25 November, 2024
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Dopo il derby disputato sabato scorso sul campo di via Deffenu, a Carbonia, vinto meritatamente dalla Sulcispes Sant’Antioco di Paolo Massidda, Sulcispes Sant’Antioco e Scuola Basket Miners Carbonia tornano in campo domani sera, per la settima giornata di andata del campionato di serie D di basket.

La squadra isolana ospita la Coral Alghero (inizio ore 19.00). «Sarà sicuramente una partita abbastanza tosta e molto intensa – ha detto alla vigilia Paolo Massidda -, in quanto la Coral ha nel suo roster giocatori importanti, tra i quali Serra e Musso, su cui gira la loro regia offensiva, quindi noi dobbiamo essere molto bravi a spezzare questa cabina di regia ed impartire, fin da subito, il nostro ritmo che, dovrà essere immediatamente alto e cinico, senza sprecare palloni in quanto con la Coral non possiamo permettercelo».

La Scuola Basket Miners Carbonia giocherà ancora in casa, inizio ore 18.00, contro il Sinnai Basket, seconda in classifica insieme all’Oratorio Elmas, a due lunghezze dalla capolista Dinamo ma ancora a punteggio pieno, avendo disputato una partita in meno. Per i minerari è una partita molto impegnativa, una nuova tappa nel processo di maturazione della squadra di Marco Dessì.

 

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E’ stato inaugurato oggi il nuovo Centro per l’Impiego di Alghero, trasferito nei nuovi locali in via Sergio Atzeni.

«Dopo la sede di Nuoro, l’apertura ufficiale del CPI di Alghero segna un importante cambiamento di passo nella qualità della gestione dei servizi per l’impiego in Sardegna. Una migliore logistica degli spazi consentirà agli operatori del centro di contribuire, con il loro prezioso e qualificato lavoro, a valorizzare in modo più efficace le potenzialità di un territorio, che nello sviluppo del settore turistico riveste una rilevanza strategica – ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, intervenuta oggi, con il sindaco Mario Bruno, e il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi -. L’appuntamento di oggi ci consente di fare il punto, in particolare, sul nuovo sistema di Istruzione e Formazione Professionale, costruito dalla Giunta ex novo, tassello dopo tassello: un’offerta qualificata nell’intera Regione, attraverso un sistema unitario di offerta formativa assicurata dalle agenzie di formazione professionale e dagli istituti professionali, in coerenza con i fabbisogni del territorio.»

«L’apertura della nuova sede di Alghero è un altro tassello che si aggiunge al percorso di potenziamento dei centri per l’impiego che l’Aspal sta realizzando su tutto il territorio regionale. Ci stiamo impegnando per garantire strutture più funzionali e confortevoli per gli operatori e per gli utenti, anche per assicurare livelli più elevati delle prestazioni. È uno degli obiettivi che ci siamo posti, e che stiamo realizzando con la collaborazione dei comuni, per migliorare i servizi da offrire alla collettività, specie nei territori con maggiore utenza. La sede di Alghero, in particolare, copre un’area abbastanza vasta, con un sistema economico complesso e a forte vocazione turistica, e un mercato del lavoro dinamico che necessita di servizi pubblici efficienti e di qualità – ha detto il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi -. Questi interventi ci permettono, inoltre, di avere spazi da destinare ad iniziative, seminari e workshop a cura di esperti, allo scopo di informare e di dare un supporto ai cittadini e alle imprese per l’accesso alle politiche e alle opportunità offerte dai programmi regionali e nazionali. Il seminario di oggi affronta un tema centrale come quello della formazione, rivolgendosi ai giovani e agli adulti, per promuovere una nuova offerta formativa che sia capace di rispondere anche al fabbisogno di competenze e di professionalità delle imprese, sempre più orientato alle nuove skill. Su questo fronte – ha concluso Massimo Temussi – l’Aspal si sta impegnando anche attraverso la figura del Job account che supporta le aziende nella ricerca di personale, partendo da una analisi dei fabbisogni e suggerendo gli strumenti a disposizione per incentivare le assunzioni.»

Spaziano in molteplici campi di interesse le attività realizzate al CPI di Alghero (e negli altri 28 centri di tutta l’Isola, nei 12 ulteriori sportelli decentrati e in quelli dedicati nelle carceri, grazie al nuovo sistema regionale dei servizi per l’impiego, varato dalla Regione nel 2016, oggi a pieno regime): accoglienza e presa in carico, consulenze per l’autoimpiego e l’inclusione socio-lavorativa, ma anche seminari di ricerca attiva e workshop su tematiche, quali programma Lavoras e Garanzia Giovani. Gli iscritti al Centro per l’Impiego di Alghero, che serve un’area territoriale composta da 8 Comuni, sono 22.802 (di cui 16.035 ad Alghero e, a seguire, Ittiri, Olmedo ed Uri, in ordine di grandezza). La platea degli utenti comprende sia i cittadini disoccupati che gli occupati. Oggi il CPI è chiamato a garantire diverse azioni che mettono al centro la persona tramite la presa in carico personalizzata. Un dato significativo è quello che indica il numero dei cittadini che hanno richiesto un percorso (attraverso la stipula del Patto di servizio): 4.314 dall’inizio dell’anno ad oggi. I servizi erogati dall’inizio dell’anno a oggi sono 10.225, un dato anch’esso rilevante che denota l’importanza del centro per l’ampio bacino di utenza a cui si rivolge.

Durante l’Open Day, le agenzie formative e gli Istituti Tecnici Professionali della Sardegna nord occidentale hanno avuto modo di presentate ai ragazzi intervenuti all’evento informativo la loro offerta formativa. A seguire, “Prospettive occupazionali: la parola chiave è la formazione”, uno spazio con approfondimenti sul tema, rivolto ai disoccupati di tutte le fasce di età, iscritti ai CPI dell’area, ai rappresentanti istituzionali, degli ordini professionali, delle associazioni di categoria e degli enti di formazione. Due i laboratori informativi: Fabio Roma, funzionario dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e delegato OCSE per il programma internazionale per l’Analisi delle Competenze degli adulti (PIAAC) con il focus dal titolo “Le competenze per vivere e lavorare oggi”; a cura del servizio Risorse Umane e Formazione dell’Agenzia Sarda per il Lavoro un laboratorio sulla formazione e i nuovi scenari per la valorizzazione, la certificazione e lo sviluppo delle competenze.

 

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La cantina Mora&Memo, giovane realtà creata da Elisabetta Pala, lancia un concorso fotografico su Instagram dedicato alle prossime feste di Natale e come viverle al meglio se accompagnate da un bicchiere di vino Mora&Memo. 

Da sempre simbolo di socialità e condivisione, il vino è al centro della festa: non c’è tavola, brindisi o momento in famiglia che non sia accompagnato da una bottiglia di vino. Mora&Memo invita gli utenti a fotografare e condividere questi attimi speciali, confermando di essere una cantina attenta alla comunicazione digitale e ai “wine lover” più giovani e social.

Il concorso, totalmente gratuito, inizia oggi e continuerà fino al 30 novembre su tutto il territorio nazionale. Gli scatti verranno selezionati dall’azienda e i primi tre classificati saranno proclamati il 1° dicembre sul profilo Instagram della cantina. Partecipare è semplice: basta avere compiuto 18 anni, possedere un account sul celebre social media e pubblicare sul proprio profilo una foto a tema natalizio che raffiguri anche una delle bottiglie dei vini dell’azienda, con l’hashtag #moraememochristmas e il tag alla pagina @moraememo.

Le foto dovranno raffigurare una delle quattro etichette Mora&Memo immersa nell’atmosfera natalizia: abbinata ad un piatto tipico del periodo, accanto a una decorazione o in un momento di festa con gli amici o i parenti. Gli utenti hanno massima libertà nell’interpretare il Natale e il suo significato.

Le immagini più belle verranno condivise sul profilo Instagram della cantina, mantre una gallery sarà pubblicata sulla loro pagina Facebook.

Il vincitore del primo premio si aggiudicherà un viaggio in Sardegna e la partecipazione alla cena gourmet da Cucina.Eat a Cagliari il 6 dicembre, durante la quale lo chef preparerà dei finger food in abbinamento ai vini Mora&Memo, oltre che una bottiglia di doppio magnum in edizione limitata.  

Una bottiglia di magnum e la cena da Cucina.Eat anche per il secondo classificato, mentre il terzo finalista vincerà una campionatura omaggio delle quattro etichette Mora&Memo.

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«Un’iniziativa straordinaria che, senza queste donne, non si sarebbe potuta fare. Che nasce da una loro idea e che si realizza grazie alla loro tenacia. L’Azienda ha subito accolto la loro proposta e si è messa a disposizione per l’acquisto delle librerie. Una iniziativa che abbiamo salutato con favore, perché va nella direzione dell’umanizzazione delle cure, di accompagnamento delle persone in una fase difficile. Ritengo questa una fase di crescita della nostra azienda.» 

Così, questa mattina, il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso ha commentato l’iniziativa del gruppo Donne libere in lotta per il diritto alla salute” che ha portato, con un simbolico taglio di nastro, all’apertura della biblioteca Janas nel nuovo day hospital oncologico.

Una biblioteca con oltre 800 volumi che potrà essere utilizzata da tutti gli utenti che accedono alla struttura situata al terzo piano della palazzina di Malattie infettive e che le organizzatrici hanno voluto chiamare “Biblioteca Janas”, nel segno del buon augurio per tutti quelli si avvicinano alla struttura e vivono una situazione particolare di malattia.

«È uno degli step dei nostri propositi – hanno detto le organizzatrici – che dopo la Smac, realizzata come percorso diagnostico, abbiamo voluto realizzare. Anche perché dalla nostra esperienza personale abbiamo capito che non basta curare il corpo ma si deve anche aver cura dello spirito.»

«Una proposta che va nella direzione dell’umanizzazione – ha ribadito il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù -. In quest’ottica dal mese di gennaio, per migliorare il day hospital, qui sarà trasferita la struttura del Santissima Annunziata, così da consentire l’avvio dei lavori di ristrutturazione nell’ospedale di via De Nicola. Entro maggio ci auguriamo di avere i nuovi locali del day hospital che, riunendoli entrambi, dal punto di vista organizzativo potrà permettere una ottimizzazione delle attività.»

Apprezzamento, per l’iniziativa è stata espressa anche dal sindaco di Tissi Giovanni Maria Budroni, accompagnato dall’assessore dei Servizi sociali Angelo Carta, e dall’assessore degli Affari generali del comune di Ploaghe Francesca Salariu che hanno ribadito la loro disponibilità. È anche grazie a loro, infatti, se la biblioteca ha potuto arricchirsi di tanti volumi, donati dai due enti oltre che dalla cittadinanza. Per il DH Oncologico era presente il dirigente medico Giovanni Sanna.

In prima fila ci sono anche le librerie di Sassari sostenitrici ufficiali dell’iniziativa: Azuni, Dessì, Koinè, Max88, Messaggerie Sarde, Giunti Sassari e librerie Giumar e Cose di Carta di Siniscola che hanno collaborato attivamente.

Le donazioni di libri non sono mancate anche questa mattina, con alcuni cittadini che hanno portato numerosi volumi che, adesso, trovano posto negli scaffali della nuova biblioteca.

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Alla Sardegna arriveranno 3,5 milioni come prima tranche di risorse per i danni causati dai fenomeni meteo avversi. Lo ha annunciato Donatella Spano, assessore delegato alla Protezione civile della Regione Sardegna, dopo la firma del capo del Dipartimento nazionale dell’ordinanza per gli interventi urgenti in 11 Regioni a seguito dello stato di emergenza dichiarato lo scorso 8 novembre dal Consiglio dei ministri.

«Dopo la delibera per la dichiarazione di stato di emergenza – ha aggiunto la titolare dell’Ambiente – la nostra Protezione civile regionale ha portato velocemente a termine l’istruttoria della ricognizione completa arrivata dai territori e ora conosciamo la cifra stanziata per il primo ristoro dei danni, purtroppo importanti anche nella nostra isola. Auspico adesso che possano essere iscritte nella contabilità speciale pure le risorse che deriveranno dall’approvazione del bilancio regionale.»

Lo scorso 11 ottobre, l’assessore Spano aveva proposto in una seduta straordinaria della Giunta la dichiarazione di sussistenza dello stato d’emergenza nazionale per i territori isolani colpiti dai fenomeni meteo del 10 e dello stesso 11 ottobre. Quindi, il 31 ottobre, era stata inviata a Roma la documentazione tecnica contenente la ricognizione dettagliata, per ciascun Comune coinvolto, oltre che dei danni conseguenti alle due giornate, anche di quelli riferiti agli eventi del 2018 di analoga intensità e conseguenze (certificati dalla Giunta con delibera 43/32 del 29 agosto). Nelle relazioni sono state inoltre indicate le opere minime necessarie per la mitigazione del rischio. Per quanto riguarda i danni al patrimonio pubblico e ai privati causati dagli avvenimenti di ottobre, comprendendo interventi per la mitigazione del rischio, il documento tecnico attesta una prima stima di danni per circa 166 milioni di euro.

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In una lettera inviata oggi ai ministeri coinvolti nella vicenda dei lavoratori dell’Aras, l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu manifesta la necessità di avere un riscontro, in tempi brevissimi, sulle proposte presentate dalla Regione per l’attuazione della legge 3 del 2009 riguardante i dipendenti dell’Associazione regionale allevatori della Sardegna.

L’assessore Filippo Spanu chiede inoltre la disponibilità ad un incontro per tutti i necessari approfondimenti. La missiva è stata inviata ai ministeri per la Pubblica Amministrazione, dell’Economia, delle Politiche Agricole e degli Affari regionali. Lo scorso 28 settembre la vicenda dei lavoratori dell’Aras è stata al centro a Roma, a Palazzo Vidoni, sede del Dipartimento della Funzione Pubblica, dei lavori del tavolo tecnico interministeriale alla presenza dello stesso Filippo Spanu e dell’assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria. In quell’occasione erano state esaminate, con i rappresentanti di tutti i ministeri interessati, le proposte su cui oggi la Regione chiede un urgente riscontro.

 

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Questa mattina, a Iglesias e Carbonia, è stata effettuata una raccolta di firme contro la ASL unica, promossa dal Comitato “No Asl unica”. I banchetti per aderire alla sottoscrizione sono stati allestiti dalle 9.30 all’ingresso del presidio sanitario del Cto di Iglesias, lungo la via Cattaneo; successivamente, dalle 11.00, davanti all’ospedale Sirai di Carbonia.

Tra i promotori dell’iniziativa c’è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu, che abbiamo intervistato.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217980995184400/

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«Un documento comune, un testo condiviso al quale Sardegna, Corsica e Baleari stanno lavorando insieme e che invieranno ognuno al proprio Governo. Al centro, la richiesta di affiancare le tre regioni insulari, insieme, nel confronto con l’Europa, perché l’articolo 174 del Trattato di funzionamento europeo che norma l’insularità non resti sulla carta ma venga finalmente attivato.»

Lo hanno detto a tre voci, questa mattina, i presidenti della Sardegna Francesco Pigliaru, della Corsica Gilles Simeoni, e la vicepresidente delle Baleari Isabel Busquests i Hidalgo. L’occasione è stata l’iniziativa che la Regione Sardegna ha organizzato insieme al Comitato europeo delle Regioni questa mattina nella sala del THotel a Cagliari ed alla quale hanno preso parte numerosi rappresentanti delle Istituzioni europee, tra cui il vicepresidente dell’Intergruppo isole del Parlamento europeo Tonino Picula e Jan Mikolaj Dzięciolowski, responsabile del tema per il gabinetto della Commissaria europea per gli affari regionali, Corinna Cretu. Nella sessione di lavoro che ha impegnato i tre massimi esponenti politici si è inoltre aggiunto in video il presidente di Creta Stavros Arnaoutakis.

Negli interventi è emerso ancora una volta come le regioni insulari non comprese in quelle ultraperiferiche condividano una situazione di svantaggio strutturale sinora non riconosciuta, ma che invece deve trovare spazio nella programmazione della politica di coesione post 2020, così come nella normativa europea. «Si tratta della rivendicazione di un diritto di cittadinanza – ha detto il presidente Francesco Pigliaru, citando le difficoltà incontrate dalla Sardegna su molti fronti, a partire dal bando per la mobilità – difficoltà e necessità di soluzioni, di certezze che sono ovvie per chi vive e lavora su un’isola, di chi tutti i giorni si trova a dover affrontare la discontinuità territoriale causata dalla condizione insulare, ma che l’Europa fatica a capire. Non è una richiesta di risorse – ha sottolineato -, è una richiesta di giustizia: vogliamo poter usare i nostri soldi per dare risposte specifiche a problemi specifici senza incertezze, senza il timore di incorrere in richiami comunitari dettati da regole sulla concorrenza che non tengono conto della nostra particolarità. Il lavoro che ormai da tempo portiamo avanti con Corsica e Baleari, con cui la Sardegna ha stretto per la prima volta un’alleanza politica e operativa che si fa sempre più forte e che certamente apriremo ad altre realtà insulari, come dimostra il già avviato rapporto con Creta, è essenziale per arriva e a risultati concreti. Da parte nostra abbiamo messo in gioco non solo l’unità di intenti politici ma anche e soprattutto la determinazione, la misurazione oggettiva, concreta degli svantaggi strutturali determinati dall’insularità, ognuno con i suoi tecnici, i suoi esperti, e poi insieme. Un lavoro così non era stato mai fatto, ma ora è tempo di raccoglierne i frutti. Ma poiché l’Europa dialoga obbligatoriamente con gli Stati e non con le regioni – ha concluso il presidente Francesco Pigliaru – oggi siamo a questa svolta, puntando ad un risultato che insieme ai nostri tre governi nazionali possiamo finalmente ottenere».

Concetti questi ripresi e rimarcati dal presidente Simeoni, che ha sottolineato come l’appuntamento con la definizione della politica di coesione post 2020 sia un’occasione «che le isole non possono perdere. Parlare con una voce comune è più che mai essenziale sia alla Commissione che ognuno al proprio governo, perché tengano conto della questione isole, compresa la definizione di un indice di insularità dato dalla distanza, e traducano le difficoltà in opportunità mettendo in pratica azioni concrete». Concretezza ribadita dalla vicepresidente delle Baleari Busquets i Hidalgo, che ha ricordato come al lavoro della politica, «con i frequenti incontri anche pubblici di questi anni, sia stato affiancato un imponente lavoro dietro le quinte, portato avanti dagli uffici delle tre regioni insulari. È un elemento da non trascurare – ha aggiunto -, perché nel momento del confronto con gli uffici europei le nostre argomentazioni traggono da lì molta forza.»

I lavori del convegno sono andati avanti per tutta la mattina con tavole rotonde di approfondimento dei vari aspetti tematici, moderate da Giuseppe Sciacca, segretario esecutivo della CRPM, la Conferenza delle Regioni Periferiche d’Europa. Per la Regione Sardegna è stato l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ad intervenire sui temi della promozione e sviluppo e la creazione di imprese nelle Isole europee, insieme a Tereza Krausova (Programme manager politiche UE Italia e Malta, Direzione generale per la Politica regionale della Commissione europea), e Monika Mrozec-Comparetto (Capo della Divisione Strumenti finanziari e attuazione della Banca europea di Investimenti). «Il nostro obiettivo è incrementare il Pil e l’occupazione, e su questo abbiamo concentrato le nostre azioni di governo in questi anni, individuando i fattori materiali e immateriali dello sviluppo per rafforzare ciascuno di essi. A partire dal capitale infrastrutturale che da sempre per un’isola periferica come la Sardegna ha segnato un enorme e storico gap – ha detto Raffaele Paci -. Abbiamo investito molto sul capitale umano, finanziando scuola e università. Abbiamo puntato sull’innovazione tecnologica e sul digitale, con bandi per le imprese, aerospazio e progetti scientifici internazionali. Siamo una delle regioni col maggior numero di Start up e abbiamo un solido capitale sociale. Quello su cui dobbiamo lavorare molto è invece il capitale istituzionale, il vero fattore di sviluppo: serve maggiore consapevolezza dei nostri diritti e assumersi la responsabilità di esercitarli bene. Serve una grande battaglia politica e di identità se vogliamo superare i nostri ritardi storici», ha concluso Raffaele Paci. L’ultima parte dei lavori è stata dedicata alle opportunità occupazionali per i cittadini delle isole, con gli interventi tra glia altri di Henri Malosse (30° presidente del CESE, Comitato economico e sociale europeo) e l’economista Philip Von Brockdorff (Comitato direzione del sindacato Voce dei lavoratori e membro del CESE).

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«La Regione Sardegna è dalla parte della scuola e dalla parte degli studenti. Le richieste che in questi giorni portano avanti le ragazze i ragazzi di tutta Italia sono quelle cui la Sardegna sta dando risposte sempre più robuste. Per noi l’istruzione è il principale acceleratore di futuro, lo dicevamo a inizio di legislatura e lo riaffermiamo oggi con sempre maggior forza. E la sicurezza è un elemento essenziale del discorso complessivo.»

Queste le parole del presidente della Regione Francesco Pigliaru a proposito delle proteste portate avanti dagli studenti sul fronte della sicurezza a scuola. «Noi ci abbiamo pensato fin da subito, con Iscol@ politica di cui andiamo orgogliosi, ci crediamo con tale convinzione e ci siamo impegnati talmente tanto in termini di energie e risorse al punto che nessuna regione italiana è arrivata a pensare, costruire e portare avanti un’azione così complessa, impegnativa e capillare sulla propria edilizia scolastica, affiancandola ad un percorso didattico mirato. Quando siamo arrivati al governo della Sardegna nel 2014 i crolli di tetti nelle scuole, i disagi e i pericoli erano all’ordine del giorno. E i dati sulla dispersione scolastica erano spaventosi, l’abbandono superava il 23%. Non abbiamo perso tempo. Siamo intervenuti immediatamente lavorando con grande impegno, per dare ai nostri figli scuole sicure, ma anche belle e moderne, da frequentare volentieri. Su Iscol@ – ricorda il presidente della Regione – abbiamo investito oltre 300 milioni per la realizzazione di 25 scuole del nuovo millennio, per la manutenzione e messa in sicurezza di oltre 900 istituti frequentati da circa 160.000 studenti sardi e per il rinnovo degli arredi e le attrezzature in 450 scuole. Nello stesso tempo con Tutti a Iscol@ abbiamo creato un sistema di laboratori, iniziative, attività per l’inclusione e il sostegno psicologico e mirate a stimolare l’interesse degli studenti, Un investimento di circa 87 milioni per la lotta alla dispersione e l’incremento delle competenze degli studenti sardi. Iscol@ e Tutti a Iscol@ sono il nostro contributo per migliorare le nostre scuole, nei luoghi fisici e nella didattica, per dare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, che sono il nostro futuro, tutta la sicurezza e la competenza di cui hanno bisogno. E proprio in queste settimane abbiamo concluso un percorso di programmazione – conclude Francesco Pigliaru -, comunicando al Ministero un complesso di interventi per un investimento di circa 53 milioni da destinare alla realizzazione di altre 10 nuove scuole e 60 interventi mirati alla messa in sicurezza e alla acquisizione delle certificazioni».

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Questa mattina, presso la sala di rappresentanza del Comando Legione Carabinieri Sardegna (Cagliari, via Sonnino), il generale di divisione Giovanni Truglio, comandante della Legione, ed il colonnello Luca Mennitti (comandante del Comando provinciale dei carabinieri di Cagliari), hanno incontrato i 20 giovani carabinieri (tra cui una donna) che, provenienti dalle varie scuole allievi dell’Arma (per lo più di età compresa tra i 23 e i 28 anni e tutti provenienti da regioni diverse da questa), nei giorni scorsi hanno iniziato il loro servizio presso diverse stazioni dei carabinieri del Comando provinciale di Cagliari.
L’alimentazione di specie rientra in una manovra (del Comando Generale dell’Arma) di potenziamento operativo dei presidi territoriali per rinforzare quelli a maggior impegno nel controllo del territorio; in particolare il 50% circa dei neo giunti è impiegato presso le stazioni dei carabinieri dei maggiori centri della Città Metropolitana di Cagliari e la restante parte presso alcune stazioni del Sulcis Iglesiente, del Medio Campidano e del Sarrabus.