E’ stata inaugurata questa mattina, a Santadi, la via Giacomo Tachis, intitolata al re degli enologi italiani.
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E’ stata inaugurata questa mattina, a Santadi, all’inizio della prima delle due giornate di iniziative (“Omaggio ad un Maestro”) organizzate dalla Cantina Santadi, la via Giacomo Tachis, intitolata a re degli enologi italiani, scomparso il 6 febbraio 2016, all’età di 82 anni. Erano presenti, tra gli altri, la figlia Ilaria, il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali Cristiano Erriu, originario di Santadi e già sindaco di Santadi; numerosi sindaci dei Comuni del Sulcis; alcuni dei più autorevoli esponenti del mondo dell’enologia italiana, al quale Giacomo Tachis ha dedicato la sua vita; numerosi rappresentanti, a vario titolo, dello stesso universo vitivinicolo nazionale; ufficiali dell’Arma dei carabinieri, con il comandante provinciale colonnello Luca Mennitti, il maggiore Pino Licari ed il comandante della Compagnia di Carbonia Lucia Dilio; Roberto Petza, uno degli chef stellati che con le loro ricette hanno partecipato alla stesura del libro.
Al termine della breve cerimonia, aperta dal sindaco Elio Sundas e conclusa dal parroco di Santadi don Giampiero Marongiu, è iniziato un interessante un incontro nella nuova elegante sala convegni, nel corso del quale è stato presentato un libro sulla vita del grande enologo, “Giacomo Tachis – Mescolavin”, pubblicato dalla Fondazione ChiantiBanca che custodirà e renderà fruibile, tra l’altro, la sua preziosa biblioteca personale.
In apertura dei lavori, moderati da Carlo Cambi, giornalista ed editore, è stato inaugurato il busto di Giacomo Tachis, con un breve discorso dell’autore Carlo Pizzichini. Sono seguiti alcuni interventi che hanno permesso di ricostruire la vita e l’operato di Giacomo Tachis: nell’ordine hanno parlato Antonello Pilloni, presidente della Cantina Santadi e grande amico di Giacomo Tachis (nel suo secondo intervento, Antonello Pilloni, ha rimarcato che, dopo il padre, Giacomo Tachis è stato una delle due persone, l’altra il grande dirigente sardista Giovanni Battista Melis, che hanno segnato maggiormente la sua formazione); il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha sottolineato come la Cantina Santadi sia un’eccellenza per l’intera Sardegna, un esempio molto positivo da seguire in un territorio segnato da grandi difficoltà legate alla crisi dell’apparato produttivo industriale; il marchese Piero Antinori, delle mitiche Cantine Antinori, con le quali Giacomo Tachis ha collaborato per oltre 30 anni e grazie alla cui disponibilità, ha potuto poi avviare una collaborazione con la Cantina Santadi, che ha portato alla nascita del “Terre Brune” ed alla promozione dei vini della Cantina Santadi in tutto il mondo, scrivendo la storia del carignano e, successivamente, anche la collaborazione con la Cantina Argiolas di Serdiana, con la quale ha “inventato” il “Turriga”; Amedeo Alpi, professore ordinario dell’Università di Pisa, grande amico ed estimatore di Giacomo Tachis; i responsabili di alcune grandi realtà vitivinicole di Sicilia (altra grande isola amata quasi come la Sardegna da Giacomo Tachis), Trentino Alto Adige e Toscana, con le quali ha avuto rapporti di collaborazione il grande enologo; Luciano Piras, presidente del Gal Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari; Andrea Cappelli e Bruno Bruchi, autore e fotografo del libro e Stefano Mecocci, presidente della Fondazione ChiantiBanca.
Nella parte finale dell’incontro, un’artista presente ha donato alla Cantina Santadi un ritratto di Giacomo Tachis, realizzato con una tecnica speciale ed un materiale assolutamente originale: il vino.
La due giorni prevede per domani, domenica 11 novembre, un seminario promosso dall’Agenzia Laore e dal Gal Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, su “Le produzioni agroalimentari a marchi. Carignano e dintorni”.
Nel mese di luglio 2011 Giacomo Tachis non poté partecipare, per le precarie condizioni di salute, ai festeggiamenti organizzati dalla Cantina Santadi per il raggiungimento del traguardo del mezzo secolo di attività, ai quali teneva tantissimo. Nel corso della cerimonia echeggiò il suo nome, in quanto grande amico del presidente Antonello Pilloni e della Sardegna, in particolare del Sulcis.
Nel 2014 Giacomo Tachis ha ricevuto la massima onorificenza della Regione Toscana, la medaglia d’oro con il simbolo del Pegaso, ritirata dalla figlia Ilaria perché impossibilitato a muoversi.
Oggi la Cantina Santadi è diventata patrimonio di tutto il territorio. Di qui un primo riconoscimento all’amico per eccellenza, Giacomo Tachis, al quale l’allora sindaco di Santadi, Cristiano Erriu (oggi assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali della Regione Sardegna), proprio nei giorni del 50° della Cantina Santadi, ha concesso, con delibera unanime dell’intero Consiglio comunale, la cittadinanza onoraria.
Per festeggiare i suoi 50 anni di attività, nel 2011 la Cantina Santadi ha creato un altro vino, “Sardos”, magnum prodotto in lotto unico di 13.500 pezzi, frutto delle migliori selezioni di diverse annate di Carignano con piccole aggiunte di vitigni internazionali (Cabernet e Merlot), studiato e concepito da Giacomo Tachis.
Ora, con la via a lui dedicata, all’ingresso del paese, proprio davanti alla Cantina, il nome di Giacomo Tachis resterà per sempre legato alla città di Santadi.
Giampaolo Cirronis
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