È iniziato oggi, con l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, il percorso di animazione territoriale per le imprese all’interno del piano regionale “Unità per Ottana”.
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Parola d’ordine, informare. Andare in ognuno dei 24 paesi coinvolti, chiamare gli imprenditori potenzialmente interessati, spiegare quali sono gli strumenti che la Regione mette a loro disposizione per rilanciare gli investimenti. È iniziato oggi, con l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, il percorso di animazione territoriale per le imprese all’interno del piano regionale “Unità per Ottana”, 8 tappe per i 24 paesi interessati, in vista del bando da 4 milioni di euro che sarà pubblicato dalla Regione entro novembre. Dopo la tappa di oggi a Ottana, la prima delle 8 programmate per tutto ottobre, l’animazione proseguirà a Teti, Orani, Macomer, Gavoi, Mamoiada, Bolotana e Ovodda. Con l’assessore Paci, coordinatore dell’Unità per Ottana, erano presenti il presidente della Camera di Commercio di Nuoro, il sindaco di Ottana, Franco Saba, ed il commissario della Provincia, Costantino Tidu.
«L’animazione territoriale ha un doppio obiettivo: informare le imprese del territorio di tutte le opportunità e gli strumenti a loro disposizione e, allo stesso tempo, raccogliere le loro indicazioni per individuare i settori migliori su cui indirizzare il bando, che deve essere perfettamente calibrato sulle esigenze e le caratteristiche del territorio – spiega l’assessore Raffaele Paci -. Sono più che convinto che qui a Ottana ci sia un sistema da far rinascere e rivivere, un sistema che ha i suoi valori e le sue ricchezze, un sistema che attraverso l’impresa può puntare sull’enogastronomia, sull’ambiente, sulla qualità della vita. Con la task force regionale diamo una risposta straordinaria a una crisi straordinaria, a un territorio straordinario, che più di altri ha pagato la crisi: il bando mette a disposizione 4 milioni di euro, interamente destinati alle imprese nuove o già esistenti, localizzate o che si localizzeranno nell’area di riferimento.»
Il percorso di animazione territoriale si snoderà in diverse azioni operative: creazione di laboratori per le imprese, audit del territorio e individuazione degli ambiti d’intervento cruciali per lo sviluppo dell’area, assistenza tecnica sul Bando Territoriale. Nella fase di analisi economica e dei fabbisogni sarà posta una particolare attenzione all’individuazione dei punti di forza e debolezza, alle potenzialità del territorio e alle strategie per lo sviluppo locale e delle imprese. È stato poi costituito uno sportello permanente a Ottana per incontri con le imprese esistenti o di nuova costituzione, che saranno supportate anche per la partecipazione al bando dopo averne acquisito aspettative e richieste.
Complessivamente, l’intervento Unità per Ottana, avviato dalla Giunta a giugno scorso, muove finora complessivamente 16,4 milioni di euro ed è diviso in tre ambiti tematici. I primi due coinvolgono l’intera area vasta (Austis, Birori, Bolotana, Borore, Dualchi, Gavoi, Lei, Lodine, Macomer, Mamoiada, Noragugume, Ollolai, Olzai, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana, Ovodda, Sarule, Silanus, Sindia, Teti, Tiana) e prevedono Politiche attive per i lavoratori e, appunto, bandi mirati per le piccole e medie imprese del territorio. La terza azione riguarda le Infrastrutture e l’attrazione di grandi investimenti nell’area del consorzio industriale (Ottana, Bolotana, Noragugume).
«Siamo convinti che un futuro per questo territorio è assolutamente possibile – ribadisce il vicepresidente della Regione -. Ma si deve riuscire a rilanciare un’idea di sviluppo locale, a far ripartire le produzioni tipiche, a valorizzare agroalimentare, artigianato, distretto culturale per attrarre turismo e rilanciare l’economia. Dobbiamo lavorare per creare uno sviluppo diverso, sostenibile, capace di portare nuova occupazione. Questi sono gli obiettivi del bando che sarà pubblicato in autunno, e che per essere il più efficace possibile sarà preceduto da questa importante fase di preparazione. Oggi abbiamo fatto un altro pezzo di strada insieme – conclude Raffaele Paci -. Diamo così speranza a chi in questo territorio vuole restare e costruire la sua vita e il suo futuro.»
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