18 July, 2024
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Un corso obbligatorio sulle corrette modalità da seguire nel lavaggio delle mani e nella antisepsi con gel alcolici e, ancora, un altro sul controllo dell’uso degli antibiotici da effettuare nei reparti, da realizzare in collaborazione con la Farmacia ospedaliera e le Malattie Infettive secondo le linee guida previste dal piano nazionale di contrasto dell’antibiotico-resistenza (Pncar). Sono alcune delle attività che a breve saranno messe in campo dalla struttura di Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere dell’Aou di Sassari diretta dal professore Paolo Castiglia. Azioni volte a potenziare la prevenzione e l’informazione, indipendentemente dal caso dei nove pazienti in isolamento nella Lungodegenza del Santissima Annunziata di Sassari, perché colonizzati, cioè portatori sani e non infetti, da microrganismi multi resistenti.

La struttura di via Padre Manzella, a stretto contatto con la direzione sanitaria e quella medica di presidio ospedaliero, si occupa di sorveglianza epidemiologica per la prevenzione delle infezioni con particolare riferimento a quelle correlate all’assistenza. Un gruppo di esperti, medici, biologi, infermieri e tecnici, da anni impegnati in una delicata attività di controllo e monitoraggio.

E proprio il lavaggio mani e il controllo sull’uso degli antibiotici in attività perioperatoria ha visto impegnati gli esperti nel 2017 con una serie di progetti sperimentali che, prima ristretti a pochi reparti, sono stati poi applicati a un numero più ampio di strutture. Questo per aumentare la sicurezza del paziente, con l’utilizzo di strategie e comportamenti utili a garantire cura e assistenza migliori. Tra le varie azioni, l’incremento del numero (oltre 300 in più) di erogatori di gel battericida antisettico per le mani a disposizione non solo del personale sanitario ma anche di familiari e visitatori.

A breve, agli ingressi degli ospedali saranno installati anche 10 nuovi totem distributori di gel per l’antisepsi delle mani.

«Sono tante la attività che mettiamo in campo ogni giorno – afferma il professor Paolo Castiglia – per garantire la salute del paziente e la sicurezza dei nostri operatori.»

Gli esperti guidati da Paolo Castiglia, nell’ambito delle attività di prevenzione delle infezioni effettuano determinazioni microbiologiche su campioni nei pazienti all’ingresso in reparti critici e in seguito a contatto con soggetti infetti o colonizzati da microrganismi multi resistenti, non solo le Klebsielle. «È chiaro che questi controlli non vengono effettuati in tutti i reparti – spiega Paolo Castiglia – perché non avrebbe senso, mentre vengono fatti in quelli considerati a rischio e previsti nelle circolari ministeriali. Per una scelta ponderata su base scientifica e condivisa con un pool multidisciplinare di colleghi che partecipano al comitato di Controllo delle infezioni ospedaliere (Cio) – aggiunge poi – abbiamo allargato la sorveglianza anche ad altre unità operative o a specifici pazienti a rischio». Così tra i reparti che vengono monitorati sistematicamente o specificamente in funzione dei rischi epidemiologicamente calcolati ci sono oltre alla Lungodegenza, le Rianimazioni, l’Ematologia, le Terapie intensive, la Neonatologia, la Pneumologia. A questi si aggiungono altri pazienti della Stroke unit, Malattie infettive, Clinica medica, Medicina d’urgenza, Centro ustioni, Patologia chirurgica, Clinica ortopedica, Ginecologia e ostetricia e Oculistica.

«A novembre – fa sapere il direttore della struttura – avvieremo anche lo studio di prevalenza sulle infezioni correlate all’assistenza e sull’uso di antibiotici nei reparti del nostro presidio ospedaliero.»

Uno studio che arricchirà il già lungo elenco di attività svolte, e tra le quali anche quella di biologia molecolare per il controllo delle infezioni correlate all’assistenza e la sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico (Isc), per valutare le modalità di effettuazione della profilassi antibiotica, con riferimento alle linee guida locali, nazionali e internazionali.

Con il progetto Choosing wisely si è avviato poi il monitoraggio delle positività a microrganismi alert nella lettera di dimissione o trasferimento del paziente, la sorveglianza della profilassi antibiotica perioperatoria e l’apertura delle porte in sala operatoria.

La struttura effettua, poi, controlli microbiologici ambientali dell’aria (di routine e con cadenza semestrale nei reparti di degenza a rischio), delle superfici per valutare l’idoneità delle pratiche di sanificazione, dell’acqua (di routine e semestrali nei reparti a rischio). A questi controlli si aggiungono quelli microbiologici ambientali nei laboratori a contaminazione controllata dove avvengono le lavorazioni degli emocomponenti, la manipolazione delle cellule staminali e procreazione medicalmente assistita. Quindi ancora i controlli microbiologici degli scambiatori termici utilizzati dal Servizio dei perfusionisti durante gli interventi di cardiochirurgia, poi i saggi di sterilità sulle sacche degli emocomponenti, i controlli della corretta esecuzione delle procedure di antisepsi della cute dei donatori che si rivolgono al Servizio trasfusionale. La struttura, inoltre, si occupa anche di convalidare le apparecchiature per la termo-disinfezione e sterilizzazione a vapore saturo e gas plasma nei blocchi operatori.

Gli esperti di Igiene sono impegnati anche nella rilevazione dei parametri microclimatici e valutazione del comfort termico nei reparti di degenza a rischio, nelle sale operatorie, nei laboratori e nei reparti che ne fanno richiesta. Si occupa anche di identificare e caratterizzare, con tecniche molecolari, le Legionelle isolate da campioni clinici e ambientali e di avviare la sorveglianza delle infezioni sostenute da Enterobatteri patogeni.

Inoltre gli esperti, nell’ambito delle attività del Comitato infezioni ospedaliere, partecipano alla stesura di protocolli ed alla verifica della loro applicazione.

Una lunga serie di azioni che si affiancano a quelle messe in campo dalla direzione medica di presidio che, oltre alle normali attività igienico sanitarie, esercita funzioni di controllo e di prevenzione delle infezioni ospedaliere.

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Rombano i motori e splendono le eccellenze della Gallura. Mirtò, il festival internazionale del mirto, marchio ormai consolidato e veicolo di promozione della Sardegna nel mondo, si affianca all’Automobile Club di Sassari nel “Primo Rally internazionale storico della Costa Smeralda”, in programma a Porto Cervo da venerdì 19 a domenica 21 ottobre. Un evento storico, in tutti i sensi, che costituisce una celebrazione sportiva della gara smeraldina nel quarantesimo anno dalla prima edizione dell’evento motoristico. Mirtò sarà partner dell’appuntamento, sempre all’interno della strategia di promozione del territorio, che in questa occasione sarà la Gallura, terra della Costa Smeralda, regina del turismo: attraverso la valorizzazione delle tradizioni dell’enogastronomia, dell’artigianato, della musica. Il Molo Vecchio di Porto Cervo ospiterà il villaggio sportivo, dove si trasferiranno gli equipaggi partecipanti al Rally delle auto storiche, affiancato dagli stand di Mirtò. Un padiglione ospiterà i cuochi che cucineranno i migliori piatti della tradizione gallurese, con gli stand dedicati all’esposizione di tutti i tipi di mirto provenienti dal territorio, il cuore della filosofia di Mirtò, affiancato anche in questa occasione dal Consorzio di tutela del Vermentino di Gallura Docg.

Un brand internazionale che, dopo gli eventi di questa estate dedicati alla promozione della Sardegna, attraverso le tappe del festival del mirto a Ollolai, Porto Rotondo ed Olbia, sceglie ancora una volta Porto Cervo, legando la sua immagine a un importante e storico evento sportivo, secondo la strategia di promozione del territorio oltre la stagione estiva, rilanciando l’immagine delle tradizioni galluresi e valorizzandone le eccellenze. In questo si completa il binomio con la macchina organizzativa del 1° Rally Internazionale Storico della Costa Smeralda, organizzato dall’Automobile Club Sassari, con la partnership della Regione Sardegna, di Aci Storico, dell’Automobile Club d’Italia, del Consorzio Costa Smeralda, della Marriott, del comune di Arzachena e degli altri che ospiteranno il percorso di gara: Palau, Luogosanto, Santa Teresa Gallura, Aglientu, Aggius e Tempio Pausania. Un evento fortemente voluto da Giulio Pes di San Vittorio, presidente dell’Aci Sassari, con il patrocinio della Regione, che ha trovato l’entusiasta adesione del sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda e del direttore del Consorzio Costa Smeralda, Massimo Marcialis. Sarà presente anche il presidente nazionale dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani. L’appuntamento vede anche la partnership di Marriott, che gestisce gli alberghi della Costa Smeralda per conto di Qatar Holding.
Per ricordare al meglio i 40 anni di questa manifestazione, l’organizzazione sta mettendo a punto un evento che permetterà agli appassionati di rivedere all’opera le stesse macchine e molti dei piloti che gareggiarono all’epoca nelle prove speciali, in percorsi che nel frattempo sono stati asfaltati.

«Un evento speciale che rievoca la prima edizione del 1978, 40 anni dopo organizziamo il rally storico aperto alle auto costruite dalle origini fino al 1990 – spiega Giulio Pes di San Vittorio, presidente dell’Aci Sassari -. Le gare si svolgeranno dal venerdì pomeriggio al sabato sera. Domenica mattina ci sarà la premiazione. Sarà con noi Maurizio Verini, che vinse proprio quella edizione del 1978, oltre a grandi nomi della storia del rally come Cerrato e Bentivogli e altri campioni sulla cui partecipazione attendiamo conferme.»

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Air Dolomiti, compagnia aerea italiana low cost controllata da Lufthansa e con base operativa a Verona, inizia la propria attività nel 1991 nel segmento trasporto aereo interregionale. La compagnia ora è attiva con voli verso la Germania, infatti, collega Venezia, Torino, Bologna, Firenze e Bari con Francoforte e Monaco di Baviera attraverso circa 450 collegamenti a settimana. Air Dolomiti, che ad oggi conta circa 600 dipendenti, in seguito ad un nuovo piano industriale investirà circa 100 milioni di euro per creare nuove rotte, attivare nuovi aerei e assumere nuovo personale, in tutto 500 figure tra le quali: assistenti di volo, impiegati, tecnici e piloti. Al momento, sul sito della Compagnia sono già presenti alcuni annunci di lavoro che riguardano la ricerca di figure in possesso anche del solo diploma,

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_air_dolomiti.html .

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Un grande appuntamento con la storia, l’archeologia e la cultura: tutte le domeniche del mese di ottobre (7-14-21-28) il Nuraghe Sirai di Carbonia sarà aperto al pubblico. «Aver reso fruibile ai visitatori una delle aree archeologiche più importanti in Italia ci rende orgogliosi – ha detto il sindaco Paola Massidda -. L’iniziativa delle “Domeniche al Nuraghe“ offrirà ai turisti e ai nostri concittadini la possibilità di accedere agli scavi finora condotti e anche a quelli in corso d’opera, grazie alla presenza di una squadra di lavoratori assunti per un anno dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e grazie alle visite guidate a cura della Cooperativa Sistema Museo».
«Si tratta di un immenso patrimonio archeologico-culturale che intendiamo valorizzare perché esso può rappresentare un volano per lo sviluppo turistico del nostro territorio. Il nostro auspicio è che l’apertura al pubblico della fortezza sardo fenicia del Nuraghe Sirai possa essere programmata anche in altri periodi dell’anno», ha spiegato l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu.
L’evento “Domeniche al Nuraghe” è stato organizzato dal comune di Carbonia, dal ministero dei Beni culturali, dalla Cooperativa Sistema Museo, dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna.
La fortezza sardo fenicia del Nuraghe Sirai è l’unico sito dove si riconosce la fase più recente della civiltà nuragica, contemporanea a quella fenicia. La visita comprende le fortificazioni, la porta pedonale, l’area sacra, la più antica officina del vetro, l’area di lavorazione delle pelli e le cortine esterne del Nuraghe vero e proprio.
Le visite si svolgeranno con cadenza oraria, con quattro appuntamenti nell’arco della giornata:
• Ore 9.30;
• Ore 11.30;
• Ore 15.30;
• Ore 17.30.
Il costo della visita è di 5 euro a persona. È consigliata la prenotazione.
Domenica 7 ottobre la prima visita sarà condotta dalla direttrice degli scavi Carla Perra, alla presenza del sindaco di Carbonia e dell’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu.

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E’ tutto pronto, al Miramare GastroMusic Pub & Pizzeria d’Autore di Alghero, per l’inaugurazione della stagione musicale invernale. Appena chiusa la stagione turistica nel locale algherese si mettono da parte i set acustici utilizzati nel dehors e si accordano gli strumenti elettrici da palco. Il primo weekend di ottobre l’apertura con due storiche band del territorio, i Cover Garden e La pillola del giorno dopo.

Progetto che vince non si cambia, è questo il pensiero della direzione artistica dopo l’ottima risposta del pubblico dall’apertura del locale nel dicembre 2017 in poi. L’impostazione musicale rimane la stessa, dunque, tanto live rock-pop alternato alle più apprezzate tribute band made in Sardegna attraverso la rassegna Friday Tribute Night. Il tutto condito con alcune importanti novità perché, parafrasando Caparezza, il secondo anno nella vita di un locale notturno è come il secondo album nella carriera di un artista, il più difficile.

Venerdì 5 sul palco i Cover Garden, il gruppo algherese più conosciuto in tutta la Sardegna arriva da un’estate piena di soddisfazioni in cui hanno portato il proprio giardino musicale nelle più gremite piazze dell’Isola; il giorno successivo, sabato 6, il concerto de La pillola del giorno dopo, storico progetto sassarese che dagli inizi del duemila si esibisce tra club e palchi di altissimo livello. Obiettivo dichiarato far divertire il pubblico con musica e intrattenimento di qualità.

Tutti gli eventi della stagione 2018-2019 del Miramare sono ad ingresso gratuito e durante le serate sarà operativo sia il servizio di cucina e gastronomia del pub che la pizzeria napoletana d’autore.

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Sono passati due mesi dalla chiusura della Struttura Complessa di Chirurgia Plastica Ricostruttiva – Centro Ustioni ed i pazienti che hanno costituito il Comitato, per contestare e contrastare la soppressione del loro Reparto, oggi subiscono una drammatica carenza assistenziale, nell’indifferenza delle Istituzioni competenti, in totale dispregio dei loro diritti.

Ad oggi, nonostante le rassicurazioni dell’assessore Arru, non risulta operativa alcuna unità di chirurgia plastica all’interno dell’Azienda Brotzu, nemmeno articolata come struttura semplice. Tale affermazione è confermata dalla medesima Direzione Aziendale del Brotzu che, in risposta alla richiesta di informazioni presentata dal Comitato sull’offerta specialistica della chirurgia plastica dopo il “trasferimento – chiusura de facto” del Reparto, in data 6/09/2018 ha fatto pervenire presso la Sede legale del Comitato, una nota ufficiale. Dal contenuto di quest’ultima, si profila l’inesistenza di un’offerta specialistica della Chirurgia Plastica (si parla di un “ambito specialistico” in detta materia da definire in futuro…) ma anche l’assenza di un’assistenza per i pazienti già in cura presso la Struttura soppressa: si prospetta una “rimodulazione dell’attività precedentemente erogata” – così si legge nella nota – che, purtroppo, determinerà la presa in carico di tali pazienti da parte di altri “specialisti” dell’Azienda.

Insomma: i pazienti anche oncologici in attesa di intervento di chirurgia plastica – che si erano sottoposti alla preospedalizzazione – verranno assistiti (ed operati) da medici che non sono chirurghi plastici. Ciò, appare chiaro, crea una fortissima preoccupazione, unita all’incertezza delle tempistiche di effettuazione di detti interventi: a distanza di quasi 2 mesi dal “trasferimento – soppressione”, i pazienti, sconfortanti anche dal materiale smantellamento del Reparto – non esistono più nemmeno gli ambulatori della Chirurgia Plastica – non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sui futuri percorsi terapeutici.

Non è meno allarmante la situazione dei pazienti ustionati: quelli che venivano curati nel Centro soppresso, non potranno contare su alcuna assistenza all’interno dell’Azienda Brotzu. Infatti, in contraddizione con ciò che è stato affermato nella citata nota del 6/09/2018, non verrà neppure assicurata la presa in carico dell’Ustionato nelle modalità delineatesi fin dall’istituzione del Centro Ustioni, nel giugno 1992. E’ un dato acclarato che, avendo demansionato l’unico Chirurgo Plastico specialista nella trattazione delle Ustioni, l’Azienda Brotzu non può più garantire alcuna assistenza ai cittadini del Sud Sardegna.

Monia Piano

Presidente del Comitato Spontaneo Volontario

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R“Il ruolo del CCN nell’economia del territorio e nella costruzione di una destinazione turistica”. Di questo e altro si parlerà nella tavola rotonda promossa dall’Assessorato Regionale del Turismo, alla quale parteciperanno i vari Centri Commerciali Naturali (CCN) della Sardegna per il primo raduno regionale del settore. Appuntamento sabato 6 ottobre, dalle 10.00 alle 13.00, presso il MAB, Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco. Dopo i saluti del sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci, interverranno l’assessore regionale del Turismo Barbara Argiolas, i rappresentanti dei CCN della Sardegna e alcuni operatori turistici. La giornata sarà arricchita dall’esposizione enogastronomica con degustazione allestita dai Centri Commerciali Naturali sardi.

«Nel novembre scorso – commenta l’assessore del Turismo del comune di Sant’Antioco, Roberta Serrenti – abbiamo promosso la costituzione del CCN Sulki, che mette insieme una grossa fetta degli operatori commerciali e turistici della città. Sul CCN abbiamo scommesso con convinzione e i risultati ci hanno dato ragione: oggi, infatti, il Sulki di Sant’Antioco è una solida realtà. E il fatto che sia stata scelta la nostra città per il raduno dei CCN ne è una conferma. Questo ci inorgoglisce e ci spinge ad andare avanti in questa direzione. La tavola rotonda è un importante momento di confronto e di crescita per il nostro territorio: siamo certi che lavorare in rete con gli operatori sia fondamentale per lo sviluppo in chiave turistica della nostra Isola. Incontrare gli altri Centri Commerciali Naturali – conclude Roberta Serrenti – ci permette di guardare a una visione ancora più ampia, in termini di programmazione e di sistema dello sviluppo della destinazione turistica.»

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Questa sera, poco prima delle 20.00, i carabinieri dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Carbonia sono intervenuti in ausilio a personale dei vigili del fuoco del distaccamento di Carbonia, a Cannas di Sopra, dove erano divampate le fiamme all’interno di un appartamento che è stato completamente devastato.

L’appartamento era stato affittato da uno studente 22enne di Carbonia ma al momento in cui si è sviluppato l’incendio, era vuoto. Non sono state registrate danni a persone. L’area è stata messa in sicurezza e sono state avviate le indagini per accertare la natura e le cause dell’incendio.

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«Siamo preoccupati per la situazione del personale, che appare quanto mai incerto. E’ a rischio il futuro per i 650 dipendenti dell’azienda Tiscali.»

Lo dice Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. «La ragione di una vertenza che mette in pericolo gli addetti della società, che ha il suo cuore pulsante nello stabilimento di Sa Illetta, è legata ad una sinergia con un colosso delle telecomunicazioni. E’ stato firmato un accordo tra Tiscali e Fastweb, che prevede l’acquisizione da parte del nuovo operatore della licenza detenuta da Aria Spa (società controllata da Tiscali) ed il ramo d’azienda Fixed Wireless Access di Tiscali, che comprende infrastrutture tecnologiche all’avanguardia – aggiunge Alessandra Zedda che auspica chiarezza sulla vertenza -. Questa operazione rischia, infatti, di essere devastante per il futuro delle 650 famiglie sarde di Tiscali soprattutto alla luce della mancanza di un Piano industriale che delinei la strategia dell’azienda isolana. La preoccupazione è alta ed è necessaria la convocazione della commissione Lavoro in Consiglio regionale, per fare luce su un’operazione che apre scenari incerti, che mettono a rischio il futuro di un settore strategico per la Sardegna. Occorre utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per scongiurare lo smantellamento di una realtà – conclude Alessandra Zedda – che vede impegnati tantissimi dipendenti tra Cagliari e l’area vasta.»

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Da domani a lunedì 8 ottobre, la Biblioteca comunale di viale Arsia, a Carbonia, ospiterà il 13° Festival di Letteratura per ragazzi “Tuttestorie”, quest’anno intitolato “Voglio l’erba delle stelle. Racconti, visioni e libri dei Desideri”. La tappa cittadina del Festival è curata dallo SBIS (Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis), in collaborazione con il Comune di Carbonia.
«Siamo onorati di poter organizzare il Festival Tuttestorie, un evento di successo, che ha ricevuto lo scorso anno la EFFE Label, un marchio di qualità attribuito alle eccellenze fra i festival attivi in Europa in campo culturale. È un’iniziativa di promozione della lettura che da diversi anni sta registrando una crescita della domanda da parte delle scuole – ha detto il sindaco Paola Massidda -. Gli alunni partecipano con grande entusiasmo, incentivati dalla possibilità di incontrare e conoscere alcuni tra gli autori più prestigiosi nel panorama della Letteratura per ragazzi: Lara Albanese, Elisabetta Garilli, Alessandro Riccioni, Paolo Di Paolo, Guido Sgardoli, Manlio Castagna, Sara Marconi, GUD (Daniele Bonomo).»
«La collaborazione tra scuole e biblioteche del territorio è fondamentale per la buona riuscita di questo appuntamento», ha spiegato l’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu, che ha ringraziato sentitamente anche il personale dello SBIS per il grande impegno profuso nell’iniziativa.
Presso la Biblioteca di Carbonia, polo di riferimento per tutto il bacino SBIS e oltre, si alterneranno circa 120 classi, per un totale di 2.000 alunni – accompagnati dai rispettivi docenti – provenienti da istituti di vario ordine e grado (dalla Scuola dell’Infanzia sino alle Superiori) di Carbonia, Cortoghiana, Is Gannaus, Is Meis, Serbariu, Carloforte, Giba, Masainas, Nuxis, Paringianu, Perdaxius, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Teulada, Terresoli, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio.
Nelle giornate dedicate alla manifestazione, negli spazi interni alla Biblioteca si svolgeranno 16 incontri con gli autori. Il Parco di Villa Sulcis diventerà per l’occasione “Il Parco dei desideri”, animato dalla presenza contemporanea dei tanti partecipanti, con accoglienza e allestimenti, a cura della Coop. Progetto SCILA e “Giocolierando con Riki”, e tante performance a sorpresa. Ci saranno stand espositivi delle librerie locali e si terranno i laboratori a cura di docenti e alunni del Liceo Gramsci-Amaldi di Carbonia, dell’Associazione GioCònDà, Sistema Museo Carbonia, Lughenè e Sezione di Storia Locale SBIS.
I ragazzi potranno apprezzare anche la mostra di illustrazione intitolata Carl Cneut. L’arte di raccontare con le immagini.