20 July, 2024
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E’ ancora ricoverato al Brotzu in prognosi riservata il 18enne cagliaritano colpito con un pugno da un pregiudicato, ieri notte, nei pressi del parcheggio della discoteca Cocò. Intorno alle 3.00, i carabinieri della stazione di Pirri sono intervenuti in via Newton nei pressi della discoteca, dove poco prima un pregiudicato cagliaritano, classe 1988, sorvegliato speciale, senza alcun motivo apparente, aveva aggredito violentemente con un pugno al volto uno studente cagliaritano classe 2000, che si trovava lì in compagnia di alcuni amici. Il giovane è caduto rovinosamente al suolo, battendo la nuca e perdendo i sensi. I carabinieri, immediatamente intervenuti, hanno bloccato il pregiudicato cagliaritano che ha tentato la fuga, i militari lo hanno rintracciato, bloccato e tradotto presso la stazione dei carabinieri di Pirri. La vittima è stata immediatamente soccorsa dagli amici e dai sanitari del 118 intervenuti, che lo hanno trasportato in codice rosso presso l’ospedale civile Brotzu, dove è stato immediatamente ricoverato a seguito degli accertamenti in prognosi riservata ed in pericolo di vita a seguito di un grave trauma cranico. Anche l’aggressore è stato portato presso l’ospedale marino poiché, a seguito del pugno, si era procurato delle lesioni alla mano. Il pregiudicato si trova agli arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.

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Nella serata di ieri una cinquantina di soggetti di età media hanno occupato i locali dell’immobile dell’ex ristorante/pizzeria “La fattoria”, sita in via dei Conversi, a Cagliari, ormai da anni dismessa. A seguito di segnalazione del proprietario dell’area, sono intervenuti i carabinieri che hanno constatato l’occupazione abusiva effettuata previa effrazione delle porte di accesso. Nel corso della notte i giovani, alcuni dei quali identificati dai carabinieri, hanno tenuto una festa privata. Intorno alle 10.00 di questa mattina, i carabinieri al fine di effettuare un sopralluogo, hanno rinvenuto numerose scritte realizzate con vernice spray ingiuriose e minacciose nei confronti delle forze di polizia.

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«Abbiamo abbracciato l’economia circolare come scelta di sostenibilità e i sardi sono protagonisti delle performance, migliori anno dopo anno, della raccolta differenziata. A loro vogliamo dire grazie senza interrompere la nostra azione di sensibilizzazione che proseguirà anche con una nuova campagna informativa a partire da domani perché non si smetta di migliorare ancora.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Donatella Spano annunciando la campagna in partenza a conclusione dello studio di Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, sull’avvio al recupero degli imballaggi in carta, plastica, vetro, legno, acciaio e alluminio. Oltre a manifesti sul territorio e poster in tutti gli ecocentri, ognuno dei comuni sardi riceveranno le brochure informative e i contenuti saranno rilanciati anche sul sito e social della Regione oltre che online su alcuni quotidiani di informazione.

«Lo studio dice che a fronte di un avvio a recupero superiore al 90 per cento per tutti i materiali la Sardegna consegue ottime percentuali di effettivo riciclaggio: dal 97 per cento del vetro, all’88 per cento di carta e cartone, all’86 per cento di legno e 81 per cento dei metalli con margini di miglioramento per la plastica», ha aggiunto Donatella Spano.

La Sardegna è una delle regioni più virtuose. Lo certificano i dati della raccolta dei rifiuti, che fotografano una Sardegna addirittura sopra diverse regioni del Nord Italia. Nel 2015 la media regionale di raccolta differenziata era pari al 56,4 per cento, passato a 59,5 per cento nel 2016 e a 62,78 nel 2017. Sono molteplici le azioni della Giunta Pigliaru a favore dell’economia circolare, tra le quali l’accordo per migliorare ulteriormente le performance nella raccolta differenziata con il Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, che raggruppa tutti i consorzi di filiera per ogni materia. La Giunta, nella scorsa seduta, ha ripartito 4 milioni di euro tra i Consorzi industriali provinciali per applicare la premialità 2018 sulla raccolta differenziata e saldare le annualità precedenti.

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Domani, lunedì 26 novembre, nella sala “Emilio Lussu” a Villa Devoto, alle ore 11.00, nel corso di una conferenza stampa, verrà presentato il piano di attivazione della rete in fibra ottica nelle aree rurali della Sardegna. Intervengono il presidente della Regione Francesco  Pigliaru, insieme agli assessori degli Affari Generali  e degli Enti locali, Filippo Spanu e Cristiano Erriu, il responsabile Wholesale Operations TIM Carlo Filangieri e il presidente di Infratel Maurizio Decina.

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La bellezza del rito antico della produzione del pane sublimata dalla poesia del linguaggio del corpo, della danza. L’arte come strumento per riattivare la memoria e l’identità di un luogo, reinterpretarlo e raccontarlo, in una rispettosa armonia tra spazio e tempo, corpo e ambiente, architettura e movimento, luci naturali e arti visive. Le donne panificatrici settimesi e il processo “sacro” di “spongiai su pani”, ovvero lavorare l’impasto della farina con le nocche delle dita a pugno, scandiscono il tempo della memoria con il ritmo ed il suono del setaccio agitato dalla novantacinquenne “madre del pane” Bonaria Ghironi, ed entrano nella drammaturgia della creazione insieme agli artisti in scena. «Sì, perché il setaccio è una vera musica, è una musica», spiega sorridendo l’anziana panificatrice. Un quadro questo, “Wall Paper”, di pura poesia e danza dipinto all’interno di “Interconnessioni”, il progetto di residenza organizzato dall’associazione Tersicorea diretta da Simonetta Pusceddu, in collaborazione con il Comune di Settimo San Pietro, che partito a ottobre si è appena concluso, articolandosi tra i luoghi più significativi del paese conosciuto anche come “Septimo ab urbe lapide” (che indicava in latino la distanza di sette miglia da Karalis). Un profondo intreccio di sinergie tra danza, arte circense, teatro fisico, saperi della comunità, persone, spazi culturali e creazione artistica in un percorso umano e poetico che ha coinvolto dieci artisti-danzatori di livello internazionale e un collettivo di artisti “erranti” locali e si è sviluppato attraverso processi artistici, studi, proiezioni, laboratori, anteprime, spettacoli, con uno sguardo particolare ai bambini delle scuole primarie ed elementari.

Sedi del progetto di residenza alcuni tra i siti più importanti del territorio di Settimo San Pietro quali il sito nuragico “Cuccuru Nuraxi” con il suo antico tempio sotterraneo dedicato al culto dell’acqua; “L’Arca del Tempo”, il museo multimediale e centro di sperimentazione beni culturali e archeologici, con le sue attività espositive che consentono di fare un viaggio nel tempo di quattro millenni; “Casa Dessy”, la tipica “domus a corte” dell’800; l’”Antico Molino” conosciuto per la tradizionale lavorazione del grano ed il Borgo del Pane, con i suoi laboratori che ancora mantengono vivo il metodo della panificazione con il lievito madre e la pratica di un’antica tradizione, risorsa tra le più preziose del paese.

«La Sardegna finalmente è entrata attraverso l’articolo 43 del decreto ministeriale (MiBAC) del 2017 nell’accordo di programma dell’intesa tra Stato e Regioni relativa alle Residenze Artistiche per il triennio 2018-2020 sottolinea Simonetta Pusceddu, direttrice artistica -. Su tre proposte accolte dalla Regione Sardegna, due riguardano il teatro e una sola la danza, con “Interconnessioni”. Un progetto che permette una mobilità di artisti in residenza in piccoli comuni, garantendo la continuità del programma di lavoro per stimolare la ricerca dal punto di vista artistico, culturale, antropologico e poetico, attraverso gli intrecci dei linguaggi dell’arte contemporanea tra la comunità, i luoghi e il territorio coinvolto».

Dal 10 al 20 novembre il paese si è trasformato in un teatro a cielo aperto tra canti e danze, animato da coreografi, registi circensi, artisti visivi, musicisti e attori, in un armonico accordo fra tradizione e attualità, sulle note classiche della violinista Elsa Paglietti e della banda musicale del paese, treno itinerante, fiabesco e nostalgico della memoria, tra le storiche vie del paese e le suggestive “lollas”. Un bel viaggio testimoniato dalle intense immagini in bianco e nero nella mostra fotografica di Federica Zedda e dal docu-film di Massimo Gasole. Un contatto importante che ha permesso di sviluppare i concept dei diversi processi creativi incentrati sul tema specifico dell’identità nelle sue varie forme. Come l’identità umana indagata nei suoi vari strati che si accumulano, nascondendo debolezze e sentimenti in Wall Paper di e con Sara Angius (originaria di Sassari ma d’adozione e formazione milanese), con la partecipazione della ballerina Loretta D’Antuono (Milano), dei tutor Anthony Mathieu e Simonetta Pusceddu, e delle donne panificatrici del Borgo del Pane di Settimo San Pietro: «Queste donne per me rappresentano un interessante contrasto, la semplicità e l’onestà del gesto di fare il pane ed anche un certo ritmo metodico ma naturale, in opposizione all’artificio rappresentato da due personaggi-danzatrici che interagiscono in scena», ha commentato l’autrice. O l’identità che cela l’inquietudine e la fragilità di una giovane donna protagonista di una sorta di favola noir dedicata al dubbio e all’incertezza dell’esistenza in Simposio del Silenzio, di e con Lucrezia Maimone supportata dal tutoraggio del coreografo e danzatore Stefano Mazzotta della Compagnia Zerogrammi (Torno). Una creazione che trae ispirazione dai capitoli diversi di Lorenzo Mattotti, uno dei più importati illustratori e fumettisti italiani, che racchiudono i suoi tre universi Oltremai, Labirinti e Chimera. «Simposio parte da Oltremai per fare un tuffo verso l’ignoto e nella parte più profonda di noi, dove risiede la nostra più pura essenza». Con la video artist Federica Lì ha presentato inoltre un breve filmato di video-art girato a Villa Dorri sempre dedicato alla stessa creazione.

E ancora il tema dell’identità come azione orientata verso le radici culturali e antropologiche dell’individuo e della sua terra nelle due creazioni ICI, là-bas (Qui e là) e A solo con Gramsci, di e con Clotilde Tiradritti, con Marianne Rachmul e le musiche di Patrick Motoian. «Danzo per abbattere le barriere. Non volevo parlare del pensiero politico di Gramsci, ma della sua prigione interiore, quella che impedisce di realizzarsi, e delle difficoltà dell’essere umano nell’accettare l’altro, lo straniero, l’intruso, l’altro sé», ha raccontato la danzatrice e coreografa toscana formatasi in Italia e residente in Francia da diversi anni, che a Settimo San Pietro con la sua Compagnia “Heliotropion” (Parigi) ha sviluppato questo percorso di residenza suddiviso in due parti lavorando anche sulla voce e sul canto sardo affiancata da Elena Ledda. »Come danzatrice lavoro anche sulla voce, ma con il corpo. Ho avuto l’occasione qui di incontrare Elena che mi ha dato la possibilità non solo di utilizzare due suoi canti, ma anche di essere diretta nell’uso della voce e soprattutto in lingua sarda. È la prima volta che canto in sardo, una lingua che amo, come la Sardegna».

Per i duecento bambini settimesi della scuola primaria ed elementare un grande successo anche con le “interconnessioni” del matinèe tra brivido e divertimento nei due spettacoli a Casa Dessy, con alcuni dei più bravi maestri della giocoleria mondiale e arte circense. La paura che offusca la percezione e travolge l’uomo in un limbo di perdizione nello spettacolo “Medo” di e con Lorenzo Crivellari (Italia) e l’universo fantastico di “El misterio del interior” con il personaggio spassoso e carismatico Mr Spark, in un connubio fresco e innovativo tra teatro fisico e circo, di e con Salvador Riba Megias (Spagna).

«La creatività è davvero un atto politico, e io sposo appieno questo punto di vista, perché non è semplicissimo comunicare l’importanza dell’arte. Noi lo abbiamo fatto soprattutto con i giovani, con i ragazzi delle scuole, e credo che questo sia un bellissimo risultato ottenuto grazie alla partecipazione di tutti e al coinvolgimento degli spazi più significativi di Settimo e quindi fondendo le tradizioni, i luoghi con l’arte e la creatività, valori importanti da comunicare alla nostra collettività», ha sottolineato nella serata conclusiva il Sindaco di Settimo San Pietro, Gian Luigi Puddu.

Allegria, sorrisi, numeri di giocoleria e clowneria anche con la carovana degli “Erranti”, gli Artisti dei Cantieri Itineranti che hanno colorato ed animato le vie del paese. E ancora tra le iniziative del progetto di Tersicorea il laboratorio di disegno/scrittura creativa sempre sulla tematica dell’identità, condotto dall’artista venezuelano Gerardo Jonas Gouveia Villarroell (esperto artista visivo di pittura, grafica e disegno), il laboratorio/incontro con le donne panificatrici e il lab di arte circense condotto dall’artista Lorenzo Crivellari. «Quello che mi affascina di questi progetti di residenza, e spero di riuscire in questi intenti, è quello di suscitare amore per l’arte. L’arte apre dei canali di amicizia, ha il potere magico di creare una relazione con gli abitanti e i saperi dei luoghi, sono canali sani – spiega Simonetta Pusceddu -. Interconnetterci, vuol dire intrecciarci, vuol dire mostrarci, rivelarci. Senza avere mai la presunzione di stare su un piedistallo, nessuno di noi».

 

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Giornata nera per le squadre sulcitane, tutte sconfitte, nel girone A del campionato di Promozione regionale. Il Carbonia ha perso sul campo del Sant’Elena, 2 a 1, la prima partita stagionale e scivola al quarto posto in classifica, scavalcato dall’Orrolese, la squadra più in forma, impostasi con autorità (3 a 1) sul campo del Vecchio Borgo Sant’Elia. Sceso in campo privo dello squalificato Daniele Bove (sostituito dal 17enne Federico Murroni), di Momo Cosa, Nicola Boi e Fabiano Todde, ha subito due goal al 15′ ed al 30′, ed ha reagito nella ripresa, riuscendo a dimezzare lo svantaggio con un colpo di testa di Christian Cacciuto, ben servito da Marco Foddi. Lo stesso Christian Cacciuto si è procurato il calcio di rigore che avrebbe potuto riportare il Carbonia in partita a 7′ dalla fine, ma lo ha sciupato (è la terza volta che gli accade dall’inizio della stagione, il più amaro resta quello sul campo della capolista San Marco Assemini ’80 che in quel caso avrebbe potuto valere la vittoria).

La capolista San Marco Assemini ’80 ha espugnato il Monteponi di Iglesias (in questo girone d’andata la squadra rossoblu ha perso tutte le partite, cinque, giocate in casa) con due goal realizzati dal suo bomber Silvio Fanni al 25′ ed al 44′ del primo tempo, nel corso del quale ha concesso poco alla Monteponi e colto anche una traversa. Nella ripresa, la squadra di Andrea Marongiu (scesa in campo priva del centravanti Diego Flumini, destinato a vestire dalla prossima settimana, all’apertura del mercato di riparazione, proprio la maglia della San Marco Assemini ’80, dalle cui fila arriverà a Iglesias l’esterno offensivo Davide Meloni; e del difensore Bruno Enrique De Santana Martini, squalificato) ha giocato con più coraggio ed ha creato qualche problema alla difesa ospite, riuscendo a dimezzare lo svantaggio con un colpo di testa di Stefano Demontis e nel finale, dopo che la San Marco Assemini ’80 ha colpito un’altra traversa, ha avuto anche un’occasione per riagguantare clamorosamente il pareggio.

La San Marco Assemini ’80 s’è confermata meritevole del primo posto in classifica, squadra completa in tutti i reparti, capace anche di soffrire nei momenti difficili.

La Monteponi ha evidenti limiti di organico ed Andrea Marongiu aspetta ora i rinforzi promessi dalla società guidata dal presidente Giorgio Ciccu.

Il Gonnosfanadiga ha interrotto la serie vincente del Villamassargia, superandolo per 2 a 0. Per la squadra di Giampaolo Murru, reduce da ben cinque vittorie consecutive, nessun dramma, resta al quinto posto, ora affiancata dall’Arborea che ha pareggiato 0 a 0 in casa con l’Idolo.

Ancora una sconfitta per il Carloforte di Massimo Comparetti, 2 a 0, sul campo dell’Andromeda. I numeri della classifica sono assai preoccupanti, non solo per i 4 punti che la pongono al penultimo posto, davanti solo alla Monteponi che ha un punto in meno, ma per i goal realizzati, soltanto 2 in 11 partite, a fronte dei 21 subiti.

Sugli altri campi, il Seulo 2010, dopo la capolista San Marco Assemini ’80, ha bloccato sul pari anche la vicecapolista La Palma Monte Urpinu; il Selargius, infine, ha superato con un rotondo 2 a 0 il Villasor.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, l’Isola di Sant’Antioco ha espugnato a sorpresa il campo della Fermassenti con il punteggio di 2 a 0. Per la squadra di Roberto Concas è la prima sconfitta stagionale che interrompe una serie record di 8 vittorie consecutive e costa il primo posto, ora nelle mani del Cortoghiana, impostosi nettamente, come da pronostico, sulla Tharros, per 3 a 0. Al terzo posto, a due punti dal Cortoghiana e ad uno dalla Fermassenti, c’è la Villacidrese, bloccata sull’1 a 1 sul campo dell’Oristanese. E’ scivolato al quinto posto l’Atletico Villaperuccio, sconfitto nel derby di Narcao, 2 a 1.  Sugli altri campi, 1 a 1 tra Gioventù Sportiva Samassi e Virtus Villamar; 2 a 2 tra Seui Arcueri e Circolo Ricreativo Arborea; vittorie casalinghe per il Sadali sul Villanovafranca (3 a 1) e per la Freccia Parte Montis sul Gergei (1 a 0); e, infine, impresa esterna per l’Atletico Sanluri sul campo della Libertas Barumini (1 a 0).

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Un ponte tra le comunità, una cooperazione per lo sviluppo tra i popoli e il dialogo interreligioso. E ancora, la necessità di investimenti in cultura, ambiente, sanità e integrazione sociale per sostenere i governi e le comunità e arrivare a condizioni di equità. Si è aperta su questi temi, sabato al Mut di Stintino, la quarta edizione del convegno internazionale Dialogando che ha messo al centro dell’attenzione le questioni della religione, dell’identità e della cooperazione tra l’Europa, l’Africa e il vicino Oriente.

Il convegno, organizzato dal Comune di Stintino con il contributo dell’Università di Sassari e dell’associazione il “Tempo della memoria”, ha colto nel segno ancora una volta e le testimonianze, alcune arrivate anche da terre di frontiera, hanno dimostrato un forte desiderio di confronto e di apertura. La voglia di abbattere il muro delle differenze e la volontà, pur nelle diversità e specificità, di costruire legami veri e di amicizia tra i popoli.

«È un piccolo contributo – ha detto il sindaco di Stintino, Antonio Diana – che la nostra amministrazione vuole dare. Un’attività iniziata nel 2015 e siamo orgogliosi che questa prosegua con una forte risposta. Siamo convinti della necessità del dialogo continuo tra i popoli, perché da qui possono nascere quelle azioni di sviluppo, di cooperazione, amicizia e scambio economico, fattori cruciali per la pace e la prosperità economica.»

È stato il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau a sottolineare come ci sia bisogno di «luoghi di confronto come questo, dove i rappresentanti dei Paesi diversi, di culture differenti, gettano ponti di dialogo convinti che solo dall’integrazione, dal rispetto e, soprattutto, dalla conoscenza possano germogliare i semi di una società giusta». Per Gianfranco Ganau è importante far riferimento alle Carte costituzionali, ai valori fondamentali e, per coloro che sono religiosi, ai principi e ai dettami della fede. Il presidente del consiglio, infine, ha voluto citare come buona pratica sul territorio del Sassarese la proposta avanzata dall’arcivescovo di Sassari Gianfranco Saba di attivare proprio a Sassari un polo di alta formazione interculturale ed interreligioso per la ricerca e la formazione specialistica. Un progetto che ha trovato la condivisione con l’Ateneo turritano, il comune di Sassari e la Regione.

«Il progetto culturale e sociale in atto nel nostro territorio – ha precisato l’arcivescovo Gianfranco Saba – rappresenta un’opportunità per lo sviluppo umano e la crescita culturale. Sono certo che il sostegno proseguirà e che sia necessario dare un’accelerata, perché le sfide sociali non ci permettono ritardi, soprattutto nel Nord Ovest Sardegna». Un territorio che guarda a una redenzione sociale e che può trovare nella proposta dell’arcidiocesi turritana un progetto al servizio del bene comune e della Chiesa di Sassari. E sulla necessità di dialogo, l’alto prelato si è soffermato sulla relazione tra testi religiosi e al bisogno di rileggere le fonti. «È necessaria una rialfabetizzazione – ha sottolineato – perché si è creata una profonda ignoranza tra cattolici e musulmani. Allora, una nuova forma di dialogo è quella che ci consente di andare verso le sorgenti, riconoscendo le specificità di ciascuno, interpretando quello che ci accomuna.»

Sulla questione dei giovani si è concentrato, invece, l’intervento del principe libanese Majid Talal Arslan, ricercatore in Scienze politiche e relazioni internazionali. «In Libano – ha detto – sono presenti divisioni che si identificano più dal punto di vista settario e che hanno elementi politici ed economici ancora più che religiosi». Ma quello che più preoccupa il ricercatore libanese è la problematica giovanile. «Molte persone che hanno preso parte ad attività estremistiche – ha proseguito – sono giovani». Per la maggior parte provengono da famiglie povere e disfunzionali. In piccola parte sono disoccupati e nella maggior parte dei casi si tratta di lavoratori sottopagati.

«La soluzione – ha aggiunto – potrà essere trovata nel consolidamento dei principi democratici. Le istituzioni devono accompagnare i loro interventi con investimenti di impatto, efficaci, che devono andare verso le necessità espresse dalle comunità locali». Questo anche per evitare che i giovani debbano trovare altrove il modo «di alleviare la sete di appartenenza e identità. Ecco allora, la necessità di un dialogo costante tra i giovani – ha chiuso – di ogni estrazione, di ogni religione, questo può essere l’approccio giusto per la realizzazione degli obiettivi».

Per l’ambasciatore italiano in Sudan, Fabrizio Lobasso, «alzare i muri vuol dire interrompere le comunicazioni quindi non comprendere il prossimo. Il contributo che oggi arriva da qui – ha concluso – è un esempio di diplomazia ibrida, che si realizza non per forza dall’attività statale ma arriva dall’associazionismo».

Due quindi i temi centrali della mattinata che hanno visto alternarsi numerosi relatori: da una parte la cooperazione per lo sviluppo tra i popoli e dall’altra il dialogo interreligioso e civile. E di cooperazione internazionale ha parlato l’assessore regionale agli Affari generali Filippo Spanu. Il rappresentante della giunta di Francesco Pigliaru ha ricordato il ruolo della Sardegna nel contesto geopolitico del Mediterraneo africano. L’Isola, che sostiene un approccio partecipato, sostenibile alle politiche di sviluppo, è parte di reti e relazioni con i Paesi del Mediterraneo dell’Africa sub-Sahariana. La Sardegna, poi, in tema di migrazioni ha l’obiettivo di lavorare sulle cause profonde delle migrazioni che – è stato detto – non deve essere la riduzione dei flussi, quanto piuttosto fare della migrazione una scelta per chi la sceglie e un’opportunità per chi ne è destinatario.

La prima e la seconda sessione quindi, “Il Sudan come modello di cooperazione allo sviluppo” e “Il Libano come modello interreligioso”, moderate da Piero Cappuccinelli e dall’arcivescovo Gianfranco Saba, sono state dedicate ai rapporti tra la Sardegna, il Libano e il Sudan al fine di individuare nuovi spazi di cooperazione allo sviluppo. Al tavolo dei relatori si sono alternati l’ambasciatore Fabrizio Lobasso, Abdalla Ali Mohammed Hamad rettore dell’Università di Kassal in Sudan, Federico Chiodi direttore dell’Aispo e Salvatore Rubino docente dell’Università di Sassari e responsabile dei progetti di cooperazione in Sudan. Quindi ancora, il vescovo di Beirut Youhanna Jihad Battah, il presidente della Syriac Legue in Libano Hbib Edmond Ephrem quindi il direttore del consiglio direttivo del Council of resarch and strategic studies Faisal Mosleh.

La sessione pomeridiana, moderata da Graziano Milia e dal titolo “Identità religiose e culturali tra conflitto e cooperazione in europa”, è stata dedicata ad alcuni aspetti della cultura sarda che la pongono in relazione con la vicina Corsica e con le altre regioni dell’Unione europea. A darsi il cambio al tavolo dei relatori, lo studioso Alberto Mario Carta che ha parlato di gemellaggi tra città e networks, Paolo Botta che ha illustrato le attività della Fondazione Hymnos, quindi monsignor Paolo Manfredi della diocesi di Mainz che ha parlato della Settimana interculturale, Antonio Remiddi che si è concentrato sul modello di dialogo inter-universitario nella transizione democratica. A questi si sono aggiunti Ioannis Korinthios ed Antonio Zedda che hanno parlato della diaspora greca nella storia moderna, quindi ancora Aziz Pollozhani dell’Università di Skopje sulla gestione della diversità etnica e culturale.

A chiudere gli interventi è stato Quirico Migheli dell’Ateneo turritano che ha presentato il corso di laurea in “Sicurezza e cooperazione internazionale”.

A concludere l’importante incontro internazionale è stata la passeggiata inaugurale al presepe a grandezza naturale che quest’anno è arrivato alla sua undicesima edizione.

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La chirurgia del Policlinico al vertice in Europa. Per tre giorni, dal 28 al 30 novembre, le sale operatorie del Duilio Casula, e in particolare quelle di Otorino e della Chirurgia Polispecialistica, saranno al centro dei principali eventi in programma a livello internazionale.

Si parte mercoledì 28 con il team della Chirurgia Otorino del professor Roberto Puxeddu, l’unico specialista italiano a operare in diretta streaming nell’ambito del quarto European Laryngological Live Surgery Broadcast , in programma a Poznan (Polonia). La Società laringologica europea ha coinvolto per i lavori in programma a Poznan, anche i professori I. Vilaseca e M. Quer (Barcellona), A. Giovanni (Marsiglia), M. Remacle (Lussemburgo), C. Wittekindt (Giessen), R. Simo (London), T. Langeveld (Laiden), S. Lang (Essen) e M. Wierzbicka (Poznan). Tra i temi trattati durante l’evento, “Il cancro della laringe: (casi trattati endoscopicamente) laser a CO2, incluso il sistema robotico”, “Papillomatosi della laringe”, “Il diverticolo di Zenker – approccio endoscopico ed esterno”. L’ultimo appuntamento curato dalla Società laringologica europea ha coinvolto ottomila chirurghi provenienti da 62 Paesi. Sono stati affrontati diciotto interventi chirurgici su varie patologie oncologiche. 

Il giorno dopo tocca alla Chirurgia Polispecialistica diretta dal professor Piergiorgio Calò: le sale operatorie dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, saranno protagoniste del prestigioso congresso internazionale “Laparoscopic 29° Congresso di Chirurgia dell’Apparato Digerente” che si terrà a Roma-Eur. 

Il Congresso è tra i più conosciuti e prestigiosi e prevede numerosi collegamenti con le sale operatorie più importanti nazionali ed internazionali. Le sale del Policlinico saranno coinvolte per due interventi di plastica della parete addominale per via laparoscopica per laparoceli.

Il professor Piergiorgio Calò sarà a Roma per commentare in diretta gli interventi, che a Cagliari saranno eseguiti dalla sua equipe dedicata alla chirurgia di parete laparoscopica, guidata dal dottor Enrico Erdas, in collaborazione con il dottor Stefano Piras.

La Dinamo torna in campo questa sera (inizio ore 18.30) sul campo dell’Aquila Basket Trento, decisa ad interrompere la serie negativa e a riprendere la marcia verso la parte alta della classifica. In settimana, nell’ultimo impegno della prima fase di Fiba Europe Cup, in Ungheria, la squadra ha fornito segnali incoraggianti ma coach Vincenzo Esposito attende conferme più convincenti in campionato, ad iniziare da oggi aTrento.

“E’ un momento della stagione importante, con un calendario che sarà interrotto dalla sosta per le nazionali ma sarà piuttosto duro, perché andremo ad affrontare tre trasferte importanti su campi difficili e contro squadre pretendenti anche alle posizioni alte della classifica – ha detto alla vigilia Vincenzo Esposito -. Nel mezzo ci sarà la gara contro Milano, e sappiamo di che squadra parliamo, quindi dovremo essere bravi a giocare con solidità di squadra, con impegno e certamente meglio di come stiamo facendo nelle ultime settimane.”
“Dovremo affrontare questi appuntamenti oltre che con impegno e dedizione anche con entusiasmo, a partire dalla gara contro Trento, squadra che ha iniziato la stagione a rilento ma che ora sta trovando la propria identità e che in casa propria è un avversario molto ostico, che fa della difesa la sua arma vincente – ha aggiunto il coach della Dinamo -. Sarà importante giocare controllando i ritmi, per evitare che i nostri errori difensivi permettano di giocare situazioni offensive a loro più consone. Dovremo mettere in campo una prestazione difensiva nettamente migliore di quella giocata con Pistoia. Se vogliamo rimanere nel gruppo delle prime otto nelle prossime quattro gare dobbiamo cercare di fare risultato. Dobbiamo avere voglia e motivazione, ritrovare quell’entusiasmo che fa superare i momenti di difficoltà e che alimenta la difesa, la voglia di buttarsi su ogni palla, di fermare il diretto avversario per poi costruire le giuste situazioni offensive. Questo è il momento di reagire, in campo e fuori dal campo – ha concluso Vincenzo Esposito -, uniti come squadra con un unico obiettivo, quello del risultato finale,”

Il girone A del campionato di Promozione entra nel vivo e per l’undicesima giornata propone partite di grande interesse. La Monteponi, reduce dal bel pari ottenuto nel derby di Carbonia, ospita la capolista San Marco Assemini ’80, con la quale in settimana ha definito la prima operazione del mercato di riparazione. Il centravanti rossoblu Diego Flumini, come ampiamente previsto da diverse settimane, termina anzitempo la sua esperienza a Iglesias e passa alla San Marco, dalla quale fa il percorso inverso l’esterno Davide Meloni. I due calciatori, anche se i rispettivi trasferimenti dovrebbero essere ufficializzati sabato 1 dicembre, giorno di apertura dei termini del mercato bis, oggi non dovrebbero giocare per ragioni di opportunità, visto che l’operazione è ormai definita.
Lo scambio tra Diego Flumini e Davide Meloni è solo la prima operazione del mercato di riparazione che dovrebbe vedere la Monteponi tra le società più attive, decisa a porre rimedio agli errori commessi in estate.
Andrea Marongiu oggi non potrà disporre neppure del difensore Bruno De Santana Martini, fermato per una giornata dal giudice sportivo.

Il Carbonia, privo dello squalificato Daniele Bove, gioca sul campo del Sant’Elena Quartu, deciso a fare bottino pieno, per evitare di perdere ancora terreno dalla vetta della classifica, ora distante quattro punti. Anche il Carbonia dovrebbe tornare sul mercato per due operazioni in ingresso ma non è da escludere che possano esserci anche delle partenze.

Il Villamassargia, con il morale a mille per aver centrato nel recupero infrasettimanale con il Villasor la quinta vittoria consecutiva che l’ha fatto salire fino al quinto posto in classifica, gioca sul campo del Gonnosfanadiga, dove arriva con grande fiducia e cerca la sesta vittoria di fila.

Il Carloforte gioca a Siurgus Donigala, con l’Andromeda, avversario che sul suo campo sa farsi rispettare e due settimane fa ha fermato sul pari il Carbonia.

Sugli altri campi si giocano le partite Arborea-Idolo, Selargius-Villasor, Seulo-La Palma Monte Urpinu e Vecchio Borgo Sant’Elia-Orrolese.

Nel girone B del campionato di Prima Categoria, la capolista Fermassenti nel derby casalingo con l’Isola di Sant’Antioco insegue la nona vittoria consecutiva che le consentirebbe di tenere le distanze dal Cortoghiana che nel confronto casalingo con la Tharros, squadra in profonda crisi, non dovrebbe faticare a centrare l’ottava vittoria stagionale.

Un altro derby è in programma tra Atletico Narcao ed Atletico Villaperuccio.

Completano il programma dell’undicesima giornata del girone d’andata, le seguenti partite: Freccia Parte Montis-Gergei, Gioventù Sportiva Samassi-Virtus Villamar, Oristanese-Villacidrese, Sadali-Villanovafranca e Seui Arcueri-Circolo Ricreativo Arborea.