25 November, 2024
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Il Parlamento europeo ha confermato l’accordo provvisorio raggiunto in giugno con il Consiglio sull’efficienza energetica (434 voti in favore,104 voti contrari e 37 astensioni), le energie rinnovabili (495 voti in favore, 68 voti contrari e 61 astensioni) e la governance dell’Unione dell’energia (475 voti in favore, 100 voti contrari e 33 astensioni) – tre importanti dossier legislativi che fanno parte del pacchetto Energia pulita per tutti gli europei.

La legislazione stabilisce che l’efficienza energetica nell’UE dovrebbe essere migliorata del 32,5% entro il 2030, mentre la quota di energia da fonti rinnovabili deve rappresentare almeno il 32% del consumo finale lordo dell’UE. Entrambi gli obiettivi saranno rivisti entro il 2023 e potranno solo essere innalzati, non abbassati.

Rendendo l’energia più efficiente, gli europei dovrebbero vedere ridotte le loro bollette. Inoltre, l’Europa ridurrà la sua dipendenza da fornitori esterni di petrolio e gas, migliorerà la qualità dell’aria locale e proteggerà il clima.

Per la prima volta, gli Stati membri saranno inoltre tenuti a stabilire misure specifiche di efficienza energetica a beneficio delle persone colpite dalla povertà energetica.

In base alla legislazione, gli Stati membri devono inoltre garantire che i cittadini abbiano il diritto di produrre energia rinnovabile per il proprio consumo, di immagazzinarla e di vendere la produzione in eccesso.

I biocarburanti di seconda generazione possono svolgere un ruolo significativo nella riduzione dell’impronta di carbonio dei trasporti e almeno il 14% dei carburanti per i trasporti deve provenire da fonti rinnovabili entro il 2030.

Tuttavia, a partire dal 2030 i biocarburanti di prima generazione con un elevato rischio di «cambiamento indiretto di destinazione dei terreni» (ILUC, ossia quando i terreni vengono convertiti da coltivazioni non agricole – come i pascoli e le foreste – a produzione alimentare, causando un aumento delle emissioni di CO2) non saranno più presi in considerazione ai fini degli obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili. A partire dal 2019, il contributo dei biocarburanti di prima generazione a questi obiettivi sarà gradualmente eliminato fino a raggiungere quota zero nel 2030. 

Ogni Stato membro deve presentare un «piano nazionale integrato per l’energia e il clima» decennale con obiettivi, contributi, politiche e misure nazionali entro il 31 dicembre 2019 e successivamente ogni dieci anni. 

Una volta che il Consiglio avrà formalmente adottato l’accordo, le nuove norme saranno pubblicate nella Gazzetta ufficiale ed entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Il regolamento sulla governance sarà applicato direttamente in tutti gli Stati membri, mentre questi dovranno recepire i nuovi elementi delle altre due direttive nel diritto nazionale entro 18 mesi dalla loro entrata in vigore.

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E’ stata presentata in Consiglio regionale una mozione di presa di posizione della massima Assemblea sarda contro la possibilità che venga modificato il diritto di famiglia nel segno delle proposte portate avanti in Parlamento dall’onorevole Pillon e firmate dagli esponenti della maggioranza di Governo.

«Quanto contenuto nel disegno di legge – spiega Francesco Agus, primo firmatario della mozione – appare totalmente antitetico rispetto alla decisioni assunte in questa materia dal Consiglio regionale. Cito su tutte il sostegno alla donne vittime di violenza, le risorse per il funzionamento dei centri antiviolenza e l’istituzione del reddito di libertà. Purtroppo la cronaca ci racconta che su questo tema non di rado si registrano casi con esiti drammatici ai danni di madri e figli minori: credo sia importante che il Consiglio regionale si esprima in maniera chiara su un tema che, anche se non strettamente connesso con le competenze del nostro ordinamento locale, può incidere sulla vita di tutte le persone delle nostre comunità.»

La proposta è stata firmata, oltre che dall’esponente cagliaritano di Campo Progressista, dai consiglieri regionali Roberto Deriu, Rossella Pinna, Pierfranco Zanchetta, Luca Pizzuto e Daniele Cocco, a seguito delle manifestazioni che hanno animato le piazze di tutta Italia e che hanno visto a Cagliari la partecipazione di oltre un migliaio di persone. 

 

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In risposta alle persistenti discriminazioni, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione per chiedere norme comuni a tutela dei diritti di tutte le minoranze nazionali nell’UE.

Il Parlamento invita la Commissione europea a elaborare una direttiva che introduca standard minimi di tutela delle minoranze nell’Unione europea, includendo parametri e norme per impedire agli Stati membri di discriminare le minoranze.

Nella risoluzione non legislativa adottata con 489 voti in favore, 112 voti contrari e 73 astensioni, i deputati chiedono una definizione giuridica comune di “minoranza” e raccomandano l’adozione della definizione contenuta nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU).

Il Parlamento sottolinea che i Paesi membri devono garantire pari diritti culturali, linguistici ed educativi all’8% dei cittadini dell’UE che appartengono a minoranze nazionali nell’Unione europea. Inoltre, mette in rilievo la necessità di un sistema comunitario di protezione delle minoranze che dovrebbe essere accompagnato da una valutazione delle politiche degli Stati membri in questo campo. 

La risoluzione esprime profonda preoccupazione per il numero di rom apolidi in Europa, spesso spinti all’emarginazione. Di conseguenza, i deputati chiedono ai Paesi dell’Unione europea di porre fine all’apolidia e di garantire che questa minoranza goda pienamente dei diritti umani fondamentali.

I deputati sottolineano l’importanza di proteggere e promuovere le lingue regionali e minoritarie. Circa il 10% della popolazione dell’UE parla attualmente lingue minoritarie.

Il testo invita, infine, la Commissione europea ed i Paesi membri ad adottare misure per garantire la presenza delle lingue regionali e minoritarie nei sistemi educativi e nei mezzi di comunicazione.

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Venerdì 23 novembre, nella sala consiliare di Sant’Antioco si terrà un convegno per la sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne: appuntamento in aula consiliare venerdì 23 novembre alle 9.00. La mattinata di proiezioni, incontri e dibattiti si articolerà sulla base di un folto programma tutto incentrato su un tema di stretta attualità: la violenza ai danni delle donne, che in Italia sta assumendo contorni sempre più preoccupanti. Non a caso si inserisce nell’ambito degli appuntamenti rientranti nella “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’assemblea Generale delle Nazioni Unite e per convenzione fissata il 25 novembre di ogni anno.

L’evento è organizzato dall’assessorato delle Politiche sociali del comune di Sant’Antioco, con il patrocinio della Regione Sardegna, di “IV Cinema” e dell’associazione “Donne al traguardo onlus”. Apriranno i lavori i saluti del sindaco Ignazio Locci, cui seguiranno gli interventi degli assessori Eleonora Spiga (Politiche Sociali) e Rosalba Cossu (Pubblica Istruzione). Modererà la Dottoressa Katia Puddu, dell’assessorato alle Politiche Sociali. Successivamente verranno proiettati due video: “Violenza sulle donne”, con protagonisti Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea, al quale seguiranno gli interventi degli operatori del Centro antistalking del plus distretto di Carbonia, Maria Mameli e Annalisa Ballocco; “L’amore… tutta un’altra cosa”, del regista Ignazio Vacca, che sarà presente insieme agli attori Carla Calabrò e Saul Formentin. Presenterà il mediometraggio il giornalista Luca Gentile. Seguirà il dibattito. Ai ragazzi delle scuole medie superiori che parteciperanno verrà rilasciato un attestato valido per l’alternanza scuola/lavoro.

«Si tratta di un tema antico ma di forte attualità, che vede coinvolte donne di tutte le età e di diverse espressioni culturali e lavorative – commenta l’assessore alle Politiche Sociali Eleonora Spiga -. È molto importante che nuove e vecchie generazioni, attraverso anche momenti di divulgazione come questo, riflettano sul rispetto di tutte le diversità, compresa quella di genere. Considerata l’importanza del tema, auspichiamo un’ampia partecipazione di pubblico.»

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L’Amministrazione comunale di Carbonia è impegnata in una serie di azioni tese ad imprimere un’accelerazione nei servizi di informatizzazione, digitalizzazione e semplificazione delle procedure amministrative.

Qualora i cittadini avessero ricevuto avvisi di pagamento il cui importo fosse da loro ritenuto errato o non dovuto, essi potranno effettuare una segnalazione inviando una Pec all’indirizzo comcarbonia@pec.comcarbonia.org oppure una semplice email a: comcarbonia@comune.carbonia.ca.it

E’ consigliato l’invio della Pec per la sua maggiore efficacia probatoria rispetto alla posta elettronica ordinaria. 

La ricezione della Pec consentirà agli uffici amministrativi del comune di Carbonia di attivarsi quanto prima per correggere eventuali errori nell’inserimento dei conteggi.

L’invio tramite posta elettronica certificata, oltre ad essere un sistema sicuro e con valore legale equiparabile ad una raccomandata con ricevuta di ritorno, consentirà al cittadino di effettuare la segnalazione o il reclamo in modo veloce, evitando file negli uffici o sportelli.

 

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La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma ha diffuso una nota nella quale esprime il proprio apprezzamento per l’azione dell’assessore regionale del Turismo e dell’Artigianato, Barbara Argiolas, che ha impresso, proprio in questi giorni, una forte accelerata all’attuazione della legge regionale n. 4 del 2016 che detta “Disposizioni in materia di tutela della Panificazione e delle tipologie da forno tipiche della Sardegna”.

«Due fatti importanti hanno segnato in questi giorni l’attività della Regione Sardegna, Assessorato del Turismo e dell’Artigianato, sul fronte dell’attuazione della Legge Regionale sulla Panificazione – dice Daniela Forma – : il primo riguarda la pubblicazione della gara per la campagna promozionale del contrassegno regionale che attesta la vendita del pane fresco, il secondo l’approvazione di un primo elenco di operatori economici che potranno iniziare ad utilizzare il suddetto contrassegno.

«Ora – conclude Daniela Forma – nel complimentarmi per il lavoro che sta portando avanti, ho chiesto all’assessore regionale del Turismo e dell’Artigianato, Barbara Argiolas, di vigilare affinché i tempi ristretti da qui al termine dell’anno non pregiudichino l’ottenimento dei risultati che il Consiglio e la Giunta regionale si sono dati per l’attuazione di una legge che ha messo tutti d’accordo intorno alle richieste del mondo della panificazione regionale.»

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La Giunta regionale ha approvato i criteri di riparto delle risorse finalizzate alla salvaguardia degli equilibri di bilancio delle quattro Province sarde e della Città Metropolitana di Cagliari. In base a quanto è stato deciso ieri in Conferenza Regione-Enti Locali con gli assessori degli Enti locali Cristiano Erriu e del Bilancio Raffaele Paci, saranno applicati gli stessi criteri adottati per i trasferimenti del Fondo Unico previsto dall’articolo 10 della legge regionale n. 2/2007, ovvero il 40% dei 5 milioni di euro sarà ripartito in parti uguali e il 60% in base alla popolazione residente. Il testo della delibera approvata oggi ha ottenuto il parere favorevole, espresso all’unanimità dai rappresentanti di Anci, Cal e dell’associazione degli enti di Area vasta.

Con un’altra delibera, la Giunta ha approvato requisiti e criteri per l’accesso e il riparto delle risorse finanziarie (600mila euro) destinate alle Unioni di Comuni capofila dei progetti di programmazione territoriale per il triennio 2018-2020. Un terzo dello stanziamento sarà ripartito in parti uguali tra le associazioni di Unioni di Comuni regolarmente ammesse a contributo. Un altro terzo sarà assegnato in base al numero complessivo dei Comuni appartenenti alle Unioni associate, mentre la restante parte sarà suddivisa in base alla popolazione residente nel territorio interessato.

È stato attivato il finanziamento ministeriale per le aree di crisi industriale non complesse della Sardegna centrale che prevede lo stanziamento di 4 milioni e mezzo di euro. L’attivazione è stata innescata dal cofinanziamento di 900mila euro da parte della Regione approvato oggi dalla Giunta su proposta dell’assessore Raffaele Paci e dell’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras. Le imprese interessate dal bando Invitalia, che avranno, dunque, complessivamente 5 milioni e 400mila euro a disposizione, potranno così impegnarsi in iniziative per il rilancio delle loro attività. L’iniziativa dell’Esecutivo rientra nell’ambito dei contratti di sviluppo, finanziati da Governo e Regione, per iniziative considerate di particolare valore economico e strategico per lo sviluppo della Sardegna. Ancora su proposta dell’assessore Raffaele Paci, la Giunta ha deciso che nel  progetto dell’Iti di Olbia, Investimento territoriale integrato chiuso e finanziato con 15 milioni di euro ad aprile dell’anno scorso, sarà inserito anche il Museo della Musica, uno spazio attrezzato dove si svolgeranno attività artistiche collegate alla musica. Gli Iti sono interventi che puntano alla riqualificazione urbana ma anche sociale, con l’inclusione delle fasce più deboli, nelle periferie delle città. Oltre a quello di Olbia, sono già stati finanziati con 15 milioni ciascuno anche gli Iti di Cagliari e Sassari. 

Su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru è stata approvata la ripartizione delle risorse stanziate nel bilancio regionale 2018 quale terzo acconto per la copertura dello squilibrio dei bilanci delle aziende del SSR. Destinato anche per l’anno in corso l’importo di due milioni 803mila euro per la campagna vaccinale degli anziani e degli assistiti con patologie croniche, previo accordo con le organizzazioni sindacali di categoria e condivise in sede di comitato regionale dei Medici di medicina generale,  per le attività previste dall’Accordo integrativo regionale vigente. La Giunta inoltre ha approvato le Linee Guida per l’attivazione del progetto aziendale sulla campagna vaccinale antinfluenzale 2018/2019.

Infine, ha proposto l’assegnazione alle Aziende sanitarie di ulteriori risorse per la copertura delle perdite di esercizio 2016, in proporzione all’incidenza percentuale della perdita registrata da ciascuna azienda sanitaria al netto della perdita dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari e contestualmente ha definito per l’ATS e per l’Azienda Ospedaliera Brotzu un ulteriore acconto a copertura della perdita derivanti dagli ammortamenti non sterilizzati effettuati dalle medesime aziende.  

Come proposto dall’assessore Donatella Spano, è stato escluso da ulteriore procedura di valutazione ambientale, condizionato a prescrizioni, il progetto per la realizzazione e l’esercizio di un impianto per il deposito preliminare di rifiuti pericolosi e il recupero e la messa in riserva di rifiuti non pericolosi nel Comune di Settimo San Pietro.

La Giunta ha adeguato gli indirizzi per la contrattazione integrativa del personale non dirigente dell’Agenzia Forestas. La novità scaturisce dalla delibera approvata oggi su proposta dell’assessore del Personale Filippo Spanu d’intesa con l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. L’adeguamento si è reso necessario in seguito all’ulteriore stanziamento di un milione di euro nell’ambito della legge n. 40 dello scorso 5 novembre che ha previsto la variazione di bilancio. Le risorse a disposizione della contrattazione per il triennio 2016-2018 ammontano complessivamente a oltre 3 milioni di euro.

In questo modo si rendono omogenei i trattamenti retributivi dei dipendenti di Forestas con quelli del comparto di contrattazione collettiva regionale, a riconoscimento del ruolo e dell’importanza del servizio svolto dai lavoratori dell’Agenzia nel quadro della tutela del patrimonio boschivo e faunistico, della lotta e della prevenzione agli incendi. L’esecutivo ha inoltre destinato ulteriori risorse (un milione di euro) alla contrattazione collettiva regionale per rendere omogenei i fondi delle progressioni professionali in tutte le amministrazioni del comparto.

 

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«La Finanziaria per il 2019 mette al centro le famiglie, progetta lo sviluppo per creare occupazione, azzera totalmente il decennale debito della sanità, protegge le fasce più deboli con il Reis e investe fortemente sugli enti locali e sulla programmazione territoriale anche per rilanciare le zone interne e contrastare lo spopolamento. Il tutto tenendo le tasse più basse d’Italia, quelle per le imprese (Irap) e quelle sulla persona (Irpef), il che significa lasciare 130 milioni in più a disposizione delle imprese e 100 delle famiglie. Una manovra da 8 miliardi e 200 milioni che garantisce la copertura di tutti i settori, gli stanziamenti sono in crescita per ciascuno di essi, e che allo stesso tempo getta solide basi per una crescita nel lungo periodo.»

L’ha detto l’assessore del Bilancio Raffaele Paci, nell’audizione in terza commissione Bilancio del Consiglio regionale che ha dato ufficialmente il via all’iter della manovra in via Roma. 

L’ultima manovra della Giunta Pigliaru vuole intercettare, rafforzare e amplificare i dati finalmente positivi dell’economia sarda: 40mila occupati in più rispetto al 2014, Pil cresciuto in media dell’1,2% all’anno nel triennio fra 2015 e 2017, tasso di disoccupazione sceso al 15.8% e settori in forte crescita come turismo, export e start up.

Il vicepresidente della Regione ha spiegato ai componenti della Commissione che «tutti gli stanziamenti previsti sono in aumento rispetto agli anni passati». Ecco il dettaglio: Istruzione e diritto allo studio 196 milioni (e ancora tanti investimenti su Iscol@ che conta già 1.200 cantieri, 3.000 posti di lavoro, 250 milioni spesi); Cultura e Sport 99 milioni (con risorse in aumento del 36%); Turismo 80 milioni (si punta soprattutto alla specializzazione dell’offerta con nuovi prodotti tematici anche per allungare la stagione turistica che mettono al centro l’identità residenziale pubblica e locale e a piani di edilizia economico-popolare); Ambiente 664 milioni (tutela delle foreste, infrastrutture verdi, piano dei rifiuti); Trasporti e mobilità 671 milioni (95 solo per viabilità e infrastrutture stradali), Politiche sociali e famiglia 382 milioni (incremento dei fondi per disabili, malati cronici e non autosufficienti); Salute 3.736 milioni (riorganizzazione delle cure territoriali e attuazione della riforma della rete ospedaliera), Sviluppo economico, Competitività ed energia 189 (forti investimenti per esempio nelle aree di crisi di Sassari, Nuoro e Ogliastra), Politiche per il lavoro e formazione 182 milioni (cantieri comunali con i 50 milioni di Lavoras e in generale potenziamento delle politiche per l’occupazione), Agricoltura e pesca 379 milioni (particolare sostegno all’ovicaprino).  

Ancora a disposizione ci sono poi circa 40 milioni di euro, non vincolati, sulla cui destinazione si discuterà insieme al Consiglio per arrivare a una scelta condivisa. «La proposta della Giunta è però molto chiara – ha spiegato Raffaele Paci -. Vorremmo destinare quelle risorse alle famiglie, attraverso misure ancora da definire. Le famiglie del cosiddetto ceto medio, quello che non è mai destinatario di particolari misure e interventi, famiglie con figli a carico che studiano e alle quali vogliamo dare un aiuto concreto attraverso una serie di misure che abbiamo iniziato a individuare e stiamo mettendo a punto, con una particolare attenzione al tema della natalità. Delle fasce più deboli ci occupiamo col Reis, e colgo l’occasione per ricordare che la Sardegna è una delle prime e poche regioni italiane ad averlo voluto e a garantirlo, per i disoccupati abbiamo LavoRas, i cantieri verdi e altre misure. Ora – ha concluso Raffaele Paci – vogliamo intervenire per quelle famiglie che con il loro lavoro, facendo studiare i loro figli, con i loro sacrifici quotidiani contribuiscono a far crescere la Sardegna». 

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La giornata mondiale della prematurità 2018 e le iniziative della struttura di Neonatologia e terapia intensiva neonatale, saranno presentate in conferenza stampa giovedì 15 novembre, alle ore 10,30, nei locali della direzione generale dell’Aou di Sassari, al secondo piano di viale San Pietro numero 10.

All’incontro con la stampa saranno presenti, il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il direttore del dipartimento Tutela salute donna e bambino Salvatore Dessole e il direttore della Neonatologia e Tin Giorgio Olzai.

Saranno presenti anche rappresentanti della libreria Giunti di Sassari e dell’istituto comprensivo “Pasquale Tola” di via Monte Grappa.

 

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Il Parlamento europeo ha approvato il piano pluriennale per la pesca, con 342 voti in favore, 295 contrari e 24 astensioni, con il quale vengono istituite nuove regole su come, dove e quando sia possibile pescare nel Mar Adriatico pesci pelagici di piccole dimensioni, quali sardine e acciughe

Il Parlamento ha stabilito che per il 2019 i limiti di cattura degli stock pelagici dovrebbero essere fissati ai livelli di pesca del 2014, e poi ridotti del 4% all’anno per ogni Stato membro interessato, tra il 2020 e il 2022. Tuttavia, questa riduzione del 4% non si applicherebbe se, in un anno precedente, le catture totali per ogni Stato membro fossero inferiori (oltre al 2% in meno) rispetto al 2014.

Sono stabiliti inoltre specifici periodi di divieto di pesca per i diversi stock, per le imbarcazioni e per gli attrezzi da pesca, allo scopo di proteggere le aree di vivaio e di deposizione delle uova.

I deputati hanno inoltre convenuto di autorizzare in via eccezionale i pescherecci che potrebbero porre fine o ridurre temporaneamente le loro attività per rendere effettive queste nuove norme, a far domanda al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) per ottenere un sostegno finanziario fino al 15% al di sopra del massimale esistente. Questa deroga è valida fino al 31 dicembre 2020 e per un massimo di nove mesi.

La Commissione dovrebbe valutare l’impatto del piano pluriennale sugli stock tre anni dopo la sua entrata in vigore e proporre, se necessario, modifiche al regolamento.

 Il testo stabilisce il mandato del Parlamento per avviare negoziati con i ministri dell’UE sul testo finale della legislazione. I colloqui potranno avere inizio non appena il Consiglio si sarà accordato sulla sua posizione.

La stragrande maggioranza della piccola pesca pelagica nell’Adriatico riguarda l’acciuga e la sardina. Tutte le attività di pesca pelagica in quella zona sono valutate a circa 74 milioni di euro (2013). Quasi tutte le attività di pesca con acciughe e sardine provengono dall’Italia e dalla Croazia, con alcune imbarcazioni provenienti da Slovenia, Albania e Montenegro.

Due piani pluriennali nell’ambito della nuova PCP sono già stati approvati dal Parlamento europeo e dal Consiglio: il piano per il Mar Baltico adottato nel 2016 e il piano per il Mare del Nord adottato nel 2018.