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I segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, Anna Rita Poddesu, Bruno Olivieri e Gaia Garau, hanno scritto una lettera aperta a tutti i lavoratori ARAS, sulla vicenda relativa alla messa in liquidazione.
Di seguito il testo integrale.
A tutti i lavoratori ARAS.
Alla vicenda relativa alla messa in liquidazione dell’ARAS si aggiunge un nuovo tassello fino a ieri sconosciuto e che certamente non fa piacere né alle scriventi e neppure ai lavoratori che vedono allontanarsi il momento in cui potranno ricevere i cinque stipendi arretrati e i rimborsi spese da loro anticipati.
I liquidatori, nominati dal Presidente del Tribunale di Cagliari in sostituzione di quelli indicati dall’assemblea dei soci, hanno convocato le OOSS e a loro è stato comunicato il tenore del mandato ricevuto, che è quello di portare a termine la liquidazione di ARAS ma non prima di aver rispettato i termini della convenzione firmata con LAORE; hanno anche ribadito la ferma volontà di rendicontare, in tempi brevi, l’attività svolta da ARAS per conto di LAORE, per poi chiedere il saldo spettante per poter così pagare degli stipendi arretrati ai dipendenti e gli altri debiti verso i creditori.
Nonostante la buona volontà ci si è trovati davanti ad una sgradita sorpresa lasciata loro dagli omologhi che li hanno preceduti, i quali, nonostante fossero in odore di lasciare l’incarico hanno presentato un’istanza di amministrazione controllata che potrebbe ritardare la soluzione del problema nonostante le risorse siano già disponibili.
Stante così le cose, il nostro compito non è quello di intraprendere azioni di protesta per marcare la nostra esistenza, ma quello di mantenere nervi saldi ed evitare di compiere atti che possono solamente danneggiare i lavoratori, soprattutto nella fase in cui si cerca di evitare la chiusura dell’attività con conseguenze occupazionali davvero devastanti; quello che sembrava in un primo momento, un ostacolo insormontabile, dalle interlocuzione intercorse tra liquidatori e uffici regionali, sembra emergere che gli ostacoli siano superabili in quanto è stato chiarito che su questa vicenda non esiste un anno agrario per cui si deve imputare a due periodi distinti, distinte risorse, ma siamo in presenza di un’attività che si svolge durante l’anno solare per cui l’attività va rendicontata senza soluzione di continuità.
La cosa preoccupante, che tutti tacciono, è che le prestazioni da rendicontare sono inferiori alle aspettative in quanto le varie azioni di protesta hanno prodotto un numero di ore lavorate inferiori a quelle preventivate; ciò determina una contrazione di carattere economico da erogare da parte di Laore ad ARAS.
Per queste ragioni chiediamo a tutti i lavoratori di bandire qualsiasi atto sconsiderato, scioperi, manifestazioni sit-in; nessuno, tantomeno chi crede di poter fare delle forzature con azioni di protesta, può arrogarsi il diritto di parlare in nome e per conto dei lavoratori, soprattutto di quelli che finora, responsabilmente hanno continuato a garantire la normale attività. Del resto è puerile intraprendere azioni di sciopero contro il Tribunale o i liquidatori, anche perché qualsiasi azione, anche singola, tipo diffide, non fanno altro che ostacolare un processo in atto con possibili gravi conseguenze.
Per fare il punto sulla situazione convocheremo a breve un’assemblea generale di tutti i lavoratori per fare il punto della situazione.