24 November, 2024
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La Commissione d’inchiesta sulle vicende relative alle politiche industriali nell’area di Ottana, presieduta dal consigliere Luigi Crisponi, nel proseguo dell’attività di audizione dei vari soggetti a vario titolo interessati sulle problematiche della piana industriale, ha incontrato nella giornata di ieri, nella sede della provincia di Nuoro, l’Amministratore straordinario Costantino Tidu ed i dirigenti e funzionari del Settore ambiente dell’ente provinciale.

Nel corso dell’incontro, è emerso come affermato dai tecnici «un quadro oggettivamente complesso che presenta una rilevante serie di criticità». In primis i tecnici hanno fatto riferimento ad un quadro operativo nel campo delle bonifiche abbondantemente scaduto, dal momento che il Piano regionale presentato e avviato nel 2003 sarebbe scaduto fin dal  2009. Quindi a detta dei tecnici, si opera con un ritardo di ben nove anni senza che lo stesso Piano di gestione  sia mai stato aggiornato anche alla luce delle intervenute nuove disposizioni legislative e alla luce dei fatti che hanno via via interessato il compendio dell’area industriale di Ottana.

In particolare, è emerso a seguito di una indagine avviata nell’area del depuratore consortile, un superamento delle soglie di inquinamento  in cui fin dal 2016 è stato rilevato la presenza di tricoloroetilene con valori superiori di 1.000 volte i parametri di legge. Il tricloroetilene noto commercialmente come trielina è noto per la sua tossicità e cancerogenicità e viene sovente utilizzato nell’industria chimica come solvente. Le indagini svolte all’interno del compendio industriale non sono  state in grado di individuare la fonte del rilascio in alcuna delle aziende insediate. Gli interventi di ricognizione ad opera di Arpas sono ancora in corso e non hanno finora prodotto dati e informazioni di cui la Provincia possa disporre.

Nell’incontro è emerso anche un  superamento dei valori di mercurio nell’area relativa al comune di Bolotana, ma le indagini svolte e ancora in corso sembrerebbero privilegiare il rilascio delle sostanze attraverso fenomeni naturali e non a causa di insediamenti industriali. E’ stata anche esclusa la possibilità di rilasci dal sito di Ottana verso il comparto bolotanese stante l’attraversamento del fiume Tirso che di fatto funge da confine naturale, probabilmente insuperabile fra i due ambiti comunali. I tecnici hanno anche segnalato che nel 2014, la Provincia ha assicurato a favore del comune di Ottana la somma di 20.000,00 euro per la realizzazione di 20 piezometri per l’osservazione e l’individuazione di eventuali contaminanti a base di sostanze chimiche. Soldi che non sono mai stati spesi e chiaramente i piezometri non sono stati mai realizzati.

Alla fine dell’audizione la Commissione ha incontrato una delegazione dei lavoratori di Ottana Polimeri.

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La Giunta Pigliaru ha approvato il nuovo Statuto di Sardegna IT, la società in house della Regione che si occupa di fornire alle diverse strutture dell’amministrazione servizi strumentali nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Con le nuove disposizioni viene previsto l’ampliamento della compagine societaria con l’inclusione degli enti locali, delle aziende sanitarie della Sardegna (Azienda per la Tutela della Salute, Azienda ospedaliera “Brotzu”, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari, Ospedaliero-Universitaria di Sassari, l’Azienda Regionale dell’Emergenza e Urgenza della Sardegna), gli enti, le agenzie, le aziende e gli istituti regionali.

In questo modo tutti i nuovi potenziali soci sarebbero in grado di affidare direttamente incarichi alla società, secondo il modello dell’in house providing, per lo svolgimento di servizi strumentali nel settore dell’ICT media.

Sono stati definiti inoltre i nuovi Patti parasociali per disciplinare le modalità con le quali i soci esercitano il controllo analogo congiunto.

L’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu sottolinea che la Giunta «attraverso l’ampliamento della compagine societaria, offre la concreta possibilità agli enti locali e a una pluralità di soggetti pubblici di beneficiare di servizi altamente qualificati in grado di migliorare notevolmente l’attività amministrativa con concreti vantaggi per i cittadini. Si tratta di un’ulteriore conferma delle capacità tecniche e operative di Sardegna IT che svolge un ruolo fondamentale nel quadro del Sistema Regione».

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Appello della UilCom al Consiglio regionale della Sardegna per la tutela dei lavoratori di Tiscali. Il futuro di 650 famiglie è infatti in pericolo dopo l’accordo commerciale con cui, a fine luglio, Tiscali ha ceduto a Fastweb la piena proprietà dello spettro in banda 3,5 Ghz con cui l’azienda svizzera si assicurerà un accesso a lungo termine allo spettro per il 5G che rappresenta il futuro prossimo delle telecomunicazioni.

Per questo il segretario generale della Uilcom Sardegna Tonino Ortega ha scritto questa mattina al presidente della commissione Lavoro Piero Comandini chiedendo la convocazione urgente dei soggetti interessati (Tiscali, Fastweb e organizzazioni sindacali di categoria) affinché finalmente le istituzioni sarde diano il corretto contributo alla soluzione di questa vertenza. 

«In questi giorni è in atto l’asta per l’assegnazione dello spettro di banda restante per le frequenze del 5G a cui stanno partecipando i restanti operatori delle Telco e come lei avrà visto il valore degli spettri di banda in questione (come quello in capo a Tiscali) stanno avendo un valore ben più elevato rispetto all’accordo commerciale del 31 luglio scorso di 150 milioni di euro», scrive Ortega ripercorrendo le tappe dell’operazione che «rischia di essere devastante per il futuro delle 650 famiglie sarde di Tiscali, soprattutto, alla luce della mancanza di un Piano industriale che delinei la strategia di Tiscali per il futuro».

La Uilcom ribadisce il suo rammarico per lo spregiudicato atteggiamento imprenditoriale in Sardegna di Fastweb che, dopo la cessione della gara SPC nel 2016, ora con l’acquisizione delle frequenze 5G «continua, per la seconda volta, a spolpare dal punto di vista industriale l’azienda più importante della Sardegna nel settore Telco, si prende senza scrupoli le infrastrutture e il core business ma non tiene minimamente conto del futuro dei lavoratori in una regione caratterizzata da un altissimo tasso di disoccupazione». 

«Per questi motivi – conclude Tonino Ortega – penso che la Regione Sardegna non debba continuare a stare alla finestra ma debba essere attore principale a fianco delle organizzazioni sindacali e di tutti i lavoratori di Tiscali

 

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, ha stanziato quasi un milione di euro per aiutare gli inquilini morosi incolpevoli. Anche per il 2018 la Regione conferma lo stanziamento di 500mila euro di risorse proprie per integrare il Fondo statale e fissa le due date del bando a cui potranno partecipare i comuni.

Lo stanziamento dello Stato per l’anno in corso, pari a 376.318 euro, verrà quindi incrementato con 500mila euro di fondi regionali, da sommare alle ulteriori risorse finanziarie disponibili, pari a 73.423 euro (quota di avanzo di amministrazione 2016) per affrontare il persistere del fenomeno della morosità incolpevole.

Per velocizzare i tempi di assegnazione dei fondi, l’assessore Edoardo Balzarini ha proposto, come nell’annualità precedente, «che il bando preveda una scadenza intermedia per la presentazione delle istanze da parte dei comuni. Questo – dice l’assessore dei Lavori pubblici – per permettere alla Regione di intervenire prontamente a favore degli inquilini morosi che abbiano ricevuto avviso di sfratto entro il 15 ottobre». Secondo quanto deliberato dall’Esecutivo, la prima scadenza è fissata al 15 novembre 2018, la seconda al 31 gennaio 2019.

«Grazie allo stanziamento regionale – aggiunge Edoardo Balzarini – è possibile intervenire su un numero maggiore di comuni, oltre a quelli prioritari previsto dal Decreto interministeriale che regola lo stanziamento (comuni ATA ad alta densità abitativa e capoluoghi di provincia). La Regione individuerà ulteriori comuni ad alto disagio abitativo che possano accedere al Fondo statale o, qualora sia esaurito, alle risorse regionali disponibili, e lo farà attraverso i criteri stabiliti dalla Giunta – conclude l’assessore dei Lavori pubblici – per garantire il beneficio al più alto numero di cittadini che ne hanno necessità.»

I Comuni che hanno la priorità nella presentazione delle domande sono quelli di Alghero, Cagliari, Carbonia, Iglesias, Macomer, Monserrato, Nuoro, Olbia, Oristano, Ozieri, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, Sassari, Tempio Pausania.

L’individuazione dei Comuni non prioritari ma ad alto disagio abitativo sarà effettuata alla scadenza del bando, sulla base del rapporto tra il numero delle istanze che saranno presentate e ammesse al contributo da ogni singolo comune e il numero di abitanti dello stesso comune. L’importo massimo di contributo concedibile è di 12.000 euro comprensivi della morosità incolpevole accertata e dell’eventuale pagamento, anche in forma anticipata, delle mensilità relative ad un nuovo contratto da sottoscrivere a canone concordato.

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Il comune di Sant’Antioco ha pubblicato il bando di selezione pubblica per titoli per la formazione delle graduatorie di validità triennale per il conferimento dell’incarico di docenza nei corsi della Scuola Civica di Musica “Don Tore Armeni” dei Comuni associati di Sant’Antioco e San Giovanni Suergiu. Per i requisiti di accesso all’avviso pubblico si rimanda alla visione del bando (e dei relativi allegati) sul sito istituzionale del Comune di Sant’Antioco www.comune.santantioco.ca.it. Ogni candidato potrà presentare domanda per massimo due discipline a scelta tra tutte le discipline musicali classiche, moderne e complementari tra quelle elencate nel bando.

Le domande di partecipazione alla selezione, redatte in carta semplice esclusivamente sul modulo in allegato al bando (A), dovranno essere presentate in busta chiusa direttamente a mano o inoltrate a mezzo raccomandata A.R. alla Scuola Civica di Musica Don Tore Armeni – presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Sant’Antioco – Corso V. Emanuele, n.115, cap. 09017, entro il termine perentorio delle 12,00 di lunedì 29 ottobre 2018. La busta chiusa recante l’indicazione del mittente, all’esterno dovrà riportare la dicitura: “SELEZIONE DOCENTI PER LA SCUOLA CIVICA DI MUSICA “DON TORE ARMENI”.

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Da domenica 7 ottobre e per tutte le domeniche del mese apre finalmente al pubblico la straordinaria fortezza sardo fenicia del Nuraghe Sirai. La città di Carbonia, in collaborazione con il ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e la Cooperativa Sistema Museo, presenta l’eccezionale evento Domeniche al Nuraghe. Nelle quattro domeniche 7, 14, 21 e 28 ottobre 2018 saranno attive visite guidate ad orari fissi a cura della Cooperativa Sistema Museo, attuale gestore del Sistema Museale di Carbonia.

L’evento è stato illustrato in conferenza stampa da Sabrina Sabiu assessore della Cultura del comune di Carbonia, Carla Perra Direttore del Sistema Museale di Carbonia e Cinzia Granella di Sistema Museo responsabile del settore promozione Sistema Museale di Carbonia.

L’area archeologica fa parte del Parco Archeologico di Monte Sirai-Nuraghe Sirai e del Sistema Museale di Carbonia (SiMuC). Lo scavo è un raro caso di una concessione di ricerca affidata ad un Comune (Carbonia) attraverso il Museo Archeologico (direzione scientifica di Carla Perra). È pertanto inserito in una filiera completa dei beni culturali che va dalle indagini di scavo, al restauro, all’esposizione e alla divulgazione. Allo stato attuale, e in attesa di una prossima apertura definitiva, il Nuraghe Sirai è un cantiere di lavoro e di ricerca; l’iniziativa delle Domeniche al Nuraghe, dunque, offre l’eccezionale occasione di accedere agli scavi finora condotti ed anche a quelli in corso. Ciò è reso possibile grazie alla presenza di una squadra di lavoratori assunti per un anno dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e grazie alla Cooperativa Sistema Museo, la quale, dall’inizio della sua attività di gestione a novembre 2017, ha intrapreso una serie di interventi di promozione e valorizzazione per rafforzare la conoscenza e fruizione dell’importante circuito culturale della città di Carbonia.

La visita guidata al Nuraghe comprenderà: le fortificazioni, la porta pedonale, l’area sacra, l’officina del vetro, l’area di lavorazione delle pelli e le cortine esterne del Nuraghe vero e proprio.

Le visite si svolgeranno a cadenza oraria, con quattro appuntamenti nell’arco della giornata: ore 9.30, 11.30, 15.30 e 17.30. Il costo è di 5 euro a persona. È consigliata la prenotazione.

Domenica 7 ottobre la prima visita sarà condotta dalla direttrice degli scavi Carla Perra, alla presenza del sindaco di Carbonia Paola Massidda.

Il Nuraghe Sirai è il primo scavato scientificamente nel territorio di Carbonia, ma è soprattutto un insediamento unico, e perciò merita una visita e l’attenzione che la comunità scientifica gli ha riconosciuto, sotto almeno due aspetti. Il primo aspetto è la cronologia: si tratta, infatti, dell’unico sito in cui la fase più recente della civiltà nuragica (750-550 a.C. ca.) è documentata da un panorama completo e visibile (architettura, produzione ceramica, tecnologia, ecc.) della cultura materiale. Il secondo aspetto riguarda la tipologia dell’insediamento: una fortezza, la sola di questo periodo (625-550 a.C. ca.), cinta da terrapieni e specializzata fortemente in attività artigianali e produttive (il vetro, i metalli, le pelli, la ceramica), tanto da far pensare ad una sorta di grande “area industriale” fortificata, al servizio del comprensorio di Monte Sirai.

Questi due aspetti configurano una fase storica unica ed originale, perché originatasi all’interno di una comunità mista (composta di nuragici e fenici) e ben apprezzabile durante la visita alla fortezza del Nuraghe Sirai: dalle fortificazioni di tipo orientale all’area sacra costruita in continuità con la tradizionale architettonica, ai nuovi isolati dove la tradizione sarda si evolve in forme innovative.  

Della fortezza, che include al suo interno il grande complesso polilobato del Nuraghe vero e proprio (risalente alle ultime fasi dell’età del Bronzo), sono numerosi, infine, gli aspetti tecnologici di grande rilievo scientifico: dal ritrovamento della più antica officina del vetro della Sardegna fino alla recente scoperta di un sistema di canalizzazione delle acque piovane, che sistematizzava la raccolta dell’acqua dalla cima dell’insediamento fino ai piedi della collina.

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La “Notte dei Ricercatori”, promossa dalla Commissione Europea, ha fatto tappa a Lula, venerdì 28 settembre scorso presso lgi impianti della miniera di “Sos Enattos”, con un duplice obbiettivo: incontro dei ricercatori con i cittadini, per diffondere la cultura scientifica e l’annuncio dell’avvio di “Einstein Telescope a Sos Enattos”, progetto di un osservatorio di onde gravitazionali  di terza generazione. ET è una sfida tecnologica estrema e stimolerà sviluppi nel campo della meccanica di precisione, ottica e sistemi laser, sistemi di controllo automatici, metodi di analisi dati e computing.

L’importante sito minerario, importante tassello del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, viene candidato a nuova vita. Non solo sito turistico della memoria industriale ma nucleo di riferimento mondiale per la ricerca, in un settore che coinvolge diversi centri al mondo per svelare e conoscere meglio una delle quattro interazioni fondamentali del governo dell’universo, la gravità.

Il Parco Geominerario è presente a sostegno della comunità Lulese e del territorio, perché questa occasione, fortemente voluta dai ricercatori italiani, vinca la sfida con gli altri due candidati europei: nel Linburg, al confine fra l’Olanda, Belgio e Germania e in Ungheria.

La competizione è dura, ma “Sos Enattos” può vantare alcuni punti di forza: nel nostro geosito minerario dalle vene d’argento, regna quasi un silenzio assoluto e si trova nella regione europea fra le meno sismiche al mondo.

Bisogna far quadrato con le popolazioni e gli Enti istituzionali, dai Comuni, alla Regione e allo Stato. Un’importante opportunità di sostegno e sviluppo per le zone interne, ma anche un importante centro di prestigio mondiale per la Sardegna e lo Stato.

Le aree minerarie della Sardegna possono essere risorsa importante per l’economia  dell’isola, non solo turismo, ma gli imponenti resti dell’attività estrattiva che hanno caratterizzato l’era industriale di metà ‘800, possono essere risorsa importante per la ricerca e per una nuova economia.

A Sos Enattos, dove è già partita la realizzazione di un primo laboratorio di ricerca, vincendo la sfida, ET sarà anche un motore economico per la regione che l’ospiterà, generando lavoro e nuove competenze sia nella fase costruttiva che in quella operativa. Nella prima fase, quella costruttiva, saranno investiti un milione di euro nell’arco di 6/7 anni per realizzare il grande laboratorio costituito da tre tunnel di 10 Km di lunghezza, a formare un triangolo rettangolo sotterraneo.

La seconda fase ospiterà uno staff di 150 addetti fra ricercatori, tecnici ed amministrazione. A regime si stimano 2.425 visite annue, tra ricercatori esterni, scuole, associazioni, eventi, etc.

Insomma una prospettiva che consentirà a tanti giovani sardi di prepararsi per essere magari parte degli attori di ricerca, ma anche operatori di servizi di cui l’importante centro internazionale avrà bisogno.

Prof. Tarcisio Agus

Presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna

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Lo scorso novembre, durante i negoziati sul bilancio 2018, il Parlamento e il Consiglio europeo avevano deciso di porre in riserva 70 milioni di euro in fondi di preadesione per la Turchia (70 milioni di euro in impegni e 35 milioni di euro in pagamenti), da erogare a condizione che fossero conseguiti «miglioramenti tangibili nei settori dello Stato di diritto, della democrazia, dei diritti umani e della libertà di stampa, in base alla relazione annuale della Commissione».

Tuttavia, nella relazione annuale della Commissione europea sulla Turchia, pubblicata il 17 aprile 2018, si afferma che «la Turchia si è molto allontanata dall’Unione europea, specie per quanto riguarda lo Stato di diritto, i diritti fondamentali e l’indebolimento del sistema di bilanciamento dei poteri».

I deputati hanno perciò sottolineato come la condizione necessaria non sia stata soddisfatta.

Di conseguenza, hanno sostenuto il progetto di bilancio rettificativo n. 5/2018, nel quale la Commissione propone di trasferire i 70 milioni di euro destinati alla Turchia per rafforzare lo strumento europeo di vicinato. La somma finanzierà le azioni legate alla rotta migratoria del Mediterraneo centrale, gli impegni dell’UE a favore della Siria ed il potenziamento dell’aiuto umanitario (quest’ultimo con i 35 milioni di euro in pagamenti).

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Domenica 18 novembre, a Carbonia, si svolgeranno le elezioni dei Comitati di Quartiere. I seggi elettorali sono i seguenti:

1. Barbusi, ex Circoscrizione, via Santa Maria delle Grazie;

2. Bacu Abis, ex Circoscrizione, piazza del Minatore;

3. Cortoghiana, ex Circoscrizione, via Bresciano;

4. Is Gannaus, ex Circoscrizione, via Bramante;

5. Serbariu, ex Circoscrizione, via Lubiana;

6. Carbonia Nord, Centro Sociale, piazza 1° Maggio;

7. Carbonia Centro, ex Tribunale, via XVIII Dicembre;

8. Carbonia Sud, ex Tribunale, via XVIII Dicembre.

Sono elettori tutti i cittadini residenti nel quartiere iscritti nelle liste elettorali. 

La votazione si svolgerà Domenica 18 Novembre dalle ore 8.00 alle ore 20.00.

L’elenco degli aventi diritto al voto verrà desunto dagli archivi elettorali, così come esistenti agli atti d’ufficio al momento dell’ultimo aggiornamento di legge.

È consentita l’espressione di una sola preferenza riportando nella scheda nome e cognome del candidato scelto, in caso di omonimia deve essere riportata anche la data di nascita del candidato.

Per chiunque abbia interesse a candidarsi come componente del Consiglio Direttivo dei Comitati di Quartiere, è imminente la pubblicazione del Bando pubblico per la presentazione delle candidature alla elezione dei direttivi dei Comitati di Quartiere in cui vengono indicate le modalità di presentazione delle stesse ed il relativo modulo.

Il modulo per la presentazione della candidatura potrà essere scaricato dal sito internet del comune di Carbonia o ritirato presso la portineria del Palazzo Comunale e nelle circoscrizioni di Cortoghiana e Bacu Abis.

L’elezione del Consiglio direttivo viene effettuata dal corpo elettorale sulla base di una unica lista per Comitato. La lista è formata dai candidati inseriti in ordine alfabetico. Lo scrutinio viene effettuato subito dopo la chiusura del seggio.

Vengono eletti i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti fino al raggiungimento del numero di componenti del Consiglio Direttivo (pari a 7 membri per ogni Comitato, compreso il Presidente). A parità di voti prevale l’anzianità.

È eletto Presidente il candidato che ha conseguito il maggior numero di voti validi o, a parità di voti fra gli eletti, il più anziano di età. Il secondo in graduatoria è vice presidente. In caso di rinuncia espressa dell’avente diritto, subentrano nelle cariche i candidati che seguono in graduatoria.

L’elezione è ritenuta valida se partecipa alle elezioni almeno il 5% degli aventi diritto e se viene eletto un numero di candidati pari al numero dei componenti il direttivo.

In caso di mancato raggiungimento di tale numero minimo, si provvederà a rinnovare la procedura elettorale entro 90 giorni. 

Quorum necessari per la validità delle elezioni:

1) BARBUSI: 60 votanti (1.196 elettori)

2) BACU ABIS: 89 votanti (1.784 elettori)

3) CORTOGHIANA: 132 votanti (2.639 elettori)

4) IS GANNAUS: 53 votanti (1.054 elettori)

5) SERBARIU: 121 votanti (2.423 elettori)

6) CARBONIA NORD: 300 votanti (5.997 elettori) 

7) CARBONIA CENTRO: 293 votanti (5.854 elettori)

8) CARBONIA SUD: 346 votanti (6.923 elettori)

Gli elettori, per essere ammessi al voto, devono presentare un documento di identità.

Con successivo manifesto saranno pubblicati i nomi dei candidati al Consiglio Direttivo per ogni quartiere.

L’ex circoscrizione di Cortoghiana.

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Dopo la votazione finale su questo accordo, la legislazione rivista si applicherà alle emittenti radio e TV, alle piattaforme di video on demand (ad esempio Netflix, Amazon Video, Google Play, iTunes), a quelle di condivisione di video, come YouTube o Facebook, nonché allo streaming in diretta. 

Maggiore protezione dei minori dalla violenza, dall’odio, dal terrorismo e dalla pubblicità dannosa

I media audiovisivi dovranno predisporre misure adeguate a combattere i contenuti che incitano alla violenza, all’odio e al terrorismo, mentre la violenza gratuita e la pornografia saranno soggette a limiti ancora più severi.

La legislazione non prevede un sistema di filtri al momento del caricamento di contenuti, ma, su richiesta del Parlamento, le piattaforme dovranno creare un meccanismo trasparente e facile da usare per consentire agli utenti di segnalare i contenuti. Inoltre, i siti di condivisione video dovranno garantire una risposta rapida a tali segnalazioni da parte degli utenti.

La nuova legge UE introduce norme in materia di pubblicità e di product placement nei programmi televisivi per bambini e nei contenuti disponibili sulle piattaforme di video on demand. I deputati, durante i negoziati con i ministri, sono riusciti a inserire un meccanismo di protezione dei dati personali dei minori per garantire che i loro dati raccolti dai media audiovisivi non siano trattati per uso commerciale, per la profilazione o la pubblicità mirata.

30% di contenuti europei nei cataloghi delle piattaforme online

Al fine di sostenere la diversità culturale del settore audiovisivo europeo, i deputati hanno approvato una norma che prevede che il 30% dei contenuti dei cataloghi delle piattaforme di video on demand dovrà essere europeo. 

Tali piattaforme dovranno inoltre contribuire allo sviluppo delle produzioni audiovisive europee, investendo direttamente nei contenuti o contribuendo ai fondi nazionali. Il livello di contributo in ciascun paese dovrà essere proporzionale alle entrate nel paese in questione (lo Stato membro in cui sono stabilite le piattaforme o in quello a cui i contenuti sono destinati, interamente o principalmente).

Nuovi limiti sulla pubblicità

In base alla nuova normativa, la pubblicità potrà occupare al massimo il 20% del tempo di trasmissione giornaliera tra le 6.00 e le 18.00, con la possibilità per l’emittente di adattare la propria offerta pubblicitaria. È stata inoltre prevista una finestra di prime time tra le 18.00 e le 0.00, con un nuovo limite del 20% del tempo di trasmissione.

La legislazione comprende infine anche disposizioni che riguardano l’accessibilità, l’integrità del segnale di un’emittente, il rafforzamento delle autorità di regolamentazione e la promozione delle competenze dei media.

Prossime tappe 

La risoluzione legislativa è stata approvata con 452 voti a favore, 132 contrari e 65 astensioni. L’accordo deve ancora essere formalmente approvato dal Consiglio dei ministri dell’UE prima che la legge possa entrare in vigore. Gli Stati membri dispongono di 21 mesi dalla sua entrata in vigore per recepire le nuove norme nella legislazione nazionale.