18 July, 2024
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Militari sardi beffati da Alitalia. Le tariffe “low cost”, leggere e ridotte, per volare a prezzi scontati sono riservate ai diversi appartenenti alle forze dell’ordine – dall’arma dei carabinieri, all’esercito sino alle divise in Aeronautica, Marina, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e Vigili del fuoco – ma non saranno valide per le tratte da e per la Sardegna. L’ultima campagna promozionale offerta dall’ex compagnia di bandiera – denominata “SaltaSu” – rappresenta così uno schiaffo per i viaggiatori isolani. La denuncia arriva dal consigliere regionale del Partito sardo d’azione Nanni Lancioni, che ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore dei trasporti Carlo Careddu: «E’ una discriminazione assurda ed inammissibile – attacca il rappresentante dei Quattro mori nell’aula di via Roma -. Da questa campagna promozionale risultano essere esclusi i militari e gli appartenenti alle forze di polizia della Sardegna, in quanto la tariffa non sarebbe applicata sui voli in continuità territoriale da/per l’Isola, perché soggetti alle norme dettate dal bando della Regione con tariffe già dedicate». Nella nuova proposta commerciale Alitalia ha specificato, infatti, l’esclusione degli aeroporti sardi già inclusi (secondo i vertici dell’azienda) nei vantaggi derivanti dalle compensazioni della continuità territoriale. «Pensiamo che l’agevolazione si potesse estendere anche alle forze armate della Sardegna – aggiunge Nanni Lancioni -. Per questo chiediamo alla giunta regionale di sollecitare l’inserimento della Sardegna nella promozione. L’esistenza di un contratto di servizio non deve escludere la possibilità di accedere a condizioni più vantaggiose. La misura in questione sarebbe inoltre utile per abbattere i costi dell’amministrazione, che paga le missioni dei militari in trasferta (per le quali vengono pagate le tariffe in continuità territoriale con un costo più alto) – conclude Lancioni – e andrebbe a incrementare la presenza dei militari e degli appartenenti alle forze di polizia sui voli di linea della compagnia di bandiera, con una ricaduta positiva in termini di sicurezza e ordine pubblico sulle tratte da/per la Sardegna.»

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Si è svolto a Roma, presso il Villaggio Coldiretti del Circo Massimo, un tavolo di lavoro organizzato dall’Unaprol e finalizzato allo sviluppo della filiera olivicola a cui hanno partecipato una delegazione di frantoiani. Tra gli obiettivi dell’incontro, la possibilità di creare nuove sinergie tra aziende olivicole e i frantoi costruendo un percorso comune per rispondere alle richieste, in termini quantitativi e qualitativi, che arrivano dal mercato nazionale ed estero.

«C’è bisogno di una maggiore compattezza tra i frantoi e il mondo della produzione, soprattutto ora, alla vigilia di una campagna olearia molto negativa in termini quantitativi – spiega David Granieri, presidente di Unaprol -. Abbiamo già 350 frantoi tra i nostri soci, anche per questo abbiamo pensato di ideare un nuovo percorso con la nascita di Rete Italiana Frantoi che possa garantire loro più assistenza e rappresentatività. A tal fine è fondamentale che vengano stanziati i fondi per un piano olivicolo nazionale che preveda il sostegno al reddito per le aree in crisi del comparto, il reimpianto di nuovi oliveti e una serie di incentivi sia per la rottamazione dei frantoi obsoleti sia per l’efficientamento qualitativo di quelli esistenti.»

 

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Dall’8 al 14 ottobre, a Sassari, torna la settimana delle Sezioni della UILDM, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, incentrata sul tema del Volontariato: “Dare mi dà” è lo slogan che ci accompagnerà per tutta la settimana per mostrare quanto sono tangibili e concreti i suoi effetti su chi ha la disabilità e sui volontari stessi.

«Il volontariato è una scuola che dà forma alla persona, che educa alla partecipazione civica e all’impegno per il bene comune – dichiara Marco Rasconi, presidente nazionale UILDM -. I nostri volontari sono persone con e senza disabilità e questo è il punto di forza della nostra associazione. Dare mi dà è quindi un messaggio che innesca un movimento circolare in cui tutti, indistintamente, offrono tempo, passione, competenze e ricevono altrettanto, se non di più.»

In questa occasione, la sezione di Sassari presenta le attività del suo volontariato, principalmente orientate alla cura della Casa vacanze per Disabili di Platamona e all’accoglienza in ambiente confortevole, privo di barriere architettoniche e totalmente accessibile per i suoi ospiti. La presenza dell’Area Balneare ad Accesso Facilitato del comune di Sassari permette di godere anche della spiaggia e del mare.

I volontari, negli ultimi anni, hanno dedicato molto lavoro per rendere sempre più accoglienti gli ambienti e per offrire maggiori possibilità di balneazione; questo è potuto succedere grazie alle donazioni dei cittadini, ai contributi di Enti Pubblici e Privati e della Direzione Nazionale UILDM.

«Siamo impegnati ora in altri progetti e collaborazioni per fare accedere alla struttura un numero sempre maggiore di persone e per offrire loro nuove possibilità di relax e di svago. Le nostre attività, rivolte a tutte le persone con disabilità, mirano al raggiungimento del diritto al tempo libero, allo svago e alla vita sociale al pari del diritto alla mobilità, allo studio e al lavoro, convinti come siamo che solo nel rispetto di tutti i diritti la persona con disabilità raggiungerà il diritto fondamentale che è quello alla vita indipendente.»

Per presentare la Casa, che si trova a Platamona nei pressi della Rotonda, le attività attuali e i progetti futuri, è previsto un incontro sabato 13 ottobre, alle ore 16.30.

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Da domani (martedì 9 ottobre) riprenderà il lavoro delle commissioni consiliari permanenti del Consiglio regionale.

La commissione Autonomia presieduta da Francesco Agus (Campo progressista) si riunirà martedì alle 12.00. Dopo l’elezione del vice presidente e del segretario saranno esaminate le questioni riguardanti le progressioni professionali del comparto di contrattazione regionale ed il Dl 520 sul lavoro straordinario dei dipendenti regionali in occasione delle consultazioni elettorali-Interpretazione autentica dell’art. 90 della legge regionale 7/79.

La commissione, infine, si occuperà del rinnovo dei componenti di espressione regionale della Commissione paritetica Stato-Regione.

Sempre martedì ma alle 17.30, si riunirà la commissione Bilancio presieduta da Franco Sabatini (Pd). All’ordine del giorno la discussione del Dl 549 (Disposizioni finanziarie e seconda relazione al bilancio 2018-2020); il dibattito proseguirà nei giorni successivi.

Ancora per martedì, alle 16.00, è in programma la riunione della commissione Governo del territorio presieduta da Antonio Solinas (Pd). La commissione ascolterà le relazione degli assessori dell’Urbanistica Cristiano Erriu e dell’Ambiente Donatella Spano sul Dl 542 in materia di semplificazione.

Successivamente saranno esaminati il Testo unificato sulla raccolta e commercializzazione dei funghi epigei e ipogei spontanei ed il Dl 504 sul governo idro-geologico del territorio regionale.

Ultima riunione di martedì, alle 10.00, quella della commissione Sanità e Politiche sociali presieduta da Raimondo Perra (Cps) che ascolterà una relazione dell’assessore della Sanità Luigi Arru sulle linee guida relative a requisiti, autorizzazioni ed accreditamento delle strutture sociali. A seguire l’esame del Dl 542 sulla semplificazione e delle proposte di legge per la prevenzione del gioco d’azzardo (Pl 56-280-514).

Mercoledì 10 ottobre alle 10.30 sarà la volta della commissione Attività produttive presieduta da Luigi Lotto (Pd) che proseguirà la discussione del Testo unico sulla birra artigianale.

Sempre mercoledì, con inizio alle 10.00, la commissione d’inchiesta sull’area di Ottana presieduta da Luigi Crisponi (Riformatori) sarà impegnata in una serie di audizioni: il sindaco e l’ex sindaco di Ottana ed il presidente del Consorzio industriale di Nuoro, mentre nel pomeriggio, alle 15.30, sarà ascoltato il direttore del dipartimento Arpas di Nuoro.

Giovedì, alle 10.30, infine, nuova riunione per la commissione speciale sulla grave situazione delle imprese artigiane, presieduta da Roberto Deriu (Pd). Al centro dei lavori, l’esame della proposte di legge sulle misure a sostegno del commercio e dell’artigianato e la relazione conclusiva della commissione.

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Taglio del nastro, domani martedì 9 ottobre, per la nona edizione del Carbonia Film Festival, la rassegna organizzata dal Centro Servizi Culturali di Carbonia della Società Umanitaria. Sei giorni di grande cinema internazionale con le proiezioni dei film in concorso (corti e lungometraggi tutti in anteprima nazionale), masterclass, incontri con le scuole, musica, omaggi e eventi speciali. 

Due i temi che da sempre contraddistinguono il festival, legandolo a doppio filo con il territorio: migrazioni e lavoro, assi portanti su cui si regge la storia della città di Carbonia ed elementi centrali del dibattito pubblico contemporaneo. Senza dimenticare però la formazione dei giovani, vocazione primaria della Fabbrica del cinema, con masterclass aperte al pubblico e incontri dedicati agli studenti.

Tra i molti registi e ospiti dell’edizione di quest’anno, ci sono grandi autori come Laurent Cantet e Pedro Pinho, che hanno ottenuto i più prestigiosi riconoscimenti internazionali e che hanno fatto del loro essere cineasti un modo per posizionarsi con responsabilità di fronte al presente. Ma nel ricco cartellone del festival sono presenti anche giovani registi e talenti emergenti, che con il loro lavoro si stanno imponendo sulla scena mondiale. Dal cipriota Marios Piperidos alla giovane francese Manon Ott, dal newyorkese Khalik Allah alla svedese Gabriela Pichler, dalla tunisina Mariam Al Ferjani alla danese Julie Walenciack sino all’italiano Ciro D’Emilio. 

La prima giornata del Carbonia Film Festival inizia al mattino, con la proiezione di “When Paul came over the sea”, film tedesco diretto da Jakob Preuss che racconta la storia di Paul, migrante camerunense, e della sua amicizia con Jakob, regista teutonico, in un contesto politico più che turbolento. Appuntamento alle 10.00, alla Fabbrica del Cinema, per una proiezione dedicata al progetto CFF Scuole, che coinvolge le ragazze e i ragazzi delle scuole secondarie di Carbonia. A seguire, incontro con Pietro Cingolani, ricercatore e docente di Antropologia dei Media all’Università di Torino, esperto e studioso di antropologia delle migrazioni, etnografia urbana, transnazionalismo. Ideatore e curatore di “Crocevia di Sguardi”, utilizza fotografia e documentario nella ricerca e nella didattica. Tra le sue pubblicazioni “Romeni d’Italia” (Il Mulino, 2009) ed “Etnografia delle migrazioni” (Carocci, 2014, con Capello e Vietti).

Nel pomeriggio il festival si sposta invece in piazza Roma, dove al Cine-Teatro Centrale va in scena il primo degli omaggi in programma per questa edizione del festival, quello a Pedro Pinho. A partire dalle 17.00, buio in sala per la proiezione di “As cidades e as trocas”, un viaggio su un’inattesa rotta atlantica per scoprire le trasformazioni fisiche e sociali del territorio prodotte dall’industria del turismo di Capo Verde. Seguirà un incontro con il regista, uno dei talenti europei più apprezzati in campo internazionale, vincitore di numerosi festival fra i quali il premio FIPRESCI al Festival di Cannes 2017. Particolarmente legata ai temi delle migrazioni e del lavoro, la sua opera intreccia documentario, ricerca, rigore, ma anche finzione, ironia e un’irresistibile vitalità. 

Pedro Pinho, classe 1977, ha studiato regia a Lisbona, a Parigi e a Londra. Nel 2008, anno in cui dirige il documentario “Bab Sebta”, la rivista Film Comment lo menziona tra i 10 migliori film dell’anno. Insieme a altri registi la compagnia Terratreme, che diventa un punto di riferimento per la produzione e la promozione del giovane cinema portoghese. Del 2013 è il suo mediometraggio “Um fim do mundo”, che ottiene numerosi premi oltre a una nomination ai Portoguese Golden Globe Awards come Miglior Film. Nel 2014 gira il documentario “As Cidades e As Trocas” che viene presentato a FidMarseille, DocLisboa e The Art of the Real. “A fábrica de nada” (2017) è il suo primo lungometraggio di finzione, vincitore di oltre 15 premi e altrettante nomination in svariati festival in Europa e nel mondo, tra cui il premio FIPRESCI al Festival di Cannes. 

C’è grande attesa poi per l’ultimo appuntamento della giornata inaugurale del Carbonia Film Festival. Alle 21.00, sempre al Cine-Teatro Centrale, si proietta il primo dei film in concorso nella sezione lungometraggi: “Torna a casa Jimi, dieci cose da non fare se perdi il tuo cane a Cipro”, di Marios Piperidos. Una commedia dalle molte sfumature che arriva a Carbonia in anteprima nazionale, un ritratto inedito dell’ultima grande capitale divisa tra due mondi attraverso un muro: metà Grecia e metà e Turchia, una realtà a cavallo tra Unione europea e il primo Medio Oriente. In questo contesto Piperidos racconta la storia di Yiannis, che vuole lasciare Cipro per cercare fortuna come musicista all’estero. Ma quando il suo cane Jimi (Hendrix) scappa dalla zona greca a quella turca dell’isola, attraversando la zona cuscinetto dell’ONU, comincia per lui un’avventura comica e surreale che lo costringe a confrontarsi con l’assurdità dei confini, reali e immaginari. Al termine della proiezione incontro con il regista cipriote Marios Piperidos. 

Martedì 9 ottobre

Ore 10.00 – Fabbrica del Cinema

Carbonia Film Festival scuole

Incontro con Pietro Cingolani (Fieri) 

Proiezione di When Paul came over the sea di Jakob Preuss (Germania, 2017, 97’) 

Ore 17.00 – Cine-Teatro Centrale 

Omaggio a Pedro Pinho
Proiezione di As Cidades e as Trocas di Luísa Homem e Pedro Pinho (Portogallo, 2014, 139′)

> Incontro con il regista Pedro Pinho

Ore 21.00 – Cine-Teatro Centrale 

Inaugurazione

Concorso Internazionale Lungometraggi

Proiezione di Torna a casa Jimi! Dieci cose da non fare se perdi il tuo cane a Cipro di Marios Piperidos (Cipro, 2018, 93’)

Incontro con il regista Marios Piperidos

 

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«In merito alla nota stampa diffusa dal gruppo consiliare di minoranza di San Giovanni Suergiu, vorrei rendere noti alcuni risultati che questa amministrazione ha ottenuto, in merito al problema sicurezza strade del Sulcis.»

Lo scrive, in una nota, Elvira Usai, sindaco del comune di San Giovanni Suergiu.

«Apprendo e condivido la preoccupazione dei consiglieri e li invito a perseguire con l’Amministrazione gli sforzi volti ad avere strade più sicure nel Nostro territorio – aggiunge Elvira Usai –. In merito alla S.P. 75, grazie all’incessante confronto e concertazione con la Provincia, siamo riusciti a far stanziare € 50.000,00, per la messa in sicurezza della curva per Matzaccara, ultimamente teatro di gravissimi incidenti. Si sta lavorando, inoltre, di concerto con provincia, consorzio di bonifica e corpo forestale,  alla messa in sicurezza di alcune fermate sulla SP 75, per l’autobus scolastico comunale che, ogni giorno, trasporta i bambini residenti nei medaus verso i plessi scolastici del Centro. Stesso discorso valga per la SP 77, per la quale ci sono disponibili 3 milioni di euro alla Regione Sardegna, e che auspichiamo possano essere subito appaltati dalla provincia del Sud Sardegna. Piccoli obiettivi che rappresentano il desiderio e l’interesse a non arrendersi di fronte a decenni di trascuratezza nella manutenzione della nostra rete viaria.»

«Non ci fermiamo a questo – conclude Elvira Usai -, e rivolgiamo un appello ai gruppi consiliari di San Giovanni Suergiu, affinché si possano fare azioni più incisive ed eclatanti per questo problema, di concerto con il Sindaco e la Sua maggioranza.»

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La Biblioteca Sebastiano Satta di Nuoro diventa Fondazione. La Giunta regionale nei giorni scorsi ha approvato, attraverso una delibera presentata dall’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, il disegno di legge “Partecipazione della Regione alla costituzione, quale socio fondatore, della Fondazione per la pubblica lettura Sebastiano Satta”, alla quale aderiscono il Comune e la provincia di Nuoro. Questa mattina la conferenza stampa per la presentazione del disegno di legge alla presenza dell’assessore Giuseppe Dessena, il vicesindaco di Nuoro e assessore della Cultura Sebastian Cocco, il consigliere regionale Roberto Deriu, il commissario della Provincia Costantino Tidu, il commissario della Biblioteca Paolo Piquereddu e Giuseppe Pirisi, presidente dell’Isre.

«Dopo un lungo percorso, condiviso con gli Enti locali e il Consiglio regionale – ha detto Giuseppe Dessena – siamo arrivati ad approvare in Giunta il disegno di legge per la costituzione della Fondazione per la pubblica lettura Sebastiano Satta di Nuoro. Ci sono stati dei momenti di grande difficoltà per questo presidio culturale, che risale al 1945 ed è uno dei più datati e tra i primi a essere stati fondati in Sardegna. Tali criticità sono state tamponate in questi tre anni – 2016/2018 – con interventi straordinari da parte dell’Amministrazione: tutto questo per  superare il reale rischio di chiusura che più volte si è profilato. La nostra soddisfazione più grande è essere qui oggi e poter dire che un centro di animazione culturale fondamentale per tutto il territorio come la Biblioteca Satta può contare su uno strumento normativo adeguato alla sua gestione e al suo buon funzionamento. Attraverso la Fondazione infatti, Regione, Provincia  e Comune potranno garantire stabilità all’istituto.»

Istituito con decreto presidenziale nel 1985, ne fanno parte oltre che il Comune e la provincia di Nuoro, anche le comunità montane del Nuorese e delle Baronie per arrivare negli anni a raggiungere un totale di 30 Comuni. Gli esiti del Referendum del 4 dicembre 2016, che conferma la Provincia quale ente costitutivo della Repubblica, insieme alle ridotte capacità finanziarie degli enti consortili, hanno reso necessario l’intervento – attraverso lo stanziamento di risorse straordinarie – della Regione che, solo nel triennio 2016-2018 ha erogato la somma di 2 milioni 206mila euro. Il protrarsi della crisi finanziaria del Consorzio ha reso necessario trovare uno strumento normativo consono e un nuovo assetto istituzionale, per questo motivo nasce il disegno di legge per la costituzione della Fondazione.

«Il Comune e la provincia di Nuoro – ha precisato l’assessore Giuseppe Dessena – non sono in grado di sopportare il peso finanziario della gestione della Biblioteca, ma la loro presenza è fondamentale nella politica di governance. Sono profondamente convinto che la Fondazione sia la forma giuridico – organizzativa più adeguata nella gestione dei beni e delle attività culturali, come altre realtà ci dimostrano.»

La partecipazione della Regione alla Fondazione è senza scopo di lucro e ha dei precisi obiettivi, tra i quali l’incremento e la valorizzazione del patrimonio librario a favore della crescita culturale e sociale della comunità, la promozione del libro e della lettura, e ancora la cooperazione bibliotecaria.

La Regione finanzierà con 500mila euro all’anno la Fondazione Satta.

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Andrea Murgia, 46 anni, funzionario della Commissione Europea, sarà il candidato di Autodeterminatzione alla presidenza della Regione. Questa mattina l’annuncio ufficiale durante una conferenza stampa in Consiglio, presenti i rappresentanti delle 8 sigle confluite nel movimento: Rossomori, Sardigna Natzione, Irs, Liberu, Sardegna Possibile, Gentes e Radicales Sardos.

«La candidatura di Andrea Murgia è il frutto di un lavoro complesso, di un percorso condiviso da tutte le forze riunite intorno ad Autodeterminatzione – ha detto il consigliere regionale dei Rossomori Emilio Usula – è un segnale di speranza per portare avanti il progetto di emancipazione della Sardegna.»

«Autodeterminatzione riparte dopo aver superato il traumatico post elezioni politiche – ha aggiunto il presidente del movimento Fabrizio Palazzari – il nostro è un movimento aperto, nato per rappresentare la Sardegna e i sardi che vivono fuori dall’Isola. Il nostro candidato, a differenza di quelli delle altre coalizioni indicati da Milano e Roma, è stato scelto a Tramatza.»

Andrea Murgia, che nel 2009 venne candidato nel listino da Renato Soru e nel 2014 partecipò alle primarie della coalizione del centrosinistra, ha aderito ai Rossomori il 2 luglio scorso, giorno della scomparsa di Gesuino Muledda che di quel partito fu fondatore e leader politico. «Ho deciso di lasciare il perimetro del centrosinistra e del Pd dopo il referendum sulle trivelle – ha spiegato Andrea Murgia – il mio dialogo con Autodeterminatzione è iniziato un anno fa. Ho sposato questo progetto perché vedo assoluta lealtà tra le forze politiche che lo sostengono e camminano nella stessa direzione. Voglio portare Autodeterminatzione dentro il Consiglio regionale, nonostante una legge elettorale che ci penalizza ma con la quale occorrerà confrontarsi».

Incalzato dai giornalisti, Andrea Murgia ha chiarito la collocazione politica del Movimento: «E’ scontato che non guarderemo a destra – ha detto Andrea Murgia – in passato io sono stato vicino al centrosinistra ma, anche in quel caso con una proposta tutta sarda. Escludo inoltre qualsiasi ipotesi di accordo con il Pds di Paolo Maninchedda. Vogliamo dare un segnale di discontinuità: chi ha appoggiato la Giunta Pigliaru, anche con incarichi di Governo, non può essere nostro alleato. In caso contrario si creerebbe solo confusione».

Sul programma di governo, Andrea Murgia ha puntato molto sul rapporto con l’Europa: «Io lavoro a Bruxelles dove mi occupo di fondi europei – ha affermato il candidato di Autodeterminatzione -, l’Europa mette a disposizioni moltissime risorse che andrebbero sfruttate meglio. Oggi la nostra capacità di spesa è di circa mezzo miliardo di euro all’anno mentre potrebbe arrivare a 1,5 miliardi. Nella prossima programmazione saranno disponibili circa 10 miliardi di euro, un’opportunità per i giovani sardi, i disoccupati, gli studenti e gli incapienti».

Altri fronti su cui concentrarsi saranno la sanità “oggetto di scelte economiciste”, la legge urbanistica («per fortuna bloccata sul nascere») e la legge elettorale («che ostacola il principio di rappresentanza, in Europa solo la Turchia ha una soglia di sbarramento oltre il 5%»).

Ancora da capire se Autodeterminatzione si presenterà alle prossime elezioni con un’unica lista o come coalizione: «Non è un passaggio tecnico ma politico – ha rimarcato Murgia – lo valuteremo insieme. In ogni caso sceglieremo i candidati migliori aprendo le nostre porte a tutti i sardi».

 

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Il gruppo consiliare di minoranza “Progetto Comune” di San Giovanni Suergiu, ha diffuso una nota nella quale esprime forte indignazione e profonda inquietudine per la «totale e manifesta indifferenza mostrata dagli enti competenti sulla necessità di porre in sicurezza la strada provinciale n° 75, una delle più trafficate del Sulcis».

«La situazione di grande degrado ed abbandono per la mancanza di interventi di manutenzione in cui versa la strada provinciale n° 75, oltre a creare una situazione di grave pericolo, determina altresì disagi per gli utenti che ogni giorno la percorrono – aggiungono o quattro consiglieri del gruppo “Progetto Comune”, Eloise Carboni, Antonio Fanni, Valentina Cuccu e Claudio Pistori -. La strada provinciale n° 75, infatti, è un’arteria fondamentale per chi ogni giorno si reca al polo industriale di Portovesme, o per coloro che si dirigono nella zona costiera, come i tanti pescatori o i turisti che visitano il nostro territorio. Ancora una volta la politica dimentica il Sulcis.»

«Questo atteggiamento è indice dell’isolamento in cui versa il nostro comprensorio e rende sempre più attuale il dibattito sulla mancanza di infrastrutture necessarie per garantire e coniugare sicurezza e sviluppo in un territorio che ha dimostrato di possedere grandi risorse e vitalità. Per di più, limitare a 50 km/h la percorrenza di quella strada provinciale, oltre a palesare l’intenzione di non voler intervenire, determina la traslazione del rischio dall’ente proprietario e gestore della strada ai singoli utenti, posto che, oltre al manto stradale insidioso, la stessa conformazione del percorso stradale favorisce l’incidentalità. Assistiamo inermi ad incidenti stradali ormai quotidianamente, alcuni di assoluta gravità per le persone coinvolte. Considerando poi che quel tratto dio strada viene percorso ogni giorno anche dallo scuolabus, maggiore devono essere l’impegno e l’interesse necessari affinché vengano presi provvedimenti urgenti e tempestivi finalizzati alla messa in sicurezza della strada provinciale n° 75 – concludono i consiglieri di minoranza Eloise Carboni, Antonio Fanni, Valentina Cuccu e Claudio Pistori -. Al riguardo, laddove necessario, ed in caso di assoluta indifferenza mostrata dagli organi preposti, sarà nostra cura, come gruppo di minoranza, segnalare tali vicende al Prefetto, affinché intervenga, per porre fine a questa drammatica sequela di sinistri stradali.»

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Nuovo appuntamento, mercoledì 10 ottobre nel Conservatorio di Cagliari, con l’VIII Festival pianistico, dedicato quest’anno a Claude Debussy nel 100esimo anniversario della morte.

Alle 18.00, nei suggestivi spazi dell’auditorium dell’istituzione musicale (in piazza Porrino), è in programma il terzo dei concerti che ripropongono l’integrale dell’opera pianistica del grande compositore francese.

Si comincia sulle note di “Le petit nègre” che vedrà al pianoforte Elisa Erdas, per proseguire con la Mazurka, suonata da Melania Bertolo, la Tarantelle Syrienne, proposta da Riccardo Rosas, e Le plus que lente, suonata da Filippo Piredda. Gabriele Carta affronterà Reverie, mentre Giada Cannas proporrà “Hommage a Haydn” e “Valse romantique”. In scaletta anche Ballade, che sarà eseguita da Alessia Spiga ed Estampe, proposta da Federico Manca.

La serata si chiude con la suite Pour le piano che sarà affronta da Sabrina Piras.

Nato da un progetto del pianista Stefano Figliola, docente di pianoforte nell’istituzione musicale cagliaritana, il Festival Pianistico è divenuto negli anni un sicuro riferimento per quel pubblico che sempre più numeroso e attento ne ha seguito le precedenti edizioni.

Il festival quest’anno conta sulla collaborazione con i Dipartimenti di “Teoria e Analisi, Composizione, Direzione e Musicologia”, “Strumenti ad arco e a corda”, con la Sezione Interdipartimentale di “Discipline d’insieme” e con l’Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Como.