24 November, 2024
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Il Consiglio regionale stamane ha approvato la risoluzione sul risarcimento dei danni da calamità naturali alle attività di pesca nella laguna di Santa Gilla, una legge di variazione del Bilancio e l’ordine del giorno che limita alla sola popolazione interessata, la consultazione referendaria, per la legge di ridefinizione dei confini tra i Comuni di Magomadas e Tresnuraghes.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio il presidente ha comunicato il rinvio dell’esame della proposta di legge n. 524 sul risarcimento dei danni da calamità naturali alle attività di pesca nella laguna di Santa Gilla. La commissione Attività produttive, ha aggiunto il presidente, ha predisposto sul problema una specifica risoluzione che ora sarà sottoposta al Consiglio.

Il presidente della commissione Luigi Lotto (Pd) ha affermato in apertura che «per approvare la legge non c’erano le condizioni, nonostante la commissione abbia lavorato a fondo anche di concerto con assessori dell’Agricoltura e del Lavoro per arrivare ad un intervento immediato che però si è rivelato impossibile». Per questo, ha proseguito, «si è deciso comunque di prendere posizione su una situazione di oggettiva difficoltà a Santa Gilla ma anche nelle acque interne di tutta la Sardegna, con una risoluzione che dà mandato alla Giunta di intervenire su più fronti: verificare una azione congiunta per sostenere le imprese con il concorso dei Comuni, introdurre nelle aree il progetto Lavoras, far partire entro novembre un bando per l’accesso ai fondi europei, ed incrementare risorse per le zone umide». Su quest’ultimo punto Lotto ha proposto una modifica per inserire, oltre alle acque interne, il riferimento al mare territoriale, per dare agli assessorati possibilità più concrete di agire in tutti i siti colpiti da calamità naturale.

Il vice presidente della commissione Luigi Crisponi (Riformatori) ha chiarito che l’astensione della minoranza «è stata una decisione necessaria, sia perché la legge evidentemente non aveva basi solide sia perché la stessa risoluzione appare inadeguata rispetto a quanto sta accadendo, posto gli enti climatici non possono più essere considerati qualcosa di imprevisto che coglie le istituzioni impreparate». Inoltre, ha aggiunto, «non abbiamo condiviso l’ipotesi di un intervento su un caso specifico anche perché la Sardegna presenta numerose realtà analoghe, per cui abbiamo chiesto un quadro ben definito dal punto di vista normativo ed amministrativo in grado di salvaguardare anche le altre attività produttive dell’agro alimentare colpite dal maltempo».

Per Forza Italia il consigliere Edoardo Tocco ha sostenuto che «a questo punto la risoluzione rappresentava l’ultima scialuppa di salvataggio anche se con una legge regionale ci sarebbero state migliori prospettive dal punto di vista finanziario nei confronti di lavoratori che non hanno protezione ed ammortizzatori sociali; temo però che alla fine, nonostante l’impegno, non si risolverà granché».

Il consigliere di Fdi Gianluigi Rubiu ha lamentato che «si sta liquidando l’argomento e la legge con una certa superficialità come un qualunque incidente di percorso, parlando di una inapplicabilità che prima non era stata riscontrata; di fatto i pescatori restano senza indennizzi e risarcimenti e si tratta di un piano B che allontana la soluzione del problema dei pescatori di Santa Gilla e di tutti i pescatori sardi». Gianluigi Rubiu ha poi espresso preoccupazione per il riferimento ai Comuni attraverso servizi sociali, al progetto Lavoras nei confronti di soci di cooperative che non sono lavoratori dipendenti, ed ai fondi europei che hanno un tetto massimo di 200.000 euro da dividere fra tutti».

Il consigliere Pier Mario Manca (Pds) ha sottolineato che «il momento climatico particolare che stiamo vivendo si caratterizza per eventi eccezionali che diventano molto frequenti, per cui bisogna orientarsi su misure europee per l’agricoltura presenti all’interno del Psr con la misura 5 e due sottomisure, che prevedono un intervento attraverso bandi relativi a misure post-calamità naturali, dalla prevenzione al ripristino ambientale». La commissione ha lavorato bene, ha continuato, «ma sarebbe più utile agire sulla leva del Psr magari rimodulandola a vantaggio del settore primario e lagunare dopo aver acquisito un quadro del fabbisogno, attivando un unico procedimento amministrativo gestito da Argea».

Ancora per Forza Italia, il consigliere Oscar Cherchi ha riconosciuto che «la commissione ha lavorato a fondo, anche se la risoluzione è una soluzione a metà e traccia un percorso insoddisfacente inferiore alle attese dei pescatori di Santa Gilla e di tutti i pescatori sardi; sarebbe stato preferibile attivare un sistema di perizie sui danni alle produzioni con conseguente riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte del ministero e della commissione europea, forse ci sarebbe voluto più tempo ma ci sarebbero state più certezze». Cherchi ha, infine, annunciato il suo voto contrario alla risoluzione.

Il consigliere di Art. 1 – Sdp Francesco Agus ha dichiarato che «ciò che era straordinario è diventato ordinario e così sarà anche nel futuro e bisogna quindi aggiornare in modo radicale gli strumenti di intervento per affrontare e superare le emergenze». La commissione ha lavorato per settimane positivamente, ha detto ancora, «ma non è arrivata ad un risultato tempestivo e tuttavia va ricordato che la situazione di Santa Gilla non va confusa con altre della Sardegna, perché qui c’è un processo irreversibile che, senza bonifica, farà diventare quella diventerà sterile». La risoluzione, ha concluso, «non è uno strumento strutturale, non potrà avere respiro pluriennale, e quando arriveranno in fondi sarà forse troppo tardi».

Il consigliere del Pd Gianmario Tendas ha concordato con molte delle dichiarazioni del collega Luigi Crisponi sulla necessità di una cornice normativa comune per affrontare le emergenze della pesca in Sardegna. Però, ha osservato, «al termine di ogni possibile verifica possiamo dire che non c’erano alternative e la risoluzione si è rivelata l’unica strada percorribile coinvolgendo 3 assessorati ed utilizzando anche alcune buone pratiche del passato sperimentate per la stessa Santa Gilla, con fondi specifici per consentire agli stessi pescatori di riqualificare il compendio ittico».

Il consigliere Antonio Gaia (Cps) ha espresso apprezzamento sia per il lavoro in commissione che per la disponibilità degli assessorati, «che hanno operato con buon senso affermando il principio che il Consiglio non è un bancomat; ciò premesso c’è tutto l’impegno ad intervenire ma bisogna anche diffondere la cultura di impresa trovandoci di fronte a problemi strutturali che impongono soluzioni stabili anche attraverso i consorzi di categoria e, ad esempio, l’obbligo di stipulare polizze assicurative, senza essere schiacciati da emergenze e con evidente risparmio di risorse».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha posto l’accento sul fatto che «il problema in discussione ci interpella su diversi fronti e ci spinge ad un ragionamento più ampio sui comparti economici più vulnerabili della nostra Regione; da questo dato occorre partire per attrezzare la Regione con un fondo consistente per risarcire i danni da calamità naturali, altrimenti continueremo a produrre piccole norme parziali senza efficacia e, sotto questo profilo, quella dell’assicurazione è una buona proposta». Quanto alla risoluzione, secondo Dedoni richiede precisazioni «perché in Sardegna ci sono l’80% delle zone lacustri d’Italia che a sua volta ha l’80% delle zone lacustri d’Europa».

Dopo l’on. Attilio Dedoni ha preso poi la parola l’on. Valter Piscedda, come capogruppo del Pd, già sindaco di Elmas, uno dei quattro Comuni della laguna di Santa Gilla. “Facciamo un passo indietro, intorno agli anni ’90, quando il piano Life viene realizzato nello stagno con diversi miliardi di lire. A seguito del Piano Life, i comuni di Elmas, Assemini, Capoterra e Cagliari hanno cercato di tenere vivo il compendio autotassandosi. Ma in pochi anni, complice la crisi, siamo passati a duecento pescatori iscritti alle coop che operano a Santa Gilla in una situazione di complessivo disinteresse della Regione. In questa legislatura invece abbiamo istituito in presidenza una cabina di regia in capo all’assessore Paci per dare allo stagno una tutela concreta senza dover costituire carrozzoni ma inserendo Santa Gilla ed il Poetto nel territorio del Parco di Molentargius. Tre settimane fa, andando nel dettaglio, il tavolo di lavoro ha avuto un esito favorevole perché la Giunta ha dirottato 4 milioni sulla laguna di Santa Gilla delegando a realizzare le opere la città metropolitana di Cagliari. Non bastano? Può essere che ne siano necessari altri, visto che l’abbandono di questi anni ha generato danni strutturali”.

Per Forza Italia la capogruppo Alessandra Zedda ha ricordato “i fenomeni climatici che spesso mettono in crisi le nostre attività produttive” ma ha aggiunto;. “Dobbiamo confrontarci con questi problemi e mi chiedo se questa risoluzione sia davvero risolutiva del problema, al di là della buona volontà del collega Lotto. I pescatori di Santa Gilla sono bloccati e non hanno reddito: dobbiamo trovare una soluzione veloce, con una task force che possa intervenire in tempi rapidissimi. Non bisogna illudere i pescatori sui tempi di ristoro del danno”.

L’assessore Pier Luigi Caria, delegato alla Pesca, ha preso la parola per la Giunta e ha affermato: “Ho avuto modo di dire già che la proposta di legge 524 è condivisibile perché davanti agli eventi eccezionali si devono avere risposte eccezionali, ma nelle forme consentite e non con procedure farraginose. Per quanto riguarda la misura 5 del Psr, si riferisce a danni strutturali:  quindi non è applicabile a Santa Gilla, oltre al fatto che ad oggi sul Psr ci sono fondi zero. Bisognerebbe trasferire fondi nuovi dal bilancio regionale ma con i tempi noti. 

Per Santa Gilla, come è stato ricordato dall’on. Valter Piscedda, abbiamo appena stanziato 4 milioni di euro a favore della città metropolitana  ma è chiaro che bisogna intervenire in modo strutturale per evitare che un’alluvione porti ancora al fermo della pesca, com’è accaduto”. Secondo l’assessore “ci sono risorse per questa emergenza ma il vero tema è quali sono i tempi di intervento per la spesa di queste risorse. Vedremo se è possibile dare in tempi davvero veloci questo ristoro ai pescatori. Quanto alla risoluzione segnalo la necessità che si comprendano tutte le richieste di indennizzo che sono arrivate dalle acque di pesca dell’Isola, non solo quella di Cagliari. E’ chiaro a tutti noi, comunque, qual è la dimensione del problema che i lavoratori di Santa Gilla stanno vivendo”.

Per il relatore, on. Luigi Lotto (Pd) “si può valorizzare in questa occasione il dibattito affrontato in Consiglio regionale. Ma non è vero che le commissioni abbiano perso tempo: Non serve a nessuno ironizzare e delegittimare il nostro stesso lavoro. Nella nostra risoluzione c’è un chiaro mandato agli assessori perché facciano quello che è possibile fare ma una nuova legge non è necessaria”.

L’on. Francesco Agus (Campo progressista Sardegna) ha annunciato l’astensione alla risoluzione: “La modifica al dispositivo rischia di depotenziare il senso dell’iniziativa politica che stiamo portando avanti. Ho apprezzato parte della risposta della Giunta ma non ho visto in quella risposta un’adeguata definizione delle tempistiche di indennizzo ai pescatori. Ci sono parecchie strade ma parlare di cantieri di lavoro per dipendenti di cooperative che non possono essere inseriti nei cantieri perché non sono disoccupati”.   

Dai banchi di Forza Italia l’on. Edoardo Tocco: “Con gli onorevoli Francesco Agus e Valter Piscedda abbiamo scritto quella leggina e non posso non notare che con questa risoluzione non stiamo dando certezze ma fimo ai lavoratori. Io faccio affidamento sull’assessore Pier Luigi Caria ma vorrei decisioni e interventi risolutivi: qui siamo davanti a un caso sociale, non a un caso di lavoro. E dobbiamo preoccuparci”.

Per Fratelli d’Italia ha preso la parola l’on. Gianluigi Rubiu: “Non è in questa risoluzione la risposta ai problemi dei lavoratori di Santa Gilla. Per questo ci asteniamo e indicheremo soluzioni alternative”.

Anche l’on. Luigi Crisponi (Riformatori) ha annunciato insoddisfazione verso lo strumento della risoluzione  annunciando l’astensione, come l’on. Alessandra Zedda: “A oggi non stiamo risolvendo nulla e i tempi mi preoccupano. Non vogliamo creare fase illusioni ai lavoratori danneggiati dal maltempo”.

Favorevole, invece, l’on. Antonio Solinas (Pd) secondo cui “siamo tutti consapevoli che non è facile trovare soluzioni. Nemmeno dall’opposizione sono arrivate però proposte concrete migliori di quelle contenute nella risoluzione”.

Sempre dai banchi della maggioranza l’on. Valter Piscedda (Pd) ha ribadito: “Io stesso non considero la risoluzione come la panacea di tutti i mali ma è il massimo che siamo riusciti a ottenere in queste poche ore, senza il contributo dei colleghi della opposizione. Invito i colleghi a ripensarci perché alla Giunta stiamo affidando un impegno concreto”.

Per l’on. Oscar Cherchi (FI) “la risposta che i pescatori si attendono non è quella contenuta nella risoluzione e questa è l’ennesima dimostrazione della distanza tra il Consiglio e la Giunta. Ed è la dimostrazione della totale fallimento della gestione del sistema agricolo regionale e della pesca”.

Dal Psd’Az l’on. Angelo Carta ha annunciato il voto a favore “perché la risoluzione non ha controindicazioni e forse è più veloce pure della proposta di legge bipartisan Edoardo Tocco, Valter Piscedda e Francesco Agus. Segnalo poi che Insar ha 45 milioni di euro in cassa per la misura Lavoras e se i Comuni competenti per Santa Gilla li chiedono potranno utilizzarli, almeno in parte, a favore della coop”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo al voto la risoluzione, che è stata approvata con 34 voti favorevoli.

Alla conclusione della votazione il presidente del Consiglio ha concesso la parola all’assessore della Programmazione per l’illustrazione di una proposta di variazione del Bilancio. L’assessore Paci ha quindi spiegato all’Aula la volontà di destinare immediatamente 7 milioni di euro impegnati nel Bilancio ma non spesi, unitamente ad altri 2 milioni di avanzi, per un totale di 9 milioni di euro, nel fondo FitQ, così da poterli trasferire tra le risorse a disposizione della legge di Stabilità 2019. Posti in votazione, il passaggio agli articoli, gli  articoli 1 e 2 e l’allegato sono stati approvati per alzata di mano mentre la votazione finale della legge di variazione di bilancio, a scrutinio elettronico, ha registrato 35 voti a favore su 35 votanti.

All’unanimità, 49 favorevoli su 49 votanti, è stato approvato anche l’ordine del giorno che limita, alla popolazione interessata, il referendum per la ridefinizione dei confini tra i comuni di Magomadas e Tresnuraghes, la cui legge era stata rigetta dalla Consulta proprio perché non prevedeva la consultazione popolare.

Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha convocato l’Assemblea per domani, giovedì 8 novembre 2018, alle 10.00.

 

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Venerdì 9 novembre, con inizio alle 10.00, si svolge, a Cagliari, nel Centro regionale di Formazione professionale (ex Cisapi), in via Caravaggio (quartiere Mulinu Becciu), l’incontro sulla nuova fase del progetto per la realizzazione delle reti di videosorveglianza. Sarà l’occasione per approfondire con gli amministratori locali del sud Sardegna contenuti e finalità del nuovo bando promosso dalla Regione, con il quale l’intervento viene esteso a tutti i comuni dell’isola.

La Giunta ha deciso di prorogare di almeno due settimane il termine per la presentazione delle domande originariamente previsto il prossimo 16 novembre. L’incontro segue di pochi giorni l’iniziativa che ha avuto luogo a Sassari nella sede di Promocamera. Intervengono gli assessori degli Affari Generali e degli Enti locali Filippo Spanu e Cristiano Erriu, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il presidente dell’ANCI Sardegna Emiliano Deiana, la prefetta Romilda Tafuri, il questore Pierluigi D’Angelo e il direttore generale dell’assessorato degli Affari Generali Antonello Pellegrino. Il prossimo 19 novembre il progetto delle nuove reti di controllo e monitoraggio del territorio sarà al centro di un nuovo incontro in programma a Nuoro, nella sede della Provincia.

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Un migliaio di partecipanti, da Cagliari, in autobus e a piedi lungo otto Comuni della provincia, compreso Isili, fino alla meta: Ussana. Nel giorno dei festeggiamenti in onore di San Saturnino, patrono del capoluogo sardo e di Isili, ogni tappa è stata una festa, dove fedeli e pellegrini, accolti dagli amministratori locali, hanno potuto degustare i prodotti tipici del territorio: dai dolci della tradizione di Ussana all’olio di Escolca, fino al pane di Mandas, cotto nel forno a legna. E ancora  vini e formaggi, oltre ai genuini prodotti della Terra a chilometro zero, in mostra negli stand allestiti da Donne Impresa Coldiretti Sardegna.

Fra devozione, storia, cultura ed enogastronomia, si è conclusa con successo, il 30 ottobre scorso, l’ultima tappa dell’edizione 2018 del Cammino di San Saturnino: ma il progetto di promozione turistica, che affonda le sue radici nell’evento religioso dedicato al martire cristiano per esportare oltre Tirreno le tradizioni dell’Isola, è pronto a ripartire. Curato dall’associazione pedagogica socio culturale di Cagliari “Athanatos”, l’evento si prepara a sbarcare in Europa, dopo essere approdato quest’anno a Milano e Roma. «È stato un successo insperato che ci inorgoglisce, soprattutto per l’adesione al progetto di altri numerosi Comuni, anche della Penisola. Il nostro grazie va a tutti i partner che ci hanno sostenuto e accompagnato in questa seconda edizione», afferma il presidente dell’associazione, Daniela Noli.

Dal capoluogo sardo, dove la mattina del 30 ottobre hanno avuto inizio le celebrazioni, fino alla sera, lungo il percorso che si è snodato fra Mandas, Siurgus Donigala, Serri, Escolca, Gergei, Isili e Ussana. Con lo sguardo fiero delle donne sarde e le mani forti di chi coltiva la terra, sono state le donne imprenditrici di Coldiretti Sardegna a portare in spalla, lungo il Cammino, una copia della statua di San Saturnino ricostruita fedelmente dai ricercatori del Crs4 di Cagliari (servizio Innovazione e trasferimento tecnologico Sardegna ricerche) attraverso l’impiego di tecnologie laser scanner che hanno dato la possibilità agli organizzatori di preservare la statua originale.

Prima della partenza, alle 9, i festeggiamenti nella cattedrale di Santa Maria hanno preceduto la benedizione dello stendardo di San Saturnino e la liturgia delle reliquie, con la lettura della Passio a cura dell’attrice teatrale Rita Atzeri. Le celebrazioni sono poi proseguite con l’esibizione del coro polifonico “Cantores Mundi” diretto da Boris Smocovich. Gli onori militari – con il picchetto interforze – hanno dato inizio alla processione lungo il centro della città, con un corteo storico che si è snodato per le vie dei quartieri cagliaritani Castello e Villanova. Alle 10.30, nella Basilica di San Saturnino, la Santa Messa officiata dall’Arcivescovo Monsignor Arrigo Miglio ha suggellato le celebrazioni religiose arricchite dall’esibizione del coro “Studium Canticum” diretto da Stefania Pineider.

«Si tratta di un’iniziativa che si inserisce in un panorama culturale che potrà crescere maggiormente ed essere oggetto di nuovi spunti e riflessioni ancora più profonde.»

Ne è convinto il generale Giovanni Domenico Pintus (Comando militare Esercito Sardegna), fra i sostenitori del Progetto di promozione turistica che vede in prima linea non solo l’Esercito, ma anche la Marina Militare, il Comando Compagnia Carabinieri Cagliari, la Guardia di Finanza, l’Aeronautica militare, A.n.a. Sezione Sardegna, A.n.c. Cagliari e la Caritas diocesana di Cagliari. Oltre a Coldiretti Sardegna, Donne Impresa Coldiretti Sardegna, Polo museale della Sardegna, e numerose associazioni fra le quali Charming accomodation, B&B Cagliari, Karalis Pink team e I Cavalieri dell’Antica locanda.

Dalle origini al futuro, partendo dai dieci chilometri dell’antico cammino – fra Isili, Gergei e gli altri piccoli centri della provincia di Cagliari legati al Santo – l’anno prossimo il Cammino raggiungerà nuove mete regionali e della Penisola, intercettando altri cammini religiosi come quello di san Benedetto da Norcia che si ricollega alla Via Francigena del Sud, nel Lazio, ma approderà anche in Spagna.

L’idea di promuovere l’antico cammino del martire cristiano nasce nel 2017 – su input del sindaco di Isili Luca Pilia – e con il coinvolgimento delle Diocesi di Cagliari e Oristano. «L’intento è quello di rafforzare la promozione della nostra Isola attraverso lo sviluppo di iniziative interregionali finalizzate alla valorizzazione dell’offerta turistica in ambito religioso – spiega Daniela Noli – esaltando inoltre percorsi, luoghi e paesi meno conosciuti nella Penisola e mettendo naturalmente in vetrina le eccellenze dei territori. A cominciare dai prodotti enogastronomici, il tesoro nel tesoro della Sardegna promosso negli stand Coldiretti Sardegna e Donne impresa Coldiretti Sardegna. L’obiettivo – conclude Daniela Noli – è creare un brand che dia nuove opportunità di lavoro soprattutto ai giovani, anche quelli che hanno dovuto lasciare la Sardegna per studiare o lavorare altrove, ma che potrebbero tornare nella loro Terra per aiutare la loro Terra a crescere».

Ma chi era San Saturnino? L’anno scorso è stata l’archeologa Rossana Martorelli (docente di Archeologia cristiana e medievale all’Università di Cagliari) a indagarne la vita. Un santo “cagliaritano”, decapitato il 304 d. C., quando aveva 19 anni, per essersi rifiutato di abiurare alla fede cristiana: lo svela uno dei massimi studiosi del martire cristiano, il salesiano don Giorgio Mameli, nel suo saggio “Saturnino civis Karalitanus”. San Saturnino anche l’anno prossimo continuerà ad esportare la Sardegna con le sue tradizioni, comprese quelle di Cagliari e dei paesi sardi per ora coinvolti: Isili, Gergei, Mandas, Siurgus Donigala, Escolca, Serri, Ussana.

«Il cammino di san Saturnino – ha detto Barbara Argiolas, assessore regionale del Turismo – si inserisce nella progettualità regionale dei cammini religiosi. Per questo è un momento molto importante, perché attraverso i cammini religiosi si riesce a far vivere quelle che sono le nostre comunità e a far incontrare viaggiatori e cittadini, in una simbiosi non soltanto religiosa ma soprattutto culturale. La Regione Sardegna sta investendo imponenti risorse su questo tipo di progettualità perchè abbiamo la necessità di lavorare su segmenti di turismo ed esperienza che non siano soltanto legati alla stagione balneare, ma anche al nostro patrimonio culturale. In questo senso il cammino di san Saturnino sta crescendo di anno in anno e può rappresentare per alcuni territori un’importante occasione di sviluppo. Vi aspettiamo dunque in Sardegna – ha concluso Barbara Argiolas – per vivere insieme il cammino di san Saturnino.»

«Da sempre il turismo religioso, con i suoi percorsi, unisce luoghi e popoli ed è un volano fondamentale per la promozione di piccoli luoghi e borghi, chiese, santuari e basiliche, un patrimonio unico di ricchezze storiche, culturali ed artistiche per la nostra Lombardia.»

Così Lara Magoni, assessore regionale del Turismo, marketing territoriale e Moda della regione Lombardia, nel suo intervento al convegno “Il Cammino di San Saturnino alla luce dei percorsi storici”, progetto che unisce idealmente la Sardegna anche alla Lombardia (Milano). «Regione Lombardia – ha aggiunto l’assessore regionale – ha un grande potenziale di attrattività per il turismo religioso. Per questo Regione Lombardia sostiene gli operatori e le imprese turistiche: al fine di stimolare lo sviluppo di iniziative volte alla  promozione di pacchetti turistici esperienziali per un flusso incoming. In una prospettiva di continuità – ha concluso Lara Magoni – è fondamentale stimolare la creazione di filiere legate al tema del turismo religioso attraverso l’aggregazione di imprese e soggetti pubblici e privati. Per questo credo fermamente nello sviluppo di iniziative interregionali finalizzate alla valorizzazione dell’offerta turistica in ambito religioso, esaltando percorsi, itinerari, luoghi di forte valenza storica e di rilievo nazionale».

«Questo sarà un altro cammino da promuovere, perché già lo facciamo con quello di san Giorgio – ha detto Giovanni Cervo, presidente del Centro sociale culturale sardo -. Fra i nostri obiettivi, in qualità di uno dei 70 circoli sardi in Italia confederati Fasi, c’è proprio quello di far conoscere la Sardegna, soprattutto nei periodi di cosiddetta bassa stagione, indirizzando i turisti verso i centri più piccoli, dove le tradizioni sono molto forti, ma spesso poco conosciute.»

Riferendosi al Cammino di san Saturnino, Giovanni Cervo ha sottolineato l’importanza della divulgazione e del coinvolgimento di altre realtà extra territoriali: «Perché dà il via al passa parola, probabilmente il sistema più semplice e diffuso per trasmettere le informazioni. Anche se – ha sottolineato – i sardi e la Sardegna devono imparare ad aprire gli orizzonti: “La nostra Terra è considerata un forziere, chiuso. Perché in tanti sostengono che i sardi siano seduti su questo forziere che non riescono però ad aprire, affinché tutti possano conoscere e apprezzare le splendide ricchezze e risorse che contiene. Purtroppo – ha concluso il presidente del Csc di Milano – ha un altro problema, i costi spesso insostenibili dei trasporti, troppo onerosi per chi vorrebbe trascorrere almeno un fine settimana».

«Promuovere la Sardegna è il nostro obiettivo principale – ha detto Luca Saba, direttore Coldiretti Sardegna – ecco perché, ha spiegato a Milano, collaboriamo con convinzione ad un progetto che ci permette di essere presenti nella Penisola con i prodotti della nostra Terra. Si tratta di un progetto che fa Rete, promuovendo il legame fra cibo, territori, turismo religioso e tradizioni popolari. Non a caso è mosso dalla passione e la caparbietà di una donna – ha affermato Luca Saba riferendosi a Daniela Noli, curatrice del progetto -. Una donna sarda che ha voluto coinvolgere altre (molte) donne – ha aggiunto riferendosi questa volta allo straordinario lavoro di promozione dei prodotti isolani  delle Donne impresa Coldiretti Sardegna -, che a Milano hanno portato anche l’anima delle donne sarde, non solo i prodotti genuini del territorio», ha concluso Saba.

Gina Ledda (Donne impresa Coldiretti Sardegna): «Abbiamo deciso convintamente di collaborare al progetto di san Saturnino perché è un’occasione importante di promozione per la nostra Isola che ci permette di esportare e far conoscere i prodotti sardi nella Penisola».

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Torna per il terzo anno consecutivoFiliale in Rosa. Il format, ideato e ormai ben collaudato da Assosomm, l’Associazione nazionale delle Agenzie per il Lavoro in Italia coinvolgerà, il prossimo 24 novembre, 100 filiali in tutta Italia, che nella mattinata di questo speciale sabato (dalle 9:00 alle ore 13:00), terranno aperte le proprie porte esclusivamente per l’utenza femminile.

Quale lo scopo di questa iniziata? Contribuire alla collocazione professionale delle donne nel mercato del lavoro, approfittando di un’occasione ulteriore e più “tranquilla” per sedersi di fronte a caffè e brioches per rivalutare il proprio cv, soppesando le proprie competenze attuali e facendo una nuova riflessione su come potenziarle. 

E ancora: trovare una nuova occupazione o pensare di poter cambiare ambito. Risolvere passaggi difficili quali, per esempio, la maternità o la malattia. In tutti questi aspetti, le Agenzie per il Lavoro si propongono come naturali alleate. Da sempre, e a torto, considerata realtà capaci solo di dare lavoro “che poi finisce”, le Agenzie stanno in questi ultimi anni cercando di dimostrare la propria valenza sociale ed economica. Entrare nel mondo del lavoro non è facile, tanto meno doverci rientrare dopo un periodo di inattività. Il lavoro in somministrazione rappresenta un’ottima occasione per gestire in modo corretto e sereno il proprio status professionale. Lavorare con un’Agenzia per il Lavoro vuol dire farlo in regola e annullando da subito lo spettro del lavoro nero.

Saranno 100, dunque, le filiali di Agenzie per il Lavoro che, per l’occasione, esporranno il relativo materiale promozionale, condividendo l’esperienza anche sui propri account social tramite l’hastag #filialeinrosa2018.

In questa nuova edizione, inoltre, Assosomm ha introdotto una novità per parlare alle donne con un’ulteriore nota di sensibilità.

Grazie infatti al sostegno che Assosomm ha deciso di accordare alla Lega Italiana contro i Tumori di Milano, a quante prenoteranno un colloquio in una delle filiali aderenti verrà donata una tavoletta di Cioccolato Rosa – Ruby Chocolate limited edition – dedicata alla prevenzione e alla lotta contro i tumori femminili.

«Ringrazio Assosomm – dice Marco Alloisio, presidente di LILT Milano – per avere scelto di sostenere la nostra Campagna Nastro Rosa. Dal 1992 siamo in prima linea per sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce del tumore al seno. Grazie a questo, nonostante l’aumento dell’incidenza della malattia, l’87% delle donne sopravvive a 5 anni dalla diagnosi. Mi complimento per l’idea innovativa di soddisfare, insieme, il bisogno di lavoro e quello di salute delle donne. Equivale a considerare un tutt’uno, come dovrebbe essere sempre, realizzazione e benessere personali.»

«Filiale in Rosa è per noi un’ulteriore occasione per dire ci siamo! – dichiara Rosario Rasizza, presidente di Assosomm –. Ci siamo nel mercato del lavoro, in questa speciale mattinata con un’esclusività di attenzione dedicata alle donne, nelle quali il nostro comparto, per primo, crede, come dimostra la prevalenza rosa dei nostri dipendenti. Una giornata che vogliamo pensare all’insegna della lungimiranza: quella che ci fa valutare con giudizio e serenità la nostra situazione lavorativa e quella con cui invitiamo oggi le donne a prendersi cura di sé con la prevenzione medica

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Tra meno di 60 giorni scatterà in Italia l’obbligatorietà della fatturazione elettronica per imprese private e professionisti. Il nuovo sistema, già in vigore nella Pubblica Amministrazione, dal 1° gennaio 2019 sostituirà la vecchia fattura cartacea anche per decine di imprese e professionisti che operano nel territorio comunale. La fattura elettronica è stata introdotta con la legge finanziaria 2008, che prevede un quadro normativo e tecnologico adeguato a gestire in maniera elettronica tutto il sistema di fatturazione e controllo fiscale.

Per spiegare esattamente in cosa consiste questo nuovo sistema digitale di fatturazione, lunedì 12 novembre, alle ore 15.30, nella sala polifunzionale di piazza Roma si svolgerà un incontro organizzato da Confartigianato Imprese Sud Sardegna con la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Carbonia, che sarà rappresentata dall’assessore delle Attività produttive e dell’Innovazione tecnologica Mauro Manca. «La novità della fatturazione elettronica è un’opportunità per i nostri operatori economici, che potranno velocizzare i tempi nell’emissione dei documenti contabili, risparmiando nel contempo sui costi di stampa, spedizione e conservazione», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«Imprese private e professionisti dovranno però farsi trovare preparati alla nuova sfida. L’incontro organizzato da Confartigianato Imprese Sud Sardegna risponde proprio a questo obiettivo: sostenere imprese e professionisti in vista di un cambiamento operativo che avrà riverberi sulle attività delle nostre aziende. Verranno spiegate le novità che riguardano il ciclo attivo e il ciclo passivo della fatturazione, il Sistema di Interscambio (SdI), il sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate attraverso il quale transitano le fatture elettroniche in formato XML, e le regole di funzionamento e di accreditamento previste», ha precisato l’assessore delle Attività produttive e dell’Innovazione tecnologica Mauro Manca.

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«Cultura, attività all’aria aperta, tradizioni e sapori: la Sardegna alla WTM di Londra punta sul turismo esperienziale per affiancare e completare l’offerta su ambiente e paesaggio. ‘Ideas arrive here’, le idee arrivano qui, dice il claim dell’edizione di quest’anno della fiera: grazie alla presenza degli operatori turistici sardi e dell’assessorato del Turismo, sono tante le idee di viaggio che l’isola propone a Londra.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo Barbara Argiolas nella capitale britannica, dove è in corso fino a domani la 18ª edizione del World Travel Market, uno dei principali eventi mondiali dell’industria turistica.

«La manifestazione – spiega Barbara Argiolas -, si svolge nel complesso fieristico Excel London, sulle rive del Tamigi, e raduna anche quest’anno oltre 5mila espositori da 38 settori dell’industria turistica, ai quali si aggiungono più di 11mila professionisti e addetti ai lavori accreditati e circa 50mila visitatori, per un giro d’affari di circa 3,5 miliardi di euro. Presentiamo gli importanti progetti che stiamo realizzando, in collaborazione con enti locali e imprese, porti e aeroporti, per la nascente Rete escursionistica della Sardegna, le ciclovie, quelli sul turismo culturale e archeologico, i Giardini storici, i borghi, i cammini minerari e gli itinerari religiosi, i percorsi enogastronomici nei territori: il mare resta centrale nella nostra offerta turistica ma è sempre più fondamentale che al balneare si affianchino e consolidino altri segmenti capaci di diventare attrattori di vacanza.»

L’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio è presente con uno stand di 203 mq nel padiglione Europe, all’interno del quale sono presenti in qualità di co-espositori 30 operatori dell’offerta turistica isolana, appartenenti alle seguenti categorie: strutture ricettive, agenzie di viaggio, tour operator incoming, catene alberghiere, gestioni alberghiere, consorzi e reti d’imprese turistici, bus operator.

«WTM – dice Barbara Argiolas – ha l’obiettivo di facilitare l’incontro tra operatori specializzati e visitatori del mercato turistico internazionale. Per la Regione è dunque un’occasione di primaria importanza per dare ai nostri operatori turistici la possibilità di realizzare incontri, prendere accordi con i buyers internazionali e farsi conoscere dai principali player mondiali.»

Nello stand della Sardegna, inoltre, è a disposizione dei visitatori una postazione multimediale con touch screen grazie alla quale, per mezzo di rilievi aerei e modelli 3D ad altissima definizione, sarà possibile fare un tour aereo virtuale di diversi territori dell’isola.

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«La Regione con la revoca dell’accreditamento e, conseguentemente, della convenzione, sospende l’erogazione delle risorse per le prestazioni. Un colpo durissimo per il presidio sanitario.»

Il vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru (Forza Italia) conferma la situazione di crisi per il Policlinico Sassarese. «Chiederò all’assessore Arru che riferisca urgentemente in aula – rimarca Antonello Peru -. La revoca della convenzione con l’Ats determina l’interruzione delle attività all’interno della clinica. La Regione non ha tenuto conto che il presidio sanitario non solo è una delle eccellenze del territorio, ma occupa diversi specialisti nei diversi settori della medicina».

«E’ una situazione drammatica per i lavoratori della clinica sul viale Italia, con un destino ormai appeso ad un filo – aggiunge Antonello Peru -. La cancellazione dell’accreditamento si tradurrà nel capolinea per le risorse umane presenti nei diversi reparti, con un posto di lavoro preziosissimo che sta per svanire, con tutte le conseguenze del caso, in un territorio, quello della provincia di Sassari, dove trovare una nuova occupazione è un’impresa disperata. Il Policlinico sassarese costituisce un’eccellenza per il Nord Sardegna. Porteremo avanti una battaglia perché i posti letto rimangano sul territorio. E’ chiaro che la Giunta e i consiglieri regionali che rappresentano il territorio di Sassari e non solo, debbano intervenire con forza e far sentire la propria voce – conclude Antonello Peru -. Occorre in tutti i modi evitare il collasso dei servizi sanitari e territoriali e, soprattutto, la nuova perdita dei posti di lavoro.»

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«Le ambulanze medicalizzate, in dotazione dell’azienda regionale per l’emergenza urgenza, cadono a pezzi.»

La denuncia arriva da Edoardo Tocco (ForzaItalia), vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale.

«Il mezzo che trasportava un paziente verso l’ospedale San Marcellino di Muravera ha avuto un’avaria – spiega Edoardo Tocco – con lo stop improvviso della medicalizzata. Il sistema è ormai al collasso. La saga dei guasti e delle mancate riparazioni continua senza pietà. Le postazioni aziendali (gestite direttamente dall’Ats) non hanno il cosiddetto muletto, ovvero l’ambulanza sostitutiva, attrezzato per il soccorso – accusa l’esponente degli azzurri, che porterà il caso in commissione -.L’azienda regionale di emergenza urgenza non ha prodotto nessun miglioramento della situazione. Poche le ambulanze a norma per il trasporto dei pazienti, soprattutto nei territori periferici

«L’azienda sanitaria ha promosso un bando impossibile per l’acquisto di un parco composto da quaranta ambulanze, con i servizi che vanno verso il baratro. Un disastro, che si aggiunge ai ritardi per l’elisoccorso. Si segnala un’inefficienza preoccupante sullo stato delle ambulanze – conclude Edoardo Tocco – con carrozzerie disfatte, portelloni difettosi, interni logori, persino barelle e altri dispositivi medici in condizioni disastrose. Mezzi privi di manutenzione e senza la sicurezza necessaria.»

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«Il mancato pagamento delle misure del piano di sviluppo rurale sta penalizzando il settore agricolo. Sono troppe le imprese dell’universo agrozootecnico isolano che non hanno percepito i contributi legati al programma.»

Lo denuncia il consigliere regionale di Forza Italia Oscar Cherchi, che ha presentato una mozione urgente per invocare «tutte le azioni affinché gli uffici regionali possano erogare i fondi dovuti evitando la perdita dei finanziamenti comunitari. Procedendo di questo passo, si rischia di accentuare l’emarginazione dell’agricoltura nel contesto dell’economia regionale accumulando un pericoloso ritardo nella distribuzione dei fondi europei, che, se non utilizzati in tempo utile, andranno definitivamente persi e rinviando l’erogazione dei finanziamenti promessi per le emergenze che attanagliano il settore agrozootecnico della Sardegna».

«Il blocco pare ormai aver frenato la corresponsione dei compensi relativi all’intervento sulla “Produzione integrata”, una sottomisura che incentiva l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti attraverso il rispetto dei Disciplinari di Produzione Integrata che favoriscono la riduzione di tali prodotti contribuendo in modo significativo alla conservazione della biodiversità e al miglioramento della risorsa idrica – aggiunge Oscar Cherchi – con diverse domande ancora da istruire in tutta la Sardegna.»

«Le risorse messe in campo per interventi diretti alle aziende agricole (colpite dalle calamità naturali del 2017 e rientranti nel pacchetto finanziario messo a disposizione da Regione e Governo) per un ammontare totale di 45 milioni sono ancora al palo – conclude Oscar Cherchi – in attesa della pubblicazione delle modalità di accesso attraverso le domande. Queste lungaggini sono intollerabili e diventano una zavorra insopportabile per gli operatori.»

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Dalla progettualità alla piena fruibilità dell’offerta francescana, un’esperienza intima e autentica alla scoperta di paesaggio e cultura, incentrata su spiritualità, accoglienza e turismo ‘lento’. Con la prospettiva di completare questo fondamentale passaggio, domani, mercoledì 7 novembre, alle 10.00, al convento di San Francesco di Alghero, alla presenza dei referenti del progetto dell’assessorato regionale del Turismo, si riuniranno i sindaci dei Comuni coinvolti nella rete ‘Luoghi francescani in Sardegna’, che unisce 14 comunità dove si insediarono i seguaci di san Francesco d’Assisi e nelle quali i tre ordini di frati – Cappuccini, Conventuali e Minori Osservanti – hanno lasciato una traccia indelebile. Alghero, Bosa, Cagliari, Castelsardo, Fonni, Gesturi, Iglesias, Laconi, Luogosanto, Mores, Oristano, Pula, Sanluri e Sassari sono i luoghi coinvolti, testimonianze attuali e radicate della storia del francescanesimo nell’Isola.

L’ordine del giorno della riunione è incentrato sull’ulteriore consolidamento del partenariato fra i 14 centri interessati e sull’avvio della fase operativa del progetto, funzionale al raggiungimento della piena fruibilità della proposta e dell’ospitalità francescane, con modalità e tempistiche precise e vincolanti. Saranno approvate le linee guida del progetto, formulati e approvati i criteri di appartenenza alla rete, condivisi obiettivi e strategie di breve e medio periodo, definite le modalità di coordinamento dei Comuni per l’elaborazione operativa del progetto, analizzate le possibilità di accesso ai fondi POR destinati alla progettazione di cammini religiosi.

L’incontro di Alghero è propedeutico all’appuntamento dei prossimi 21-22 novembre all’aeroporto Olbia Costa Smeralda, sesto e ultimo atto di Sardinia Tourism Call2Action, incentrato sul turismo dei cammini. All’evento, organizzato dall’assessorato del Turismo e dalla Geasar, società di gestione dello scalo olbiese, parteciperanno esperti e operatori nazionali e internazionali, enti ecclesiastici e istituzioni regionali: sarà occasione per presentare l’offerta regionale di settore, una proposta unitaria e strutturata, declinata in cammini (di Nostra Signora Bonaria, di Santa Barbara, di Sant’Efisio, di San Giorgio vescovo di Suelli, di Santu Jacu, percorso francescano) e destinazioni di pellegrinaggio (Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco).