24 November, 2024
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«La Regione, per il tramite dell’assessorato del Lavoro, si è adoperata per incrementare i fondi per aumentare il numero dei volontari che possono aderire al Servizio Civile Universale nel prossimo biennio. È un’esperienza per i più giovani alla quale teniamo molto, perché non solo è un atto di solidarietà nei confronti dei più deboli, ma è anche un’opportunità di crescita formativa, che favorisce l’ingresso dei ragazzi nel mercato del lavoro.»

Lo ha detto l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, a margine del seminario ‘Servizio Civile Universale – Una scelta cambia la vita. Tua e degli altri”, giornata studi promossa dall’assessorato del Lavoro e rivolta ad un folto gruppo di ragazzi delle scuole superiori.

L’evento informativo – aperto dai saluti del Capo di gabinetto dell’assessorato, Luca Mereu, dell’assessore alle politiche giovanili del Comune di Cagliari, Yuri Marcialis, e del direttore generale dell’assessorato del Lavoro, Luca Galassi – ha visto la partecipazione di esperti e ha ospitato le testimonianze su alcune tra le più significative esperienze realizzate nell’Isola: attività fondate sui valori della solidarietà, dell’educazione alla Pace tra i popoli e del rispetto dei beni comuni, ma anche occasioni – riservate a giovani tra i 18 e i 29 anni – per arricchire il proprio curriculum.

In Sardegna, tra l’anno in corso e il prossimo, sono 932 i volontari (in fase di selezione), che saranno impegnati in progetti nei settori assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale: esperienze della durata di 12 mesi, dietro il riconoscimento di un assegno mensile di 433,80 euro.

Il Servizio civile universale è un fenomeno in crescita costante nell’Isola: in risposta al bando 2018-2019 sono pervenuti 195 progetti. Quelli selezionati sono 176, un numero superiore rispetto agli anni precedenti, con la partecipazione di 119 enti. Anche il numero dei volontari è aumentato rispetto allo scorso anno di circa 200 unità.

Se si considera che nel 2015 i progetti ammessi sono stati 133 (su 278 istruiti) per 610 giovani coinvolti, nell’anno successivo sono stati impegnati 544 volontari per 93 progetti approvati (su 179 pervenuti) e nel 2017 il numero dei giovani è invece salito a 740 per 145 progetti ammessi (su 250 pervenuti), si evidenzia per il 2018 un incremento notevole nel numero dei progetti approvati e nel numero dei volontari da impiegare in progetti di servizio civile nazionale in Sardegna.

 Nel frattempo è stato pubblicato sul sito serviziocivile.gov.it e sul sito della Regione (alla pagina Servizio Civile) il nuovo bando per il 2019-2020 (con scadenza l’11 gennaio 2019), rivolto agli enti iscritti all’Albo del Servizio Civile Nazionale, nonché all’Albo degli enti del Servizio Civile Universale, per la presentazione di progetti di servizio civile universale da realizzarsi in Italia e all’estero. L’obiettivo è quello di superare la quota di 1.000 volontari per la Sardegna, nel prossimo anno.

Altra novità per il prossimo biennio è prevista da un accordo siglato nei giorni scorsi tra il Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri e l’assessorato regionale del Lavoro, che prevede il potenziamento del Servizio civile universale nell’Isola, con l’impegno di fondi regionali pari a 550mila euro.

Saranno finanziati interventi mediante progetti della durata di otto mesi, nell’ambito dei settori patrimonio ambientale, riqualificazione urbana, patrimonio storico, artistico e culturale, con l’impiego di ulteriori 137 volontari, in aggiunta ai ragazzi che saranno coinvolti, nel biennio 2019-2020, nei progetti finanziati con i fondi del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (che per il biennio 2018-2019 ammontano a più di 4 milioni di euro per la Sardegna).

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Subito la convocazione di un tavolo permanente per la gestione delle emergenze nel settore dell’agricoltura perché, oltre alla conta dei danni si proceda anche con i piani di intervento per ripristinare la situazione in maniera adeguata. A chiederlo, attraverso il suo presidente Luca Sanna, è Confagricoltura che, mentre si lavora per la conta dei danni subiti dalle campagne, lancia un appello all’assessore regionale dell’Agricoltura e all’esecutivo regionale.

«Temporali e trombe d’aria si sono abbattuti su quasi tutto il territorio regionale con campi di carciofi distrutti, campi orticoli allagati, colpiti campi di riso e cereali e foraggere non ancora trebbiati, vigneti e oliveti danneggiati, piante di agrumi sradicate, tetti scoperchiati, capi di bestiame morti, aziende isolate – dice Luca Sanna -. Il maltempo degli ultimi giorni ha messo in ginocchio gli agricoltori e allevatori sardi e si aggiunge a quello che da ormai troppo tempo sta devastando le campagne dell’isola.»

Il presidente di Confagricoltura ricorda che «i danni subiti dalle aziende agricole sono davvero ingenti e purtroppo crescono ogni giorno che passa. Interessano strade, fossi e capofossi, recinzioni, fabbricati, strutture, macchinari, capi di bestiame e colture. Queste ultime in particolare hanno subito gravi danni con i campi trasformati in paludi che hanno compromesso le coltivazioni orticole e cerealicole. Danni significativi anche per gli agrumeti e i vigneti. La tracimazione di canali e l’esondazione di torrenti hanno causato la morte di decine di animali».

Da Confagricoltura Sardegna un’ulteriore preoccupazione per la sorte degli agricoltori, molti dei quali vedono compromesso definitivamente il frutto del loro lavoro e le semine future. «E’ necessario che la Regione e le istituzioni facciano la loro parte mettendo in atto tutte le misure necessarie per fronteggiare questa drammatica situazione.»

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Nei campi di San Giovanni Suergiu al via la semina della cipolla certificata PAT. Sole, sabbia e speranza. Il Sulcis ritrova il suo “tesoro” e un territorio rinasce. La cipolla di San Giovanni Suergiu diventa Pat e nei campi abbandonati tornano vita e speranza. A inizio novembre comincia la semina.

Il “tesoro del Sulcis” era custodito nelle case di pochi, sapienti e lungimiranti, centenari contadini. Un seme antico, prezioso e dimenticato, quello della cipolla di San Giovanni Suergiu, un piccolo e dolce frutto di una terra sabbiosa e assolata, perennemente in attesa della pioggia.

Inizio di novembre è tempo di semina per quei terreni del Basso Sulcis, profondo sud Sardegna, sui quali passeranno acqua, vento e salsedine per almeno 6 mesi prima che, da aprile fino al 24 giugno per San Giovanni Battista, i contadini comincino a cavare questo concentrato di dolcezza e croccantezza, un frutto ipocalorico e diuretico, con proprietà organolettiche uniche.

Di questa cipolla, autoctona di questo territorio, si erano perse le tracce e i semi ma non la memoria, che viveva nei lucidi ricordi dei centenari che, anche in questo piccolo paese, tramandano storie centenarie, tradizioni millenarie ed esperienze di vita nei campi.

Tutto sembrava doversi fermare lì poi la tenacia del giovane sindaco, Elvira Usai, ha dato il via a un progetto di rinascita e valorizzazione. Questa idea trova subito terreno fertile nel “Comitato cittadino per la Biodiversità” che, insieme alla collaborazione di tutta la popolazione, si attiva per la ricerca storica, l’indagine sui semi ritrovati negli stazzi vicini, la raccolta delle testimonianze degli “anziani saggi” del territorio ma anche per la trascrizione delle memorie orali delle vecchie ricette gastronomiche tradizionali. Tutto il lavoro si concretizza in un disciplinare per la coltivazione, la promozione e la vendita.

L’Amministrazione comunale continua il supporto al progetto favorendo anche l’individuazione dei terreni, rigorosamente all’aperto, nei quali mettere a dimora il “piccolo tesoro ritrovato”In verità qualche agricoltore, inconsciamente, tramandando il seme di secolo in secolo, di decennio in decennio, già coltivava il prezioso rossastro bulbo.

Nel frattempo arriva la certificazione del ministero delle Politiche agricole che assegna alla “Cipolla di San Giovanni Suergiu” la certificazione PAT, Prodotto Agroalimentare Tradizionale. Da quel momento si susseguono gli impegni per la tutela, la promozione, la coltivazione e la vendita ma, come sempre più spesso accade, arrivano anche i “prodotti falsi”, spacciati come prodotti PAT ma che, in realtà, provengono da altre parti del mondo. Il sindaco, Elvira Usai, quasi con un “atto di forza”, nel giro di 2 giorni disegna e registra il marchio, lo assegna ai 5 unici, per ora, produttori certificati: la cipolla è salva e vola al Salone del Gusto di Torino.

Apprezzata per i suoi accostamenti con il tonno o con le uova, la cipolla, si sposa o nel più classico “pani cun cibudda”, focaccia ripiena di cipolle e cotta nel forno a legna.

Nel frattempo, le richieste arrivano sempre più copiose e la eco dei riconoscimenti si estende dal Sulcis oltre i confini della Sardegna.

Arrivano richieste di “collaborazione” per la sua trasformazione in conserve, confetture e, addirittura, usarla nella birra. Anche chef sardi, e non, si fanno avanti per “conoscerla” meglio. Idem fanno gli emigrati sangiovannesi in altre zone d’Italia che, in maniera sempre più frequente, chiedono informazioni su come tornare e ridare vita a terreni abbandonati per produrre e commercializzare il prodotto

Per il sindaco Elvira Usai è un sogno che, giorno dopo giorno, si concretizza: «Il nostro obiettivo è quello di vedere i campi, ora abbandonati, nuovamente coltivati, magari dai nostri emigrati di rientro. Per questo crediamo nello sviluppo locale, nella valorizzazione dei nostri prodotti tipici e nelle mani sapienti di chi vuole mantenerle attuali e farle conoscere».

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Achille Polonara.

La Vanoli Cremona di Meo Sacchetti ha interrotto la serie positiva della Dinamo Banco di Sardegna: 80 a 73, primo tempo 42 a 40. La squadra di Vincenzo Esposito ha iniziato bene, con un parziale di 7 a 0, ma Cremona ha reagito prontamente e con un 6 a 0 ha chiuso il primo quarto avanti di 7: 26 a 19. Nel secondo parziale Dyshawan Pierre e Scott Bamforth hanno riportato la Dinamo a contatto e Jack Cooley ed una tripla di Scott Bamforth hanno segnato l’allungo, prontamente contenuto dagli uomini di coach Meo Sacchetti che si sono riportati avanti con un break di 7 punti. E’ stato Achille Polonara, con due triple, a bloccare la fuga lombarda, riequilibrando il punteggio a metà gara: 42 a 40.

Il terzo quarto s’è sviluppato sul filo di un costante equilibrio, come emerge dal punteggio del 30′, con la Dinamo avanti di 1: 58 a 59. La Vanoli, nonostante un Travis Diener in serata negativa (0 punti alla fine per l’ex Dinamo, con un 0 su 7 al tiro) riesce a piazzare l’allungo nel finale, al quale la Dinamo non ha saputo opporsi. E’ finita così con la vittoria della Vanoli per 80 a 73 che ferma la serie positiva della Dinamo a tre partite in campionato, sette tra campionato e Coppa.

«Abbiamo messo troppo poca intensità, troppo poca cattiveria e decisione nei momenti importanti della partita – ha detto a fine match Vincenzo Esposito –. Non credo che abbiamo giocato una brutta gara ma nei momenti chiave abbiamo commesso degli errori, soprattutto difensivi. Se vogliamo andare a vincere più spesso fuori casa o se vogliamo puntare in alto è chiaro che dobbiamo giocare meglio difensivamente e dobbiamo riuscire a far fronte ai momenti di difficoltà – che possono essere dati da problemi di falli, da arbitraggio strano, tiri che non entrano – giocando lucidamente nei momenti chiave. Credo che tutto ciò faccia parte del nostro processo di crescita, siamo alla quinta giornata di campionato. Anche le sconfitte devono servire per apprendere e per crescere. Andiamo avanti – ha concluso il coach della Dinamo -, mercoledì c’è una partita di coppa da giocare e domenica un’altra gara importante di campionato.»

Vanoli Cremona 80 – Dinamo Banco di Sardegna 73

Parziali: 26 a 19; 16 a 21; 16 a 19; 22 a 14.

Progressivi: 26 a 19; 42 a 40; 58 a 59; 80 a 73.

Vanoli Cremona: Saunders 13, Diener, Gazzotti 2, Ricci 6, Demps 7, Ruzzier 15, Portannese, Mathiang, Crawford 24, Aldridge 13. Coach: Meo Sacchetti.

Dinamo Banco di Sardegna; Spissu 2, Re, Smith 10, Bamforth 16, Petteway 11, Devecchi, Magro, Pierre 3, Gentile, Thomas 9, Polonara 15, Cooley 7. Coach: Vincenzo Esposito.

 

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Alle ore 17.00 il commissario della provincia del Sud Sardegna ha disposto la chiusura del tratto della S.P 27 da Armungia a San Nicolò Gerrei a causa di alcuni smottamenti verificatisi dalla parete stradale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di San Nicolò Gerrei e Villasalto e la ditta “Proservice viabilità” delegata dalla provincia del Sud Sardegna. L’intervento di ripristino del manto stradale è fissato per la mattinata di domani.

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C’è stata la pioggia, caduta a tratti durante le quattro giornate di InvitaS 2018. Ma il meteo “ballerino” non ha fermato la fame di tradizione e buon cibo di migliaia di persone. Sin dalla maxi parata inaugurale, passando per le esibizioni quotidiane imbastite da associazioni provenienti da ogni angolo della Sardegna, sino ad arrivare al gran finale con lo spettacolo circense ed i fuochi, InvitaS e la Fiera si confermano un ottimo binomio. Presi d’assalto i dieci punti di ristoro, con altrettanti menù a scelta: carne e pesce 100% sardi, per soddisfare tutti i palati. Gli standisti, con le loro creazioni e produzioni originali, sono rimasti soddisfatti del buon afflusso di persone, e i padiglioni si sono trasformati, dall’1 al 4 novembre scorsi, in vere e proprie vetrine esclusive dell’artigianato e dell’enogastronomia sarda. 

Un’esperienza sicuramente da ripetere, a detta dell’organizzatrice dell’evento, Alessia Littarru: «Ringrazio tantissimo la Fiera per la disponibilità e l’aiuto costante che ci ha garantito, partendo dal suo presidente Gianluigi Molinari sino ad arrivare a tutto il suo staff. La zona fieristica si conferma adatta a svolgere eventi di questo tipo, sia per la centralità del posto sia per i tanti spazi moderni ed efficienti che riesce a garantire».

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Inizia la prossima settimana, in Consiglio regionale, il percorso della Finanziaria 2019. Per giovedì 8 novembre, alle 10.00, è fissata l’audizione in terza Commissione Bilancio dell’assessore Raffaele Paci, che dà ufficialmente il via ai lavori del parlamentino. Dopo l’approvazione da parte della commissione, la manovra approderà nell’aula consiliare. L’obiettivo, già centrato lo scorso anno, è scongiurare il ricorso all’esercizio provvisorio di bilancio, approvando la manovra entro l’anno in modo che da gennaio si possa iniziare a spendere le risorse previste.

La manovra finanziaria, approvata dalla Giunta Pigliaru lo scorso 9 ottobre, movimenta 8 miliardi e 200 milioni di euro. Mette al centro le famiglie, progetta lo sviluppo per creare occupazione, azzera totalmente il decennale debito della sanità, protegge le fasce più deboli con il Reis e investe fortemente sugli enti locali anche per rilanciare le zone interne e contrastare lo spopolamento. Il tutto tenendo le tasse più basse d’Italia, quelle per le imprese (Irap) e quelle sulla persona (Irpef), il che significa lasciare 130 milioni in più a disposizione delle imprese e 100 delle famiglie. Inclusione e sviluppo sono dunque i due capisaldi della manovra che vuole intercettare e amplificare i dati finalmente positivi dell’economia sarda: 40mila occupati in più rispetto al 2014, Pil cresciuto in media dell’1,2% all’anno fra 2015 e 2017, tasso di disoccupazione sceso al 15,8% e settori in forte crescita come turismo, export e start up.

Tutti gli stanziamenti previsti sono in aumento rispetto agli anni passati. Ecco il dettaglio: Istruzione e diritto allo studio 196 milioni (e ancora tanti investimenti su Iscol@ che conta già 1.200 cantieri, 3.000 posti di lavoro, 250 milioni spesi); Cultura e Sport 99 milioni (con risorse in aumento del 36%); Turismo 80 milioni (si punta, soprattutto, alla specializzazione dell’offerta con nuovi prodotti tematici anche per allungare la stagione turistica che mettono al centro identità e tradizione); Territorio ed edilizia abitativa 80 milioni (oltre 30 milioni sono destinati ad edilizia residenziale pubblica e locale e a piani di edilizia economico-popolare); Ambiente 664 milioni (tutela delle foreste, infrastrutture verdi, piano dei rifiuti); Trasporti e mobilità 671 milioni (95 solo per viabilità e infrastrutture stradali), Politiche sociali e famiglia 382 milioni (incremento dei fondi per disabili, malati cronici e non autosufficienti); Salute 3.736 milioni (riorganizzazione delle cure territoriali e attuazione della riforma della rete ospedaliera), Sviluppo economico, Competitività ed energia 189 (forti investimenti per esempio nelle aree di crisi di Sassari, Nuoro ed Ogliastra), Politiche per il lavoro e formazione 182 milioni (cantieri comunali con i 50 milioni di Lavoras e in generale potenziamento delle politiche per l’occupazione), Agricoltura e pesca 379 milioni (particolare sostegno all’ovicaprino). 

A disposizione del Consiglio regionale ci sono, infine, 40 milioni di euro, non vincolati per arrivare a una scelta condivisa. La proposta della Giunta è però molto chiara: destinare quelle risorse alle famiglie, attraverso misure ancora da definire.

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Domani, lunedì 5 novembre alle 16.30, nel centro sociale di via largo Felice a Simaxis, l’assessore della Programmazione Raffaele Paci avvierà il tavolo istituzionale allargato al partenariato economico e sociale dell’Unione di Comuni Bassa Valle del Tirso e del Grighine all’interno della programmazione territoriale della Regione.

Dopo i saluti del sindaco Giacomo Obinu e del presidente dell’Unione di Comuni Nicola Cherchi, sono previsti interventi degli imprenditori locali. La programmazione territoriale della Regione si basa su poche regole ma molto chiare, e richiede progetti di ampio respiro e di grande coinvolgimento, esclusivi perché nati da territori con caratteristiche esclusive, con l’impegno di tutte le istituzioni e l’irrinunciabile contributo delle imprese. La proposta può essere fatta almeno da una Unione e non da un unico Comune, devono essere necessariamente coinvolti i privati, i progetti devono arrivare dal basso e, una volta firmata la convenzione, essere realizzati entro 36 mesi. Non è un meccanismo che mette in competizione i Comuni, non avendo di fatto scadenza per la presentazione dei progetti se non l’arco temporale della legislatura. 

Dal 2016 ad oggi sono 11 i progetti firmati, 9 in fase di co-progettazione, 6 in avvio, per un totale di 26 progetti in campo. Oltre 500 milioni le risorse messe in campo dalla Regione. Sono coinvolti il 100% del territorio ammissibile, 37 Unioni, 295 Comuni e 940mila cittadini. Il quadro delle politiche di sviluppo locale è completato dai 3 Iti (Cagliari, Sassari e Olbia), dalle due Snai (Strategia nazionale per le aree interne) Alta Marmilla e Gennargentu-Mandrolisai, dai Piani dedicati a Sulcis e Nuorese e, infine, dal Pon Metro.

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Il vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru (Forza Italia) rilancia sull’istituzione della Città Metropolitana di Sassari che, a suo parere, non può attendere. O meglio, il Nord Ovest della Sardegna vuole giocarsi bene la partita e sale sul treno in corsa del nuovo disegno proposto per la provincia della Gallura, rivendicando pari dignità rispetto agli altri territori.

«Abbiamo proposto già nel dibattito sul riordino degli enti locali nel 2016 di dare una veste istituzionale all’area vasta di Sassari, assegnando la cornice di Città metropolitana – spiega Antonello Peru -. I consiglieri del centrosinistra, inclusi i rappresentanti del territorio, si sono tirati indietro da questo disegno. E’ mancato il peso politico per riconoscere un ruolo centrale a Sassari e provincia. Questa correzione di rotta dimostra che la nostra visione era giusta.»

«La priorità è riequilibrare la disparità con la Città metropolitana di Cagliari. L’area vasta di Sassari – spiega Antonello Peru – può vantare un tessuto produttivo ed economico che poggia su due aeroporti con quasi 4 milioni di passeggeri, uno scalo portuale di grande importanza dal punto di vista commerciale e turistico. Abbiamo tutti i requisiti per ambire ad un ruolo più importante. Ecco perché sono convinto che non si possa più aspettare. La Città metropolitana potrebbe inoltre consentire di drenare risorse importanti per il territorio. La priorità è correggere le storture della legge sul riordino degli enti locali – conclude Antonello Peru -. Il nuovo impianto istituzionale non solo perfezionerebbe la geografia delle autonomie, ma avrebbe un impatto positivo su progetti di grande respiro per le infrastrutture e l’assetto produttivo del territorio.»

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Aprirà martedì 6 novembre, alle 8,30, in via Boccaccio numero 1 (fronte scuole elementari), a Ittiri, la terza farmacia del paese. Dal 2013, data dell’ultimo concorso per l’assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche, la città dell’olio e degli ulivi centenari, che conta oltre 9mila abitanti, attendeva una nuova farmacia. E proprio in omaggio alla città e alla sua vocazione agricola le due titolari, le dottoresse Francesca Demontis e Maria Carla Fois, hanno voluto darle il nome di “Farmacia degli Ulivi”.

Un nuovo locale di 80 metri quadrati circa, completamente riadattato alle esigenze e all’offerta che si appresta a fornire alla cittadinanza. Le ristrutturazioni sono state realizzate grazie al contributo di maestranze locali. Il colore dominante sarà il verde, proprio a simboleggiare il legame con la tradizione olearia del territorio.

E così, oltre ai farmaci, saranno disponibili prodotti per l’igiene, la cosmesi, l’alimentazione, per le mamme e i bambini. La farmacia, inoltre, fornirà anche un servizio per il controllo della glicemia, del colesterolo, della pressione, ritiro referti medici, attivazione carta nazionale dei servizi e consegna farmaci a domicilio.

La farmacia che sorge nella zona nuova del paese osserverà il giorno di chiusura la domenica e, in sinergia con gli orari stabiliti dall’Ats-Assl Sassari, osserverà i turni con le altre due farmacie della città e dei paesi del Coros.

Martedì quindi primo giorno di apertura e sabato pomeriggio, invece, le titolari daranno il benvenuto alla cittadinanza con un piccolo rinfresco al quale è previsto la presenza delle istituzioni cittadine.