22 December, 2024
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La Giunta guidata dal sindaco Antonio Vigo ha approvato il progetto waterfront che cambierà volto al porticciolo di Calasetta.

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La Giunta guidata dal sindaco Antonio Vigo ha approvato il progetto waterfront che cambierà volto al porticciolo di Calasetta.

Nell’ambito delle opere pubbliche, è tra gli interventi più imponenti promossi dall’amministrazione guidata da Antonio Vigo. E grazie all’approvazione in Giunta comunale, risalente a giovedì scorso, il progetto di potenziamento del porticciolo turistico calasettano compie un significativo balzo in avanti, preparandosi a cambiare in maniera netta e definitiva la fisionomia del lungomare.

«È la vera e propria opera omnia di questo esecutivo – spiega il sindaco Antonio Vigo – capace di mutare sostanzialmente l’aspetto del porticciolo e di profilarsi come biglietto da visita del paese, alla luce della sua vocazione marittima e turistica.»

Il progetto, denominato “Lavori di completamento dei banchinamenti di riva, escavi, piazzali, arredi e servizi turistici”, interverrà su molteplici versanti dell’attuale approdo su cui attualmente pesano criticità di varia natura: oggi la viabilità è compromessa da asfalti fortemente degradati e la fruibilità è condizionata dall’assenza di aree destinate al transito di pedoni e da spazi verdi ridotti a sporadici punti.

Con il nuovo disegno, finanziato da un milione di euro erogati nel 2012 dalla Regione Sardegna nell’ambito di un piano di potenziamento della portualità dell’Isola, si procederà dunque alla risoluzione di tutti gli aspetti problematici: «Anzitutto una nuova viabilità con un piano di parcheggi razionalizzato – specifica il primo cittadino – poi la realizzazione di un’ampia passeggiata sul mare, la creazione di oltre 6000 metri quadrati di aree verdi ed il completamento di servizi nei punti di attracco».

Dal punto in cui sorge l’edificio “Ex Sicapi” (dove sorgerà una nuova rotatoria) alla “Punta Paese” – estremità portuali dell’approdo – il nuovo waterfront manterrà, dunque, il tipico andamento semicircolare e, a lavori finiti, avrà una strada a due corsie lunga circa 500 metri (che collega le estremità suddette) e larga 7,50 metri (con corsie da 3 metri ciascuna e gli spazi restanti per l’accesso ai parcheggi); l’intervento richiederà la pavimentazione di 6.400 metri quadrati di strade, oggi caratterizzate da avvallamenti e squarci di dimensioni notevoli, nonché dalla presenza di “New Jersey” in cemento come indicatori veicolari di traffico. Sul versante parcheggi, il progetto prevede 100 stalli, numero inferiore a quello attuale, allo scopo di favorire lo standard ambientale.

Tra gli aspetti più innovativi, concepiti a misura di cittadino, la creazione di una fascia ciclopedonale: realizzata sulla banchina che costeggia il mare, risulterà riservata al transito di pedoni e ciclisti, in un’area rigorosamente separata dal traffico veicolare.

«Altro punto forte del progetto, la creazione di vaste aree verdi nell’ottica del potenziamento degli arredi urbani», aggiunge Antonio Vigo. Il piano approvato include la realizzazione di numerose aree verdi (oltre 6.000 metri quadrati), all’interno delle quali saranno collocate tre piazzole destinate all’installazione di strutture di servizio (come attività commerciali, di somministrazione di cibi e bevande).

Contestualmente ai lavori del waterfront, il Comune attiverà le opere per la realizzazione di un impianto di sollevamento fognario volto a evitare i disservizi causati d’abitudine dal flusso delle acque: «I fondi ci sono: si tratta di 250mila euro di un vecchio fondo del ministero delle Infrastrutture», precisa ancora Antonio Vigo.

Incassata l’approvazione della Giunta, presto si partirà con la procedura per l’assegnazione dei lavori: stando alle previsioni degli esperti che hanno stilato il progetto definitivo (i professionisti dello studio Ritossa), i lavori richiederanno circa 240 giorni.

«Questo è un progetto al quale teniamo fortemente da sempre – conclude Antonio Vigo – i tempi di elaborazione sono stati lunghi e le procedure hanno talvolta subito dei rallentamenti: nel 2016, per esempio, un nuovo codice degli appalti ha compromesso i ritmi di sviluppo del piano programmatico; adesso, tuttavia, si può andare avanti speditamente.»

 

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