Piano Sulcis: interventi per 436,8 milioni di euro da capitali privati e per 805,2 milioni di euro da capitale pubblico con un’occupazione di oltre 4.500 unità.
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Il rapporto in corso di pubblicazione sullo stato di attuazione del Piano Sulcis al 31 ottobre 2018, comprensivo degli investimenti con capitali privati e delle stime sull’occupazione, mette in evidenza i seguenti punti: il complesso degli interventi monitorati ammonta a 1.243 milioni di euro di cui 805,2 milioni di euro provengono dal bilancio pubblico e 436,8 milioni di euro da capitali privati; l’occupazione associata agli interventi, una volta conclusi, è stimata per significativo difetto in circa 4.500 unità oltre l’occupazione di cantiere valutata per difetto in circa 860 unità.
Gli interventi sono classificati in investimenti imprese, zona franca urbana, scuola e ricerca tecnologica, infrastrutture e bonifiche e risanamento ambientale. Gli investimenti delle imprese già contrattualizzati o positivamente istruiti, ammontano a 415,9 milioni di euro, sostenuti con 51,4 milioni di euro di contributi a fondo perduto e 186,5 milioni di euro di finanziamento da rimborsare. L’impatto occupazionale complessivo sul territorio è stimato in circa 3.740 unità come somma di occupazione diretta, contrattisti e indotta. La Zona Franca Urbana coinvolge 4.375 piccole imprese e concede sconti fiscali e contributivi pari a 124,9 milioni di euro di cui già fruiti di 60,01 milioni di euro. Il totale degli investimenti in bonifiche e risanamento ambientale è di 410,2 milioni di euro di cui capitale pubblico 166,4 milioni di euro, capitali privati 243,8 milioni di euro; l’occupazione dei cantieri è stimata in 426 unità. Gli ulteriori interventi riguardano scuola e ricerca tecnologica (investimenti in corso 70,4 milioni di euro) e le Infrastrutture (213,5 milioni di euro).
Il rapporto inoltre analizza distintamente i programmi destinati all’obiettivo di salvaguardia del comparto metallurgico e all’obiettivo di innovazione e diversificazione. Un terzo gruppo di programmi non è ascrivibile a una sola finalità; rientrano in questo gruppo tutte le bonifiche e alcune infrastrutture.
Salvaguardia del comparto metallurgico. Sono finalizzati a questo obiettivo i contratti di sviluppo Eurallumina e Sider Alloys con investimenti per complessivi 294,9 milioni di euro incentivati con contributi a fondo perduto di 14,9 milioni di euro e con un finanziamento da rimborsare di 151,4 milioni di euro. Ai Contratti di sviluppo è associata un’occupazione complessiva (diretta, contrattisti e indotta) stimata in circa 2.690 unità. A un impegno relativamente contenuto di risorse pubbliche corrisponde un notevole beneficio per l’economia del territorio e per l’occupazione.
Innovazione e diversificazione. Sono finalizzati a questo obiettivo gli investimenti delle imprese (escluse Eurallumina e Sider Alloys), per scuola e ricerca tecnologica, gli investimenti in infrastrutture per porti (escluso Portovesme), l’interconnessione dei bacini funzionale soprattutto all’agricoltura, le opere per la valorizzazione dei luoghi e per gli insediamenti produttivi, la ZFU destinata alle piccole e micro imprese. Le risorse pubbliche impegnate in questa parte del Piano sono pari a 379,1 milioni di euro corrispondenti al 47% del totale dei fondi pubblici assegnati al Piano; rappresentano l’impegno più consistente. Questo è un dato molto significativo in relazione alla valutazione qualitativa del Piano. Sui bandi emessi a partire dal 2016, le imprese hanno presentato 226 proposte di investimento (97 riguardano il turismo e 24 l’agroalimentare) sino a 800mila euro di cui 88 istruite con merito positivo, per altre la valutazione è in corso; 19 proposte per investimenti compresi fra 1,5 e 20 milioni di euro di cui nove (sei nel ricettivo turistico) già esaminati positivamente; si aggiungono due Contratti di filiera agroalimentare (investimenti per 14 milioni di euro, approvati) e un contratto di sviluppo (bioedilizia, 24,8 milioni di euro, approvato). Sotto la voce altri investimenti sono classificati gli interventi di bonifica e risanamento ambientale, la viabilità, il dragaggio del porto industriale di Portovesme e altri interventi minori. Questi interventi con un impegno di risorse pubbliche di 259,8 milioni di euro corrispondenti al 32,3 per cento del totale.
Il Coordinamento del Piano si è occupato di altre attività rilevanti per lo sviluppo del territorio, sebbene non comportino impegni finanziari. Fra questi si richiama la delimitazione della zona franca doganale a Portovesme, approvata dalla Giunta regionale e la riforma del Parco Geominerario con la fine del lungo commissariamento dello stesso Parco che solo nel 2015 il PGM è stato autorizzato a esporre il logo UNESCO.
Circa l’avanzamento finanziario, indicativo del progresso dei programmi, si rileva che le risorse impegnate, cioè vincolate con obbligazioni giuridiche tramite contratti o altri strumenti, ammontano a euro 658.546.190, pari all’81,8 per cento delle risorse disponibili; le somme liquidate ammontano a euro 139.220.850, pari al 21,1 per cento delle risorse impegnate. La performance degli impegni è buona se si tiene conto del ritardato avvio di una parte consistente dei programmi e del fatto che taluni rilevanti programmi previsti nel Piano Sulcis sono stati finanziati anche a significativa distanza temporale dalla sottoscrizione dello stesso Piano. E’ invece in notevole ritardo l’andamento dei pagamenti: questo è il dato più critico soprattutto per le infrastrutture e le autorizzazioni. Le cause sono ascrivibili alla complessità e complicazione dei procedimenti autorizzativi e a persistenti problemi organizzativi. Su queste cause, peraltro ampiamente conosciute, occorre intervenire.
Salvatore Cherchi
Coordinatore regionale per l’attuazione del Piano Sulcis
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