19 July, 2024
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E’ in programma venerdì 23 novembre, presso il Centro Civico Culturale, in Piazza Emilio Lussu, a Bauladu, l’Assemblea regionale di Generazioni (coordinamento under 40 di Legacoop), dal titolo “Innovare Coop Futuro Cooperativo”.

La giornata verterà sui temi dell’innovazione, a partire dal confronto tra il mondo delle istituzioni, delle Università e della Ricerca, delle imprese e del credito, nella tavola rotonda dal titolo: “Competenze per innovare: Istituzioni, Università e imprese a confronto”. Successivamente il lavoro proseguirà nei tre tavoli tematici dettagliati nel programma.

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Sono iniziati i lavori di riqualificazione della strada Calasetta-Calalunga, resi possibili da un quadro economico complessivo di 102mila euro (di cui 50.885 destinati ai lavori).

Gli interventi sull’arteria comunale (che riguardano oltre 500 metri di tracciato) rappresentano una notizia importante nell’ambito delle opere pubbliche del settore viabilità promosse dal comune di Calasetta: «La strada collega il paese all’area extraurbana, che comprende le campagne spingendosi fino alle spiagge – commenta Salvatore Altadonna, delegato alla Viabilità – nell’altro senso, l’arteria consente l’ingresso alla zona urbana passando dal Bricco Bardi: si tratta pertanto di una porzione di importanza nevralgica nella rete viaria».

Negli ultimi tempi, tuttavia, le precarie condizioni dell’asfalto avevano fatto guadagnare alla via Calasetta-Calalunga la nomea di strada famigerata capace di mettere a dura prova pazienza e ammortizzatori degli automobilisti. Non solo: le cunette degradate rendevano difficile il deflusso delle acque a causa di sterpaglie e vegetazione depositate lungo i canali di scolo.

Ma adesso la situazione è cambiata: gli operai, dopo le azioni di ripulitura della vegetazione e dello strato di terreno, sono attualmente impegnati nel rifacimento completo del sistema di deflusso delle acque meteoriche con la posa di tubi e pozzetti, «per un totale di sedici tombini», chiarisce Salvatore Altadonna.

Sul versante della superficie stradale, si procederà poi col ripristino della carreggiata, garantendone una piena regolarità e percorribilità, rendendo così possibile il transito di due veicoli contemporaneamente nei due sensi di marcia e in piene condizioni di sicurezza.

 

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«Ci sono ragazzi che si escludono completamente dalla comunità, che comunicano solo dal cellulare o dal telefonino. Qualcuno ha migliaia di amicizie ma non ha chiaro il concetto di amicizia. C’è urgenza di introdurre un’educazione digitale, perché la rete non è solo uno strumento, ma una realtà vissuta che nasconde insidie da cui sapersi difendere.»

Queste parole di Bachisio Bandinu, rivolte agli studenti ospiti di “Una miniera di Cultura 2018”, sono state forse uno dei messaggi più forti e significativi dell’intera manifestazione di promozione dell’editoria libraria sarda coordinata dall’AES durante il weekend nel capoluogo del Sulcis.

Nella Sala consultazione della Biblioteca comunale di Carbonia, il noto antropologo originario di Bitti ha incontrato diverse classi di liceali e di istituti tecnici, che hanno interagito con interesse mostrando forte slancio verso un tema di attualità che tocca da vicino le nuove generazioni.

E proprio agli adolescenti è rivolta la pubblicazione di Bachisio Bandinu, “Lettera a un giovane sardo sempre connesso” (Domus de Janas), un lavoro di ricerca che ha coinvolto oltre 5mila studenti, facendo emergere la necessità di introdurre nelle aule scolastiche l’educazione digitale a livello curricolare.

«Internet è certamente una ricchezza con tanti aspetti positivi, ma nasconde tanti inganni – ha spiegato l’antropologo -. Soprattutto gli adolescenti, il cui ‘Io’ identitario non è ancora formato, sentono una pulsione, una forte necessità di essere presenti in rete, rendendo pubblici aspetti della vita privata, quasi che, se non si è in rete non si esiste. Ecco il perché del trionfo dell’apparire sull’essere.»

Il rischio è quello di un impoverimento della comunicazione attraverso forme di superficie. Le grandi piattaforme digitali sembrano offrire un mondo, ma questo mondo è più preoccupato agli aspetti merceologici e finanziari che ai fenomeni come il cyberbullismo, la fragilità dei ragazzi e le fake news.

L’incontro con Bachisio Bandinu è stato uno dei più coinvolgenti appuntamenti con le scuole della sezione “Adotta un libro sardo”, il cui successo conferma l’importanza di coinvolgere gli studenti in iniziative di promozione editoriale. Una discreta presenza di pubblico si è avuta anche negli incontri con gli autori della sezione “Adotta un libro sardo” che, per l’occasione, si è tenuta negli spazi della Torre Civica di Piazza Roma. Alla manifestazione hanno partecipato ben trenta editori sardi.

Nella giornata di chiusura, il convegno “Carbonia 80 anni dopo”, al quale hanno preso parte il sindaco Paola Massidda e la prima cittadina di Arborea, Manuela Pintus, è stato occasione per un confronto tra le due giovani comunità fondate durante il Ventennio. Due centri accomunati dalla storia, dall’integrazione e da un’architettura caratterizzata da spazi che, Pierpaolo Pasolini,  non esitava a definire “metafisici”. Questi aspetti di comunanza sono stati suggellati nell’adesione all’associazione Atrium, nella quale si inseriscono tutte le città di fondazione, anche quelle nate attraverso i regimi dell’est europeo nel secolo scorso.

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Fino al 31 dicembre 2018 è ancora possibile accedere alle risorse disponibili nel Piano Sulcis, che sono ancora ingenti perché, a fronte di uno stanziamento complessivo di 10milioni di euro, a oggi le richieste di finanziamento sono vicine ai 900mila euro.

Il bando mira a favorire l’aumento della competitività delle micro, piccole e medie imprese del Sulcis, in un’area che ricomprende all’incirca venti Comuni, per promuoverne il rilancio economico e la crescita occupazionale.

La misura sostiene i piani di creazione di nuove imprese o sviluppo di imprese già esistenti, costituiti da investimenti produttivi, servizi, formazione, spese gestione e capitale circolante. Come aree di intervento prioritarie sono state individuate l’industria sostenibile, il turismo e l’agroindustria, ma sono ammessi anche altri settori.

I beneficiari sono le micro o piccole imprese che intendano realizzare un piano per lo sviluppo aziendale nel territorio dei Comuni dell’ex provincia di Carbonia Iglesias esclusivamente finalizzato ad aumentare la competitività dell’impresa.

Soggetti proponenti: 1) Ditte individuali operative da meno di 2 anni; 2) società costituite da meno di 5 (cinque) anni e operative da meno di 2 anni; 3) Persone fisiche che intendano realizzare un piano per la creazione di impresa fino a euro 150.000;

I settori ammessi sono tutti i settori produttivi orientati a favorire il rilancio e lo sviluppo su nuove basi della tradizione industriale del Sulcis Iglesiente.

Gli interventi ammessi sono i piani per la creazione d’impresa o lo sviluppo aziendale coperti per almeno il 25% con mezzi propri e/o finanziamenti di terzi, con le seguenti specifiche:

– imprese in forma di ditta individuale da attivare o già operanti: valore del piano compreso tra 15.000 e 150.000 euro;

– imprese costituite in forma societaria: valore del piano compreso tra 15.000 e 800.000 euro.

Gli aiuti saranno concessi sotto forma di sovvenzione a fondo perduto. In particolare:

– Finanziamento pubblico diretto, a condizioni di mercato, fino al 75% del valore del Piano per la creazione di impresa o sviluppo aziendale con il Fondo Competitività;

– Contributo a fondo perduto nella misura del 50%, incrementata di un ulteriore 10% in presenza un finanziamento bancario, o di altro intermediario finanziario privato, calcolato sul valore del Piano approvato.

La procedura valutativa è a sportello, nei limiti della dotazione finanziaria.

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È stato pubblicato il bando che concede contributi alle imprese acquicole per investimenti produttivi.
La finalita è aumentare la competitività ed il rendimento economico delle attività di acquacoltura attraverso il rafforzamento della competitività e della redditività del settore.
Si tratta di una misura che intende ampliare le prospettive di sviluppo favorendo la diversificazione della produzione, da attuarsi anche attraverso l’utilizzo in allevamento di specie di riferimento territoriale non alloctone.
I beneficiari sono le imprese acquicole, in forma singola e associata.
La misura si applica all’intero territorio della Regione Sardegna.
La misura del contributo prevede un’intensità massima dell’aiuto pubblico pari al 50% delle spese ammesse sulla base dei costi sostenuti dai beneficiari.
In ogni caso, l’importo del sostegno concesso per ciascun beneficiario per il presente bando non può essere complessivamente superiore a 600.000 euro.
Le domande possono essere presentate esclusivamente nelle finestre temporali attivate nei seguenti periodi: FASE 1: 23 novembre 2018-22 gennaio 2019; FASE 2: 22 marzo 2019-22 maggio 2019; FASE 3: 5 settembre 2019-5 novembre 2019.

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Con il progetto presentato oggi dall’Unione di Comuni I Nuraghi di Monte Idda e Fanaris, 26esimo e ultimo a essere avviato, il 100% della Sardegna è coinvolto nella programmazione territoriale della Regione, 500 milioni a disposizione dei territori che dal basso progettano il loro sviluppo e il loro futuro.

«Una risposta straordinaria, un successo che ci riempie di orgoglio perché significa che la formula è quella giusta, e questo ci viene confermato dall’entusiasmo con cui i sindaci lavorano ai loro progetti, riuscendo a pensare oltre i confini dei loro Comuni e immaginando uno sviluppo ad ampio respiro che faccia il bene di interi territori. Questa è stata sicuramente la sfida più bella, ed è stata vinta: tanti Comuni che si mettono insieme, ognuno con il proprio contributo, superando personalismi e campanilismo, per dare vita a progetti che coinvolgono zone molto più ampie, a beneficio di tutti», sottolinea regionale l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, che oggi a Vallermosa ha avviato il tavolo istituzionale allargato al partenariato economico e sociale dell’Unione di Comuni i Nuraghi di Monte Idda e Fanaris, 4 Comuni e quasi 13mila abitanti (Decimoputzu, Siliqua, Vallermosa, Villaspeciosa) coinvolti.

Una migliore qualità della vita grazie alla valorizzazione delle risorse locali, prima fra tutte l’agroalimentare. In particolare si punta su riqualificazione urbana, sviluppo dei servizi alla persona in modo integrato, comprendendo gli aspetti sociali, attivazione di un’offerta integrata di beni e servizi, ampliamento e coordinamento dei servizi alle imprese, miglioramento del sistema di mobilità interna e di connessione alla città metropolitana, creazione di una offerta turistica territoriale. La programmazione territoriale della Regione richiede progetti di ampio respiro e di grande coinvolgimento. Progetti esclusivi, perché nati da territori con caratteristiche esclusive, con l’impegno di tutte le istituzioni e l’irrinunciabile contributo delle imprese. I progetti coinvolgono i privati e, una volta avviati con la firma e il finanziamento, devono essere realizzati in 36 mesi. Per tutti i progetti avviati c’è garanzia assoluta di finanziamento, anche oltre l’orizzonte temporale dell’attuale legislatura.

«Agroalimentare, allevamento, ambiente, patrimonio culturale, identità. Queste sono le caratteristiche dei nostri territori, quelle su cui puntare e da valorizzare per costruire un futuro solido, e su queste vi concentrate giustamente anche nel vostro progetto – dice Raffaele Paci -. Bisogna mettersi in gioco, come state facendo, e pensare a quello che concretamente possiamo fare, con la consapevolezza dell’intero sistema, con un profondo cambiamento culturale che deve portarci a capire che ognuno deve prendersi le sue responsabilità, con l’operatore pubblico che continua a fare la sua parte e a dare il suo contributo affiancando iniziative private. Deve esserci una continua collaborazione fra Regione, Comuni, associazioni locali, imprenditori: quindi, o noi puntiamo sulle nostre capacità e conoscenze oppure non c’è futuro. Io sono sicuro che un futuro c’è, per questo territorio e per tutta la Sardegna», conclude Raffaele Paci.

Dal 2016 ad oggi sono 11 i progetti già firmati, 15 in corso. Un totale di 26 progetti in campo, con il 100% del territorio ammissibile coinvolto, 37 Unioni, 295 Comuni e 940mila cittadini. Il quadro delle politiche di sviluppo locale messo in campo dalla Giunta è completato dai 3 Iti (Cagliari, Sassari e Olbia), dalle due Snai (Strategia nazionale per le aree interne per alta Marmilla e Gennargentu-Mandrolisai), dai Piani dedicati a Sulcis e Nuorese e, infine, dal Pon Metro.

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Vanno in pensione le tute verdi dell’Eurallumina. Ma non dal punto di vista lavorativo, con i lavoratori continuano a battersi con l’obiettivo della piena ripresa produttiva. Il naturale fine naturale sarà poi quello del raggiungimento dei requisiti necessari, ed essere inseriti in “quiescenza”, per godere del meritato riconoscimento dall’INPS , ma bensì le “tute verdi” vanno in pensione dal punto di vista cromatico.

Ad annunciarlo con una nota è la RSU aziendale.

Il classico e storico indumento da lavoro “le tute di colore verde”, che hanno indossato per decenni coloro che si sono avvicendati nell’espletare le proprie mansioni, all’interno della raffineria di bauxite di Portovesme, andrà a breve in “pensione”, chiudendo da questo punto di vista un’epoca.

A prenderne il posto saranno le nuove “tute blu”, la cui distribuzione ai lavoratori è già iniziata, marchiate con la griffe Rusal Eurallumina, adeguate agli ultimi e più completi standard di sicurezza, con una copertura protettiva totale per gli elementi con cui si andrà a contatto.

“Il segno dei tempi, con l’auspicio che questo indumento necessario per i fini produttivi – sottolinea la RSU aziendale – possa essere indossato a lungo, per i “vecchi” dipendenti, che avranno l’opportunità di testarle da subito nella loro presenza in stabilimento per le operazioni di mantenimento impianti, accompagnandoli alla loro “vera pensione, e dai nuovi ingressi ad oggi quantificati qualora si giungesse alla ripresa produttiva entro il 2020, stimati in circa 100 unità “.

“Ma in attesa del raggiungimento di questo obiettivo, per cui i lavoratori si sono spesi con impegno, sacrifici e determinazione, le tute verdi saranno ancora indossate con orgoglio, nelle iniziative di mobilitazione e di protesta tese ad ottenere il diritto al lavoro e alla dignità che si renderanno ancora necessarie.

Solo allora – conclude la RSU aziendale – potranno essere riposte nei cassetti, come un cimelio da tenere caro per il significato legato alla storia personale e collettiva che esse rappresentano”.

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I consiglieri regionali del gruppo Misto Emilio Usula ed Annanaria Busia hanno presentato un’interpellanza per chiedere chiarimenti sulla pesca dell’aragosta rossa: zone di tutela biologica, attività di conservazione della specie, calendario del fermo biologico, accesso degli operatori al fondo di solidarietà regionale della pesca.

I due consiglieri, dopo aver ricordato la competenza primaria della Regione in materia di pesca, hanno sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalla Regione (con diversi interventi dal 1998 al 2013) per la conservazione della specie ed il ripopolamento, anche attraverso l’introduzione di specifici divieti di prelievo.

Secondo Emilio Usula ed Annamaria Busia, però, l’azione svolta ed i risultati ottenuti rischiamo di essere vanificati sia perché “il divieto di pesca nelle aree di ripopolamento è scaduto nello scorso mese di agosto”, sia perché alcuni operatori stanno sostenendo richieste di ulteriore posticipo sulla base di valutazioni legate a minor reddito, condizioni meteo negative, difesa dei prodotti locali dalla concorrenza estera.

“In realtà – concludono Emilio Usula ed Annamaria Busia – proseguire nelle politiche di conservazione e ripopolamento delle specie ittiche, a cominciare dalle più pregiate, è la miglior forma di tutela della biodiversità della Sardegna e delle sue eccellenze.

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È stato siglato oggi, tra l’assessorato del Lavoro e la Società EurAllumina S.p.a., Confindustria Sardegna Meridionale, le organizzazioni sindacali Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL, i sindacati territoriali del Sulcis Iglesiente e le rappresentanze sindacali aziendali e unitarie dello stabilimento di Portovesme, il preaccordo sul piano di gestione delle risorse umane nello stabilimento dell’EurAllumina S.p.a.

L’intesa – firmata in vista del passaggio formale, mercoledì prossimo, a Roma, al ministero del Lavoro – è volta alla salvaguardia dei livelli occupazionali ed è funzionale al riconoscimento per il 2019 della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, per riorganizzazione aziendale, ai 260 lavoratori in organico nell’azienda sulcitana.

Nel documento si prevede l’applicazione di una norma della Legge Finanziaria 2018, varata dal Governo Gentiloni, che dispone, per le imprese con rilevanza economica strategica, anche a livello regionale, la possibilità di accedere all’integrazione salariale, per la prosecuzione del programma di riorganizzazione aziendale, dietro la presentazione di un piano di gestione delle risorse umane con specifiche azioni di politiche attive, in accordo con la Regione interessata.

“Con la riforma regionale dei servizi per l’impiego, che ci permette oggi di avere Centri per l’Impiego pienamente operativi, per prendere in carico i lavoratori che necessitino di un riallineamento delle loro competenze, la Regione è pronta a dar corso alla previsione di legge nazionale – spiega l’assessore regionale del lavoro, Virginia Mura -. Inoltre, con il programma LavoRas abbiamo già a disposizione un articolato pacchetto di misure di politica attiva del lavoro, da applicare in favore dei lavoratori di EurAllumina”.

EurAllumina – definita come progetto di rilevanza economica e strategica, anche a livello nazionale oltreché regionale – dovrà proseguire con l’attuazione degli investimenti, previsti nel piano di riorganizzazione aziendale, che non si sono potuti sviluppare nel programma industriale già approvato e in corso di conclusione entro il 31 dicembre 2018.

In base all’accordo, l’azienda presenterà istanza per accedere ad un periodo di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria prevalentemente a zero ore, che interesserà l’intero organico aziendale, per un periodo di ulteriori 12 mesi, a decorrere dal 1° gennaio 2019 sino al 31 dicembre 2019.

Il piano di gestione delle risorse umane, condizione necessaria per accedere all’ammortizzatore sociale in deroga, progettato e condiviso dall’azienda con l’assessorato del Lavoro della Regione Sardegna, prevede: la mappatura da parte dell’azienda dei profili professionali obsoleti, con l’invito ai lavoratori interessati ad utilizzare i servizi disponibili presso i Centri per l’Impiego del territorio; l’analisi dei fabbisogni di competenze nell’industria, anche con l’eventuale collaborazione degli sportelli del Centro per l’impiego o agenzie per il lavoro private; l’orientamento per la ricollocazione in settori alternativi di eventuali figure in esubero; un servizio di outplacement finalizzato alla ricollocazione di lavoratori nel mercato del lavoro, con il supporto dei Centri per l’impiego e con la collaborazione dell’Agenzia per il lavoro privata Unimpiego Confindustria; la formazione continua, anche attraverso l’utilizzo dei Fondi interprofessionali ai quali l’azienda aderisce; EurAllumina S.p.a. si dichiara disponibile a partecipare a bandi e iniziative promosse dalla Regione Sardegna in materia di formazione e riqualificazione professionale del personale interessato dalla Cigs, eventualmente attivate nel sito industriale.

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233 Comuni, su un totale di 267 potenziali beneficiari, hanno sinora presentato le domande di finanziamento nell’ambito del nuovo bando che estende a tutti i comuni la possibilità di realizzare le reti di videosorveglianza.

Il dato è scaturito dall’incontro di approfondimento, rivolto ad amministratori locali e tecnici comunali, che si è svolto a Nuoro alla presenza dell’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, del sindaco Andrea Soddu, del primo dirigente della Questura Michele Peloso e del direttore dell’assessorato degli Affari Generali Antonello Pellegrino.

L’assessore, nel manifestare soddisfazione per l’alto numero di comuni che hanno aderito al nuovo bando i cui termini scadono il prossimo 7 dicembre, ha sottolineato che “la Giunta guidata da Francesco Pigliaru sta mantenendo fede all’impegno assunto con i sindaci di coprire tutto il territorio regionale con i nuovi apparati di controllo. E’ in corso di realizzazione – ha chiarito Filippo Spanu – una rete di sensori che offre informazioni in grado di dare alle comunità un maggiore senso di sicurezza e di supportare le indagini delle forze dell’ordine. Invito i sindaci dei comuni che ancora non abbiamo provveduto a formalizzare la richiesta di finanziamento”

“Anche se – ha aggiunto l’assessore degli Affari Generali – a questo sistema occorre associare una diffusa cultura della sicurezza che può crescere e svilupparsi attraverso una costante opera sensibilizzazione nelle scuole e nei luoghi dedicati alla formazione dei giovani”.

La richiesta di contributo per realizzare le reti di videosorveglianza si può trovare al seguente indirizzo: : http://www.regione.sardegna.it/retisicurezza-fase2/.

Allo stesso indirizzo è reperibile tutta la documentazione relativa al procedimento.