26 November, 2024
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La Giunta regionale ha stanziato 180mila euro per lo svolgimento di esercitazioni di protezione civile sul rischio di tipo idraulico e idrogeologico. L’obiettivo è testare l’efficienza operativa delle azioni previste nei Piani di protezione civile comunale o intercomunale. «Come già negli anni precedenti – dichiara Donatella Spano – sempre più consapevoli dell’importanza della formazione e della diffusione della corretta informazione nell’eventualità del verificarsi di eventi meteorologici avversi, in un periodo in cui i mutamenti climatici sono realtà imprescindibili, vogliamo ottimizzare massimamente il livello di risposta del Sistema regionale di protezione civile e garantire la sicurezza della popolazione. Per questo finanziamo  attività di prevenzione e promuoviamo l’organizzazione di esercitazioni ed altre attività addestrative e formative con il coinvolgimento delle comunità».

Possono fare richiesta di ammissione al contributo le Unioni di comuni e i comuni per lo svolgimento di esercitazioni operative su scala reale sul rischio idraulico e idrogeologico nell’ambito dei rispettivi piani di protezione civile, con finalità di prevenzione e tutela della incolumità dei cittadini.

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Da giovedì 18 a domenica 21 ottobre, a Carbonia, si celebrerà la festa patronale di Gesù Divino Operaio, organizzata dalla parrocchia di via Mazzini guidata da don Giampaolo Cincotti. Una festa che cade in occasione di un’altra importante ricorrenza, i 65 anni dalla fondazione dell’omonima parrocchia.

«Si tratta di una bellissima iniziativa che ogni anno dà appuntamento a centinaia di nostri concittadini per commemorare Gesù Divino Operaio con una serie di festeggiamenti civili e religiosi organizzati da una delle principali parrocchie cittadine, punto di ritrovo, aggregazione e socializzazione di un’ampia comunità di fedeli», ha detto il sindaco Paola Massidda.
La parrocchia di via Mazzini comprende un territorio cittadino molto vasto, che conta circa 5.000 persone.
La festa patronale, intitolata “La Parrocchia e i Ministeri laicali”, comincerà giovedì 18 ottobre e si protrarrà fino a domenica 21 ottobre, con tante iniziative non soltanto a sfondo religioso ma anche civile. Tra queste ultime si segnala sabato 20 ottobre, alle ore 21.00, una serata musicale con il quintetto “Criminal Quartet & Percussions”; domenica 21 ottobre, alle ore 9.00, una “Biciclettata alla scoperta della storia della nostra parrocchia” e, alle ore 21.00, una serata folkloristica con “Ballo sardo e cantori dialettali”.

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L’assessore regionale degli Affari generali Filippo Spanu ha iniziato oggi a Kampala la missione istituzionale in Uganda che culminerà giovedì con la sottoscrizione dell’intesa tra Regione Sardegna e la Sub Regione del Madi-West Nile con l’obiettivo di dare vita a iniziative comuni nei settori dell’ambiente, dell’agricoltura e delle risorse forestali. Prima giornata fitta di appuntamenti per la delegazione sarda guidata dall’assessore Filippo Spanu. In mattinata l’esponente della Giunta ha incontrato, nel palazzo del Governo, il primo ministro Ruhakana Rugunda ed il vice primo ministro Moses Alì che hanno accolto con grande calore la delegazione in arrivo dalla Sardegna. Il capo del Governo ha sottolineato il valore della cooperazione decentrata che nasce e si sviluppa sulla base delle reali esigenze dei territori.

«Stiamo attivando – ha spiegato Filippo Spanu – forme di collaborazione con un paese che ha molto bisogno di aiuto. Enas e Forestas e l’Università di Sassari, che sono parte integrante di questo progetto, possono trasmettere ai tecnici ugandesi buone pratiche contro la desertificazione e per il corretto utilizzo delle risorse idriche nella zona del Madi West Nile, territorio martoriato che accoglie migliaia e migliaia di profughi provenienti principalmente dal Sud Sudan e dalla Repubblica democratica del Congo. L’Uganda è un paese generoso e ospitale, il terzo a livello mondiale nell’accoglienza dei profughi. Anche per questo va sostenuto con progetti mirati in grado favorire la sua crescita sociale ed economica.»

L’assessore ha poi incontrato il capo delegazione dell’Unione europea in Uganda Attilio Pacifici al quale ha annunciato l’intenzione di rafforzare il rapporto tra Sardegna e Uganda, attraverso una specifica proposta legata al prossimo bando dell’Ue dedicato allo sviluppo dei servizi nelle aree urbane dei paesi in via di sviluppo. La prima giornata a Kampala si è conclusa con la visita alla sede diplomatica italiana e l’incontro con l’ambasciatore Domenico Fornara. Domani è previsto il trasferimento a Adjumani, nel nord-ovest dell’Uganda dove venerdì verrà sottoscritta l’intesa.

Della delegazione, guidata dall’assessore Filippo Spanu, fanno parte Luciano Gutierrez, pro rettore per l’internazionalizzazione e ricercatore del Centro intedipartimentale “Nucleo di Ricerca sulla desertificazione” (NRD) dell’Università di Sassari, Laura Altea, che opera nell’ambito dello stesso nucleo di ricerca, e i funzionari dell’Enas Maria Antonietta Dessena ed Andrea Virdis.

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«La proposta di legge costituzionale d’iniziativa popolare sul riconoscimento dell’insularità arriva oggi in Senato con il numero 865. E’ un altro passaggio »

Lo scrive, in una nota, Roberto Frongia, presidente del Comitato promotore per l’insularità.

«La garanzia dei diritti di cittadinanza dei sardi e di tutti gli isolani è diventata una questione nazionale – aggiunge Roberto Frongia –. Come abbiamo sempre detto l’appartenenza alla comunità nazionale, l’adesione al suo sistema valoriale, implica coesione sociale e reciproca solidarietà, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento e la tutela delle diversità.»

«Continuiamo a lavorare e a sensibilizzare l’opinione pubblica – conclude Roberto Frongia – affinché la proposta di legge venga approvata nel più breve tempo possibile.»

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L’assessore all’Ambiente, Donatella Spano, ha relazionato in Consiglio regionale, stamane, sull’alluvione dell’11 ottobre e sulle misure messe in campo dalla Protezione civile regionale. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau che, subito dopo, ha convocato la conferenza dei capigruppo. Alla ripresa dei lavori, dopo le formalità di rito, il presidente Ganau ha pronunciato un breve intervento di cordoglio in memoria di Tamara Maccario, la giovane mamma che ha perso la vita nella recente alluvione che ha colpito la Sardegna meridionale e l’area metropolitana di Cagliari, ed ha espresso la vicinanza dell’Assemblea anche a chi attende ancora di conoscere la sorte dei suoi cari e a quanti sono stati danneggiati dai gravi fenomeni naturali. Il presidente, dopo aver assicurato che il Consiglio farà la sua parte fino in fondo, ha chiesto all’Aula di osservare un minuto di silenzio in segno di cordoglio.

Successivamente, in base alle decisioni della conferenza dei capigruppo, l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano ha riferito al Consiglio sulla recente alluvione.

Nella sua relazione, Donatella Spano ha ricordato l’allerta meteo diramato dalla protezione civile per le giornate del 10 e dell’11 ottobre rivolto alla Sardegna meridionale ed orientale e le precipitazioni di forte intensità su vaste aree del territorio, che hanno raggiunto “punte” del tutto eccezionali fino 484 millimetri a Capoterra e quasi 400 a Tertenia. Una situazione molto complessa, ha aggiunto l’assessore, «che è stata fronteggiata con un grande lavoro di tutto il sistema della protezione civile regionale, ma purtroppo non ha impedito di registrare una vittima ed un disperso, danni elevati ad importanti infrastrutture». La Giunta, ha poi annunciato la Spano, «ha già formulato al Governo la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, in modo da poter ottenere più risorse sia per la gestione dell’emergenza che per il ristoro dei danni in base allo stesso codice nazionale; nello stesso tempo si sta procedendo con cura alla stima dei danni». Voglio però sottolineare, ha detto inoltre l’assessore, «il lavoro molto efficace della protezione civile che ha operato con professionalità e responsabilità, senza risparmio e con elevati rischi personali, col supporto fondamentale di tanti Sindaci, di tanti volontari e delle forze dell’ordine il cui impegno ha sicuramente evitato un maggior numero di vittime». Per quanto riguarda gli interventi nell’immediato, ha concluso l’assessore, «affronteremo il problema delle prime spese urgenti dei Comuni con i fondi della legge 28/85 che sarà rifinanziata, con i rimborsi delle anticipazioni relative alle spese sostenute, e con misure di risarcimento dei danni a privati ed attività produttive».

Al termine della relazione dell’assessore il presidente ha ricordato che il regolamento prevede un intervento per gruppo ed ha invitato i consiglieri ad iscriversi a parlare.

Per primo ha preso la parola il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis, secondo il quale «siamo stati sconfitti ancora una volta nella battaglia contro le forze della natura e le nostre capacità sono state messe a dura prova». Tuttavia, ha aggiunto, «non abbiamo nessuna difficoltà a riconoscere che questa volta la macchina ha funzionato soprattutto con l’all’erta comunicato per tempo alle popolazioni, anche non è ancora riuscita a coordinare se stessa con il fattore umano e le procedure di gestione delle crisi, perché non bastano i singoli ma occorre più interazione con cittadini, diffondendo la consapevolezza delle migliori modalità di gestione dell’emergenza». Per questo, ha sostenuto, «è necessaria una forte presa di coscienza ed un aumento della tensione verso il miglioramento, perché le dimensioni degli eventi, per quanto eccezionali, non possono giustificare mai la perdita di vite umane». Stefano Tunis, infine, ha fatto un riferimento puntuale alla strada 195, lamentando che «forse l’Anas ha annunciato la riapertura troppo in fretta, dimenticando che questo messaggio ha determinato la scelta degli automobilisti di ripercorrere quella strada con lunghissime code che hanno dilatato i tempi di percorrenza». Quella strada va completata, ha concluso Tunis, «ci vuole una inchiesta con l’accertamento delle responsabilità di appaltatori ed esecutori, e soprattutto ci vuole una inversione di tendenza prevedendo poteri speciali per la realizzazione di opere strategiche, perché non è accettabile attendere lustri per la conclusione di un’opera».

Per i Riformatori sardi, il consigliere Michele Cossa ha osservato che «la sempre maggiore frequenza dei fenomeni ci impone una grande riflessione estesa a tutti i territori». Stavolta le cose hanno funzionato, ad avviso di Michele Cossa, «e, accanto al dolore per le vittime, è necessario sottolineare positivamente che la protezione civile merita un plauso anche se restano alcuni problemi aperti: la manutenzione corsi d’acqua e la chiarezza degli all’erta meteo, che non devono essere adempimenti da interpretare ma strumenti codificati dall’assessorato, senza scaricare sui Sindaci decisioni forti come quelle di aprire o chiudere le scuole o impedire ai cittadini di uscire di casa, perché non accada più che gli appelli pubblici vengano sottovalutati anche se veri».

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu, dopo aver ricordato che non è solito fare complimenti all’amministrazione, ha affermato di voler fare una eccezione ringraziando presidente ed assessore perché, «di fronte a fatto eccezionale si è operato bene rispetto ad alcuni anni fa, per cui plauso a quanti hanno lavorato alla prevenzione e all’organizzazione dei dispositivi di sicurezza, riuscendo a limitare per quanto possibile i danni, senza dimenticare che si sta ancora lavorando per risolvere i problemi di tante aziende dentro e fuori le zone industriali, degli operatori  agricoli e delle famiglie che hanno perso tutto». Non dobbiamo accontentarci, ha esortato Paolo Truzzu, «e continuare a riflettere sull’uso distorto del suolo che, per l’incuria prolungatasi nel tempo, è sempre più fragile e debole di fronte ad aventi naturali, a fare di più per i Comuni che non hanno risorse sufficienti, a migliorare la prevenzione attraverso gli all’erta meteo che, in effetti, appaiono spesso burocratici, troppo frequenti e ingiustificati, col risultato che alla fine le persone non ci credono». Anche Paolo Truzzu ha criticato la situazione della strada 195 «dove il cantiere è aperto da vent’anni».

Il presidente della commissione Governo del territorio Antonio Solinas (Pd) ha espresso in apertura la solidarietà alla giovane madre ed alla famiglia del disperso che spera ancora, oltre che a tutti i cittadini colpiti dalle inondazioni, riconoscendo fra l’altro che «l’opposizione, in questa circostanza, ha mostrato un approccio serio su un argomento certamente molto delicato». In questo dopo alluvione, ha continuato, «abbiamo il dovere di ringraziare tante persone, dai Sindaci alla protezione civile, da Forestas ai barracelli, dalle forze dell’ordine ai volontari; la protezione civile, in particolare, si è dimostrata all’altezza del compito con professionalità e dedizione ottenendo anche il plauso della struttura nazionale». Adesso, ha auspicato, «bisogna ripercorrere quanto fatto in passato rimediando ad errori gravi come errori costruzioni in aree non adatte e deviazioni di corsi d’acqua; è una azione che abbiamo già iniziato con il Piano delle infrastrutture da 700 milioni e sappiamo che sarà un lavoro difficile da completare nel minor tempo possibile e, da questo punto di vista, siamo ancora in tempo a dare risposte importanti».

Nella replica l’assessore Sonatella Spano ha ringraziato il Consiglio per gli interventi e le proposte formulate, ribadendo il suo apprezzamento per il lavoro svolto dalla protezione civile e lo sforzo organizzativo messo in campo. Non pensiamo di aver raggiunto un traguardo, ha dichiarato, «ma siamo consapevoli che bisogna sempre crescere, lavorare molto sulla prevenzione e la sensibilizzazione, migliorare la coscienza dell’auto protezione dai rischi agendo anche con scuole».

Il presidente Francesco Pigliaru si è rivolto all’Aula per ricordare il progetto di metanizzazione dell’Isola, del quale si è ripreso a parlare nel 2016 in occasione del patto per la Sardegna sottoscritto con il governo “Abbiamo preteso dal Governo che il cuore di questo patto fossero la continuità territoriale, la metanizzazione dell’Isola e il miglioramento delle ferrovie della Sardegna”, ha detto il presidente della Regione. Che ha proseguito: “Siamo l’unica regione senza metano perché siamo l’unica regione realmente periferica. Nel 2014 abbiamo abbandonato il progetto Galsi, non più realistico, e ci siamo mossi per cercare un sistema che si basi sul GNL con lo scopo di portare in maniera omogenea il metano in tutta la Sardegna. A fine luglio 2016 abbiamo poi sottoscritto il patto, che indica chiaramente l’obiettivo della metanizzazione dell’Isola a condizione di sicurezza e di prezzo identico a quello delle altre regioni italiane. Saranno le energie rinnovabili, in un prospettiva non lontanissima, a garantire il fabbisogno energetico della Sardegna: per questo nel Patto abbiamo pensato a un processo leggero di metanizzazione con una dorsale di gasdotti interna, da attuare per fasi, e con depositi costieri e un rigassificatore nell’area di Cagliari. Si tratta di opere strategiche che avrà una procedura autorizzativa autonoma rispetto alle altre opere pubbliche. Ci saranno poi meccanismi di compensazione per i consumatori sardi in modo da uniformare il prezzo in tutta Italia. Il governo con decreto 257 del 16 dicembre 2016 ha confermato questi impegni e negli atti legislativi e amministrativi successivi è stato agli accordi, confermando una logica di transizione energetica. Nell’area industriale di Porto Torres potrebbe trovare spazio un hub per un secondo rigassificatore.

Si tratta della soluzione con il migliore impatto ambientale e territoriale possibile se vogliamo metanizzare la Sardegna in sicurezza e in condizioni di omogeneità del servizio nell’intero territorio isolano. Il metano è uno degli elementi essenziali per superare davvero il gap dell’insularità per le famiglie sarde e per le imprese che operano in Sardegna.

Per questo il 20 settembre abbiamo chiesto al premier Conte e al vicepremier Di Maio un incontro per valutare lo stato di attuazione del progetto di metanizzazione e siamo in attesa fiduciosa di una risposta”.

Dopo la comunicazione del presidente Pigliaru ha preso la parola per Forza Italia la capogruppo Alessandra Zedda ha detto: “C’è un buco di tre anni nel progetto di metanizzazione e non è ascrivibile a responsabilità del governo regionale. Andiamo avanti ma chiediamoci anche qual è il progetto relativo alla produzione di energia elettrica della Sardegna? Qual è il piano per l’energia solare e fotovoltaica? Ci mancherebbe se non siamo d’accordo per ridurre tutti i tempi  ma dovete dirlo al governo: per noi il metano è una condizione di sviluppo necessario che lo Stato dive riconoscerci prima possibile”.

Per il Riformatore Attilio Dedoni “abbiamo fatto grandi passi sull’autoproduzione energetica in Sardegna ma penso che questo progetto di metanizzazione non sia altro che una riedizione del Galsi.  Non mi accontento di sentire che ho avuto 120 milioni di euro in più perché è da anni che il metano ci viene negato dal governo nazionale. Timeo danaos et dona ferentes: ho paura davanti a queste offerte vaghe, senza dettaglio”.

L’on. Pietro Cocco, capogruppo del Pd, è intervenuto sul punto: “Ci sono protocolli mondiali che dicono a quali parametri ci dobbiamo adeguare sotto il profilo dell’inquinamento e lo dico per rispondere a certe considerazioni che provengono sul GNL dal mondo ambientalista. E’ necessario che si passi dal combustibile fossile alle sole rinnovabili. E in questo tempo necessario il metano è la soluzione. Ogni anno senza metano costa ai sardi oltre 400 milioni di euro, una cifra rilevantissima che deve essere azzerata. Ha fatto bene il presidente Pigliaru a sollecitare l’incontro con il governo Conte perché gli impegni si devono rispettare e non può andare come è andato per i denari destinati alla riqualificazione delle periferie. Stiamo uscendo dal carbone ma ci manca mezzo secolo ad arrivare alla produzione attraverso le fonti totalmente rinnovabili: il processo del metano per la Sardegna non può essere assolutamente fermato e bisogna sostenere l’azione della giunta regionale verso il governo”.

Il presidente ha dato la parola a Cesare Moriconi (Pd), che ha condiviso quanto sottolineato dal collega Cocco sulla necessità di fare presto per colmare un gap eccezionale che distingue la Sardegna da tutte le altre regioni italiane e d’Europa. Il merito di questa Giunta è che ha ripreso a parlare di metano.

Per Moriconi è importante che venga fatto un ulteriore approfondimento dei costi e benefici.  Secondo il consigliere di maggioranza “queste opere infrastrutturali sono di gran lunga superiori al nostro fabbisogno”. Moriconi ha anche chiesto alla Giunta, nel caso in cui venisse deciso di costruire un solo rigassificatore, dove “pensano di posizionarlo nell’interesse  dei sardi e non di una parte della Sardegna”, e ha sottolineato l’importanza che potrebbe avere per una zona industriale come quella collegata al Porto Canale.

Emilio Usula (Misto) ha confermato la sua contrarietà come già espresso con il voto contrario all’ordine del giorno del 24 luglio scorso. “È vero che la Sardegna è in fortissimo ritardo, ma puntare sul metano con le modalità di oggi è come prendere un treno che è già passato”. La conferenza di Parigi ha già chiesto la riduzione delle emissioni del gas metano entro il 2050. “Quindi entro 30 anni deve essere avviata la dismissione dell’80 per cento delle emissioni del gas metano. Vale la pena investire tante risorse per qualcosa che potrebbe vedere i benefici nel 2030?”. La Sardegna è già esportatrice di energia e con le fonti rinnovabili copre il 40 per cento del fabbisogno energetico. “Noi come Rossomori e Autodeterminazione siamo autoconsumo e generazione da piccole fonti, rendere autonomi edifici pubblici, scuole e anche questo palazzo”. Si utilizzino i 600 milioni – ha concluso – per la transizione a fonti energetiche sostenibili.

Ha quindi preso la parola il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, per la replica. Al consigliere Attilio Dedoni ha risposto che si tratta di un progetto concreto, preciso ed è andato molto avanti con diversi atti della Regione e del Governo italiano. Francesco Pigliaru ha sottolineato che si tratta di investimenti per oltre un miliardo e non 120 milioni. Riferendosi poi al consigliere Emilio Usula, il presidente della Regione ha spiegato che gli investimenti nella rete sono stati già fatti in grandissima parte. Francesco Pigliaru ha ricordato di essere stato presidente della Commissione Enve (Ambiente, cambiamenti climatici ed energia) e che la posizione da lui scritta è stata approvata da 350 territori europei. Il capo dell’Esecutivo ha affermato che il passaggio al metano è una transizione energetica virtuosa perché si passa dal carbone al metano abbattendo le emissioni di co2. Una transizione verso un futuro di energie rinnovabili che ancora non c’è. Francesco Pigliaru ha anche chiarito che i fondi sono utilizzabili soltanto per realizzare quest’opera e che non possono essere spesi per altri interventi. Il presidente ha anche sottolineato che l’infrastruttura che sarà realizzata per la distribuzione del metano sarà utilizzabile in futuro anche per il bio metano e per l’idrogeno. Francesco Pigliaru ha poi auspicato una rapida risposta da parte del Governo.

Il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau ha quindi annunciato l’esame della Proposta di legge n. 550 (Daniele Cocco e tutti i capigruppo) che modifica normativa e disciplina vigente in materia di attività estrattive di cave e miniere. Il provvedimento, iscritto ai lavori dell’Aula con la procedura d’urgenza (articolo 102 del regolamento interno) è stato oggetto di due riunioni della capigruppo con riferimento alla vertenza della ex Polar, la miniera di betonite a Piscinas (Sulcis).

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, intervenendo sull’ordine dei lavori ha però chiesto il rinvio del testo in commissione, supportato dal consigliera Anna Maria Busia (Misto) e dalla capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, che ha ricordato la nota trasmessa da Confindustria affinché siano valutate e meglio approfondite le conseguenze e l’applicazione delle norme proposte nella Pl 550.

Per il mantenimento della proposta all’ordine del giorno dei lavori dell’Assemblea regionale si sono invece espressi il capogruppo di Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco, il consigliere Art. 1 – Sdp, Luca Pizzuto e anche il neo consigliere di Fratelli d’Italia, ex capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu, insieme con il capogruppo del Pd, Pietro Cocco.

Dopo una breve sospensione dei lavori, il presidente Gianfranco Ganau ha posto in votazione, per alzata di mano, la proposta di rinvio del testo in commissione, proposta che è stata respinta a maggioranza. Il consigliere Luca Pizzuto (Art. 1 – Sdp) è quindi intervenuto a sostegno del provvedimento in discussione auspicandone la rapida approvazione senza sostanziali modifiche al testo che – a suo giudizio – contrasta “gli atteggiamenti predatori di certi  imprenditori senza scrupoli e tutela i lavoratori e l’ambiente”. Il consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis ha quindi chiesto il rinvio della discussione generale nel pomeriggio ed il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato la convocazione del Consiglio alle 16.00.

 

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L’emergenza maltempo sembra non finire mai. Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile ha diffuso oggi un nuovo avviso di criticità moderata codice arancione per rischio idrogeologico e di criticità ordinaria codice giallo per rischio idraulico per l’Iglesiente, il Campidano ed il Flumendosa Flumineddu, valido dalla 21.00 di oggi e fino alle 23.59 di domani, mercoledì 17 ottobre. Si prevedono precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale di forte intensità, con cumulati localmente elevati sul settore meridionale ed orientale dell’Isola.

Un analogo avviso, ma con codice giallo, è stato diffuso per la Gallura, valido da mezzanotte alle 23.59 di domani 17 ottobre.

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Il tema della Grande Guerra, le cause che hanno scatenato il primo conflitto mondiale ed il contributo risolutivo dato dall’Italia per giungere alla vittoria dell’Intesa nel primo conflitto mondiale, saranno gli argomenti al centro del prossimo incontro del progetto scolastico “Trincee profonde del ‘900, che si terrà giovedì 18 ottobre 2018, alle ore 10.00, nell’aula magna del Liceo Classico “G. Siotto Pintor” di Cagliari (Viale Trento, 103).

Si tratta dell’ultima “tappa” del ciclo di conferenze storico-culturali a favore degli studenti, promosso dal Comando Militare Esercito Sardegna, realizzato in collaborazione con Comitato Sardo Grandi Eventi, di concerto con Regione Autonoma Sardegna, Club modellismo storico Cagliari e Ufficio Scolastico Regionale Sardegna, per commemorare il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale.

In apertura, l’introduzione e presentazione del progetto di analisi storica e culturale incentrato sulla ricorrenza del 100° anniversario della fine della Grande Guerra, da parte del Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, Generale di Divisione Giovanni Domenico Pintus; a seguire l’intervento del professor Luciano Carta, che terrà una conferenza dal titolo “Un Paese della Sardegna nella Grande Guerra”, e del professor Aldo Accardo, che focalizzerà la sua esposizione sul significato intrinseco che si cela dietro il titolo del progetto storico-culturale “Trincee profonde del ‘900”.

In chiusura sarà dato ampio spazio a domande e riflessioni.

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Le dighe del Coghinas, dell’Alto Flumendosa e del Taloro tornano in capo alla Regione e, dal 1 gennaio 2019, saranno gestite da Enas. Con tre delibere approvate lo scorso 9 ottobre, l’Esecutivo regionale ha sancito la conservazione da parte della Regione delle concessioni di derivazione scadute per i sistemi 3B Coghinas Mannu di Porto Torres, 6A Alto Flumendosa Sa Teula e Tirso 2A Taloro, e il trasferimento della gestione delle relative opere ad Enas, che diventa così il gestore unico dei grandi laghi artificiali della Sardegna.

«È un passaggio molto importante perché permetterà alla Regione di ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche invasate nei bacini artificiali dell’isola – ha detto il presidente Francesco Pigliaru questa mattina in conferenza stampa – con notevoli vantaggi nella gestione delle acque, soprattutto nei periodi di siccità, e consentirà di abbattere in modo significativo o azzerare i costi energetici sostenuti dal sistema idrico multisettoriale, compresi quelli legati al sollevamento che sono sostenuti dai Consorzi di bonifica. È bene ricordare inoltre che stiamo parlando di energia perfettamente sostenibile – ha concluso Francesco Pigliaru –, che anche sul piano paesaggistico ha decisamente meno impatto rispetto ad altre fonti rinnovabili.»

La Giunta prosegue così l’azione, già avviata fin dai primi mesi del suo insediamento, per il recupero della titolarità delle dighe, finora gestite da Enel, in ragione di concessioni ormai scadute.

«Completiamo l’attività partita nel 2014, perché la strategia di questa Giunta sulla gestione delle acque è quella della piena applicazione della legge 19, che ha istituito il Sistema idrico multisettoriale – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini -. Il coordinamento unico dei bacini è una peculiarità che molte regioni ci invidiano. Al sistema mancavano tre bacini molto importanti, che con queste delibere vengono integrati e lo completano. La nostra visione – ha precisato l’assessore dei Lavori pubblici – è ambientalistica e solidaristica: l’energia prodotta dalle centrali idroelettriche del sistema servirà per coprire i costi, mentre quella in eccesso non sarà immessa sul mercato ma ogni beneficio derivante da questo surplus sarà usato per abbattere i costi a carico dei cittadini.»

Il 27 maggio 2014, con l’approvazione di quattro delibere proposte dall’allora assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, la Regione è subentrata nella titolarità delle concessioni nell’ambito del sistema idrico multisettoriale regionale. Le dighe coinvolte sono quelle di Cumbidanovu, vicino a Orgosolo e Monti Nieddu a Sarroch, entrambe in costruzione, e le dighe su Flumendosa, Taloro e Coghinas, opere idrauliche gestite da Enel S.p.A per le quali la Società ha fatto fa ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.

A seguito del pronunciamento del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, avvenuto il 17 maggio 2017,nel quale i provvedimenti assunti dalla Regione non sono stati ritenuti sufficientemente lesivi, la Giunta, con tre nuove delibere, ha riavviato le  procedure per acquisire definitivamente la titolarità delle dighe di Coghinas, Alto Flumendosa e Taloro, con l’accertamento dell’intervenuta scadenza, in data 9 settembre 2001, del termine delle concessioni a Enel e con la presa d’atto della conservazione, da parte della Regione, della titolarità delle concessioni, oltre a disporre il subentro, a partire dal 1 gennaio 2019, di Enas nella gestione.

Presente alla conferenza stampa anche Giovanni Sistu, amministratore unico di Enas, per il quale «questo intervento ci consentirà di poter disporre direttamente delle risorse, che ora Enas veicola dopo il rilascio da parte di Enel. I sistemi che oggi tornano alla Regione sono fondamentali per la loro capacità di produzione energetica.

 

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Il Circolo Soci Euralcoop organizza due momenti formativi rivolti ai soci e a tutti i cittadini interessati: un corso di fotografia di base ed un corso base di disegno.

I due corsi si svolgeranno presso la sala del Circolo Soci Euralcoop in Piazza Marmilla a Carbonia.

Il corso di fotografia di base sarà curato da Alessandro Spiga.

«La fotografia nell’era digitale è alla portata di tutti, una fantastica forma di espressione immediata e diffusa ma spesso sottovalutata e scontata. Queste sono le motivazioni che ci hanno spinto ad organizzare un corso di fotografia di base tenuto dal fotografo Alessandro Spiga.
Il corso è organizzato in sei incontri serali con cadenza settimanale dalla durata di 100 minuti ciascuno e di due uscite sul campo. Al termine del corso verrà organizzata una mostra con i migliori lavori dei partecipanti.»

Il numero massimo dei partecipanti è 15.

Costo: € 100,00 sconto di € 20,00 per i soci Euralcoop

Per informazioni ed iscrizioni: info@alessandrospiga.com

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Successo anche per la seconda “Domenica al Nuraghe” Sirai. Dopo le 300 presenze registrate nel primo appuntamento del 7 ottobre, nella seconda domenica d’ottobre sono stati 206 i visitatori che hanno potuto ammirare la fortezza sardo-fenicia. Il sito sarà eccezionalmente aperto al pubblico tutte le domeniche del mese di ottobre per volere del comune di Carbonia, del ministero dei Beni culturali, della Cooperativa Sistema Museo, della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna. L’appuntamento con le “Domeniche al Nuraghe” Sirai si rinnoverà anche nelle prossime domeniche del mese: 21 e 28 ottobre.
Le visite si svolgeranno con cadenza oraria, con quattro appuntamenti nell’arco della giornata:
• Ore 9.30;
• Ore 11.30;
• Ore 15.30;
• Ore 17.30.
Il costo della visita è di 5 euro a persona. È consigliata la prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni, è possibile chiamare il numero: 0781 1867304 o inviare un’email a carbonia@sistemamuseo.it .