Botta e risposta tra il vicepresidente del Consiglio regionale e l’assessore della Sanità sull’assistenza ai pazienti affetti da Sla a Sassari.
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Botta e risposta tra il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonello Peru, e l’assessore della Sanità. Luigi Arru, sull’assistenza ai pazienti affetti da Sla a Sassari.
«La sclerosi laterale amiotriofica è una patologia complessa che richiede un’assistenza dignitosa e continua ai pazienti, supportando così le famiglie nella gestione delle emergenze. In provincia di Sassari sono stati purtroppo ridotti i percorsi di assistenza, con la sforbiciata dei servizi domiciliari e il rischio di ricoveri ospedalieri inappropriati. Un quadro preoccupante per i malati, con un impatto devastante per i nuclei familiari», ha denunciato oggi il vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru, che ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore della Sanità Luigi Arru sull’insostenibile situazione vissuta dai pazienti colpiti da Sla. Una malattia che determina la progressiva perdita di autosufficienza, per cui si rivela importante la presenza nel team della figura, medica e infermieristica, che valuta i bisogni del paziente e si adopera per progettare un piano assistenziale che possa soddisfare un percorso di supporto.
«La criticità scaturisce dal fatto che l’Ats assicura sei ore di assistenza giornaliera, dalle 8.00 alle 14.00, mediante interventi domiciliari prestati dal personale medico del team e dall’ADI – ha aggiunto Antonello Peru -. Dopo le 14.00 il paziente è in balia del solo 118 con le famiglie che finiscono nella sindrome del tramonto. Un calvario che si traduce nell’ansia da abbandono. Una condizione drammatica per i pazienti e le famiglie che, per certe ore della giornata, restano senza l’assistenza continua, necessaria e fondamentale per questa patologia. Sarebbe necessario prevedere la reperibilità del già competente personale medico e infermieristico per tutta la giornata, senza sottrarre le risorse del budget dell’esternalizzata assistenza domiciliare integrata – ha concluso Antonello Peru –. Occorre scongiurare il trasporto in ospedale ed il possibile ricovero dei pazienti nei presidi sanitari, garantendo invece un’assistenza domiciliare con un percorso che consolidi il rapporto tra malati, famiglie e operatori sanitari assicurando un sostegno più adeguato per i pazienti.»
La risposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru è arrivata subito dopo la diffusione della nota stampa dell’on. Antonello Peru.
«L’onorevole Peru non conosce il modello assistenziale delle persone affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica in Sardegna – ha detto Luigi Arru -. Una volta fatta la diagnosi, nelle forme avanzate che richiedono assistenza respiratoria e nutrizionale specializzate, si inizia un percorso con i servizi di rianimazione. Una volta che il paziente è stabile e può essere dimesso, viene assistito a domicilio, sempre in collaborazione con i rianimatori. Grazie al progetto ‘Ritornare a Casa’, la Regione Sardegna mette a disposizione risorse finanziarie fino a 65mila euro per far sì che si possano avere garantiti tre collaboratori nelle 24 ore. Per favorire una proficua collaborazione tra i professionisti sanitari e i caregivers, è stato completato con l’assessorato del Lavoro il primo corso di qualificazione dei caregivers. Inoltre, nel rispetto delle disposizioni della Conferenza Stato-Regione, è stato attivato un percorso anche con ADI di III livello. Il servizio di ADI è in fase di riprogrammazione e potenziamento con la destinazione di risorse infermieristiche dedicate, che saranno a breve individuate. In questo modo – ha concluso l’assessore regionale della Sanità – sarà assicurato agli utenti un servizio migliore e più efficiente.»
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