»

 

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Con il deposito presso gli uffici del servizio di valutazione ambientale dell’assessorato dell’Ambiente della Regione Sardegna, della documentazione inerente l’aggiornamento per la sostituzione del progetto chp con vapordotto da Enel (variante al progetto originale per l’ammodernamento della raffineria di allumina di Portovesme) si fa più forte e pressante la richiesta di arrivare alle definitive autorizzazioni da parte delle rappresentanze sindacali unitarie di fabbrica e dei lavoratori Eurallumina. La richiesta e che queste debbano pervenire assolutamente entro la fine dell’anno in corso. La richiesta della RSU delle tute verdi sulcitane di poter svolgere un incontro per fare il punto sul percorso procedurale ed evidenziare l’urgenza di una conclusione positiva è stata recepita e mercoledì 19 settembre 2018, presso l’assessorato regionale dell’Industria, su convocazione dell’assessore Maria Grazia Piras, si svolgerà alle ore 16.00, una riunione a cui sono stati invitati a partecipare: la presidenza della Giunta regionale, l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, l’assessore del Lavoro Virginia Mura, il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi, le segreterie generali regionali Cgil, Cisl e Uil, le segreterie dei chimici a livello regionale e provinciale, l’azienda Eurallumina con il presidente Vincenzo Rosino e l’amministratore delegato Luca Vincenzi.

Dal punto di vista tecnico, la variante al progetto aggiornato consiste principalmente nella sostituzione della prevista centrale cogenerativa a carbone (chp) per produrre l’energia termica ed elettrica necessaria alla raffineria, con un vapordotto di convogliamento del vapore dalla centrale termoelettrica Grazia Deledda di Portovesme dell’Enel distribuzione, con restituzione delle condense da parte dell’Eurallumina. Prevede, inoltre, la riduzione della vita utile dall’installazione sino ai 10 anni, e la limitazione dell’altezza di deposizione dei residui di lavorazione nel bacino nei settori a e b attuali, l’eliminazione dell’installazione del secondo scaricatore portuale ed il prelievo della energia elettrica necessaria dalla rete nazionale. Rimane sostanzialmente confermata la conversione della raffineria per l’utilizzo delle bauxite tri-idrate con l’attacco da alta a bassa pressione, l’ampliamento areale del bacino per lo stoccaggio dei residui di lavorazione previo trattamento di disidratazione attraverso un impianto di presso filtratura, ed il progetto per lo scarico portuale del carbone con consegna all’esistente carbonile Enel.

L’iniziativa consentirà il raggiungimento delle condizioni necessarie per la ripresa delle attività di Eurallumina, garantendone la competitività sui mercati internazionali. Il progetto comporterà, rispetto alla precedente configurazione dell’impianto, una riduzione delle emissioni in atmosfera. La messa a dimora dei residui delle lavorazioni disidratati consentirà di migliorare l’impatto ambientale del sito di stoccaggio adeguandolo alle migliori tecnologie disponibili del settore (mtd). Le opere connesse alla realizzazione avranno limitati impatti paesaggistici, e non sono attesi effetti ambientali significativi sia in fase di cantiere che di esercizio. Il progetto ha già ricevuto la valutazione positiva del ministero dell’Ambiente in data 29/05/18. Alle autorizzazioni Via ed Aia, è legato il sostegno ai lavoratori nel periodo transitorio (per il 2019, l’avvio produzione è indicato per l’inizio del secondo semestre 2020) essendo gli attuali ammortizzatori sociali in scadenza 31/12/2018, e per ottenere un rinnovo occorre avere la certezza degli investimenti che non potranno partire senza le sopracitate autorizzazioni. Per questo motivo cresce la preoccupazione tra i lavoratori che non hanno mai interrotto lo stato di mobilitazione permanente, e sono pronti a mettere in campo ogni possibile iniziativa per il raggiungimento dell’obiettivo lungamente inseguito, e che mai come in questo momento appare raggiungibile. Il piano industriale prevede 357 lavoratori diretti (saranno un centinaio le nuove assunzioni) e il convogliamento di altre 250 persone tra indiretti, indotto, servizi e fornitori. Attualmente, per il mantenimento degli impianti, si alternano in rotazione circa 100 lavoratori diretti ed una trentina degli appalti. Gli investimenti previsti sono circa 240 milioni di euro.

RSU Eurallumina

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Dramma sfiorato questa mattina sulla prima spiaggia di Porto Pino. Una donna anziana s’è sentita male in neanche un metro d’acqua e stava per annegare. Soccorsa, è stato chiamato l’elisoccorso che è arrivato sul posto in soli 15 minuti, provvedendo al trasferimento in ospedale. Atterrato all’interno dello stadio Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia, la donna è stata trasferita al Sirai di Carbonia con un’ambulanza del 118.

Fotografie di Roberto Puddu.

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I segretari nazionali di Fim-Cisl Raffaele Apetino, Fiom-Cgil Mirco Rota e Uilm-Uil Guglielmo Gambardella hanno chiesto un incontro al dottor Giampietro Castano, responsabile Unità gestione vertenze delle imprese in crisi al ministero dello Sviluppo economico, per verificare ed approfondire alcuni punti sulla Sider Alloys, l’azienda neo proprietaria dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme. Nello specifico, le tre organizzazioni sindacali, a nome e per conto delle strutture territoriali e della rappresentanza sindacale unitaria, chiede di verificare ed approfondire il Piano industriale, il nuovo assetto societario, le riattivazioni degli impianti e la partecipazione finanziaria (Invitalia, lavoratori).

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«Il voto di ieri in Consiglio regionale sulla sanità è la certificazione che la disastrosa situazione dell’assistenza in Sardegna ha ormai travolto lo stesso centrosinistra e l’assessore Luigi Arru non ha più una maggioranza che lo sostenga! A questo punto l’assessore, e magari insieme a lui il Presidente, possono fare solo una cosa: andarsene prima che siano cacciati via in malo modo con le mozioni di sfiducia, ponendo la parola fine al Calvario dei pazienti sardi.»

Lo scrive, in una nota, Michele Cosa, consigliere regionale di Riformatori sardi.

«Non se ne può davvero più! Purtroppo, ogni giorno di stentata sopravvivenza di questa Giunta aggiunge ulteriori tragedie non solo alla sanità, ma all’intero tessuto economico e sociale della nostra Isola, messa in ginocchio dalla disoccupazione, ma anche dalla pochezza di idee e di progetto politico di un gruppo dirigente arrogante – conclude Michele Cossa – che resiste ad ogni evidenza negativa e assomiglia sempre di più ai disperati assediati di Forte Apache.»

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La Regione Sardegna avrà uno spazio al Web Summit di Lisbona, in programma dal 5 all’8 novembre prossimi. Si tratta di una delle più importanti manifestazioni mondiali dedicate all’alta tecnologia. A Lisbona è prevista la partecipazione di 70mila espositori, provenienti da 170 Paesi, e saranno centinaia gli eventi e le iniziative allestite nello spazio dell’Altice Arena alla presenza di 2.600 giornalisti accreditati. L’assessorato dell’Industria, nell’ambito delle azioni inserite nel Programma triennale per l’internazionalizzazione, ha previsto un sostegno per la partecipazione a Lisbona delle startup innovative e delle imprese del settore ICT della Sardegna. La Regione, oltre a fornire alle aziende gli accrediti per l’ingresso alla fiera per l’intera durata della manifestazione, metterà a disposizione uno stand per incontri e meeting. Sono ammesse a partecipare le startup e le imprese che realizzano un prodotto o un processo innovativo, regolarmente iscritte alle Camere di Commercio, operanti in Sardegna nei settori dell’ICT, Turismo, Cultura e Ambiente, Reti intelligenti per la gestione efficiente dell’energia, Agroindustria, Biomedicina, Aerospazio e Innovazione finanziaria. Le imprese interessate dovranno inviare domanda a industria@pec.regione.sardegna.it entro e non oltre le ore 12.00 del 24 settembre 2018, indicando nell’oggetto la dicitura “Manifestazione d’interesse per Web Summit Lisbona 2018”. Saranno ammesse al massimo 20 aziende. Per informazioni sulla documentazione richiesta, è possibile consultare il sito web della Regione, nella sezione Bandi e Gare, al link https://goo.gl/8naEKi.

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Dal 16 settembre scorso, il tenente colonnello dei carabinieri Cesare Vecchio è il nuovo comandante del RIS di Cagliari; sostituisce il colonnello Giovanni Delogu (che lascia il servizio per raggiunti limiti di età).

Biologo e direttore di laboratorio, il tenente colonnello Cesare Vecchio arriva dal Comando del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma (Ra.C.I.S.), dove ha ricoperto negli ultimi anni il ruolo di Capo Sezione Addestramento, curando la formazione professionale dei militari specializzati e impiegati sia nelle delicate attività di laboratorio sia nel sopralluogo e repertamento sulla scena del crimine.

In passato, l’ufficiale è stato comandante della Sezione di Biologia del RIS di Messina ove ha assolto altresì alla funzione, in sede vacante, di comandante di Reparto.

Nel corso della sua esperienza professionale, è stato anche responsabile dell’Unità DVI dei Carabinieri (Disaster Victim Identification), nel cui ambito ha coordinato numerose missioni nazionali e internazionali, tra le quali la missione a Pucket in Thailandia, effettuata in occasione dei fatti tristemente noti e relativi allo Tsunami che nel 2004 ha colpito le zone del Sud Est asiatico. Durante tale missione ha partecipato attivamente con le autorità locali alle operazioni di identificazione e di riconoscimento dei connazionali coinvolti nell’evento.

Il tenente colonnello Cesare Vecchio, inoltre, ha coordinato il percorso di certificazione della Qualità e di cccreditamento dei laboratori del Ra.C.I.S. nelle complesse procedure analitiche adottate. Ciò ha consentito all’Arma dei carabinieri di affermarsi tra le prime Istituzioni che hanno ottenuto l’ambito riconoscimento da parte di Accredia, esteso anche all’inserimento dei profili del DNA nella costituita Banca Dati Nazionale del DNA (istituita con la L. 85 del 2009).

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Un furto con scasso è stato messo a segno alle ore 00.30 della scorsa notte ai danni del bar Sardinian Bar, ubicato nella via Leonardo Da Vinci 85 del litorale quartese. I ladri, dopo aver sfondato con una grossa mazza una parete retrostante dell’esercizio commerciale, hanno avuto modo di accedere all’interno, prelevando il registratore di cassa (contenente circa 70 euro) ed alcuni tabacchi, mentre vano è stato il loro tentativo di aprire alcune slot machine. Nel corso della fuga, sono stati lasciati sul posto arnesi per lo scasso, tra i quali un piede di porco ed un’ascia, che sono stati sottoposti a sequestro dai militari della Compagnia di Quartu Sant’Elena.