24 November, 2024
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Il gruppo napoletano La Maschera s’è aggiudicato l’11° Premio Andrea Parodi, l’unico contest italiano di world music, conclusosi questa sera all’Auditoriun conunale di Cagliari. Il premio della critica è andati all’estero, ai ciprioti Monsieur Doumani. La menzione per il miglior testo se l’è aggiudicata Giuseppe Di Bella con “Ncucciarisi” (cantata in siciliano). Quelle per miglior musica e migliore interpretazione sono andate ancora a La Maschera (che hanno proposto il brano “Te vengo a cerca’ “, cantato in napoletano e wolof), mentre i Monsieur Doumani (con “Gongs”) si sono aggiudicati anche la menzione per la migliore reinterpretazione di un brano di Andrea Parodi, quella per il miglior arrangiamento e la menzione dei ragazzi in sala.

Nel contest, in programma da giovedì ad oggi, il premio della critica internazionale se lo sono meritati i Kor con “Albore” (in logudorese). La menzione dei concorrenti, infine, se la sono divisa a pari merito i Feral Cor con “La Sajetana” (in genovese) e Giuseppe Di Bella.

A contendersi la vittoria sono stati anche Aniello Misto con “Aumm aumm” (cantata in napoletano); Ararat Ensemble Orchestra con “Nietaan” (in wolof); Dindùn con “L’amur” (in piemontese) e Terrasonora con “Padre vostro” (in napoletano e swahili).

Prima della proclamazione dei vincitori, c’è stata una splendida jam session che ha visto protagonisti la direttrice artistica Elena Ledda, alcuni degli artisti in giuria e gli ospiti della serata, che si erano appena esibiti, ovvero il peruviano Jorge Pardo, accompagnato dal chitarrista Francisco Rey Soto, il macedone Stracho Temelkovski e, dal Veneto, il Duo D’Altrocanto.

Durante la serata Daniele Cossellu, storico fondatore dei Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu”, ha ricevuto il Premio Albo d’oro 2018, il riconoscimento assegnato ogni anno ad una figura di rilievo del mondo culturale e artistico italiano.

Il festival nasce per omaggiare un grande artista sardo come Andrea Parodi, che dal pop d’autore dei Tazenda era arrivato come solista ai vertici della musica d’impronta etnica. Tutti i concorrenti e gli ospiti hanno proposto un suo brano lungo le tre serate del Premio.

A condurre l’edizione 2018 sono stati Ottavio Nieddu e Gianmaurizio Foderaro. La serata finale è stata trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook di Rai Radio Tutta Italiana.

Molti i premi ed i bonus per il gruppo vincitore del “Parodi”: avrà l’opportunità di esibirsi alle edizioni 2019 dell’“European Jazz Expo” in Sardegna, di Folkest in Friuli, del Negro Festival di Pertosa (Salerno), del Premio dei Premi al Mei di Faenza, dello stesso Premio Parodi ed in vari altri eventi e serate che saranno man mano annunciati. Inoltre per La Maschera c’è un tour di otto concerti, realizzato grazie a NuovoImaie (progetto finanziato con i fondi dell’art. 7 della legge 93/92), ed una borsa di studio di 2.500 euro.

Al Premio della critica va invece la produzione di un videoclip offerto dalla Federazione degli Autori.

I finalisti sono frutto di un’approfondita selezione fra ben 220 iscritti, provenienti da da ogni parte del mondo, dal Messico alla Siberia, dal Senegal a Cipro. Indice, questo, del rilievo assunto da questa manifestazione nel corso degli anni.

La giuria che ha deciso il premio assoluto era composta da Gianfranco Cabiddu (Regista, musicista), Gigi Camedda (musicista), Lucia Campana (partner Premio Città di Loano), Gesuino Deiana (musicista), Gaetano D’Aponte (partner Premio Bianca D’Aponte), Andrea Del Favero (Partner Folkest), Giovanni Gianluca Floris (musicista, presidente del Conservatorio di Cagliari), Kaballà (musicista), Elena Ledda (musicista), Silvano Lobina (musicista), Annamaria Loddo (operatrice culturale), Marco Lutzu (musicista, etnomusicologo), Roberto Mancinelli (I Mean), Gino Marielli (musicista), Nicola Meloni (operatore culturale), Michele Palmas (produttore S’Ard Music), Andrea Ruggeri (musicista), Gisella Vacca (musicista, attrice).

Quella critica vedeva presenti Claudio Agostoni (Popolare Network), Gabriele Antonucci (Panorama), Matteo Bruni (Radio Super Sound), Angela Calvini (Avvenire), Stefano Carboni (Radio Montecarlo), Simone Cavagnino (Unica Radio), Flavia Corda (Rai 3 Sardegna), Valerio Corzani (Radio 3), Tore Cubeddu (Eja TV), Ciro De Rosa (Blogfoolk / Songlines), Daniela Deidda (Sardegna Eventi 24), Felice Liperi (Repubblica), Monica Magro (Radio Sintony), Elisabetta Malantrucco (Rai Radio Techetè), Luigi Mameli (Radiolina), Marco Mangiarotti (Quotidiano Nazionale / Il Giorno), Andrea Massidda (La Nuova Sardegna), Duccio Pasqua (Radio 1), Piersandro Pillonca (Uff. Stampa Consiglio Regionale della Sardegna), Timisoara Pinto (Radio 1), Walter Porcedda (Musica Jazz), Emanuela Teodora Russo (NuovoImaie), Cristiano Sanna (Tiscali), Claudio Scaccianoce (Linkiesta), Giacomo Serreli (giornalista musicale), Stefano Starace (Mo’l’estate), Mario Tasca (Sardegna 1), Jacopo Tomatis (Il giornale della musica).

Per la giuria internazionale, infine, c’erano Bastiaan Springer (ConcertZender, Olanda), Andrew Cronshaw (Froots magazine – Rough Guide to World Music, Regno Unito), Thorsten Bednarz (DeutchlandFunk Kultur, Germania), Petr Doruzka (Czech Radio, Praga), Sergio Albertoni (RSI Svizzera).

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E’ un punto pesantissimo quello strappato questa sera dal Cagliari sul campo della Spal, a Ferrara. La squadra rossoblu, sotto di un goal dopo soli tre minuti per la prodezza dell’ex milanista ed ex atalantino Andrea Petagna, sullo 0 a 2, al 26′ del secondo tempo, per la prodezza di Mirco Antenucci su assist di Manuel Lazzari, ha reagito con grande orgoglio ed in tre minuti ha ripreso l’avversario sul 2 a 2, legittimando alla fine il risultato di parità. A dare il là alla rimonta è stato, ancora una volta, Leonardo Pavoletti, con la sua inimitabile specialità, il colpo di testa, un goal con il quale ha anche festeggiato la fresca convocazione in Nazionale: ed ha completato l’operazione riaggancio Artur Ioniță, abile a liberarsi in area avversaria e a superare imparabilmente il portiere della Spal.

«Siamo andati a riprenderci la partita attraverso il gioco, mettendo in pratica quello che avevamo provato durante la settimana. Nonostante i due gol al passivo non ci siamo persi d’animo, abbiamo conservato la lucidità in una gara non semplice – ha commentato a fine partita il tecnico rossoblu Rolando Maran -. Durante la partita ci sono aspetti positivi e altri meno buoni. Anche oggi abbiamo incassato una rete dopo un paio di minuti: l’approccio è stato quello giusto, ma dobbiamo essere più tosti, non regalare nulla. Nella prima parte non abbiamo fatto bene, il gol subito incassato ha generato un pizzico di confusione, dovevamo essere più bravi ad attaccare la profondità ed allungarli, non solo con gli attaccanti. La seconda rete ha fatto venire fuori la nostra parte migliore, abbiamo rotto gli indugi, con giocate delle nostre individualità che per noi sono fondamentali. Per come si era messa e per la partita che ha fatto la Spal – ha concluso Rolando Maran -, non era facile uscire da Ferrara con un risultato favorevole.»

«Siamo partiti così così, loro avevano più fame e potevano contare su un gran tifo – ha detto Leonardo Pavoletti -. Ci hanno messo in difficoltà, ma da vera squadra siamo stati bravi a riprenderla. Nel secondo tempo penso che in campo ci fosse solo il Cagliari. Siamo rimasti uniti nei momenti di difficoltà, non ci siamo abbattuti. Abbiamo continuato a fare il nostro gioco, mettendo in campo quel che avevamo provato durante la settimana. Poi abbiamo addirittura provato a vincerla, questo deve essere il nostro spirito.»

Il bomber rossoblu ha commentato anche la convocazione in Nazionale.

«Torno dopo due anni, lo devo a me stesso ma anche alla squadra. Per me è un periodo fantastico, da quando è nato mio figlio Giorgio la mia vita si è completata. La dedica va ovviamente alla mia compagna, che questa settimana sarò costretto a lasciare sola col bimbo. Spero di poter esordire o quantomeno essere utile alla squadra. Avere tre giocatori in Nazionale vuol dire che il Cagliari sta facendo bene – ha concluso Leonardo Pavoletti -, la società sta progettando in modo intelligente e la squadra darà tante soddisfazioni ai tifosi.»

 

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Amara sconfitta per la Dinamo Banco di Sardegna, nel match casalingo con la capolista Umana Reyer Venezia, nell’anticipo della sesta giornata di campionato. Amara perché maturata nel finale di una partita giocata a testa alta da Scott Bamforth e compagni, iniziata benissimo, con un parziale di +12, 23 a 11, al termine del primo quarto, e di +7, 40 a 33, all’intervallo lungo. Ma in avvio di terzo quarto Venezia ha cambiato marcia, trascinata da un grande Austin Daye, ha azzerato lo svantaggio e s’è portata anche avanti fino al +8, ma hanno trovato sempre la Dinamo pronta a reagire e a tenere il punteggio in equilibrio, 60 a 62 al 30′, fino al definitivo 86 a 83.

La Dinamo ha chiuso con ben cinque uomini in doppia cifra: Terran Petteway 16, Scott Bamforth ed Achille Polonara 15, Jaime Smith e Jack Cooley 12. Nell’Umana Reyer, miglior realizzatore Austin Daye con 21 punti, l’ex Marquez Haynes 15, Stefano Tonut 13.

«Quando siamo riusciti a stare nel piano partita e a fare quello che avevamo preparato, credo che abbiamo giocato una buona partita, abbiamo preso vantaggio e siamo riusciti a coinvolgere tutti – ha commentato a fine match Vincenzo Esposito -. Quando poi in alcuni momenti importanti della partita è venuto fuori il talento offensivo di Venezia abbiamo cercato conclusioni un po’ affrettate in attacco ed abbiamo permesso loro di prendere vantaggio. A quel punto si è creato un piccolo divario che abbiamo provato a recuperare negli ultimi minuti ma era troppo tardi. Il rammarico è per i momenti in cui è venuto fuori il loro talento offensivo, noi abbiamo risposto in attacco con un po’ di frenesia e perso fiducia. Credo, comunque, che abbiamo lottato in modo intenso per quaranta minuti, Venezia in questo momento è una squadra più solida di noi, noi ancora non lo siamo abbastanza, e questo è qualcosa su cui continueremo a lavorare per sperare di portare a casa partite contro squadre così lunghe e così talentuose. La crescita della squadra deve passare per il tipo di reazione, di maturità, di fronte alle difficoltà. Siamo una buona squadra, che certamente ha necessità di tempo per crescere ma che anche stasera ha dimostrato di potersela giocare con tutti. So benissimo che c’è ancora tanto da lavorare ma vedo il bicchiere mezzo pieno».

Dinamo Banco di Sardegna 83 – Reyer Venezia 86

Parziali: 23 a 11; 17 a 22; 20 a 29; 23 a 24.

Progressivi: 23 a 11; 40 a 33; 60 a 62; 83 a 86.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 2, Smith 12, Bamforth 15, Petteway 16, Devecchi, Magro 1, Pierre, Gentile 6, Thomas 4, Polonara 15, Diop, Cooley 12. All. Vincenzo Esposito.

Reyer Venezia: Haynes 15, Stone, Bramos 9, Tonut 13, Daye 21, De Nicolao 3, Vidmar 6, Jerkovic, Biligha 2, Giuri 7, Cerella, Watt 10. All. Walter De Raffaele.

Terran Petteway.

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Il pubblico delle grandi occasioni che ha gremito la piccola tribuna del pallone di via Deffenu, rivelatasi assolutamente insufficiente, ha fatto da cornice questa sera al derby tra Scuola Basket Carbonia e Sulcispes Sant’Antioco, valido per la sesta giornata di andata del campionato di serie D di basket maschile, diretta da Fabio Carrus di Selargius e Claudia Seu di Quartucciu. Ha vinto meritatamente la squadra di Paolo Massidda con il largo punteggio di 81 a 68 (primo tempo 41 a 38), ma per larghi tratti è stata una partita equilibrata. I biancoblu di Marco Dessì hanno iniziato bene, guadagnando un vantaggio di 6 lunghezze grazie ad una buona percentuale al tiro, soprattutto dalla lunga distanza, ed hanno chiuso il primo quarto avanti di 4 punti, sul 21 a 17. L’avvio della seconda frazione è stato favorevole alla Sulcispes che ha ribaltato il punteggio a proprio favore, ma la Scuola Basket ha tenuto e le due squadre sono andate al riposo divise di soli tre punti: 41 a 38 per la Sulcispes.

La partita si è decisa praticamente nel terzo quarto, nettamente favorevole alla Sulcispes. La Scuola Basket ha perso solidità difensiva e, soprattutto, precisione al tiro, realizzando solo una manciata di punti nei primi 5′ che hanno visto la Sulcispes scappare via. Fabio Cau e compagni hanno avuto un sussulto ma al 30′ il punteggio segnava comunque +15 per la Sulcispes: 64 a 49.

L’ultimo quarto ha visto la Scuola Basket reagire generosamente nel disperato tentativo di riaprire la partita e, ad un certo punto, ha persino sperato di farcela, quando è arrivata a -7, 60 a 70, a 4’01” dalla fine, ma la speranza si è ben presto trasformata in illusione, perché la Sulcispes ha chiuso le maglie difensive, ha ritrovato precisione al tiro ed il vantaggio è tornato a d un margine di sicurezza, fino al definitivo 81 a 68.

Al termine della partita abbiamo intervistato il coach della Sulcispes Paolo Massidda ed il capitano della Scuola Basket Carbonia.

         

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Quinta partita, quinta sconfitta per 3 a 0. Il campionato di serie B 2018/2019 per la VBA/Olimpia Sant’Antioco, come ampiamente previsto, si sta rivelando una salita invalicabile. Dopo le nette sconfitte subite con alcune delle potenziali dirette concorrenti per la salvezza, era impensabile sperare di fare il miracolo nella partita di questo pomeriggio che opponeva la squadra di Mario Della Pia all’imbattuta capolista Istituto estetico Sabaudia, ed il campo ha rispettato ampiamente le previsioni, come confermano i parziali dei tre set: 11 a 25, 20 a 25, 16 a 25. E’ difficile commentare partite senza storia.

Ha fornito un secondo segnale di vita, il Cus Cagliari Sandalyon che ha vinto la seconda partita di questo difficile avvio di stagione. al tie-break (22 a 25, 26 a 24, 25 a 23, 22 a 25, 15 a 13), contro lo Scarabeo Città di Castello, formazione di media levatura che aveva vinto due delle prime quattro partite disputate. Ancora una sconfitta invece per la Pallavolo Olbia, separata nettamente per 3 a 0 (25 a 23, 25 a 16, 25 a 20) sul campo della Fenice Pallavolo, a Roma.

La Pallavolo Sarroch giocherà domani pomeriggio, alle 15.00, sul campo della Lazio Città di Castello.

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La giornata mondiale della prematurità 2018 e le iniziative della struttura di Neonatologia e terapia intensiva neonatale saranno presentate in conferenza stampa giovedì 15 novembre, alle ore 10,30, nei locali della direzione generale dell’Aou di Sassari, al secondo piano di viale San Pietro numero 10.

All’incontro con la stampa saranno presenti, il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il direttore del dipartimento Tutela salute donna e bambino Salvatore Dessole ed il direttore della Neonatologia e Tin Giorgio Olzai.

Saranno presenti anche Gavina Gasperini, responsabile della libreria Giunti di Sassari e la professoressa Aline Spada dell’istituto comprensivo “Pasquale Tola” di via Monte Grappa.

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«Siamo molto preoccupati per il taglio del 40%, in base alle nuove regole delineate dal ministero dell’Interno, dei fondi destinati al sistema di accoglienza dei richiedenti asilo. C’è il rischio concreto di pregiudicare i progetti finalizzati all’inclusione e all’integrazione e di vanificare il buon lavoro svolto dai circa mille giovani sardi impegnati, a vario titolo, nell’attività dei Cas e degli Sprar. In Sardegna stiamo attuando un modello di accoglienza integrata e diffusa con azioni di inclusione in diversi ambiti. Lo Sprar di Nuoro, operativo da pochi giorni, è l’ultimo esempio della volontà di rafforzare questo sistema. Il ridimensionamento delle risorse non aiuta nessuno e tantomeno i Comuni che svolgono un ruolo essenziale. Al ministro Salvini, nelle sedi opportune, esprimeremo la nostra contrarietà.»

Lo ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu a margine dell’incontro organizzato dalla Regione a Isili, nel Centro di Aggregazione Sociale, a cui hanno preso parte gli alunni del Liceo Statale ‘Pitagora’ insieme ai docenti e al dirigente scolastico Giulio Anedda, agli studenti universitari Bakari Traore, 25 anni, originario del Mali e Naim Amieur, 40 anni, algerino, e a Barbara Follesa, responsabile del Centro di accoglienza di Senorbì. Sono inoltre intervenuti il sindaco Luca Pilia e il mediatore culturale Abdou Ndiaye.

Bakari, arrivato in Sardegna nel 2015 al termine di un lunghissimo viaggio prima nel deserto e poi attraverso il mar Mediterraneo, è iscritto nella facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari. Ha scelto il corso di relazioni internazionali e, dopo la laurea, vuole mettere a frutto le conoscenze acquisite per aiutare il suo Paese dilaniato da un conflitto permanente che ha indotto molti giovani ad affrontare il viaggio verso l’Europa.

Naim è invece giunto nell’Isola, a bordo di un barchino, attraverso la rotta che da Annaba porta tanti algerini nelle coste del Sulcis. Per lui, che ha presentato domanda d’asilo, si avvicina il traguardo della laurea in mediazione linguistica.

Gli studenti del Liceo Pitagora, nell’arco di due ore, hanno seguito con grande attenzione il momento di approfondimento ed informazione dedicato al fenomeno dei flussi migratori, «un processo inarrestabile, legato alle necessità degli uomini e al processo storico, che dobbiamo gestire con equilibrio e nel pieno rispetto dei diritti delle persone», ha spiegato Filippo Spanu.

L’assessore ha rinnovato l’invito ai giovani che frequentano gli istituti superiori della Sardegna a partecipare al concorso ‘Graziano Deiana’ sul tema dell’accoglienza dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale. Il bando è stato pubblicato sul sito http://www.regione.sardegna.it/flussimigratorinonprogrammati/ nel quale sono indicati tutti i dettagli dell’iniziativa.

 

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Nuova impresa di Aaron Durogati, pilota di Merano, che ha sfiorato il record mondiale di volo libero in parapendio volando per 509,6 chilometri.

Teatro della ammirevole prestazione l’immenso territorio tra gli stati brasiliani del Rio Grande del Nord e quello del Piauì dove ha toccato terra dopo oltre undici ore di volo in una zona denominata Chapada do Frio nei pressi di Paquetá, piccolo comune di sole 4.000 anime. Era decollato alle sei del mattino nei pressi di Caicó, cittadina di 60.000 abitanti sita nella regione del Seridó Ocidental, stato Rio Grande.

Durante il lungo volo verso ovest il parapendio di Durogati ha viaggiato a oltre 46 km/h di media, toccando la quota massima di metri 3.096 con il notevole guadagno di ben 2.900, essendo decollato da un’altitudine di soli 196. Nei giorni precedenti il pilota aveva eseguito più voli alcuni anche oltre i 400 chilometri.

Gli attuali record del mondo maschile e femminile sono appannaggio di piloti brasiliani e stabiliti nel loro paese. Il più recente quello rosa di Macella Uchoa che nello scorso ottobre ha superato i 414 chilometri. Più sostanzioso quello maschile realizzato nel 2016 da Donizete Baldessar Lemos con ben 572 chilometri.

La carriera del trentunenne pilota sud tirolese è costellata di successi a partire dal titolo europeo conquistato con il team azzurro nel 2010 per passare alle coppe del mondo del 2016 e del 2012 e finire alle molte altre vittorie. È anche uno specialista di hike & fly, cioè la pratica del volo in parapendio alternata all’escursionismo, come dimostrano le sue partecipazioni alla X-Alps, la più lunga e dura gara di questa specialità.

 

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E’ stata inaugurata questa mattina, a Santadi, all’inizio della prima delle due giornate di iniziative (“Omaggio ad un Maestro”) organizzate dalla Cantina Santadi, la via Giacomo Tachis, intitolata a re degli enologi italiani, scomparso il 6 febbraio 2016, all’età di 82 anni. Erano presenti, tra gli altri, la figlia Ilaria, il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali Cristiano Erriu, originario di Santadi e già sindaco di Santadi; numerosi sindaci dei Comuni del Sulcis; alcuni dei più autorevoli esponenti del mondo dell’enologia italiana, al quale Giacomo Tachis ha dedicato la sua vita; numerosi rappresentanti, a vario titolo, dello stesso universo vitivinicolo nazionale; ufficiali dell’Arma dei carabinieri, con il comandante provinciale colonnello Luca Mennitti, il maggiore Pino Licari ed il comandante della Compagnia di Carbonia Lucia Dilio; Roberto Petza, uno degli chef stellati che con le loro ricette hanno partecipato alla stesura del libro.

Al termine della breve cerimonia, aperta dal sindaco Elio Sundas e conclusa dal parroco di Santadi don Giampiero Marongiu, è iniziato un interessante un incontro nella nuova elegante sala convegni, nel corso del quale è stato presentato un libro sulla vita del grande enologo, “Giacomo Tachis – Mescolavin”, pubblicato dalla Fondazione ChiantiBanca che custodirà e renderà fruibile, tra l’altro, la sua preziosa biblioteca personale.

In apertura dei lavori, moderati da Carlo Cambi, giornalista ed editore, è stato inaugurato il busto di Giacomo Tachis, con un breve discorso dell’autore Carlo Pizzichini. Sono seguiti alcuni interventi che hanno permesso di ricostruire la vita e l’operato di Giacomo Tachis: nell’ordine hanno parlato Antonello Pilloni, presidente della Cantina Santadi e grande amico di Giacomo Tachis (nel suo secondo intervento, Antonello Pilloni, ha rimarcato che, dopo il padre, Giacomo Tachis è stato una delle due persone, l’altra il grande dirigente sardista Giovanni Battista Melis, che hanno segnato maggiormente la sua formazione); il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha sottolineato come la Cantina Santadi sia un’eccellenza per l’intera Sardegna, un esempio molto positivo da seguire in un territorio segnato da grandi difficoltà legate alla crisi dell’apparato produttivo industriale; il marchese Piero Antinori, delle mitiche Cantine Antinori, con le quali Giacomo Tachis ha collaborato per oltre 30 anni e grazie alla cui disponibilità, ha potuto poi avviare una collaborazione con la Cantina Santadi, che ha portato alla nascita del “Terre Brune” ed alla promozione dei vini della Cantina Santadi in tutto il mondo, scrivendo la storia del carignano e, successivamente, anche la collaborazione con la Cantina Argiolas di Serdiana, con la quale ha “inventato” il “Turriga”; Amedeo Alpi, professore ordinario dell’Università di Pisa, grande amico ed estimatore di Giacomo Tachis; i responsabili di alcune grandi realtà vitivinicole di Sicilia (altra grande isola amata quasi come la Sardegna da Giacomo Tachis), Trentino Alto Adige e Toscana, con le quali ha avuto rapporti di collaborazione il grande enologo; Luciano Piras, presidente del Gal Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari; Andrea Cappelli e Bruno Bruchi, autore e fotografo del libro e Stefano Mecocci, presidente della Fondazione ChiantiBanca.

Nella parte finale dell’incontro, un’artista presente ha donato alla Cantina Santadi un ritratto di Giacomo Tachis, realizzato con una tecnica speciale ed un materiale assolutamente originale: il vino.

La due giorni prevede per domani, domenica 11 novembre, un seminario promosso dall’Agenzia Laore e dal Gal Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, su “Le produzioni agroalimentari a marchi. Carignano e dintorni”.

Breve scheda di Giacomo Tachis.

Originario di Poirino (Torino), Giacomo Tachis ha studiato alla Scuola di enologia di Alba ed ha lavorato per tantissimi anni in Toscana e in Sardegna. Ha lasciato l’attività di winemaker nel 2010 per dedicarsi, nella sua casa di San Casciano Val di Pesa, in Toscana, a studiare, a scrivere e a custodire antichi volumi, da appassionato bibliofilo. Ha inventato, negli anni, grandissimi vini, pluripremiati ed esportati con successo in tutti i Continenti, tra i quali, in Toscana, il Tignanello, il Solaia ed il Sassicaia, e, in Sardegna, il Terre Brune della Cantina Santadi ed il Turriga della Cantina Argiolas di Serdiana. Ha diretto per 32 anni le Cantine Antinori.

Nel mese di luglio 2011 Giacomo Tachis non poté partecipare, per le precarie condizioni di salute, ai festeggiamenti organizzati dalla Cantina Santadi per il raggiungimento del traguardo del mezzo secolo di attività, ai quali teneva tantissimo. Nel corso della cerimonia echeggiò il suo nome, in quanto grande amico del presidente Antonello Pilloni e della Sardegna, in particolare del Sulcis.

Nel 2014 Giacomo Tachis ha ricevuto la massima onorificenza della Regione Toscana, la medaglia d’oro con il simbolo del Pegaso, ritirata dalla figlia Ilaria perché impossibilitato a muoversi.

Oggi la Cantina Santadi è diventata patrimonio di tutto il territorio. Di qui un primo riconoscimento all’amico per eccellenza, Giacomo Tachis, al quale l’allora sindaco di Santadi, Cristiano Erriu (oggi assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali della Regione Sardegna), proprio nei giorni del 50° della Cantina Santadi, ha concesso, con delibera unanime dell’intero Consiglio comunale, la cittadinanza onoraria.

Per festeggiare i suoi 50 anni di attività, nel 2011 la Cantina Santadi ha creato un altro vino, “Sardos”, magnum prodotto in lotto unico di 13.500 pezzi, frutto delle migliori selezioni di diverse annate di Carignano con piccole aggiunte di vitigni internazionali (Cabernet e Merlot), studiato e concepito da Giacomo Tachis.

Ora, con la via a lui dedicata, all’ingresso del paese, proprio davanti alla Cantina, il nome di Giacomo Tachis resterà per sempre legato alla città di Santadi.

Giampaolo Cirronis

                                                                                                                                     

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Il Cagliari affronta alle 18.00 la Spal (dirige Daniele Doveri di Roma), diretta concorrente per la salvezza, nell’anticipo della dodicesima giornata del campionato di serie A. I rossoblu di Rolando Maran affrontano la formazione estense con il morale alto e una grande consapevolezza nei propri mezzi, rafforzata prima dalla prestazione fornita all’Allianz Stadium contro la capolista Juventus, poi, in settimana, dalla convocazione in Nazionale di ben tre giocatori: Alessio Cragno, Nicolò Barella e Leonardo Pavoletti.

Ancora indisponibili Ragnar Klavan, Diego Farias e Charalampos Lykogiannis, Rolando Maran dovrebbe riconfermare la stessa formazione che tanto bene ha fatto a Torino, con Lucas Castro alle spalle della coppia d’attacco formata da João Pedro e Pavoletti. Fabio Pisacane e Luca Ceppitelli faranno coppia al centro della difesa.