A Lanusei, il Corpo Forestale ha indagato 9 persone per selvaggina abbattuta illegalmente.
[bing_translator]
Nove persone, in maggioranza residenti a Fonni, risultano indagate a seguito dell’operazione del Corpo forestale dell’Ispettorato di Lanusei che ha sequestrato oltre che un muflone e un cinghiale, i fucili e le munizioni. Sono stati contestate le violazioni penali per l’abbattimento di specie particolarmente protetta e in tempo di divieto, ai sensi della legge nazionale e regionale sulla caccia, nonché la sanzione amministrativa per avere esercitato la caccia in assenza di autorizzazione in deroga, di violazione alle restrizioni in materia di contrasto alla lotta alla peste suina africana.
Ieri, in occasione dell’apertura generale della stagione venatoria, il Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Lanusei ha sorpreso nella zona di Monte Novu, nel territorio di Villagrande Strisaili un gruppo di cacciatori in atteggiamento di caccia col sistema tradizionale della battuta di “caccia grossa – alla posta”. Gli agenti hanno rinvenuto le carcasse di un cinghiale e di un muflone. Sul luogo, piuttosto impervio per la fitta macchia mediterranea e la configurazione del terreno, è arrivato a supporto anche il personale dalle Stazioni Forestali di Villagrande Strisaili, Lanusei, Osini, Seui e Gavoi e gli agenti del Nucleo investigativo di Nuoro.
L’operazione si inquadra nell’attività di presidio e controllo del territorio che il Corpo Forestale effettua a tutela della fauna e della pluralità dei cacciatori che eseguono correttamente la pratica venatoria. Resta alta l’attenzione del Corpo Forestale e di V.A. nel contrastare il fenomeno alla caccia abusiva nei confronti delle specie particolarmente protette, quale il muflone presente nelle aree del Gennargentu.
NO COMMENTS