24 November, 2024
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L’Associazione Sportiva Dilettantistica Asso Sulcis Onlus Carbonia, in collaborazione con la FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale), con il patrocinio ed il contributo economico dell’Amministrazione comunale di Carbonia, ha organizzato la 9ª Coppa di nuoto Città di Carbonia, manifestazione di nuoto a carattere regionale riservata alle persone con disabilità, che si terrà domenica 25 novembre 2018, nella Piscina comunale di via delle Cernitrici.

Ore 9.30 Ritrovo degli atleti;

Ore 10.00 Apertura della manifestazione;

Ore 13.00 Chiusura della manifestazione;

Ore 15.00 Visita guidata al parco di Monte Sirai.

«Siamo felici di sostenere un’iniziativa meritoria come la 9ª Coppa di nuoto Città di Carbonia, che dà l’opportunità alle persone con disabilità di partecipare a competizioni fra pari, favorendone nel contempo l’inclusione sociale, l’integrazione e l’aggregazione», ha detto il sindaco, Paola Massidda.

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Si è svolto ieri sera, a Sassari, un incontro sullo stato di attuazione del protocollo d’intesa firmato nel 2011 tra Regione, Governo, Eni e Novamont sulle iniziative di reindustrializzazione nell’area di Porto Torres, convocato dalla Giunta regionale. Erano presenti il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Industria e della Difesa dell’Ambiente, Maria Grazia Piras e Donatella Spano, il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler, rappresentanti dei Comuni di Sassari e Alghero, l’amministratore della Provincia di Sassari, i rappresentanti delle aziende Eni che operano nel territorio, Versalis e Syndial, di Novamont, Matrica e le segreterie regionali, territoriali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil. In primo piano gli impegni dei partner industriali coinvolti che riguardano le prospettive di sviluppo della chimica verde e degli impianti dislocati nell’area industriale del Nord Sardegna. Il presidente Francesco Pigliaru ha ribadito l’importanza di recuperare una prospettiva per favorire lo sviluppo di un progetto che è fondamentale non solo per la Sardegna ma per tutta per l’Italia.

«C’è una difficoltà che riguarda i rapporti tra i soci di Matrica rispetto alla realizzazione della terza fase – ha detto il presidente Francesco Pigliaru – e la Sardegna e Porto Torres non possono pagare il prezzo di un problema che non riguarda la Regione. C’è un accordo del 2011, siglato da tutti, e noi esigiamo che sia rispettato e che si trovi al più presto una soluzione ai problemi emersi nell’incontro di oggi. Chiediamo con forza che gli investimenti non solo siano confermati ma che la filiera della chimica verde sia completata in linea con le prospettive disegnate nel 2011. Investiremo il Governo affinché porti i massimi vertici dei due partner industriali a un confronto per trovare una soluzione favorevole alle prospettive di sviluppo, di crescita e di lavoro a Porto Torres.»

Sulla stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. «Il protocollo per la chimica verde a Porto Torres del 2011 – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras – è un piano di rientro di un debito di deindustrializzazione che Eni e Novamont hanno sottoscritto e che devono al territorio. In altre parti d’Italia i progetti stanno procedendo. Non vorremmo che le divergenze tra le due principali imprese, in merito a vincoli di concorrenza, facesse sì che Porto Torres resti esclusa dagli investimenti e dagli sviluppi attuali del mercato. Da qui una richiesta forte a Novamont di chiarire una volta per tutte la propria posizione e, a Eni, di confermare i propri impegni per sostenere eventuali investimenti alternativi, sempre nel campo della chimica verde».

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La Sulcispes ha vinto anche il recupero casalingo con il Sinnai Basket (alla seconda sconfitta in 4 giorni nel Sulcis dopo quella di Carbonia e dopo 5 vittorie consecutive): 77 a 71 (primo tempo 41 a 34). Per la squadra di Paolo Massidda è la quarta vittoria consecutiva.

La Sulcispes, scesa in campo senza Aralossi, ha condotto il risultato già nel primo quarto, concluso sul 22 a 17. I biancoblu hanno spinto sull’acceleratore, chiudendo il primo tempo avanti di 7 lunghezze (41 a 34) e sono riusciti a respingere il tentativo di rientrare in partita fatto dal Sinnai che ha chiuso il terzo quarto a 3 soli punti di distanza: 61 a 58.

Nell’ultimo quarto la Sulcispes ha sofferto il ritorno del Sinnai che è stato anche in vantaggio ma ha saputo reagire e poi ha gestito con sicurezza il margine di vantaggio ed ha chiuso sul 77 a 71.

«Abbiamo approcciato davvero benissimo la gara – ha commentato Paolo Massidda – sapevamo di incontrare un avversario davvero forte dal punto di vista atletico e tecnico, quindi ho raccomandato ai nostri ragazzi di trovare la giusta concentrazione pre-gara, e devo dire che ci sono riusciti davvero bene. Certamente a pallacanestro non si gioca da soli, quindi abbiamo sùbito il loro ritorno in maniera massiccia, e questo ci ha messo in tensione e creato qualche giusta preoccupazione, in quanto sia Carrucciu (28 punti), che Piras, hanno trovato delle soluzioni offensive, caricandosi sulle spalle il Sinnai e portandolo a ridosso e poi anche per una volta in vantaggio. Devo dire a nostro favore che siamo stati davvero bravi a non crollare – ha aggiunto Paolo Massidda -, perché dopo un ritorno cosi massiccio, penso che qualsiasi altra squadra sarebbe crollata, invece noi no, siamo rimasti uniti e abbiamo pian piano trovato lucidità e soluzioni, acquistando fiducia e sacrificandoci tutti in difesa, ed è proprio lì che abbiamo portato a casa il risultato. Quest’anno siamo davvero un bellissimo gruppo, e non potrebbe essere diversamente, perché certi risultati si ottengono solo se c’è un bellissimo spogliatoio, quindi complimenti ai miei ragazzi per quello che hanno fatto e un grazie a chi ci ha sostenuti perché sono stati il sesto uomo in campo. Per domenica ci aspetta un match difficile contro una compagine neo promossa e allenata da coach Rotondo, infatti, non vedo l’ora di rivederlo ed abbracciarlo, ricordando a tutti che lo stesso è stato il capitano della Dinamo Sassari Banco di Sardegna, quindi ci attende una gara difficile, ma so chi alleno e so che i ragazzi comunque faranno di tutto per vendere cara la pelle.»

Sulcispes – Sinnai 77 a 71

Punteggi parziali: 22 a 17, 19 a 17, 20 a 24, 16 a 13.

Punteggi progressivi: 22 a 17, 41 a 37, 61 a 58, 77 a 71.

Punteggi parziali: 22 a 17, 19 a 17, 20 a 24, 16 a 13.

Punteggi progressivi: 22 a 17, 41 a 37, 61 a 58, 77 a 71.

Sulcispes: Casula 22, Pistori, Rasset 25, Pintus 6, Quartu 2, Basciu, Ingrande, Cuccu 9, Cavassa 13, All Massidda.

Sinnai Basket: Piras 18, Olla 2, Lai 4, Melis 2, Carrucciu 28, Farci, Piludu 8, Orrù 4, Paddeo, Mattana. All. Atella.

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Sono stati ufficializzati oggi i risultati delle analisi di laboratorio effettuate dall’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS) sui 181 maiali allo stato brado illegale, di ignota proprietà, non registrati all’anagrafe animale e quindi mai sottoposti ai dovuti controlli sanitari, che sono stati abbattuti lo scorso 16 novembre, nei territori dell’Ogliastra, dall’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna. L’85% delle campionature analizzate sui 112 capi abbattuti in agro di Talana sono risultate sieropositive ai test sulla PSA, mentre si attesta al 42% la sieropositività di quelle effettuate sui 69 suini depopolati nelle campagne di Villagrande Strisaili. Sono inoltre risultati positivi al virus della PSA 3 maiali a Talana e 2 a Villagrande, circa il 2,7% sul totale degli abbattuti.

“Le attività di monitoraggio del territorio nell’ambito del contrasto alla pratica illegale del pascolo brado dei maiali continueranno in tutta la Sardegna e in particolare nelle aree più a rischio, così da ridurre e contenere al massimo il continuo scambio della malattia tra soggetti infetti e sani”. Lo ha detto il responsabile dell’Unità di Progetto e direttore generale della presidenza della Regione, Alessandro De Martini, cha ha aggiunto: “Registrare i propri animali, sottoporli ai dovuti controlli sanitari e allevarli in legalità secondo le norme di biosicurezza è l’unico modo con cui possiamo sconfiggere la Peste suina africana. Si tratta di regole sul cui rispetto non possono esserci alibi per nessuno: coloro che le violano e coloro che cercano di giustificare l’illegalità si pongono contro l’interesse dell’intera comunità della Sardegna, impedendo che si realizzi l’eradicazione della PSA e quindi la riapertura alla commercializzazione delle nostre carni suine fuori regione”.

“Questi dati – ha spiegato il direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada – confermano che purtroppo il virus della PSA circola nei suini bradi ancora presenti in Barbagia e Ogliastra, che rappresentano l’ultimo ostacolo alla definitiva eradicazione del virus. Grazie alle intense attività di controllo della malattia, infatti, la situazione epidemiologica complessiva è molto positiva in tutta l’Isola, sia nei suini domestici e sia nei cinghiali. L’obiettivo finale, atteso da quarant’anni, è ormai a portata di mano. Si tratta – ha concluso Alberto Laddomada – solo di completare le attività di contrasto al pascolo brado, così come si sta facendo con continuità da un anno a questa parte”.

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Si terrà domani, venerdì 23 novembre, la cerimonia di inaugurazione della nuova sede del Centro per l’Impiego di Oristano, in via Lepanto nei locali dell’Ex Istituto Tecnico per geometri. Al taglio del nastro, in programma alle ore 9.00, saranno presenti il Presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessora del Lavoro Virginia Mura, il sindaco di Oristano Andrea Lutzu e il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi.

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina Diritti Umani in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, che si celebra il 25 novembre, vuole porre la sua attenzione su una tematica dolorosa e, purtroppo, sempre attuale che è quella della violenza sulle donne. Questa importantissima ricorrenza è stata istituita dall’assemblea dell’Onu nel 1999. La data è stata scelta per ricordare il sacrificio di Patria, Minerva e Maria Teresa, tre sorelle che, a causa della loro militanza politica contro il regime del dittatore dominicano Rafael Leonida Trujillo, furono brutalmente trucidate nel 1960. Le sorelle Mirabal, fervide attiviste politiche della Repubblica Dominicana e sostenitrici del “Movimento 14 giugno”, mentre stavano andando in auto a far visita ai loro mariti (anch’essi incarcerati per la loro militanza politica), furono fermate dalla polizia, condotte in una piantagione di canna da zucchero e, dopo indicibili torture, gettate in un precipizio per simulare un incidente. L’opinione pubblica comprese subito che si trattò di un efferato assassinio. L’eco di tale tragedia si diffuse, però, solo dopo la morte del dittatore. E il sacrificio delle donne fu noto al mondo intero solo nel 1999, quando questa storia intrisa di violenza e di disuguaglianza di genere giunse sul tavolo dell’assemblea dell’Onu. Anche l’Italia, dal 2005, celebra il ricordo di tutte le donne vittime di violenza. Perché ancora oggi, a distanza di cinquantotto anni dall’assassinio delle sorelle Mirabal, a casa, a scuola, a lavoro, per strada, su internet, una donna su tre (secondo i dati forniti dall’Onu) subisce violenza fisica e psicologica. L’Assemblea generale Onu, l’Unione Europea e le Nazioni Unite, nel settembre scorso, hanno unito le forze per porre fine al Femminicidio, piaga sociale, soprattutto in America latina. Per questo motivo hanno lanciato l’iniziativa Spotlight, finanziando 50 milioni di euro, per attuare programmi globali volti all’eliminazione di tutte le forme di violenza contro le donne, come la violenza sessuale e di genere, il traffico di esseri umani e lo sfruttamento economico , la violenza domestica e familiare. I dati forniti dalle Nazioni Unite, relativi al periodo 2005-2016 per 87 paesi, sono decisamente allarmanti: il 19% delle donne tra i 15 e i 49 anni ha dichiarato di aver subito violenze fisiche e/o sessuali da parte di un partner intimo nei 12 mesi precedenti al sondaggio. Ecco quindi che per l’Onu, e per ogni paese che il 25 novembre porta avanti la sua battaglia in difesa delle vittime, la Giornata contro la violenza sulle donne è anche un monito per raggiungere un traguardo fondamentale nell’ambito dei Diritti Umani: non lasciare più nessuna donna indietro e sola. E soprattutto, mettere finalmente fine alla violenza, di qualsiasi tipo essa sia. In Italia sono stati inizialmente i Centri Antiviolenza e le Case delle Donne sparse sul territorio, a celebrare questa giornata. In seguito, si è sviluppato in modo graduale l’interesse anche da parte delle istituzioni locali e nazionali che hanno sostenuto iniziative e progetti per divulgare e diffondere la necessità di essere vicini alle donne che subiscono ogni giorno abusi e violenze di ogni tipo, violenze che sempre più spesso portano a drammatici epiloghi. Anche  quest’anno, quindi, il nostro Paese ha organizzato programmi a tema nelle maggiori città italiane.  Il Comune di Milano celebra la Giornata Internazionale con un concerto in piazza che vedrà la partecipazione attiva degli studenti del IV e V anno delle scuole superiori. Ci sarà, inoltre, la posa della celebre panchina rossa con targa celebrativa. A Torino, presso Spazio Donne, il 23 novembre, ci sarà l’inaugurazione delle “Panchine d’artista” contro la violenza sulle donne. Un’interessante mostra intitolata Violate e uno spettacolo teatrale, Voci di donne, sono in programma nella città di Firenze, nella giornata del 25 novembre. La capitale, invece, attraverso la Casa Internazionale della Donna, scende in campo con un concerto dal titolo decisamente evocativo: Orme in rivolte. Il canto sociale e popolare italiano  sosterrà con la bellezza e la forza del canto polifonico, la nobilissima e giusta causa in favore delle donne violate. A Faenza, infine, il Museo Internazionale delle Ceramiche esporrà una selezione di scarpette rosse, realizzate dai ceramisti faentini, per dire NO alla violenza sulle donne. L’Italia spesso all’arancione, colore simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, preferisce il rosso. Infatti, si sta diffondendo sempre più l’usanza di lasciare in tante piazze delle nostre città, scarpette rosse per sensibilizzare l’opinione pubblica. Non a caso, Los Zapatos rojos, lanciato dall’artista messicana Elina Chauvet attraverso la sua installazione, è diventato ormai uno dei modi più immediati e popolari per denunciare i femminicidi.

Il Coordinamento Nazionale  Docenti Diritti Umani, non intende rimanere cristallizzato sull’ormai triste e superata formula secondo la quale “La violenza sulle donne è antica come il mondo”, ma al contrario vuole ribadire con tutta la sua forza che in una società avanzata, civile e democratica non debbano trovare posto alcuno i soprusi e i maltrattamenti alle donne. Pe tali ragioni, il CNDDU è sostenitore attivo di tutte le manifestazioni e/o attività volte alla tutela dei diritti femminili, tra questi vanno ricordati, perché si legano molto spesso ai casi di violenza femminile, anche e soprattutto il diritto all’integrità e all’autonomia corporea, di essere liberi dalla paura di violenza sessuale e i diritti riproduttivi.

Il Coordinamento Nazionale Docenti Diritti Umani, rivolge come sempre un appello al mondo della Scuola affinché si faccia portavoce e garante dei diritti calpestati, in questo caso, delle donne che riguardano tutta la società civile. Ai docenti/formatori, punto di riferimento fondamentale dei nostri giovani, chiediamo ancora una volta, di celebrare questa importante Giornata con una piccola attività simbolica che possa accendere negli studenti il desiderio della conoscenza della tematica in questione, e che possa soprattutto favorire e incentivare i valori di uguaglianza di genere.

E’ doveroso ricordare che tra le donne che hanno subito violenza (sessuale, fisica, psicologica) nel corso della storia, spiccano certamente personaggi di rilievo del panorama artistico, storico e culturale italiano. Basti citare Artemisia Gentileschi, straordinaria pittrice caravaggesca italiana del 1600, la quale non fu solo la prima donna ammessa all’Accademia del Disegno di Firenze, ma fu anche la prima donna/coraggio a denunciare una violenza sessuale, accettando di subire la tortura della Sibilla alle dita (supplizio che avrebbe potuto impedirle per sempre di dipingere) pur di rivelare la deflorazione subita della quale chiedeva giustizia. Quello di Artemisia fu il primo processo storico in Italia per stupro. Processo lunghissimo e doloroso che alla fine condannò il colpevole e terminò secondo i dettami dell’epoca: lo stupro era, purtroppo, un reato contro l’onore, non contro la persona. Proprio Artemisia potrebbe essere la figura femminile giusta per affrontare la tematica a scuola e per raccontare attraverso le sue straordinarie opere, come Giuditta decapita Oloferne e Susanna e i vecchioni, il dramma delle donne che hanno subito violenza. L’obiettivo è la piena consapevolezza che nella nostra storia donne come Artemisia, le sorelle Mirabal, e tutte le donne di ieri e di oggi maltrattate, violate e uccise sono state vittime  dell’ignoranza, del pregiudizio, della prepotenza, del silenzio e della solitudine. Tutte queste cose insieme tolgono la dignità e qualche volta la vita.  La strada per porre fine alla violenza contro le donne richiederà sforzi più vigorosi, per contrastare una discriminazione bastata sul genere profondamente radicata, spesso derivante da norme sociali correlate.

Il CNDDU, attraverso questo Comunicato, intende consegnare un messaggio positivo, un messaggio di speranza, perché i progetti di promozione e sensibilizzazione dei Diritti femminili, se nascono da un sentire comune, possono realmente portare ad una nuova presa di coscienza della dignità della donna. E questo è un traguardo auspicabile.  Perché la storia DEVE insegnare, perché dagli errori si DEVE imparare, perché il mondo DEVE andare avanti e non indietro. Solo in questo modo ci saranno i presupposti per cambiare. Se lo vogliamo veramente, se lo vogliamo tutti insieme.

Prof.ssa Rosa Manco

Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

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La nota compagnia aerea Ryanair anche per questi ultimi mesi del 2018 continua il piano di assunzioni di hostess e steward. Infatti, tra novembre e dicembre si terranno, in diverse città italiane, i “Recruitment Days”, giornate dedicate ai colloqui con i tanti giovani interessati a lavorare in questa azienda. Ryanair, compagnia aerea low cost irlandese nata nel 1985, è nota per le tariffe ridotte che offre ai propri passeggeri, sicuramente inferiori rispetto agli altri vettori aerei. I requisiti minimi richiesti sono ovviamente la maggiore età, … 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_ryanair_nov_2018.html .

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Nel dicembre 2014 gli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Sardegna presentarono una petizione “Disciplina sui criteri e sulle procedure per le nomine e le designazioni di competenza della Regione, ispirate ai principi di trasparenza, pubblicità, partecipazione e rispetto del principio della rappresentanza di genere”, i cui punti salienti sono poi stati ripresi nella proposta di legge n° 300 presentata nel gennaio 2016 (primo firmatario l’on.le Paolo Zedda). Nel luglio 2017 hanno quindi chiesto che tale proposta di legge fosse finalmente inserita nel calendario dei lavori della 1a Commissione del Consiglio regionale. Gli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ricordano che il disegno di legge prevede l’introduzione di una disciplina generale sulle nomine (così come già avviene in altre regioni italiane) tramite l’istituzione, entro il 30 settembre di ogni anno, di un elenco regionale degli incarichi in cui indicare le nomine e le designazioni da effettuare nell’anno successivo, oltre a criteri certi per le procedure di partecipazione. La norma prevede, in particolare, il divieto di assegnare gli incarichi a soggetti in evidente conflitto di interesse, l’impossibilità di ottenere una nuova nomina dopo due mandati e l’impossibilità di cumulare le cariche.

Il Consiglio dell’Ordine di Cagliari rinnova quindi tale richiesta, tenuto conto dei pochi mesi che restano al termine della legislatura.

 

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I segretari regionali del Partito della Rifondazione Comunista Pierluigi Mulliri, Sinistra Italiana Paolo Antonio Licheri e del Partito Comunista Italiano Giuseppe Ibba, hanno diffuso una nota nella quale scrivono che «hanno preso atto della deriva populista e reazionaria fomentata dalle destre e hanno altresì condiviso la valutazione negativa sul governo regionale degli ultimi cinque anni e sulle scelte da esso compiute relativamente alla sanità, all’urbanistica, all’assetto degli enti locali, alla legge elettorale e in generale alle prospettive per la Sardegna anche nel quadro dei rapporti con lo Stato italiano e con l’Europa».

I tre segretari hanno convenuto «sulla necessità di costruire un’alternativa politico-programmatica a partire dall’unità delle forze di sinistra e autonomiste, aperta all’associazionismo e ai movimenti, per proporre un nuovo progetto per la Sardegna alternativo e in netta discontinuità con il passato, che assuma come base la questione del riequilibrio di tutti i territori della Sardegna dal punto di vista economico e sociale, con particolare attenzione alle politiche su lavoro (in particolare occupazione giovanile), ambiente, salute e assetti istituzionali».

Su tali contenuti le tre forze intendono convocare, in tempi brevi, un’assemblea regionale aperta a tutti i soggetti già citati per approfondire e definire i principali obiettivi programmatici e le eventuali possibili alleanze.

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Via libera al Pacchetto Famiglia da 65 milioni proposto dalla Giunta in Finanziaria ed approvato dalla Commissione Bilancio che oggi ha dato il via libera alla manovra da 8,2 miliardi. Un insieme di misure che punta ad aiutare fortemente le famiglie sarde riducendo le tasse, una serie di agevolazioni sui figli di diverse età, ristrutturazioni delle abitazioni private. Una politica mai realizzata in passato per aiutare, insieme ai più poveri con il Reis e ai disoccupati con LavoRas, una fascia sociale mai presa in considerazione per interventi dedicati. 

«La Finanziaria per il 2019 punta tutto su inclusione e sviluppo. Mette al centro le famiglie, protegge le fasce più deboli con il Reis, dà un’occasione ai disoccupati con LavoRas, progetta lo sviluppo per creare occupazione, azzera totalmente il decennale debito della sanità e investe fortemente sugli enti locali per rilanciare le zone interne e contrastare lo spopolamento, il tutto tenendo le tasse più basse d’Italia – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Abbiamo proposto con convinzione l’inserimento del Pacchetto Famiglia approvato oggi, perché crediamo sia giusto dare un aiuto concreto a quelle famiglie che sono la spina dorsale della nostra società, le famiglie che lavorano, che fanno studiare i loro figli e che con il loro impegno e i loro sacrifici quotidiani contribuiscono a far crescere l’economia. Una serie di interventi che agiscono su diversi fronti, dagli sgravi fiscali per ogni figlio a carico ai bonus per gli asili nido, dal trasporto gratis degli studenti alle ristrutturazioni edilizie fino a un aiuto per le coppie sterili. Un pacchetto che condividiamo con la nostra maggioranza e di cui siamo molto orgogliosi.»

Prima di tutto, gli sgravi fiscali per i figli a carico. Con 25 milioni di euro viene garantita la detrazione di 200 euro a figlio, fino ai 18 anni, per un reddito fino ai 55mila euro. 10 milioni e 500mila euro sono destinati al trasporto gratis per gli studenti di scuola media inferiore, superiore e per gli universitari. 25 milioni di euro sono destinati alla ristrutturazione delle abitazioni private, con un meccanismo di premialità per interventi che prevedono efficientamento energetico e vengono realizzati nelle zone interne, in ottica antispopolamento; 4 milioni, articolati in voucher, vanno ai genitori di bambini da 0 a 36 mesi per avere diritto a uno sconto sulle rette degli asili nido. Infine, con 350mila euro si aiuteranno le coppie con problemi di sterilità a cercare cure adeguate anche fuori dall’isola. A questo va aggiunto che in Sardegna si paga l’Irpef più bassa d’Italia (il che consente di lasciare 130milioni nelle tasche delle famiglie). Infine, sempre in tema di agevolazioni fiscali, la Finanziaria 2019 garantisce le tasse più basse d’Italia per le imprese (Irap), che possono così di fatto contare su 100 milioni in più per i loro investimenti. 

L’ultima manovra della Giunta Pigliaru vuole intercettare, rafforzare e amplificare i dati finalmente positivi dell’economia sarda: 40mila occupati in più rispetto al 2014, Pil cresciuto in media dell’1,2% all’anno nel triennio fra 2015 e 2017, tasso di disoccupazione sceso al 15.8% e settori in forte crescita come turismo, export e start up. «Stiamo portando in Consiglio una manovra espansiva, di forte crescita, che mette al centro le famiglie e si occupa delle fasce più deboli – ha sottolineato l’assessore del Bilancio Raffaele Paci -. Incentiviamo tutta la filiera dell’istruzione, azzeriamo il debito della sanità, aiutiamo le imprese ad essere innovative, rifinanziamo il Reis ed il Piano Lavoras e ci occupiamo dei territori e dello spopolamento. Rafforziamo gli interventi su infrastrutture, bonifiche, protezione del territorio, stanziamo 28 milioni sulla rete del gas metano, finanziamo i Comuni col Fondo Unico da 600 milioni, stanziando anche 50 milioni per le situazioni di dissesto finanziario e destinandone 70 alla programmazione territoriale per le politiche antispopolamento nelle zone interne, ci occupiamo delle Province con 15 milioni garantendo stipendi alle famiglie e servizi a cittadini». 

Nei primi giorni di dicembre la Finanziaria arriverà in Consiglio.