22 November, 2024
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«Occorre prendere atto che la mobilità internazionale oggi è legata alla mancanza di prospettive economiche e più in generale a condizioni di vita non adeguate ad aspettative e speranze ed è dunque favorita dal desiderio inevitabile e inarrestabile delle nuove generazioni di muoversi e cercare nuove opportunità. La questione dei flussi migratori acquista una particolare valenza qui a Torino, città in cui tantissimi sardi hanno scelto di vivere e lavorare.»

Lo ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, con delega sui flussi migratori, che ha preso parte nel capoluogo piemontese, alle Officine Caos, all’incontro sul tema Siamo tutti in viaggio. Diritto e valore alla mobilità nell’ambito del Festival Differenti Sensazioni. È stato un proficuo confronto tra amministrazioni pubbliche impegnate nella progettualità legata all’accoglienza, all’integrazione e interazione di più cittadinanze in Sardegna e Piemonte.

Sono intervenuti anche Monica Cerutti, assessora alle Politiche giovanili, Diritto allo Studio universitario e Migrazione della Regione Piemonte, Gabriele Boccacini per la Direzione artistica Stalker Teatro/Officine CAOS, Enzo Cugusi in rappresentanza dell’associazione dei Sardi a Torino “Antonio Gramsci”, Ornella D’Agostino e Alessandra Marchi dell’associazione Carovana SMI e Alessandro Cao in rappresentanza della Caritas di Cagliari.

«In Sardegna – ha precisato Filippo Spanu – il fenomeno migratorio risulta essere sempre più di carattere strutturale, con profonde implicazioni nel tessuto sociale, culturale ed economico. Nell’isola oggi vivono oltre 50 mila stranieri che offrono un contributo significativo allo sviluppo delle comunità in cui vivono.»

«Dal 2016 – ha sottolineato l’assessore Filippo Spanu – la Regione attua una programmazione strutturata rispetto alla gestione dei flussi migratori non programmati, legati al sistema Frontex e agli arrivi dei richiedenti protezione internazionale, attraverso il Piano per l’accoglienza che rappresenta un insieme coordinato di azioni sostanzialmente riconducibili alle diverse fasi in cui si articola il sistema dell’ospitalità: dal primo soccorso all’integrazione. Parallelamente alla gestione “interna” del fenomeno migratorio con azioni da realizzare entro i propri confini regionali, la Giunta ha messo in campo politiche propositive verso “l’esterno” da attuare in raccordo sia con i soggetti istituzionali dei Paesi da cui maggiormente provengono i flussi migratori sia con le comunità straniere presenti nel proprio territorio. In questo quadro – ha concluso Filippo Spanu – si inseriscono le relazioni già avviate con Tunisia, Senegal e Uganda.»

Oggi nelle 63 strutture di accoglienza dell’isola sono presenti 2.850 richiedenti asilo. 19 i minori non accompagnati, 98 quelli che vivono insieme ai genitori.

Nell’ambito della rassegna torinese è stato proposto lo spettacolo multidisciplinare C.Arte d’imbarco, nato da un progetto dell’associazione cagliaritana Carovana e selezionato dal MIBACT tra i primi cinque progetti in Italia nel programma MigrArti/Spettacolo 2017.

Sempre oggi, a Cagliari, allo stadio Amsicora, per iniziativa della Regione Sardegna, nel corso di un’intensa giornata di sport, giovani richiedenti asilo ed atleti sardi si sono sfidati in varie discipline dell’atletica leggera: dalla velocità al mezzofondo al salto in lungo al lancio del peso.

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La Seconda commissione del Consiglio regionale, presieduta da Piero Comandini (Pd), a conclusione delle audizioni delle rappresentanze sindacali sulla vertenza Tiscali, ha approvato all’unanimità una risoluzione con la quale si impegna la Giunta a sostenere la battaglia dei lavoratori e dei sindacati per il mantenimento dei livelli occupazionali e la salvaguardia delle professionalità presenti nell’azienda di “Sa Illetta”. In particolare si chiede all’esecutivo presieduto da Francesco Pigliaru la partecipazione della Regione all’incontro in programma il prossimo 20 novembre a Roma, nella sede del ministero dell’economia e finanza, in vista di un possibile accordo finalizzato a scongiurare la riduzione del personale.

«Tiscali – così hanno spiegato nel corso dei rispettivi interventi i segretari Uil-Com (Tonino Ortega), Slc-Cgil (Roberto Camarra), Fistel-Cisl (Barbara Marongiu) – conta attualmente 650 dipendenti diretti ed un indotto che supera le 800 unità. L’intesa siglata lo scorso 30 luglio con Fastweb per la cessione a quest’ultima della licenza di Aria spa (società controllata da Tiscali) per 40 Mhz nella banda 3.5 Ghz ed un ramo di azienda di Tiscali che comprende le infrastrutture della più importante società delle telecomunicazioni in Sardegna, minaccia la sopravvivenza dell’azienda. Il rischio “spolpamento” per Tiscali – a giudizio dei rappresentanti dei lavoratori – è, infatti, concreto e l’assenza di un piano industriale preoccupa non poco chi vuole tutelare buste paga e competenze acquisite nel corso degli anni in un comparto strategico per lo sviluppo e la crescita dell’Isola.»

«Il tutto – hanno proseguito Ortega, Camarra e Marongiu – nonostante il Governo, per il tramite dell’intesa a suo tempo sottoscritta con Tiscali, abbia subordinato la proroga fino al 31 dicembre 2029 delle concessioni per le frequenze 3.4-3.6 Ghz, al mantenimento dei livelli occupazionali in Tiscali. Ed alla luce di tale constatazione, che la commissione Lavoro del Consiglio regionale ha quindi rivolto l’invito alla Giunta, perché si batta con Governo affinché siano rispettate clausole e condizioni stabilite al momento dell’accordo per la proroga dei diritti d’uso delle frequenze.»

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È stata intitolata al Cristo Risorto e dedicata ai fondatori di Stintino: questa mattina la nuova cappella del cimitero del paese è stata consacrata con una cerimonia che ha visto la partecipazione dell’arcivescovo di Sassari monsignor Gianfranco Saba. L’edificio di culto arricchisce ulteriormente il nuovo cimitero che sorge all’ingresso del paese.

«La realizzazione di questo edificio e del nuovo cimitero – ha detto il sindaco Antonio Diana a margine della celebrazione – parte da lontano, con la giunta di Lorenzo Diana ed è proseguita in questi anni, per arrivare ai giorni nostri. Fa parte di un progetto più ampio, perché vuole rafforzare lo spirito di solidarietà e sociale e che ha visto le amministrazioni stintinesi impegnate, appunto, nella realizzazione di altri edifici a beneficio della nostra collettività.»

Il primo cittadino ha ricordato quindi la palestra, la biblioteca e il progetto per la costruzione della casa per anziani e quanti con il loro impegno, dal consigliere Marco Satta – scomparso da alcuni anni – allo storico presidente del consiglio comunale Gavino Pipia, dall’assessore Angelo Schiaffino all’attuale assessore dei Lavori pubblici Antonella Mariani, hanno contribuito a raggiungere questi importanti risultati.

La realizzazione della nuova cappella rappresenta, inoltre, «un momento di testimonianza da parte dell’amministrazione comunale e della comunità, un atto di cura e rispetto della persona – ha detto monsignor Gianfranco Saba – in vita, nella morte e dopo la morte, nella vita eterna. Un atto di testimonianza che tiene sempre viva la fede». L’arcivescovo si è detto quindi contento di questa «realtà costruita in questo luogo di vita, un’architettura semplice che ispira uno slancio verso l’alto».

I lavori per la nuova cappella, completati di recente, sono stati realizzati dalla ditta Gecomar di Marco Longo con un investimento da parte del Comune di circa 260mila euro. Le opere hanno consentito di realizzare una cappella di circa 60 metri quadrati e una camera mortuaria di circa 15 mq.

L’edificio è stato progettato dall’architetto Valeria Dasara, con la collaborazione del geometra Giovanni Barabino.

In via provvisoria il piazzale antistante è stato realizzato in cemento mentre quello definitivo sarà in cemento architettonico.

Sempre nella parte nuova del cimitero, in prosecuzione del primo blocco di loculi realizzato alla sinistra dell’ingresso, è prevista la realizzazione di un nuovo gruppo di 36 loculi e 6 celle cinerarie. La costruzione partirà al termine della gara d’appalto da 40mila euro, la cui conclusione è prevista per fine anno.

Nei giorni scorsi, intanto, nell’ala storica del cimitero, l’obelisco in cemento con al vertice una croce in legno è stato sostituito da una croce in acciaio. Al termine della partecipata funzione religiosa all’interno della nuova cappella, accompagnato dal parroco di Stintino, don Andrea Piras, l’arcivescovo di Sassari ha benedetto anche la nuova croce.

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L’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari valorizza le associazioni di volontariato che operano all’interno delle sue strutture e invita quelle che volessero svolgere attività di collaborazione, per un supporto ai pazienti, a prendere contatti con l’azienda. Sono queste le finalità del regolamento per la disciplina delle attività di volontariato per la frequenza delle strutture Aou, approvato a maggio scorso con delibera del direttore generale.

L’obiettivo della direzione generale è quello di siglare nuove convenzioni, anche sulla scorta delle normative vigenti, così da rinnovare quei rapporti in fase di scadenza o già scaduti. A questo si aggiunge, l’obiettivo di censire le associazioni che operano all’interno delle strutture dell’Azienda ospedaliero universitaria.

Così in questi giorni, sulla base di un primo elenco a disposizione della struttura Affari generali, sono stati inviati una serie di questionari alle associazioni che operano all’interno dell’Aou di Sassari, per una prima ricognizione delle attività che già svolgono e che intenderebbero svolgere.

Sono stati calendarizzati, inoltre, anche i primi incontri con i rappresentanti delle associazioni di volontariato che hanno già risposto all’invito dell’azienda.

Con il nuovo regolamento si vogliono così disciplinare le modalità di accesso alle strutture e, allo stesso tempo, regolamentare l’attività, la modalità di svolgimento, gli obblighi e le tutele del volontario.

Il direttore sanitario Nicolò Orrù quindi si sofferma sul recente caso sollevato dall’associazione Sardegna Amaci. «E’ possibile che dall’elenco qualcuno sia sfuggito – afferma Nicolò Orrù – ecco perché abbiamo avviato questo censimento, che ci permetterà di individuare chi effettivamente già opera e chi, invece, vuole offrire il proprio supporto per la prima volta. Nel caso in questione, invitiamo i rappresentanti dell’associazione a prendere subito contatto con la struttura degli Affari generali che potrà fornire all’associazione i questionari e convocare i referenti per un incontro.»

«Non vogliamo escludere nessuno – aggiunge Nicolò Orrù – al contrario vogliamo avviare un’ampia forma di collaborazione con le associazioni che operano sul territorio, riconoscendo loro l’importante ruolo che svolgono, anche con finalità sociosanitaria. Non vorremo che i nostri pazienti, in particolare quelli più piccoli, si privassero di un valido supporto durante il loro ricovero.»

Un ruolo che il regolamento intende a sostegno dei cittadini come apporto complementare e non sostitutivo a quello svolto dall’azienda.

Secondo quanto previsto dal regolamento, infine, potranno fare richiesta di convenzione le associazioni in regola con le disposizioni vigenti in materia e che risultino iscritte al registro regionale del volontariato.

 

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Lunedì prossimo 29 ottobre 2018 si discuterà in Consiglio comunale a Sant’Antioco un’interrogazione, presentata da Massimo Melis, consigliere di opposizione, avente per oggetto: «Informativa stato di attuazione delle procedure del Piano Sulcis. 22 ottobre 2018».

«Non è la prima volta che porto in discussione questo tema in Consiglio comunale – dice Massimo Melis -, già in data 5 luglio 2017 avevo presentato una mozione avente per oggetto: Piano viario straordinario del Sulcis, realizzazione nuove opere della rete viaria nell’isola di Sant’Antioco. La discussione è avvenuta in data 19 ottobre, la mozione è stata respinta dalla maggioranza. Il 22 febbraio 2018 ho ripresentato la stessa mozione, assieme ad altri consiglieri comunali di opposizione, in considerazione del fatto che dalla maggioranza non scaturiva alcuna presa di posizione riguardo ad un tema di vitale importanza per il paese. Nei giorni successivi abbiamo ritirato la mozione, perché in sede di conferenza dei capigruppo il sindaco ha proposto un documento unitario, che abbracciava pienamente le argomentazioni della mozione. Con la responsabilità del ruolo che la cittadinanza ci ha dato, assieme ad altri consiglieri di opposizione, abbiamo teso una mano alla maggioranza per, scrivere assieme, e quindi approvare un atto di indirizzo forte, con il più ampio consenso possibile, da trasmettere alla Regione Sardegna affinché potesse prendere contezza della posizione politica del Consiglio comunale in carica riguardo ai lavori previsti dal Piano Sulcis, afferenti le opere di attraversamento dell’istmo e la circonvallazione.»

L’atto – rimarca Massimo Melis – è stato approvato in data 6/03/2018 con la deliberazione del Consiglio comunale numero 8 avente per oggetto: “Proposta Modifica Piano Infrastrutturale Sant’Antioco – Opere Piano Sulcis – Nuova Connessione Terrestre dell’Istmo e Circonvallazione Sant’Antioco”. Tale documento, nel recepire pienamente le argomentazioni della mozione presentata il 5 luglio 2017, e inizialmente respinta dalla maggioranza, chiede alla RAS la modifica del Piano infrastrutturale di Sant’Antioco previsto nel Piano Sulcis relativo a “Nuova connessione dell’istmo e circonvallazione Sant’Antioco”. Proponendo come soluzione più adeguata al contesto paesaggistico, sociale ed economico di Sant’Antioco: «La realizzazione di una circonvallazione leggera e alternativa, individuata, in buona parte, in una rete viaria già esistente, quindi con il minimo consumo del territorio, ubicata nella bretella che da Bega Trotta porta a Via Trilussa. Logicamente è indispensabile adeguare l’arteria alla viabilità prevista, completando il tratto mancante di collegamento con la parte finale di via Calasetta;

la riqualificazione e ristrutturazione dell’attuale ponte con miglioramento dell’aspetto visivo (realizzazione di belvedere; inserimento della pista ciclabile);

di destinare le economie derivanti dalle modifiche progettuali proposte, alla realizzazione del nuovo porto polifunzionale del Sud Sardegna sull’Isola di Sant’Antioco;

di informare la RAS di aver dato incarico, al funzionario comunale interessato, affinché dia avvio al procedimento teso alla riconsegna del ponte, attualmente in uso, ad ANAS;

di impegnare il Sindaco e la Giunta ad informare periodicamente il Consiglio comunale circa lo stato di attuazione delle procedure, con particolare riferimento alla rimodulazione complessiva del piano in ragione delle modifiche progettuali di cui alla presente proposta di deliberazione.»

«Come indicato all’ultimo punto, degli impegni della deliberazione, abbiamo atteso fiduciosamente per diversi mesi, nonostante ciò il Consiglio comunale non ha avuto più notizie dello stato di attuazione delle procedure, afferenti gli impegni della deliberazione del Consiglio comunale numero 8 del 6/03/2018 – sottolinea ancora Massimo Melis –. Nell’interrogazione che discuteremo lunedì 29 ottobre 2018, ho chiesto al Sindaco di dare finalmente notizie, se ne ha, in riferimento ai lavori sul ponte e sulla circonvallazione riguardanti il Piano Sulcis. In particolare ho chiesto al sindaco se, una volta trasmessa la deliberazione del Consiglio comunale numero 8 del 6/03/2018, abbia sollecitato la Regione Sardegna affinché ci fosse una presa d’atto ufficiale, a questo punto anche di codesto Ente, che non si limitasse a una mera menzione nello stato di attuazione, come abbiamo potuto appurare, ma che indicasse le azioni successive messe in essere, a seguito dalla citata deliberazione. Qual è lo stato attuale delle procedure, in riferimento all’oggetto, di cui è a conoscenza il Sindaco e la Giunta. A che punto è l’iter per il passaggio del ponte ad ANAS. Infine, per quale motivo, nonostante in questi setti mesi siano stati fatti diversi Consigli Comunali, il Sindaco non ha ritenuto opportuno informare il Consiglio degli sviluppi della situazione, cosa dovuta in qualsiasi caso e ancora di più in questo, tenuto conto degli impegni assunti con la deliberazione numero 8 del 6/03/2018.»

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Si sono concluse le due giornate dedicate all’approfondimento del tema del cambiamento climatico e all’ideazione di soluzioni innovative ma allo stesso tempo pratiche, di progetti che possono essere messi in campo da subito nelle città di Cagliari e Sassari.

Climathon, appuntamento mondiale sul clima che si rinnova annualmente oramai da diversi anni, ha interessato più di 100 città in tutto il mondo tra cui i due centri urbani della Sardegna, sostenuti dalla Regione.

La maratona ha coinvolto nella nostra isola circa 200 persone, cittadini e studiosi, liberi professionisti e ricercatori universitari, imprese e associazioni tutte accomunate dalla volontà di elaborare proposte per ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici o per introdurre misure di adattamento al sempre più frequente verificarsi di fenomeni climatici estremi.

«Ringrazio Cagliari e Sassari che, in continuità con l’impegno assunto nell’ambito del progetto europeo Master Adapt coordinato dalla Regione, si sono impegnate anche quest’anno ad affrontare con un evento pubblico così partecipato la sfida del cambiamento climatico. Il contributo delle città è essenziale per la pianificazione di azioni che siano efficaci e declinate sulle particolarità dei territori – ha detto l’assessore Donatella Spano partecipando ai lavori conclusivi della manifestazione in diretta da Sassari ed in collegamento con la sala del Consiglio comunale di Cagliari -. L’impegno dei cittadini serve anche di stimolo ai governi perché mantengano alta l’attenzione su questi aspetti a livello locale, con politiche e azioni che sono funzionali al raggiungimento degli impegni internazionali assunti, come ad esempio  quello di Parigi del 2015, anche alla luce delle preoccupazioni sul riscaldamento globale recentemente sollevate dal rapporto speciale del gruppo di ricerca intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), pubblicato ai primi di ottobre.»

«Il valore aggiunto di Climathon – ha precisato Donatella Spano – è la sua capacità di coinvolgere le persone, accrescendo la consapevolezza su queste problematiche e sviluppando la capacità di attivare un meccanismo di responsabilità e di volontà di impegnarsi in prima persona su questioni che non sono solo ambientali, ma anche sociali ed economiche, poiché incidono su tutti gli aspetti della qualità della nostra vita.»

«Anche quest’anno Climathon è stata un’importante occasione per riflettere sui cambiamenti climatici e sensibilizzare cittadini, studiosi e imprese su soluzioni virtuose – ha detto Francesca Ghirra, assessore della Pianificazione Strategica e Urbanistica del Comune di Cagliari C-. on la candidatura a Capitale europea della sostenibilità per il 2021 e la predisposizione delle linee guida per l’adeguamento del PUC al PPR abbiamo concentrato la nostra attenzione sulle maggiori criticità del nostro territorio: gestione sostenibile dell’acqua, mitigazione delle isole di calore e uso sostenibile del suolo. I gruppi di lavoro hanno ideato soluzioni innovative che confidiamo possano contribuire a raggiungere i nostri sfidanti obiettivi.»

«Per il secondo anno consecutivo, la città di Sassari ha accolto l’entusiasmante e importante sfida di Climathon che permette di coinvolgere professionisti, ricercatori, cittadine e cittadini attivi nell’ideazione di azioni concrete in grado di affrontare il problema dei cambiamenti climatici – ha dichiarato Fabio Pinna, assessore alle Politiche Agro-ambientali e Verde Pubblico del Comune -. Le proposte elaborate dai partecipanti nel corso delle intense 24 ore dell’evento hanno in particolare approfondito il tema dell’ottimizzazione della gestione della risorsa idrica in agricoltura. La giuria ha particolarmente apprezzato la qualità e l’elevato livello di fattibilità delle idee che certamente potranno ulteriormente essere sviluppate grazie alla collaborazione tra i partecipanti e la stessa amministrazione.»

A Cagliari il titolo dell’idea premiata è “Fuori dai nodi”, un progetto innovativo per ridurre l’uso del suolo in città, attraverso un sistema di connessione pedonale dei quartieri che valorizzi ed incrementi il verde urbano,oltre a promuovere la mobilità dolce e sostenibile.

L’idea vincente di Sassari, invece è “EBA – Efficient Blue Agricolture”, un sistema per certificare un ridotto consumo idrico nel settore agricolo a partire dall’ambito territoriale della Nurra. La certificazione consente di attribuire un marchio ai prodotti il cui sistema di coltivazione è improntato a un criterio di maggiore efficienza nell’utilizzo di acqua, grazie all’uso di infrastrutture tecnologiche e all’adozione di pratiche innovative.

I vincitori avranno l’opportunità di partecipare assieme alla Climate KIC Italia ad Ecomondo, evento dedicato all’economia circolare e allo sviluppo sostenibile che si terrà agli inizi di novembre a Rimini. Una  iniziativa organizzata per creare un ponte tra tutte le idee vincenti di questa edizione di Climathon. 

 

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Nuovo sbarco di migranti, la scorsa notte, sulla spiaggia di Maladroxia e a Cala Sapone, nell’Isola di Sant’Antioco. Su segnalazione di privati cittadini, carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Carbonia hanno rintracciato 11 cittadini extracomunitari, uomini adulti, in apparenti buone condizioni di salute, di nazionalità algerina, sbarcati poco prima nelle due località di mare. Al termine delle formalità di rito, sono stati trasportati con un mezzo della ditta convenzionata, presso il centro di accoglienza di Monastir. L’imbarcazione è stata incendiata dagli stessi extracomunitari, per riscaldarsi nel corso della notte.

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Dopo la presentazione al MEDIALAB Prado di Madrid e al teatro Barrio’s di Milano, è stato presentato ieri sera al Teatro Massimo di Cagliari, Carnival!Nairobi, un progetto di cooperazione internazionale nato tra la Sardegna e il Kenya che ha permesso di realizzare lo scorso aprile una strabiliante parata in maschera per le vie di Nairobi, ideata insieme ai ragazzi che vivono nelle strade della città.

I carri e le maschere sono stati creati durante i laboratori artistici iniziati in Sardegna a gennaio condotti dagli artisti Carlo Spiga, Francesco Medda, Augustine Namatsi Okubo e Margherita Riva nelle scuole dei comuni partner Perdaxius e Narcao ed è continuato a Nairobi a partire dal mese di febbraio, con l’obiettivo di permettere ai ragazzi protagonisti di esprimersi liberamente attraverso attività lontane dalla loro esperienza quotidiana, valorizzando il carattere, i desideri e i sogni di ognuno.

I laboratori guidati dagli artisti Derek MF Di Fabio, Matteo Rubbi, Emiliana Sabiu di Cherimus si sono svolti parallelamente all’attività di recupero dei ragazzi da parte degli educatori di Koinonia Community che, con Amani Ong, dal 1995 si occupa di accoglienza e recupero dei bambini di strada.

A prendere parte al carnevale sono stati, in particolare, i ragazzi di strada dei quartieri di Kawangware, Mtindwa e Ngong, che con la loro creatività e fantasia hanno dato vita a carri che rappresentano i loro sogni: un matatu volante (caratteristico bus per il trasporto pubblico colorato e aerografato) fatto di stoffa e bambù, un gigantesco matatu dragone cinese, una foresta di ombrelli variopinti, un negozio di ferramenta con arnesi dai superpoteri sotto forma di enormi bandiere e un carro-casa, il sogno che accomuna tutti i ragazzi che vivono in strada. Queste creazioni realizzate dai ragazzi con materiali reperiti sul posto come bambù, corde, tessuti, pannelli di legno e plastica riciclata, sono state portate in processione per le vie della città, in modo da «scalfire e tentare di modificare il pregiudizio di cui i ragazzi di strada sono oggetto», commenta Emiliana Sabiu di Cherimus e responsabile del progetto Carnival! Nairobi.

Carnival! Nairobi è anche la seconda edizione di Darajart, un progetto di residenza d’artista a Nairobi ideato nel 2010 da Marco Colombaioni, cofondatore di Cherimus e volontario di Amani (1983-2011). Quest’anno, hanno partecipato alla residenza il musicista-compositore Luca Garino (Torino) e lo scrittore Ibrahim Nehme (Beirut).

Il percorso di Carnival!Nairobi è stato raccontato e comunicato grazie alla collaborazione con LifeGate, network di comunicazione dedicato a temi di sostenibilità ambientale e sociale, che ospita un diario dei racconti dei protagonisti pubblicato sul proprio sito www.lifegate.it .

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Dal 28 ottobre al 23 dicembre al Teatro Electra di Iglesias ritornano gli appuntamenti con il festival che anno dopo anno è cresciuto, sino a diventare un importante punto di riferimento non solo della proposta culturale dell’Iglesiente, ma dell’intera isola.   

Per festeggiare quest’edizione così speciale, sono in arrivo ospiti del calibro della violinista Anna Tifu, del virtuoso del pianoforte Andrea Bacchetti che si esibirà insieme a pezzi da novanta come il flautista Giuseppe Nova ed il contrabbassista Giorgio Boffa, il chitarrista, conosciuto in tutto il mondo, Claudio Piastra sino al duo di pianisti composto da Carles Lama e Sofia Cabruja.

Saranno in tutto sei appuntamenti con la musica a trecentosessanta gradi: dal barocco alla classica, dal jazz alle musiche tradizionali dei diversi paesi del mondo.

Si parte domenica 28 ottobre alle 19.00 (tutti i concerti cominceranno a quest’ora) con BX3, Bach, Bolling, Bernstein, concerto che vedrà sul palco dell’Electra il trio formato da Giuseppe Nova, Giorgio Boffa e Andrea Bacchetti impegnato in un programma crossover capace di spaziare da Johann Sebastian Bach a Claude Bolling a Leonard Bernstein proposti in una chiave classico- jazz.

Il secondo appuntamento, domenica 11 novembre, è con “Sonate e fantasie” concerto che avrà per protagonisti Giuseppe Nese, considerato tra i flautisti italiani più interessanti della nuova generazione, e Gabriella Orlando, pianista chiamata a esibirsi nelle sale da concerto di tutto il mondo e che vanta anche collaborazioni con attori come Michele Placido, Sergio Rubini e Paola Gasmann. Il duo proporrà una serata incentrata su arie d’opera e celebri capolavori della letteratura flautistica, da Johann Sebastian Bach a Gaetano Donizetti a Paul-Agricole Genin.

La domenica successiva (18 novembre) arrivano la flautista Palma di Gaetano, il clarinettista Giordano Muolo ed il pianista Danilo Panico per un concerto intitolato Di danza in danza: musiche di Johannes Brahms, Camille Saint-Saëns, Astor Piazzolla per una serata dedicata alla danza nei suoi ritmi più diversi e travolgenti.

Domenica 25 novembre appuntamento dedicato alla musica per pianoforte a quattro mani con gli spagnoli Carlos Lama e Sofia Cabruja, duo pianistico tra i più acclamati in Europa, che si distingue per la sua spettacolare sincronizzazione e rarissima intesa reciproca. Musiche, tra gli altri, di Gioacchino Rossini, Richard Wagner e Manuel De Falla per Arie e danze a 4 mani, un viaggio musicale tra l’Europa dell’Ottocento.

Il penultimo appuntamento, domenica 9 dicembre, è all’insegna del jazz con il quartetto formato da Claudio Piastra (chitarra), Simone Pagani (pianoforte), Franco Catalini (contrabasso) e Marco Tolotti (batteria) che si esibirà in un programma crossover (da Wolfang Amadeus Mozart a Paul Desmon) segnato dalla contaminazione e fusione tra le armonizzazioni di matrice tipicamente jazzistica e le sonorità e il rigore propri della musica classica.

Domenica 23 dicembre a far calare il sipario su questa XX edizione del festival sarà la stella del violino Anna Tifu che, insieme al pianista Marco Schirru, proporrà alcune tra le pagine più belle del repertorio violinistico: da Ludwig Van Beethoven a Maurice Ravel sino a Sarasate.

Come ogni anno, anche stavolta il Festival internazionale di Musica da Camera pensa anche a diffondere la cultura musicale tra i più giovani. Lo farà con il “mini-festival”, due matinè rivolti alle scuole in programma il 12 novembre, con l’incontro dal titolo Il clarinetto e la sua storia, a cura di Lucia Porcedda (clarinetto) e Federico Melis (pianoforte) e il 19 novembre con Di danza in danza una replica del concerto della sera prima.

Il costo dei biglietti è di 7 (platea) e 5 (logge) euro. Per il concerto del 23 dicembre il costo dei biglietti è di 20 euro in platea e 15 nelle logge. Abbonamento platea 35 euro. Abbonamento fidelity platea 28 euro. Abbonamento logge 25 euro. Per gli studenti della Scuola civica di musica, della Scuola media a indirizzo musicale e del Conservatorio di Cagliari, l’ingresso è di 3 euro.

 

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Gaia Garau.

Gli esecutivi di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno deciso la proclamazione di una manifestazione unitaria in vista della discussione sul disegno di legge per la modifica dell’inquadramento contrattuale dei lavoratori dell’Agenzia Forestas che approderà in Consiglio regionale il prossimo 7 novembre. Molti lavoratori forestali sono convinti che verrà applicato il contratto dei dipendenti dell’amministrazione regionale, ma la realtà – sostengono i sindacati – è che dovrà essere comunque stipulato un contratto di comparto funzionale alle attività che svolge l’Agenzia Forestas che non sono propriamente amministrative. Per questo i confederali sono determinati a respingere con forza qualsiasi proposta peggiorativa delle condizioni dei lavoratori.

«Il Consiglio regionale sardo pensa di poter approvare un disegno di legge che mira a modificare unilateralmente l’inquadramento e le condizioni di lavoro del personale dell’Agenzia, ma nessuna decisione in materia contrattuale può essere presa senza un confronto con i sindacati maggiormente rappresentativi – sottolinea la segretaria della UILA Sardegna Gaia Garau -. Deve essere chiaro che la nostra posizione non è mai stata puramente oppositiva, ma siamo contrari a un disegno di legge che crea ulteriori disuguaglianze tra i lavoratori, ma qualora la regione intervenisse con delle proposte migliorative saremmo disponibili a discuterle

«Se la politica ha a cuore le sorti economiche e normative dei forestali non deve far altro che rimettere alla contrattazione il compito di trovare le soluzioni ai problemi che condizionano l’attività di Forestas – sostiene la segretaria generale della Flai Cgil Rita Poddesu -. Se invece qualcuno pensa che il sindacato confederale rinunci al ruolo negoziale sancito dalla Costituzione si sbaglia di grosso perché non rinunceremmo mai a garantire il riconoscimento professionale, a tutelare i lavoratori semestrali e a garantire migliori condizioni economiche che vorrebbero essere negate.»

Bruno Olivieri, segretario generale della FAI Cisl Sardegna, scongiura l’applicazione del PL 536 perché ritiene che sia un provvedimento dannoso per gli operai forestali e soprattutto per il personale precario. “Siamo preoccupati per questo intervento politico che entra a gamba tesa sul tema del contratto – evidenzia Bruno Olivieri -. Per noi la soluzione si deve ricercare nella contrattazione, strumento in seno al sindacato e tuttavia, siamo disponibili a trovare strumenti risolutivi e migliorativi a tutela di tutti i lavoratori dell’Agenzia Forestas.»

Le conseguenze peggiorative della riforma, sulle quali FAI- FLAI e UILA hanno espresso da mesi il loro dissenso, sono molteplici: la proposta di inserire tutto il personale operaio in un’unica categoria consentirebbe all’amministrazione di non dover più pagare le mansioni superiori e non dover più svolgere le selezioni; il personale operaio perderebbe le indennità che oggi ha nella sua busta paga; sarebbero sacrificati sull’altare delle imminenti elezioni regionali oltre 1250 lavoratori semestrali e 100 trimestrali, esclusi dal DDL e dallo stesso pericolosamente descritti come “lavoratori a tempo parziale”. La posizione di questi lavoratori e la futura possibilità di una loro stabilizzazione – secondo i sindacati – verrebbe infatti messa a rischio dalle implicazioni normative che questo progetto di legge porta con sé.

I sindacati confederali avevano già presentato le loro proposte di miglioramento nella piattaforma per il rinnovo del contratto integrativo, aprendo anche la strada a un rinnovo in sede regionale del contratto collettivo, vista l’impasse della trattativa nazionale bloccata dall’assenza di una controparte.

Da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil arriva quindi un richiamo forte alla politica isolana che non ha ancora risposto alle loro richieste stringenti. «Siamo consapevoli dell’urgenza di stipulare un contratto che, pur nella consapevolezza di rappresentare lavoratori che operano alle dipendenze della regione Sardegna, sia capace di risolvere tutte le questioni che nel tempo hanno condizionato negativamente l’attività svolta in Forestas – concludono i rappresentanti sindacali -. La Regione metta i lavoratori nelle condizioni di poter avere in tempi brevi uno strumento contrattuale adatto alle attività da loro svolte. Ogni altra soluzione utile solo a soddisfare esigenze di pochi non potrà trovare il nostro consenso».