19 July, 2024
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Sono andati completamente a ruba i materiali informativi sulla lotta alla antimicrobico resistenza, oltre 600 tra depliant e locandine, distribuiti nei giorni scorsi agli ingressi dei presidi ospedalieri dell’Aou di Sassari. L’occasione l’ha offerta la Settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici che, sul fronte della sensibilizzazione dei cittadini, ha visto impegnati gli operatori sanitari della struttura complessa di Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere dell’Aou di Sassari, in collaborazione con gli specializzandi della scuola in Igiene e Medicina preventiva.

Gli operatori sanitari, a disposizione dell’utenza all’esterno del presidio ospedaliero, oltre a distribuire brochure e depliant informativi, hanno fornito chiarimenti sul fenomeno che – a detta degli esperti – è uno dei problemi più importanti di salute pubblica nell’ambito sanitario, e riguarda sia la salute umana sia veterinaria.

Il fenomeno deriva dalla capacità da parte di un microrganismo di sviluppare uno o più geni di resistenza all’attività di un farmaco antimicrobico, sia esso antibatterico, antifungino, antivirale o antiparassitario, che in origine era efficace per il trattamento delle infezioni determinate dal patogeno. Questo fenomeno è favorito da un uso scorretto di questi farmaci, in particolare degli antibiotici.

«Per diversi decenni – spiega Paolo Castiglia, direttore della struttura di Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere – la resistenza antimicrobica ha rappresentato una crescente minaccia per il trattamento di una gamma sempre crescente di infezioni provocate da batteri, parassiti, virus e funghi. Questi microrganismi, nel tempo, hanno infatti dimostrato la capacità di adattarsi ai farmaci, sviluppando delle resistenze, fino a rappresentare nella realtà attuale una delle principali sfide assistenziali che la sanità pubblica dovrà affrontare nei prossimi decenni.»

Da qui l’appello: «Tutti siamo chiamati a contrastare il fenomeno dell’antimicrobico resistenza – prosegue -: i medici nel prescrivere gli antibiotici soltanto quando necessario; il farmacista nel distribuire gli antibiotici soltanto quando prescritti dal medico e il cittadino nell’assumerli soltanto dietro prescrizione medica e osservando scrupolosamente posologia e durata della terapia».

Fra le attività di prevenzione si inserisce la vaccinoprofilassi, grazie alla quale oggi è possibile prevenire le principali infezioni batteriche e virali. La diminuzione della malattie a opera dei vaccini riduce il ricorso agli antibiotici, preservandone la validità per quando se ne renda necessario l’utilizzo. «I vaccini, inoltre, – aggiunge Andrea Piana della struttura di Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere – sono efficaci anche contro alcuni microrganismi multiresistenti e riducono lo sviluppo di infezioni anche nei soggetti che non possono sottoporsi alla vaccinazione attraverso i noti meccanismi legati all’immunità di gregge».

Per una maggiore informazione, la struttura di Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere consiglia la consultazione del sito Vaccinarsinsardegna.org  dove sono reperibili notizie e approfondimenti sulle iniziative di contrasto all’antimicrobico resistenza e sulle vaccinazioni.

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In chiusura delle commemorazioni per il centenario della Grande Guerra, il Segretariato Regionale MiBAC ha fatto realizzare a cura di Poste Italiane un folder filatelico, in 3.000 esemplari numerati, con annesse cartoline ed annullo postale dedicato, sul tema dei monumenti ai caduti della Sardegna. I monumenti scelti per essere rappresentati nel folder e nelle cartoline sono quelli di Cagliari, Iglesias, Alghero, Nuoro, Sedini, Calangianus, Calasetta, Oristano, Terralba, Carbonia. Particolare risalto è stato dato, in virtù del suo pregio artistico, al monumento ai caduti di Iglesias, una commovente scultura del Ciusa che rappresenta, senza alcuna enfasi celebrativa della vittoria, il corpo morto di un soldato che letteralmente avvolge la propria famiglia.

Poste Italiane ha emesso nella stessa occasione una serie di 4 cartoline, anch’esse a tiratura limitata e numerate, che riportano, accanto al testo dell’inno “Dimonios”, ciascuna una diversa copertina della Domenica del Corriere, nella quale Achille Beltrame, all’epoca della Grande Guerra, ha rappresentato le azioni belliche della Brigata Sassari.

La presentazione del folder e delle cartoline ha avuto luogo il 16 novembre, a Cagliari e Sassari, nel corso del convegno dal titolo “La costruzione della memoria. Le vestigia della Grande Guerra in Sardegna”, organizzato dal Segretariato regionale del ministero per i Beni e le Attività Culturali per la Sardegna, in collaborazione con le Soprintendenze e con la Brigata Sassari.

Il tema principale del convegno, in linea con gli obiettivi istituzionali del Ministero, è stato appunto quello dei monumenti ai caduti realizzati in Sardegna, che sono stati censiti dalle Soprintendenze nell’ambito di un progetto nazionale promosso dal MiBAC.

Ampio spazio ha avuto anche il ricordo del ruolo svolto dalla Brigata Sassari nella Grande Guerra: la sessione pomeridiana del convegno si è infatti aperta in piazza Fiume con l’esibizione della Banda Musicale della Brigata Sassari ed ha visto la partecipazione dello stesso comandante della Sassari gen. Andrea di Stasio, nonché l’intervento del Direttore del Museo storico della Brigata Sassari ten. col. Pasquale Orecchioni e del col. Luciano Sechi, autore dell’inno “Dimonios”.

Durante l’evento il Segretariato Regionale MiBAC ha fatto omaggio a tutti i presenti del folder filatelico.

Il timbro (annullo) postale dedicato alla manifestazione, che rappresenta una rielaborazione del rilievo della lapide ai caduti di Banari, resterà per 60 giorni a disposizione degli appassionati presso gli uffici centrali delle Poste Italiane di Cagliari e Sassari, dopodiché sarà depositato nel museo delle Poste Italiane. Sempre negli uffici postali sarà anche possibile acquistare il folder del centenario e le cartoline della Brigata Sassari.

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Continua il percorso di valorizzazione del personale e il piano di assunzioni per il periodo 2019-2026 previsto da Ferrovie dello Stato (FS). Nata nel 1905 oggi Ferrovie è tra le più grandi realtà industriali in Italia, con una lunga storia, uno dei motori di sviluppo più importanti che ha contribuito alla crescita del Paese. Per poter partecipare a queste nuove assunzioni basta inviare la propria candidatura entro il 2 dicembre 2018 e partecipare al Recruiting day targato FS. Il Gruppo è alla ricerca di persone dinamiche, brillanti, flessibili, curiose, con capacità di adattamento, con un approccio digitale, aperte al cambiamento … 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_fs_recruiting.html .

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Venerdì 23 novembre, nella sala riunioni della Torre Civica di piazza Roma, si riunirà la Consulta Handicap del comune di Carbonia. L’ordine del giorno della seduta verterà sui seguenti punti:

1. Comunicazione circa i progetti già avviati;

2. Presentazione nuove iniziative;

3. Varie ed eventuali.

«La Consulta handicap del comune di Carbonia sta svolgendo un lavoro encomiabile per tutelare le persone con disabilità. Dal settembre scorso sono stati organizzati diversi incontri per dare concretezza a un organo consultivo e autonomo che ha rappresentato una vera novità nello scenario comunale, facendo compiere alla città di Carbonia un importante passo avanti nel campo dell’inclusione sociale», ha detto l’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera.

La nascita della Consulta handicap è stata sancita dall’approvazione della deliberazione n. 26 del Consiglio comunale del 27 aprile 2017, in seguito ad un lungo lavoro di interlocuzioni portate avanti dalla IV Commissione Consiliare Permanente (Servizi sociali, Pubblica istruzione, Politiche della Casa, Patrimonio). 

La Consulta costituisce un momento di ascolto, partecipazione e condivisione, finalizzato a promuovere azioni in grado di rimuovere ogni ostacolo alla partecipazione dei cittadini disabili alla vita sociale.

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Ieri pomeriggio, nella sede della provincia di Sassari, si è svolto un incontro per esaminare le vicende che riguardano la cessione di alcune aree Syndial, nella zona industriale di Porto Torres, al Consorzio Industriale Provinciale. All’incontro erano presenti gli assessori dell’Industria e della Difesa dell’Ambiente, Maria Grazia Piras e Donatella Spano, i rappresentanti di Syndial, l’Amministratore della Provincia, Guido Sechi, il sindaco di Porto Torres, Sean Wheeler ed il direttore del Consorzio Industriale Provinciale, Salvatore Demontis. È stato fatto il punto sullo stato della cessione della strada che collegherà l’arteria provinciale 34 Sassari-Stintino fino al porto industriale per consentire una viabilità agevole e preferenziale che potrebbe favorire l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali. A tal proposito, sono stati sanati tutti gli ostacoli che impedivano la conclusione del passaggio. Il rogito sarà stipulato entro dicembre e, a seguito del passaggio di proprietà, il Consorzio provvederà all’esecuzione delle opere previste. Nell’incontro di ieri, inoltre, il Consorzio ha ribadito la richiesta a Syndial della cessione di ulteriori 13 ettari, sempre di proprietà della società, per favorire lo sviluppo di un’area da troppo tempo improduttiva. Syndial ha manifestato ampia disponibilità ad affrontare il problema nelle prossime settimane, nello stesso tavolo di confronto, previa verifica delle condizioni.

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Nuovo incontro dell’assessore della Sanità Luigi Arru con i sindaci della Gallura per rispondere alle domande sui riscontri della riforma della rete ospedaliera nel territorio. Questa volta il titolare della Sanità si è confrontato con gli amministratori in occasione della Conferenza socio sanitaria, convocata ieri mattina a Olbia nella sede della provincia.

«Un incontro positivo che ci ha permesso di ribadire ancora una volta il senso delle riforme volute dalla Giunta e gli aspetti della rete ospedaliera approvati dal Consiglio regionale – commenta Luigi Arru -. Va detto che le deroghe al DM 70 mantengono un sistema iperframmentato che ci porta ad avere risorse umane insufficienti, e proprio in questa carenza di figure specializzate risiedono gran parte delle disfunzioni che stiamo comunque affrontando.»

L’assessore, nel rispondere agli interventi dei sindaci presenti, si è poi soffermato sulle questioni specifiche, in particolare su quelle relative all’ospedale de La Maddalena: «Per quanto riguarda la chemioterapia, ragioni di sicurezza legate ad alcuni casi di reazioni avverse hanno portato i medici a decidere che sia meglio effettuarla in ospedali in cui sia presente la rianimazione. In merito a questo, c’è la volontà di riportare al Paolo Merlo tutti i trattamenti che possono essere somministrati senza tali rischi. In merito al punto nascita – ha ribadito l’assessore – ricordo che finora ne abbiamo chiuso solo due, e si tratta di cliniche private di Cagliari che effettuavano circa 200 parti all’anno. Non c’è una volontà contraria a La Maddalena, ma il parere del Comitato nazionale punti nascita che dice che non ci sono le condizioni per continuare. Ricordo inoltre – ha specificato Luigi Arru – che in Sardegna c’è più di un punto nascita già in deroga rispetto ai 1.000 parti previsti; vengo spesso sollecitato a chiederne una ulteriore per La Maddalena, e ciò che posso fare è la richiesta politica al Ministero, che ci contesta di avere un eccesso di offerta, di verificare le deroghe».

Nel rispondere ai cronisti presenti, l’assessore Luigi Arru ha confermato che l’ospedale di Olbia avrà il reparto di neonatologia e ha fatto il punto sul Mater Olbia «un centro di altissima specializzazione che non si pone in competizione con gli altri ospedali sardi, ma andrà ad integrare l’offerta sanitaria regionale fornendo servizi per cui oggi tanti sardi sono costretti a spostarsi dall’isola, e che unirà le cure alla ricerca».

 

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«In questi anni, specialmente a partire dalla nuova legge forestale e ora anche grazie alla Rete escursionistica regionale, abbiamo lavorato bene e con grande efficacia sulle politiche di gestione delle nostre foreste, ben 1,2 milioni di ettari e cioè la più estesa ricchezza boschiva  d’Italia, in grado di giocare un ruolo essenziale in termini di salvaguardia dei nostri ecosistemi. Adesso dobbiamo transitare verso la bioeconomia, parola chiave per un futuro di sostenibilità.»

Lo ha detto ieri, a Nuoro, l’assessora della Difesa dell’ambiente Donatella Spano, che ha inaugurato l’Anno forestale della Sardegna 2018-2019. Nella mattina, moderata dall’amministratore di Forestas Giuseppe Pulina, sono stati premiati, tra gli altri, Gavino Diana, già comandante del Corpo forestale, ed il precedente direttore della Protezione civile Graziano Nudda, per il servizio reso a tutela del patrimonio boschivo isolano.

«Abbiamo possibilità di sviluppo accanto alla conservazione per mezzo della gestione attiva – ha aggiunto l’assessore dell’Ambiente -. Per questa ragione è stata avviata un’iniziativa di cooperazione tra regioni del Mediterraneo per adottare le migliori pratiche innovative, partendo dal presupposto che le foreste hanno una parte fondamentale nella mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso la capacità di riduzione delle concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera – ha concluso Donatella Spano, la quale ha inoltre sottolineato che – occorre garantire una gestione attiva, integrata e diffusa del patrimonio forestale anche attraverso lo sviluppo di una pianificazione forestale in coordinamento con gli altri strumenti di pianificazione e programmazione di matrice ambientale e urbanistico territoriale.»

«In questi anni – ha affermato Barbara Argiolas, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio – abbiamo fatto un grande lavoro per passare dalla tutela e salvaguardia di ambiente e paesaggio, che sono la nostra risorsa più importante ma anche quella più scarsa e fragile, alla consapevolezza che la loro fruizione sostenibile può essere al servizio dell’idea di turismo che abbiamo per la Sardegna. In questo percorso rientra la nascita della Rete Escursionistica della Sardegna, istituita dalla legge del turismo del 2017. La RES ha richiesto un grande lavoro, perché è stato necessario mediare e conciliare tra i tanti attori in campo, ma è una grande occasione di sviluppo per le zone interne, grazie alla sua possibile interconnessione con gli altri attrattori presenti sul territorio quali i Borghi e i cammini religiosi e con i progetti su turismo slow e attivo che stiamo portando avanti. La valorizzazione turistica dei sentieri è soprattutto un’opportunità perché chi abita quei luoghi possa continuare a viverli e abbia una prospettiva di sviluppo, che nel turismo arriva lavorando su tre fattori: ambiente, qualità e professionalità, uniti a una forte azione di comunicazione e marketing, al centro del lavoro della Regione.»

Alla mattinata hanno partecipato autorità e studiosi. L’iniziativa, che proseguirà sino a domani, 21 novembre, è organizzata dall’agenzia Forestas, dall’Università degli Studi di Sassari, Consorzio Uni Nuoro, del Corpo forestale, della Camera di Commercio di Nuoro e  con la collaborazione di Isre (Istituto Superiore Regionale Etnografico), Make in Nuoro, Sardegna Ricerche, Aspal (Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro), Biblioteca S. Satta, Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Nuoro e CAI – Club Alpino Italiano.

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Si è aperto nel ricordo dei giovani morti durante la traversata tra l’Algeria e la Sardegna, ieri, l’incontro organizzato dalla Regione, a Nuoro, nell’Aula magna del Liceo scientifico “Fermi” sul tema dell’inclusione dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale.

«Sono giorni di grande tristezza per la tragedia a poche miglia dalle coste del Sulcis. E’ doveroso riflettere su quello che è successo. La Regione ha chiesto più volte al Governo interventi efficaci per contrastare il flusso diretto dall’Algeria e proposto iniziative concrete con la finalità di interrompere un traffico gestito da organizzazioni criminali», ha detto l’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu.

L’assessore ha dialogato con gli studenti nel corso di un’intensa mattinata arricchita dalle testimonianze dei richiedenti asilo Sonko Buya, Yahia Yatta, Salu Kamar e Cisse Lamin, tutti originari del Gambia, e del maliano Coulibaly Soumaila, che ha ottenuto la protezione internazionale. Tutti i ragazzi vivono nel centro di accoglienza per richiedenti asilo “Cortemalis” di Ilbono. AI coetanei che frequentano il liceo Fermi hanno raccontato l’esperienza dolorosa del viaggio verso le coste italiane le speranze che caratterizzano la loro nuova vita: il sogno di fare il calciatore o di lavorare in una struttura turistica o in una lavanderia sfruttando un tirocinio già avviato. Un percorso non facile che però tutti i giovani di Cortemalis vogliono portare a termine con grande ostinazione. Sono inoltre intervenuti, nell’arco di circa tre ore, il dirigente scolastico Maria Antonietta Ferrante, il sindaco Andrea Soddu, le mediatrici culturali Genet Woldu Keflay e Francesca Nieddu e il gruppo di operatori che a Nuoro sta attuando il progetto Sprar per creare un sistema di accoglienza diffusa. Dagli studenti sono giunte molte domande per i ragazzi ospitati nella struttura di Ilbono. Quesiti sulle violenze subite nel corso del viaggio e su quanto possa costare la traversata verso l’Italia. «E’ stato – ha sottolineato Spanu – un proficuo momento di confronto e reciproca conoscenza».

L’assessore, nell’esprimere apprezzamento per lo sforzo compiuto dal comune di Nuoro nella costruzione dello Sprar, ha ricordato «l’impegno dei circa mille giovani sardi, tra mediatori culturali, psicologi e amministrativi, nell’ambito del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale. Siamo di fronte a grandi professionalità, molte delle quali si sono consolidate con periodi di studio e lavoro all’estero. Tutto questo viene messo seriamente a rischio dalle scelte del Governo che mira a ridimensionare la rete dell’accoglienza».

Nel territorio del Nuorese sono presenti 11 centri di accoglienza che ospitano 295 richiedenti asilo. Sono inoltre attivi tre Sprar: Nuoro (per 26 posti), Unione dei Comuni del Marghine (81 posti) ed Austis (destinato ai minori stranieri non accompagnati (10 posti).

L’esponente della Giunta ha, infine, invitato gli studenti ad aderire al concorso “Graziano Deiana”, rivolto ai giovani delle scuole superiori che possono sviluppare progetti incentrati sui temi dell’inclusione e dell’integrazione degli immigrati. Il bando è stato pubblicato sul sito http://www.regione.sardegna.it/flussimigratorinonprogrammati/ nel quale sono indicati tutti i dettagli dell’iniziativa.

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Secondo appuntamento per “Il trittico dei ribelli”, la mini rassegna proposta da Il Crogiuolo, sotto la direzione artistica di Rita Atzeri. Dopo Paskedda Zau, eroina popolare di “Su Connottu”, oggi alle 21.00, nella Sala Bancri dello spazio Fucina Teatro nel centro culturale La Vetreria di Pirri, sarà “Paska Devaddis” di Michelangelo Pira, in un adattamento per voce e launeddas con Rita Atzeri e Nicola Agus. La narrazione scenica della storia della giovane di Orgosolo, vissuta e morta nel 1913 in latitanza per le sue cagionevoli condizioni di salute, vittima, probabilmente innocente, di una faida sanguinosa che per dodici anni, dal 1905 al 1917, sconvolse il paese barbaricino a causa della disamistade fra le famiglie dei Cossu e dei Corraine.

“Paska Devaddis” è il testo teatrale scritto per l’ascolto radiofonico (venne registrato per Radio Cagliari) da Michelangelo Pira, giornalista, antropologo, scrittore bittese scomparso nel 1980, e pubblicato postumo nel 1981 dalle Edizioni Della Torre nel volume “Paska Devaddis – Tre Radiodrammi per un Teatro dei Sardi”. Una figura, quella della giovane donna orgolese, dolente e coraggiosa insieme, più fragile fanciulla che banditessa, che ispirò una leggenda popolare e Pira, profondo studioso del mondo barbaricino e cantore della società pastorale. L’opera è stata più volte trasposta sulla scena: importante e simbolica rimane la rappresentazione creata nel 1999 da Theodoros Terzopoulos, regista greco di fama internazionale, per il Teatro di Sardegna, con Lia Careddu protagonista.

«La nostra operazione – spiega Rita Atzeri – è nata volendo creare una nuova drammaturgia tratta dai tre radiodrammi di Michelangelo Pira, di cui abbiamo cercato di fondere diverse situazioni narrate, riconducendole a un unico filo conduttore dove a parlare è Paska in prima persona, che racconta le sue vicende. La musica di Nicola Agus – suonatore di launeddas che sposa la tradizione del suo strumento con l’innovazione delle sonorità contemporanee – sottolinea e accompagna questo percorso. Raccontiamo – conclude Rita Atzeri – una storia che mostra come il conflitto fra un contesto sociale, complesso, e le leggi dello Stato possa portare, condizionando anche il ruolo e il destino degli individui, ad atti di forte ribellione.»

Per 12 anni, dal 1905 al 1917, Orgosolo visse una sanguinosa faida che vedeva contrapposte le famiglie Cossu e Corraine. Nel paese barbaricino si formarono due fazioni, facendo scaturire una lotta violenta costellata di omicidi, che lo Stato, per assenza o debolezza, non riusciva a fermare. In questo contesto crebbe Paska, ancora bambina quando iniziò la faida. Apparteneva a una famiglia benestante, quella dei Devaddis, alleata con i Corraine. Quando era giovanissima suo fratello venne accusato dell’omicidio di un uomo appartenente alla fazione dei Cossu. Alcuni testimoni raccontarono che anche Paska era presente sul luogo del delitto. Per questo fu spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti, anche se quasi sicuramente era innocente, e così i Devaddis furono costretti a darsi alla macchia. La giovane, non ancora venticinquenne, seguì i familiari nella latitanza insieme al suo fidanzato, ma, già ammalata, dopo pochi mesi morì, forse di stenti, probabilmente di tubercolosi. Era il 1913. I suoi compagni di latitanza per rispettare il loro codice d’onore (secondo quello barbaricino chi moriva latitante senza fare ritorno alla propria casa era condannato in eterno al disonore) trasportarono, molto audacemente, il suo corpo fino alla casa natale, attraversando Orgosolo asserragliato dagli uomini della fazione opposta e presidiato dalle forze dell’ordine. Vestirono Paska con l’abito da sposa, la distesero sul suo letto, salvandola dal disonore. L’autopsia svelò che era ancora vergine.

Nel 1917 si tenne a Sassari il cosìddetto “Processone”, che vide sfilare una lunga serie di imputati e testimoni, per tentare di dirimere la disamistade di Orgosolo. La sentenza fece scalpore: nessun colpevole. Nonostante la catena di omicidi che insanguinò il paese, gli imputati vennero tutti assolti. “Paska Devaddis”, se fosse sopravvissuta, sarebbe stata dichiarata innocente.

La rassegna “Trittico delle ribelli” è finanziata dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna.

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Le sessioni di lavoro delle commissioni saranno aperte questo pomeriggio, alle 17.00, dalla riunione della quinta (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd). In programma l’audizione dei responsabili della cooperativa Achantus sui mancati pagamenti di Anas alle imprese per i lavori sulla Sassari-Olbia. All’esame della commissione anche i documenti collegati alla Legge di stabilità 2019-2021, il Piano contenente le direttive di attuazione sulla pesca nelle acque interne, l’approvazione provvisoria delle direttive su “caratteristiche, requisiti e classificazione” delle strutture ricettive appartenenti alla categoria Bed & Breakfast, la proposta di legge 553 in materia di sostegno al commercio ed all’artigianato ed il Testo unico sullo sviluppo della produzione di birre artigianali.

Mercoledì 21, alle 10.00, riunione della commissione Sanità e Politiche sociali presieduta da Raimondo Perra (Cps) con l’esame della Pl 537 su riconoscimento, diagnosi e cura della fibromalgia.

Nel pomeriggio alle 16.00 saranno ascoltati l’assessore del Lavoro Virginia Mura sulla variazione del Piano triennale per l’emigrazione e, a seguire, l’assessore della Sanità Luigi Arru, su tre punti relativi al sistema regionale: il recepimento dell’accordo Stato-Regioni sulle linee guida per l’accreditamento delle banche di sangue da cordone ombelicale, i criteri per la suddivisione delle risorse destinate al sistema sanitario per le annualità 2018-2019-2020 e la deliberazione sulla conformità degli atti di ricognizione ed il primo programma operativo dell’Agenzia per l’emergenza-urgenza (Areus).

Nella stessa giornata alle 16.00 riprenderà i lavori la terza commissione (Bilancio) presieduta da Franco Sabatini (Pd). All’ordine del giorno l’esame dei documenti sulla Legge di stabilità 2019 ed il bilancio triennale 2019-2021.

Sempre mercoledì ma per le 16.30 è stata convocata la riunione della commissione di inchiesta sulla presenza dell’amianto in Sardegna presieduta da Edoardo Tocco (Forza Italia). In calendario le audizioni dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano e dei presidenti della Aiea (sezione sarda dell’Associazione italiana esposti all’amianto) e dell’Area (associazione regionale ex esposti all’amianto).

Giovedì alle 10.00, infine, riunione della prima commissione (Autonomia) presieduta da Francesco Agus (Campo progressista). Sarà sentito l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras sulla parte di competenza del disegno di legge 452 (Legge di semplificazione 2018). Successivamente inizierà l’esame di una serie di proposte di legge: il disegno di legge 520 sul lavoro straordinario dei dipendenti regionali in occasione di consultazioni elettorali, la proposta di legge 16 sul procedimento per il distacco di un Comune da una Provincia e l’aggregazione ad un’altra Provincia, più diverse proposte in materia autonomie ed Enti locali (proposte di legge 493-502).

La commissione discuterà, infine, sull’ipotesi di modifica della procedura elettorale.

I lavori proseguiranno nel pomeriggio.