24 December, 2024
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Si è svolta questa mattina, nel salone dell’oratorio San Giovanni Bosco della chiesa di San Ponziano, a Carbonia, l’assemblea dei lavoratori ex Alcoa, oggi Sider Alloys. Nel corso del dibattito, si sono susseguiti gli interventi dei rappresentanti delle quattro organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori, CGIL, CISL, UIL e CUB, ed alcuni lavoratori. Diverse le tematiche affrontate, alla base delle quali è emersa chiaramente la preoccupazione per il ritardo dei tempi di revamping e quindi di riavvio dello stabilimento. E’ stato evidenziato inoltre il mancato rispetto degli impegni assunti per i criteri da seguire nelle assunzioni, che dovrebbero vedere in prima linea i lavoratori cosiddetti “storici”, quelli che hanno fatto le battaglie per il rilancio della produzione. Altra preoccupazione è quella legata all’ormai imminente scadenza degli ammortizzatori sociali ed al pericolo, concreto, che dal 1° gennaio, fino a quando non saranno state espletate tutte le procedure necessarie per il rinnovo, diverse centinaia di lavoratori possano restare completamente privi di sussidio per i primi mesi del 2019.

Al termine dell’assemblea abbiamo intervistato alcuni rappresentanti sindacali.

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Il comune di Carbonia ha reso noto oggi il programma dei festeggiamenti per l’80° compleanno della città che si presenta ampio ed articolato e si coniuga con le numerose manifestazioni previste nell’ambito della festività religiosa del Natale.

«Un concentrato di iniziative culturali, artistiche, musicali e ludiche attraverso cui ripercorreremo la storia di Carbonia e dei suoi pionieri, con uno sguardo rivolto al presente, che si focalizza sul futuro di una città che vanta un immenso patrimonio, volano per lo sviluppo turistico-culturale dell’intero territorio», ha spiegato l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu.

Di seguito pubblichiamo la locandina degli eventi inseriti nell’ambito del compleanno di Carbonia, tra cui spicca il ritorno in città, dopo ben 18 anni di assenza, della rassegna di cinema e fumetti “Nuvole parlanti”; l’inaugurazione del Master universitario di Alta Formazione in Architettura del Paesaggio; l’inaugurazione di un nuovo tratto del Cammino Minerario di Santa Barbara; la premiazione degli sportivi e degli studenti più meritevoli; la conferenza della Rotta Culturale Atrium (Architecture of Totalitarian Regimes of the XX Century in Europe’s Urban Memory); la mostra fotografica di “Campagna Amica” con racconti sulla “Carbonia agricola”; il concerto musicale della banda cittadina Vincenzo Bellini; le numerose mostre sull’architettura della città; i gemellaggi con le città minerarie di Oberhausen e Behren Lès Forbach; gli eventi dedicati allo show cooking in piazza Roma con la degustazione dei piatti tipici delle zone di provenienza dei primi minatori giunti in città.

I dettagli degli eventi verranno presentati mercoledì 5 dicembre, alle ore 10.30, nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella sala riunioni della Torre Civica.

La campagna di conquista per la Coppa America di vela partirà da Cagliari. Si svolgerà, infatti, nelle acque del Golfo degli Angeli la tappa inaugurale delle America’s Cup World Series, che metteranno in palio la Prada Cup e selezioneranno, nel corso di diverse tappe tra il 2019 e il 2020, la barca che sfiderà il defender New Zealand nel 2021.

L’annuncio è stato dato stasera allo Yacht Club di Monaco, durante l’evento di presentazione della competizione organizzata dal team Luna Rossa Challenge, alla presenza dell’assessore del Turismo Barbara Argiolas, di Mauro Cadoni, direttore generale dell’assessorato, di Tommaso Giulini e Mario Passetti, presidente e direttore generale del Cagliari Calcio, e Stefano Sardara, presidente della Dinamo Sassari, in rappresentanza del mondo dello sport isolano. “La Sardegna ancora una volta dimostra di avere tutte le carte in regola per organizzare e ospitare eventi di levatura internazionale. Accogliere nella nostra regione la prima fase di una competizione sportiva così antica e prestigiosa, in grado di garantire ampia visibilità nternazionale, è certamente motivo di soddisfazione – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Come sempre quando ci troviamo davanti a simili opportunità, anche in questo caso abbiamo fatto la nostra parte per coglierla al meglio, investendo energie e risorse e portando avanti una proficua collaborazione con tutti gli attori coinvolti. Grazie al lavoro di tutti, oggi abbiamo raggiunto il risultato che abbiamo fortemente voluto e sostenuto: dalla Sardegna riparte la campagna per la conquista della Coppa America di vela e saranno proprio le nostre coste a fare da scenario a una delle sfide preliminari. La nostra Isola è terra ideale per moltissimi sport, ma discipline come la vela e le attività a essa connesse, sportive, professionali, turistiche, sono ancora più benvenute – ha concluso il presidente Pigliaru -, perché rientrano nel progetto di sviluppo sostenibile che la Regione ha perseguito in questi anni.”L’arrivo dell’ACWS – ha detto Barbara Argiolas, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio intervistata sul palco dalla presentatrice dell’evento Charlie Webster – è il culmine di un lavoro che, negli anni ha visto la Regione impegnata a ospitare e supportare eventi sportivi sempre più importanti. Penso ai tanti eventi mondiali di vela, alle varie tappe dei campionati di rally, alla centesima edizione del Giro d’Italia di Ciclismo. Abbiamo le condizioni ideali per ospitare un appuntamento della più importante manifestazione di vela del mondo: mare con vento costante, infrastrutture sempre migliori, professionalità di altissimo livello, grandi capacità organizzative e l’entusiasmo dei sardi per una manifestazione di questo livello. Per chi non la conosce, la Sardegna sarà una grande – e spero bellissima – sorpresa”.“Come amministrazione regionale – ha aggiunto l’assessore – in questi anni abbiamo investito molto su manifestazioni di carattere nazionale e internazionale che siano in armonia con la natura più autentica della nostra isola, all’insegna del contatto con la natura e col paesaggio, del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Vogliamo che, grazie a ACWS e alla collaborazione con Luna Rossa Challenge, la Sardegna e le sue bellezze diventino ancora più note a livello mondiale: l’auspicio è che chi vedrà le regate alla televisione poi abbia il desiderio di visitare e conoscere la nostra isola, meta privilegiata per il turismo lento ed esperienziale”.Soddisfazione è stata espressa anche del sindaco di Cagliari Massimo Zedda. “Ancora una volta – ha detto – Cagliari sarà protagonista con la grande vela e con un evento di livello mondiale che siamo orgogliosi di ospitare in città e nel Golfo degli angeli. La Prada Cup sarà una nuova e importante vetrina per il nostro mare e per tutto il territorio, il pubblico isolano saprà sostenere con entusiasmo il team di Luna Rossa, che ha scelto la nostra città come base per preparare le tappe di avvicinamento alla Coppa America del 2021. Ma il buon vento non basta, per questo siamo al lavoro per la riqualificazione della zona di Marina Piccola e del porto storico a sostegno della vela e della nautica di Cagliari, che hanno una grande tradizione. Sarà fondamentale per un nuovo e importante slancio alle attività e agli sport di mare, allo sviluppo e alla creazione di posti di lavoro”.

Nel pomeriggio, all’Assessorato regionale della Sanità, in via Roma, a Cagliari, si è svolto l’atteso incontro sulla vertenza AIAS. Il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore regionale Luigi Arru, Giuseppe Pintor e Stefano Lorusso dell’ATS, hanno ricevuto una delegazione composta da rappresentanti sindacali, lavoratori, genitori dei malati, tutori.

Da parte della Regione, che ha manifestato vivo interessamento per la situazione e, in particolare, per i pazienti e i dipendenti, è stata ribadita la disponibilità a pagare secondo quanto definito nella sentenza della Corte di Appello in tempi rapidi e secondo quanto stabilito dalla legge. Sul punto sono già in corso le interlocuzioni tra i legali di AIAS e la Regione. È stata inoltre ribadita la necessità del pagamento degli stipendi ai dipendenti dell’azienda, come disposto da una risoluzione del Consiglio regionale e dall’attuale contratto al fine di poterne stipulare il rinnovo. Rispondendo ai timori di parte della delegazione, è stato detto che se la volontà politica è certamente quella di addivenire il prima possibile a una soluzione con AIAS che permetta la prosecuzione dei servizi, si sta comunque lavorando anche a un piano B per individuare una rete di protezione capace di garantire la continuità delle prestazioni in essere.

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Si è svolta questa mattina, a Iglesias, la cerimonia di intitolazione della scuola elementare al maestro e giornalista iglesiente Ennio Martinelli. Erano presenti il sindaco, gli assessori Alessandro Lorefice, Angela Scarpa e Vito Didaci in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, la responsabile del plesso scolastico, familiari e conoscenti. La targa definitiva è stata ufficialmente scoperta questa mattina a cura del sindaco Mauro Usai e del figlio di Ennio Martinelli, Carlo, sul fianco dell’ingresso storico principale della scuola. Lo scorso 2 giugno era stata apposta una targa provvisoria all’interno della scuola, dopo la delibera comunale firmata dal precedente sindaco Emilio Gariazzo. 

Ennio Martinelli è stato maestro elementare dal dopo guerra fino alla fine degli anni ’60 quando una grave malattia ha interrotto la sua vita alla giovane età di 49 anni. Da subito ha però iniziato anche la professione di giornalista collaborando con il Tempo di Roma e l’Ansa. Approdato all’Unione Sarda vi rimase praticamente fino alla sua morte avvenuta nel 1973. Dalle colonne del giornale Ennio Martinelli raccontò i problemi della città, le lotte dei minatori dando voce e rappresentando lo sviluppo di una città che cercava il riscatto sociale ed economico. Fu cofondatore della Lao Silesu, l’associazione culturale iglesiente dalla quale nacque, successivamente, il famoso Premio Iglesias di Giornalismo.   

Biografia di Ennio Martinelli

(Maestro elementare e giornalista)

Ennio Martinelli nasce a Iglesias il 15 agosto 1923. Consegue il diploma di Abilitazione Magistrale il 2 febbraio 1944 presso l’Istituto Magistrale Statale Salvatore Pizzi di Capua (CE). Al suo rientro in Sardegna abbraccia immediatamente l’insegnamento. Il suo primo incarico presso le scuole elementari di Nuraxi Figus (Gonnesa) dove insegnerà per circa due anni. Durante i quali convola a nozze con Iolanda Marcia, di Iglesias, da cui ebbe sei figli. Dopo l’iniziazione all’insegnamento nella scuola di Nuraxi Figus, Ennio Martinelli rientra nella sua amata città natale per proseguire la sua attività di maestro elementare, fino alla sua prematura scomparsa. Nei primi anni ’50 fece parte dell’Unione comunale iglesiente della Cisl ricoprendo il ruolo di segretario. Con lui, nella segreteria, vi erano Mario Desogus, Giorgio Mossa, Pietro Carrus, Umberto Alfonsi, Ivo Cannas, Genesio Aru, Giovanni Perra e Gino Figus. Dino Ferino rappresentava invece la categoria dei minatori. Nello stesso periodo inizia anche la sua carriera di corrispondente con i primi servizi per il giornale Il Tempo di Roma, che all’epoca dedicava due pagine alle cronache della Sardegna. Sono anni vorticosi. L’Italia cerca di reagire alla tragedia della guerra. E la Sardegna cerca un riscatto sociale ed economico. Il Sulcis Iglesiente ribolle di attività sindacali e politiche per il lavoro. Soprattutto in ambito minerario. I bisogni sono tanti, dagli alloggi decorosi agli spazi verdi, dalle strade alle nuove aule nelle scuole, fino al decentramento degli uffici e dei servizi. Sentiva la necessità, Ennio Martinelli, di essere più vicino alla sua città, ai suoi bisogni. Di fare qualcosa in più. Si concretizza la possibilità di scrivere per il giornale più importante della Sardegna: L’Unione Sarda. È  un’occasione che non si lascerà sfuggire. Vi rimase per due decenni. Un’esperienza interrotta anzitempo, purtroppo, non per sua volontà. Contemporaneamente iniziò anche la collaborazione con l’Agenzia Nazionale della Stampa Associata, l’ANSA.

Scrisse Remo Concas, suo stimato collega, dalle colonne dell’Unione Sarda il giorno dopo i suoi funerali: «Per vent’anni Ennio Martinelli ha combattuto per la sua città, perché fosse più accogliente, più giusta, perché non restasse più compressa nell’angoscia che la carenza dei posti di lavoro ingigantiva ogni giorno di più». «Le sue argomentazioni venivano affrontate dopo indagini accurate, con impegno, senza animosità, con l’implicito suggerimento di scelte equilibrate, così come – diceva – deve fare chi si pone al di sopra della mischia, indicando soluzioni che non contrastino con gli interessi della collettività. Amava la sua Iglesias, con sincerità, con bontà. L’esempio offerto con modestia da Ennio Martinelli, che avrebbe voluto fosse colto ed imitato da tutti, era quello per il raggiungimento dei più nobili ideali: la costruzione di una città operosa e pacifica».

Nel 1957 fu socio fondatore dell’associazione di cultura “Lao Silesu”. Disse nel 2007 il compianto Giorgio Mossa, ex presidente dell’associazione, nel rievocare i 50 anni: «Ricordo con emozione quando davanti al notaio Gian Paolo Toscano venne sottoscritto l’atto costitutivo dell’Associazione di Cultura “Lao Silesu” con sede in Iglesias. Erano con me Ennio Martinelli, Umberto Alfonsi, Armando Congiu, Rosolino Ferrara e Fernando Leoni. L’associazione, allora, aveva alle spalle già qualche anno d’attività e l’atto notarile rappresentava il coronamento di un progetto che poi si è tradotto nel “Premio Iglesias” di giornalismo e, subito dopo, anche di saggistica, arrivati ormai alla 38ª edizione. Lo stimolo che portò al varo del “Premio Iglesias” di giornalismo era stato quello di tenere desta l’attenzione verso il bacino minerario che ormai manifestava qualche segno di disimpegno. Attraverso la stampa, regionale e nazionale, avevamo inteso allargare la conoscenza delle problematiche del territorio, portandole negli ambienti politici ed imprenditoriali. Esse, tuttavia, ricordò Giorgio Mossa, non dovevano guardare esclusivamente al settore estrattivo, quanto alla condizione sociale legata strettamente a quell’attività». Innumerevoli le firme giornalistiche di prestigio premiate negli anni col “Premio Iglesias” e perfino premi nobel nella sezione dedicata alla saggistica.

L’ultima edizione del Premio Iglesias, la 39ª, ha avuto luogo nel dicembre del 2009 quando ad essere premiato fu l’allora Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, arrivato in città per l’occasione.  Di quel progetto culturale, fermamente voluto da Ennio Martinelli e gli altri soci fondatori, purtroppo non resta quasi più niente. Oggi la Lao Silesu non ha più neppure una sede sociale. «Esiste una forza politica precisa, ma misteriosa, che ha fatto sì che il premio in tutti questi anni non ottenesse finanziamenti». Ebbe a dichiarare tre anni or sono Stefano Priola, uno dei componenti del direttivo dell’associazione.

Negli anni ’60 Ennio Martinelli fu nominato anche dirigente dell’Iglesias Calcio sotto la presidenza dell’imprenditore toscano Alvaro Amarugi. Senza però trascurare le cronache locali sulla “sua” pagina dell’Unione Sarda, dalle quali ha sempre dato voce alle lotte operaie e dei minatori, in particolare, che si battevano per condizioni di lavoro migliori. Si battè strenuamente, fra le altre cose, dalle colonne del giornale, sul finire degli anni ’60, per l’apertura del nuovo ospedale Santa Barbara, completato da tempo, e ancora chiuso per ragioni politiche. A metà degli anni ’70 finalmente l’inaugurazione, alla quale purtroppo non potè partecipare. Parallelamente alla sua attività di giornalista, però, ha sempre onorato anche la sua principale attività: quella di maestro elementare. La sue scuole erano quelle note come le “scuole elementari maschili e femminili” in cui insegnò per oltre vent’anni. Centinaia gli alunni del maestro Ennio Martinelli passati nelle sue aule che, ancora oggi, lo ricordano come un insegnante severo ma, al tempo stesso, buono e comprensivo. Il male che lo portò via si presentò prematuramente all’inizio degli anni ‘70. Fu una dura lotta, ma invincibile, all’epoca. Concluse la sua esistenza alla giovane età di 49 anni, il 13 febbraio 1973, dopo una vita dedicata alla famiglia, alla scuola e all’informazione. Lo ricordiamo così, buono, gentile e premuroso. Nella speranza che i suoi insegnamenti, sempre attuali, possano essere utili per una maggiore giustizia sociale per Iglesias e per tutto il Sulcis Iglesiente. 

 

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«La nostra idea di Zes è un’idea forte e inedita, perché non si limita solo a Cagliari, come avremmo più facilmente potuto fare, ma costruisce una rete che coinvolge 6 porti, dunque l’intera costa della Sardegna e, di conseguenza, tutte le zone interne collegate. Adesso ci sono due scommesse da vincere: l’accelerazione di tempi e procedure, con l’indispensabile abbattimento della burocrazia, e risorse dal Governo per attivare altri strumenti finanziari e fiscali all’interno della Zona economica speciale oltre al già previsto credito d’imposta.»
L’ha detto l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, al convegno organizzato da Confindustria per fare il punto sulle opportunità offerte dalle Zes. 

Condivisione coi territori, prima di tutto, per puntare al miglior risultato possibile per tutti. Ovviamente, sono state necessarie alcune scelte per arrivare alla perimetrazione finale e alla distribuzione dei 2.770 ettari disponibili: e il risultato è ottimo. «Non era una cosa scontata, perché l’unico porto che avrebbe avuto tecnicamente diritto alla Zes è quello di Cagliari. Abbiamo ragionato su come fare per non limitare al solo capoluogo i possibili vantaggi, e ci siamo riusciti. Abbiamo connesso i tre aeroporti regionali alle relative porzioni di Zes e abbiamo scelto di collegarle alle zone franche doganali».  

Il piano Zes, approvato dalla Giunta e già sul tavolo del ministero per il Mezzogiorno, finora prevede come vantaggio fiscale un credito d’imposta fino a un massimo di 50 milioni di euro. «Certo noi potremmo come Regione aggiungere altri strumenti fiscali e finanziari, ma è chiaro che servono risorse, e speriamo che presto il Governo riesca a garantirle, in modo che possano sommarsi alle tantissime agevolazioni che abbiamo messo in campo per le imprese sarde, ultimo il bando T3. Di sicuro, se il governo smettesse di portarci via 600 milioni all’anno di accantonamenti riusciremmo a destinarne una parte alla Zes per ulteriori agevolazioni».

Nella Zes della Sardegna ci sarà un Suape, sportello per la semplificazione. Perché la parola d’ordine è ancora una volta accelerare, tentando di vincere una burocrazia sempre più “difensiva” e soffocante che ostacola, rallenta e blocca qualunque pratica. «È una situazione insostenibile ed inaccettabile – dice Raffaele Paci -. Quello contro il mostro burocrazia è stato un impegno costante dal primo giorno del mio insediamento. Ma non basta la volontà politica dell’assessore di turno per vincere sulla burocrazia, soprattutto, in una situazione di netta separazione tra volontà politica e gestione amministrativa. Pensiamo alla Cagliari free zone, una bandiera della precedente Giunta che però non è riuscita a far nulla di concreto. Noi abbiamo fatto il nostro per realizzare l’infrastruttura, mettendo le risorse ed avviando l’iter autorizzativo: eppure non riusciremo non dico a inaugurarla ma neanche a vedere la posa della prima pietra, perché da oltre due anni stiamo combattendo con mille ostacoli burocratici. Dunque i ritardi nella realizzazione delle infrastrutture sono un vincolo incompatibile con lo sviluppo della nostra regione, costretta a seguire le infinite procedure nazionali. Lo dico molto chiaramente: andando  avanti su questa strada il nostro è un Paese che non ce la può fare, perché mentre qui si discute decenni per realizzare anche una piccola infrastruttura, i Paesi emergenti vanno avanti a velocità pazzesche. La burocrazia, i tempi, le lentezze che ci attanagliano non sono più accettabili. Purtroppo non è così semplice risolvere il problema, non basta sostituire gli assessori. Serve una rivoluzione dal basso, una chiamata di responsabilità per tutti. Una cosa è certa – conclude il vicepresidente della Regione -. Con la nostra attuale autonomia non possiamo farcela, abbiamo bisogno di avere più competenze e poteri per esercitare pienamente i nostri diritti».

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L’8 e il 9 dicembre ad Alghero si svolgerà il challenge “Riviera del Corallo”. Ideatore e organizzatore della manifestazione sportiva il Team Alghero Corse con il sostegno ed il patrocinio di comune di Alghero, Regione Sardegna, Fondazione Alghero, Provincia di Sassari, Aci Sassari, Aci Sport, Aci Global e comitato provinciale Sassari del Coni. Il TAC così si fa in tre per la propria città, dopo aver organizzato nell’anno in corso il 2° Trofeo del Villanova di slalom in salita, la 24esima edizione dello slalom Alghero – Scala Piccada ora la scuderia guidata da Salvatore Bellu si cimenta in una nuova avventura sportiva, il 1° Challenge Riviera del Corallo.
La formula challenge è una tipologia di gara di velocità in cui due vetture si sfidano ad inseguimento all’interno di un circuito che il Team Alghero Corse creerà ad hoc nel Piazzale della Pace. In pista scenderanno sia piloti sardi che d’oltre tirreno per contendersi a colpi di staccate e giri veloci il trofeo “Riviera del Corallo” e soprattutto far punteggio per il titolo nel Campionato Italiano Formula Challenge organizzato da Aci Sport. In gara vetture con caratteristiche diverse, auto da rally, salita, slalom, storiche, energie alternative, prototipi, attività di base, kart cross e altre ancora per quello che si preannuncia un vero e proprio motor show al centro di Alghero. L’evento si sviluppa su due giorni, sabato 8 sono previste le verifiche tecniche e sportive mentre domenica 9 si parte la mattina con le qualifiche e nel pomeriggio le eliminatorie. I partecipanti avranno a disposizione una manche di qualifica per stabilire l’ordine di ingresso sulla pista e tre di gara su un circuito lungo più di 650 metri, ogni manche prevede tre giri completi e la classifica verrà stilata in base ai tempi delle due migliori manches. Per l’occasione verrano montate due tribune che ospiteranno il pubblico a ridosso del circuito. Non solo, come di consueto il parco auto sarà aperto e visitabile e negli spazi limitrofi gli spettatori avranno a disposizione diversi servizi, lo street food & beverage, stand a tema e tanto altro con l’obbiettivo di trasformare il parcheggio urbano in una cittadella dei motori.
Il feeling tra la città di Alghero e gli eventi motoristici è consolidato tanto quanto i 35 anni di attività del Team Alghero Corse, e grazie manifestazione sportive di questo tipo la Riviera del Corallo si appresta a dimostrare di essere capace ad attrarre visitatori non solo in piena stagione turistica ma anche durante l’inverno. Piloti, scuderie o semplici appassionati possono trovare maggiori informazioni riguardo percorso, regolamento di gara e modalità di iscrizione – in scadenza il prossimo 3 dicembre – sul sito internet del Tac, www.teamalgherocorse.it . 

 

 

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Una giornata speciale di riflessione, creatività artistica e sensibilizzazione sul tema del pieno godimento di diritti, dignità e libertà per le persone con disabilità. Un momento in cui poter modellare tutti insieme, sporcandosi le mani con la creta, quello che l’Europa può rappresentare o quello che vorremmo l’Europa sia, per tutti noi.

Per questo, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia ha organizzato l’evento “Senza Barriere. L’Europa per ciascuno di noi”.

L’iniziativa si terrà a Roma, il 3 dicembre, negli spazi dell’Ex-Dogana in viale dello Scalo di San Lorenzo, 10 dalle ore 10.30 alle 13.30.

Il laboratorio di arte partecipata accessibile: scolpiamo l’Europa.

In un laboratorio di arte partecipata accessibile, guidato dal maestro Felice Tagliaferri, scultore non vedente di fama mondiale, chi vorrà potrà cimentarsi nello scolpire con mani, braccia, naso o faccia per tirare fuori l’idea di Europa da un blocco di creta.

Il dibattito: cosa fa l’Europa per i disabili. E cosa si può ancora fare.

Durante il dibattito che inizierà alle ore 12.30, i partecipanti potranno ascoltare le preziose testimonianze del maestro Felice Tagliaferri, reduce dalla creazione della scultura collettiva realizzata insieme ai partecipati dell’evento che si iscriveranno al laboratorio, e della modella Chiara Bordi, terza classificata a Miss Italia 2018 e prima modella disabile a partecipare al concorso.

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Bacu Abis si veste a festa per quattro giorni, dal 1° al 4 dicembre, con una serie di eventi che spaziano dalla storia dei minatori alla presentazione di libri, dai giochi per bambini ai concerti musicali. Si tratta della seconda edizione della “Festa del Minatore”, organizzata dal coordinamento delle associazioni di volontariato di Bacu Abis con il patrocinio del Comune di Carbonia.

«Un evento molto sentito dagli abitanti di Bacu Abis soprattutto per ricordare il grande lavoro di tanti minatori che hanno prestato servizio nelle miniere della frazione. Tre di essi, ultracentenari, sono fortunatamente ancora tra noi e verranno omaggiati con la consegna di una targa, un giusto riconoscimento per l’impegno e il sacrificio dimostrato nella loro vita lavorativa. Vita di cui rappresentano degli straordinari testimoni storici», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Di seguito pubblichiamo il programma completo delle iniziative:

Circoscrizione Bacu Abis dal 1° al 4 dicembre 2018
Mostra fotografica e documenti storici del territorio e iniziative a cura del Gruppo folkloristico Sant’Isidoro di Barbusi.

Sabato 1 dicembre

Ore 16-00, presso la biblioteca Anselmo Roux, presentazione del libro “Banditi in miniera” di Francesco Carta;

Ore 19.00 al Cine-Teatro di Bacu Abis concerto Gospel “CGS Black Soul Choir”.

Domenica 2 dicembre

Ore 15.30, Spettacolo per bambini, giochi di gruppo, truccabimbi, giochi con la musica a squadre, spettacolo di circo, bolle di sapone giganti, spettacolo del fuoco, baby dance e regalo dei palloncini a tutti i bambini;
Ore 18.30 al Cine-Teatro di Bacu Abis il Concerto di musica sarda, “Limba”, con tributo ad Andrea Parodi.

Lunedì 3 dicembre

Ore 15.30, Raduno dei minatori del Sulcis Iglesiente;
Ore 16.00, Sfilata dei minatori verso Pozzo Castoldi con posizionamento di una corona di alloro in memoria dei minatori deceduti nelle miniere;
Ore 17.00 al Cine-Teatro di Bacu Abis: “Il Cammino di Santa Barbara”, presentazione e relazione sullo stato attuale del progetto da parte di Giampiero Pinna, presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara;
Ore 18.00, consegna di una targa ricordo ai tre minatori tra i più longevi d’Italia: Efisio Caria (103 anni), Giovanni Antonio Serra (102 anni), Luigi Zara (102 anni);
Ore 18,30, 25° anno di attività del Comitato Santa Barbara di Bacu Abis con successivo rinfresco.

Martedì 4 dicembre

Ore 16,30 al Cine-Teatro di Bacu Abis la presentazione del libro di Roberto Camedda, “All’ombra delle sirene”, e opera teatrale a cura dell’Associazione “La Cernita”.

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E’ un bel maschietto del peso di 3 kg e 160 grammi il primo bambino nato ieri, 28 novembre, con la metodica della parto-analgesia. Il piccolo è venuto al mondo alle 20,47, nella struttura di Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari, con parto spontaneo e dopo un travaglio durato 12 ore.

L’avvio dell’attività di parto-analgesia è in linea con la deliberazione adottata dall’azienda il 17 febbraio 2017 e relativa al piano triennale di rientro per il miglioramento della qualità delle cure e l’adeguamento dell’offerta. Si tratta di un’importante novità per Sassari e consente alle donne la possibilità di partorire senza dolore. La parto-analgesia non immobilizza la partoriente, ma le permette di affrontare tranquillamente il parto, camminare e proseguire il travaglio nella maniera più naturale possibile.

Il parto antalgico s’inserisce all’interno di un processo di umanizzazione delle strutture ospedaliere nei riguardi dei pazienti dell’Aou di Sassari. L’obiettivo, che poi è anche la mission dell’Aou, è quello di rendere migliore l’esperienza del paziente in ospedale. Con l’avvio di questa metodica si apre la giusta strada.

La fase avviata a Sassari è sperimentale e, attraverso una serie di step – formazione personale, impiego di protocolli definiti e ammodernamento delle strutture – è destinata a diventare strutturale.

Il percorso realizzato dall’azienda è stato presentato questo pomeriggio in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il direttore del dipartimento Tutela salute donna e bambino Salvatore Dessole, il direttore del dipartimento Emergenza urgenza e direttore della struttura di Rianimazione e anestesia di viale San Pietro Pierpaolo Terragni, la coordinatrice ostetrica Maria Nunzia Pinna.

Si colma, innanzitutto, un vuoto assistenziale e si attiva una procedura ben codificata, con protocolli, con formazione e personale dedicato per un’assistenza h24. E ancora, dal punto di vista accademico, l’attivazione di quest’attività ha una ricaduta positiva nell’ambito della formazione degli studenti del corso di laurea triennale in Ostetricia, della magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche e degli specializzandi della Scuola di specializzazione in Anestesia rianimazione, terapia intensiva e del dolore.

La partoanalgesia, inoltre, s’inserisce nel processo di ammodernamento delle strutture dell’Aou di Sassari. Nell’edificio del Materno infantile, infatti, sono in via di completamento le nuove sale parto, adiacenti al blocco operatorio, per le quali nei primi mesi del 2019 sono attesi gli arredi e le attrezzature.

L’attività ha portato a un percorso formativo di livello che ha visto impegnati anestesisti, ginecologi e ostetriche in corsi e stage anche in strutture della penisola (di particolare rilievo il contributo dell’ospedale Sant’Anna di Torino e dell’ospedale San Giovanni Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma).

L’Azienda, inoltre, tra ottobre 2017 e febbraio 2018, ha attivato e completato le procedure concorsuali che hanno portato all’assunzione di sei medici anestesisti rianimatori che, tra le altre cose come il potenziamento delle attività di sala operatoria, ha consentito proprio l’avvio della parto-analgesia.

L’istituzione del servizio di parto analgesia quindi vede lavorare assieme un’equipe multidisciplinare, prevede un’integrazione sia all’interno del dipartimento Materno infantile che con l’unità operativa di Anestesia e rianimazione I. L’attivazione di questo percorso consentirà di ridurre il ricorso al parto cesareo, quando non motivato da esigenze cliniche e di sicurezza della madre e del bambino.

E ieri, nella struttura del Materno infantile si sono alternati le ginecologhe Paola Lullia e Maria Grazia Flore, l’anestesista, Cristina Bazzoni, Franca Secchi e Valentina Deiana quindi il neonatologo Augusto Ogana e le ostetriche Francesca Lampreu, Paola Uda e Simona Dettori.

Non tutte le donne possono, però, ricorrere al parto indolore. L’opuscolo che viene consegnato alle donne dall’anestesista è chiaro e mette in evidenza il funzionamento della tecnica, gli effetti, le complicanze e le controindicazioni; in ogni caso in sala parto è l’anestesista che valuterà, per ciascuna paziente, l’opportunità di eseguire la procedura assistita.

La tecnica dell’analgesia peridurale è pensata per ridurre il dolore durante il travaglio e il parto e permette alla donna di partecipare attivamente a tutte le fasi del travaglio e di viverlo come un’esperienza piacevole. L’analgesia peridurale, detta anche epidurale, è uno dei metodi più validi ed efficaci e consiste nell’introduzione di farmaci, anestetici locali e oppioidi, a livello lombare, cioè alla base della schiena, mediante un catetere posizionato nello spazio peridurale vicino alle terminazioni nervose che regolano il dolore.

La donna che desidera richiedere l’analgesia peridurale è visitata dall’anestesista in ambulatorio dopo la 34esima settimana di gestazione. In caso di patologie della gravidanza o concomitanti la visita anestesiologica potrà essere effettuata a partire dalla 30esima settimana.

L’anestesista compila la cartella clinica di parto-analgesia con la storia clinica della donna, le condizioni di salute attuali e pregresse, gli esami strumentali e gli ematochimici. Durante la visita verranno fornite dall’anestesista le informazioni adeguate e complete sulla metodica di analgesia e si procederà alla firma del consenso informato.

Al momento del parto l’anestesista eseguirà, in assenza di controindicazioni, l’analgesia peridurale in travaglio di parto.

Nel 2017 la clinica di Ostetricia dell’Aou ha registrato 1.115 parti, dei quali 31 gemellari e 2 trigemini, per un totale di 1.163 nuovi nati. I maschi sono stati 597 mentre le femmine 566.

Dei 1.115 parti 662 sono stati parti naturali, 453 tagli cesarei.

Raffrontati con i dati del 2016 si registra un lieve calo nel 2017. Infatti il numero dei parti nel 2016 era stato di 1.151 per un numero di nati pari a 1.186.

Nel 2016 il numero dei parti cesarei che si era attestato a quota 578 contro i 573 naturali. Nella sala parto della clinica di Ginecologia e ostetricia, infine, nel 2016 erano stati registrati 1 parto trigemellare e 33 gemellari.