24 November, 2024
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Sono stati siglati oggi a Villa Devoto due protocolli d’intesa tra la Regione e le società Accenture ed Avanade, per l’incremento dell’occupazione stabile di giovani laureati e diplomati presso le due imprese della ICT, un settore strategico nell’Isola grazie alle precondizioni del suo sviluppo favorite dalla programmazione regionale che punta sulla formazione dei profili professionali richiesti dalle imprese e sull’infrastrutturazione.

In base ai protocolli d’intesa firmati dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e dal presidente e AD di Accenture Italia, Fabio Benasso, le due società, Accenture ed Avanade, sono autorizzate, per i prossimi dodici mesi, ad attivare contemporaneamente tirocini destinati a giovani laureati e diplomati in un numero massimo non superiore al 20% dell’organico (comprensivo dei lavoratori assunti con apprendistato professionalizzante).

«Il protocollo che abbiamo firmato oggi è un nuovo passo nella direzione giusta – ha dichiarato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. Mettiamo tutto il nostro impegno per creare le condizioni migliori perché i nostri giovani accedano al mondo del lavoro, e lo facciano seguendo percorsi in grado di portarli ad ottenere un’occupazione tendenzialmente a tempo indeterminato. L’apertura da parte delle imprese, nel modo in cui avviene con questo accordo, li indirizza ad acquisire competenze di qualità realmente richieste dal mercato, complementari a quelle scolastiche e universitarie, così che possano accedere ad opportunità che altrimenti sarebbero loro negate. Il fatto poi che si tratti di imprese d’eccellenza nell’ambito delle nuove tecnologie costituisce per noi un valore aggiunto, perché l’esportazione del digitale non soffre le limitazioni geografiche date dalla condizione di insularità. Abbiamo bisogno che i nuovi lavori sostituiscano in fretta quelli che, ogni giorno, globalizzazione e tecnologia rendono obsoleti: andare avanti con determinazione, insieme alle imprese, significa accelerare nel modo appropriato questo processo.»

«L’Advanced Technology Center di Cagliari è l’esempio di come si possa sviluppare un ecosistema virtuoso in grado di riunire intorno ad un progetto comune aziende e istituzioni locali. È grazie alla cooperazione tra pubblico e privato che si riesce ad imprimere un’accelerazione alla crescita dei territori, a favorirne l’innovazione, lo sviluppo tecnologico e l’occupazione – ha commentato Fabio Benasso, presidente ed amministratore delegato di Accenture Italia -. Dal lancio del centro, a settembre del 2015, abbiamo voluto puntare sulla valorizzazione dei talenti locali per consentire loro di creare valore lì dove si sono formanti. Il centro ha inoltre un respiro internazionale, inserito all’interno delle più grande rete di centri di competenze al mondo, l’Accenture Global Delivery Network con 50 hub nel mondo – di cui 6 in Italia –  che servono più di 2.100 aziende. Attualmente a Cagliari sono impiegate 433 persone e contiamo di continuare a crescere. La firma del protocollo rafforza ancora di più la partership stretta con la Regione Sardegna e rappresenta un ulteriore passo avanti che ribadisce la presenza di una nuova eccellenza nel nostro Paese.»

«I tirocini in partenza, grazie all’accordo siglato oggi, consentono ai nostri giovani, ragazze e ragazzi con un’istruzione d’eccellenza, la realizzazione successiva di occasioni di lavoro stabile e di qualità – ha dichiarato l’assessora del Lavoro, Virginia Mura -. La Regione s’impegna a favorire l’occupazione stabile anche attraverso l’istituto del tirocinio e crede in progetti sperimentali come quello al via oggi, perché si affida a realtà come Accenture ed Avanade, che in Sardegna hanno già testato con successo altre esperienze di politica attiva, con l’interesse reale ad accogliere stabilmente in azienda giovani laureati e diplomati.»

A soli tre anni dall’inaugurazione del Centro di eccellenza tecnologica di Cagliari si pongono in essere le condizioni per un ulteriore rafforzamento del polo sardo di Accenture e Avanade che, con le 111 assunzioni realizzate negli ultimi 12 mesi, ha già raggiunto il numero di 433 dipendenti. Gli accordi siglati oggi consentiranno infatti l’assunzione nei prossimi 18 mesi di ulteriori 100 talenti.

Mediante i protocolli, infatti, le Aziende si impegnano ad assumere entro il 31 marzo 2020, con contratto di apprendistato professionalizzante o a tempo indeterminato, il 75% dei soggetti impegnati nei tirocini attivati nel periodo dal primo settembre al 31 luglio 2019, al netto dei tirocinanti che dovessero interrompere volontariamente il tirocinio e di quelli che dovessero rifiutare l’offerta di assunzione.

Inoltre, nell’ottica di favorire l’adozione di tipologie contrattuali stabili e di valorizzare l’acquisizione di contenuti lavorativi professionalizzanti, le due società si impegnano a dare continuità, nella modalità del tempo indeterminato, al 75% degli apprendisti già in forza, che completeranno il periodo di apprendistato nel periodo tra il primo settembre 2018 il 31 agosto 2019, al netto degli apprendisti che dovessero interrompere volontariamente il rapporto di lavoro. Allo stato attuale l’organico del centro d’eccellenza sardo di Accenture ed Avanade include nelle 433 unità i 218 apprendisti e 21 stagisti. 

Regione e Società si incontreranno con cadenza quadrimestrale per monitorare in itinere l’andamento dei percorsi di inserimento, con particolare riguardo alla realizzazione del progetto formativo individuale, e l’assolvimento dell’impegno alla progressiva stabilizzazione occupazionale dei tirocinanti e degli apprendisti.

Il presupposto normativo dell’operazione è nelle nuove “Linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento”, approvate in sede di Conferenza Stato-Regioni il 25 maggio dello scorso anno e recepite dalla Regione Sardegna con la deliberazione della Giunta n. 34/7 dello scorso 3 luglio. La delibera regionale consente di stipulare protocolli d’intesa con soggetti ospitanti per la realizzazione di progetti sperimentali, che abbiano l’obiettivo di stimolare ulteriormente l’incremento dei tassi di assunzione dei tirocinanti, anche in deroga ai limiti numerici all’utilizzo dell’istituto del tirocinio in rapporto alle dimensioni dell’organico aziendale.

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Ultime due giornate, a Villacidro, per il cartellone culturale e di spettacolo che fa da cornice al Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario che sabato scorso ha incoronato i vincitori della sua trentatreesima edizione.

Domattina (martedì 2 ottobre), ancora un doppio appuntamento in programma per le scuole con Luigi Dal Cin: il prolifico autore ferrarese di narrativa per ragazzi terrà due incontri-spettacolo (proposti in collaborazione con il Festival Tuttestorie di Cagliari), alle 9.00 e alle 11.00 al Mulino Cadoni. 

In serata, invece, si ride nella Palestra in via Stazione conDario Vergassola ed il suo recital “Sparla con me”. Prendendo spunto dal successo della trasmissione “Parla con me”, il comico spezzino presenta i momenti più esilaranti dei suoi incontri nel salotto televisivo di Serena Dandini mentre ripercorre, con la sua verve satirica e l’inconfondibile parlantina, la strada segnata dal calore degli amici del bar, la non semplice relazione familiare con la suocera, la movida davanti all’unico bancomat di La Spezia, i suoi ricordi di bambino quando sognava di poter divenire un moderno Robin Hood, e quella volta che gli fu regalato il vestito da Zorro in occasione del suo ventiseiesimo compleanno.

La serata, con inizio alle 21.30 e ingresso gratuito, recupera la recita di Dario Vergassola rinviata martedì scorso a causa dei ritardi dei voli dovuti alla chiusura dell’aeroporto di Pisa per il grave incendio che ha interessato il Monte Serra.

 Spazio ancora alle scuole nella giornata conclusiva di mercoledì 3 con gli incontri – sempre al Mulino Cadoni alle 9.00, alle 11.00 e alle 15.00 – con Sonia Basilico, lettrice per bambini e cantastorie appassionata di letteratura per l’infanzia, attiva nella formazione per adulti nel campo dell’orientamento bibliografico e dell’utilizzo dei testi nelle attività scolastiche.

Poi, in serata, sipario finale sulla trentatreesima edizione del Premio Dessì con lo spettacolo della compagnia La Maschera “Federico García Lorca”, di e con Nino Landis, Enzo Parodo, Valentina Trincas, Erminia Contu, Carlo Plumitallo, Carlo Mura e Peppe Pili, in scena alle 20.00 nel cortile di Casa Dessì (o nella Palestra di via Stazione in caso di maltempo).

 

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Parola d’ordine, informare. Andare in ognuno dei 24 paesi coinvolti, chiamare gli imprenditori potenzialmente interessati, spiegare quali sono gli strumenti che la Regione mette a loro disposizione per rilanciare gli investimenti. È iniziato oggi, con l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, il percorso di animazione territoriale per le imprese all’interno del piano regionale “Unità per Ottana”, 8 tappe per i 24 paesi interessati, in vista del bando da 4 milioni di euro che sarà pubblicato dalla Regione entro novembre. Dopo la tappa di oggi a Ottana, la prima delle 8  programmate per tutto ottobre, l’animazione proseguirà a Teti, Orani, Macomer, Gavoi, Mamoiada, Bolotana e Ovodda. Con l’assessore Paci, coordinatore dell’Unità per Ottana, erano presenti il presidente della Camera di Commercio di Nuoro, il sindaco di Ottana, Franco Saba, ed il commissario della Provincia, Costantino Tidu.

«L’animazione territoriale ha un doppio obiettivo: informare le imprese del territorio di tutte le opportunità e gli strumenti a loro disposizione e, allo stesso tempo, raccogliere le loro indicazioni per individuare i settori migliori su cui indirizzare il bando, che deve essere perfettamente calibrato sulle esigenze e le caratteristiche del territorio – spiega l’assessore Raffaele Paci -. Sono più che convinto che qui a Ottana ci sia un sistema da far rinascere e rivivere, un sistema che ha i suoi valori e le sue ricchezze, un sistema che attraverso l’impresa può puntare sull’enogastronomia, sull’ambiente, sulla qualità della vita. Con la task force regionale diamo una risposta straordinaria a una crisi straordinaria, a un territorio straordinario, che più di altri ha pagato la crisi: il bando mette a disposizione 4 milioni di euro, interamente destinati alle imprese nuove o già esistenti, localizzate o che si localizzeranno nell’area di riferimento.»

Il percorso di animazione territoriale si snoderà in diverse azioni operative: creazione di laboratori per le imprese, audit del territorio e individuazione degli ambiti d’intervento cruciali per lo sviluppo dell’area, assistenza tecnica sul Bando Territoriale. Nella fase di analisi economica e dei fabbisogni sarà posta una particolare attenzione all’individuazione dei punti di forza e debolezza, alle potenzialità del territorio e alle strategie per lo sviluppo locale e delle imprese. È stato poi costituito uno sportello permanente a Ottana per incontri con le imprese esistenti o di nuova costituzione, che saranno supportate anche per la partecipazione al bando dopo averne acquisito aspettative e richieste.

Complessivamente, l’intervento Unità per Ottana, avviato dalla Giunta a giugno scorso, muove finora complessivamente 16,4 milioni di euro ed è diviso in tre ambiti tematici. I primi due coinvolgono l’intera area vasta (Austis, Birori, Bolotana, Borore, Dualchi, Gavoi, Lei, Lodine, Macomer, Mamoiada, Noragugume, Ollolai, Olzai, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana, Ovodda, Sarule, Silanus, Sindia, Teti, Tiana) e prevedono Politiche attive per i lavoratori e, appunto, bandi mirati per le piccole e medie imprese del territorio. La terza azione riguarda le Infrastrutture e l’attrazione di grandi investimenti nell’area del consorzio industriale (Ottana, Bolotana, Noragugume).

«Siamo convinti che un futuro per questo territorio è assolutamente possibile – ribadisce il vicepresidente della Regione -. Ma si deve riuscire a rilanciare un’idea di sviluppo locale, a far ripartire le produzioni tipiche, a valorizzare agroalimentare, artigianato, distretto culturale per attrarre turismo e rilanciare l’economia. Dobbiamo lavorare per creare uno sviluppo diverso, sostenibile, capace di portare nuova occupazione. Questi sono gli obiettivi del bando che sarà pubblicato in autunno, e che per essere il più efficace possibile sarà preceduto da questa importante fase di preparazione. Oggi abbiamo fatto un altro pezzo di strada insieme – conclude Raffaele Paci -. Diamo così speranza a chi in questo territorio vuole restare e costruire la sua vita e il suo futuro.»

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Mercoledì 3 ottobre l’VIII Festival pianistico del Conservatorio prosegue con il primo dei concerti dedicato all’integrale dell’opera pianistica di Claude Debussy, a cui quest’anno la manifestazione è dedicata in occasione del 150° anniversario della morte.

L’appuntamento è alle 18.00 nell’auditorium dell’istituzione musicale (Cagliari, piazza Porrino) per una serata che proporrà le serie delle “Images”, scritte dal grande compositore francese tra il 1894 e il 1912.

Ad affrontare i brani, “Images oubliées e Images 1ère série”, sarà il pianista Marcello Calabrò, mentre il compito di misurarsi, con le “Images 2ère série” è affidato a Francesca Massidda.

Chiuderà la serata Manuele Pinna che proporrà la celebre Suite bergamasque.

Nato da un progetto del pianista Stefano Figliola, docente di pianoforte nell’istituzione musicale cagliaritana, il Festival Pianistico è divenuto negli anni un sicuro riferimento per quel pubblico che sempre più numeroso e attento ne ha seguito le precedenti edizioni.

Il festival quest’anno conta sulla collaborazione con i Dipartimenti di “Teoria e Analisi, Composizione, Direzione e Musicologia, “Strumenti ad arco e a corda”, con la Sezione Interdipartimentale di “Discipline d’insieme” e con l’Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Como.

L’ingresso agli appuntamenti è libero e gratuito.

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Si è riunito oggi, nella sala Lussu di Villa Devoto, l’Osservatorio LavoRas, il piano per l’occupazione della Regione da 128 milioni di euro. LavoRas è diviso in due macromisure: Cantieri (45 milioni per quelli di nuova attivazione e 21 per quelli già esistenti) e Bonus occupazionali (61 milioni). L’Osservatorio ha il compito di monitorare l’andamento del programma, e oggi sono stati ufficializzati i dati durante la riunione con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori della Programmazione, Raffaele Paci (che cura la parte cantieri) e del Lavoro, Virginia Mura (che si occupa della parte bonus occupazionali), la conferenza permanente Regione-Enti Locali, i sindacati, i datoriali, Insar e Aspal. Per quanto riguarda la misura Cantieri, sono 371 i Comuni sardi che hanno presentato 560 progetti, con i quali saranno creati 2.784 nuovi posti di lavoro, una media di 5 posti di lavoro a cantiere. Per quanto invece riguarda la misura Bonus occupazionali, le  domande di incentivo per il bando under 35 sono 153, e riguardano 190 lavoratori. Per il bando over 35 ci sono già 67 istanze a 3 giorni dalla pubblicazione. Il bando per gli over 55, infine, sarà pubblicato entro qualche giorno.

«LavoRas è nato per dare risposte concrete e rapide all’emergenza occupazione, mettendo in moto l’economia e dunque creando le condizioni per migliorarla – dice il presidente Francesco Pigliaru -. Siamo intervenuti direttamente creando i cantieri, e allo stesso tempo con gli incentivi occupazionali abbiamo voluto aiutare le imprese ad assumere nel 2018, anche per amplificare la ripresa dell’economia. I dati oggi ci dicono che la parte che riguarda i cantieri ha funzionato e che dobbiamo perfezionare quella dei bonus, che non ha ancora raggiunto i risultati che ci aspettavamo. Sappiamo però che LavoRas è una macchina complessa e innovativa, dunque partendo dai dati emersi dall’Osservatorio rafforzeremo le parti che ne hanno più necessità, lavorando con determinazione per raggiungere gli obiettivi previsti.»

Delle 560 proposte di cantieri di nuova attivazione, 550 sono state presentate in forma singola e 10 in forma aggregata. Solo 6 Comuni non hanno presentato domanda, dunque ci sono 159.952 euro di contributi non assegnati. Insar ha completato l’istruttoria di 555 cantieri (il 99%), per un valore di 43,1 milioni (96% del totale). Di questi, 14 riguardano tipologie fuori catalogo. Il cofinanziamento comunale per i progetti istruiti e di 555.148 euro, ovvero l’1.3%. 4 progetti sono in attesa di integrazioni, uno deve essere valutato dalla cabina di regia. I 2.784 posti di lavoro attivati dai 555 progetti già istruiti si suddividono in 7 tipologie: Ambiente (208 cantieri per 1094 occupati), Beni culturali e archeologici (57 cantieri e 272 occupati), Edilizia (129 cantieri per 679 occupati), Reti idriche (8 cantieri e 69 occupati), Valorizzazione attrattori culturali (38 cantieri e 131 occupati), Patrimonio pubblico e efficientamento procedure comunali (101 cantieri per 409 posti), Interventi fuori catalogo (14 cantieri  per 130 posti di lavoro). I primi cantieri apriranno nelle prossime settimane.

«Con i cantieri diamo una opportunità immediata ai disoccupati garantendo un lavoro subito e allo stesso tempo mettiamo le basi per raccogliere frutti permanenti, perché i cantieri comunali si tradurranno in servizi migliori per i cittadini e maggiore sicurezza per il territorio. Siamo molto soddisfatti degli ottimi dati emersi oggi, con una grande risposta da parte dei Comuni che hanno presentato i loro progetti – sottolinea Raffaele Paci -. Finalmente manca pochissimo all’apertura dei primi cantieri, già nelle prossime settimane, è stato un lavoro complesso e impegnativo che però ha portato ai risultati che volevamo. La misura cantieri ha dimostrato tutta la sua efficacia, dunque la rifinanzieremo nella prossima Finanziaria per potenziarla ulteriormente.»

La parte di LavoRas dedicata agli incentivi per l’occupazione, sommabili a quelli nazionali, va potenziata e resa più efficace per dare  risultati migliori di quelli registrati fino ad oggi. È questa la conclusione condivisa oggi dall’Osservatorio. «Stiamo lavorando per rafforzare questa misura, puntando prima di tutto su una comunicazione e informazione più capillare con le aziende e nei territori – sottolinea l’assessore Virginia Mura -. Ci saranno di aiuto i job account, personale specializzato in forza all’Aspal, per informare le aziende sarde potenzialmente interessate su tutti gli strumenti a loro disposizione, per incrementare al massimo le assunzioni».

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Mentre la Gallura è ritornata in Consiglio regionale per chiedere la “restituzione” della provincia Olbia Tempio, cancellata dal referendum regionale del 2012 e “riabilitata” da quello costituzionale e di valenza nazionale, nel dicembre 2016, e chiede l’approvazione, prima della conclusione della legislatura, della proposta di legge presentata il 16 marzo 2017, dai quattro esponenti galluresi in Regione, Giuseppe Meloni (Pd), Giuseppe Fasolino (Fi), Giovanni Satta (Psd’Az) e Pier Franco Zanchetta (Upc) che, integrando l’articolo 25 della legge n. 2 del 4 febbraio 2016 (legge di riordino del sistema delle autonomie locali) punta alla riconfigurazione della provincia del Nord-Est Sardegna, nel Sulcis Iglesiente stenta a prendere forza la spinta per la “restituzione” della provincia di Carbonia Iglesias, cancellata dallo stesso referendum, insieme anche alle province dell’Ogliastra e del Medio Campidano.

Fabio Usai, consigliere comunale di Carbonia, denuncia oggi il silenzio “assordante” che grava sul problema nel Sulcis Iglesiente, rimarcando le pesantissime penalizzazioni che il territorio ha subito e continua a subire da quando è stata cancellata la provincia di Carbonia Iglesias, neppure in minima parte compensate dall’istituzione della provincia del Sud Sardegna.

«Abbiamo subito un autentico scippo – tuona Fabio Usai – ed oggi ci sono le condizioni per porre rimedio a quanto è accaduto. Dobbiamo riprenderci la “nostra” Provincia. In questi anni sono venute a mancare ingenti risorse, sia per l’espletamento delle competenze che erano in capo alla Provincia, sia per il funzionamento della stessa attuale provincia del Sud Sardegna. E’ necessaria una grande mobilitazione dei sindaci e delle popolazioni amministrate, perché si arrivi ad una proposta di legge per la “restituzione” delle quattro province cancellate dal referendum regionale con il voto di una minoranza dei sardi, considerando che il 6 maggio 2012, al referendum votò il 35,50% degli aventi diritto. E’ sotto gli occhi di tutti che i risparmi nella spesa pubblica sono stati irrilevanti e, comunque, a scapito dei servizi resi ai cittadini. In questi anni – conclude Fabio Usai – Carbonia ha perso il tribunale, la sede staccata della Camera di Commercio (ospitata a titolo gratuito nella sede dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, in via Fertilia), la sede della Guardia di Finanza, ha visto depotenziata la presenza degli uffici Inps e, insieme a Iglesias, fortemente ridimensionato il suo sistema sanitario. E’ arrivato il momento di rialzare la testa ed il primo passo non può che essere quello della richiesta di “restituzione” al territorio della provincia di Carbonia Iglesias.»

 

 

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L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha scritto al ministro Giovanni Tria una lettera in cui, all’indomani della decisione del Governo di aumentare il deficit al 2,4% per liberare 40 miliardi di euro da destinare ad altre politiche, chiarisce la posizione della Regione. Se è finito il periodo dell’austerità e della necessità di risanare il debito pubblico, allora è finito anche il tempo di pagare i 684 milioni all’anno di accantonamenti che servono, appunto, solo ed esclusivamente a sanare il debito. La lettera è stata inviata anche a tutti i parlamentari sardi. 

Di seguito, il testo integrale.

«Illustre Ministro Tria,

Prendo atto che la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza approvata dal Consiglio dei Ministri indica un rapporto tra deficit e Pil al 2,4% per gli anni 2019, 2020 e 2021, e che questo incremento dell’indebitamento pubblico permetterà di avere a disposizione circa 40 miliardi di euro in più da spendere con la manovra 2019. Non entro nel merito delle scelte operate dal Governo, che sicuramente avrà valutato attentamente gli effetti di questa decisione, anche per il futuro. Ciò che qui mi preme sottolineare nella mia qualità di responsabile del bilancio della Regione Autonoma della Sardegna, è che la scelta del Governo decreta, di fatto, la conclusione della stagione del “risanamento” dei conti pubblici dello Stato Italiano, per il quale è stato chiesto, a partire dal 2012 e anche alla nostra regione, un forte contributo sotto forma di “accantonamenti”. Se dunque è chiusa la stagione del risanamento, dovrebbe esserlo anche quella degli accantonamenti. Ricordo infatti che gli accantonamenti sono un prelievo forzato che lo Stato effettua sulle entrate dell’Irpef che lo Statuto Sardo, legge di rango costituzionale, assegna alla Sardegna. In particolare, alla Sardegna spettano i 7/10 dell’Irpef che però nella realtà si riducono ai 5/10, tenendo conto dei 684 milioni che lo Stato ha trattenuto nel 2018, così come negli anni precedenti e futuri. Ricordo anche che la Corte Costituzionale, pur ribadendo che tutte le Regioni devono contribuire al risanamento dei conti nazionali, ha in più occasioni stabilito la illegittimità di norme che prevedono gli accantonamenti per un periodo illimitato, perché di fatto modificano in modo surrettizio e unilaterale lo Statuto della Sardegna. E ricordo, infine, che l’accordo sul nostro contributo alla finanza pubblica è scaduto nel 2017 e che da allora il presidente Pigliaru ha inviato numerose e motivate richieste di forte riduzione. Tuttavia, né il Governo precedente né quello attuale hanno mai dato risposte concrete alle nostre proposte. Adesso però non ho dubbi che il Governo Conte, avendo sancito la fine del periodo dell’austerità e del risanamento dei conti pubblici nazionali, potrà restituire alla Sardegna, all’interno di quella manovra  finanziaria da 40 miliardi in fase di predisposizione, le risorse che le spettano di diritto, eliminando gli accantonamenti o riducendoli fortemente. Gli accantonamenti, infatti, erano e devono restare strettamente finalizzati solo ed esclusivamente a quella politica di risanamento dei conti pubblici a quanto pare non più necessaria. Mi sembra un atto doveroso, peraltro rispettoso delle sentenze della Corte Costituzionale, e sono certo che raccoglierà il pieno appoggio di tutti i parlamentari sardi, in quanto restituirà alla nostra Regione le proprie risorse che potremo così adeguatamente utilizzare per garantire servizi e prospettive di sviluppo ai nostri cittadini.»

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Con una mozione consiliare proposta da Francesco Agus e altri esponenti del centrosinistra in Consiglio regionale, si chiede la conclusione degli interventi previsti nel protocollo d’Intesa firmato da Regione e ministero della Difesa nel dicembre 2017.

L’Intesa era stata sottoscritta a seguito di un serrato confronto iniziato nel 2015 con il tavolo istituzionale di concertazione dedicato all’individuazione di misure di riduzione delle limitazioni sull’utilizzo del territorio isolano imposte dal Ministero della Difesa. «Gli interventi partiti a pochi mesi dalla firma dell’Intesa sono di buon auspicio – ha detto Francesco Agus -. Ora occorre concludere con il ministero della Difesa gli accordi di attuazione per la cessione definitiva delle spiagge, degli immobili e per gli altri interventi di valorizzazione del territorio. Penso che alla fine si possa chiudere definitivamente anche la partita degli indennizzi statali per i comuni sardi gravati da servitù militari». 

Per l’esponente di Campo Progressista Sardegna il cambio di Governo nazionale ha senz’altro rallentato la definizione degli atti attuativi previsti nel protocollo d’Intesa. «Apprezziamo che a Roma ci sia stata continuità di intenti nonostante il cambio di esecutivo a pochi mesi dalla firma dell’Intesa del 2017 – prosegue Agus -. Sulla bontà di questo accordo alla fine hanno convenuto anche gli esponenti sardi che sostengono il Governo. Ora però chiediamo alla Giunta regionale di verificare formalmente le intenzioni del Ministero della Difesa e stabilire i dettagli del definitivo passaggio di consegna dei beni alla Regione».

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«L’avvio della procedura di licenziamento di tre lavoratori, in atto dalla Polar a Piscinas, non può essere accettato in alcun modo. Come organizzazioni sindacali lo respingiamo al mittente. Da subito chiediamo la convocazione di un tavolo con la stessa azienda e la Confindustria per affrontare l’argomento. Sin da ora le  organizzazioni sindacali attiveranno le procedure e gli atti necessari finalizzati alla tutela e salvaguardia dei diritti dei lavoratori.»

Lo dicono i segretari Filctem CGIL Emanuele Madeddu, Femca CISL Nino d’Orso e Uiltec Uil Tonino Melis.

«Da subito, inoltre, chiediamo la convocazione urgente e straordinaria di un tavolo con gli assessorati regionali dell’industria e del lavoro per valutare tutti gli aspetti di questa vertenza. Nello specifico – concludono Emanuele Madeddu, Nino d’Oso e Tonino Melis – sollecitiamo un immediato e tempestivo intervento dell’assessorato regionale dell’industria, cui spettano le iniziative in materia di polizia mineraria, affinché siano avviate tutte le procedure ispettive necessarie per accertarsi che tutti i precetti previsti dal regio decreto del 27 siano rispettati.»

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Il comune di Sant’Antioco ricorda il Maresciallo dell’Esercito Silvio Olla, l’eroe antiochense caduto a soli 32 anni a Nassiriya, il 12 novembre del 2003. E lo fa, come di consueto, con il Memorial di calcio a undici “Silvio Olla”, giunto all’ottava edizione, organizzato daall’assessorato dello Sport, con la collaborazione della A.S.D. Isola di Sant’Antioco. L’evento vedrà la partecipazione delle rappresentative del 3° Reggimento Bersaglieri di Teulada, del 5° Reggimento Genio Brigata di Macomer, del 151° Reggimento Fanteria Sassari di Cagliari, del 152° Reggimento Fanteria Sassari di Sassari e della Compagnia dei Carabinieri di Carbonia.

La manifestazione si svolgerà mercoledì 3 e giovedì 4 ottobre, sul terreno di gioco in erba sintetica dello stadio Comunale di Sant’Antioco. Le partite saranno precedute, alle 16.00 di mercoledì, da una cerimonia militare commemorativa presso il cimitero comunale, dinanzi al monumento dedicato a Silvio Olla. Alle 17.00, prenderanno il via le partite di calcio con il match inaugurale che vedrà la rappresentativa del 151° Reggimento Fanteria Sassari di Cagliari opposta a quella del 5° Reggimento Genio Brigata di Macomer. Il Memorial si concluderà giovedì 4 ottobre, alle 18.00, con la finalissima per il primo e secondo posto, cui seguiranno le premiazioni, in programma alle 19.15.