18 July, 2024
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Il candidato del Movimento 5 Stelle alle suppletive del 20 gennaio per il collegio uninominale di Cagliari per la Camera, Luca Caschili, è stato escluso dalla corsa elettorale per un errore formale nella presentazione del simbolo del Movimento. L’assessore dell’Urbanistica del comune di Carbonia, ingegnere, 46 anni, rischia di non partecipare alle suppletive del 20 gennaio per un errore nella presentazione dei documenti da allegare alla richiesta di candidatura. Il Movimento 5 Stelle ha omesso di consegnare il contrassegno, ovvero lo stemma stesso del movimento nella forma richiesta dalla normativa.

I legali del Movimento 5 Stelle hanno presentato immediato ricorso, entro i tempi stabiliti, con il quale sostiene che la candidatura di Luca Caschili deve essere riammessa e il Movimento 5 Stelle deve poter partecipare alle elezioni suppletive del collegio della Camera di Cagliari, fissate per il prossimo 20 gennaio. Lo chiede il ricorso presentato stamattina dai delegati di Caschili (il candidato alla presidenza della Regione Francesco Desogus ed il consigliere comunale di Cagliari Pino Calledda) e che ora verrà esaminato dall’Ufficio Centrale Nazionale costituito presso la Corte Suprema di Cassazione, la quale avrà 48 ore di tempo per esprimere la sua valutazione.

Il ricorso del Movimento 5 Stelle si basa su tre punti.

«Non è vero, intanto, che il Movimento 5 Stelle non ha depositato il suo contrassegno, così come contestato dall’Ufficio elettorale. Essendo elezioni suppletive, il contrassegno del Movimento 5 Stelle è infatti da ritenersi già depositato lo scorso febbraio, in occasione delle consultazioni politiche del 4 marzo. In ogni caso, in materia elettorale vige il cosiddetto favor partecipationis, secondo cui le candidature possono essere escluse solo davanti a chiare ed evidenti irregolarità. A tal proposito, recenti sentenze hanno dimostrato come sia inoltre possibile una “eventuale ammissione di nuovi documenti”, cosa che è avvenuta in maniera tempestiva.»

Nel ricorso si sostiene che «emerge con evidenza l’erroneità dell’iter logico su cui si basa il provvedimento impugnato, dato che esso fonda sull’erroneo presupposto che nelle elezioni suppletive sia mancato un previo deposito del contrassegno al Ministero. Tale deposito non manca affatto: è quello già effettuato nella fase preparatoria dell’elezione originaria».
Per i legali del Movimento infatti «le elezioni suppletive non costituiscono una elezione autonoma, ma una semplice appendice alle elezioni politiche generali». «Allo stesso modo non è previsto il deposito del contrassegno in tre copie perché tale operazione è già stata effettuata per le elezioni politiche generali e il contrassegno è già depositato al Viminale. L
a dichiarazione di presentazione della candidatura – regolarmente e tempestivamente presentata – conteneva al suo interno, oltre ad una accurata descrizione del contrassegno, una copia dello stesso del diametro di cm. 3». 

I legali del Movimento si appellano però anche al cosiddetto favor partecipationis che riguarda la materia elettorale, «alla luce del quale l’invalidità delle operazioni può essere ravvisata solo quando la mancanza di elementi o di requisiti essenziali impedisca il raggiungimento dello scopo che connota il singolo atto, mentre non possono comportare l’annullamento delle operazioni le mere irregolarità, ossia quei vizi da cui non derivi alcun pregiudizio per le garanzie o la compressione della libera espressione del voto».

È proprio una recente sentenza del Consiglio di Stato (sez. III, del 16 maggio 2016, n. 1987) – sostiene il M5Sn – ad affermare che «in mancanza di una esplicita previsione di una nullità, di ordine strutturale o testuale» e «a fronte di tale scarsa chiarezza del quadro normativo, deve essere valorizzato il principio del favor partecipationis, per il quale – in assenza di una chiara disposizione ostativa – può partecipare alla competizione elettorale una lista in possesso di tutti i requisiti sostanziali richiesti».

Secondo il ricorso «Non esiste una norma che commini una nullità se non viene depositata una copia del contrassegno (e, meno che mai, tre copie a colori)», ma vi è una norma, denominata “eventuale ammissione di nuovi documenti”, disciplinata dal capitolo 4.5 delle Istruzioni del Ministero dell’Interno, in sintonia con quanto disposto dall’articolo 22 del D.P.R. 361/1057. Tale norma prevede espressamente che «i delegati di ciascun candidato possono prendere cognizione, entro la stessa giornata, delle contestazioni fatte dall’Ufficio centrale circoscrizionale e dall’Ufficio elettorale regionale e delle modificazioni che questo abbia apportato alla candidatura. Gli uffici predetti si riuniscono nuovamente alle ore 12 del giorno successivo … per sentire eventualmente i delegati dei candidati contestati o modificati e per ammettere nuovi documenti ed apportare correzioni formali. Dopo di che l’Ufficio emana le proprie decisioni». 

Secondo il Movimento 5 Stelle, «è esattamente ciò che è avvenuto nel caso della candidatura di Caschili: i contrassegni sono stati infatti depositati la mattina di martedì scorso, a poche ore dunque dalla chiusura dei termini della presentazione della candidatura».

 

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Domani, venerdì 21 dicembre, alle 11.00, nella sala consiliare del comune di Domus de Maria, l’assessore Raffaele Paci firmerà il 15° progetto all’interno della programmazione territoriale della Regione, presentato dall’Unione di Comuni Nora e Bithia, di cui fanno parte i comuni di Sarroch, Villa San Pietro, Pula, Teulada e, appunto, Domus de Maria.

Saranno presenti amministratori locali, imprenditori, sindacati e tutti i rappresentanti delle parti interessate.

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Oggi la Regione ha pubblicato i primi cinque bandi dedicati all’affidamento in concessione di valorizzazione dei seguenti immobili costieri: ex faro di Capo d’Orso (Palau); ex stazione segnali di Capo Sperone (Sant’Antioco); ex stazione semaforica di Capo Ferro (Arzachena); ex stazione di vedetta di Capo Figari (Golfo Aranci); ex stazione segnali di Punta Falcone (Santa Teresa di Gallura).

Le proposte saranno selezionate sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e dovranno guardare al recupero dei beni interessati attraverso interventi altamente qualificati, nel rispetto dei principi di tutela e conservazione previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e in coerenza con gli strumenti di pianificazione territoriale e comunale.

«Con questa iniziativa – spiega l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – intendiamo consolidare le politiche regionali indirizzate ad un nuovo sistema di ricettività, volto anche alla promozione di una rete regionale dedicata ad una forma di turismo sostenibile e legata alla cultura del mare e dell’ambiente mediterraneo. Inoltre, vogliamo proporre un modello di recupero che punti alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio costiero, nel rispetto delle caratteristiche di pregio storico-artistico e paesaggistico degli immobili.»

I fari, le stazioni semaforiche e gli edifici costieri oggetto dei bandi appena pubblicati potranno accogliere nuove attività turistiche e ricettive che affianchino ai tradizionali servizi alberghieri ed extra-alberghieri un’ampia offerta di servizi socio-culturali, ricreativi e di scoperta del territorio, delle risorse e dei prodotti locali garantendo comunque anche modalità di fruibilità pubblica degli stessi immobili. La documentazione è disponibile sul sito istituzionale della Regione www.regione.sardegna.it, Servizi alle imprese/locazioni e concessioni patrimoniali, e sul sito dell’Agenzia del Demanio (www.agenziademanio.it).

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Incredibile sconfitta casalinga per la Dinamo con Varese nella seconda giornata della seconda fase di Fiba Europe Cup, dal +22 al 28′ al -3 finale: 87 a 90. La squadra di Vincenzo Esposito ha letteralmente dominato il quotato avversario per tre quarti di gara (a 1’57” dalla fine del terzo quarto era avanti sul 77 a 55), trascinata da un grande Jaime Smith (miglior realizzatore con 19 punti) da un ottimo Dyshawn Pierre, subendo poi una rimonta pazzesca della squadra lombarda, con un parziale di 35 a 10 negli ultimi 11″57″.

«Abbiamo giocato una buonissima partita per 26 minuti, una delle nostre migliori prestazioni della stagione, e poi c’è stato un inspiegabile blackout da parte di tutti, abbiamo sbagliato tiri importanti al contrario di Varese che ha preso fiducia grazie ad una difesa aggressiva – ha commentato a fine partita coach Vincenzo Esposito -. Noi abbiamo reagito nella maniera sbagliata, siamo stati egoisti e con poca energia in campo. A fine partita ho detto ai ragazzi che noi siamo e possiamo essere la squadra della prima parte di gara, dobbiamo reagire nella maniera giusta quando siamo in difficoltà e non intristirci. Sapevamo che Varese è una grande squadra, ora ci concentriamo sulla prossima partita di campionato ad Avellino e poi penseremo alla coppa.»

«Sono molto contento per questa vittoria, abbiamo portato a casa una sfida durissima contro una squadra di valore che ben conosciamo – ha detto il coach varesino Attilio Caja -. Sassari ha molto talento e nella prima parte della gara ha lavorato bene a rimbalzo sfruttando le tante occasioni a disposizione, noi abbiamo faticato inizialmente ma siamo sempre rimasti lì non perdendo mai fiducia nei nostri mezzi, nel quarto quarto grazie ad una grande difesa siamo riusciti a risalire pian piano e vincere così la partita.»

Dinamo Banco di Sardegna 87 – Pallacanestro Varese 90

Parziali: 27 a 24; 23 a 15; 27 a 24; 10 a 27.

Progressivi: 27 a 24; 50 a 39; 77 a 63; 87 a 90.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 4, Smith 19, Bamforth 12, Petteway 7, Devecchi, Magro, Pierre 15, Gentile, Thomas 8, Polonara 14, Diop, Cooley 8. All. Vincenzo Esposito.

Pallacanestro Varese: Archie 13, Avramovic 14, Gatto, Iannuzzi 6, Natali 10, Sulumu 6, Scrubb 19, Verri, Tambone, Cain 8, Moore 14, Bertone. All. Attilio Caja.

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Alle 18.20 odierne, a Sestu, al km 10.500 dell’ex strada statale 131, due individui travisati ed armati di pistola, hanno fatto irruzione all’interno del deposito di capi di abbigliamento Garzia Raffaele, e, dopo avere minacciato uno dei titolari, si sono impossessati di una cassettiera contenente 400 euro in denaro contante, per poi allontanarsi a piedi. Sul posto sono intervenuti militari della stazione di Sestu e del Norm della Compagnia di Quartu Sant’Elena. Sono in corso le indagini e le ricerche degli autori. Nell’irruzione dei due ladri non si sono registrati feriti.

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L’edizione 2018 di “L’ischis ma no l’ischis” a Macomer ha superato di certo le aspettative per gradimento e partecipazione di pubblico, consolidando l’iniziativa organizzata dall’Istituto Camillo Bellieni come un vera e propria grande festa della lingua sarda, una ricorrenza annuale imperdibile. Segno che la sensibilità sul tema cresce ogni anno di più, coinvolgendo sensibilmente le istituzioni, gli appassionati e, soprattutto, i giovanissimi. E sono stati proprio i bambini di Macomer, preparati dalle attività di animazione dello sportello linguistico, ad dare il via all’evento culturale dell’Is.Be, con un’applauditissima rappresentazione teatrale in lingua sarda.

Nella sala convegni della Biblioteca comunale, la presidente Is.Be Maria Doloretta Lai ha moderato gli interventi della mattinata, tutti rigorosamente in sardo. Il primo è stato quello del sindaco Antonio Onorato Succu, il quale ha espresso notevole apprezzamento per l’ottima riuscita, manifestando la volontà di organizzare nel prossimo futuro, insieme al Bellieni, altre iniziative culturali di spessore, come già avvenuto nei giorni scorsi per il percorso identitario “In sos logos de Angioy”.

Applauditissimi sono stati gli intermezzi musicali proposti dal coro “Sant’Anastàsia” di Buddusò che, dopo l’apertura con il classico “Nanneddu meu”, ha proposto un ricco repertorio di brani. «La passione per la lingua e la cultura sarda deve emergere dal cuore – ha affermato il direttore scientifico Is.Be, Michele Pinna – ed il lavoro dell’operatore linguistico è quello di aiutarci a recuperare questa passione che prima non riuscivamo a riconoscere, ma che già dimorava nella nostra anima».

La manifestazione rappresenta l’appuntamento conclusivo annuale per gli studenti di tutti i corsi Is.Be, che quest’anno si sono svolti  a Borore, Bortigali, Martis, Macomer, Orotelli, Bari Sardo, Bolotana, Nuoro, Marrubiu, Buddusò e Fonni. I corsisti hanno ricevuto gli attestati di partecipazione dalle mani docenti Daniela Masia Urgu, Lucia Sechi, Francesca Sini, Adriana Cocco, Immacolata Salis e Ivan Marongiu. Un team di operatrici ormai consolidato e altamente professionale.

L’atteso premio “Si moves sa limba, sa limba ti movet”, destinato a personalità che si siano distinte in maniera significativa nella diffusione e nella promozione della lingua sarda, quest’anno è stato triplicato. Il premio per la Promozione della lingua in campo Gastronomico è andato al noto divulgatore Giovanni Fancello, che con la sua attività, come autore e come giornalista, ha permesso di fare apprezzare la grande ricchezza e l’originalità della cultura alimentare dell’isola, una testimonianza di come si possa preservare il sardo occupandosi di cose all’apparenza materiali, ma di grande valore identitario.

Per il campo della poesia il riconoscimento è stato conferito ad Antonello Bazzu, autore di duplice produzione in sardo e sassarese, il cui impegno si è stato rilevante anche come organizzatore culturale nell’associazione “Sinuaria poetarum”, attraverso rassegne e incontri letterari.

Il premio per gli operatori linguistici è stato assegnato a Lucia Sechi, per essersi distinta nelle attività di sportello e in importanti ricerche che hanno dato vita a numerose pubblicazioni. Il riconoscimento a Lucia Sechi – è stato sottolineato – rappresenta simbolicamente un premio per tutti gli operatori del gruppo, i quali hanno un ruolo fondamentale sia nella diffusione che nella sensibilizzazione all’utilizzo del sardo.

A consegnare le pergamene è stata l’assessore della Cultura di Macomer, Tiziana Atzori.

«Il pregiudizio è l’unico ostacolo alla padronanza della lingua – ha spiegato l’operatrice Daniela Masia Urgu nella relazione conclusiva -. Il nostro lavoro di operatori si svolge su due livelli, se da un lato c’è la formazione per l’utilizzo corretto dell’idioma nel parlato e nello scritto, dall’altro c’è l’attività di sensibilizzazione per abbattere questi pregiudizi.»

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Il consigliere regionale del Partito democratico Cesare Moriconi è intervenuto in apertura di seduta del Consiglio regionale per sollevare il drammatico problema conseguente all’applicazione del decreto 430/2018 del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con il quale si determina la cessazione definitiva dell’utilizzo del carbone ai fini della produzione termoelettrica entro il 31 dicembre 2025.

Cesare Moriconi ha dichiarato che «il decreto 430/2018 in buona sostanza determina la chiusura della centrale ENEL di Portovesme su cui è ancorata la rimodulazione del contratto di programma e sviluppo stipulato al MISE agli inizi dell’anno in corso e su cui si basa il rilancio della produzione degli impianti di Eurallumina a cui sono collegate le sorti anche SIDER ALLOYS (ex ALCOA)».

Per poi proseguire affermando che «le conseguenze dell’applicazione del citato decreto 430/2018, avranno ricadute devastanti per uno dei territori più poveri d’Italia, creando una desertificazione economica e una crisi occupazione senza uguali, con effetti destinati a creare seri turbamenti in termini sociali e di ordine pubblico in tutta l’Isola anche per effetto della chiusura della centrale di Fiumesanto».

«Gli effetti dell’attuazione del decreto in Sardegna – conclude Cesare Moriconi – significherebbe la chiusura di tutte le centrali alimentate a carbone dell’Isola in una regione dove non c’è alcuna possibilità di convertire le centrali a carbone in centrali a metano.»

Al termine dell’intervento, Cesare Moriconi ha richiesto la convocazione urgente del Consiglio regionale al fine di esaminare gli effetti dell’applicazione del decreto 430/2018 sul comparto produttivo e socioeconomico della Sardegna e richiedere un tavolo tecnico istituzionale di confronto con il governo nazionale per valutare tutte le possibilità per scongiurare la chiusura degli impianti che utilizzano il carbone ai fini della produzione termoelettrica entro il 2025.

Il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau ha accolto la richiesta di Moriconi, pregandolo di trasformarla in mozione, la quale verrà presentata domani.

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«L’approvazione della legge che prevede il passaggio di 227 lavoratori dell’Aras all’interno dell’Agenzia Laore è un grande risultato. Abbiamo raggiunto una soluzione molto positiva con la quale diamo attuazione alla legge 3 del 2009 ed assicuriamo una migliore organizzazione del servizio di assistenza alle aziende zootecniche. Non è stata una partita semplice da gestire ma abbiamo raggiunto l’obiettivo auspicato.»

Lo hanno detto gli assessori degli Affari Generali e dell’Agricoltura Filippo Spanu e Pier Luigi Caria intervenuti in Consiglio regionale in occasione dell’approvazione del testo.

Gli assessori Spanu e Caria hanno ringraziato coloro «che hanno lavorato per raggiungere l’importante traguardo sulla base di una leale collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti».

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Ieri, nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, i 24 soci fondatori, hanno sottoscritto, davanti al notaio Werther Romagno, l’atto costitutivo del Centro Commerciale Naturale “Carbonia Produce”. Uno strumento fortemente voluto dall’Amministrazione comunale di Carbonia e dalle attività produttive che operano nell’intero territorio cittadino, inteso come centro, periferie e frazioni, per rilanciare e valorizzare il settore terziario locale.
Si tratta di un’associazione volontaria senza fini di lucro tra professionisti iscritti all’albo, imprenditori del commercio, del turismo, dei servizi, dell’artigianato, delle piccole e medie imprese aventi sede legale od operativa nel Comune di Carbonia.

Al nuovo Centro Commerciale Naturale “Carbonia Produce” hanno fino ad ora aderito 43 soci, compreso il comune di Carbonia, socio onorario.

L’auspicio dei promotori è che questo strumento possa giocare un ruolo importante nella promozione e riqualificazione del commercio cittadino.

Alla stipula dell’atto costitutivo, erano presenti per l’Amministrazione comunale il sindaco Paola Massidda e l’assessore delle Attività produttive Mauro Manca, principale fautore della nascita del nuovo Centro Commerciale Naturale.

 

 

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I consiglieri regionali del gruppo del Pd hanno diffuso una nota, nella quale “ribadiscono la vicinanza ai lavoratori Aias che rivendicano il diritto di percepire 11 mesi di retribuzioni arretrate’.

Confermano altresì che” non c’è alcun passo indietro sulla gestione dei servizi da parte della nuova Società consortile pubblico- privata, Sas Domos”.

La nuova società, già costituita, con lo scopo di supportare l’ATS nelle attività socio- sanitarie della riabilitazione, neuropsichiatria infantile e psichiatrica, necessita di tempi tecnici per affrontare in maniera ottimale il trasferimento dei servizi non erogati secondo convenzione.

“La proroga delle prestazioni ad AIAS (e non della convenzione), per togliere tutti gli eventuali alibi, è stata effettuata nella giornata di martedì per la durata di 3 mesi, con decorrenza dal 1° di gennaio, eventualmente prorogabile per altri 3 con lo scopo di garantire la continuità delle cure ai pazienti e alle loro famiglie e consentire la puntuale riorganizzazione dei servizi”.

“Il Partito democratico – conclude la nota – vigilerà affinché siano rispettate le tempistiche e la regolare retribuzione in favore di tutti i dipendenti, comprese le remunerazioni pregresse.”