18 July, 2024
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Questo pomeriggio, i carabinieri della stazione di Cagliari San Bartolomeo, nel corso di un mirato servizio antidroga, hanno arrestato nella flagranza del reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti, A.B., 28 anni, cagliaritano, che in via Schiavazzi, dopo essere stato controllato dai carabinieri e sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di:

  • grammi 293,74 di sostanza stupefacente tipo “hashish” suddivisa in 48 dosi;
  • grammi 4,30 di sostanza stupefacente tipo “cocaina” suddivisa in 28 dosi;
  • grammi 55.30 di sostanza stupefacente tipo “marijuana” suddivisa in 12 dosi;
  • 117 euro in banconote e monete di vario taglio;
  • 1 bilancino di precisione.

Il giovane, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la camera di sicurezza della stazione dei carabinieri di Cagliari – Villanova, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

 

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Alle ore 12.00 di oggi, a Guspini, frazione “Sa Zeppara”, i carabinieri delle stazioni di Guspini e Pabillonis, con l’ausilio di un’unità cinofila antidroga dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, nel corso di un mirato servizio di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, hanno arrestato in flagranza di reato B.C., 39 enne di Guspini, incensurata, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La stessa, a seguito di una perquisizione domiciliare e personale, svolta con l’ausilio di un’unità cinofila, è stata trovata in possesso di circa 800 grammi di infiorescenza di sostanza stupefacente tipo marijuana, suddivisa in tre confezioni, due bilancini di precisione e materiale vario per il confezionamento. L’arrestata, al termine delle formalità di rito, è stata condotta presso l’abitazione dei genitori in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida prevista per domani mattina.

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Unico in Italia e buona pratica proposta quest’anno a livello nazionale nel Piano Nazionale per gli interventi e servizi di contrasto povertà, “Prendere il volo” si rinnova. Su proposta dell’assessore Luigi Arru, la Giunta ha approvato le nuove Linee di indirizzo del programma di accompagnamento personalizzato che permette ai minori dimessi dalle comunità residenziali, comunità ministeriali o da istituti penali di affrontare con successo il passaggio all’autonomia e di completare il proprio percorso formativo, spesso non ancora terminato.

«Siamo di fronte a una buona pratica che ci è riconosciuta a livello nazionale e che abbiamo voluto migliorare ulteriormente attraverso un’attività costante di monitoraggio e di ascolto – dice l’assessore Luigi Arru -. Abbiamo consentito a molti giovani che non rientravano in altri programmi di inclusione di avere risposte importanti dopo l’esperienza della comunità. Con queste nuove linee guida mettiamo ulteriormente al centro del progetto il giovane ed il suo progetto di vita superando, ad esempio, la separazione dei percorsi tra giovani che studiano e giovani che non studiano, e tenendo conto degli interessi di ogni destinatario, ed estendiamo la misura ai Minori stranieri non accompagnati.»

Altre novità riguardano i requisiti dell’età, per cui i progetti possono essere presentati a partire dal compimento del 17° anno di età del minore ed entro il terzo mese prima del compimento del 18° anno o l’uscita dalla comunità, Istituto o percorso di affido, e la modifica dei requisiti curricolari dei “tutor di intermediazione sociale”, figure scelte per le spiccate doti e capacità umane e intellettive, dalle quali dipende in gran parte la buona riuscita delle strategie messe in atto fra le reti primarie, come la famiglia, e secondarie, come la scuola o il mondo del lavoro.

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Il personale della Stazione Forestale di Isili ha svolto nei giorni scorsi un’accurata attività investigativa, a seguito della quale è emerso che in agro di Nurri, presso alcuni caseggiati a servizio di un’azienda agricola in località Funtana Culoru, sono risultate custodite illegalmente armi clandestine, utilizzate anche per attività di bracconaggio.

Con la collaborazione delle Stazioni Forestali di Escalaplano e Senorbì, il Reparto ha proceduto quindi ad eseguire un’accurata perquisizione. Nell’ambito di tale attività gli inquirenti del Corpo Forestale hanno rinvenuto, bene occultato in mezzo a presse di foraggio, un fucile calibro 12 con matricola abrasa.

Nella perquisizione sono stati rinvenuti inoltre 3 sacchi contenenti foglie ed infiorescenze di cannabis per un totale di circa 6 kg e due passamontagna. Infinenei terreni dell’azienda agricola, è sta rinvenuta anche una coltivazione di 35 piante di  Cannabis, le quali avevano raggiunto uno sviluppo di circa 1,80 cm.

L’arresto

A seguito di tali rinvenimenti l’allevatore C.L., 33 anni pregiudicato di Nurri, è stato quindi dichiarato in arresto per reati di detenzione di arma clandestina e per coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente (pena prevista sino ad 8 anni di detenzione).

L’arrestato, su disposizione del Pubblico Ministero dott. Guido Pani della Procura della Repubblica di Cagliari, è stato tradotto presso il Carcere di Uta ove è a disposizione del Giudice per essere sottoposto a interrogatorio di garanzia.

L’attività posta in essere, che ha condotto al risultato odierno, si inquadra nella attività di capillare controllo e presidio del territorio extraurbano operato dal Corpo Forestale per contrastare gli illeciti di bracconaggio, detenzione e porto di armi clandestine e coltivazione di sostanze stupefacenti.

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La consigliera regionale del Partito democratico Daniela Forma interviene nuovamente nel merito dell’avvio dell’Azienda dell’emergenza e urgenza della Sardegna (AREUS) con sede a Nuoro e propone alla commissione Sanità di inserire all’ordine del giorno una risoluzione, che verrà discussa nelle prossime sedute, con la quale impegna l’assessore regionale della Sanità a riferire sulla deliberazione della Giunta regionale n. 47/21 del 25/09/2018 recante ad oggetto “Verifica di conformità degli atti di ricognizione e del primo programma operativo di avvio dell’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna (AREUS)” e ad accogliere le osservazioni che sul merito verranno formulate dalla Commissione stessa.

«L’organizzazione e il buon funzionamento dell’AREUS – dichiara Daniela Forma – risulta essere un tema strategico e di interesse diffuso sulla quale il Consiglio regionale ha investito tantissimo e che quindi dovrebbe essere il frutto di una approfondita concertazione tra lo stesso e la Giunta regionale. Per questo motivo e indipendentemente dal fatto che sia previsto o meno dai disposti normativi, il Consiglio regionale deve poter dire la sua sul modello funzionale e sul Programma Operativo dell’AREUS, dato che quest’ultimo regolamenta il patrimonio, il personale e le specifiche funzionali dell’Azienda.»

«Il Consiglio regionale, per il tramite della commissione competente per materia, dovrebbe quindi poter dare il proprio contributo sull’avvio della nostra Azienda preposta all’emergenza e urgenza, istituita ai sensi dell’art. 4 della legge regionale n. 23 del 2014 –aggiunge Daniela Forma -. La Giunta regionale con deliberazione n. 47/21 dello scorso 25 settembre ha disposto la verifica di conformità degli atti di ricognizione e del primo programma di avvio dell’AREUS e questo provvedimento non può essere appannaggio del solo esecutivo regionale che ha il dovere di condividerlo con il Consiglio. Per tali ragioni – conclude Daniela Forma – ho presentato nella seduta odierna della Commissione Sanità la proposta di risoluzione con la quale chiedo all’assessore regionale che metta a disposizione il testo del programma, che valuti le nostre osservazioni e le accolga.»

 

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Prende forma il programma di rilancio dell’ex 68° Deposito carburanti dell’Aeronautica di Monte Urpinu, a Cagliari, con il varo della Cittadella della Solidarietà e del Volontariato istituita nell’ottobre 2015. La Giunta, su proposta dell’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha approvato la delibera con cui si assegna all’arcidiocesi di Cagliari una parte dei locali all’interno del compendio. Lo scopo è quello di destinarli al Centro diocesano di assistenza della Caritas che, attraverso l’impegno dei suoi volontari, opera per la raccolta e la distribuzione di farmaci, alimenti e vestiario destinati alle fasce più povere della popolazione della Città Metropolitana.

La delibera approvata oggi regolamenta anche altri profili legati al mondo del volontariato. La Direzione generale degli Enti locali, infatti,attraverso i competenti Servizi demanio e patrimonio, è chiamata a predisporre la ricognizione dei beni dell’intero patrimonio regionale destinati o da destinare agli enti del Terzo settore, cui saranno assegnati sulla base dei criteri generali definiti in delibera. Questi ultimi, in base ai vari settori di attività e con l’ausilio dell’Osservatorio regionale del Volontariato e degli altri Enti del sistema Regione competenti in materia, saranno ulteriormente declinati e inseriti nei bandi di gara che saranno predisposti per l’assegnazione dei beni. Inoltre, viene valorizzato il ruolo dei Centri di servizio per il Volontariato, come peraltro previsto dal Codice del terzo settore. A tale scopo, la Giunta ha deciso di assegnare all’unico CSV attualmente accreditato in Sardegna – per lo svolgimento delle sue attività (organizzazione, gestione ed erogazione dei servizi di supporto tecnico, formativo ed informativo) – l’immobile di via Falzarego n. 6, a Cagliari. Intanto la Direzione generale degli Enti locali sta ultimando il programma di trasformazione delle aree dell’ex Deposito carburanti di Monte Urpinu.

«È un impegno che avevamo assunto e che rispettiamo in pieno –  spiega l’assessore Cristiano Erriu -. Siamo ormai giunti al termine di un lungo percorso nel quale abbiamo recepito le richieste del comune di Cagliari, per venire incontro alle esigenze di spazi più adeguati per la meritevole attività della Caritas. L’ente, infatti, esercita oggi le sue funzioni nello stabile comunale di via Po, che a breve sarà interessato dai lavori di demolizione e ricostruzione previsti nell’ambito del progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana finanziato con il Piano per le periferie. I nostri uffici nei prossimi giorni predisporranno il contratto di locazione, sulla base delle normative vigenti in materia. Tutti gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria saranno a carico del Centro diocesano di assistenza.»

«La Regione – sottolinea ancora Cristiano Erriu – terrà conto di una serie di requisiti nell’assegnazione dei suoi immobili: rilevanza sociale dell’interesse perseguito ed essenzialità del servizio reso; capillarità e diffusione in ambito regionale, valutata anche in ragione degli associati; valutazione qualitativa e quantitativa degli effetti delle attività svolte nelle comunità di riferimento e ricadute del progetto in rapporto alle esigenze del territorio; trasparenza dell’ente e correttezza nella gestione dei rapporti con i fornitori e l’utenza. Si avvertiva l’esigenza di porre ordine in un settore importantissimo per l’intera collettività.»

L’assessore Cristiano Erriu annuncia che «sono in corso ulteriori approfondimenti con l’Arcidiocesi, la Caritas, il comune di Cagliari, l’Università degli studi e l’Ersu per definire le linee strategiche di collocazione di ulteriori presìdi di servizi di mensa e ricettività che vedrà coinvolto, tra gli altri, il compendio di viale Fra Ignazio che ha necessità di una robusta riqualificazione e di una eventuale nuova destinazione».

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ha approvato due delibere in materia di amianto. «La nostra attenzione rispetto a questa problematica è stata sempre molto alta – ha detto l’assessore dell’Ambiente – abbiamo approvato il Piano regionale amianto nel 2015 che ha censito gli edifici pubblici e degli impianti industriali mentre è in corso quello degli edifici privati, e messo in campo ingenti risorse. Gli stanziamenti, pari a 10 milioni sul bilancio regionale, si aggiungono ai 15 milioni del Patto dello sviluppo della Regione Sardegna.»
L’Esecutivo ha oggi approvato il Programma degli interventi inerenti il “Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell’ambiente per la difesa dai pericoli derivanti dall’amianto”, per quanto riguarda l’annualità 2018. La somma complessiva di 3 milioni di euro è stata ripartita fra le province di Sassari, Nuoro, Città Metropolitana di Cagliari, Sud Sardegna ed Oristano, per la concessione di contributi ai privati per interventi di bonifica da amianto nei propri immobili. Le risorse potranno essere utilizzate esclusivamente per le attività di rimozione, l’incapsulamento, il trasporto e lo smaltimento in impianto autorizzato dell’amianto. La Giunta ha inoltre dato il via libera, sempre su proposta dell’assessore Spano, alla programmazione della spesa di 1milione e 767mila euro dal Patto per la Sardegna, Area Tematica Ambiente, per le attività di bonifica e rimozione dell’amianto da aree e strutture pubbliche in stato di abbandono in Sardegna, con particolare riguardo alle amministrazioni locali e loro consorzi, alle scuole, nonché alle aree naturali protette (parchi, siti Natura 2000) nelle quali sono state rinvenute rilevanti quantità di amianto, tra cui nel comune di Cagliari (bonifica e rimozione dell’amianto località via Po), nella provincia di Nuoro (bonifica e rimozione dell’amianto negli istituti: – I.P.A.S.R. “Lupareddu” nel comune di Siniscola; “I.P.S.A.” A. Volta di Nuoro in località Prato sardo; – I.T.A. B. Brau a Nuoro), nel comune di Oristano (completamento della bonifica e rimozione dell’amianto nel litorale di Torregrande e bonifica e rimozione dell’amianto nel vecchio deposito ex Risi), nel comune di Quartu Sant’Elena (bonifica tettoia capannone comunale e rimozione altri manufatti anche su scuole), nella provincia Sud Sardegna (bonifica e rimozione dell’amianto negli Istituti scolastici Cettolini di Villacidro e Dessì di Villaputzu), nel Parco dell’Asinara e nel Parco Naturale Regionale Molentargius – Saline.

 

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Entrano nel vivo i lavori per l’abbattimento del palazzo rosso, all’interno del presidio ospedaliero dell’Aou di Sassari. Si avvia a conclusione, infatti, l’opera di svuotamento dell’intero edificio e, tra giovedì e venerdì, sarà rivista la viabilità interna e i parcheggi al Santissima Annunziata, così da consentire il passaggio in sicurezza dei mezzi pesanti nelle aree di cantiere.

Per questo motivo dalla mezzanotte di giovedì 11 ottobre, alle 18,30 di venerdì 12 ottobre, il parcheggio del Santissima Annunziata sarà chiuso al pubblico e ai mezzi di servizio. In quelle date, infatti, saranno al lavoro gli operai che dovranno tracciare la nuova segnaletica orizzontale e posizionare quella verticale.

Una volta conclusi questi lavori, l’accesso e l’uscita dal parcheggio del Santissima Annunziata avverranno unicamente da via Enrico De Nicola, perché sarà chiuso l’accesso da viale San Pietro.

Nello scusarsi per l’eventuale disagio, l’Ufficio tecnico dell’Aou ricorda che nelle giornate di giovedì e venerdì gli utenti potranno comunque utilizzare il parcheggio delle cliniche San Pietro, con accesso dal palazzo Clemente, oppure il parcheggio Atp di via dei Mille.

Nei prossimi giorni, inoltre – fanno sapere dall’Ufficio tecnico dell’Aou -, è prevista l’entrata in vigore dell’ordinanza comunale che riordinerà la viabilità intorno al complesso ospedaliero. L’obiettivo è consentire il transito in sicurezza dei mezzi di cantiere che saranno impiegati per la demolizione del padiglione rosso.

Nella seconda metà del mese di ottobre è previsto, infatti, l’arrivo del macchinario che, con l’ausilio di pinze idrauliche, inizierà l’abbattimento dell’edificio.

In questi giorni, intanto, gli operai delle ditte appaltatrici hanno provveduto a completare le operazioni di “strip out”: cioè a smantellare e portare in discarica elementi di finitura, quali porte interne, infissi in alluminio, vetrate, controsoffitti, tubazioni, materiali di isolamento, pavimenti in linoleum o pvc.

Attorno all’edificio, poi, è stata avviata l’installazione di un ponteggio, coperto da un telone protettivo.

Nei mesi scorsi, invece, prima di iniziare le opere di smantellamento, la ditta appaltatrice ha realizzato rilevazioni di polveri nell’aria, sia nella zona delle cliniche sia nella zona del Santissima Annunziata, oltreché di tipo fonometriche. I parametri raccolti saranno utilizzati a confronto nel momento in cui inizieranno materialmente le opere di abbattimento.

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Le competenze in materia di provvidenze a favore delle vittime di attentati vengono trasferite all’assessorato degli Enti locali. Lo prevede il disegno di legge approvato oggi dalla Giunta, su proposta dell’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu.

La questione dei risarcimenti è attualmente in capo agli Affari generali che segue anche il tema che riguarda gli indennizzi per gli eredi di dipendenti regionali deceduti per causa di servizio, altra materia che passerà nella sfera dell’assessorato degli Enti locali.

«Con il disegno di legge – spiega l’assessore Filippo Spanu – vogliamo favorire il processo di semplificazione e assicurare l’efficacia e l’efficienza amministrativa. L’assessorato degli Enti locali acquisisce queste nuove nuove competenze in forza delle funzioni amministrative esercitate in base alla legge regionale n. 1 del 1977.»

L’esponente della Giunta, nel ribadire l’importanza delle norme sui risarcimenti agli amministratori pubblici che abbiano subito attentati, ricorda che «in base alla legge n. 21 del 1998 gli indennizzi possono essere erogati a favore di sindaci, assessori e consiglieri comunali, dipendenti comunali con la qualifica di agente di pubblica sicurezza, dipendenti regionali appartenenti al Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, componenti delle compagnie barracellare, dipendenti regionali e comunali addetti alla repressione dell’abusivismo edilizio».

Il provvedimento è stato successivamente oggetto di integrazione normativa con l’obiettivo di rendere maggiormente efficace il sostegno della Regione. Viene, infatti, contemplata la possibilità di concedere alla vittima dell’attentato un’anticipazione per un importo non superiore al 50% dell’ammontare del danno accertato.

Nel disegno di legge approvato oggi dall’esecutivo, viene inoltre previsto il trasferimento alla Presidenza della Regione della competenza in materia di pubblicazioni di qualsiasi natura e ambito di intervento.

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«La situazione della sanità pubblica a Olbia e in Gallura non può essere determinata da scelte che rispondono a strategie politiche di dislocazione dei servizi nei territori dove l’assessore regionale di turno ha raccolto il maggior numero di voti. Negli anni della Giunta Pigliaru, con l’assessore Luigi Arru della Sanità, Olbia è stata privata dei reparti  di neonatologia, di urologia e di oculistica. Il primo, pur essendo previsto dalla “Ridefinizione della rete ospedaliera”, approvata dal Consiglio regionale, esiste solo sulla carta. Attualmente una mamma che partorisce in anticipo rispetto ai nove mesi di gestazione o che accusa qualche problema durante la gravidanza, deve rivolgersi ad altre aziende sanitarie come quella di Sassari o quella di Nuoro. Quest’ultima, pur avendo un numero di parti inferiore a Olbia, ha un reparto di neonatologia funzionante.»

Lo scrive, in una nota, Nardo Marino, deputato del Movimento 5 Stelle.

«Viene da chiedersi – aggiunge Nardo Marino – quale sia stato l’impegno dei due assessori regionali galluresi che nulla hanno potuto contro le scelte del governo amico: quali spiegazioni possono fornire alla Gallura gli assessori Carlo Careddu e Pierluigi Caria? Vorrei capire come spiegano l’ultimo atto ufficiale dell’Ats, il funzionigramma,  che nel definire le attività dei presidi ospedalieri dimentica la neonatologia per il Giovanni Paolo II di Olbia. E mentre la Gallura viene privata dei cinque posti che le sono dovuti, altri cinque vengono riconosciuti a Nuoro – guarda caso città di origine dell’assessore regionale della Sanità – e addirittura viene assegnata una terza neonatologia a Cagliari. Olbia non può permettersi di rinunciare a curare i propri figli e costringere le madri e i parenti a migrare verso altre città. Così come non si può assistere in silenzio ai viaggi che i galluresi devono affrontare per avere la cura e l’assistenza che sarebbe loro dovuta in caso di problemi agli occhi o alle vie urinarie. L’inesistenza dei reparti di urologia e oculistica è un problema di primo ordine che in questi anni è stato declassato a questione secondaria, seguendo lo stesso triste destino assegnato ai presidi ospedalieri galluresi, divenuti stabilimenti di emergenza e accoglienza di primo livello. I nostri anziani sono costretti a rivolgersi altrove, ad affrontare disagi e spese per trovare un rimedio ai problemi che affliggono chiunque varchi la soglia della terza età: prostata e cataratta, ad esempio. Gli scippi a danno di questo territorio sono in costante aumento – conclude Nardo Marino – e ciò che stupisce di più è che la Giunta Pigliaru continua a farli sotto il naso di chi è stato eletto per tutelare gli interessi della Gallura.»