“NOI-INSIEME”, della diaspora russofona in Sardegna, sabato 8 e domenica 9 dicembre ha fatto tappa a Samugheo e Lotzorai.
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“NOI-INSIEME” della diaspora russofona in Sardegna ha fatto tappa a Samugheo e Lotzorai. Complessivamente nel corso del 2018 percorsi oltre 1.700 chilometri per presentare le tradizioni dei popoli dell’Est e promuovere la reciproca conoscenza con i diversi territori della Sardegna
Lo scorso 8 e 9 dicembre gli incontri itineranti “NOI-INSIEME” della diaspora russofona ma ormai sarda di adozione, promossi dall’Associazione Cittadini del Mondo Onlus, hanno toccato, grazie alla collaborazione attiva delle locali amministrazioni comunali, le cittadine di Samugheo (provincia di Oristano) e Lotzorai (provincia di Nuoro)
Una vero e proprio scambio culturale quello che ha caratterizzato gli incontri della comunità immigrata russofona sia nel Mandrolisai che nell’Ogliastra: musica popolare, costumi tradizionali, strumenti musicali tipici e composizioni artistiche, senza dimenticare la presentazione delle attività dei diversi laboratori creativi e di valorizzazione della lingua madre nelle seconde generazioni e nei figli di coppie miste e ancora il laboratorio di prima consulenza digitale, tutte attività tenute con successo nel corso dell’anno preso la Parrocchia di Sant’Eulalia a Cagliari ed animate da volontari e operatori qualificati che hanno voluto, in questo modo, stimolare momenti di incontro, conoscenza, crescita reciproca nell’ambito del Progetto“NOI-INSIEME” sostenuto dalla L.R. 46/90 assessorato regionale del Lavoro Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale che vede partecipare la multinazionale diaspora russofona in Sardegna e tanti sardi interessati a conoscere le tradizioni dell’Europa orientale.
A Samugheo l’iniziativa si è svolta nella splendida cornice del Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda (MURATS) con il sindaco Antonello Demelas a fare gli onori di casa insieme al Direttore di questa importante struttura museale Baingio Cuccu, e nel tempio dell’arte tessile della Sardegna è stata Antonella Meloni a guidare con competenza e grande professionalità la vasta delegazione di “NOI-INSIEME” alla scoperta delle collezioni di inestimabile valore che raccontano le tradizioni non solo del distretto tessile di Samugheo ma dell’intera Isola. Fra le proposte nate nell’ambito della giornata di incontro e scambio culturale anche la possibilità che il MURATS ospiti mostre temporanee dedicate ad alcuni dei paesi dell’area russofona e l’arte tessile sarda possa essere protagonista in alcune strutture museali di quell’area geografica.
A Lotzorai, nell’Aula Magna Lussu, l’incontro è stato aperto dal sindaco Antonello Rubiu, e ha visto la partecipazione di una numerosa rappresentanza dei due gruppi folcloristici cittadini, il “Gruppo Folk Sant’Elena” e l’associazione culturale “Tradizioni Popolari Gruppo Folk Lotzorai” che hanno accolto gli ospiti della diaspora russofona indossando i costumi tradizionali.
La presenza dei due gruppi ha regalato ai partecipanti al progetto “NOI-INSIEME” un vero e proprio viaggio nelle tradizioni popolari del territorio, reso ancora più coinvolgente dalla grande passione con la quale, queste importanti realtà associative, lavorano alla valorizzazione delle radici culturali del paese tramandandole di generazione in generazione. Le tradizioni popolari di Lotzorai, le eccellenze dell’enogastronomia dell’Ogliastra, la longevità dei suoi abitanti sono potenti leve di promozione territoriale che grazie alla sinergia fra i gruppi folcloristici cittadini possono essere, senza dubbio, protagoniste di importanti manifestazioni culturali, e divulgative nell’ampia area geografica russofona.
“NOI-INSIEME” , nei suoi incontri itineranti a Cagliari, Iglesias, Escolca, Sassari, Alghero, Gonnesa, Samugheo e Lotzorai, ha toccato tutte le province storiche della Sardegna, in alcune località sono nati ruppi di aggregazione o di semplice contatto della diaspora russofona e di tutti coloro che sono appassionati della cultura slava, gli oltre 1.700 chilometri percorsi in questi mesi hanno, infine, rappresentato una occasione di reciproca conoscenza e scambio culturale.
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