19 July, 2024
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Due giornate interamente dedicate alla storia dell’Europa, alla fine del primo conflitto mondiale ed alla nascita degli stati nazione e che metteranno l’isola dell’Asinara, protagonista suo malgrado, al centro di quella fase di profondo cambiamento in atto in quegli anni nel vecchio continente.

Saranno questi i temi del convegno “Asinara isola d’Europa”, in programma il 16 e 17 novembre nella sala conferenze del museo della Tonnara di Stintino.

L’appuntamento arriva a coronamento di un lungo percorso, avviato dall’amministrazione comunale stintinese nel 2013 con il progetto per le “Commemorazioni di pace: i profughi serbi e i prigionieri austroungarici nell’isola dell’Asinara durante la prima guerra mondiale”, avviato in occasione del centenario della Grande Guerra. Un progetto che assieme al comune di Stintino, capofila dell’iniziativa, vede coinvolti anche il comune di Porto Torres, il Parco nazionale dell’Asinara, l’Università di Sassari, Dipartimento di Microbiologia diretto dal professor Salvatore Rubino, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri e la collaborazione della Camera di commercio del Nord Sardegna e della Fondazione Banco di Sardegna.

Un lavoro che, secondo gli obiettivi comuni, ha mirato a tramandare la memoria storica di uno degli eventi tra i più tragici della Grande Guerra, oltre che far diventare l’Asinara e il Nord Ovest della Sardegna luogo di incontro tra popoli.

La prima giornata del convegno, il 16 novembre con apertura alle ore 15.00, sarà così dedicata al “caso Asinara” ed ai risultati sinora raggiunti nella ricostruzione delle vicende che la videro protagonista del primo conflitto mondiale e testimone della complessa stratificazione linguistica e nazionale dello spazio europeo.

La seconda giornata del convegno, il 17 novembre con apertura alle ore 9.00, guarda sia alla commemorazione della fine della prima guerra mondiale nel 1918 che al “periodo interbellico” nel quadro del novecento europeo: la nascita degli stati-nazione dopo il crollo degli imperi ed il fallimento del primo progetto di cooperazione e coesistenza pacifica in Europa.

Al convegno sono attesi relatori dell’Università di Sassari, della Soprintendenza MiBac per le provincie di Sassari e Nuoro, del Parco nazionale dell’Asinara, dell’Istituto lessicografico storico di Zagabria. Quindi ancora del Comitato sardo del centenario della Grande Guerra, del Laboratorio di Storia di Rovereto, dell’Università di Cassino, di ricercatori indipendenti, di studiosi del Centro studi sulla civiltà del mare, dell’Università di Corte e dell’Istituto delle lettere Catalane. E ancora dell’Università di Cagliari, della “Bohemia Troppau” rappresentanza della minoranza tedesca in Boemia e Silesia, dell’Unione Federale delle Nazionalità Europee, dell’Istituto di Storia dell’Europa Orientale dell’Università di Vienna, dell’Accademia delle Scienze e delle Arti Slovena, e del “Külső Magyarok” Media Provider per le Minoranze Ungheresi all’estero.

 

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, ha esteso al prossimo 7 dicembre i termini per la presentazione delle domande finalizzate alla realizzazione delle nuove reti per la videosorveglianza. La scadenza era originariamente prevista il 16 novembre. Si tratta della seconda fase del progetto promosso dalla Regione che prevede la copertura di tutti i comuni della Sardegna con il nuovo sistema di monitoraggio e controllo per un investimento di circa 20 milioni di euro che si aggiungono ai 7 milioni stanziati per la prima fase dell’intervento.

«Sulla base di una precisa istanza formulata dall’Anci abbiamo previsto di concedere ulteriori tre settimane per l’adesione al bando. Invitiamo tutte le amministrazioni a inoltrare in tempi rapidi la domanda per formalizzare la richiesta di finanziamento. La  procedura “a sportello” – spiega l’assessore Spanu – rende più spedito l’iter per l’acquisizione delle risorse e per l’avvio delle opere. L’obiettivo è quello di dotare tutti i centri di una efficiente rete di controllo e di monitoraggio allo scopo di prevenire episodi che violano i principi su cui si basa la civile convivenza.»

La Giunta regionale ha inoltre accolto la richiesta della Città Metropolitana di Cagliari per la presentazione della domanda di contributo come Aggregazione di Comuni, a patto che vi sia esplicita delega dei Comuni rappresentati a partecipare al bando in forma aggregata. 

Sinora 120 Comuni, su un totale di 267 centri coinvolti in questa seconda fase, hanno inoltrato la domanda per ottenere il finanziamento che deve essere redatta esclusivamente on line. La richiesta di contributo si può trovare al seguente indirizzo: http://www.regione.sardegna.it/retisicurezza-fase2/. Allo stesso indirizzo è reperibile tutta la documentazione relativa al procedimento.

Il prossimo 19 novembre il nuovo bando per le reti di videosorveglianza sarà presentato a Nuoro nel corso di un incontro in programma, con inizio alle 16.00, nella sala della Provincia. Analoghe iniziative si sono svolte, nei giorni scorsi  a Sassari e a Cagliari per iniziativa della Regione. 

 

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Sarà l’Ufficio tecnico dell’Unione dei Comuni del Sarrabus ad effettuare la stima degli interventi necessari a ripristinare le rotture arginali del Rio Corr’e Pruna, e poi, insieme al Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale ed alla provincia del Sud Sardegna, a verificare la disponibilità di coperture finanziarie o gli eventuali cofinanziamenti per quanto potrebbe essere reso disponibile da un intervento della Regione. È stato deciso stamattina durante l’incontro convocato a Cagliari dall’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, per definire le competenze e individuare soluzioni tempestive per una situazione di emergenza che riguarda il territorio dell’Unione.

«Abbiamo ricevuto dall’Unione dei Comuni del Sarrabus una segnalazione sull’impellente necessità di ripristinare l’arginatura pesantemente danneggiata dall’alluvione del 10-11 ottobre scorso – ha detto l’assessore Edoardo Balzarini – e in questa riunione devono essere definite le competenze in modo che l’intervento sia effettuato nel più breve tempo possibile, per garantire la sicurezza delle persone e delle cose. All’ufficio tecnico dell’Unione dei Comuni spetterà il compito di stimare l’entità del fabbisogno e, attraverso una convenzione con il Consorzio di Bonifica, potranno essere effettuati i lavori in procedura di somma urgenza. Entro qualche giorno – ha concluso l’assessore – dovranno anche essere individuate le coperture finanziarie per la realizzazione degli interventi di somma urgenza a carico degli enti locali, se compatibili, o a carico della Regione.»

All’incontro hanno partecipato il commissario della provincia del Sud Sardegna Mario Mossa, il vicepresidente dell’Unione dei Comuni del Sarrabus e sindaco di Muravera Marco Sebastiano Falchi, il sindaco di San Vito Marco Antonio Siddi, il vicesindaco di Castiadas Giuseppe Onano, il sindaco di Villasimius Gianluca Dessì, il commissario del Consorzio di Bonifica della Sardegna meridionale Maria Giuseppina Cireddu.

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L’assessore regionale dei Trasporti, Carlo Careddu, ha firmato oggi una richiesta rivolta all’Enac ed alle compagnie aeree che operano sulle rotte in continuità territoriale affinché sia prorogata la vendita dei biglietti attraverso i canali autorizzati oltre la data del 31 marzo 2019 e sino all’aggiudicazione del nuovo bando.

I vettori Alitalia, Air Italy e Blue Air, attualmente titolari dei collegamenti soggetti a oneri di servizio da e per i principali aeroporti sardi di Cagliari, Olbia e Alghero e verso Linate e Fiumicino, potranno dunque disporre la commercializzazione dei biglietti a partire dal 1 aprile prossimo. Tale proroga si rende necessaria per evitare l’interruzione di un pubblico servizio fondamentale, garantire il diritto alla mobilità dei sardi e per agevolare il più possibile i viaggiatori e gli operatori economici anche in funzione delle programmazioni dell’industria turistica.    

Contestualmente prosegue la procedura amministrativa stabilita dai nuovi bandi per l’aggiudicazione delle rotte aeree in continuità territoriale in scadenza l’8 dicembre prossimo.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ha ripartito 4 milioni di euro tra i Consorzi industriali provinciali di Cagliari, Villacidro, Oristanese e Macomer ed il Consorzio per la zona di sviluppo industriale di Chilivani-Ozieri per applicare la premialità 2018 sulla raccolta differenziata e saldare le annualità precedenti.

«Il meccanismo di premialità negli anni ha dimostrato la sua efficacia e ci ha consentito di arrivare, secondo i primi dati elaborati dall’Assessorato per il 2017, al 62,78 per cento di raccolta differenziata e cioè a un ulteriore miglioramento rispetto alla percentuale del 59,6 del 2016 – afferma l’assessore Donatella Spano -. Le risorse regionali vanno a premiare chi sta differenziando bene, aiutando la Sardegna a mantenere ottime posizioni a livello nazionale. Nel rispetto del Piano regionale dei rifiuti, viene infatti applicata una premialità di eccellenza a chi raggiunge l’80 per cento di raccolta differenziata e il conseguente sgravio del 50 per cento della tariffa di conferimento del rifiuto residuale.»

Il Consorzio industriale provinciale di Cagliari riceverà 2,5 milioni di euro, quello di Villacidro 250mila euro. All’Oristanese e a Macomer andranno rispettivamente 400mila  e 600mila euro. Il Consorzio per la zona di sviluppo industriale di Chilivani-Ozieri, infine, riceverà i restanti 250mila euro. I restanti territori hanno già a disposizione un sufficiente fondo di premialità.

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Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci è intervenuto al Flash Mob organizzato in piazza Palazzo a Cagliari, in difesa della libertà di informazione dopo i ripetuti attacchi da parte di rappresentanti istituzionali del Governo. «La libertà di stampa e il diritto all’informazione sono capisaldi irrinunciabili di ogni democrazia e vanno tutelati e protetti nell’interesse di ciascuno di noi», ha detto Raffaele Paci fermandosi a parlare per qualche minuto con i vertici regionali di Assostampa e Ordine dei giornalisti.

«In questi giorni abbiamo assistito a bordate di una violenza inaudita, soprattutto perché sono arrivate da parte di chi dovrebbe rappresentare le Istituzioni. È inaccettabile che un ministro, che ha giurato sulla Costituzione, attacchi e minacci in modo così volgare la libertà di stampa, che è un caposaldo costituzionale. Gli attacchi all’informazione, e a chi ogni giorno lavora per garantire notizie e tutelare il diritto dei cittadini a essere correttamente informati, sono sempre da respingere e condannare. Ma, oggi più che mai, nel momento in cui offese e minacce arrivano dal vicepresidente del Governo, non si può assolutamente restare in silenzio», ha concluso Raffaele Paci, che ha espresso solidarietà da parte di tutta la Giunta.

Il Flash Mob è stato organizzato contemporaneamente nei 20 capoluoghi italiani dalla Federazione della Stampa Italiana. 

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Sarroch è il secondo Comune della Città Metropolitana di Cagliari, dopo quello di Sestu, a concretizzare il passaggio ad ANPR, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente.

ANPR rappresenta uno dei passi fondamentali del progetto promosso da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), che guida la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, orientata alla creazione di un’anagrafe centralizzata, custodita nella banca dati del Ministero.

Un’evoluzione (e una rivoluzione) che porterà numerosi benefici agli oltre 5.000 abitanti del Comune, grazie a servizi demografici più efficienti ed evoluti.

Il subentro all’Anagrafe Digitale è avvenuto nei giorni scorsi grazie a Civilia Next, una delle piattaforme attraverso cui l’amministrazione comunale ha investito in questi ultimi mesi il processo di reingegnerizzazione delle procedure interne e che accompagnerà il comune di Sarroch verso il cambiamento.

«Sarroch subentra in ANPR grazie al prezioso supporto di Dedagroup, che ha coordinato le attività di bonifica e migrazione dei dati e formato i dipendenti del Comune al nuovo metodo di lavoro richiesto da ANPR – ha detto il sindaco Salvatore Mattana -. Un giorno importante per Sarroch e i suoi cittadini in quanto tutti coinvolti in una nuova sfida attraverso la digitalizzazione della PA.»

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Il rapporto in corso di pubblicazione sullo stato di attuazione del Piano Sulcis al 31 ottobre 2018, comprensivo degli investimenti con capitali privati e delle stime sull’occupazione, mette in evidenza i seguenti punti: il complesso degli interventi monitorati ammonta a 1.243 milioni di euro di cui 805,2 milioni di euro provengono dal bilancio pubblico e 436,8 milioni di euro da capitali privati; l’occupazione associata agli interventi, una volta conclusi, è stimata per significativo difetto in circa 4.500 unità oltre l’occupazione di cantiere valutata per difetto in circa 860 unità.

Gli interventi sono classificati in investimenti imprese, zona franca urbana, scuola e ricerca tecnologica, infrastrutture e bonifiche e risanamento ambientale. Gli investimenti delle imprese già contrattualizzati o positivamente istruiti, ammontano a 415,9 milioni di euro, sostenuti con 51,4 milioni di euro di contributi a fondo perduto e 186,5 milioni di euro di finanziamento da rimborsare. L’impatto occupazionale complessivo sul territorio è stimato in circa 3.740 unità come somma di occupazione diretta, contrattisti e indotta. La Zona Franca Urbana coinvolge 4.375 piccole imprese e concede sconti fiscali e contributivi pari a 124,9 milioni di euro di cui già fruiti di 60,01 milioni di euro. Il totale degli investimenti in bonifiche e risanamento ambientale è di 410,2 milioni di euro di cui capitale pubblico 166,4 milioni di euro, capitali privati  243,8 milioni di euro; l’occupazione dei cantieri è stimata in  426 unità. Gli ulteriori interventi riguardano scuola e ricerca tecnologica (investimenti in corso 70,4 milioni di euro) e le Infrastrutture (213,5 milioni di euro).

Il rapporto inoltre analizza distintamente i programmi destinati all’obiettivo di salvaguardia del comparto metallurgico e all’obiettivo di innovazione e diversificazione. Un terzo gruppo di programmi non è ascrivibile a una sola finalità; rientrano in questo gruppo tutte le bonifiche e alcune infrastrutture.

Salvaguardia del comparto metallurgico. Sono finalizzati a questo obiettivo i contratti di sviluppo Eurallumina e Sider Alloys con investimenti per complessivi 294,9 milioni di euro incentivati con contributi a fondo perduto di 14,9 milioni di euro e con un finanziamento da rimborsare di 151,4 milioni di euro. Ai Contratti di sviluppo è associata un’occupazione complessiva (diretta, contrattisti e indotta) stimata in circa 2.690 unità. A un impegno relativamente contenuto di risorse pubbliche corrisponde un notevole beneficio per l’economia del territorio e per l’occupazione.

Innovazione e diversificazione. Sono finalizzati a questo obiettivo gli investimenti delle imprese (escluse Eurallumina e Sider Alloys), per scuola e ricerca tecnologica, gli investimenti in infrastrutture per porti (escluso Portovesme), l’interconnessione dei bacini funzionale soprattutto all’agricoltura, le opere per la valorizzazione dei luoghi e per gli insediamenti produttivi, la ZFU destinata alle piccole e micro imprese. Le risorse pubbliche impegnate in questa parte del Piano sono pari a 379,1 milioni di euro corrispondenti al 47% del totale dei fondi pubblici assegnati al Piano; rappresentano l’impegno più consistente. Questo è un dato molto significativo in relazione alla valutazione qualitativa del Piano. Sui bandi emessi a partire dal 2016, le imprese hanno presentato 226 proposte di investimento (97 riguardano il turismo e 24 l’agroalimentare) sino a 800mila euro di cui 88 istruite con merito positivo, per altre la valutazione è in corso; 19 proposte per investimenti compresi fra 1,5 e 20 milioni di euro di cui nove (sei nel ricettivo turistico) già esaminati positivamente; si aggiungono due Contratti di filiera agroalimentare (investimenti per 14 milioni di euro, approvati) e un contratto di sviluppo (bioedilizia, 24,8 milioni di euro, approvato). Sotto la voce altri investimenti sono classificati gli interventi di bonifica e risanamento ambientale, la viabilità, il dragaggio del porto industriale di Portovesme e altri interventi minori. Questi interventi con un impegno di risorse pubbliche di 259,8 milioni di euro corrispondenti al 32,3 per cento del totale.

Il Coordinamento del Piano si è occupato di altre attività rilevanti per lo sviluppo del territorio, sebbene non comportino impegni finanziari. Fra questi si richiama la delimitazione della zona franca doganale a Portovesme, approvata dalla Giunta regionale e la riforma del Parco Geominerario con la fine del lungo commissariamento dello stesso Parco che solo nel 2015 il PGM è stato autorizzato a esporre il logo UNESCO.

Circa l’avanzamento finanziario, indicativo del progresso dei programmi, si rileva che le risorse impegnate, cioè vincolate con obbligazioni giuridiche tramite contratti o altri strumenti, ammontano a euro 658.546.190, pari all’81,8 per cento delle risorse disponibili; le somme liquidate ammontano a euro 139.220.850, pari al 21,1 per cento delle risorse impegnate. La performance degli impegni è buona se si tiene conto del ritardato avvio di una parte consistente dei programmi e del fatto che taluni rilevanti programmi previsti nel Piano Sulcis sono stati finanziati anche a significativa distanza temporale dalla sottoscrizione dello stesso Piano. E’ invece in notevole ritardo l’andamento dei pagamenti: questo è il dato più critico soprattutto per le infrastrutture e le autorizzazioni. Le cause sono ascrivibili alla complessità e complicazione dei procedimenti autorizzativi e a persistenti problemi organizzativi. Su queste cause, peraltro ampiamente conosciute, occorre intervenire.

Salvatore Cherchi

Coordinatore regionale per l’attuazione del Piano Sulcis

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L’Amministrazione comunale di Iglesias, in collaborazione con l’ufficio Informagiovani-Eurodesk del Comune, ha organizzato il TrainingDay Erasmus+ VET, seminario gratuito realizzato in cooperazione con l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Inapp e la rete nazionale italiana Eurodesk che si terrà presso l’Aula Conferenze dell’IPIA “G.Ferraris” venerdì 16 novembre, dalle ore 9.00 alle ore 13.30.

Scopo del Training Day è quello di approfondire gli aspetti principali della progettazione nell’ambito del programma europeo Erasmus+ Istruzione e Formazione Professionale, con particolare attenzione agli elementi qualitativi da sviluppare nei progetti stessi.

Il TrainingDay è prioritariamente rivolto a rappresentanti di istituti scolastici, enti/organizzazioni che vogliono migliorare la qualità della loro progettazione e/o approcciarsi alla progettazione sviluppando idee qualitativamente valide.

Due sono le attività di Erasmus+ VET che saranno approfondite durante l’evento (mediante l’organizzazione di due laboratori paralleli e distinti)

• Laboratorio 1 KA1 – Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento (Ambito VET) che offre opportunità per studenti di istruzione secondaria superiore, allievi di corsi di formazione professionale, apprendisti, neodiplomati e neo qualificati, nonché per lo staff VET (insegnanti, formatori, esperti del mondo della formazione professionale, etc.) di intraprendere un’esperienza di formazione e/o professionale in un altro Paese;

• Laboratorio 2 KA2 – Partenariati strategici per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche che mirano, mediante la cooperazione tra diverse tipologie di organizzazioni, allo sviluppo, al trasferimento e allo scambio di buone pratiche innovative nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale.

Per confermare la partecipazione è necessario compilare il modulo online reperibile al link: https://www.eurodesk.it/2018/registrazione-iglesias

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E’ positivo il giudizio della Cna Sardegna sulla Finanziaria 2019-2021, ma – pur promuovendo l’impianto complessivo della manovra – l’associazione artigiana chiede alla Regione Sardegna scelte più coraggiose per sostenere il mondo della produzione ed in particolare le piccole imprese. E’ quanto è emerso questa mattina durante l’audizione dei vertici dell’associazione artigiana, il presidente regionale Pierpaolo Piras ed il segretario regionale Francesco Porcu, presso la Terza Commissione Bilancio del Consiglio regionale.

«La Cna ritiene necessario marcare la manovra finanziaria con un profilo più orientato a sostenere la crescita economica e la ripresa dell’occupazione stabile – hanno spiegato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu – questa condizione è possibile solo se si rilanciano le attività produttive

Per questo, durante l’audizione i vertici dell’associazione hanno ribadito la richiesta di utilizzare e orientare le risorse “manovrabili”, circa 100 milioni di euro, verso investimenti ad alto impatto di sviluppo, che coinvolgano soprattutto le imprese locali. La Cna sarda propone in particolare di far confluire i 40 milioni di euro non impegnati dalla Giunta e i 50 milioni destinati ad incrementare LavoRas verso un piano a regia regionale per la riqualificazione e l’efficientamento energetico delle scuole. «A questi – hanno spiegato i vertici CNA -, potrebbero aggiungersi 10 milioni stornati dagli incentivi occupazionali del Piano LavoRas, non utilizzati perché privi di “tiraggio”».

In particolare dalla Cna è arrivata, soprattutto, la richiesta di inserire nella manovra finanziaria un vero e proprio Piano 4.0 per le PMI sarde, cioè un pacchetto di misure appositamente pensate per favorire le piccole e medie imprese isolane e aiutarle a creare occupazione. Le misure proposte consistono in un rifinanziamento della legge sull’apprendistato e stanziamenti per sostenere le imprese nell’acquisizione di quei requisiti e certificazioni necessari per esercitare la loro attività e operare sul mercato, nonché per sostenere il processo di rafforzamento delle competenze degli imprenditori artigiani  e delle loro  maestranze.

«Tra le cause della crisi della minore impresa in Sardegna vi è il venir meno dei tradizionali strumenti di supporto – hanno spiegato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu -: pensiamo alle leggi regionali di settore con il corollario di misure che le caratterizzava, sostituite da un processo di riconfigurazione degli strumenti che fin qui ha disatteso le promesse di assicurare equilibrio, pari opportunità e risorse congrue ai sistemi produttivi dell’imprenditoria minore

La Cna sarda ritiene che la manovra finanziaria 2019-2021 offra una ghiotta occasione, anche utilizzando l’importante lavoro compiuto dalla Commissione Speciale presieduta da Roberto Deriu, per mettere finalmente in campo «azioni e strumenti capaci di parlare al mondo delle piccole imprese, mitigandone il disagio ancora elevato, supportandone lo sforzo di qualificazione e crescita, in un mercato sempre più competitivo».

«Si possono, a nostro avviso, individuare misure concrete, immediatamente applicabili, dotandole di risorse certe immediatamente spendibili, capaci di offrire alle imprese un reale sostegno economico – hanno spiegato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu illustrando alcuni provvedimenti che per l’associazione artigiana – sarebbero capaci di produrre effetti e incidere sui processi di rafforzamento delle competenze, facilitando il riposizionamento qualitativo e la crescita dimensione delle imprese artigiane sarde.»

Nel dettaglio la Cna sarda ha chiesto innanzitutto che venga rifinanziata con uno stanziamento di 2 milioni di euro all’anno la legge 12/2001 che prevede contributi in conto occupazione per l’assunzione di apprendisti. «Questa misura ha ben funzionato negli anni, sostenendo un istituto, l’apprendistato, che nel comparto è la prima e più importante via d’accesso al mondo del lavoro per i nostri giovani – hanno spiegato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu –. Circa il 40% dei giovani che conseguono la qualifica vengono confermati in azienda e assunti a tempo indeterminato. Si tratta inoltre di un incentivo noto e apprezzato dalle imprese artigiane, al contrario del sistema di premialità sulle assunzioni previsto dal piano LavoRas che pur dotato di una ricca dotazione finanziaria, allo stato è ignorato dalle imprese».

L’associazione artigiana ha chiesto inoltre che siano previsti in Finanziaria uno stanziamento di 2 milioni di euro per le annualità 2019/20/21 per sostenere il processo di qualificazione e riposizionamento qualitativo delle imprese per l’acquisizione dei requisiti e delle certificazioni previste dalla legislazione per esercitare l’attività ed operare sul mercato, nonché uno stanziamento di un milione e mezzo, sempre per le annualità 2019/20/21, per sostenere il processo di rafforzamento delle competenze degli imprenditori artigiani e commerciali e delle loro maestranze.

Pierpaolo Piras e Francesco Porcu hanno inoltre espresso l’auspicio che nel confronto con lo Stato, sul tema degli accantonamenti, «si realizzi il più ampio fronte di unità e condivisione tra le forze politiche e sociali, condizione per affermare gli interessi della Sardegna a concorrere in maniera equa e non penalizzante al processo di risanamento dei conti pubblici nazionali».

Francesco Porcu