25 December, 2024
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Il cinema di Kae Bahar, regista, sceneggiatore e scrittore curdo, e dell’attrice palestinese Etaf A. I. Khalil, le sonorità tradizionali gnawa del Marocco del polistrumentista Majid Bekkas ed il grande jazz di Gavino Murgia. Il 30 novembre per il penultimo appuntamento del Puntodivista Film Festival diretto da Romano Usai un imperdibile incontro tra Occidente e Oriente al Teatro Adriano di Cagliari con inizio alle 20.30: un melting pot di cinema, musica, culture e tradizioni che vedono al centro la Sardegna, l’Italia, il Kurdistan, la Palestina, il Marocco. Una serata già sold-out aperta alle radici e alle storie del mondo tra musica araba, gnawa, jazz, arcaica, sarda e il blues afro-americano con due musicisti tra i più stimati della scena jazz e world music internazionale e le immagini intense e potenti dell’autore originario del Kurdistan, da sempre impegnato a promuovere l’arte e la cultura curda. Cresciuto sotto il regime di Saddam Hussein, Kae Bahar fu arrestato dalla polizia segreta a 14 anni e miracolosamente salvato dalla pena di morte. Una volta completati gli studi di scuola superiore nel suo paese partì per l’Italia dove riuscì a portare avanti la sua formazione in tecniche di filmografia e televisione e la laurea in architettura all’Università di Venezia, per poi trasferirsi a Londra cominciando a lavorare in diversi film e drammi televisivi.

Il Puntodivista Film Festival, Concorso Itinerante Internazionale di Cinematografia, mette da undici anni al centro le opere finaliste selezionate dalla commissione artistica di esperti presieduta dal direttore della fotografia Pippo Ciliberto, su oltre duecento cortometraggi che giungono all’organizzazione da tutte le parti del mondo. Puntodivista come spazio stabile di scambio e d’incontro tra pubblico e professionisti, registi, registe, amatori, operatori culturali che producono o sono interessati al cinema, e laboratorio per spunti riflessivi e didattici sul cinema, tra differenti “punti di vista” etici ed estetici. Durante questa serata sarà proiettato il quinto e ultimo gruppo dei corti in gara: “La macchina umana” di S. Siragusano e A. Togliani; “Paris you got me” di Julie Boehm; “Così in terra” di Pier Lorenzo Pisano; “La noche” di Martin Romero.

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha partecipato questa mattina a Santa Giusta alla cerimonia di inaugurazione del cantiere per la realizzazione del primo deposito costiero di Gas Naturale Liquefatto (GNL) in Sardegna. L’evento, con la posa della prima pietra, si è svolto prima nell’area industriale del porto, dove sorgeranno gli impianti e, successivamente, nella sala consiliare del Comune. Erano presenti i vertici di Higas, il presidente Andrew Pickering, l’Amministratore Claudio Evangelisti, il presidente della Gas and Heat, Mauro Evangelisti, i sindaci di Santa Giusta e di Oristano, l’arcivescovo di Oristano, rappresentanti del Consorzio Industriale, della Capitaneria di Porto, istituzioni locali ed esponenti di numerose imprese che gravitano nella zona industriale o interessate all’utilizzo del GNL.

«Si concretizza un percorso iniziato nel 2014: oggi è stato messo un tassello importante del Piano per la metanizzazione della Sardegna – ha detto nel suo intervento l’assessore Maria Grazia Piras -. Stiamo iniziando a vedere i primi risultati e non c’è solo l’avvio del cantiere Higas. Mi riferisco al riavvio dei lavori per la rete dei bacini in capo alla concessionaria Italgas con un investimento finanziario rilevante che avrà forti ricadute occupazionali. Il deposito costiero di Higas, il primo in Sardegna e unico nel suo genere in Italia, apre una nuova era nell’uso dei carburanti nell’isola, sia in termini di risparmio che di impatto ambientale. Innanzitutto, sarà impressa un’accelerazione nella transizione dal GPL al GNL nel campo dei trasporti pesanti. E, in secondo luogo, darà una forte spinta all’utilizzo del GNL nel settore dei trasporti marittimi. Il nostro obiettivo – ha ricordato ancora l’assessore Maria Grazia Piras – è far sì che la Sardegna diventi un punto di riferimento nel Mediterraneo per l’approvvigionamento a GNL delle navi, comprese le navi da crociera. Oggi più che mai, abbiamo la certezza che il metano arriverà nell’isola. Noi, come Giunta, abbiamo pensato a un modello integrato, che comprende porti, depositi costieri, rete di distribuzione principale e bacini di distribuzione urbana. Sulla rete principale – ha sottolineato, infine, l’assessore dell’Industria – il Governo sta facendo le proprie valutazioni e ci aspettiamo in questo senso atti formali. Non è una disputa ideologica: le analisi costi-benefici dicono che il metano in Sardegna sarà un vantaggio per i cittadini e per le imprese. Ecco perché sono fiduciosa che tutto andrà per il meglio.»

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Per il Parlamento europeo, i controlli alle frontiere interne dello spazio Schengen dovrebbero essere limitati a un periodo massimo di un anno invece degli attuali due. La frode fiscale, che ha colpito almeno 11 Stati membri dell’UE, tra cui l’Italia, ed è costata ai contribuenti fino a 55 miliardi di euro, era già stata oggetto di un dibattito durante la sessione plenaria di ottobre ed è stata ora integrata da una risoluzione approvata per alzata di mano. 

I deputati chiedono all’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati e all’Autorità bancaria europea di condurre un’indagine sui sistemi alla base della frode. Lo scopo è valutare le potenziali minacce per i mercati finanziari e stabilire i soggetti coinvolti in tali sistemi. Si dovrà inoltre indagare se vi siano state violazioni della legislazione nazionale o comunitaria e valutare le azioni intraprese dalle autorità nazionali di vigilanza.

L’indagine dovrebbe inoltre individuare le carenze nel «coordinamento tra gli Stati membri che ha permesso a questi regimi di furto fiscale di continuare per anni, nonostante fossero stati individuati». Inoltre, l’indagine dovrebbe anche presentare raccomandazioni per la riforma e le relative azioni.

Infine, la risoluzione esorta le autorità nazionali a «porre fine all’impunità dei colletti bianchi» avviando indagini penali, imponendo sanzioni dissuasive e rendendo giustizia agli «autori e agli abilitatori, compresi non solo i consulenti fiscali, ma anche avvocati, contabili e banche».

La risoluzione del Parlamento afferma che sono necessarie modifiche alla direttiva sullo scambio obbligatorio di informazioni fiscali per rendere obbligatoria la divulgazione dei regimi istituiti per l’arbitraggio sui dividendi. Invitano inoltre la Commissione a rivedere la direttiva sul sistema comune di tassazione e a studiare modalità per limitare l’uso di strutture, come le società veicolo, che sono state fondamentali per le operazioni cum-ex.

La risoluzione riconosce che la crisi del 2008 e i conseguenti tagli alla spesa pubblica non hanno risparmiato le autorità fiscali. Invita gli Stati membri a investire negli strumenti a disposizione delle autorità fiscali e a modernizzarli, nonché a fornire le risorse umane adeguate per migliorare la sorveglianza e per garantire una migliore condivisione delle informazioni.

I deputati chiedono inoltre alla Commissione di proporre un quadro europeo per le indagini fiscali transfrontaliere, l’istituzione di un’unità di informazione finanziaria dell’UE e di un meccanismo di allarme rapido.

La frode fiscale cum-ex scoperta nel 2012 – che inizialmente si pensava avesse colpito solo la Germania – è ora stimata almeno dieci volte più costosa di quanto inizialmente previsto da un consorzio di giornalisti investigativi. Si ritiene che abbia colpito le tesorerie dei seguenti 11 Paesi dell’UE: Germania, Belgio, Belgio, Francia, Spagna, Italia, Paesi Bassi, Danimarca, Austria, Finlandia, Polonia, Repubblica ceca, Norvegia e Svizzera.

La frode riguardava le banche che agevolavano l’acquisto e la rivendita di azioni di investitori stranieri nel giorno del pagamento dei dividendi. La rapidità con cui sono state effettuate queste operazioni e la mancanza di comunicazione tra le autorità ha fatto sì che le amministrazioni fiscali abbiano faticato a identificare i reali proprietari delle azioni. Ciò ha poi esposto le autorità a richieste fraudolente di rimborsi fiscali da parte di persone straniere che fingevano di aver pagato un’imposta sui dividendi che, queste ultime potevano recuperare, in quanto in possesso di una prova fittizia di aver pagato le imposte altrove. Spesso le autorità fiscali hanno rimborsato più volte un’imposta non pagata.

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La commissione Bilancio, presieduta da Franco Sabatini (Pd) ha svolto questa mattina una serie di audizioni con l’obiettivo di approfondire e valutare alcune proposte modificative presentate al testo della legge di Stabilità, principalmente in materia di Trasporti e Sanità.

In particolare, il direttore dell’Aspal, Massimo Temussi, è stato chiamato ad illustrare la situazione dei lavoratori della ex Saremar che non sono stati riassorbiti dalla società privata che è subentrata nei collegamenti tra la Sardegna e le isole di Carloforte e La Maddalena. Il dottor Massimo Temussi, su invito del presidente Franco Sabatini, ha di fatto escluso la necessità di ulteriori stanziamenti per i 254 ex Saremar, considerato concluse le azioni a suo tempo poste in essere attraverso i voucher per la riqualificazione professionale e gli assegni per l’accompagnamento alla pensione.

L’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu, ha invece assicurato una puntuale verifica amministrativa sugli emendamenti tendenti a introdurre nuove tratte e collegamenti Arst.

L’amministratore dell’Arst, Chicco Porcu, ha preliminarmente evidenziato i positivi risultati del bilancio (9 milioni di perdite nel 2017 a fronte del pareggio nel 2018) e si è confrontato con il consigliere di Art. 1 – Sdp, Eugenio Lai, sulle norme in favore dei cosiddetti assuntori, confermando le difficoltà per la corretta applicazione della legge approvata dal Consiglio regionale lo scorso agosto.

Successivamente i funzionari dell’assessorato della Sanità, con in testa la direttrice delle politiche sociali, Stefania Manca, hanno escluso la necessità di ulteriori stanziamenti in favore degli ambiti Plus per la gestione associata dei servizi alla persona, come invece ipotizzato in alcuni emendamenti presentati al testo della manovra 2019.

Sul reddito di libertà (stanziamento di 300 mila euro per il 2018) la dottoressa Stefania Manca ha denunciato una generale carenza del personale e oggettive difficoltà per garantire l’espletamento degli adempimenti stabiliti nella legge 33/2018  ed ha riferito quindi alla commissione la decisione dell’assessorato di procedere con l’assegnazione delle risorse agli enti gestori degli ambiti Plus, dove insistono le cinque case di accoglienza per le vittime delle violenze.

La direttrice delle politiche sociali ha inoltre rassicurato il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu, sugli stanziamenti necessari per la riapertura del centro antiviolenza di Macomer, mentre ha mostrato perplessità sulla proposta avanzata dalla capogruppo Fi, Alessandra Zedda, per il trasferimento agli Enti locali, entro il primo trimestre dell’anno, delle risorse destinate ai sofferenti mentali.

I lavori si sono dunque conclusi con le audizioni della segretaria regionale Uil-Fpl, Fulvia Murru, e del suo omologo della Cisl-Fp, Massimo Cinus, che hanno chiesto la riapertura della contrattazione aziendale in favore dei 23mila lavoratori della sanità che da venti anni attendono l’adeguamento stipendiale. Il presidente della commissione, Franco Sabatini, ha quindi annunciato lo stanziamento di undici milioni di euro per dare piena attuazione al contratto nazionale recentemente approvato ed ha ribadito l’impegno per la stabilizzazione di circa 700 lavoratori nonché l’assunzione attraverso i concorsi di altri 500 addetti. 

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Questa mattina i carabinieri della stazione di Sant’Antioco, coadiuvati dai colleghi delle stazioni dipendenti la Compagnia di Carbonia e da due unità cinofile del reparto “Cacciatori di Sardegna” e del Comando provinciale di Cagliari, a conclusione dell’operazione convenzionalmente denominata “Isola Bianca”, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Tribunale di Cagliari, nei confronti di sei soggetti maggiorenni (di cui due misure in carcere, tre misure agli arresti domiciliari e una misura con obbligo di dimora), tutti residenti nei comuni di Sant’Antioco e Calasetta, ritenuti responsabili a vario titolo dei reti di “concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti – cocaina e hashish – ed estorsione in concorso”. La complessa operazione, avviata dai carabinieri di Sant’Antioco nel mese di giugno 2016 e sviluppata con metodologie d’indagine tradizionali ed attività tecniche, trae origine da un’attenta azione di controllo del territorio da parte della stazione territorialmente competente, che ha consentito di appurare l’esistenza di un gruppo criminale (composto da soggetti maggiorenni residenti) che aveva posto in essere una sistematica attività di spaccio (essenzialmente cocaina ma anche hashish), anche verso minorenni, nelle principali piazze dei centri abitati di Sant’Antioco e Calasetta; più canali di approvvigionamento di sostanze stupefacenti; realizzato una serie di azioni violente (danneggiamenti gravi e lesioni personali), sia consumate che tentate, a causa di mancati pagamenti delle forniture di droga… «volevano in cambio il televisore oppure la mia autovettura».

Nel corso delle investigazioni, i militari approfondendo gli accertamenti, in particolare sulla “piazza” di Calasetta, hanno scoperto che il gruppo realizzava azioni eversive gravi verso i loro acquirenti, per recuperare i crediti di droga: nello specifico, sono state documentate violente aggressioni fisiche, il furto di un’autovettura con richiesta di danaro per la restituzione, danneggiamenti di porte ed oggetti delle abitazioni delle vittime e, in un caso, l’obbligo di stipulare un ingente finanziamento per estinguere un debito dello stupefacente.

L’operazione è stata ricostruita nel corso di una conferenza stampa, tenuta nei locali della Compagnia dei carabinieri di Carbonia, dal comandante della Compagnia Capitano Lucia Dilio, e dal comandante della stazione dei carabinieri di Sant’Antioco, Antonio Manicone.

 

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L’Amministrazione comunale di Iglesias ha dato un caloroso benvenuto ai ragazzi del progetto Erasmus+ e, per l’occasione, li ha accolti nell’Aula consiliare del Palazzo Municipale, per poi omaggiarli con il libro intitolato “Il palazzo comunale di Iglesias”, di R. Poletti.

Nei giorni scorsi, per l’Istituto di Istruzione Superiore “Baudi di Vesme” di Iglesias, è iniziata la settimana di scambio culturale e linguistico del progetto Erasmus+ “Inclusive Schools for an Inclusive Society”.

Dal 26 novembre al 1 dicembre, gli studenti e gli insegnanti degli indirizzi linguistico, scienze-umane ed economico-sociale, sono impegnati nell’ospitalità di tre delegazioni di studenti e docenti delle scuole partner provenienti da Bulgaria, Francia e Spagna.

Al termine di questa intensa settimana, che alterna momenti di incontro con le Istituzioni e Associazioni culturali del territorio, con impegnative sessioni di lavoro in gruppi internazionali, gli studenti presenteranno presso il Centro culturale di via Cattaneo in Iglesias, i risultati dei loro workshop.

Il progetto ha permesso l’implementazione di competenze chiave (linguistiche, digitali, sociali e di cittadinanza), lo sviluppo dell’autonomia, l’autostima e la creatività.

Fra i prodotti  realizzati, saranno presentati il cortometraggio “Il Corpo a Grado Zero” e la canzone “Now you are at home”.

L’evento, realizzato in collaborazione con lo sportello Informa-Giovani Eurodesk del comune di Iglesias, è indirizzato alle scuole della medesima città ed ha lo scopo di promuovere l’interculturalità e l’inclusività.

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Venerdì prossimo, 30 novembre, per celebrare il Centenario della fine della Grande Guerra, il Rotary Club di Iglesias donerà alla Città di Iglesias un’opera monumentale, posta sulla facciata della sede dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, in via Gramsci, ed un cippo posto all’inizio del Viale delle Rimembranze, per ricordare quando e perché tale viale è stato creato.

Le celebrazioni si svolgeranno secondo il programma di seguito specificato.

Ore 15.30 Inaugurazione del cippo in memoria dei Caduti posto all’inizio del Viale delle Rimembranze:

  • Brevi interventi del presidente del Rotary Club di Iglesias, Daniele Riva, e del sindaco di Iglesias, Mauro Usai
  • Eventuale intervento di un rappresentante dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci
  • Breve riflessione del cappellano militare don Giancarlo Caria
  • Scopertura e benedizione del cippo

Ore 16.30 Inaugurazione dell’opera monumentale di Stefano Cherchi posizionata su una parete esterna della sede dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, alla presenza dei rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, del Rotary e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, con i loro labari:

  • Discorso del presidente del Rotary Club di Iglesias
  • Discorso del sindaco di Iglesias
  • Discorso del rappresentante dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci
  • Riflessioni del cappellano militare
  • Scopertura dell’opera di Stefano Cherchi
  • Benedizione dell’opera
  • Silenzio suonato dal trombettiere della banda di Iglesias
  • Scioglimento della manifestazione

Alle celebrazioni parteciperanno le rappresentanze di tutte le associazioni combattentistiche.

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Il consigliere regionale del Psd’Az, Paolo Dessì, ha presentato un’interrogazione, con richiesta di risposta scritta, al presidente della Regione e all’assessore dell’Agricoltura «sui ritardi nella riapertura dei corsi per ottenere l’abilitazione all’acquisto e utilizzo dei prodotti fitosanitari». L’esponente della minoranza ha segnalato che «ad oggi non sono ancora state fissate le date per i nuovi corsi di formazione ma siamo fermi dal 2017, con tutti i disagi che comporta questa interruzione dei servizi» e ha richiamato nel testo i riferimenti legislativi relativi a tali abilitazioni.

Paolo Dessì ha chiesto, quindi, al presidente della Regione, Francesco Pigliaru e all’assessore dell’Agricoltura e Riforma agropastorale, Pier Luigi Caria: «Se sono a conoscenza di questi ritardi nell’attivazione dei nuovi corsi per ottenere il rilascio delle abilitazioni all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari e adottare urgentemente tutte le misure atte a consentire agli agricoltori di operare nel rispetto delle norme stabilite dalle nuove disposizioni di legge» e «se non ritengano paradossale chiedere all’agricoltore di essere un custode dell’ambiente, e ostacolandolo nel contempo, privandolo degli strumenti per poter svolgere, nel rispetto delle regole, il ruolo richiesto».

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Domani, venerdì 30 novembre, alle ore 16.00, nella sala polifunzionale di piazza Roma, a Carbonia, verrà presentato il Rapporto Diocesano sulle povertà. L’iniziativa è stata organizzata dalla Caritas diocesana di Iglesias in collaborazione con il comune di Carbonia, che sarà presente all’incontro con il Sindaco Paola Massidda e l’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera.

Sarà un’occasione di confronto e di approfondimento sulle situazioni di disagio vissute da molte famiglie del territorio e rilevate dall’Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse unitamente ai Centro di ascolto Caritas di Carbonia, Sant’Antioco, Santadi, Iglesias, Buggerru e Fluminimaggiore.

«La lotta alla povertà e all’esclusione sociale rappresenta una priorità imprescindibile per il benessere e la coesione della comunità di Carbonia. L’obiettivo è rendere sempre più efficace la nostra azione di sostegno a favore delle persone bisognose. Pertanto, proprio in quest’ottica, il 27 settembre scorso abbiamo siglato una convenzione con la Caritas diocesana di Iglesias», ha detto il sindaco Paola Massidda.

La Caritas, organismo pastorale della diocesi di Iglesias, è una realtà consolidata, che nella città Carbonia è attiva da tempo con i seguenti servizi: il Centro di ascolto zonale “Madonna del Buon Consiglio”, luogo privilegiato di accoglienza e ascolto di persone in difficoltà; “L’Emporio della Solidarietà”, un vero e proprio discount in cui vengono fornite le principali risorse alimentari alle famiglie indigenti.

Come ha precisato l’assessore Loredana La Barbera, «la Caritas sta lavorando in stretta collaborazione con i Servizi sociali comunali per promuovere il benessere della comunità attraverso azioni di prevenzione e promozione sociale, accompagnando le persone nei momenti di fragilità e favorendo la loro autonomia ed integrazione sociale».

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La Sala Congressi dell’Hotel Panorama di Cagliari ospiterà sabato 1 dicembre, dalle ore 9.00, il convegno scientifico “Oncologia interdisciplinare al carcinoma ovarico” , promosso dalla Ginecologia Oncologica del Presidio Ospedaliero “Antonio Businco” dell’Azienda “Brotzu” di Cagliari. L’appuntamento, che si avvale della direzione scientifica del dott. Antonio Macciò, chirurgo oncologo, intende focalizzare l’attenzione su un approccio interdisciplinare al tumore dell’ovaio.

L’incontro, articolato in tre sessioni, coinvolge infatti professionisti di diverse specializzazioni con contributi sulla biologia e genetica del tumore, sulla terapia di precisione e sulla chirurgia. Ma sarà affrontato anche il ruolo della chirurgia del colon-retto, dell’urologo e del senologo nonché della chemioterapia e del dolore e della sofferenza nella paziente. Uno spazio particolare sarà riservato al tema del fine vita e alla cura della spiritualità e della dignità. A caratterizzare l’appuntamento anche il coinvolgimento delle associazioni di pazienti oncologiche.

«Le interconnessioni tra specializzazioni – afferma Antonio Macciò, che aprirà i lavori – hanno lo scopo di costruire intorno alla paziente un ambiente accogliente, condiviso e partecipato. Il chirurgo oncologo non può prescindere dall’apporto che ciascun esperto settoriale può apportare, la paziente diventa quindi protagonista di un progetto che, cogliendo le diverse componenti della Persona, le garantisce rispetto e dignità in ogni fase della percorso di cura, anche e specialmente quando le condizioni sono tali da non poter ottenere un risultato positivo. La spiritualità non è pertanto un elemento residuale ma un imperativo per chi voglia offrire qualità alla vita in ogni sua fase.»

L’evento è stato accreditato con n. 6 crediti formativi ECM per la categoria professionale di Medico Chirurgo (Anatomia Patologica, Anestesia e Rianimazione, Chirurgia Generale, Continuità Assistenziale, Cure Palliative, Ematologia, Genetica Medica, Ginecologia e Ostetricia, Medicina Generale, Medicina Interna, Medicina Nucleare, Medicina di Comunità, Oncologia, Radiodiagnostica, Radioterapia), Infermiere, Biologo, Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico, Psicologo. L’iscrizione è gratuita ma obbligatoria.