Il consigliere regionale Gianfranco Congiu (PdS) critica la relazione finale della commissione speciale Artigianato e Commercio.
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Il consigliere regionale Gianfranco Congiu (PdS) critica la relazione finale della commissione speciale Artigianato e Commercio.
«Ottima la prognosi, insoddisfacente la diagnosi, così il paziente muore. Con questa metafora ho cercato di rendere il senso sul contenuto della relazione finale rispetto a ciò che in questi mesi ci hanno riferito le associazioni dei commercianti e artigiani – dice Gianfranco Congiu -. Il grido di dolore che hanno lanciato ha una causa ben precisa, anzi due: 1. Eccesso di pressione fiscale disallineata e distonica rispetto al PIL; 2. Eccessività dei costi del lavoro. Ebbene, rispetto a queste tensioni, la relazione non interviene se non marginalmente. Soprattutto sul versante della equità fiscale. Ecco perché ho vincolato il mio voto favorevole all’accoglimento di emendamento che postuli dalla ineludibile necessità di una revisione degli strumenti fiscali a disposizione delle imprese commerciali e artigianali. Dal ciclo delle audizioni è emerso, infatti, che proprio negli anni di maggior crisi economica il fisco italiano ha calato le manovre più oppressive rendendo il momento impositivo fiscale iniquo, ingiusto e disallineato rispetto ai fattori recessivi che hanno caratterizzato il PIL degli ultimi dieci anni.
Il grido di dolore è stato perentorio: basta con questo sistema fiscale che penalizza le aree geograficamente marginali e insulari.
L’approvazione dell’emendamento da me proposto consegna al legislatore regionale il compito di tradurre in pratica questo grido di dolore sia con le leggi di propria competenza sia avviando tutte le consentite forme di confronto con i livelli istituzionali statali e governativi italiani a ciò preposti.
Sebbene non abbia avuto influenze sul voto finale, colpisce e rammarica però che questo emendamento non sia stato validato né dal rappresentante del gruppo Fratelli d’Italia (peraltro vice presidente della commissione) né dall’esponente dei Riformatori forze che, almeno a parole, non sono state avulse dal dibattito sul fisco più giusto – conclude Gianfranco Congiu -. Almeno a parole e almeno sino ad oggi.»
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