25 November, 2024
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La Clinica di Psichiatria di San Camillo apre le sue porte al pubblico per la “Giornata mondiale della salute mentale”, un incontro dedicato alla donna e alla promozione del suo benessere. L’appuntamento è per il 12 ottobre, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, in occasione dell'(H)-Open day promosso anche quest’anno da Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna.

In Italia sono coinvolte le strutture sanitarie e gli ospedali con i Bollini rosa – 110 in tutto e tra questi l’Aou di Sassari – che accoglieranno la popolazione femminile con consulenze, colloqui psicologici, sportelli di ascolto, somministrazione di test, info point, conferenze e distribuzione di materiale informativo per ansia, depressione, disturbi dell’umore e del sonno, psicosi e disturbi del comportamento alimentare.

«Il nostro obiettivo – afferma Liliana Lorettu, direttrice della Clinica di Psichiatria dell’Aou di Sassari – è sensibilizzare utenti e familiari all’accesso alle cure, alla promozione di stili di vita sani e alla corretta alimentazione, per abbattere i pregiudizi e superare lo stigma che ancora affligge chi soffre di patologie psichiche.»

La salute mentale è parte integrante della salute generale, indispensabile per il funzionamento individuale e sociale. Secondo i dati a disposizione di Onda, i disturbi psichici rappresentano il 30 per cento di tutte le disabilità e hanno un impatto pesante sulla qualità della vita, con gravi ripercussioni sul piano personale, affettivo-familiare, socio-relazionale e lavorativo. Portano spesso a isolamento e solitudine.

Per questo è importante intervenire il prima possibile. «La richiesta di aiuto – sottolinea Liliana Lorettu – è, senza dubbio, il primo passo che la paziente fa con l’obiettivo di affrontare il problema. Si apre per condividere difficoltà, avviare le cure adeguate e migliorare la qualità della propria vita».

In occasione della giornata della salute mentale la struttura di San Camillo garantirà colloqui psichiatrici a quanti, anche senza prenotazione, si recheranno in clinica. Un’occasione per incontrare gli esperti dell’Aou e ricevere indicazioni, informazioni e consigli.

 

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Domenica 7 ottobre 2018, nella sede di Gonnosfanadiga, in via dei Fornai n.1, il Panificio Porta1918 festeggerà il suo primo secolo di storia.

Un secolo di pane e di condivisione. Un secolo di pasta madre. Sì, perché sono passati 100 anni da quando nonna Chiara, nel 1918, creò la pasta madre che ancora oggi viene utilizzata nella produzione del pane Porta e che ha legato 4 generazioni diverse.

«Il nostro primo secolo di storia sarà un’occasione per ripensare a ciò che è stato il nostro passato e a quello che ci riserverà il futuro – osserva Gianfranco Porta, titolare dell’attività – futuro dove dobbiamo rimettere al centro della nostra tavola e della nostra vita il pane. Come elemento di valorizzazione culturale, sociale ed economica per il nostro territorio

Sarà, dunque, un’iniziativa dove si parlerà di pane nelle sue più ampie sfaccettature, dove la pasta madre sarà elemento di congiunzione.

«L’idea di questa festa – dichiara Riccardo Porta, quarta generazione della famiglia Porta – è nata tanto tempo fa e ha visto la partecipazione non solo della famiglia Porta e dei nostri collaboratori, ma nella sua organizzazione sono stati fondamentali gli studenti universitari Arianna Paulon, Alessia Marini, Riccardo Lai, che hanno concorso e vinto il contest organizzato in collaborazione con i corsi di Marketing e Marketing turistico della facoltà di Scienze economiche dell’Università di Cagliari sull’organizzazione dei festeggiamenti del nostro centenario.»

Il programma è ricco e goloso, si partirà alle 9.30 con il “taglio del pane” ed il “rinfresco della pasta madre centenaria di Nonna Chiara” e si susseguiranno laboratori, degustazioni, sfornate, show cooking, dibattiti e incontri.

«Sarà l’occasione per festeggiare e ringraziare tutti coloro che hanno contribuito ad aggiungere il nostro primo secolo di storia: collaboratori, clienti e partners con i quali condividiamo la stessa passione per le buone lievitazioni

La favola della famiglia Porta potrebbe iniziare con queste parole, proprio oggi che la Porta 1918 festeggia un secolo di vita, di passione e di duro lavoro nell’arte della panificazione. Cento anni, come quelli della pasta madre di Nonna Chiara, che ancora oggi è quella con cui si impasta un pane che ha tutto il sapore di una volta.

«La pasta madre è il nostro orgoglio e il segreto dei nostri prodotti. Non è un record assoluto di anzianità ma poco ci manca», inizia a raccontare Riccardo Porta, un simpatico e giovane imprenditore sardo, erede di questa secolare tradizione famigliare.

Questa storia secolare ha inizio a Gonnosfanadiga, il centro a metà strada tra Cagliari e Oristano, che da sempre è la capitale sarda del pane.

Oggi, la Porta 1918 ha superato i confini dell’entroterra isolano per conquistare il Sud della Sardegna. «Soltanto a Cagliari abbiamo due punti vendita e un laboratorio di produzione. Per noi, che veniamo da un piccolo paesino di provincia, è un orgoglio essere approdati in città e aver conquistato la fiducia dei cagliaritani e dei turisti», aggiunge un giovane imprenditore che sta continuando un’eredità fatta di tradizione e amore per la Sardegna, di innovazione e di ricette capaci di abbracciare l’evoluzione dei tempi e dei gusti degli italiani. «In questi cento anni di attività non abbiamo mai smesso di utilizzare le ricette della tradizione e le materie prime del territorio, tutte assolutamente a chilometro zero. Le diverse tipologie di grano che utilizziamo vengono dalla Sardegna, da quelli duri per il pane tradizionale e gli altri prodotti da forno a quelli morbidi per la pizza. Non ammettiamo eccezioni – aggiunge Riccardo Porta -. Addirittura c’è stato un momento in cui, per una serie di ragioni, non riuscivamo più a trovare le mandorle della nostra terra. Per noi era un problema enorme, ma che fortunatamente abbiamo risolto grazie alla Mandorle di Sardegna, una piccola azienda che come noi ha a cuore la tradizione e l’eccellenza agroalimentare della nostra splendida isola». Mandorle che la Porta 1918 utilizza per uno dei prodotti di punta dell’azienda: l’Amaretto integrale, premiato a Expo 2015 per l’innovazione della tradizione sarda. In questo trionfo di sapori naturali, una deliziosa sintesi di tradizione, innovazione e valorizzazione del territorio, c’è tutta la filosofia della Porta 1918. «Siamo partiti dalla ricetta tradizionale dell’amaretto, per presentare al mercato un prodotto che diventasse ambasciatore di un nuovo sapore della Sardegna, non a caso è molto apprezzato in Italia e nel mondo». Innovazione che Riccardo Porta ha applicato a 360° in azienda.

«Un’azienda che ha un secolo di storia alle spalle, non può che innovare e innovarsi, cercare nuovi sapori e nuove forme di commercializzazione. Lo facciamo da sempre – continua Riccardo Porta -. Lo ha fatto mio nonno Peppino, poi mio padre Gianfranco e ora tocca a me. Il rapporto degli italiani con il pane è in continuo mutamento. Ai tempi della mia bisnonna Chiara si faceva in casa, poi si andava a prendere al forno. Oggi – spiega un ragazzo che ha lasciato la Sardegna per laurearsi, prima di tornare sull’Isola – sembra che sia il pane a dover andare a casa delle persone. Per questo, abbiamo appena lanciato il nostro street food, con cui vogliamo raggiungere le spiagge sarde ma anche e, soprattutto, i principali luoghi di aggregazione di Cagliari e provincia-.»

Lo StrEat Porta, questo il nome del più recente progetto pensato dalla Porta 1918, nasce dall’idea di uno dei collaboratori della Porta 1918, Marco Concas, «che oggi è socio in questo progetto». Un percorso di crescita professionale che soltanto la piccola impresa può offrire, dove i collaboratori non sono numeri o badge da strisciare prima del turno di lavoro ma veri e propri ingranaggi di un motore. «Sono contento e fiducioso per questo progetto, una volta di più riusciamo ad abbracciare l’evoluzione dei tempi. Dal punto di vista commerciale, poi, lo street food rappresenta il perfetto canale di vendita di un’altra delle innovazioni che abbiamo adottato: la pizza alla teglia. Alle orecchie di molti italiani questa non suonerà come una novità, ma in Sardegna nessun forno produce e vende pizza in teglia. A quanto sembra, è una novità che i cagliaritani stanno apprezzando», conclude Riccardo Porta, con il sorriso di chi ne ha pensata e fatta un’altra. L’ennesima idea da mettere in campo per innovare una tradizione che continua ormai da un secolo.

 

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E’ una delicata ed importantissima sfida salvezza quella che attende questo pomeriggio il Cagliari alla Sardegna Arena (inizio ore 15.00, dirige Fabrizio Pasqua di Tivoli, assistenti di linea Giorgio Peretti di Verona ed Alessio Tolfo di Pordenone, quarto uomo Valerio Marini di Roma 1, addetti al VAR Luigi Nasca di Bari e Sergio Ranghetti di Como) contro il Bologna di Filippo Inzaghi. La squadra emiliana è reduce da due vittorie nelle ultime tre giornate, grazie alle quali ha risollevato un avvio di stagione assai difficile.

I tre punti sono fondamentali per il Cagliari, per prendersi la prima vittoria casalinga della stagione e dare una svolta ad un campionato iniziato tra tante difficoltà, con risultati sicuramente inferiori alla mole di gioco espressa in campo, sia in casa che in trasferta.
Il Bologna è un avversario da non sottovalutare. Il Cagliari dovrà giocare con aggressività su ogni pallone e cercare di sfruttare al meglio le occasioni da goal che riuscirà a creare, cosa che non è accaduta finora, se è vero che la squadra ha realizzato solo 4 reti in 7 partite (esattamente quante il Bologna che però le ha capitalizzate meglio nelle partite casalinghe e solo una in più del Frosinone) ed arriva alla sfida odierna con un bilancio di 1 punto nelle ultime tre giornate. Rolando Maran fa grande affidamento sul suo bomber, Leonardo Pavoletti, ma la squadra dovrà essere brava a creare le condizioni perché anche i compagni del reparto offensivo possano trovare occasioni favorevoli per andare in goal.

Leonardo Pavoletti.

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Nuove apparecchiature per la diagnosi dei tumori al polmone che consentono all’Aou di essere un hub di riferimento per la diagnosi e la cura di queste patologie.

I nuovi macchinari saranno presentati lunedì 8 ottobre alle ore 10,30 nel reparto di Pneumologia clinica e interventistica, al terzo piano della prima stecca bianca, scala A, in viale San Pietro.

All’incontro con la stampa saranno presenti l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso, il direttore sanitario e il direttore amministrativo Aou, Nicolò Orrù e Lorenzo Pescini. Ad illustrare le nuove apparecchiature, sarà il direttore della struttura di Pneumologia Pietro Pirina.

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La Madonna di Fatima questa mattina ha visitato lo stabilimento Eurallumina di Portovesme. I lavoratori e i loro  familiari hanno accompagnato la visita e l’incontro, come previsto in caso di maltempo, si è svolto nella sala mensa. Dopo il saluto dell’amministratore delegato Luca Vincenzi e di Antonello Pirotto, per la RSU e i lavoratori, che hanno donato come ex voto un casco simbolo di lavoro e di lotta per il riconoscimento di questo diritto. E’ seguita una toccante cerimonia con la benedizione del pane da parte del parroco della chiesa della parrocchia di Santa Maria d’Itria, don Giulio Demontis, e la successiva distribuzione ai presenti.

 

 

 

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Favorire ancora di più il consumo dei prodotti di eccellenza dell’agroalimentare sardo nel settore ricettivo isolano così da presentare ai milioni di turisti, che ogni anno arrivano in Sardegna, un modello di accoglienza e di valorizzazione dei territori che, partendo dal cibo di qualità, racconti una regione ricca di storia, tradizioni e unicità ambientali, archeologiche e culturali. Se ne è parlato oggi al Conferenze center di Porto Cervo nell’ambito del programma “Sardinia Quality World” e della piattaforma di marketing territoriale “Insula” a cui hanno partecipato gli assessori dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, e del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas. Ai lavori sono intervenuti inoltre il direttore generale dell’Agenzia regionale Laore Sardegna, Maria Ibba, il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, il responsabile della divisione agrifood e marketing territoriale del Cipnes (organizzatore del progetto insieme alla Regione), Massimo Masia, il presidente regionale di Federalberghi, Paolo Manca, il direttore generale dell’Enit (Ente nazionale per il Turismo) Giovanni Bastianelli, il vice presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano, Leonardo Tilocca, e Antonio Mura del Consorzio di tutela del Pecorino Sardo. La tavola rotonda è stata coordinata da Augusto Ditel. Nel pomeriggio si sono tenuti anche uno show cooking e un workshop con la presentazione agli operatori del settore del menù di filiera sarda certificata.

«Ho sempre detto che le tre parole chiave da sfruttare al meglio in Sardegna, per creare sviluppo e nuova occupazione, sono: Agroalimentare, Turismo e Artigianato – ha detto Pier Luigi Caria -. Valorizzare i prodotti agricoli della nostra terra, con un racconto specifico dedicato a ogni territorio di provenienza, è fondamentale per catturare l’interesse dei turisti che sempre di più sono interessati al buon cibo e alle tradizioni millenarie della sua trasformazione: dai formaggi di pecora e capra ai vini, dall’olio allo zafferano passando per il carciofo spinoso e l’agnello IGP di Sardegna, nato e allevato nelle migliori condizioni del benessere degli animali. Un agroalimentare di eccellenza quindi che favorisca e arricchisca da un lato il programma di accoglienza turistica e che dall’altro aiuti a riscoprire e a promuovere quegli antichi mestieri dove la manualità e la sapienza dei nostri artigiani faccia da cornice a un racconto più ampio di storia, ambiente, paesaggio e identità che ancora sopravvivono alla società del consumo sfrenato. Sponsorizzare un maggior consumo dei nostri prodotti di eccellenza nel mondo ricettivo – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – è quindi un passaggio cruciale per lo sviluppo delle nostre filiere certificate e di tutti i comparti ad esse collegati.»

«Il connubio tra agroalimentare e ricettività è fondamentale perché la Sardegna possa proporsi sul mercato nazionale e internazionale come destinazione di qualità, attenta alla sostenibilità e associata a produzioni di eccellenza capaci di raccontare il territorio e trasmetterne storia e peculiarità – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas -. Oggi i viaggiatori non chiedono solo paesaggi incontaminati e strutture ricettive accoglienti, ma vogliono entrare in contatto e conoscere la Sardegna più autentica e ciò che ha da offrire anche sotto il profilo dei sapori e della tradizione. Per questa ragione, è importante avvicinare il mondo dell’agroalimentare e quello del ricettivo, in modo che si creino opportunità di crescita per il nostro tessuto produttivo, fatto soprattutto di piccole e micro imprese. Il turismo, infatti, può aiutare a incrementare le esportazioni delle nostre produzioni e avere un impatto sul sistema territoriale, dando per esempio, al turista la possibilità di acquistare nel suo paese le specialità che ha conosciuto da noi: questa è una delle attività messe in campo dalla Regione per stimolare e favorire i processi di internazionalizzazione delle nostre aziende.»

«Come Laore Sardegna – ha osservato il direttore generale dell’Agenzia regionale, Maria Ibba – stiamo portando avanti da anni un’attività di promozione delle eccellenze enogastronomiche delle diverse zone dell’Isola. Lo facciamo andando sui territori e presentando le imprese che queste eccellenze producono, ma anche la filiera. Partiamo dalle materie prime e da come vengono prodotte nelle aziende agricole per proseguire poi nei punti di trasformazione dove nascono certificazioni e denominazioni di origine o comunque marchi di qualità collettivi. Oggi – ha concluso Maria Ibba – stiamo rinforzando questa promozione con il coinvolgimento di segmenti, come la ristorazione o il settore alberghiero, che possono favorire la vicinanza tra consumatore e produttore. Su questo versante si può fare ancora tanto con l’obiettivo di far conoscere ai numerosi visitatori della Sardegna le nostre eccellenze agroalimentari.»

Il CIPNES, l’Agenzia regionale Laore Sardegna, gli Assessorati dell’Agricoltura e del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione, hanno presentato il programma ‘’Sardinia Quality World’’, un’azione di marketing territoriale, all’interno del più ampio progetto “Insula”, che racconterà la nostra Isola attraverso la promozione delle filiere produttive dell’agrifood di qualità della Sardegna. Filiere certificate dai marchi di tutela (DOC, DOCG, IGT, DOP, IGP e Produzioni da Agricoltura Biologica), o iscritte nel registro delle tipicità regionali, delle filiere identitarie dell’artigianato artistico e del design, congiuntamente alla presentazione degli elementi di unicità e distintività dei diversi distretti territoriali (GAL, Unioni dei Comuni, e singoli Comuni inseriti nel circuito dei Borghi autentici). Questo connubio ideale tra luoghi e produzioni identitarie della Sardegna verrà presentato al target B2B, con focus sugli operatori del canale ricettivo, Ho.Re.Ca. in genere, retail gourmet, mense scolastiche, e al target consumer, con focus sui flussi turistici nazionali e internazionali, intercettabili attraverso la realizzazione di campagne di comunicazione, eventi tematici ed attività di show cooking in partnership con il sistema ricettivo, compagnie di navigazione e attraverso lo sviluppo di un calendario di eventi da realizzare in prossimità delle aree d’accesso all’isola e in location turistiche di rilevanza strategica. L’evento “Sardinia Quality World” sarà la prima tappa di un articolato piano di azioni legate al programma di marketing territoriale “Insula” dedicato alla promozione integrata e all’internazionalizzazione delle filiere produttive di qualità della Sardegna.

La Mission. Attivare una campagna di sensibilizzazione verso il consumo etico delle produzioni locali di qualità certificata (promozione del consumo sostenibile, locale e di stagione), al fine di poter raggiungere i seguenti obiettivi:

  • incrementare la quota di mercato delle produzioni sarde di qualità certificata immesse nel mercato regionale, nazionale e internazionale, attraverso la promozione di attività di matching tra il sistema produttivo regionale e gli stakeholder di settore (gruppi ricettivi, ristoratori, altri operatori del canale Ho.Re.Ca. e buyer del canale Retail gourmet);
  • stimolare l’interesse del sistema produttivo verso la conversione dei cicli produttivi con orientamento ai sistemi di qualità certificata;
  • promuovere un percorso di promozione delle filiere produttive sarde di qualità certificata, congiuntamente ai loro territori d’origine, all’interno del sistema ricettivo regionale. La costante migrazione dal turismo dei luoghi al turismo esperienziale, processo che pone la scoperta dei cibi e vini del territorio tra le esperienze più immersive e ricercate (il 49% dei turisti dichiara di porre il piacere di un esperienza gastronomica tra i principali driver di selezione della vacanza, Indagine World Food Travel Association) ci incoraggia nel sostenere la strategicità del connubio tra ricezione turistica di qualità e filiere enogastronomiche territoriali di qualità certificata;
  • promuovere la cultura del consumo sostenibile (locale e di stagione) nelle scuole, attraverso percorsi di formazione ed informazione sulle nostre filiere produttive. 

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E’ stato inaugurato e aperto al pubblico lunedì scorso, 1 ottobre, presso la zona Pip, l’ecocentro del comune di San Giovanni Suergiu.

Il nuovo centro di raccolta è una delle tante novità contenute nel nuovo servizio di igiene urbana avviato il 1 settembre.

«Colmiamo un vuoto importante dal punto di vista del decoro urbano e del rispetto per l’ambiente – spiega il sindaco Elvira Usai – e confidiamo nel fatto che questo strumento possa arginare l’inciviltà di coloro che abbandonano i rifiuti nelle nostre strade e campagne.»

La struttura ecologica sarà fruibile tutti i giorni, dal lunedì al sabato, con i seguenti orari: al mattino dalle 9.00 alle 12.00, al pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00. Nei prossimi giorni tutte le informazioni saranno disponibili, oltre che con i mezzi tradizionali (ecobolario, calendario, numero verde), anche con un sito internet apposito ed un’applicazione scaricabile sullo smartphone.

«L’ambizioso obiettivo – conclude il primo cittadino – è quello di raggiungere significative percentuali di differenziata e di rendere pulito e ordinato il paese con il suo vasto territorio: un biglietto da visita impeccabile per chi viene a visitare San Giovanni Suergiu.»

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La neonata rete escursionistica (RES), quella cicloturistica, le ippovie: la Sardegna costruisce nuove opportunità per il turismo attivo e per la valorizzazione sostenibile dell’ambiente, del paesaggio, dei territori e delle loro bellezze. Se ne parlerà domani, sabato 6 ottobre – al Turisport della Fiera di Cagliari, nello spazio incontri dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio all’interno del Padiglione I, con inizio alle ore 15.00 – nella tavola rotonda organizzata dall’agenzia regionale Forestas dal titolo: “La valorizzazione del paesaggio (anche costiero) attraverso le nuove direttive tecniche regionali in materia di sentieri (ciclo)escursionistici ed ippovie”.

«Sarà – spiega Barbara Argiolas, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio – il primo incontro pubblico sulla Rete escursionistica regionale dopo l’approvazione delle linee guida per la sua costituzione durante l’ultima seduta della Giunta regionale. La RES e i progetti legati alla rete ciclopedonale e alle ippovie hanno un peso strategico nello sviluppo di quel modello di turismo sostenibile in cui crediamo e che stiamo costruendo insieme ad enti e operatori.»

«Questa – dice Donatella Spano, assessore della Difesa dell’Ambiente – è un’occasione per mettere in vetrina un’isola meravigliosa e confrontarsi su altre opportunità di turismo sostenibile. In questi anni abbiamo infatti sempre puntato sulla sostenibilità, per noi parola chiave per il futuro della Sardegna. Abbiamo investito molte risorse regionali nei parchi e nelle aree protette per tutelare e valorizzare al meglio il nostro ambiente e il suo patrimonio di eccellenza, che è ormai riconosciuto e premiato a livello internazionale. Nel caso della sentieristica regionale, realizzata tramite Forestas, abbiamo voluto coniugare le politiche ambientali con quelle del turismo attivo che per noi è una scelta vincente.»

Durante la tavola rotonda si parlerà della strategia della Regione e dei compiti di Forestas (cui è demandata la gestione operativa della RES), del ruolo delle associazioni e delle guide ambientali escursioniste, della collaborazione con gli operatori turistici e della possibile estensione dei percorsi marini come ampliamento della RES sulle coste. È prevista la partecipazione di PierFrancesco Boy, presidente CAI di Cagliari, Giorgio Argiolas, coordinatore regionale dell’Organo Tecnico CAI escursionismo; Matteo Cara, geografo ed scrittore; Davide Sanna, Club della Vela a Porto Conte; Paolo Insolera, operatore turistico nel trasporto via mare a Cala Gonone e componente tecnico commissione ambiente del Comune di Dorgali; Dionigi Secci e Andrea Murgia, funzionari del Servizio Tecnico – DG Forestas; Alessandro Abis, coordinatore regionale AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) Marco Marrosu, guida escursionistica e dottore naturalista; Italo Meloni, docente del Dipartimento di Ingegneria dei trasporti, Università di Cagliari; Giuseppe Pulina, Amministratore Unico dell’Agenzia Forestas. Le conclusioni saranno affidate a Barbara Argiolas.

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I consiglieri regionali di Forza Italia Edoardo Tocco ed Oscar Cherchi sollecitano un intervento della Giunta per salvaguardare i servizi dell’ospedale Delogu di Ghilarza. Un lungo elenco di disservizi (la sospensione dei servizi incastonati nel reparto di chirurgia generale con l’interruzione del day surgery, il blocco delle attività di accettazione, assistenza e controllo garantito in precedenza dall’Unità Alzheimer, l’interruzione delle attività negli ambulatori destinati al dipartimento medicina, la carenza del personale sanitario) è stato denunciato oggi con un presidio dal Comitato per la difesa della struttura, sfociato nell’occupazione del complesso ospedaliero.

Edoardo Tocco (vicepresidente della commissione Salute) ed il collega Oscar Cherchi, esponenti di Forza Italia, in una nota, denunciato: «Stiamo assistendo ad un lento declassamento della struttura sanitaria, diventata nel tempo punto di riferimento per il Montiferru e per un pezzo del Marghine, con la sforbiciata dei servizi che incide negativamente sui pazienti. Auspichiamo che la commissione sanità, allargata ai rappresentanti del distretto di Oristano e dintorni, possa verificare le criticità del nosocomio. La riforma ospedaliera sta producendo la lenta frantumazione dei servizi essenziali – concludono Edoardo Tocco ed Oscar Cherchi -. Crediamo che il territorio debba acquistare di nuovo il suo diritto alla salute e alla sanità, con la riqualificazione dei reparti all’interno del presidio ospedaliero di Ghilarza».

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L’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ha firmato oggi ad Alghero, nel corso della Prima Convention del Network Family in Italia, l’intesa Stato/Regione per la promozione e diffusione nazionale della certificazione “Family audit” nei processi organizzativi che riguardano la conciliazione famiglia-lavoro. Presente, assieme a numerosi ospiti giunti da tutt’Europa, anche Giuseppe Di Donato, del Dipartimento per le politiche familiari della Presidenza Consiglio dei ministri.

L’adozione dello standard, registrato e di proprietà della Provincia autonoma di Trento, che funge da Ente di certificazione, è finalizzata a innescare un ciclo virtuoso di miglioramento nelle politiche per il benessere della famiglia e segue il più generale protocollo d’intesa per la promozione e la diffusione di buone prassi in materia di politiche per la famiglia, che la Regione Sardegna ha firmato nel 2017.

«Questo accordo – spiega Luigi Arru – è un ulteriore anello che dà sostegno alle politiche per le famiglie e le nostre comunità. Ancora una volta aderiamo a una buona pratica del Trentino perché qui sono state fatte, nel tempo, scelte importanti per sostenere la genitorialità e la famiglia. Abbiamo molto bisogno di scelte innovative che ci aiutano a contrastare la denatalità e lo spopolamento, dando origine e stimolando anche processi di welfare capaci di effetti positivi sulle comunità, come quelli che ci aspettiamo da questo strumento.»

Prima della firma, durante la mattina, Luigi Arru ha preso parte al convegno organizzato dalla RAS e dall’ ANCI, con il presidente Emiliano Deiana