26 November, 2024
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Ieri, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’AREUS, a Nuoro, l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ha evidenziato, tra l’altro, la presenza all’interno della stessa di un quadro che ritrae l’emozionante ricordo, tra i tanti, di un giovane medico attivo nel 118, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, nonché l’opera dell’artigiano-artista Roberto Ziranu che ha realizzato la Sardegna col colore della terra.

«In una sede prestigiosa, proprietà del comune di Nuoro, prosegue la costruzione di una delle 5 aziende regionali del Sistema Sanitario, che ha il compito di governare il sistema di emergenza, attraverso la gestione delle centrali operative del 118, elisoccorso, coordinamento, trasporto del sangue, trasporto organi ed equipe, formazione del personale sanitario – ha detto Luigi Arru -. AREUS come collegamento, tessuto connettivo tra tutti i comuni della Sardegna, dei presidi ospedalieri, per realizzare la REGIONALIZZAZIONE delle cure (cure avanzate, tempestive per le patologie che pongono in pericolo di vita le persone con infarto miocardio, ictus, politrauma trasportati nei centri ad alta specializzazione). Orgoglioso come Sardo per la realizzazione di un’azienda sanitaria moderna, orgoglioso come NUORESE, per aver restituito alla mia città un edificio prestigioso, nel quartiere del Nuraghe.»

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Lunedì 22 ottobre prenderanno avvio i lavori di manutenzione che prevedono il dragaggio del canale in tre segmenti e, in particolare, nei pressi dell’isolotto e di Punta Trettu (per una lunghezza complessiva di 1.300 metri). Nello specifico, verranno asportati limi, fanghi e sabbie che verranno stoccati temporaneamente in un’area individuata sulla banchina del porto industriale di Sant’Antioco, per poi essere trasportati in una discarica autorizzata. Ma non è tutto: utilizzando le economie di gara dovute al ribasso, sarà possibile eseguire un progetto di completamento per la posa di segnalamenti diurni e notturni su pali in legno al posto delle boe galleggianti installate pochi anni fa dall’amministrazione comunale di Sant’Antioco; soluzione che non ha dato il risultato sperato. L’intervento è stato finanziato nel 2012 dalla provincia di Carbonia Iglesias con una somma di 700mila euro ed è stato inserito fra le azioni strategiche del Piano Sulcis.

«Questi lavori – commenta il sindaco Ignazio Locci – consentiranno finalmente di ottenere un percorso percorribile dalle imbarcazioni, che sarà largo venti metri con una profondità di tre, considerata assolutamente sufficiente alle necessità del diporto interessato alla percorrenza del canale. La rimessa in ripristino delle condizioni di sicurezza come profondità del canale e delle segnalazioni, consentirà un incremento del traffico da diporto tra Sant’Antioco, Calasetta e Carloforte percorrendo la via più breve invece di circumnavigare l’isola antiochense. Ringraziamo gli uffici tecnici della provincia del Sud Sardegna che, anche grazie all’impegno di questa amministrazione oggi e di quella precedente ieri, sono riusciti a portare ad esecuzione questa importante opera di sviluppo per Sant’Antioco e per l’intero territorio. Il canale potrà essere utilizzato da oltre il 90% del naviglio presente nei porti dell’arcipelago sulcitano – conclude Ignazio Locci -, rendendo maggiormente fruibili all’utenza le diverse offerte sia di rimessaggio che di assistenza e cantieristica locale.»

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«Sardegna Pulita non parteciperà alla Marcia della Pace “Gesturi Laconi”.»

Ad annunciarlo è il coordinatore regionale dell’associazione ambientalista e pacifista Angelo Cremone.

«La CGIL regionale, tra gli organizzatori (con la Tavola Sarda della Pace) non ha ancora dichiarato pubblicamente attraverso suo comunicato, la contrarietà al raddoppio della fabbrica bombe RWM Domusnovas. Non ha assolutamente dichiarato pubblicamente (non esiste sua firma in nessun documento) che la fabbrica RWM possa cessare la sua produzione di armamenti che danno la morte, che quella fabbrica debba essere convertita – aggiunge Angelo Cremone -. L’Associazione Sardegna Pulita, da subito e sempre impegnata in prima linea contro quel tipo di produzione che provoca la morte, il massacro, di migliaia di bambini e civili nello Yemen, paese sotto assedio in guerra, non ritiene di poter partecipare e marciare affianco di chi, come la CGIL regionale, non si è ancora degnata di prendere posizione chiara e non ipocrita sulla fabbrica bombe, che non lavora per la Pace, ma per la Guerra. Addirittura, la CGIL regionale – conclude Angelo Cremone – non ha neanche preso le distanze dal comunicato del suo segretario provinciale del Sulcis Iglesiente Emanuele Madeddu che prendeva posizione sostenendo il prosieguo di quella produzione escludendo assolutamente la sua possibile riconversione.»

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Dopo la prima nazionale che andrà in scena stasera, si replica domani, sabato 20, e domenica 21 ottobre, alle 21.00, RIVA LUIGI ‘69 ‘70. CAGLIARI AI DÌ DELLO SCUDETTO, lo spettacolo di apertura della Stagione di Teatro La Vetreria, organizzata sul palco del centro culturale di Pirri da Cada Die Teatro.

Di e con Alessandro Lay, il monologo (una produzione di Cada Die Teatro, le luci sono di Giovanni Schirru, il suono di Matteo Sanna, le scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru) trae ispirazione da, ed è dedicato a, un’icona della storia, non solo sportiva, di Cagliari e dell’intera Sardegna: Gigi Riva, che il grande giornalista Gianni Brera – come è noto – soprannominò “Rombo di tuono”, per la sua potenza, l’ardore agonistico e le eccellenti capacità di goleador.
«Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, io avevo 8 anni – scrive nelle note di presentazione Alessandro Lay -. Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite ‘a figurine’ sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare. E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol…”».
Pier Paolo Pasolini, grande appassionato di calcio, scriveva: «Che cos’è una lingua? ‘Un sistema di segni’, risponde, nel modo oggi più esatto, un semiologo. Il gioco del football è un ‘sistema di segni’; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella ‘partita’, che è un vero e proprio discorso drammatico. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi darò alcuni esempi: Bulgarelli gioca un calcio in prosa: egli è un ‘prosatore realista’; Riva gioca un calcio in poesia: egli è un ‘poeta realista’».

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«L’edizione 2019 dell’Italian Cruise Day si terrà a Cagliari e sarà una grande occasione di promozione e visibilità per la città e, più in generale, per la destinazione Sardegna»: lo dice Barbara Argiolas, assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio.

«All’appuntamento parteciperanno i gestori dei porti italiani, gli armatori delle compagnie ed un selezionato gruppo di ospiti internazionali del settore crocieristico e del tour operating – aggiunge Barbara Argiolas -. Il turismo crocieristico, in questi anni, è cresciuto in maniera considerevole soprattutto a Cagliari, Olbia e Porto Torres, grazie anche al lavoro che è stato fatto nei nostri porti sotto il profilo delle infrastrutture e dei servizi e dai territori nell’accoglienza. L’arrivo del Forum italiano di crocieristica nel prossimo autunno sarà l’occasione per fare il punto sui risultati raggiunti e suggella dunque un percorso iniziato oramai da alcuni anni e che, tra l’altro, ha lanciato Cagliari tra le prime 10 destinazioni crocieristiche italiane.»

«Come assessorato del Turismo – dice Barbara Argiolas – abbiamo fortemente voluto questo evento in Sardegna, lo finanzieremo e lo organizzeremo in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale della Sardegna, il Comune di Cagliari e Cagliari Cruise Port perché il consolidamento e la crescita del turismo crocieristico rientra tra gli obiettivi per la diversificazione dell’offerta turistica della Sardegna. Infatti si tratta di un segmento turistico che risponde a strategie di medio e lungo periodo, dove la qualità dei servizi offerti dai porti, dai concessionari e dal territorio diventa discriminante nella scelta degli armatori, in un mercato molto globalizzato e competitivo.»

«Per questo – spiega l’assessore regionale del Turismo – stiamo lavorando per rendere l’isola e i suoi porti attrattivi non solo come tappa nell’ambito di un viaggio, ma home port, cioè base di partenza per nuove rotte mediterranee, grazie alla sinergia tra le società di gestione degli aeroporti sardi e l’Autorità di Sistema Portuale. A questo si aggiunge lo sviluppo di nuove proposte culturali ed escursioni capaci di incontrare la soddisfazione degli armatori e dei croceristi.»

«Non va dimenticato inoltre – conclude Barbara Argiolas – che i crocieristi sono anche uno strumento di promozione dell’Isola. I feedback ricevuti finora indicano che chi scopre l’Isola grazie a una crociera, poi ci vuole tornare in vacanza. Dobbiamo dunque investire molto in formazione e qualità affinché possiamo offrire ai viaggiatori che fanno una tappa di poche ore o pochi giorni nei nostri porti la migliore esperienza possibile, che lasci loro il desiderio di tornare per esplorare e conoscere meglio ciò che la Sardegna ha da offrire in ogni momento dell’anno.»

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Il sindaco di Carbonia Paola Massidda ha emanato un’ordinanza, la n. 385 del 17 ottobre 2018, per contrastare il fenomeno della ludopatia, una malattia sociale, una dipendenza patologica alla stregua delle droghe e dell’alcol. Un problema sanitario con gravi implicazioni per il tessuto sociale cittadino, come risulta dai dati fornitici dal SerD di Carbonia. Si tratta di una patologia che coinvolge diverse categorie di cittadini: disoccupati, precari, studenti, casalinghe e pensionati.
«Con questo provvedimento poniamo un argine contro la diffusione del gioco d’azzardo, limitando gli orari di accensione delle slot machine presenti in città. Riteniamo che sia un dovere morale e sociale delle istituzioni combattere la ludopatia e per questo ci batteremo, anche con azioni che possono essere impopolari. Vogliamo tutelare le fasce di popolazione colpite da questa malattia e, in particolare, i nostri giovani, con la garanzia dello spegnimento delle macchinette da gioco soprattutto in prossimità degli orari di ingresso e di uscita dalle scuole. L’ordinanza è un segnale tangibile che l’Amministrazione comunale di Carbonia vuole dare alla lotta contro la ludopatia, cercando ovviamente di contemperare gli interessi della cittadinanza con quelli degli esercenti commerciali. La stretta sul gioco d’azzardo è in linea con la sensibilità dimostrata sul tema dal Governo nazionale nel decreto dignità», ha detto il sindaco Paola Massidda.
Nei bar, ristoranti, alberghi, circoli, rivendite di tabacchi ed esercizi commerciali, gli apparecchi potranno restare accesi al massimo nelle fasce orarie dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 23.00 di tutti i giorni, festivi compresi.
Nelle sale da gioco, agenzie di scommesse, sale VLT ed esercizi di raccolta gioco le macchinette saranno attive al massimo nelle fasce orarie dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 17.00 all’1 del mattino di tutti i giorni, festivi compresi.
La violazione delle disposizioni sui limiti orari di accensione comporterà per i trasgressori una sanzione amministrativa pecuniaria di euro 300. Sanzione di 200 euro invece per la mancata affissione di idoneo avviso al pubblico sugli orari di funzionamento delle macchine da gioco.
In caso di particolare gravità o recidiva si applicherà, per un periodo da 1 a 7 giorni, la sospensione del funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in danaro.

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Lunedì 22 ottobre prenderà il via, a Carbonia, la seconda edizione del Festival “Sulcis Scienza”, organizzato dall’associazione di promozione sociale S’Ischiglia-Università Popolare del Sulcis (Unisulky), con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia. I dettagli dell’evento sono stati illustrati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala riunioni della Torre Civica, alla presenza dell’assessore della Cultura Sabrina Sabiu e di Nino Dejosso, direttore scientifico di “Sulcis Scienza”.
Il Festival vuole essere un’occasione per conoscere meglio la scienza attraverso conferenze, incontri, laboratori, spettacoli e concerti che dureranno fino al 20 novembre. L’evento sarà incentrato sul ruolo dei giovani nel futuro, tra tecnoscienza, intelligenza artificiale e nuovo umanesimo.
Il Festival della Scienza rientra nell’ambito delle iniziative previste in occasione dell’ottantesimo compleanno della città di Carbonia.
L’incontro inaugurale dell’evento si svolgerà lunedì 22 ottobre, alle ore 11.30, nell’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Gramsci-Amaldi di via delle Cernitrici. Saranno presenti il sindaco di Carbonia Paola Massidda, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, il sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai, il dirigente scolastico dell’Istituto Gramsci-Amaldi Tonina Puggioni, il Dirigente scolastico dell’Istituto Angioy Antonietta Cuccheddu, il prof. Paolo Follesa, il dott. Fabrizio Palazzari, il prof. Franco Sardi, il prof. Giuseppe Melis ed il prof. Nino Dejosso. Interverranno anche gli studenti Davide Ancillotti e Licia Sulas.
A seguire, alle ore 16.30 si svolgerà presso la sala conferenze della biblioteca comunale di viale Arsia la conferenza tenuta dal prof. Sebastiano Banni, dal titolo: «A ognuno la sua alimentazione. Verso una nutrizione personalizzata per ogni fase della vita».

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«Un approfondimento urgente dell’Istituto Superiore di Sanità sugli eventuali rischi sanitari derivanti dall’utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura.» Così l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano riassume la richiesta avanzata dalla Regione Sardegna, alla quale si è associata la Regione Basilicata, nella valutazione presentata ieri in commissione Ambiente, presieduta dalla stessa Donatella Spano, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

All’ordine del giorno della riunione dell’organo istruttorio della Conferenza delle Regioni che riunisce gli assessori dell’Ambiente di tutte le Regioni italiane e delle Province autonome, c’era la discussione dell’articolo 41 del decreto legge 28-09-2018 n. 109 (il cosiddetto decreto ‘Genova’), intitolato ‘Disposizioni urgenti sulla gestione dei fanghi di depurazione’, che ha suscitato diverse polemiche in questi giorni dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa, secondo i quali la norma sancirebbe una sorta di ‘via libera’ allo spargimento di fanghi con presenze eccessive di idrocarburi e metalli pesanti. «La norma è stata inserita nel decreto Genova – spiega Donatella Spano – soprattutto per sbloccare l’emergenza creatasi in Lombardia dopo che il Tar, nel luglio scorso, ha dato ragione a 51 sindaci lombardi contrari alla nuova legge regionale che innalzava la soglia limite per gli idrocarburi presenti nei fanghi, col conseguente blocco delle aziende che trattano i fanghi».

Ma il caos normativo, dice ancora la presidente della Commissione ambiente, ha radici più antiche e «nasce principalmente dal fatto che la normativa nazionale è datata: infatti, ai fini dell’utilizzo in agricoltura dei fanghi di depurazione, continuano a valere sostanzialmente i limiti dell’allegato I B del decreto legislativo 99 del 1992». Per questa ragione, appurata la natura emergenziale dell’articolo contenuto nel decreto Genova, «tutte le Regioni – spiega Donatella Spano – hanno concordato sull’improcrastinabilità di una revisione organica della normativa di settore: un’esigenza fatta presente anche al ministro dell’Ambiente Costa nello scorso luglio, in occasione della consegna del dossier delle Regioni con l’elencazione delle principali problematiche di carattere ambientale».

In sede di valutazione, nella Commissione ambiente è risultata maggioritaria la posizione formulata dalla Regione Toscana e condivisa dalle Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana e Calabria, favorevole al mantenimento dell’art. 41 in sede di conversione in legge del decreto Genova con un emendamento al testo che interviene sui limiti specifici riguardanti gli idrocarburi policiclici aromatici. Dalla Regione Sardegna invece è stata avanzata la richiesta di coinvolgimento dell’ISS, alla quale si è associata anche la Basilicata: «Siamo consapevoli – conclude l’assessore – che il problema della gestione dei fanghi sia urgente e richieda un’azione tempestiva a causa dei problemi che stanno sorgendo, ma, a nostro avviso, è pregiudiziale ed essenziale, acquisire preventivamente un parere aggiornato ISS, perché quello precedente del 14 marzo scorso era limitato ai soli parametri microbiologici e dunque non entra nel merito dei problemi attuali connessi agli spandimenti dei fanghi, particolarmente delicati viste le possibili conseguenze sulla salute animale e umana».

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Hanno fatto il loro ingresso nella mattinata di oggi i tre autoarticolati che hanno trasportato a Sassari il macchinario che sarà utilizzato per l’abbattimento del palazzo rosso. I mezzi sono sbarcati alle prime luci dell’alba di oggi a Olbia, dalla nave proveniente da Civitavecchia.

Un autoarticolato ha trasportato il grosso escavatore, un secondo il lungo braccio sul quale sarà montata la pinza idraulica che demolirà lo stabile quindi un terzo ha trasportato i cingoli.

Saranno necessari dai quattro ai cinque giorni per mettere in attività l’escavatore – hanno fatto sapere i responsabili del cantiere – che, prima, dovrà essere “rimontato” e, successivamente, messo in funzione.

L’impresa che sta portando avanti i lavori stima di avviare le opere di abbattimento tra fine mese di ottobre e i primi di novembre.

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Cinque consiglieri di minoranza (Valentina Pistis – Cas@ Iglesias, Roberto Frongia – Riformatori sardi, Luigi Biggio e Simone Saiu – Forza Italia ed Alberto Cacciarru – Iglesias in Comune) attaccano la maggioranza per l’accordo con il M5S sull’elezione dei vice presidenti delle commissioni.

«Durante i lavori delle commissioni consiliari, questo pomeriggio, si è consumato l’accordo tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle – scrivono in una nota i cinque consiglieri di minoranza -. La maggioranza del sindaco Usai ha sostanzialmente allargato la sua compagine aggiungendo i tre consiglieri penta stellati, offrendo loro l’appoggio per l’elezione dei vice presidenti nelle commissioni consiliari. E, infatti, in commissione Urbanistica, un consigliere di maggioranza ha votato per la consigliera pentastellata che, grazie al voto ponderale, è stata eletta.»

Per i consiglieri comunali Pistis, Frongia, Biggio, Saiu e Cacciarru che hanno abbandonato l’aula in segno di protesta, non prendendo parte ai lavori delle commissioni, si tratta di «un’ingerenza inaccettabile da parte della maggioranza».

Il consigliere Luigi Biggio ha immediatamente depositato le dimissioni dalla vice presidenza della seconda commissione.