I carabinieri della stazione di Carbonia hanno arrestato, in flagranza di reato, A.S., 66 anni, di Carbonia, per atti persecutori, maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, violazione di domicilio e resistenza a pubblico ufficiale.
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I carabinieri della stazione di Carbonia, questo pomeriggio, hanno arrestato, in flagranza di reato, A.S., 66 anni, di Carbonia, resosi responsabile di atti persecutori, maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, violazione di domicilio e resistenza a pubblico ufficiale.
Alle 12.00 di oggi, infatti, è pervenuta alla centrale Operativa 112 della Compagnia di Carbonia, la richiesta di aiuto da parte di una donna di 61 anni, residente a Carbonia, la quale, rientrando a casa, ha sorpreso l’ex compagno convivente nella propria abitazione, che tentava di appiccare un incendio nell’immobile. La donna ha riferito all’operatore di centrale, di aver subito l’ennesimo maltrattamento da parte del suo persecutore che in questa occasione la aveva anche percossa. I militari perciò sono immediatamente intervenuti arrestando l’azione violenta dell’uomo che ha opposto resistenza ai militari nel tentativo di darsi alla fuga. Dopo aver definitivamente bloccato il 66enne pensionato, gli investigatori hanno raccolto la testimonianza disperata della donna, avviando i primissimi accertamenti investigativi dai quali è emersa l’effettiva pericolosità dell’ex compagno. In particolare, i comportamenti aggressivi e persecutori, sempre più insistenti, erano originati qualche mese fa, da quando la donna ha deciso di interrompere la relazione, innescando la reazione distruttiva del compagno che, non rassegnandosi alla fine della storia, ha assunto atteggiamenti di violenza nei confronti della donna e delle sue proprietà: qualche giorno fa, infatti, aveva danneggiato l’auto della donna, dandola alle fiamme; oggi è stato fermato dai militari mentre tentava di bruciarle l’appartamento. I militari hanno verificato che quotidianamente lui la terrorizzava, tanto che la
vittima era stata costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, allontanandosi da quell’abitazione, trovando ospitalità tra amici e parenti. Oggi, di fronte all’ennesimo atto di ingiustizia nei confronti della donna, sono scattate le manette nei confronti del persecutore, posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
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