18 July, 2024
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E’ una sfida “impossibile” quella che affronta alle 15.00 la VBA/Olimpia Sant’Antioco, per la quinta giornata di andata del girone F del campionato di serie B di volley maschile. Al PalaGiacomoCabras, infatti, arriva la capolista Istituto Estetico Sabaudia, a punteggio pieno, con 12 set vinti e soli 3 persi nelle prime quattro giornate. La squadra di Mario Della Pia, viceversa, è ultima in classifica con 0 punti, 12 set persi e nessuno vinto.

Delle altre tre squadre sarde, una gioca in casa, il Cus Cagliari Sandalyon, sempre alle 15.00, contro lo Scarabeo di Città di Castello; le altre due in trasferta: la Pallavolo Sarroch, in grande crescita, sul campo della Lazio Pal. G. Castello, domani pomeriggio, alle 15.00; la Pallavolo Olbia, infine, oggi alle 16.00 sul campo della Fenice Pallavolo, a Roma.

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«Capitale umano e innovazione sono i due pilastri fondamentali della nostra azione politica. Il capitale umano è uno degli strumenti più importanti per lo sviluppo, per favorire la crescita delle imprese e delle nostre Università, per la formazione dei giovani laureati, e per garantire un nuovo modo di insegnare ai giovanissimi nativi digitali. Così come l’innovazione anche nei settori tradizionali è l’unico vero strumento a nostra disposizione per diventare competitivi a livello internazionale, abbattendo le barriere geografiche e le difficoltà legate al fatto di essere un’isola. Dal capitale umano parte tutto e attraverso l’innovazione passa tutto, per creare impresa e nuove occasioni di lavoro: ma per renderlo possibile è indispensabile  incrociare le attitudini del territorio, in questo caso ambiente, foreste, controllo del bestiame, artigianato e gioielli, archeologia.»
L’ha detto l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci a Nuoro, al convegno “Investiamo in Ricerca e Innovazione” organizzato dal Banco di Sardegna, nella sede della Camera di Commercio, in occasione di Autunno in Barbagia. Era presente anche l’assessore della Sanità Luigi Arru. In platea tanti studenti, che hanno raccontato la loro esperienza con progetti innovativi e sfide ad alta tecnologia all’interno delle scuole che frequentano.

«È chiaro che quando parliamo di settori ad alta tecnologia non si può prescindere da capitale umano e innovazione – ha sottolineato Raffaele Paci -. La sfida è invece riuscire a utilizzare innovazione e digitale anche in settori più tradizionali come energia, agroalimentare, ambiente, e poi turismo e artigianato, perché solo applicando tecnologie all’avanguardia alle specifiche risorse di un territorio riusciamo a valorizzarle e superare i confini regionali, a muovere l’economia, a creare sviluppo e occupazione. Consideriamo perciò strategico sostenere le imprese innovative, come già facciamo con la strategia di specializzazione intelligente S3, i bandi, gli strumenti finanziari e altrettanto strategico aiutare le imprese più tradizionali a innovarsi e acquisire le giuste competenze:»

Una cosa è certa: tutto deve partire dalla scuola. Dall’insegnamento, che deve adeguarsi alle attitudini dei nativi digitali, fornire loro i giusti strumenti, prepararli alle sfide lavorative globali con cui dovranno confrontarsi. «Questo è  per esempio uno degli obiettivi di Iscol@ – ha ricordato Raffaele Paci sottolineando l’importanza di puntare su coding e programmazione, con la consapevolezza che moltissimi dei bambini che oggi frequentano le elementari faranno un lavoro che oggi neanche esiste, e dunque bisogna dare loro gli strumenti giusti per prepararsi -. Non è pensabile che con i nostri studenti vengano usati gli stessi metodi di decenni fa, il mondo è cambiato e la scuola è la prima a doversi adeguare per garantire la giusta formazione, non un inutile accumulo di nozioni».

Il momento decisivo per capitalizzare il percorso di formazione e innovazione è quello in cui si riesce a incrociarlo con le risorse locali per farlo diventare impresa. «È in quel momento che si riesce a creare davvero sviluppo e lavoro. Abbiamo un patrimonio unico al mondo che nessuno può replicare. Se riusciamo a farlo conoscere al mondo, attraverso appunto l’alta tecnologia, credo che la nostra regione possa raggiungere risultati davvero straordinari». 

«La Sardegna in questo momento è al centro dei più importanti progetti scientifici mondiali. Aria a Seruci con la colonna per l’estrazione dell’argon, il progetto di laboratorio europeo per la ricerca sulle onde gravitazionali nella miniera di Sos Enattos a Lula, il Radiotelescopio di San Basilio dove portiamo avanti progetti con La Nasa e le Agenzie spaziali italiana ed europea. La Sardegna ha tutte le potenzialità per diventare una vera isola della conoscenza e dell’innovazione, a livello globale e con tante eccellenze professionali. Dobbiamo essere orgogliosi della nostra identità, del nostro passato, delle tradizioni, ma essere pronti ad aprirci al mondo, a parlare nuovi linguaggi, ad accettare nuove sfide, e tutti insieme, facendo sinergia, possiamo riuscirci», ha concluso Raffaele Paci.

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Una biblioteca con oltre 800 volumi che potrà essere utilizzata da tutti gli utenti che accedono al day hospital Oncologico dell’Aou di Sassari. L’hanno chiamata “Biblioteca Janas” e sarà aperta ufficialmente venerdì 16 novembre alle ore 10,30 proprio nel nuovo DH Oncologico, situato al terzo piano dell’edificio di Malattie infettive, in viale San Pietro 35 B.

La realizzazione della biblioteca rappresenta la fase conclusiva dell’iniziativa “Un libro in dono al Day hospital Oncologico di Sassari”, che il gruppo “Donne libere in lotta per il diritto alla salute” ha portato avanti tra febbraio e marzo di quest’anno.

Tanti i libri raccolti, oltre 800 appunto, e che rappresentano una variegata scelta: si va dai romanzi ai racconti brevi, dalle raccolte di poesie ai fumetti e ai brevi saggi, in italiano e in sardo.

«Vogliamo ringraziare tutte le persone che così numerose hanno aderito all’iniziativa non solo da Sassari, ma da tutta la Sardegna – affermano le rappresentanti del gruppo – e che, generosamente, hanno donato tantissimi libri.»

In prima fila ci sono le librerie di Sassari sostenitrici ufficiali dell’iniziativa: Azuni, Dessì, Koinè, Max88, Messaggerie Sarde, Giunti Sassari e librerie Giumar e Cose di Carta di Siniscola che hanno collaborato attivamente. «Con il loro supporto – aggiungono – hanno effettuato uno sconto speciale sull’acquisto dei libri destinati all’iniziativa e hanno dato la disponibilità come punto di raccolta dei libri, non solo nuovi ma anche donati da privati e in ottimo stato».

All’appello hanno risposto anche il comune di Tissi e la biblioteca del comune di Ploaghe che hanno contribuito con proprie donazioni di libri e come centri di raccolta.

«Siamo lieti che questa iniziativa abbia ottenuto questa grande risposta da parte della cittadinanza – afferma la direzione aziendale dell’Aou di Sassari -. Abbiamo deciso di sostenerla sin da subito perché siamo convinti che dall’ascolto delle associazioni e dei volontari, spesso vicini agli utenti e in grado di percepire le loro esigenze, possano nascere sinergie in grado di raggiungere obiettivi comuni: come quello di rendere migliore l’esperienza dei pazienti in ospedale.»

L’Aou ha acquistato le librerie ed ha messo a disposizione gli operai che hanno trasportato e sistemato i libri nella sala appositamente dedicata del DH Oncologico.

Dalle organizzatrici, intanto, arriva un nuovo invito: «Chiunque desiderasse può contribuire a incrementare il fondo della “Biblioteca Janas” donando un libro direttamente al DH Oncologico». Si può spaziare tra gli argomenti più vari, come romanzi brevi, racconti, raccolta di racconti brevi, classici della letteratura sarda, storia sarda, poesie, fumetti, biografie, hobbistica, piccoli saggi di argomenti vari, in lingua italiana, sarda o altre lingue.

All’apertura della biblioteca in programma venerdì 16, con le rappresentanti del gruppo “Donne libere in lotta per il diritto alla salute”, saranno presenti il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù quindi il direttore dell’Oncologia dell’Aou di Sassari Antonio Pazzola.

All’incontro sono stati invitati anche i primi cittadini e gli assessori competenti dei comuni di Ploaghe e Tissi. L’invito è stato esteso anche alle librerie cittadine e di Siniscola che hanno contribuito fattivamente all’iniziativa.

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Dal 16 al 18 novembre, ritorna a Carbonia “Una miniera di cultura”, evento di promozione dell’editoria libraria sarda organizzato e promosso dall’Associazione Editori Sardi assieme alla Regione Autonoma della Sardegna e all’assessorato alla Cultura del Comune di Carbonia, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, la Società Umanitaria di Carbonia e le librerie locali.

Questa terza edizione, che arriva ad un mese dalle celebrazioni per gli ottanta anni della fondazione della città, porterà nel cuore di Carbonia presentazioni di libri, incontri con gli autori e con le scuole, reading letterari e proiezioni cinematografiche.

Tra le curiosità in calendario spicca l’incontro di sabato con Claudio Pozzani, poeta e scrittore genovese, direttore artistico del Festival Internazionale della Poesia di Genova, che porterà in scena “Poetici scavi”.

 

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Automek Calasetta in campo questa sera, inizio ore 18.00, sul parquet del campo Sciamain, a Calasetta, contro la Sef Torres, per l’ottava giornata del campionato di serie C Silver di basket maschile. Per la squadra isolana, attualmente quarta in classifica con 8 punti, frutto di 4 vittorie e 3 sconfitte nelle prime 7 giornate, sulla carta dovrebbe essere un impegno agevole, considerato che la squadra sassarese è ultima in classifica, ancora a 0 punti.

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Questa sera, inizio ore 18.00, sul campo della Cupola geodetica di via Deffenu, a Carbonia, è in programma il derby tra Scuola Basket Carbonia e Sulcispes Sant’Antioco, valido per la sesta giornata di andata della regular season del campionato di serie D di basket maschile. Il derby ritorna dopo diversi anni, dopo la promozione della Scuola Basket Carbonia.

Le due squadre sono appaiate in classifica al quarto posto (insieme a CMB Porto Torres, Basket Coral Alghero e Cus Sassari), a quota 6 punti, ma la Sulcispes ha disputato una partita in meno, avendo fin qui collezionato tre vittorie ed una sola sconfitta, mentre la Scuola Basket Carbonia ha all’attivo tre vittorie e due sconfitte. In testa alla classifica c’è la Dinamo Basket Sassari, a punteggio pieno, con due punti di vantaggio su Oratorio Elmas e Sinnai Basket che hanno però disputato una partita in peno e sono quindi anch’esse ancora a punteggio pieno.

 

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Un nuovo durissimo attacco alla direzione dell’ATS Sardegna per le scelte fatte nella riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, arriva da Sassari, dalla dirigente del Partito Sardo d’Azione Carla Puligheddu,

«Per Sassari lo spazio dell’oblio nei progetti regionali, destinata ad assumere la dimensione coloniale dell’emergente sanità olbiese – attacca in una nota Carla Puligheddu -. Dai sardisti dalle sezioni cittadine del Partito Sardo d’Azione “Bussalai, Sechi, Sotgiu” parte la denuncia sulle tragiche scelte operate dalla direzione ATS nella riorganizzazione della rete ospedaliera regionale e in particolare, nel riordino dei laboratori e razionalizzazione dei servizi del territorio. Sembra certo, infatti, l’accentramento delle analisi ambulatoriali su 4 mega-laboratori HUB: Olbia, Nuoro, Oristano e Cagliari. Ovvero, è certa la volontà di spostare tutti gli esami di routine dei pazienti non ospedalizzati del Nord Sardegna, verso Olbia, attraverso il trasporto dei campioni biologici tramite ditta esterna da individuare. Assistiamo passivamente all’ennesima ingerenza di una direzione che mai ha considerato la specificità di una regione che, per tante ragioni, non può essere confusa con altre. La prima negligenza che si evince da tale stoltezza è che i progetti “pronti all’uso” possono ridurre la fatica di chi li propone ma offendono la dignità e il diritto di chi li subisce. Se il motivo dell’unificazione fosse quello del risparmio; i conti non tornerebbero comunque. I costi di questa pianificazione, infatti, sarebbero notevolmente elevati, se si considera che, oltre il costo del trasporto (di gran lunga superiore a quello dei service per gli strumenti in uso) si prevede l’individuazione di centri di raccolta, centrifugazione e smistamento per la corretta tracciabilità dei campioni provenienti, non solo da Sassari, ma anche da Alghero Ozieri, Tempio e La Maddalena. Al laboratorio generale di base afferiscono i prelievi da: Nulvi, Ploaghe, Martis, Viddalba, Castelsardo, Sedini, Bulzi, Usini, Laerru, Ossi, Erula,Ttissi, Codrongianus, Cargieghe, Muros, Perfusas, Chiaramonti, Santa Maria Coghinas, Florinas, Porto Torres, Sorso, Valledoria, Radioprotezione, Medico competente, Spresal, Centro Dialisi Porto Torres, Centro Dialisi San Camillo, Carceri Bancali, Punto Prelievi Conti, Serd via Zanfarino, Serd San Camillo, ADI, Servizio Igiene e Sanità pubblica, Punto prelievi via Tempio. In particolare, il laboratorio di via Tempio effettua analisi mediamente per 2.300 utenti la settimana che corrispondono all’incirca a 900.000 esami l’anno. Esegue 150 PT-INR/giorno per gli oltre 2.000 pazienti, per lo più anziani presso il centro TAO. Un lavoro intensissimo che impegna una moltitudine di professionalità su servizi di livello eccellente.»

«L’operazione in cantiere comprometterebbe l’attendibilità dei risultati, proprio a causa della prolungata giacenza dei campioni prelevati  nel corso della mattinata, in attesa di arrivare ai laboratori di Olbia. Attesa che falserebbe il risultato finale, altroché ritardare il ritiro dei referti – aggiunge Carla Puligheddu -. Per i pazienti, soprattutto per coloro che necessitano di risposte urgenti,  sarebbe una perdita di tempo, di pazienza e di energia, ma soprattutto di salute. Stesso discorso per i campioni relativi alla terapia salvavita anticoagulante, i quali rischierebbero di essere processarti tardivamente, di degradarsi, di fornire  valori inesatti, con la conseguenza di fornire terapie inefficaci. Addio risparmio, dunque! Si fa avanti il grande disagio per l’utenza! Il buon senso avverte che, sacrificare la qualità dei risultati significa una cosa sola:costringere gli utenti a rivolgersi al ai laboratori privati. Siamo sempre lì, depotenziare la sanità pubblica a favore di quella privata. L’intenzione di chiudere il laboratorio generale di base ATS a Sassari sembrerebbe stata decisa senza che i sindacati ed il personale che vi lavora siano stati messi al corrente e probabilmente neppure la commissione sanità regionale sia stata debitamente informata. Senza nemmeno ponderare quale danno la chiusura arrecherebbe, insieme ai disagi per tutti i cittadini di Sassari e dei paesi limitrofi che da 30 anni usufruiscono del servizio e della qualità degli esami.»

L’idea di creare un esamificio non convince i sardisti i quali, per voce della dirigente Carla Puligheddu, esprimono solidarietà agli operatori dei servizi del Nord Sardegna e propongono la realizzazione di un unico laboratorio ATS con sede a Sassari (es. al Conti) dove far confluire i prelievi del territorio, compresi Ozieri ed Alghero che potrebbero invece provvedere al fabbisogno delle strutture ospedaliere, garantendo le urgenze e le analisi dei pazienti ricoverati. In questo auspicabile laboratorio unico, potrebbero essere processati anche i campioni dei pazienti esterni del territorio con notevole risparmio economico, considerata la spesa elevata sostenuta dall’ATS AOU per tali prestazioni.

«Non si può impoverire Sassari ed il suo territorio, privandolo di una importante, storica struttura, fondamentale per i suoi cittadini – conclude Carla Puligheddu -. Un altro servizio depredato alla città di Sassari a favore di Olbia, una scelta irrazionale ed ingiusta, l’ennesima inflitta della politica regionale sarda.»

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«Il passaggio dei lavoratori di Forestas in Regione non è più prorogabile, perché dobbiamo garantire ai lavoratori la dignità che gli è stata sempre stata negata.»

E’ quanto sottolinea il consigliere regionale Stefano Coinu (Forza Italia) che conferma l’opportunità di un inquadramento all’interno delle disposizioni del sistema legislativo regionale, riaffermando la sostenibilità dei costi per il bilancio regionale. In tutto i dipendenti dell’agenzia sono 5.300: di questi 1.300 sono semestrali, 400 tra quadri e dirigenti, gli altri sono operai a tempo indeterminato ma assunti con contratto privatistico, lo stesso che disciplina il lavoro dei braccianti agricoli.

«Non è possibile che i lavoratori debbano subire ancora questa discriminazione con un contratto che mortifica le loro professionalità. Si pensi al territorio del Nuorese, con centinaia di tute verdi impegnate tra boschi e sentieri per la gestione delle perle ambientali e la prevenzione degli incendi. Nessun consigliere può farsi condizionare da logiche diverse, se non quelle dei lavoratori che attendono certezze. Auspico – conclude Stefano Coinu – che sin dai prossimi giorni l’assemblea di via Roma possa mettere i dipendenti di Forestas sullo stesso piano degli altri lavoratori del sistema regionale.»

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Francesco Trento ormai ad Alghero è di casa. Lo scrittore e sceneggiatore romano ha scelto da tempo la Riviera del Corallo come sede del suo corso “Come si scrive una grande storia”. Il primo incontro con l’autore (vincitore del David di Donatello 2017 col documentario “Crazy for football”) si è svolto ormai un anno fa nella sede di Cabussò – Contingenze Culturali e da quel momento in poi, al netto di una pausa estiva, i seminari si sono tenuti a cadenza mensile.

A novembre, sabato 17 e domenica 18, Francesco Trento torna nella città catalana di Sardegna col suo seminario  “Scrivere è riscrivere. Come migliorare del 300% la vostra storia durante o dopo la prima stesura”. Grazie a “Game of thrones”, “Collateral”, “Il discorso del re”, “Friends”, “House of cards”, “The social network”, “Inglorious Bastards”, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” ed altri film e serie tv italiani o stranieri, verranno esaminati tutti gli elementi che fanno funzionare una grande scena: il conflitto, prima di tutto, ma anche la struttura (sino ai suoi minimi beat), l’obiettivo del protagonista della scena (esplicito, segreto e inconscio) e la sua strategia, gli spostamenti di potere tra i personaggi, il ribaltamento, il telling moment. Si lavorerà inoltre su come spostare il punto di vista dello spettatore, e sulla scrittura a ritroso, ovvero su come seminare meglio le premesse di una scena nelle scene che la precedono, in modo da aumentare il pathos e creare delle aspettative più chiare per il lettore e lo spettatore.

Pur facendo parte di un ciclo di seminari, la lezione è autoconclusiva, rivolta a chiunque sia curioso di approfondire i meccanismi narrativi e anche solo ai semplici appassionati di cinema. Il seminario è a numero chiuso, per prenotare e avere informazioni sui costi e scontistiche si possono contattare gli organizzatori attraverso l’indirizzo di posta elettronica scrivereunagrandestoriaalghero@gmail.com .

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Si è tenuto oggi, nell’Aula del Consiglio regionale, il convegno dal titolo “Le Trincee profonde del Novecento”. I lavori sono stati aperti dal vice presidente del Consiglio regionale Eugenio Lai che, nel suo intervento di saluto, ha ricordato il 100° anniversario della Grande Guerra come grande fatto tragico che ha segnato profondamente la Sardegna. Dopo i saluti delle autorità presenti, è stata la volta delle due relazioni la prima delle quali, “Un paese nella Grande Guerra”, è stata svolta da Luciano Carta della Fondazione Siotto. Carta ha ricordato in apertura il progetto di ricostruzione della memoria di quel tempo condotto dal comune di Bolotana. Un progetto, ha affermato, rivolto a tutte le comunità della Sardegna delle quali Bolotana (che ebbe un numero di caduti superiore alla media nazionale) è stato in qualche modo il simbolo, con le sue 546 schede di combattenti della Prima Guerra Mondiale, coordinate da un gruppo di ricerca e raccolte soprattutto con il contributo delle famiglie del Paese.

«Da queste schede – ha detto Luciano Carta – emergono le figure dei protagonisti (prevalentemente contadini e pastori con pochi laureati e qualche diplomato) ed una sorta di letteratura povera fatta dalle lettere dei soldati al fronte indirizzate alle famiglie e da alcuni componimenti poetici, a testimonianza di un legame profondo dei sardi con la loro terra, con temi ricorrenti come il lavoro nei campi, l’andamento delle stagioni e del raccolto, la crescita della famiglia, la sofferenza delle donne.»

La ricostruzione più puntuale del contesto storico di allora è stata al centro della seconda relazione (“Le trincee da colmare”), di Aldo Accardo dell’Università di Cagliari. Aldo Accardo si è soffermato sulle vicende del trattato di pace che concluse la Grande Guerra, oggetto di un volume del grande economista John Maynard Keynes che criticò in modo radicale le classi dirigenti del tempo per non aver saputo o voluto comprendere i veri problemi dell’Europa e le ferite profonde del Continente che poi determinarono la Seconda Guerra Mondiale.

Stabilendo un parallelismo col mondo attuale, Aldo Accardo ha osservato che «anche oggi viviamo in una Europa divisa nella testa della gente, ferita ed in grande cambiamento con tutti i suoi errori, dove le classi dirigenti non riescono a cogliere il fondamento della legittimità dei governi che nasce dalla politica e pensano di trovarlo (ma è la strada sbagliata) nella burocrazia».

I lavori sono stati conclusi da una breve riflessione del sindaco di Bolotana, Annalisa Motzo, discendente di Leonardo Motzo, ufficiale della Brigata Sassari e Medaglia d’Argento al valor militare.