24 November, 2024
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I carabinieri della Compagnia di Iglesias nella tarda serata di ieri, martedì 2 ottobre, hanno arrestato una 22enne e contestualmente denunciato un minorenne, per furto aggravato: i due, di etnia rom, nel pomeriggio precedente alle ore 18.30 circa, sono stati sorpresi all’interno dell’OVS di via Roma con la refurtiva. È stata la segnalazione di un cittadino al 112 a consentire ai militari della stazione di Iglesias di arrivare per tempo: la procedura della coppia, due cugini di etnia Rom domiciliati presso il campo nomadi “Sirai” di Carbonia, era collaudata. Mentre la ragazza, nazionalità croata e già con precedenti specifici, sceglieva i capi da rubare, il minorenne procedeva a staccare l’antitaccheggio servendosi di un cacciavite che teneva occultato nei pantaloni; probabilmente il bottino veniva custodito dal 16enne, nel tentativo di attirare meno l’attenzione o di evitare eventuali controlli. I carabinieri della stazione di Iglesias li hanno sorpresi sul fatto e, dopo brevi accertamenti, sono riusciti a recuperare i capi di vestiario appena rubati.

Durante le operazioni è emerso che i due avessero rubato anche in altri negozi di Iglesias: tutta la refurtiva è stata recuperata e riconsegnata agli esercizi commerciali. Al termine delle formalità di rito, la donna è stata dichiarata in arresto e trattenuta nelle camere di sicurezza della Caserma di via Cattaneo, in attesa dell’udienza con rito direttissimo, mentre il minorenne è stata deferito all’Autorità Giudiziaria competente ed affidato ai genitori.

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I Cacciamine Alghero e Numana, la nave idro-oceanografica Aretusa e il moto trasporto fari Palmaria dal 5 al 8 ottobre 2018 effettueranno una sosta nel porto di Cagliari.

Le quattro unità navali rappresentano alcune delle molteplici capacità possedute dalla Marina Militare volte a garantire la sicurezza delle vie di comunicazione e a sviluppare la conoscenza scientifica dell’ambiente marino e della sua biodiversità nell’ambito della attività duali e complementari svolte dalla Forza Armata a favore della collettività e del mondo accademico e scientifico.

Nave Aretusa è, infatti, una delle unità oceanografiche della Marina Militare che ogni anno svolgono le campagne idrografiche volte all’aggiornamento della documentazione nautica di responsabilità dell’Istituto Idrografico della Marina di Genova (I.I.M.), alla verifica e definizione dei fondali marini e allo studio dei parametri chimico-fisici delle acque, spesso in collaborazione con enti ed istituti di ricerca, mettendo a disposizione la moderna strumentazione ed il personale idrografo altamente specializzato.

I cacciamine Alghero e Numana, invece, sono in grado di svolgere attività di localizzazione, identificazione, neutralizzazione di mine navali, residuati bellici e di ordigni, per garantire la sicurezza della navigazione ma anche per supportare il mondo della ricerca e della conservazione dei beni archeologici subacquei. Per effettuare queste operazioni l’unità è dotata di veicoli subacquei filoguidati Remotely Operated Vehicle (ROV) e si avvale di operatori del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare.

Nave Palmaria è una unità adibita al controllo e alla manutenzione dei fari e dei segnalamenti marittimi nazionali di responsabilità della Marina Militare.

Le unità parteciperanno nei prossimi giorni all’esercitazione “Mare Aperto 2018-II”, che vedrà impegnato un dispositivo aero-navale della Marina Militare in attività addestrativa nel Mediterraneo Centrale, condotta allo scopo di favorire il processo di integrazione tra le Unità per assicurare la tutela degli interessi nazionali, la protezione delle linee di comunicazione marittima e le attività di presenza e sorveglianza nel bacino del Mediterraneo.

Le navi saranno ormeggiate presso il molo Ichnusa del porto di Cagliari e saranno aperte al pubblico per le visite a bordo nei seguenti giorni e orari:

     sabato 6 ottobre: dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00

     domenica 7 ottobre: dalle ore 10.00 alle ore 12.00.

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«L’innovazione tecnologica è patrimonio di tutti, e noi abbiamo il compito di valorizzarlo, migliorarlo e garantire continuità ai grandi progetti a prescindere dalle fisiologiche alternanze politiche e amministrative. In tutta la Sardegna abbiamo competenze e un ambiente scientifico eccellente, dove attraverso il digitale si possono raggiungere risultati straordinari e superare il gap geografico dovuto all’insularità. Solo con l’alta tecnologia possiamo stare al centro del mondo pur essendo un’isola periferica.»

L’ha detto il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, intervenendo alla Conferenza GARR 2018 organizzata all’Università di Cagliari. GARR è la rete nazionale a banda ultralarga dedicata alla comunità dell’istruzione e della ricerca. Il suo principale obiettivo è quello di fornire connettività ad alte prestazioni e di sviluppare servizi innovativi per le attività quotidiane di docenti, ricercatori e studenti e per la collaborazione a livello internazionale. 

«In questi anni abbiamo puntato su importanti scommesse, investito molto, le abbiamo sostenute e continueremo a farlo. Abbiamo dato vita al Joint Innovation Center insieme a Huawei e al Crs4, unico in Europa per le Smart and Safe City. Abbiamo Luna Rossa che è sì una sfida sportiva ma anche una sfida ad alta tecnologia, siamo stati una delle prime regioni in Italia a istituire il Digital Innovation Hub per l’industria 4.0, supportiamo il progetto Aria, dove con l’Istituto nazionale di fisica nucleare e l’Università di Princeton utilizziamo le nostre miniere ormai abbandonate, ma dove ci sono ancora grandi competenze ingegneristiche – ricorda Raffaele Paci -. Con lo stesso principio, restituire nuova vita a importanti testimoni del passato come sono le nostre miniere attraverso l’alta tecnologia, stiamo candidando la miniera di Sos Enattos a Lula per ospitare il laboratorio avanzato sulle onde gravitazionali: vogliamo essere il centro europeo di riferimento mondiale, siamo in concorrenza con il consorzio Olanda Germania e Belgio, ma noi abbiamo condizioni migliori di tutti. Se riusciamo a spuntare la candidatura, riceveremo centinaia di milioni di euro europei.»

Fondamentale per portare avanti questi importanti progetti, secondo il vicepresidente ed assessore della Programmazione, il capitale umano. Ovvero la giusta formazione universitaria per garantire le professionalità indispensabili a gestire, per esempio, i big data e gli open source. «Anche per questo la collaborazione fra istituzioni è fondamentale, infatti, la Regione finanzia l’Università, perché le risorse dello Stato non sono sufficienti, e lo facciamo con convinzione, perché sappiamo che solo con il capitale umano ci può essere il salto di qualità. Abbiamo firmato qualche giorno fa un importante accordo con Accenture, abbiamo la nostra vetrina su Amazon, tante multinazionali guardano alla Sardegna come luogo ideale dove insediarsi, per la qualità della vita e le competenze tecnologiche e digitali. Dobbiamo continuare a lavorare in sinergia e nel lungo periodo – conclude Raffaele Paci – dare continuità e mai interrompere questo importante percorso di crescita». 

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I deputati europei chiedono un taglio del 40% delle emissioni di CO2 delle nuove auto entro il 2030 ed un rapido assorbimento da parte del mercato delle auto elettriche e a basse emissioni.

Nel progetto di legge votato oggi, i deputati hanno proposto di fissare la riduzione delle emissioni delle nuove autovetture al 40% entro il 2030, con un obiettivo intermedio del 20% entro il 2025 (anno di riferimento 2021). Un taglio più significativo rispetto al 30% chiesto dalla Commissione Europea. Obiettivi analoghi sono fissati per i nuovi furgoni.

I costruttori le cui emissioni medie di CO2 supereranno tali obiettivi pagheranno un’ammenda al bilancio dell’UE. Tali fondi saranno destinati ai lavoratori altamente qualificati colpiti da cambiamenti nel settore automobilistico.

Le case automobilistiche dovranno inoltre garantire che i veicoli a emissioni zero e a basse emissioni – ZLEV (auto elettriche o veicoli che emettono meno di 50 g CO2/km) abbiano una quota di mercato del 35% sulle vendite di nuove auto e furgoni entro il 2030 e del 20% entro il 2025.

Test delle emissioni in condizioni reali entro il 2023 

Il Parlamento invita la Commissione europea a presentare, entro due anni, una proposta per introdurre test delle emissioni di CO2 in condizioni di guida reali, utilizzando un dispositivo portatile come quello recentemente introdotto per la valutazione delle emissioni di NOx. Fino ad allora, le emissioni di CO2 dovrebbero essere misurate sulla base dei dati dei contatori del consumo di carburante delle automobili. Il test delle emissioni in guida reale deve essere operativo dal 2023, chiedono i deputati. 

Impatto sociale della decarbonizzazione

I deputati riconoscono che una transizione socialmente accettabile e giusta verso una mobilità a emissioni zero richiede cambiamenti in tutta la catena del settore automobilistico, con possibili impatti sociali negativi. L’UE dovrebbe pertanto promuovere lo sviluppo delle competenze e la ridistribuzione dei lavoratori del settore, in particolare nelle regioni e nelle comunità più colpite dalla transizione, attraverso strumenti di finanziamento dell’Unione più forti. I deputati chiedono inoltre di sostenere la produzione europea di batterie.

Parlamento chiede etichettatura per meglio informare chi acquista un’auto nuova

Entro la fine del 2019, la Commissione europea dovrà proporre una legislazione per fornire ai consumatori informazioni accurate e comparabili sul consumo di carburante, sulle emissioni di CO2 e sulle emissioni inquinanti delle autovetture nuove.

A partire dal 2025, le case automobilistiche dovranno comunicare alla Commissione il ciclo di vita delle emissioni di CO2 delle nuove automobili immesse sul mercato, utilizzando una metodologia comune.

La risoluzione legislativa è stata approvata con 389 voti a favore, 239 contrari e 41 astensioni. I ministri dell’UE adotteranno la loro posizione comune il 9 ottobre. I negoziati con i deputati al Parlamento per un accordo in prima lettura inizieranno quindi il 10 ottobre. 

I trasporti sono l’unico settore importante dell’UE in cui le emissioni di gas a effetto serra sono ancora in aumento. Per rispettare gli impegni assunti alla COP21 nel 2015, la decarbonizzazione dell’intero settore dei trasporti deve essere accelerata, sulla via dell’azzeramento delle emissioni entro la metà del secolo.

Allo stesso tempo, il settore automobilistico globale sta cambiando rapidamente, in particolare per quanto riguarda i gruppi propulsori elettrici. Se le case automobilistiche europee si impegneranno tardi nella necessaria transizione energetica, rischieranno di perdere il loro ruolo guida.

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Stamane si è insediata, all’assessorato del Lavoro, la Commissione per la cooperazione sociale, per svolgere i compiti previsti dalla legge regionale n. 16 del 22 aprile 1997, che disciplina il settore della Cooperazione sociale nel territorio dell’Isola.

Presieduto dall’assessore del Lavoro, Virginia Mura, l’organo consultivo è formato da dieci componenti, con una folta rappresentanza del mondo cooperativo. All’ordine del giorno l’esame della situazione delle cooperative sociali che hanno perso i requisiti per l’iscrizione all’Albo regionale che le raggruppa, che consente di ricevere i benefici previsti dalla legislazione vigente, nazionale e regionale.

Tra le risultanze della seduta di insediamento, i componenti della Commissione hanno condiviso all’unanimità l’apprezzamento per il lavoro svolto dal competente servizio dell’assessorato, per aver realizzato un procedimento atteso da vari anni.

La Commissione ha, inoltre, sottolineato il grande impegno degli uffici nel predisporre l’informatizzazione della procedura di iscrizione all’Albo, in un anno e mezzo di lavoro, e nell’effettuare in modo certosino i controlli sulle cooperative.

Sull’istruttoria effettuata in ordine al possesso dei requisiti per il mantenimento dell’iscrizione all’Albo, è emerso che 234 cooperative sociali non possiedono più l’insieme di caratteristiche previste dalla legge.

Illustrate tutte le condizioni emerse rispetto a tali requisiti, la Commissione ha reso parere favorevole al procedimento indicato dall’assessorato: un preavviso sull’imminente cancellazione dall’albo e, in assenza di osservazioni valide da parte di ciascuna cooperativa contattata, l’adozione dell’atto entro la fine di ottobre.

La Commissione si riunirà nel mese di novembre per verificare l’andamento dell’azione appena descritta.

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Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato lo studio della perimetrazione del Piano di Assetto Idrogeologico, ai sensi dell’art. 8 delle Norme Tecniche di Attuazione del P.A.I., nel territorio comunale di Carbonia, alla scala dello strumento urbanistico vigente (PUC adeguato al PPR). Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Paola Massidda per «l’approvazione di un atto fondamentale per la pianificazione del nostro territorio. Uno strumento in grado di studiare in modo completo il nostro territorio comunale, aiutandoci a comprendere alcuni fenomeni geologici, idrogeologici e geotecnici, e consentendoci, seppur in un secondo tempo, di mitigare i rischi ad essi connessi».

Il lavoro è stato coordinato a livello comunale dai due assessorati competenti: Urbanistica e Ambiente, guidati rispettivamente da Luca Caschili e Gian Luca Lai.

«Questo nuovo piano nasce a seguito di un incarico iniziato nel 2014 e porta a compimento un atto che valuta tutto il territorio comunale alla scala dello strumento urbanistico vigente – ha spiegato l’assessore dell’Urbanistica Luca Caschili -.  Si tratta di un punto di partenza, cui seguiranno altri studi necessari per dare esecuzione all’art. 37 del P.A.I., stabilendo in modo preciso dove si può agire, come e con quali costi, per limitare e mitigare la pericolosità e il rischio conseguente. L’elemento P.A.I. è uno strumento conoscitivo che ci aiuta a capire meglio alcuni fenomeni, a conoscerli e individuarli, per poi poterli gestire ed, eventualmente, arginare. Ma non solo. Si tratta di uno strumento che aumenta la nostra consapevolezza, perché ci aiuta a riconoscere due temi che spesso sono stati disconosciuti: l’acqua e la geologia. Non a caso, in passato, erano stati tombati i rii, cancellati i canali di guardia, costruite strutture, fabbricati e abitazioni, dove esse non potevano essere edificate. Con l’approvazione del P.A.I. si stabiliscono dei vincoli in base al livello di pericolosità individuato, metodologie e norme chiare a cui i progettisti dovranno attenersi:»

«Lo studio, fino al riscontro che dovranno dare gli uffici regionali competenti, si somma al P.A.I. vigente, che si era però limitato ad indagare una sola porzione del territorio, il Rio Cannas e il Rio Santu Milanu – ha precisato l’assessore dell’Ambiente Gian Luca Lai -. Questo nuovo piano, invece, si allarga a tutto il territorio, suddividendolo in 9 bacini e studiandone, nel dettaglio, gli attraversamenti fluviali. Sono stati definiti 4 livelli di pericolosità (idraulica e geologico-geotecnica) crescente da 1 a 4. Nelle zone di massima pericolosità molte opere non potranno essere realizzate.»

Gli elaborati tecnici relativi alle parte idraulica e geologico-geotecnica sono stati presentati e illustrati nel corso di una seduta -svolta con i membri delle commissioni consiliari congiunte – che è stata promossa al fine di favorire la collaborazione e la condivisione tra i consiglieri comunali e i tecnici. All’incontro, hanno partecipato gli assessori competenti, il dirigente dell’Ufficio Tecnico ing. Alberto Siletto, il responsabile unico del procedimento aArch. Enrico Potenza e i progettisti, i veri artefici del Piano, l’ing. Nicola Todde, il geologo Lorenzo Ottelli e l’ing. Paolo Montisci.

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L’autunno in Costa Smeralda sarà ricco di opportunità grazie a “Smeralda Holding per il territorio”, il programma di iniziative gratuite che la società del Gruppo Qatar Holding rivolge alla comunità locale, con l’obiettivo di supportare la crescita sociale ed economica dell’area attraverso un’offerta sempre più ampia di progetti per l’educazione, la formazione professionale e la pratica sportiva.

Oltre a rinnovare l’appuntamento con le attività che hanno già ottenuto ottimi risultati in termini di partecipazione e gradimento – come i corsi di inglese della Sardinia English Academy, i corsi di golf al Pevero Club e i corsi di tennis e padel al Cervo Tennis Club – quest’anno Smeralda Holding inaugura una nuova iniziativa dedicata ai giovani startupper, che conferma ulteriormente l’impegno della società a offrire occasioni di crescita personale, professionale e lavorativa.

Il calendario autunnale esordisce il 22 ottobre con la “Sardinia English Academy”, il programma di corsi di lingua inglese riservato ai residenti nei Comuni di Arzachena e di Olbia, che dal 2014 ha contribuito a migliorare le competenze linguistiche di oltre 600 studenti e per la fine dei corsi prevede la consegna ai partecipanti un attestato ufficiale corrispondente al proprio livello di conoscenza della lingua.

Sempre il 22 ottobre ricominceranno le lezioni di tennis e padel per principianti al Cervo Tennis Club e, nel mese di novembre, i corsi di golf al Pevero Golf. Si rinnova così l’impegno di Smeralda Holding per valorizzare la pratica dello sport garantendo ai partecipanti l’opportunità di cimentarsi sul campo insieme a maestri professionisti.

Quest’anno, inoltre, è previsto un bando, che sarà pubblicato a breve, per la concessione temporanea di postazioni di lavoro all’interno del “Villaggio Marina Coworkingspace” di Porto Cervo. Il concorso è rivolto a giovani imprenditori, neo-professionisti e startupper del Comune di Arzachena per agevolare la loro attività quotidiana mettendo a disposizione un ambiente stimolante e collaborativo in cui far progredire le proprie iniziative.

«Smeralda Holding per il territorio è un progetto che diventa ogni anno più intenso e più interessante – ha dichiarato Mario Ferraro, Amministratore Delegato di Smeralda Holding – nelle risposte che diamo al territorio grazie all’attento lavoro di ascolto delle esigenze e delle aspirazioni di chi vive intorno a noi. In questo percorso è fondamentale confrontarci e operare in maniera sinergica con tutte le realtà locali che condividono la dedizione e l’entusiasmo che contraddistinguono il nostro impegno per lo sviluppo economico e sociale del territorio ed è nostra intenzione continuare a essere un riferimento e un supporto costante per la comunità locale attraverso iniziative per migliorare la formazione, il lavoro, lo sport, il tempo libero.»

 

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Lo scorso 29 settembre si è svolta la giornata di premiazione dei partecipanti al 33° Premio Letterario “Giuseppe Dessì”, che il Parco Geominerario ha sostenuto con il suo alto patrocinio.

Giuseppe Dessì, scrittore e poeta di Villacidro, possiamo dire sia stato un antesignano del Parco, quando nel 1972 vinceva il Premio Strega con la sua opera “Paese d’ombre”.

Nell’opera narra del suo paese Villacidro, ma anche del vasto territorio al cospetto del Monte Linas che da Villacidro raggiunge, attraversando i luoghi e le tradizioni, i comuni di San Gavino, Guspini, Arbus, Fluminimaggiore e Buggerru.

Questo territorio cosparso di geositi di interesse internazionale, trova nella cascata di “Sa Spendula” il grande riferimento letterario che ispirò, con un sonetto, la lirica di Gabriele D’Annunzio a testimoniare l’importante apporto della letteratura nel Parco Geominerario.

Così un’appendice del sito Internet “parcodessì.it”: «L’immaginario dello scrittore si muove e spazia tra il ricco patrimonio ambientale, la cultura, le tradizioni, la storia e “preistoria” che fanno dell’isola un mondo affascinante e a tratti misterioso; quei luoghi, apparentemente fantastici arricchiti dalla “magia” letteraria sono tutti visibili nei paesi del Parco: Villacidro, Guspini, Arbus, Buggerru, Fluminimaggiore e San Gavino».

Assieme alla Fondazione Giuseppe Dessì, il Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna è impegnato a riprendere il progetto perseguito a suo tempo dalla Regione Sardegna per l’istituzione di un Parco culturale.

Oggi si sta lavorando affinché quel territorio che ha ispirato Giuseppe Dessì, fatto di cascate, di boschi, di tradizioni culturali, di geositi e di miniere, al cospetto della seconda cima più elevata della Sardegna, il Monte Linas, con tutto il suo patrimonio storico ed antropologico che lo caratterizza, possa pienamente esprimersi con la nascita di un Parco Letterario che operi in perfetta sintonia con il Parco Geominerario, arricchendone la conoscenza e la fruizione.

La nascita del Parco Letterario Giuseppe Dessì che fa proprio il tentativo regionale del 2001, non può che dare un grande apporto alla missione del Parco Geominerario, impegnato con i Geoparchi mondiali Unesco ad aumentare la conoscenza e la consapevolezza, fra le comunità residenti e non, del ruolo e del valore delle geodiversità, promuovendo le migliori pratiche di conservazione, educazione, divulgazione e fruizione del patrimonio affidatoci.

Tarcisio Agus

Presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna

Il giornalista Ferruccio De Bortoli cui è andato, assieme allo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli, il Premio Speciale Fondazione di Sardegna.

I vincitori della 33ª edizione del Premio “Giuseppe Dessì“.

 

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Il Consiglio regionale, in seduta statutaria, si è riunito sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. All’attenzione dell’Aula, un solo punto dell’ordine del giorno: la mozione n. 452 sulle criticità del sistema dei trasporti aerei e marittimi, con particolare riferimento alla situazione del vettore Air Italy e della Tirrenia.

Dopo le formalità di rito, ha preso la parola Giovanni Satta (Psd’Az), primo firmatario del documento sottoscritto da 30 consiglieri di maggioranza e opposizione.

Giovanni Satta, in premessa, ha invitato l’intero Consiglio a concentrarsi, per una volta, sull’oggetto della mozione, evitando riferimenti alle responsabilità del passato: «Il problema dei trasporti è vissuto in maniera forte dalla popolazione sarda e dagli operatori economici – ha detto Giovanni Satta – cerchiamo di trovare insieme delle soluzioni concrete».

L’esponente del Psd’Az si è quindi concentrato sulla situazione dei trasporti marittimi e sulla decisione della Cin-Tirrenia di trasferire la propria sede a Milano: «Una decisione giustificata, secondo la compagnia marittima, dalla necessità di procedere a una fusione. Una scusa che non trova nessuna legittimazione giuridica – detto Giovanni Satta – io non ci credo. La Sardegna ha subito la vendita della Tirrenia, società che continua a ricevere finanziamenti pubblici, mai nessuno da questi banchi ha chiesto di impugnare quella convenzione. L’accordo scadrà nel 2020. E’ nostro dovere lavorare per una rimodulazione della convenzione. Tirrenia quest’estate ha operato una politica dei prezzi devastante per la Sardegna. Tutto questo senza controlli e verifiche sulla qualità dei servizi».

Il primo firmatario della mozione ha poi affrontato la situazione di Air Italy che «a giugno ha deciso di trasferire 51 lavoratori da Olbia a Milano-Malpensa. «Il vettore aereo ha deciso di spostare il suo cervello operativo in Lombardia. Ciò causerebbe un ulteriore impoverimento della Sardegna e in particolare della Gallura – ha affermato Giovanni Satta – preoccupa il fatto che questa società, che aveva firmato un accordo di programma nel 2016, decida di lasciare l’Isola. Tutto il personale che si occupa della gestione dei voli opererà a Milano. Ciò significa che anche le future assunzioni saranno destinate a Milano».

Secondo il consigliere di minoranza, la decisione di Air Italy «è uno schiaffo alla Sardegna, abbiamo il dovere di intervenire. Una società privata può fare le proprie scelte, lo ha fatto anche la Fiat, però Air Italy appartiene ad un’altra società che ha interessi in Sardegna, il Qatar ha firmato diversi accordi che ora occorre rimettere in discussione. Abbiamo appoggiato la nascita del Mater Olbia ma oggi si potrebbe chiedere, visto che la Regione investe 60 milioni di euro, che i lavoratori di Air Italy trasferiti a Milano vengano trattenuti in Sardegna».

Da Giovanni Satta, infine, è arrivata una richiesta precisa alla Giunta: «Occorre costituire un tavolo tecnico che coinvolga il Governo per aprire un dialogo diplomatico che consenta di arrivare a una soluzione per assicurare il mantenimento della base operativa di Air Italy in Sardegna – ha concluso il primo firmatario della mozione – l’assessore  ai trasporti Carlo Careddu ha grande valore morale e preparazione adeguata per affrontare il problema, noi faremo la nostra parte».

E’ poi intervenuto il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi che ha subito sottolineato le criticità del sistema di trasporti aerei: «La mozione arriva in aula alla fine di una stagione turistica non esaltante e a pochi giorni dal deposito delle firme per il riconoscimento dello svantaggio dell’insularità – ha detto Luigi Crisponi – i dati Assaeroporti forniscono un quadro non esaltante: da gennaio ad agosto il numero degli utenti nazionali è in calo. Ciò dimostra che la continuità territoriale non ha funzionato. Ci sono solo due destinazioni Roma e Milano come se alle altre parti del territorio nazionale non interessasse la Sardegna. Ciò crea disagi così come crea disagio le criticità del trasporto marittimo. La Giunta regionale ha perso la rotta: la continuità territoriale non funziona, ci sono continui rincari delle tariffe, le compagnie low cost scappano».

Luigi Crisponi si è quindi soffermato sulla riorganizzazione di Air Italy. «La compagnia ha deciso di trasferire gran parte della forza lavoro che ha garantito qualità ai servizi di Meridiana. Nei giorni scorsi sono atterrati alcuni aerei della Qatar Airway con personale che arrivava tutto da fuori. Noi siamo disposti a sostenere iniziative per garantire il diritto alla mobilità dei sardi, serve un tavolo tecnico».

Critico anche il giudizio di Edoardo Tocco (Forza Italia) che ha chiesto uno scatto d’orgoglio per impedire il disimpegno della compagnia Air Italy. «E’ mancata la concertazione, questo è grave – ha detto Edoardo Tocco – una compagnia che rileva un vettore nato in Sardegna come Meridiana ha il dovere di mettersi in contatto con la Giunta. O la compagnia sta giocando al rialzo, perché altrimenti mascherare licenziamenti con trasferimenti? E’ un problema serio per chi governa la Sardegna. Quando un Governo vede andare via i propri conterranei ha il dovere di reagire».

Edoardo Tocco, infine, ha invitato la Giunta regionale a fare pressione sulla compagnia: «I proprietari hanno altri interessi in Sardegna. In questo momento siete voi che avete il dovere di reagire per dare un segnale ai cittadini e al Consiglio regionale. Assessore dimostri di far valere dignità e orgoglio dei sardi. Air Italy deve rimanere in Sardegna, la Giunta metta le cose in chiaro».

Secondo Marco Tedde (Forza Italia) la proposta di un tavolo tecnico è giusta ma non risolutiva. «Più che un tavolo tecnico serve un tavolo politico sul quale sbattere i pugni – ha detto Tedde – non è possibile che la Regione non faccia rispettare le regole e i patti sottoscritti. Qatar ha interessi milionari in Sardegna nei settori dell’urbanistica, della sanità e dei trasporti. Ha il dovere di rispettare le regole, non è possibile che a questa potenza finanziaria sia consentito tutto, non si può permettere di attaccare i politici che esprimono le loro opinioni».

Tedde ha poi criticato aspramente le politiche della Giunta in materia di trasporti: «La mancata adozione di un piano di incentivi ai low cost ha fatto perdere ad Alghero 349mila passeggeri. Sulla continuità territoriale si è consumato un flop di dimensioni epocali. Avete prima parlato di “fattive interlocuzioni” sulla continuità territoriale salvo poi ricevere un cartellino rosso da Bruxelles che vi ha costretto al ritiro del bando».

Anche sulla destagionalizzazione il giudizio di Marco Tedde è stato negativo: «Si era garantito che il primo bando sarebbe stato pubblicato a settembre con un investimento di 10 milioni di euro per i mesi di spalla. Quel bando è fermo al palo. Anche quest’anno non avremo risorse per incentivare i flussi turistici».

Il consigliere azzurro ha poi spostato l’attenzione sul trasporto marittimo: «Il settore ha registrato un aumento sconsiderato dei prezzi. Moby non ha ancora iniziato a pagare rate per l’acquisto Tirrenia che riceve decine di milioni di euro all’anno. Serve un tavolo politico su cui sbatterei i pugni. Pigliaru prenda in mano una volta per tutte le redini dei trasporti per disegnare un nuovo sistema di continuità marittima e aerea».

Per Emilio Usula (Rossomori),  il disastro del sistema dei trasporti in Sardegna rappresenta un onere per i cittadini e un danno per l’ambiente. «E’ in atto l’anestesia di un popolo. Per lo sviluppo è indispensabile un sistema dei trasporti efficiente. Il sistema-Sardegna sopporta costi aggiuntivi per la produzione e lo scambio di merci, tutti ciò grava sulla competitività delle aziende e influisce negativamente sui posti di lavoro. Lo Stato deve garantire uguali condizioni per tutti i cittadini».

Usula ha poi parlato di scelte sbagliate delle quali anche la Giunta attuale deve assumersi al responsabilità. «Air Italy si candidava a diventare compagnia di bandiera. Dove sono finiti gli accordi? Quale è l’interesse del Qatar e quale peso vuole avere la Sardegna? Per ora si mettono a rischio i posti di lavoro di 51 lavoratori che verranno trasferiti a Malpensa. Non c’è da sperare di nulla di buono nel mantenimento della centralità dell’Isola».

Secondo l’esponente dei Rossomori va superato il monopolio nel sistema marittimo. «Occorre  rivedere la convenzione con Tirrenia. La Sardegna deve avere un ruolo da protagonista magari ripensando a una flotta sarda. L’esperimento degli anni scorsi è stato gestito male ma l’idea di base era buona».

Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha definito il sistema trasporti “il problema dei problemi” perché attraversa tutti i settori economici, dal turismo al commercio. «E’ anche un problema sociale – ha sottolineato Giuseppe Fasolino – perché comprime il diritto alla mobilità dei sardi. Per non parlare della sanità: i trasporti, purtroppo, sono utilizzati da molte persone per andare a curarsi nella penisola. Purtroppo, nessuna Giunta regionale  è riuscita a risolvere definitivamente il problema ma l’attuale assessore ai Trasporti non è responsabile, ha iniziato questo lavoro da poco, ognuno si deve prendere le sue responsabilità».

Giuseppe Fasolino ha quindi puntato il dito contro il Governo nazionale: «La Sardegna fa parte dell’Italia? Esiste un governo nazionale che potrebbe intervenire? Secondo me sì, ha il dovere di intervenire».

Sulla vertenza Air Italy, infine, Fasolino ha avanzato dubbi sulla costituzione di un tavolo tecnico-politico: «Secondo me non serve a nulla – ha detto – abbiamo invece una grande opportunità: il Consiglio sostenga all’unanimità la Giunta e l’assessore ma si alzi il livello del confronto, si battano i pugni a livello nazionale. Il Governo deve convocare l’azienda. Rigotti non si permetta di bacchettare la politica. Noi abbiamo il dovere di difendere e tutelare il territorio».

Ha preso la parola Raimondo Cacciotto (Pd), che ha ringraziato l’assessore Carlo Careddu per l’impegno dimostrato per garantire il diritto alla mobilità da e per la Sardegna e nel definire il percorso della nuova continuità territoriale. “Persistono comunque delle criticità – ha detto – e da una di queste scaturisce la mozione di oggi, sulla vertenza Air Italy, un tema che sicuramente l’assessore non sta trascurando e sta seguendo con impegno per scongiurare le dislocazione del personale e ogni possibile segnale di disimpegno della compagna dell’Isola”. Raimondo Cacciotto ha anche manifestato preoccupazione per le decisioni di Ryanair rispetto allo scalo di Alghero. Per l’esponente della maggioranza bisogna aprire un tavolo con il governo sulla situazione Air Italy, Ryanair e sul nuovo modello organizzativo dell’Enav, per evitare la dislocazione dei lavoratori fuori dall’Isola e garantire la continuità territoriale.

Per Giuseppe Meloni (Pd): “Il tema in discussione oggi è uno dei più sentiti nella nostra regione”. Il consigliere ha condiviso l’impostazione del collega Satta, ossia di guardare al presente e al futuro per trovare soluzioni anziché pensare al passato. “Oggi ci troviamo con un’azienda, Air Italy, che ha approfittato di un avvicendamento al governo e ha deciso di iniziare il trasferimento e la dislocazione verso Malpensa del cuore dell’azienda”. Per Meloni il governo deve intervenire affinché i 51 dipendenti non vengano spostati e vengano rispettati i patti del 2016, compreso il reintegro dei 500 lavoratori nel corso dei tre anni. Il consigliere ha auspicato un intervento unitario del Consiglio regionale affinché venga rispettata la Sardegna e tutti i dipendenti di Air Italy. “Neanche uno deve andare a Malpensa e la moratoria di dieci giorni deve essere estesa affinché siano rispettati i patti”. Per Giuseppe Meloni, infine, sulla Continuità territoriale ci vuole un governo più vicino alla Regione affinché la Sardegna venga trattata da parte della Commissione europea al pari degli altri territori europei.

Il presidente della Quarta commissione, Antonio Solinas (Pd) ha affermato di non capire a quale flop ci si riferisce. “I flop che conosco sono quelli che ho vissuto con la Giunta Cappellacci”. Poi parlando della Tirrenia, ha aggiunto che questa Giunta regionale, “ha avuto la capacità e la forza politica, nonostante non fosse previsto, di imporre anche grazie al governo nazionale la rivisitazione della convenzione in corso d’opera, fatta esclusivamente nell’interesse dei sardi”. Antonio Solinas ha poi parlato ancora di flop dei bandi della continuità territoriale della Giunta Cappellacci “che hanno messo la Giunta nell’impossibilità di mettere in campo bandi per tre anni, perché eravamo sotto osservazione da parte dell’Unione europea”. Oggi si ripropone la flotta sarda quando le normative comunitarie parlano di altro e se di flop vogliamo parlare quello più grande è della flotta sarda”. Antonio Solinas ha poi ricordato che il 3 luglio scorso che la Quarta commissione ha approvato la risoluzione che chiedeva il rispetto dell’accordo sottoscritto dal governo con i sindacati anche di Meridiana fly, e quindi Air Italy, che aveva l’obiettivo di rafforzare Meridiana e quindi la sua sede. “Con l’acquisto di Air Italy da parte del Qatar airway, la nuova proprietà ha disconosciuto l’accordo e avviato lo smantellamento della compagnia”. Solinas ha ricordato, inoltre, che il manager di Air Italy ha avuto “un atteggiamento sgradevole nei confronti della Quarta commissione dimostrando che della Sardegna a quel gruppo poco importa”.

Dopo l’on. Antonio  Solinas ha preso poi la parola l’on. Gianni Lampis (FDI), che ha detto. “Leggo testualmente: «E’ necessario riprendere un filo interrotto dalla giunta Cappellacci e ripartire con slancio>. Questo letteralmente diceva il presidente Pigliaru in campagna elettorale nel 2014ed è in nome di queste parole che voi non potete presentarvi in quest’Aula e sostenere che sia cambiato qualcosa. La vostra idea di Sardegna non è certamente concisa con la Sardegna che avete realizzato in questi anni. La vostra politica sui trasporti e non solo non è stata quella che avete promesso, illudendo i sardi. I 51 dipendenti devono essere salvaguardati dalla politica e oggi il Consiglio darà un ampio mandato al presidente Francesco Pigliaru perché i posti di lavoro siano salvati”.

Per l’on. Pierfranco Zanchetta (Upc) “siamo finiti in un’aula di smemorati e facce toste. Non è giusto dire che le responsabilità sono della Giunta: nessuno che dice una parola sul governo gialloverde e sul ministro Danilo Toninelli che ha fatto ricevere da un usciere  il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Carlo Careddu su una vicenda così complicata. C’è un chiaro disegno della Lega di riappropriarsi di una compagnia aerea in competizione con Alitalia e avere in mano i cieli della Padania. E’ del tutto evidente che il governo attuale vuole che Air Italy lasci la Sardegna e vada al nord. Il nuovo slogan è: prima gli italiani, ché dei sardi non ce ne frega niente”.

Per l’on. Gianluigi Rubiu “i sardi sono costretti a subire scelte inadatte e intempestive, tra l’opera di Carlo Careddu e quella di Massimo Deiana. Consegnerete a chi vincerà le prossime regionali un’isola del tutto isolata e poco appetibile dal punto di vista turistico”. L’oratore ha ricostruito i passaggi della complessa  vicenda  e ha detto: “I conti di Air italy non tornano  e ci sono 20 lavoratori la cui sorte è in sospeso tra Olbia e Milano”.

Per l’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi) “non è chiaro a tutti qual è il patema che i lavoratori di Air Italy ma certamente i sardi non possono essere più isolati di così. Per colpa di chi ha amministrato la Regione: altro che tirare in ballo i disegni oscuri della Padania. Quando si discute di problemi sardi il presidente della Giunta deve sedersi nel Consiglio dei ministri, questo dice la Costituzione”.

Ha preso poi la parola l’on. Fabrizio Anedda (Misto), secondo cui “i lavoratori sono stati usati per campagna elettorale e non basta criticare il governo Di Maio-Salvini.- Trovo più giusto proporre soluzioni”.

Per l’on. Daniele Cocco (Sinistra) “è ingeneroso attaccare la Giunta regionale per la questione di Air Italy. Stranamente in questi pochi mesi Malpensa è diventata stella polare del trasporto aereo italiano. Basta con la dietrologia e la strumentalizzazione politica”.

Il Pds è intervenuto con il suo capogruppo, on. Gianfranco Congiu, che ha detto: “Abbiamo ancora cinque giorni per scongiurare il trasferimento delle maestranze ed evitare di celebrare funerali riempiendoci la bocca di epitaffi. Serve un forte mandato politico di quest’Aula per l’assessore e il presidente: i trasferimenti vanno bloccati e non è questa la sede per rinfacciarci chi ha fatto di più o di meno. Non parlo ora da difensore dei diritti dei lavoratori ma da difensore della Sardegna, che in quel lembo di terra ha visto sviluppare maestranze e industria aerea. Non dobbiamo accettare questo smantellamento del nostro patrimonio nel silenzio generale della politica”.

La capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, ha detto che “il tema dell’insularità in Costituzione è un obiettivo che si sta avvicinando alla nostra portata. Ed è di insularità che parliamo quando discutiamo del diritto di essere cittadini grazie ai trasporti. O viceversa, di non esserlo senza trasporti adeguati. La fuga di Air Italy è dovuta a ragioni di carattere economico e non è del tutto da ascrivere alla Giunta Pigliaru ma purtroppo la politica trasportistica di questa giunta non è certo stata lungimirante né efficace: non è possibile dire che va tutto bene in questo settore. Anzi”.

L’on. Alessandra Zedda ha aggiunto: “Stare dalla parte della Giunta in questa vicenda significa stare dalla parte dei sardi ed è inaccettabile che il ministro non abbia ricevuto personalmente l’assessore Carlo Careddu. Siamo in ritardo: acceleriamo subito questa battaglia e senza polemica siamo pronti a sostenere questa lotta”.

Per la Giunta l’assessore Carlo Careddu ha ringraziato l’Aula “per gli spunti e gli interventi appassionati” e ha riconosciuto che “il sistema sardo dei trasporti è lacunoso, ha un gap infrastrutturale ed è molto lontano dall’essere un sistema perfetto. Ho assunto un anno fa la delega assessoriale e ho provato a lavorare sui problemi più importanti sul tema del diritto dei sardi alla mobilità”. Nel merito l’assessore ha detto: “Sapete bene che arrivo da Olbia e che conosco bene il tema di Air Italy. Oggi abbiamo una compagine che punta a trasformare questa compagnia in un vettore europeo e con un piano industriale da medio e lungo raggio. Da qui la scelta di Malpensa. Ma noi contestiamo il fatto che si debba trasferire questo management operativo per attuare il piano industriale e gestire la flotta. D’altronde anche Ryanair sta in Irlanda ma opera in tutta Europa. Abbiamo cercato un contatto con Quatar Airways ma sino a oggi abbiamo ottenuto una moratoria mentre sono in corso le trattative sindacali. E’ una sconfitta se anche una sola persona lascerà la Sardegna ma sarà una sconfitta soprattutto se Air Italy dovesse frequentare i nostri aeroporti solo per i voli in continuità territoriale. Ovviamente sarà mia cura relazionare costantemente il Consiglio.

Per quanto riguarda la continuità territoriale stiamo seguendo i vincoli della Commissione europea ma difendendo il diritto alla mobilità dei sardi e all’accessibilità in Sardegna. Questi concetti stiamo cercando di trasfondere nel percorso amministrativo che a giorni porterà alla pubblicazione del bando, che speriamo sia appetibile per le compagnie.

Sulla privatizzazione di Arst c’è grande attenzione mediatica, comprensibile visto che si tratta della prima azienda della Sardegna: vorrei dire che non c’è nessuna privatizzazione ma una esternalizzazione del 20 per cento delle attività di Arst, come previsto dalle norme.

Sull’insularità sono invece convinto che si tratti della strada corretta: va inserita nella Costituzione. Manca però un concetto fondamentale: occorrerà che sia sostanziato nei singoli strumenti di legge e dell’Unione europea, come il regolamento sulla continuità territoriale che non può essere lasciato alla discrezionalità dei funzionari”.

E’ poi intervenuto il consigliere Giovanni Satta (Psd’Az-La Base) per diritto di replica. “Volevo ricordare all’onorevole Solinas che la mozione è firmata anche da moltissimi colleghi della maggioranza”, riscontrando che “c’è stato purtroppo il solito rimpallo di responsabilità”. Satta ha ricordato che in quest’anno ha lavorato positivamente con l’assessore Careddu sia sulla Continuità territoriale con la Corsica sia sul problema del collegamento con Piombino, che era stato eliminato dalla Moby Lines. L’esponente dell’opposizione ha preso l’impegno, a nome del Psd’Az e del segretario del partito, di prendere posizione a Roma e in tutte le sedi necessarie affinché venga portata avanti ogni azione possibile a tutela dei dipendenti di Air Italy. 

Il consigliere ha poi chiesto una breve sospensione per predisporre un ordine del giorno e dare ampio mandato all’assessore Carlo Careddu e al presidente Francesco Pigliaru per tutelare i lavoratori ed garantire che lo sviluppo dell’azienda avvenga in Sardegna e non a Malpensa.

Mario Floris (Uds),  dichiarando il suo voto favorevole all’ordine del giorno, “che come si diceva un tempo non si nega a nessuno”, ha sottolineato che il problema deve essere affrontato in un altro modo. Floris ha ribadito che la continuità territoriale deve tornare a essere responsabilità dello Stato, e “che lo Stato deve concorrere allo sviluppo socioeconomico della Sardegna”. Floris ha esortato i parlamentari sardi a unirsi per tutelare la Sardegna a prescindere dallo schieramento politico.

Per Giuseppe Fasolino (FI) “abbiamo un ordine del giorno molto più importante con cui dobbiamo cercare di risolvere il problema di queste 51 famiglie”. E ha aggiunto “che si tratta di un problema senza colore, di un problema della Sardegna”. “Dobbiamo dare forza al presidente – ha aggiunto – più è forte, più avrà possibilità di ottenere risultati a Roma”. Giuseppe Fasolino si è detto d’accordo con il consigliere Floris nel ritenere fondamentale che lo Stato affronti il problema dei trasporti della Sardegna.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha dato lettura dell’ordine del giorno presentato che, fra l’altro, impegna la Giunta a chiedere al Governo nazionale l’immediata convocazione del “tavolo di crisi” per l’esame della situazione del sistema dei trasporti in Sardegna, a seguito della mancata attuazione della continuità territoriale per le persone e le merci.

Il documento, in particolare, si sofferma inoltre sulla necessità di mantenere i livelli occupazionali di Air Italy e la permanenza lavoratori nella sede di Olbia, assicurare nell’ambito del Piano industriale della compagnia la crescita e lo sviluppo dell’asset presente nell’Isola e garantire la concreta attuazione del principio/diritto di continuità territoriale da e per la Sardegna.

Non essendoci iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione il documento che il Consiglio ha approvato all’unanimità, con 52 voti.

Al termine dello scrutinio ha tolto la seduta. Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

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Domani, mercoledì 3 ottobre, alle ore 16.00, nella sala riunioni della Torre Civica, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della IX Edizione del Carbonia Film Festival (Cinema/Lavoro/Migrazioni). L’evento è organizzato dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema e Cineteca Sarda, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia, il sostegno della Regione Sardegna e della Fondazione Sardegna Film Commission.
La rassegna, diretta dal punto di vista artistico da Francesco Giai Via, focalizza il suo punto d’osservazione su due temi: migrazioni e lavoro, assi portanti su cui si regge la storia della città di Carbonia ed elementi centrali del dibattito pubblico contemporaneo.
La IX edizione del Carbonia Film Festival si svolgerà dal 9 al 14 ottobre, con un’anteprima prevista per sabato 6 ottobre.
Tutti i dettagli della rassegna verranno presentati domani, mercoledì 3 ottobre,alle ore 16.00, nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà nella sala riunioni della Torre Civica. Per l’Amministrazione comunale saranno presenti il sindaco Paola Massidda e l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu.