27 November, 2024
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La Dinamo Banco di Sardegna in campo per il poker di vittorie consecutive (tra campionato e Coppa), questa sera, alle 20.30, al PalaSerradimigni di Sassari, contro la squadra ungherese dello Szolnoki Olaj, per gara 2 di Fiba Europe Cup. Le partite vittoriose su Varese e Brindisi in campionato e quella di Leicester nel debutto in Fiba Europe Cup, hanno mostrato una Dinamo in crescita che non vuole fermarsi contro un avversario indubbiamente molto competitivo, reduce dalla conquista dell’ottavo titolo nazionale ungherese e della Coppa d’Ungheria.

Sono in programma questo pomeriggio sei delle otto partite del ritorno degli ottavi di finale della Coppa Italia di Promozione regionale. Alle 15.00, al Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia è in programma il derby tra il Carbonia e la Monteponi. Le due squadre partono dal netto punteggio di 4 a 2 imposto dai biancoblu di Fabio Piras ai rossoblu di Andrea Marras due settimane fa al Monteponi di Iglesias e con uno stato d’animo differente, sempre a vantaggio del Carbonia, per i risultati maturati fino qui in campionato, nelle prime cinque giornate, che hanno portato il Carbonia al terzo posto con 9 punti, in virtù di 2 vittorie e 3 pareggi, e vedono la Monteponi penultima con soli due punti, frutto di 2 pareggi e 3 sconfitte. Sugli altri campi si giocano le seguenti partite. Borore-Fonni (andata 1 a 4); Calangianus-Thiesi (andata 0 a 3); Idolo-Orrolese (andata 0 a 3); Usinese-Ozierese (andata 3 a 1); Valledoria-Porto Torres (andata 1 a 0).

Un progetto di sviluppo per il Sulcis Iglesiente che passa attraverso il cinema e la ricerca etnografica. Sono le due nuove iniziative in fase di lancio a cura del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria, nell’ambito delle politiche del Cineporto. Si tratta nello specifico di un workshop pratico dal titolo Saper Intervistare e Ascoltare, diretto dall’antropologo Francesco Bachis, e del concorso Carbonia Indiscreta, diretto dal regista Giuseppe Casu con l’obiettivo di realizzare due cortometraggi della durata massima di otto minuti. Le proposte si rivolgono a uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 32 anni per quel che riguarda il concorso cinmatografico, e di età compresa tra i 20 e i 40 anni per quel che riguarda il workshop sulle metedologie di base di ricerca etnografica. Per entrambe le proposte i candidati dovranno essere residenti o domiciliati in uno dei comuni della ex provincia di Carbonia Iglesias. Per accedere al concorso e al corso sono stati promulgati due bandi scaricabili dalla pagina del CSC Carbonia sul sito della Società Umanitaria. I candidati dovranno compilare i materiali richiesti e rinviarli via mail. Il workshop, aperto ad un numero massimo di 12 persone, potrà contare sull’intervento di alcuni tra i migliori accademici dei due atenei sardi che hanno lavorato sul tema. Oltre a Francesco Bachis, saranno coinvolti Paola Atzeni, Tatiana Cossu, Valeria Dessì e Felice Tiragallo. Le sessioni si svolgeranno a cavallo tra i mesi di novembree dicembre per una durata complessiva di 56 ore. Per partecipare al corso Saper Intervistare e Ascoltare, le candidate e i candidati dovranno spedire, entro e non oltre le ore 22 di venerdì 2 novembre, una mail di presentazione all’indirizzo saperintervistare@gmail.com allegando una lettera motivazionale e il proprio curriculum vitae. Il concorso – Scadono invece il 15 dicembre i termini per accedere a Carbonia Indiscreta. Dopo aver preso visione del bando i candidati dovranno scaricare la domanda presente sul sito della Società Umanitaria, e compilarla attraverso la redazione di un progetto in cui dovranno essere descritti in modo esauriente e in paragrafi separati, all’interno della domanda stessa: il soggetto (la storia), l’approccio visivo, le motivazioni dell’autore e una breve presentazione personale. La domanda così compilata dovrà essere inviata all’indirizzo: carboniaindiscreta@gmail.com . Le due azioni sono realizzate con il supporto del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis e della Cooperativa Progetto S.C.I.L.A., nell’ambito delle attività per lo sviluppo, nel territorio del Sulcis-Iglesiente, delle politiche cineportuali finanziate nel 2017 e nel 2018 dalla Regione Autonoma della Sardegna con apposito emendamento in Legge Finanziaria, su fondi dell’Assessorato ai Beni Culturali. Questa linea di interventi prevede l’attivazione, presso La Fabbrica del Cinema di Carbonia, di un luogo artistico e culturale, il Cineporto, che sia in grado di potenziare le attività in essere attraverso la promozione della cultura audiovisiva, anche in ambito didattico e produttivo. Scopo degli investimenti sarà, dunque, quello di dare ai bisogni culturali del territorio la possibilità di incontrarsi e incrociarsi con l’esigenza e la scoperta di nuove risorse, umane e territoriali, legate alla formazione e alla produzione cinematografica e culturale.

Lettera appello dei Riformatori sardi, una sorta di “Manifesto della Sardegna Unita”, a tutte le forze politiche dell’Isola. A firmarla sono Pietrino Fois, Michele Cossa, Attilio Dedoni, Luigi Crisponi e Alfonso Marras. «Si avvicinano le elezioni regionali e – come è normale – ciascuno di noi legittimamente partecipa con determinazione alla costruzione del progetto di governo del proprio schieramento politico, nella convinzione di mettere a disposizione della Sardegna lo strumento che possa darle nuova speranza e dignità». Ma, aggiungono i Riformatori sardi, «pur consapevoli delle tante diversità che ci rendono avversari leali nella prossima competizione elettorale», dopo il voto per alcune questioni importanti sarà necessaria, «un’alleanza oltre i confini degli schieramenti, di interesse di tutti i sardi». Non ovviamente un’alleanza di governo, ma un patto che veda tutta la Sardegna impegnata su temi decisivi per l’Isola. «Se fossero da tutti condivisi, crediamo che sia una cosa buona sottrarli alle polemiche e all’animosità della campagna elettorale, trasmettendo ai sardi la certezza che – qualunque sia il risultato elettorale – ci sono comunque battaglie che combatteremo tutti insieme perché sappiamo che non sono di parte e – soltanto tutti insieme – potremmo avere la speranza di vincere davvero». Gli obiettivi, spiegano i Riformatori sardi, sono tre: l’insularità, le accise e, infine, identità e qualità. Sull’insularità, «i sardi chiedono di avere pari diritti di cittadinanza rispetto a tutti gli altri italiani. E’ finito il tempo dell’assistenzialismo e delle elemosine di Stato. Serve invece la misurazione e la compensazione dei gap infrastrutturali (trasporti, energia, reti tecnologiche, alta formazione, sanità, fiscalità di vantaggio), legate allo svantaggio dell’insularità. I sardi chiedono uguaglianza di punti di partenza per poter finalmente dimostrare “se e quanto valiamo”. E la strada per raggiungere il traguardo è segnata: in Parlamento è depositata la iniziativa sarda di riforma della Costituzione italiana».

Sulle accise, «bisogna ripartire dalla norma della legge Finanziaria per il 2014 che ci assegnava 1 miliardo di euro. Lo Stato impugnò la norma, che non venne difesa dalla Giunta Pigliaru davanti alla Corte Costituzionale». Infine, identità e qualità. «La Sardegna ha bisogno di riconoscersi in un’identità da nazione senza stato, che permetta di valorizzare la sua storia, le sue tradizioni, i suoi valori, le sue ricchezze ambientali. È arrivato il momento di trasformare questa nostra identità – in cui tutti ci riconosciamo – nel valore aggiunto comunicativo ed economico che ci consenta di presentare e di rendere immediatamente percepibile al resto mondo, l’unicità del “sistema Sardegna”».

La Regione segue da tempo con grande attenzione la vicenda dei lavoratori della Sardinia Green Island, la società, con sede a Macchiareddu, che intende operare nel campo della produzione energetica. Continuiamo a fare le necessarie azioni di facilitazione ai fini dell’espletamento di tutte le procedure utili alla realizzazione del progetto industriale e a sollecitare l’interesse di altri imprenditori. Inoltre vogliamo incalzare il Governo sulla questione degli incentivi per le fonti energetiche alternative, passaggio fondamentale per dare una prospettiva stabile ai lavoratori”. Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu nel corso dell’incontro, a Cagliari, nella sala riunione dell’assessorato, con tutti i soggetti coinvolti nel processo di riavvio della produzione: dalle parti datoriali ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. “Ricordo – ha aggiunto l’esponente della Giunta – che il progetto al centro dell’attenzione riguarda non solo la gestione delle fonti rinnovabili ma anche un’attività legata all’agroindustria per dare vita, a una sorta di distretto di produzione dell’energia che possa servire anche ad altre aziende dell’area industriale di Macchiareddu”. “Sul tema degli incentivi – ha annunciato Filippo Spanu – chiederemo un incontro al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. C’è, infatti, molta incertezza sugli incentivi per il termodinamico, meno problemi invece sembrano sussistere per il fotovoltaico. Ma si tratta di questioni da chiarire al più presto nel corso di un tavolo ministeriale. La Regione – ribadisce l’assessore – vuole accompagnare tutto il percorso finalizzato al riavvio della produzione. Allo stesso tempo intendiamo utilizzare al meglio tutti gli strumenti esistenti per assicurare, sul fronte degli ammortizzatori sociali, un’adeguata tutela ai lavoratori”.

La commissione Sanità e Politiche sociali presieduta da Raimondo Perra (Cps) ha iniziato il ciclo di audizioni sul Testo unico contro il gioco d’azzardo patologico. Si tratta di un fenomeno molto complesso, ha dichiarato la dr.ssa Graziella Boi, referente scientifico del Piano regionale, “in cui occorre operare in parallelo nei campi della prevenzione, della cura e della riabilitazione, per intervenire con efficacia in un settore per molti aspetti nuovo che tocca in modo trasversale ampie fasce della popolazione e presenta elementi diversi rispetto al mondo delle dipendenze”. Per quanto riguarda il testo, la dr.ssa Graziella Boi ha raccomandato particolare attenzione ed una certa flessibilità sul problema delle distanze fra le sale giochi ed i cosiddetti luoghi sensibili(scuole, luoghi di culto, etc.) perché, ha spiegato, “la previsione di 500 metri potrebbe non rivelarsi adatta ai piccoli centri ed è necessario evitare la concentrazione di queste strutture nelle periferie”. In Sardegna, ha proseguito, “gli ultimi dati disponibili riferiti al 2016 hanno registrato 600 utenti presso le strutture pubbliche ed una tendenza alla crescita di un sommerso in cui convivono diverse forme di gioco patologico, dal trading all’abuso di gratta e vinci, alla scommesse on line”. La dr.ssa Graziella Boi ha, infine, distribuito alla commissione alcune copie del volume dal titolo “Prigionieri senza sbarre” che, attraverso i racconti del pazienti, ricostruisce le dinamiche personali e familiari di persone di ogni età e cultura che si sono trovate coinvolte in una spirale apparentemente senza uscita. Da questa patologia invece si può guarire, ha concluso Graziella Boi, “con un’azione a tutto campo del sistema pubblico e della società nel suo complesso”. Successivamente è intervenuto il prof. Vittorio Pelligra dell’Università di Cagliari, che in apertura ha criticato alcuni luoghi comuni che, a suo avviso, hanno finito per sdoganare il gioco d’azzardo. Non è vero, ha sostenuto, “che quelli che giocano sono maschi adulti, che le sale giochi portano lavoro e gettito per lo Stato, perché chi gioca è in realtà una vittima con la scimmia sulla spalla, i posti di lavoro sono appena 30.000 in tutta Italia e comunque sottraggono risorse all’economia reale e, quanto al gettito, a fronte di incassi di circa 10 miliardi si pagano costi sociali di 30”. Sul testo, il prof. Vittorio Pelligra ha osservato che “forse è troppo sbilanciato sugli aspetti sanitari, “mentre bisogna intervenire in profondità anche dal punto di vista culturale passando da una sorta di legittimazione sociale del gioco d’azzardo ad una de-legittimazione, non esiste il concetto di gioco responsabile e va affermato invece il concetto di gioco come comportamento socialmente non sostenibile”. Subito dopo hanno preso la parola le rappresentanti dei comuni di Alghero e Sassari, Giuseppina Rita Piccone e Maria Francesca Fantato, per esporre le esperienze delle due amministrazioni locali, dove ordinanze in materia di gioco d’azzardo sono state impugnate davanti al Tar Sardegna il quale però, in entrambi i casi, le ha riconosciute legittime con motivazioni collegate al potere dei Sindaci di intervenire a tutela della salute pubblica. Al di là dei problemi giuridici e amministrativi, hanno affermato Piccone e Fantato, il fenomeno si può e si deve contrastare con un approccio globale capace di organizzare una risposta complessiva della società. Ad Alghero, infatti, il problema è stato oggetto di incontri nelle scuole e di uno spettacolo teatrale replicato anche in altri centri della Sardegna. A Sassari, sono stati predisposti incentivi fiscali e finanziari per operatori commerciali che dismettono macchine da gioco o, per pubblici esercizi nuova costituzione, che decidono di non installarle. Ultimo intervento della seduta quello della professoressa Maria Rosaria Maiorano dell’Ufficio scolastico regionale. “Collaboriamo da tempo con la Regione in progetti dedicati al contrasto del disagio giovanile e delle dipendenze tradizionalicome alcool, tabacco e stupefacenti”, ha ricordato. Quello del gioco per noi è un settore nuovo, ha detto ancora, “e per questo sarebbe necessario prevedere, nella nuova normativa regionale, iniziative di formazione specifica per i docenti e campagne di informazione mirate per il mondo scolastico”.

Il coordinamento Sulcis Iglesiente in difesa Sanità Pubblica e la Rete difesa Sanità Pubblica saranno presenti con sindacati e forze politiche, alla manifestazione in difesa della sanità pubblica che si terrà giovedì 25/10/2018, a partire dalle 10.00, a Cagliari, con raduno in piazza del Carmine. Il coordinamento rivendica:

la riapertura H24 del laboratorio
Analisi; l’avatar della delibera votata e
approvata in Consiglio regionale; Dea di 1° livello su due stabilimenti, SIRAI/CTO/SANTA BARBARA; CTO IGLESIAS ATTIVITÀ PROGRAMMATA E POLO MATERNO INFANTILE, DIALISI, PRONTO SOCCORSO, 7/7 DELLE ATTIVITÀ PROGRAMMATE E STABILITE DALLA DELIBERA DEL 25/10/2017; SANTA BARBARA IGLESIAS, OSPEDALE DI COMUNITÀ, CASA DELLA SALUTE CIN SERVIZI SPECIALISTICI, POLO RIABILITATIVO E HOSPICE. La Rete coordinamento Sulcis Iglesiente denuncia la mancata applicazione della nuova rete ospedsliera da parte del direttore generale dell’ATS, Fulvio Moirano. “Il coordinamento non condivide – si legge in una nota – le false ragioni di tali ritardi e tagli ai servizi in ragione dei buchi di Bilancio, sosteniamo a gran voce che il vero e dimostrabile buco è nella gestione politica che in modo silente e no, spinge la Sanità Pubblica alla privatizzazione. Chiudono gli ospedali pubblici, e finanziano ospedali privati, quale il Mater Olbia, la Regione finanzia il Qatar con una spasmodica cifra di 58milioni annui, per 10 anni.
In considerazione dei dati spiacevoli del 14% dei sardi che rinunciano alle cure per ragioni economiche – conclude la nota -. La salute dei Cittadini non può essere un privilegio per pochi.”

Nei giorni scorsi si è riunita a Oristano l’assemblea dell’associazione “Noi Sardi” (associazione nata tre anni fa) che raggruppa aderenti in tutta la Sardegna ed è presente in tutte le provincie dell’Isola. “Noi sardi” nasce come associazione di analisi, idee e proposte sulle problematiche Sarde, in modo particolare per sostenere e valorizzare la cultura e l’identità sarda, gli usi e le tradizione sarde. Durante l’assemblea, è stata discussa in particolare la problematica legata allo spopolamento delle zone interne, le problematiche degli emigrati sardi, sia verso altre regioni sia fuori dall’Italia, delle difficoltà dei collegamenti marittimi e aerei per i sardi, della situazione disastrosa in cui versa la sanità oggi in Sardegna, a seguito di una riforma incompiuta e considerata disastrosa. Ed è proprio da questa analisi, che l’assemblea ha deciso di organizzare entro il mese di dicembre a Oristano una riunione aperta a tutti, sullo stato della sanità in Sardegna, analizzando le situazioni critiche esistenti e le possibili soluzioni. A guidare l’associazione come presidente è stato chiamato il sorsense Nino Marginesu, mentre alla carica di vice presidente è stato eletto l’oristanese Sergio Locci, tesoriere il nuorese Michele Pala e segretario l’iglesiente Pier Paolo Boi. ell’associazione “Noi Sardi” fanno parte inoltre il sassarese Tore Piana, l’olbiese Mirco Varchetta, l’Iglesiente Patrich Pinna.

La Giunta regionale ha approvato la variazione di bilancio da 230 milioni di euro. “Siamo orgogliosi di questa variazione di bilancio con cui risaniamo la sanità, assicuriamo più risorse alle politiche sociali, andiamo in soccorso degli Enti locali e più in generale diamo risposte con grande attenzione a chi sta maggiormente soffrendo mettendo allo stesso tempo ordine nei conti pubblici. E credo che, proprio per queste caratteristiche, questa variazione dovrebbe essere sostenuta da tutta l’Aula, ha detto l’assessore del Bilancio Raffaele Paci nell’intervento in Consiglio regionale prima dell’approvazione del disegno di legge che assesta il bilancio 2018 con circa 230 milioni di euro, alla vigilia dell’inizio dell’iter consiliare della prossima Finanziaria. “La variazione approvata oggi anticipa di poco il percorso della Finanziaria e con questa si intreccia in molti interventi, collocandosi in una situazione economica che vede la Sardegna registrare una crescita media dell’1,2% all’anno nel triennio 2015-2017. Sono dati Istat, non numeri della Giunta – ha sottolineato Raffaele Paci -. È una variazione importante prima di tutto per la Sanità. Lo dico con estrema chiarezza: non stiamo lasciando debiti a chi verrà dopo di noi. Con l’assestamento garantiamo 177 milioni che, insieme alle risorse della Finanziaria 2019, permetteranno con uno stanziamento complessivo di 600 milioni di lasciare una sanità senza disavanzo pregresso: il 2018 non genera un euro in più di disavanzo, e per il 2019-20-21 è già coperto il disavanzo atteso, che si sta comunque progressivamente riducendo. Lo ripeto: stiamo coprendo interamente il debito della sanità che sarà totalmente azzerato, una pietra tombale che nessuno è mai riuscito a mettere in passato”. Sempre in tema di sanità, Raffaele Paci ha chiarito la questione degli ammortamenti non sterilizzati. Ovvero poste contabili non iscritte nel modo dovuto dalle aziende sanitarie, dunque debiti, che riguardano tutte le regioni. In parte lo Stato li ha annullati, ovvero sterilizzati, in parte no, concedendo alle altre regioni di poter assolvere il debito rateizzandole in 25 anni. “Esattamente quello che abbiamo chiesto di fare noi – ha spiegato Raffaele Paci-. Sono debiti che non abbiamo prodotto noi, 265 milioni che risalgono a prima del 2013, che stiamo chiedendo allo Stato di poter pagare a rate, senza interessi e assolutamente senza mutui o indebitamenti, esattamente come stanno facendo tutte le altre regioni italiane. Invece i mutui li abbiamo fatti per poter pagare le perenzioni, che certo non abbiamo inventato noi del centrosinistra. Ma anche in questo caso stiamo pagando e dunque rimettendo ordine nei conti, cancellando mutui molto costosi e sostituendoli con altri più vantaggiosi: quando siamo arrivati le perenzioni ammontavano alla enorme cifra di 2,7 miliardi di euro, le abbiamo ridotte a 500 milioni”. La variazione approvata oggi interviene anche in numerosi altri settori. 15 milioni sono destinati alle politiche sociali, 5 ai Comuni in sofferenza finanziaria “e sapete quanto era atteso questo provvedimento”, ha ricordato Paci. 8 milioni vanno alle Province, 16 all’Arst, 2,2 a emergenze calamità e consorzi di bonifica, 3,5 ai cimiteri, 3 agli impianti sportivi, 2 all’archeologia, 500mila euro come indennizzo alle attività agricole. Viene inoltre autorizzata la costruzione del secondo lotto in project financing del nuovo campus universitario di Cagliari.

Una vetrina internazionale per mettere in bella mostra le eccellenze enogastronomiche locali, ma anche un’occasione per fare il punto sul progetto di riconoscimento dell’epopea tabarchina come patrimonio immateriale dell’umanità presso l’Unesco. Per il comune di Calasetta, presente con una delegazione alla “XXVIII Giornata Storica Pegliese” tra il 19 e il 21 ottobre scorsi, la trasferta ligure d’autunno ha avuto una duplice valenza. «Anzitutto il nostro Comune ha avuto l’opportunità di partecipare attivamente a un evento incentrato sulla cultura tabarchina – commenta l’assessore dello Sport e dei Servizi tecnologici Cristiano Mercenaro – portando in dote il piatto tipico della nostra tavola: il pilau». La Giornata Storica Pegliese, quest’anno, ha imperniato il suo focus sulla cucina tabarchina, chiamando a raccolta delegazioni (composte non solo da autorità politiche, ma anche da esperti e chef) dalle aree culturali e geografiche su cui ancora è incisa l’impronta della “tabarchinitudine”: Spagna, Francia, Tunisia e Italia. «Questo ci ha consentito di

consolidare i rapporti con le realtà connesse alla storia dell’epopea
tabarchina contribuendo, attraverso la pluralità di gusti e sapori portati in
tavola, di rafforzare il nostro sentimento di appartenenza a una compagine culturale multisfaccettata ma unitaria», aggiunge Cristiano Mercenaro. E proprio in nome di questo radicamento alla grande storia dei tabarchini, l’iniziativa di Pegli ha permesso un confronto concreto e produttivo in relazione a un’istanza molto cara alle amministrazioni ospiti in Liguria: lo stato di avanzamento della richiesta all’Unesco, profilata dal 2010, di riconoscere l’epopea di Tabarca come patrimonio immateriale e intangibile dell’umanità. «In rappresentanza del comune di Calasetta – precisa Cristiano Mercenaro – ho preso parte ad una tavola rotonda durante la quale la studiosa Monique Longerstay, referente all’Unesco, ci ha informato circa la necessità di completare la nostra richiesta di riconoscimento con alcune integrazioni documentarie». La “XXVIII Giornata Storica Pegliese” è stata organizzata dal circolo culturale “Norberto Sopranzi” e la delegazione calasettana, oltre all’assessore Cristiano Mercenaro, ha incluso il delegato del Turismo Sergio Porseo e lo chef Tony Porseo.