25 November, 2024
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Dopo il successo della prima edizione, Europe Direct Regione Sardegna organizza un nuovo laboratorio Officina Europea, ciclo di cinque lezioni dedicate alla Formazione e informazione su nozioni e tecniche base di europrogettazione. Gli incontri sono dedicati ad approfondimenti sulle competenze chiave relative ai finanziamenti europei (tipologia di fondi; ricerca delle informazioni; saper leggere un bando e il budget di progetto; formazione del partenariato, il quadro logico ecc…). 

Le lezioni si terranno presso la Sala Eventi Secondo Piano della MEM – Mediateca del Mediterraneo, in via Mameli 164 a Cagliari, a partire dal 6 novembre ore 16.00.

Officina Europea è pensato in particolare per gli amministratori locali, ma anche per studenti universitari, insegnanti, funzionari pubblici imprenditori, disoccupati, liberi professionisti ecc. interessati ad acquisire competenze sui bandi a finanziamento diretto della Commissione Europea. 

Chi parteciperà ad almeno 4 incontri su 5 otterrà l’attestato di frequenza. E’ possibile partecipare sia come singolo che come società/ente (in questo caso, avvisando preventivamente lo Europe Direct, sarà possibile far presenziare ad ogni lezione un fruitore diverso).

E’ ammessa la partecipazione fino ad un massimo di 40 iscritti. Sarà data priorità agli amministratori locali.

Di seguito il programma di Officina Europea.

Lezione 1 – 6 novembre

h. 16.00 – 18.00

I finanziamenti europei 2014-2020.       

Strategia 2020

· Le caratteristiche delle due tipologie di finanziamento: diretta e indiretta.

· I finanziamenti diretti: quali sono?

· I finanziamenti indiretti: quali sono?

 

Lezione 2 – 15 novembre

h. 16.00 – 18.00

Gli strumenti dell’Officina.

Parte I

Reperire le informazioni: siti europei e nazionali e database utili

· Il partenariato: struttura, ricerca partner e Accordo di Partenariato

· Consigli utili per un buon progetto

 

Lezione 3 – 20 novembre

h. 16.00  18.00

Gli strumenti dell’Officina.

Parte II         

Il Project Cycle Management (Gestione del ciclo progettuale)

· Il Logical Framework Approach (Approccio del Quadro Logico)

· Il Quadro Logico

 

Lezione 4 – 27 novembre

h. 16.00 – 18.00

Saper leggere un bando europeo.

La struttura del bando: requisiti di ammissibilità, tempistiche, finanziamento ecc.

· I documenti essenziali

La lezione avrà un taglio pratico con la lettura in aula di un bando europeo.

 

Lezione 5 – 4 dicembre

h. 16.00 – 18.00

Il budget di progetto

La struttura del budget

· Tipologia dei costi

· Il cofinanziamento

La lezione avrà un taglio pratico con l’analisi in aula di un budget.

 

 

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Dopo l’inaugurazione della stagione musicale 2018-2019 avvenuta lo scorso fine settimana, continua la programmazione live del Miramare GastroMusic Pub & Pizzeria d’Autore di Alghero. Questo weekend sul palco del club algherese la Help Band, venerdì 12, e Carletto e i suoi mostri, sabato 13.

L’apertura della stagione ha visto l’esibizione di due gruppi musicali ormai di casa al Miramare, gli algheresi Cover Garden che arrivavano da un’estate piena di soddisfazioni in giro per le più importanti piazze della Sardegna e i sassaresi La pillola, band storica che con il proprio repertorio dal sapore ballabile ha accompagnato il pubblico durante il sabato notte. 

Quella di questo venerdì invece è una vera e propria prima volta per la Help Band, progetto nato nel 2011 composto da musicisti professionisti provenienti da vari centri della provincia. Cristiano Caria al basso, Martino Roggio alla chitarra, Alessandro Canu alla batteria e la splendida voce di Sara Sias propongono un repertorio classic rock sia italiano che internazionale capace di far divertire diverse generazioni. Il giorno successivo sarà il turno di Carletto e i suoi mostri. Carlo Pieraccini cantante e chitarrista spalla dei comici Pino e gli Anticorpi torna ad esibirsi nella Riviera del Corallo con il proprio show pop, rock e dance accompagnato da due dei musicisti più stimati della zona, Simone Sassu e Mauro Cau. 

Come sempre, i concerti del club affacciato sulla passeggiata degli algheresi sono ad ingresso libero e il locale ha attivo sia il servizio di cucina che, da pochi mesi, la pizzeria napoletana.

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Sono partiti in circa 1.500 per arrivare in 31: tempo di decretare i vincitori della quarta edizione di “Italian Cheese Awards”, il premio dedicato alle eccellenze della produzione tricolore di formaggi realizzati con latte 100% italiano, organizzata dal 2012 da “Guru del Gusto” – società impegnata nella promozione del settore lattiero-caseario attraverso iniziative, incontri e appuntamenti tematici nazionali (“Made in Malga”, “Formaggio In Villa”, “Luxury Cheese”) – con la collaborazione del consulente per la promozione e valorizzazione dell’universo cheese Alberto Marcomini (primo italiano a ricevere negli anni ’90 il prestigioso titolo francese di “Maître Fromager”, passato da selezionatore, affinatore e talent-scout di grandi formaggi, oggi anche giornalista TV) .

Il “numero 1” di ciascuna delle 10 categorie in cui si articola il Premio (“Freschissimo”, “Fresco”, “Pasta molle”, “Pasta filata”, “Pasta filata stagionata”, “Semistagionato”; “Stagionato”, “Stagionato oltre i 24 mesi”, “Erborinato” e “Aromatizzato”) sarà proclamato a Bologna il 13 ottobre, dalle ore 18.00, nel Centro Congressi di “FICO – Eataly World Bologna”, nel corso di una serata-evento.

«Abbiamo scelto FICO Bologna per la finale – spiega Luca Olivan, responsabile della direzione artistica, gestione eventi e rapporti con gli sponsor di Guru del Gusto – perché, proprio come il nostro Award, è un progetto ambizioso che vuole mettere la lente su quanto caratterizza la nostra italianità: FICO è uno “show” dove il cibo è qualcosa di più di un elemento nutrizionale, è il centro di una iniziativa culturale, il contesto e l’habitat naturale per Italian Cheese Awards.»

Sedici le Statuette in ottone evocative di un umanoide con braccia alzate a sostenere una forma di formaggio che saranno complessivamente consegnate tra 10 “Awards” ed ulteriori 6 Premi speciali: “Premio al miglior derivato del latte”“Premio al miglior formaggio di montagna”“Formaggio dell’anno”, “Premio alla carriera”, Premio “Donne del latte” e “Cheese Bar dell’anno”.

«Siamo molto soddisfatti di questa edizione – prosegue Luca Olivan – che ha contato su un’ampia adesione degli addetti ai lavori, conferma tangibile del valore che le viene attribuito». Valore che traspare anche dalla serietà delle modalità di selezione dei prodotti. «Il percorso che porta ai vincitori finali è articolato in 3 momenti affidati ad altrettante commissioni tutte presiedute da Alberto Marcomini

Alle “nomination” dei formaggi finalisti per ciascuna delle dieci categorie che si contenderanno la Statuetta si è arrivati ad Aprile nel corso della kermesse “Formaggio in Villa” (rassegna di formaggi italiani nazionali svoltasi a Villa Farsetti, Santa Maria di Sala – Venezia) dove un ruolo attivo lo ha giocato anche il pubblico chiamato ad assaggiare i formaggi in competizione ed esprimere il proprio giudizio. Il suo voto si è addizionato a quello di una giuria tecnica.

Sarà proprio una terza commissione di specialisti che il 13 ottobre, dopo una fase di assaggio seguito dall’espressione del voto segreta, definirà i numeri 1. Ogni categoria è usualmente composta da 3 finalisti ma, per questa edizione, complice un ex equo il compito della giuria sarà particolarmente arduo”.

A chiusura della premiazione tutti i 31 formaggi finalisti saranno gli interpreti di una degustazione ad alto tasso di latte, caglio e sale aperta al pubblico.

A fare la parte del leone ad “Italian Cheese Awards 2018” per formaggi inviati (al massimo tre per ogni azienda/caseificio) sono stati i produttori veneti, lombardi, emiliani, piemontesi, pugliesi e sardi.  Una tendenza già evidenziatasi nel 2017 quando a salire sul podio per ricevere gli Awards furono 3 produttori pugliesi, 3 lombardi e 4 veneti.

I finalisti della quarta edizione del Premio rispettano la geografia dello scorso anno con qualche outsider come Molise (2 formaggi in finale), Basilicata (1), Friuli Venezia Giulia (1) e Alto Adige (1). Ad essere in nomination per il 2018 e a contendersi la Statuetta sono 6 formaggi veneti, 4 sardi, 3 caci “made in” Emilia Romagna e in Lazio, 2 campani, 2 pugliesi, 2 lombardi, 2 piemontesi e 2 toscani.

«In ottica 2019  anticipa Luca Olivan – guardiamo con attenzione alla Campania, regione che sta crescendo dal punto di vista caseario e gastronomico in modo esponenziale. Molti sono i giovani che diventati casari sono portabandiera di antiche tradizioni, a volte in modo creativo.»

“Italian Cheese Awards” non vuole essere solo un riconoscimento ai migliori caci italiani, ma un incentivo alla promozione della “cultura di produzione del formaggio di qualità”, incentivando la curiosità alla conoscenza e guidando nell’approccio corretto all’assaggio. Il Premio si propone anche di contribuire alla tutela di tutte quelle produzioni autentiche, tipiche e artigianali realizzate con solo latte e caglio 100% italiano, studiandone e valutandone anche la presenza sul mercato e stimolandone il miglioramento della qualità.

«Chi dice Italia dice formaggio – conclude Luca Olivan – giusto dunque che questo nostro ambasciatore nel mondo sia correttamente compreso e valorizzato. Ogni prodotto esprime infatti la storia di un territorio, ne interpreta le unicità e ne racconta le tradizioni facendosene interpreti.»

Il Premio dedicato ai migliori formaggi prodotti con latte 100% italiano è solo una delle iniziative tese alla valorizzazione dei prodotti lattiero-caseari realizzata da Guru del Gusto. Sin dalla sua fondazione nel 2010, l’azienda che fa capo a Luca Olivan (ristoratore padovano e estimatore di formaggi) e conta sul contributo di esperti e professionisti del settore,  mette la lente sull’universo dei caci made in Italy favorendo la diffusione della loro conoscenza anche fuori confine  grazie ad appuntamenti come “Made in Malga” (dal 2012) e “Formaggio in Villa” (dal 2011) dai calendari articolati tra laboratori, mostre-mercato- workshop e convegni.

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Questa sera, alle ore 18.00, presso la circoscrizione di Bacu Abis, l’Amministrazione comunale incontra i cittadini della frazione. Verranno affrontati diversi temi all’ordine del giorno: la concessione in comodato d’uso degli immobili comunali alle associazioni; i lavori in corso d’opera e gli interventi programmati per i prossimi mesi; chiarimenti su operazioni cimiteriali di esumazione ordinaria ed estumulazione; le elezioni dei Comitati di quartiere, previste per il 18 novembre; problematiche varie riguardanti Bacu Abis.
Gli amministratori locali interloquiranno con la cittadinanza, rispondendo a ogni eventuale richiesta di chiarimento o segnalazione.
Si tratta di un’importante occasione di ascolto, dialogo e condivisione a cui tutti i soggetti, a vario titolo interessati, sono invitati a partecipare.
All’incontro pubblico saranno presenti il sindaco Paola Massidda; l’assessore dei Lavori pubblici, delle Manutenzioni e dell’Ambiente Gian Luca Lai; l’assessore del Patrimonio, della Pubblica Istruzione e dello Sport Valerio Piria; e, infine, l’assessore della Cultura, del Turismo e dello Spettacolo Sabrina Sabiu e i consiglieri comunali.

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Terza giornata, per la nona edizione del Carbonia Film Festival, la rassegna organizzata dal Centro Servizi Culturali di Carbonia della Società Umanitaria per la direzione artistica di Francesco Giai Via. Due i temi che da sempre contraddistinguono il festival, legandolo a doppio filo con il territorio: migrazioni e lavoro, assi portanti su cui si regge la storia della città di Carbonia ed elementi centrali del dibattito pubblico contemporaneo. Senza dimenticare però la formazione dei giovani, vocazione primaria della Fabbrica del cinema, con masterclass aperte al pubblico e incontri dedicati agli studenti.

Protagonista del giovedì di Carbonia Film Festival è il regista portoghese Pedro Pinho. In programma per lui una masterclass, una retrospettiva e due incontri pubblici. A partire dalle 10.00, quando alla Fabbrica del Cinema si proietta Bab Sebta, che nel 2008 è stato menzionato dalla rivista Film Comment tra i migliori film dell’anno. Il documentario, ambientato al confine tra il Marocco e Ceuta, è un invito ad attraversare la “La porta di Ceuta” (Bab Septa) per raggiungere il cuore pulsante dell’Africa da cui il viaggio dei migranti ha inizio. Un viaggio privo di retorica, che svela i retroscena di un tragitto fatto di aspirazione e disperazione, sfruttamento e violenza, coraggio e voglia di vivere. Al termine della proiezione, Pinho incontra gli studenti delle scuole superiori di Carbonia e le ragazze e i ragazzi del Progetto Cinema Giovani. 

Nel pomeriggio invece, alle 16.00, al Cine-Teatro Centrale di piazza Roma, buio in sala per “A fabrica de nada”, il primo lungometraggio di finzione del regista portoghese, vincitore di oltre 15 premi e altrettante nomination in svariati festival in Europa e nel mondo, tra cui il premio FIPRESCI al Festival di Cannes. Il film racconta la storia di un gruppo di operai che scopre l’intenzione della proprietà di far fallire l’azienda. Alcuni di loro rifiutano però la buona uscita e occupano la fabbrica. Con loro grande sorpresa, i dirigenti spariscono nel nulla, lasciandoli soli a decidere come gestire un’industria mezza vuota, in un mondo dove la crisi sta riscrivendo le regole dell’economia del lavoro. In programma, dopo il film, l’incontro di Pedro Pinho con il pubblico del Carbonia Film Festival. 

La serata prosegue poi con il primo degli Aperitivi sonoridel festival, appuntamento informale in cui si abbatte la barriera tra ospiti e pubblico, per una fusione completa con il territorio di cui la rassegna è espressione. Appuntamento alle 19,30 al Neb Caffè con il djset di Zeta Tilt.

Infine, alle 21.00, per il concorso internazionale lungometraggi, si torna al Cine-Teatro Centrale per la proiezione di Amateurs, la storia della cittadina svedese Lafors e dei suoi abitanti: per convincere un colosso tedesco dei grandi magazzini a investire in città, l’amministrazione comunale incarica Musse, un suo impiegato, di occuparsi dello spot che dovrà mettere in luce i pregi del luogo. Ma anche le adolescenti Aida e Dana raccolgono la sfida, rivolgendo i loro smartphone verso tutto quello che non andrebbe mostrato per non far sfigurare la città. 

Al termine della proiezione, la regista Gabriela Pichler incontra il pubblico. Nata in Svezia nel 1980, l’autrice ha debuttato nel 2008 con il corto Scratches, subito premiato con un Guldbagge Award. Il suo esordio al lungometraggio Eat, Sleep, Die (2012) ha vinto il Premio del Pubblico alla Settimana della Critica al Festival di Venezia.

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Il vicepresidente della commissione Salute del Consiglio regionale, Edoardo Tocco (Forza Italia), lancia l’allarme sui troppi tagli ai fondi per i servizi destinati al recupero dei tossicodipendenti, che metterebbero a rischio l’attività dei Sert, con i risparmi imposti dalla Regione stanno incidendo pesantemente sulle strutture terapeutiche sparse nei diversi angoli dell’Isola. «Queste politiche sono sbagliate e inopportune, e non solo feriscono le persone più vulnerabili, negando diritti e inclusione sociale, ma paralizzano la nostra Sardegna, con molte comunità per l’accoglienza ed il supporto ai soggetti svantaggiati che si trovano in forte difficoltà. È puro autolesionismo – denuncia Edoardo Tocco -. La Regione ha diminuito tantissimo il budget da assegnare a questi centri. Nell’ultimo anno è stato fissato un tetto di spesa di poco più di 7 milioni di euro. Una cifra ridicola e insufficiente a coprire i servizi. Una manovra recessiva, rispetto al fabbisogno presente in Sardegna, che sta portando al collasso il sostegno ai soggetti caduti nel tunnel delle dipendenze. Si tenga presente – aggiunge Edoardo Tocco – che molti centri sono ormai in prima linea nel recupero delle persone svantaggiate e nel loro reinserimento nella società. Senza le risorse indispensabili, saranno costretti a licenziare e limitare il supporto. L’osservatorio regionale sulle dipendenze è ormai diventato una scatola vuota. Gli appelli arrivati dalle associazioni di volontariato, che gestiscono i centri per il recupero sono rimasti inascoltati.»

«Il fabbisogno regionale dovrebbe comportare un importo di 15 milioni di euro per venire incontro alle esigenze delle comunità – conclude Edoardo Tocco – ma è stata accreditata anche nell’ultima finanziaria la metà di questo importo. E’ necessario che venga incrementata la spesa destinata a queste strutture, per assicurare il supporto necessario per il recupero dei soggetti affetti dalle dipendenze.»

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Il Consiglio regionale si riunisce martedì 16 ottobre alle 10,30. Primo punto all’ordine del giorno la proposta di legge 550 (Daniele Secondo Cocco e più) “Norme integrative al regio decreto 29 luglio 1927, n. 1443, sulla disciplina dell’attività mineraria, della L.R. 7 giugno 1989 n. 30 (Disciplina dell’attività di cava), e della legge regionale 9 ottobre 1959, n. 17 (Obbligo, da parte degli appaltatori di opere pubbliche, dei beneficiari di contributi o mutui erogati dall’Amministrazione regionale, di applicare, nei confronti dei lavoratori dipendenti, condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro della categoria vigenti nella provincia), e successive modifiche ed integrazioni”. Seguirà l’esame dell’interpellanza 375 (Dedoni) sui licenziamenti delle maestranze della società Fluorite di Silius. Terzo punto all’ordine del giorno le comunicazioni della Giunta regionale sul Dossier Sardegna Metano. Il Consiglio poi discuterà due mozioni: la 449 (Truzzu e più) sulla bocciatura della rete ospedaliera sarda, con la richiesta di immediata rimozione dell’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale e la 446 (Manca e più) sulla mancata istituzione dell’organismo pagatore regionale che sarà discussa insieme alla 447 (Tocco e più) sulla crisi del Consorzio agrario di Sardegna, con l’avvio della procedura del licenziamento collettivo per 45 dipendenti. Chiude l’ordine del giorno il disegno di legge 549/A “Disposizioni finanziarie e seconda variazione al bilancio 2018 -2020″.

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Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione civile Regione Sardegna ha diramato questa sera un bollettino di monitoraggio sulle analisi dei dati pluviometrici e idrometrici della rete fiduciaria di protezione civile. Dai numeri riportati nel bollettino, emerge l’eccezionalità degli eventi di queste ore nel Sud Sardegna.

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6 goal e tante emozioni, questo pomeriggio, allo stadio Monteponi di Iglesias, tra la Monteponi ed il Carbonia, nella gara di andata degli ottavi di finale della Coppa Italia di Promozione regionale. La vittoria è andata meritatamente al Carbonia, con il punteggio di 4 a 2, ma i goal sarebbero potuti essere anche di più, perché gli attacchi hanno prevalso sulle difese, soprattutto nel secondo tempo (il primo si era concluso con il Carbonia nettamente avanti sul 2 a 0, con goal di Marco Foddi e Nicola Lazzaro), quando la Monteponi ha cercato la rimonta, riuscendo a realizzare due goal (con Diego Flumini su calcio di rigore, accordato per un fallo di mano di Nicola Boi, e l’ex Stefano Demontis, ed un terzo le è stato annullato per fuorigioco) ma, inevitabilmente, scoprendosi in difesa, finendo così con il subire altri due goal, realizzati da Christian Cacciuto.

Le due squadre, qualificatesi nei doppi confronti con Carloforte e Villamassargia, si sono presentate a questo appuntamento con stati d’animo differenti: sereno il Carbonia, che in campionato ha collezionato una vittoria interna e due pareggi esterni nelle prime tre giornate del campionato; decisamente meno sereno la Monteponi, che in tre partite ha messo insieme solo un punto, frutto del pari all’esordio con l’Andromeda, e delle due sconfitte subite con Gonnosfanadiga ed Arborea (la prima in casa).

Il tecnico rossoblu Andrea Marras ha presentato la squadra quasi al completo, priva del solo regista Cristian Dessì, mentre il collega biancoblu Fabio Piras ha fatto turnover, tenendo inizialmente in panchina Christian Cacciuto, Giacomo Sanna (al rientro da un infortunio), Riccardo Milia, Fabio Mastino (al rientro da un infortunio), Alberto Arrais e Claudio Cogotti (anche lui al rientro da un infortunio e ancora non completamente ristabilito).

In avvio è stato il Carbonia a fare la partita, riuscendo a creare grosse difficoltà alla difesa della Monteponi, soprattutto sulla fascia destra, con le incursioni di Marco Foddi, e sulla fascia sinistra, dove ha creato scompiglio uno scatenato Nicola Lazzaro. E, dopo alcune occasioni sciupate, al 21′ il Carbonia è passato in vantaggio proprio con Marco Foddi, con un gran diagonale che non ha lasciato scampo all’ex Marco Rubbiani; ed ha raddoppiato al 28′ con Nicola Lazzaro, con una gran botta sotto la traversa scagliata da posizione centrale.

La Monteponi ha subito il colpo dell’uno-due del Carbonia e nel finale del tempo, è riuscito a creare una sola grande occasione da rete, che Diego Flumini non è riuscito a concretizzare con un colpo di tacco.

Nel secondo tempo è scesa in campo un’altra Monteponi, decisamente più determinata e desiderosa di riaprire la partita. E, dopo un paio di tentativi non concretizzati, al 16′ è arrivato l’episodio che ha riacceso le speranze rossoblu, quando l’arbitro ha concesso giustamente un calcio di rigore per un fallo di mano di Nicola Boi che ha intercettato con un braccio largo un cross da sinistra. Sul dischetto si è portato Diego Flumini (fino a quel punto controllato bene dai difensori biancoblu), la cui conclusione non ha lasciato scampo a Daniele Bove.

Per poco più di un quarto d’ora il punteggio è rimasto in equilibrio ma poi la Monteponi ha verificato a proprie spese l’importanza di avere in squadra un bomber come Christian Cacciuto (entrato al 10′ della ripresa al posto di Nicola Lazzaro), che al 33′ ha segnato il goal del 3 a 1, ribadendo da pochi passi una respinta di Marco Rubbiani, dopo una splendida conclusione acrobatica dell’ex Giacomo Sanna, entrato pochi minuti prima al posto di Momo Cosa. La Monteponi ha avuto ancora una bella reazione d’orgoglio, andando a segno con un altro ex, Stefano Demontis, al 36′, con un gran destro che ha sorpreso, per potenza e precisione, Daniele Bove; ed ha reclamato poi per l’annullamento, per fuorigioco, del goal del 3 a 3.

La partita ha regalato emozioni anche nei cinque minuti di recupero, concessi dal direttore di gara Gianluca Deriu di Oristano per le numerose sostituzioni effettuate dai due tecnici, ed è stato ancora Christian Cacciuto a mettere la sua firma sul sesto goal del derby e sulla doppietta personale, con un preciso colpo di testa su cross dell’ottimo Andrea Bove, che ha fissato il risultato sul definitivo 4 a 2.

Monteponi: Rubbiani, Ballocco, De Santana Martini, Garau, Cappai, Melis, Casula, Nonnis, Flumini, Demontis, Marongiu. A disposizione: Biancu Mattia, Biancu Davide, Caria, Monni, Pili, Murgia, Damele, Pischedda, Cani. All. Andrea Marras.

Carbonia: Bove Daniele, Boi, Bove Andrea, Biccheddu, Mameli, Todde, Foddi, Giovagnoli, Lazzaro, Casu, Cosa. A disposizione: Murroni, Cogotti, Arrais, Marreddu, Milia, Orgiana, Mastino, Sanna, Cacciuto.

Arbitro: Gianluca Deriu di Oristano (assistenti di linea Riccardo Loi e Luca Mocci di Oristano).

Reti: 21′ Foddi (C), 28′ Lazzaro (C), 16′ s.t. Flumini (M) su rigore, 33′ Cacciuto (C), 36′ Demontis (M), 47′ Cacciuto (C).

Gli altri risultati delle partite disputate oggi:

Ozierese- Usinese 1 a 3

Porto Torres – Valledoria 0 a 1

Thiesi – Calangianus 1905 3 a 0

Orrolese – Idolo 3 a 0

Fonni Calcio – Borore 1967 4 a 1

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