18 July, 2024
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«È il lavoro l’unico efficace antidoto alla grande fuga dalle zone interne. Perché se c’è lavoro i giovani restano nella loro terra e lì costruiscono il loro futuro, mettendo in moto un meccanismo virtuoso che muove l’economia e genera sviluppo. Non solo: è fondamentale l’aggregazione dei Comuni, soprattutto i più piccoli, per garantire quei servizi che non è pensabile avere (e ben funzionanti) in ogni centro, e dunque per assicurare una buona qualità della vita.»

L’ha detto l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci, alla seconda edizione di “SPOP CAMPUS OMODEO”, workshop di discussione e progettualità sul tema dello spopolamento e delle aree interne in Sardegna al Novenario di San Basilio nel comune di Nughedu Santa Vittoria. Il campus è rivolto a universitari e giovani professionisti, ed è organizzato attraverso gruppi di lavoro con l’obiettivo di creare uno scenario di sviluppo per il territorio in grado di riattivare il tessuto economico e sociale dei paesi in spopolamento.

«Lo spopolamento delle zone interne è un fenomeno globale e mondiale: certamente va governato e per quanto possibile contrastato. Di sicuro non ci sono soluzioni facili, oggi siamo qui per cercarle insieme ancora una volta, partendo dalla certezza assoluta e inconfutabile che l’unica vera cura è creare opportunità di lavoro diffuse nel territorio – ha sottolineato Raffaele Paci -. Avendo chiaro l’obiettivo, ognuno deve fare la sua parte per raggiungerlo il più rapidamente possibile: la Regione, i Comuni, le imprese con progetti di ampio respiro e sviluppo che favoriscano un sistema produttivo sano in grado di autosostenersi. Per quanto ci riguarda, stiamo facendo la nostra parte con grande e costante impegno, prima di tutto con la programmazione territoriale per la quale abbiamo stanziato complessivamente 500 milioni, che lancia la sfida di modelli di sviluppo diversi rispetto al passato e che stiamo portando avanti con i territori che si stanno alleando. Stiamo poi realizzando altri due interventi,  fondamentali per assicurare servizi adeguati in tutti i territori: il progetto Iscol@, con oltre 300 milioni investiti nelle strutture scolastiche e nella qualità della formazione, e la banda larga, 150 milioni per garantire in tutti i Comuni dell’isola un servizio ormai fondamentale e irrinunciabile per famiglie, giovani e imprese che in questo modo riescono a essere connessi con il mondo.»

Fra le politiche utili al rilancio delle zone interne ci sono poi la flexicurity e i bandi per le imprese o di sostegno alle Start up. Infine la Snai, la Strategia nazionale per le aree interne che in Sardegna coinvolge due territori, l’Alta Marmilla ed il Gennargentu-Mandrolisai. «Sono esempi di interventi fortemente strutturati e articolati, frutto di una proficua collaborazione, da una parte con il governo centrale e dall’altra con i territori, per rilanciare zone dalle enormi potenzialità», ha ricordato Raffaele Paci.

L’aggregazione è, dunque, l’altra parola chiave, insieme al lavoro. »Non è un delitto che paesi vicinissimi e persino confinanti si pensino come quartieri di una città, che al quel punto può offrire tutti i servizi che servono – ha spiegato il vicepresidente della Regione -. Unire le forze non significa rinunciare alla propria identità, al proprio stemma o al proprio nome, anzi è l’unica strada per garantire la sopravvivenza proprio dei paesi più piccoli. 377 Comuni, di cui la gran parte piccolissimi, non possono in alcun modo garantire servizi di qualità, e questo è un dato di fatto inconfutabile. Allora serve unire le forze, abbattere gli steccati, allearsi, garantendo una mobilità più dinamica e tecnologica, con mezzi e sistemi di spostamento flessibili che siano adeguati alle nuove esigenze, che servano per portare i bambini in scuole vere a pochi chilometri di distanza e non in pluriclasse dannose per loro e il loro futuro, ma che servano anche a portare l’anziano dal medico o alle Poste, gli adolescenti al cinema nel centro vicino, le famiglie in luoghi condivisi di aggregazione e svago». 

Raffaele Paci ha poi ricordato che il patrimonio delle zone interne della Sardegna su cui si può e si deve puntare per creare sviluppo è immenso e soprattutto esclusivo. Unico al mondo. E da qui bisogna partire. «Turismo, ambiente, artigianato, beni culturali, agroalimentare sono le ricchezze su cui puntare in particolare nelle aree interne a rischio di spopolamento e in cui investire, con una politica fatta di innovazione, alleanze, sinergie, in cui ogni territorio riesca a pensare in grande a garanzia anche del Comune più piccolo. I turisti sono affascinati dalla nostra terra, certamente per la sua bellezza ma anche per il cibo, le tradizioni, l’artigianato: valorizziamole, facciamole conoscere sempre di più, esportiamole. Sono queste le nostre ricchezze, regalo di un passato lontano che, grazie all’alta tecnologia e dunque all’innovazione e al digitale, possono garantire un solido futuro ai nostri giovani e dunque alla Sardegna», ha concluso Raffaele Paci.

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E’ stato sottoscritto questa mattina l’accordo quadro SIDERALLOYS ITALIA ACCORDO QUADRO CON I SINDACATI 7.9.18 tra le organizzazioni sindacali territoriali Fsm, Fiom, Uilm e Cub del Sulcis Iglesiente e la multinazionale Sider Alloys, per l’identificazione del bacino dal quale attingere per assumere i lavoratori e contestualmente per fissare le modalità di assunzione.
«È un passo in avanti importante – sostengono le segreterie territoriali Fsm, Fiom, Uilm e Cub del Sulcis Iglesiente -. Ovviamente parziale perché, in questa fase, manca ancora l’aspetto impellente da affrontare ovvero quello delle tempistiche inerenti l’inizio dei lavori di revamping indispensabili per permettere l’avvio delle operazioni vere e proprie di riavvio produttivo e per la ricollocazione concreta dei lavoratori. Non abbassiamo la guardia, ma anzi continuiamo a lottare per l’obbiettivo finale del riavvio produttivo della fabbrica, della ricollocazione di tutti i lavoratori espulsi dai cicli produttivi nel 2012 e del rilancio economico-occupazionale del Sulcis Iglesiente.»
«Nelle prossime ore – concludono le segreterie territoriali Fsm, Fiom, Uilm e Cub del Sulcis Iglesiente – comunicheremo ora e luogo dell’assemblea dove presentare e discutere il documento sottoscritto oggi.»

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Il titolare di un’azienda agricola di Piscinas è stato sanzionato con una multa di 6.000 euro per l’impiego di due braccianti irregolari nelle operazioni di vendemmia. Il provvedimento è scaturito dai controlli finalizzati alla vigilanza straordinaria per il contrasto del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento della manodopera clandestina, predisposti dal comando provinciale di Cagliari nei terreni agricoli nei periodi di maggiore impiego di manodopera per la raccolta di prodotti, che hanno consentito ai carabinieri della stazione di Giba, coadiuvati dal personale specializzato del Nucleo CC ispettorato del lavoro di Cagliari, di individuare all’interno di un vigneto di proprietà di un’Azienda agricola, situata in località Isca Manna del comune di Piscinas, 9 braccianti tra italiani e stranieri regolari, intenti a raccogliere l’uva, di cui 2, all’esito di specifici accertamenti da parte dei militari, sono risultati impiegati irregolarmente, essendo mancante la prevista comunicazione preventiva di assunzione. Il titolare dell’Azienda è stato sanzionato per complessivi 6.000 €, per il mancato versamento di contributi e premi previsti dalla normativa di specie.

 

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Il consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Nuoro esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi dell’ARAS riuniti in presidio permanente a Cagliari sotto gli uffici del palazzo regionale.

«La mancata applicazione della legge regionale 3/2009 rischia di cancellare il lavoro che in tanti anni i colleghi hanno portato avanti con dedizione e spirito di servizio a favore degli allevatori – si legge in una nota della presidente Daniela Mulas -. Un appello quindi alla classe politica affinché trovi il modo di superare immediatamente questa situazione di stallo che si è venuta a creare per questa triste vicenda e che rischia di determinare danni ancora peggiori se solo si pensa alle conseguenze dell’assenza nelle nostre campagne di un presidio sanitario così importante come quello garantito sino a poco tempo fa dai tecnici dell’ARAS.»

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«Lunedì 10 settembre riprenderanno gli interventi di urbanizzazione primaria del quartiere di Sa Perda Bianca, meglio noto come Carbonia 2. I lavori, interrotti nel mese di agosto, potranno ripartire per essere finalmente portati a conclusione.»

Lo ha annunciato l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai.

Al fine di consentire il completamento delle opere di urbanizzazione primaria, dal 10 al 29 settembre è stata disposta la chiusura del traffico veicolare, in funzione delle esigenze dei lavori e in modo alternato, nelle seguenti vie: via delle Begonie, via delle Gardenie, via delle Primule, via dei Gladioli, via dei Narcisi, via dei Glicini, via delle Camelie e via dei Giardini.

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«Non si comprende il motivo per cui fra le attività di bonifica e messa in sicurezza delle miniere, presentato stamane dal presidente Pigliaru, non ci sia la miniera di Olmedo.» 

Lo ha detto questo pomeriggio il dirigente della UGL Francesco Cabras.

«Chiediamo un incontro urgente con il Presidente ma anche con l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e naturalmente con Igea – ha precisato il rappresentante dell’UGL Francesco Cabras – perché il futuro delle miniere in Sardegna deve riguardare tutte le miniere nessuna esclusa tantomeno quelle ancora produttive come la miniera di Bauxite di Olmedo. I minatori di Olmedo non possono essere esclusi da un progetto che dovrebbe tutelare tutti i lavoratori e tutte le miniere, anche quelle produttive, non solo quelle del sud Sardegna.»

«Il 5 novembre scadranno i termini per la partecipazione al bando di gara internazionale per l’affidamento del sito minerario presentato dalla Regione Sardegna – ha aggiunto Francesco Cabras -. Nell’ipotesi che tale gara non venga aggiudicata, il problema della miniera di Olmedo si acuirà. È, pertanto, necessario provvedere già da oggi all’integrazione di tale sito nella Legge regionale n. 34 del 2016 per lo svolgimento temporaneo delle attività di cui alla convenzione RAS-ATI IFRAS, che nelle more della procedura di scelta dell’aggiudicatario consentirebbe come per i lavoratori del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna, di avere un paracadute occupazionale.»

«Inoltre il 5 dicembre prossimo scadrà il contratto con Igea e i minatori attualmente occupati presso la miniera di Olmedo rischiano di essere dimenticati – ha concluso Francesco Cabras -. Le risorse finanziarie finora impegnate dalla Regione, hanno consentito unicamente di mantenere in sicurezza l’impianto, garantendo l’occupazione a soli 17 lavoratori su 28.»

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«Il nuovo piano industriale di Igea nasce da esigenze elettorali e, in tutti i casi, rappresenta il fallimento di una società che ad oggi ha ignorato la propria missione: la bonifica delle aree minerarie.»

Lo sostiene Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias nel Consiglio comunale di Iglesias.

«Appare evidente l’immediata necessità di individuare competenze specifiche, anche nel vertice aziendale – aggiunge Valentina Pistis –. Un piano industriale deve individuare in termini qualitativi e quantitativi e in modo organico e anche critico: le intenzioni del management relative alle strategie competitive aziendali; le azioni che saranno realizzate per il raggiungimento degli obiettivi strategici; i principali risultati attesi sul piano economico-finanziario, competitivo e sociale; le azioni che daranno corso alle intenzioni strategiche presentate ed il loro previsto impatto sulle performance aziendali. Quello di Igea appare generico e inconcludente. Il giudizio non è espresso da chi scrive ma da un gruppo di manager e ingegneri esperti nell’area mineraria e industriale interpellati per l’occasione.»

«Appare poi significativo il mancato invito dei consiglieri comunali di Iglesias o quantomeno al Presidente del Consiglio – sottolinea ancora Valentina Pistis -. Chiediamo che il Sindaco riferisca immediatamente al Consiglio comunale e faccia valere i diritti dei cittadini: il diritto alla salute e il diritto alla salubrità ambientale. Igea è costata centinaia di milioni di euro alla Comunità – conclude Valentina Pistis -. Non può continuare ad ingannare gli iglesienti e i sardi.»

 

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1986-2018: giunge all’edizione numero trentatré il Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (1909-1977), che dal 23 settembre al 3 ottobre si svolgerà nel suo tradizionale luogo deputato, a Villacidro, la cittadina del Sud Sardegna, alle pendici del Monte Linas, dove l’autore di “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972) aveva le sue radici.

Promossa e organizzata dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” e dal comune di Villacidro, con il contributo dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, il patrocinio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del GAL Linas Campidano e la collaborazione dei festival letterari Tuttestorie e Marina Cafè Noir, l’edizione 2018 del Premio estende la sua durata: si snoderà, infatti, nell’arco di dieci giornate rispetto alla canonica settimana della cultura che ha caratterizzato le precedenti edizioni.

Il Premio ha registrato anche quest’anno un alto numero di adesioni, con 402 opere iscritte alle due sezioni in cui si articola: 263 per la Narrativa e 139 per la Poesia, con la consueta partecipazione delle principali case editrici nazionali. Maria Pia Ammirati con “Due mogli. 2 agosto 1980” (Mondadori), Giuseppe Marcenaro con “Dissipazioni. Di carte, corpi e memorie” (Il Saggiatore) e Sandra Petrignani con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (Neri Pozza) per la sezione Narrativa; Alberto Bertoni con “Poesie 1980-2014” (Nino Aragno), Paolo Fabrizio Iacuzzi con “Folla delle vene. Il museo che di me affiora” (Corsiero Editore) e Vincenzo Mascolo con “Q. e l’allodola” (Mursia) per la Poesia: sono i finalisti selezionati dalla giuria presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis ed il presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci. Agli stessi giurati spetterà il compito di proclamare e premiare i vincitori nella consueta cerimonia in programma sabato 29 settembre a partire dalle 18.00, nella piazza del Municipio di Villacidro.

Cinquemila euro il premio per il primo classificato di ciascuna delle due sezioni (millecinquecento, invece, agli altri finalisti), insieme all’onore di imprimere il proprio nome nell’albo d’oro del concorso letterario accanto a quello di poeti come Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone e di scrittori come Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino, tra i vincitori delle precedenti trentadue edizioni del “Dessì”.

Nel corso della stessa cerimonia verranno conferiti anche gli altri due riconoscimenti che affiancano quelli più strettamente letterari: il Premio Speciale della Giuria e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna. Il primo viene assegnato a una personalità di spicco della vita pubblica o culturale nazionale: nel palmares compaiono scrittori, intellettuali, giornalisti e personaggi dello spettacolo come Luigi Pintor, Giovanni Dettori, Maria Giacobbe, Antonio Romagnino, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Maria Lai, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis. Dopo il filosofo Remo Bodei, nel 2017, il Premio speciale della Giuria viene assegnato quest’anno a Ernesto Ferrero, scrittore e critico letterario (è stato il direttore del Salone internazionale del Libro di Torino fino al 2016).

Torna invece per il terzo anno consecutivo l’altro premio speciale, quello istituito dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Dessì con la Fondazione di Sardegna, che viene assegnato a una personalità del panorama culturale o artistico: dopo il Coro di Neoneli e Giacomo Mameli nel 2016, e Carlo Ossola e Massimo Bray nella scorsa edizione, il Premio Speciale Fondazione di Sardegna quest’anno va al noto psichiatra, e scrittore, Vittorino Andreoli, e all’altrettanto conosciuto giornalista e scrittore Ferruccio De Bortoli.

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E’ in corso, nella sala polifunzionale di piazza Roma, a Carbonia, l’incontro organizzato dalla Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara. Con il presidente della Fondazione Giampiero Pinna, il sindaco Paola Massidda e gli assessori Mauro Manca e Sabrina Sabiu, sono presenti operatori turistici, commerciali e culturali della città. Un’ottima occasione per conoscere il Cammino, comprendendo anche le enormi potenzialità di sviluppo turistico sostenibile in esso insite. 400 km di bellezze naturalistiche, archeologiche e storiche da ammirare. Un patrimonio incommensurabile che può rappresentare un volano per il rilancio del nostro territorio.

 

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Anche quest’anno giovani inventor da tutta Italia si ritroveranno a Bisceglie per partecipare a DigithON, la maratona delle idee digitali in programma dal 6 al 9 settembre ideata da Francesco Boccia.

Sono 100 le startup selezionate che, sul palco delle Vecchie Segherie, avranno a disposizione 5 minuti per convincere analisti e investitori sulla bontà e sulla potenzialità dell’idea che potrebbe aggiudicarsi uno dei premi in palio: il primo, decretato dal comitato scientifico insieme alle votazioni on-line, di € 10.000 offerto da Confindustria Bari-Bat, più altri 6 premi assegnati dagli altri partner di DigithON.

Tra i partecipanti anche una startup proveniente da Carbonia: 4 Sport Outdoor, un portale di riferimento per l’organizzazione della vacanza sportiva e delle attività all’aria aperta, consente al turista di risparmiare tempo e risorse.

DigithON è la più importante rassegna italiana per la promozione delle startup digitali. Anche nell’edizione 2018 ci saranno interventi di ospiti illustri nel mondo dell’impresa, dello spettacolo e della politica, tra i quali il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il ministro del Lavoro Luigi Di Maio.