22 November, 2024
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Il prossimo 3 novembre arriverà a scadenza la prima fase della procedura autorizzativa per il più importante fra gli ampliamenti (si contano 12 diverse pratiche in 2 anni) richiesti  da RWM Italia Spa, relativamente al sito produttivo di bombe per aereo, nella Regione “San Marco” del comune di Iglesias.

Come si evince dalla relazione tecnica pubblicata sul sito del Servizio Valutazioni Ambientali della Regione Sardegna, si tratta della realizzazione di nuove linee produttive che consentiranno di raddoppiare o addirittura triplicare la produzione.

Si tratta di quantità che fanno paura, infatti, la RWM produce già una quantità enorme di ordigni, stimata in 4/5.000 all’anno, lavorando 7 giorni su 7, 24/24h; la produzione passerebbe quindi all’impressionante numero di 10/15.000 bombe all’anno che continuerebbero ad attraversare la regione per essere portate fino in Arabia Saudita, la quale continua ad utilizzarle per distruggere ogni residua forma di vita e di civiltà in Yemen.

E’ dello scorso 4 ottobre l’ultima risoluzione del Parlamento Europeo che chiede ancora una volta agli stati UE di fermare la carneficina bloccando le esportazioni di armi verso tutti i paesi che partecipano al confitto e in particolare verso la coalizione a guida saudita.

In questi ultimi giorni, inoltre, il governo tedesco, a seguito dell’omicidio Kashoggi nel consolato saudita, propone a tutti gli stati europei un embargo totale verso l’Arabia.

Italia Nostra e Comitato Riconversione RWM si sono costituiti, già a luglio 2018, nella Conferenza dei Servizi relativa al procedimento autorizzativo, in quanto soggetti portatori di interesse diffuso, ed hanno presentato una nota congiunta (allegata) nella quale si rimarca la necessità che un’opera delle dimensioni citate, che l’azienda richiede di realizzare in un’area priva di classificazione urbanistica e ad un chilometro dal Sito di Interesse Comunitario “Marganai-Monte Linas”, non possa essere autorizzata senza essere prima sottoposta ad una attenta Valutazione di Impatto Ambientale.

Rimarcano inoltre che sono ben 12 le pratiche di ampliamento avviate dalla RWM presso il comune di Iglesias negli ultimi 2 anni e che tale novero di iniziative, in presenza di un piano di investimenti annunciato per 40 milioni di euro e di un piano organico teso a moltiplicare la capacità produttiva della fabbrica, non può non essere valutato nel suo insieme, considerando in particolare i rilevanti aspetti ambientali e sociali.

Per questi motivi chiedono con forza che tutti gli Enti coinvolti nel rilascio dell’autorizzazione e, in particolare il SUAP di Iglesias, con l’interessamento del Servizio valutazioni ambientali dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, facciano quanto in loro potere affinché, prima di un’eventuale autorizzazione, possano essere approfondite le conseguenze ambientali di questo nuovo ampliamento, in connessione con l’assetto attuale dello stabilimento e con le altre pratiche autorizzative in essere.

Le organizzazioni scriventi sono pienamente consapevoli della gravità del problema occupazionale nel Sulcis Iglesiente, sottolineano però che eventuali nuove assunzioni di personale servirebbero per incrementare una produzione eticamente inaccettabile e totalmente incompatibile con la legislazione italiana (la quale prevede che si possano produrre armi esclusivamente per la difesa), e andrebbero ad aumentare ulteriormente l’esercito prima del precariato e poi dei disoccupati, essendo soggette ad immediata risoluzione nel caso della crisi aziendale che seguirebbe sicuramente il blocco dell’export richiesto dall’Unione europea.

Il Comitato Riconversione RWM e Italia Nostra Sardegna credono invece nella possibilità che possano essere trovate e messe in atto soluzioni alternative per tutti i lavoratori della fabbrica, non assistenziali, pacifiche, sostenibili per l’ambiente e foriere di ulteriore e duraturo sviluppo per il territorio.

Sollecitano perciò la politica nazionale e regionale affinché si faccia carico fino in fondo del problema ed agisca immediatamente fermando l’esportazione ed attivando le procedure per la salvaguardia di tutti i lavoratori coinvolti.

Graziano Bullegas 

Presidente Italia Nostra Sardegna

Arnaldo Scarpa – Cinzia Guaita

Portavoce Comitato Riconversione RWM

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Continuano le attività del progetto “NOI-INSIEME” con una nuova iniziativa dedicata al mondo dello smartphone, del computer e di internet.

Sono partiti lo scorso 21/10/2018 gli incontri gratuiti di #NOI-INSIEME @DIGITALMENTE grazie a giovani studenti volontari che mettono a disposizione le loro competenze a beneficio degli utenti della biblioteca russofona “Rodnoe Slovo” presso l’oratorio di Sant’Eulalia, in vico Collegio 16, a Cagliari, dalle semplici consulenze e aiuti pratici per far girare un applicativo nello smartphone, all’installazione di un programma nel computer portatile, ai consigli per gestire al meglio il proprio profilo nei social, all’esplicazione di tutte le potenzialità dei programmi di messaggeria istantanea e tanto altro ancora.

Niente lezioni noiose ma incontri dove si potrà scoprire il mondo dei social media, del web site, dei programmi ed applicativi più diffusi tenendo conto dei bisogni individuali dei singoli utenti.

Gli incontri e le consulenze aperte a tutti, sono, in particolare, rivolte alle tante signore “badanti” che partecipano ai laboratori artistici e creativi del progetto “NOI-INSIEME” ed alle attività della biblioteca russofona “Rodnoe Slovo”, le quali, spesso, per età e formazione hanno una dimestichezza ridotta con le potenzialità offerte dal proprio smartphone, computer, tablet. 

Gli operatori volontari di #NOI-INSIEME @DIGITALMENTE saranno a disposizione tutte le domeniche di apertura della biblioteca russofona “Rodnoe Slovo” nell’oratorio di Sant’Eulalia, dalle 15.00 alle 16.00. Le attività previste il 28/10, essendo non disponibile il locale, si terranno giovedì 1/11/2018, sempre dalle ore 15.00 alle 16.00.

#NOI-INSIEME @DIGITALMENTE incontri gratuiti ogni domenica dalle 15.00 alle 16.00, vico Collegio 16, a Cagliari, nella Biblioteca Russofona “Rodnoe Slovo”, presso l’Oratorio di Sant’Eulalia.

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Via libera al Piano di rafforzamento amministrativo seconda fase. Il PRA, documento di pianificazione in cui vengono individuate azioni concrete di potenziamento della capacità amministrativa in relazione ai programmi operativi regionali FESR e FSE 2014-2020, essenziali per l’avvio delle politiche di crescita, è stato approvato oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, d’intesa con gli assessori della Programmazione e del Lavoro Raffaele Paci e Virginia Mura,

«Dopo la positiva esperienza del biennio 2016-2018 – spiega l’assessore Filippo Spanu – abbiamo messo a punto ed approvato la seconda fase del PRA che è uno strumento fondamentale ai fini della spesa dei fondi europei e ci aiuta ad utilizzare le risorse nel migliore dei modi, in linea con i principi della qualità della spesa, della trasparenza e dell’efficienza amministrativa. Andiamo avanti su questa strada nella convinzione di raggiungere altri buoni risultati.»

Gli interventi previsti nel Piano riguardano modifiche organizzative, con la previsione di strutture temporanee di progetto, azioni per un più efficace utilizzo del personale, attraverso la rilevazione sistematica dei fabbisogni e dei conseguenti processi di mobilità, e attività per lo sviluppo dei sistemi informativi.

La stessa Commissione europea ha chiesto alle Regioni, coinvolte nella programmazione dei fondi strutturali, di dotarsi di un Piano di rafforzamento amministrativo.

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Il Consorzio di Bonifica della Sardegna meridionale, il secondo più grande d’Italia dopo la fusione tra i Consorzi del Cixerri, del Basso Sulcis e della Sardegna meridionale, ha un nuovo Consiglio dei delegati frutto delle votazioni tenute ieri fra gli aventi diritto. Le consultazioni si sono svolte seguendo una ripartizione degli elettori in due elenchi: il primo, composto da agricoltori professionali e coltivatori diretti, ha eletto i due terzi del Consiglio con 14 delegati, mentre il secondo elenco, rappresentato soprattutto da hobbysti, ha espresso i rimanenti 7 soggetti.

Dalla chiusura formale delle elezioni, prevista nei prossimi giorni con l’espletamento di tutte le procedure, l’assessorato dell’Agricoltura ha 90 giorni di tempo per fare le dovute verifiche sull’iter elettorale. Se tutto dovesse risultare conforme, si insedierà quindi il Consiglio dei delegati, incaricato di eleggere il presidente ed il Consiglio di amministrazione, che rimarranno in carica per 5 anni.

«Si tratta di un risultato molto importante nel percorso di unificazione e di efficientamento del neonato Consorzio della Sardegna meridionale.»

Questo il primo commento dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha aggiunto: «Le ultime elezioni valide risalgono a oltre venti anni fa, nel lontano 1997. Poi dal 2004 un periodo lunghissimo di commissariamenti, dove l’organo di indirizzo politico non era più espressione degli agricoltori, e quindi dei veri beneficiari e padroni di casa del sistema irriguo. Con le elezioni di ieri – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – si riparte dalla rappresentatività che viene dal basso, un riconoscimento di responsabilità che dovrà impegnare gli eletti a garantire un servizio efficiente e con costi sostenibili per i tanti agricoltori professionali e i diversi hobbisti. Per il risultato straordinario raggiunto a tempo di record, ringrazio la dirigente dell’Assessorato, Maria Giuseppina Cireddu, che per un anno ha svolto l’attività di Commissario straordinario, a titolo gratuito, e ha permesso di far ripartire una delle più grandi realtà irrigue d’Italia. Un plauso va inoltre al direttore generale, Pier Francesco Testa, e a tutti quelli che hanno contribuito affinché si giungesse a questo traguardo».

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, ha firmato oggi a Sassari con il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) della Sardegna, Giuseppe Cuccurese, un accordo che faciliterà l’accesso per le Piccole e Medie Imprese agli aiuti in conto interessi sui prestiti ad ammortamento quinquennale, a tasso agevolato, per le esigenze di esercizio dell’anno in corso e di quello successivo in cui si è verificato un evento calamitoso. Tali prestiti, così come previsto dal decreto legislativo 29 marzo 2004 n. 102 che disciplina le azioni del Fondo di solidarietà nazionale (FSN), hanno l’obiettivo di contribuire alla ripresa economica e produttiva delle imprese agricole colpite da calamità naturali.

L’aiuto in conto interessi è previsto per le aziende che abbiano subito danni superiori al 30% della produzione lorda vendibile nel periodo che va da gennaio a settembre 2017. Fra gli eventi calamitosi sono ricomprese le nevicate del gennaio 2017, le gelate di aprile 2017 e la prolungata siccità delle stagioni primaverile ed estiva dello scorso anno. L’Assessore, come da delibera votata l’8 agosto e che ha dato avvio all’accordo di oggi, ha proposto che all’aiuto vengano destinate le risorse previste per la Sardegna nei prelevamenti dal FSN disposti dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo (MIPAAFT) per gli eventi declarati nel 2017 e per alcuni eventi pregressi per complessivi 3milioni 698mila e 464euro. Al momento sono già nelle disponibilità dell’Agenzia Argea Sardegna 1 milione 390mila e 115euro, mentre i restanti 2milioni 308mila e 349euro saranno liquidati con apposito atto appena trasferiti dal MIPAAFT a Cagliari.

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Dopo il rientro dalla commissione consiliare, la Giunta regionale ha approvato le linee guida proposte dall’assessore Luigi Arru che definiscono i requisiti specifici strutturali, organizzativi e di personale per le singole tipologie di strutture sociali, comprese le modalità per il rilascio dell’autorizzazione e dell’accreditamento.

Mira al potenziamento del Servizio Fitosanitario Regionale, la delibera proposta dall’assessore Pier Luigi Caria che con 327mila euro prevede l’acquisto dei beni, delle attrezzature e dei servizi necessari affinché le strutture del Laboratorio fitosanitario regionale possano lavorare in maniera adeguata. Oltre allo svolgimento delle analisi di laboratorio e dei monitoraggi fitosanitari, il provvedimento garantisce anche l’attivazione di contratti di lavoro con tecnici fitopatologi specialisti con comprovata esperienza diagnostica su organismi nocivi ai vegetali, quali virus, viroidi, fitoplasmi, batteri, funghi e nematodi specificamente dedicati ai programmi di monitoraggio cofinanziati dalla Commissione Europea “Pest survey 2019 e 2020”. Conferma inoltre la prosecuzione dell’attività di collaborazione in convenzione con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari per il monitoraggio di insetti vettori ed eventuali altri organismi nocivi.

Via libera dalla Giunta al progetto “Turismo e Vita in Marmilla”, firmato venerdì scorso a Turri dall’assessore Raffaele Paci: 23 milioni di euro (13 di nuova finanza e 10 per la valorizzazione di interventi già programmati) per rilanciare un territorio che punta a valorizzare ambiente e attrattori culturali, offrire più servizi a residenti e turisti, frenare lo spopolamento e garantire condizioni che permettano anche ai giovani di costruire la loro vita nella terra dove sono nati. Diciotto Comuni, facendo rete e superando ogni individualismo, hanno messo a punto un progetto, all’interno della programmazione territoriale della Regione, dal respiro e prospettiva molto ampi, con una serie di interventi che deve essere conclusa entro 36 mesi.

Nulla osta al “Rendiconto dell’esercizio 2017” dell’Agenzia Forestas. Dall’esame della gestione finanziaria 2017 emerge un fondo cassa finale di 40 milioni e 213 mila euro e un risultato di amministrazione positivo pari a 113 milioni e 265 mila, con un incremento del 10% rispetto all’esercizio precedente.

Approvata, su proposta dell’assessore Filippo Spanu, l’ipotesi di contratto per l’utilizzo delle risorse aggiuntive, pari a 750mila euro, per rendere più omogenea, tra amministrazione ed enti, la percentuale di dipendenti che potranno accedere alle progressioni professionali. Ulteriori risorse vengono destinate al completamento di tale processo attraverso una nuova fase di contrattazione.

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Il Settore studi regionale ha programmato un corso di formazione che consentirà l’abilitazione a Tecnico allenatore categorie agonistiche giovanili – 2° livello di ciclismo, nei giorni 1, 2, 3, 8, 9, 10 febbraio, 2, 3 marzo 2019.

Il corso si svolgerà:

Per le prove di ammissione ed uscite in bicicletta in località da definire nella provincia di Oristano.

Per le lezioni in aula in località da definire nella provincia di Oristano.

In base alla vigente normativa, per i corsi di formazione per i tecnici di ciclismo, si ricorda che saranno ammessi al corso coloro che abbiano i seguenti requisiti:

a) Compimento del 18° anno di età;

b) Diploma di scuola media inferiore;

c) Non avere a proprio carico squalifiche in corso;

d) Abbiano versato la quota d’iscrizione.

Il ritrovo per l’inizio del corso è previsto in località da definire nella provincia di Oristano, il giorno 1 febbraio 2019 alle ore 8.00.

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Scuole chiuse domani 30 ottobre, per condizioni meteo avverse e pericolo per l’incolumità pubblica. Lo ha disposto oggi il sindaco di Stintino, Antonio Diana, con un’ordinanza, con la quale si dispone anche la chiusura della palestra comunale.

Nell’ordinanza si legge che viene disposta la chiusura delle scuole presenti sul territorio comunale – materne, elementari e medie – «viste le eccezionali condizioni meteorologiche avverse che stanno interessando la Sardegna per forti venti e mareggiate e per scongiurare il pericolo per la pubblica incolumità». Con le scuole sarà chiusa appunto anche la palestra comunale di via Frecce Tricolori, «salvo proroga o comunque fino alla cessazione degli eventi» che hanno determinato l’adozione del provvedimento.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore delle Politiche sociali Luigi Arru, ha ripartito i fondi a favore delle Amministrazioni comunali che ospitano nel territorio di propria competenza famiglie appartenenti alle popolazioni nomadi, per le quali si rende necessario ed urgente avviare un programma d’intervento mirato alla loro inclusione sociale ed abitativa.

L’Esecutivo Pigliaru ha deciso di programmare 1 milione 561mila euro così distribuiti: 293mila al comune di Selargius (19 nuclei per 105 persone), 545mila al comune di Sassari (29 nuclei per 150 persone), 420mila al comune di Olbia (39 nuclei per 241 persone), 158mila al comune di Alghero (18 nuclei per 111 persone), 45mila al comune di San Gavino Monreale (6 nuclei per 34 persone) e 12mila euro al comune di Samassi (2 nuclei per un totale di 9 persone). Al comune di Porto Torres, che ospita 10 nuclei per un totale di 72 persone, è stata destinata complessivamente la somma di 288mila euro, 200mila dei quali già programmati nella delibera n. 39/22 del 31 luglio scorso; gli ulteriori 88mila euro saranno assegnati non appena disponibili le risorse del Fondo nazionale per le Politiche sociali del 2018. Il progetto del comune di Monserrato, ove sono presenti 10 nuclei che ospitano un totale di 33 persone, ha bisogno di ulteriori approfondimenti. 

«Questo provvedimento – sottolinea l’assessore Luigi Arru – si pone l’obiettivo di finanziare i progetti di qualità dei Comuni in modo da rendere autonomi i nomadi in maniera definitiva, facilitando la loro integrazione nel tessuto sociale che li ha accolti. In seguito alla ricognizione condotta dall’ANCI Sardegna, con la quale sono stati censiti i Comuni presso i quali sono presenti popolazioni nomadi, le Amministrazioni interessate hanno redatto una relazione dettagliata sullo stato dei campi nomadi e i relativi progetti che consentiranno di superare tutte le criticità rilevate. Parliamo di comunità composte da diverse etnie, con un gran numero di minori. Queste risorse consentiranno di far fronte al forte degrado ambientale che caratterizza i campi sosta e all’elevato rischio igienico-sanitario a cui sono quotidianamente esposti i loro abitanti e la popolazione che risiede in prossimità di quei luoghi, con casi di evidente marginalità e deprivazione di molte comunità. Dai progetti presentati dagli enti locali – conclude Luigi Arru – emerge una diversa prospettiva nelle modalità dell’integrazione, che prevede il pieno coinvolgimento delle famiglie interessate, il rispetto dell’identità collettiva, il sostegno alla studio, l’individuazione di contesti abitativi all’interno delle città e l’attivazione delle reti locali dei servizi.»

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Mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari.

Dal 26 al 29 ottobre dello scorso anno si è tenuta a Cagliari la XLVIII Settimana Sociale dei Cattolici italiani, sul tema Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale. Una sottolineatura, quella sul lavoro, che nello svolgersi del convegno ha permesso di allargare lo sguardo alla vita delle persone e delle loro famiglie, alle loro storie concrete, alle fragilità e alle molte speranze che accompagnano tale importante argomento. Uno sguardo che non ha trascurato di porre al centro la dignità del lavoro nella sua duplice dimensione, sia soggettiva che oggettiva.

Ad un anno di distanza da quell’evento, nella nostra responsabilità di Vescovi riteniamo opportuno e doveroso intervenire per richiamare le nostre Chiese, ma anche le Istituzioni politiche e sociali, nonché tutte le persone di buona volontà, a non lasciar cadere nel vuoto le sollecitazioni e le proposte emerse in quell’occasione.

Alla luce di alcune indicazioni evidenziate dai lavori della Settimana Sociale – e senza la pretesa di essere esaustivi – desideriamo sintetizzare alcune attenzioni che ci paiono urgenti nella nostra attuale situazione socio-economica. Esse sono fortemente sentite dalla nostra popolazione e vicine alla nostra sensibilità cristiana.

In cima alle preoccupazioni vi è anzitutto il persistere della crisi occupazionale, sia con riferimento al lavoro che si sta perdendo – resta importante la ricorrente verifica sulla utilità e la valorizzazione delle industrie – e a quello esistente, quando precario, insalubre, non adeguatamente retribuito, sia per quanto attiene il non semplice ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

Per quanto nel 2017 i dati rilevati in Sardegna risultino sostanzialmente invariati e il tasso di occupazione della popolazione in età da lavoro si sia mantenuto stabile al 50,3 per cento (con una diminuzione di circa 2 punti percentuali rispetto al decennio precedente la crisi economica), essi continuano ad attestarsi su livelli superiori alla media nazionale. A questo proposito, come Vescovi siamo chiamati a ribadire la necessità di un impegno incessante delle istituzioni politiche affinché si creino tutte le condizioni atte a favorire la piena occupazione.

Il lavoro è necessario non solo come mezzo di sussistenza ma anche come condizione imprescindibile per conferire dignità alla persona umana. Un lavoro degno, rispettoso di tutte le creature e del creato, che consenta ai lavoratori di “guadagnarsi il pane col sudore della fronte” e sia di effettiva edificazione per il bene comune e per le future generazioni.

Il mercato del lavoro in Sardegna continua ad essere caratterizzato da minori opportunità lavorative per gli individui più qualificati. Inoltre, nel confronto con la media nazionale e in particolare rispetto alle regioni settentrionali, nella nostra terra i laureati hanno minori probabilità di trovare un’occupazione: la fuoriuscita di essi, diretti soprattutto al Centro-Nord e all’estero, contribuisce a comprimere la crescita della dotazione di capitale umano nell’Isola, già bassa nel confronto nazionale.

Il lavoro va assicurato a tutti come via di piena realizzazione personale e integrazione sociale. Esortiamo, in particolare quanti hanno responsabilità su tali temi, affinché si agisca per favorire l’occupazione dei giovani sardi: sono essi i più vulnerati da un decennio di crisi che ha rallentato il loro ingresso nel mercato del lavoro, bloccandone la mobilità sociale e forzandone quella migratoria. Si incoraggino, sostenendole adeguatamente fin dalla loro genesi, le intraprese di quei giovani che intendono realizzare progetti imprenditoriali, in un momento storico in cui, fra l’altro, sembrerebbe riemergere da parte loro un forte desiderio di valorizzare il nostro patrimonio storico, culturale e naturale. Proprio per tale ragione, continua ad essere urgente un rinnovato impegno nell’organizzazione della formazione professionale, in particolare per i lavori legati alle potenzialità presenti nell’Isola, come il turismo, l’enogastronomia, l’agricoltura, la pesca, l’artigianato. Necessita di migliore considerazione il rapporto scuola-lavoro e, più in generale, un adeguato sostegno alle famiglie nel loro impegno educativo. Temi come la dispersione scolastica e i Neet (i giovani che non studiano, non lavorano e non si formano) costituiscono aspetti imprescindibili di qualsiasi programma di sviluppo integrale delle nostre comunità.

Vogliamo ancora sottolineare l’urgenza di una maggiore attenzione verso le antiche fragilità sociali e le nuove, come la dipendenza patologica legata al gioco d’azzardo. Ci preoccupa in particolare il riacutizzarsi della tossicodipendenza, con l’abbassarsi della soglia al di sotto dei 12 anni nell’uso di alcool e droghe, e soprattutto il calo di sensibilità verso la prevenzione nelle famiglie, nelle scuole e nell’opinione pubblica, salvo provare profonda inquietudine di fronte ai fatti di cronaca che narrano troppo spesso epiloghi tragici, in cui risultano coinvolti giovani e persino minorenni.

Impensierisce l’aumentata difficoltà, anche sotto il profilo economico, nell’assistenza degli anziani e in particolare dei malati psichiatrici, il cui numero è in crescita. Riteniamo essenziale che si faccia un’attenta valutazione delle risorse finanziarie necessarie per le leggi di settore riguardanti le persone più deboli, in particolare per quanto attiene le rette di ricovero e per l’assistenza sanitaria nelle strutture pubbliche o private.

Sul fronte del contrasto alle povertà, a distanza di circa due anni dall’approvazione della misura regionale del REIS (Reddito di inclusione sociale), si sottolineano ancora difficoltà e ritardi, in particolare nel raccordo tra gli interventi economici con l’erogazione del sussidio e quelli sociali, lavorativi, formativi ed educativi, che risultano parte integrante ed innovativa della suddetta misura. Altre difficoltà, nell’applicazione del REIS, riguardano i ritardi nella costituzione delle équipe multidisciplinari, dei comitati locali di garanzia sociali e degli altri organismi previsti dalla legge.

Non minore preoccupazione desta la crisi demografica, tenuto conto che anche nel corso del 2017 la popolazione residente nell’Isola ha continuato a diminuire (-4.959 unità, facendo registrare 1.648.176 residenti), a causa di un saldo naturale costantemente negativo negli ultimi anni. Un andamento che è certamente correlato con le difficoltà economiche e occupazionali e con il conseguente incremento dell’emigrazione di giovani e famiglie. Associata a questo tema, sollecitiamo anche una maggiore attenzione alla crisi abitativa, valorizzando adeguatamente il patrimonio disponibile inutilizzato, e allo spopolamento dei paesi dell’interno, con misure che attraggano e favoriscano la stanzialità. Da qualche anno nemmeno la popolazione straniera regolarmente iscritta nelle anagrafi comunali (54.224 nel 2017, pari al 3,3% della popolazione regionale) riesce a compensare l’andamento negativo della demografia sarda.

Con riferimento alla popolazione straniera presente nell’Isola, un’attenzione particolare merita la questione dell’accoglienza dei migranti forzati e di quanti chiedono una qualche forma di protezione internazionale. Nel 2017 le persone accolte in Sardegna nei Centri di Accoglienza Straordinari (CAS) e nella rete del Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) risultavano poco più di 5.000. Una cifra contenuta, come peraltro quella dei residenti, e che non giustifica il clima di preoccupazione diffuso anche nell’Isola, che lega riduttivamente il fenomeno della mobilità umana alla questione sicurezza. A questo proposito desideriamo evidenziare “il rischio di ridurre fortemente il diritto d’asilo in Italia, anche alla luce del dettato costituzionale”, come segnalato dalla Caritas italiana.

A causa dell’insularità, che determina non solo un aumento dei costi, ma crea anche discontinuità, ritardi e debolezze nelle connessioni e nei processi di diffusione dello sviluppo, è importante che non si affievolisca l’attenzione al problema dei trasporti, interni e verso l’Italia e l’Europa. Vogliamo richiamare, a questo proposito, il nostro appello espresso in occasione del G7 sui Trasporti, tenutosi a Cagliari il 21 e 22 giugno 2017.

Vogliamo altresì attirare l’attenzione sul grave problema che riguarda il rispetto della natura e dell’ambiente. Anche il recente evento delle alluvioni nel Sud Sardegna richiama la doverosa preoccupazione non solo per gli interventi strutturali a tutela del nostro territorio, ma anche per un nuovo impegno nell’educazione e nella prevenzione, volte a una responsabilità condivisa che parta dai singoli cittadini, rispetto ai pericoli che l’attuale cambiamento di tipologia e di intensità dei fenomeni atmosferici possono provocare.

L’imminenza delle elezioni infine ci offre l’occasione per rinnovare l’invito ad una partecipazione attiva alla vita politica del nostro Paese, ricordando, con le parole di San Paolo VI, che proprio il servizio nella polis costituisce la più alta forma di carità. La classe politica ha sempre più bisogno, anche al di là delle candidature proposte dai partiti, di persone competenti e preparate, di provata esperienza amministrativa, di moralità indiscussa, di spirito di servizio e di distacco da interessi personali e di casta.

Come Chiesa intendiamo impegnarci maggiormente nella formazione della coscienza politica del laicato. I cattolici possono trovare – ed è importante che ne sentano la responsabilità – nella ricca Dottrina sociale della Chiesa un autentico patrimonio per una fattiva costruzione del bene comune e la tutela dei diritti fondamentali della persona umana e della collettività. Siano perciò disponibili a candidarsi a far parte della classe dirigente, con sapiente valutazione delle proprie capacità e delle possibilità oggettive di impegno. Nel Messaggio agli eletti in occasione delle elezioni politiche del marzo scorso abbiamo già manifestato la nostra preoccupazione circa il persistere dell’astensionismo; ancor più oggi vogliamo insistere sul dovere morale di partecipare con responsabilità e piena consapevolezza ai prossimi appuntamenti elettorali.

I Vescovi della Sardegna