19 July, 2024
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I trent’anni di autonomia amministrativa del comune di Stintino saranno celebrati domani, sabato 15 dicembre, durante una cerimonia, in programma nella sala consiliare alle ore 17.00, che vedrà la partecipazione dei primi cittadini che si sono succeduti alla guida del paese.

L’8 agosto del 1988 rappresenta per Stintino una data storica, quasi come la nascita dello stesso paese. In quel giorno d’estate di trent’anni fa, il borgo dei pescatori diventava Comune autonomo, smetteva la veste di circoscrizione comunale del comune di Sassari per indossare gli abiti di amministrazione comunale che, nel tempo, è diventata un punto di riferimento per il Nord Ovest Sardegna.

Nella sala consiliare sabato, al tavolo dei relatori dopo i saluti del primo cittadino Antonio Diana e della presidente del Consiglio comunale Marilena Gadau, si alterneranno Veronica Benenati che leggerà un ricordo su Gavino Benenati, primo sindaco di Stintino che mantenne la fascia tricolore dal 1989 al 1991. Quindi sarà la volta di Giovanni Greco che fu sindaco dal 1991 al 1998, di Lorenzo Diana che indossò la fascia dal 1998 al 2007. A chiudere gli interventi dei primi cittadini sarà Antonio Diana che riveste la carica da tre mandati, iniziati a giugno del 2007.

Protagonisti dell’autonomia furono anche i componenti di quel comitato che, grazie alle lotte politiche, portarono a quell’importante risultato. A portare la loro testimonianza saranno Gavino Pippia e Fortunato Benenati.

A chiusura della manifestazione, sarà inaugurata la statua che celebra appunto il trentennale.

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«La Regione ha tagliato ingiustificatamente e senza preavviso i trasferimenti dovuti al Comune di Sennori per i sussidi in favore dei cittadini che soffrono di patologie gravi, come i nefropatici, talassemici, pazienti oncologici e persone affette da disturbi psichiatrici. Tutte categorie di pazienti che sono assistiti con i fondi per le cosiddette “leggi di settore” e ai quali, a oggi, l’Amministrazione comunale non è in grado di erogare i sussidi relativi ai mesi di novembre e dicembre 2018. Questo perché il finanziamento regionale richiesto, regolarmente comunicato alla Regione secondo le modalità e la tempistica dalla stessa richieste, e quantificato in un fabbisogno di 356.776 euro, è stato inaspettatamente decurtato: i trasferimenti ottenuti ammontano a 301.249,90 euro, con una minore entrata di 55.526,10 euro.»

La denuncia arriva dal sindaco di Sennori, Nicola Sassu.

Per ottenere i 55mila euro «tagliati senza giustificazione dalla Regione», il sindaco di Sennori, Nicola Sassu, ha scritto una lettera all’assessore regionale della Sanità e Assistenza sociale, Luigi Arru, reclamando l’intero finanziamento dovuto al comune di Sennori per far fronte alle legittime richieste dei pazienti. «È assurdo e totalmente ingiustificabile che l’assessorato regionale riduca i finanziamenti destinati a persone fragili, malate e bisognose di assistenza. Provvidenze che spettano loro in base alle Leggi di settore e che quindi dovrebbero essere intoccabili – attacca il primo cittadino di Sennori -. Mi auguro che la Regione ritorni sui suoi passi, e che risolva la situazione al più presto perché stiamo parlando di assistenza sanitaria a categorie di cittadini che necessitano di quei sussidi per poter affrontare le cure mediche di cui hanno bisogno per continuare a vivere», aggiunge Nicola Sassu.

A restare senza i sussidi indispensabili per far fronte alle cure medica e all’assistenza necessaria, sarebbero 115 beneficiari residenti nel comune di Sennori. «Tali soggetti oggi si trovano in parte privati degli strumenti che consentirebbero loro di fronteggiare tutto ciò che ogni malattia cronica comporta. Mi riferisco ai nefropatici che hanno bisogno di un accompagnatore, ai talassemici e ai pazienti oncologici costretti a fare viaggi di cura continui, ai pazienti psichiatrici che hanno in corso progetti terapeutici da rispettare e per i quali, spesso, il sussidio ex Legge 20/97 costituisce l’unica fonte di reddito, che oggi rischiano di non avere mezzi sufficienti per cure adeguate – precisa il sindaco -. Questa situazione è già stata segnalata dall’Ufficio servizi sociali alla Regione il 22 ottobre scorso, ma la segnalazione è rimasta senza alcun riscontro, né chiarimenti in merito ai possibili correttivi da adottare in tempi utili».

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Martedì 18 dicembre Carbonia compirà 80 anni e festeggerà questa ricorrenza alle ore 16.00 in sala polifunzionale insieme ai cittadini e ai principali membri della rotta culturale ATRIUM (Architecture of Totalitarian Regimes of the XX Century in Europe’s Urban Memory), l’Associazione transnazionale costituita il 15 giugno del 2013 con l’obiettivo di sviluppare il settore del turismo culturale attorno al patrimonio urbano ed architettonico dei regimi totalitari del XX Secolo.

Della rotta culturale ATRIUM fanno parte, oltre a Carbonia, i Comuni di Merano (Alto Adige), Castrocaro Terme e Terra del Sole, Cesenatico, Ferrara, Forlì, Forlimpopoli, Predappio e Tresigallo (Emilia Romagna), Torviscosa (Friuli-Venezia Giulia), Labin, Lastovo-Uble, Rasa, Sofia e Tirana.

«L’adesione ad ATRIUM rappresenta un’importante opportunità per la riscoperta e valorizzazione del patrimonio paesaggistico, urbanistico, ambientale e architettonico che caratterizza la città, tale da renderla unica nel panorama delle città di fondazione europee», ha detto l’assessore dell’Urbanistica Luca Caschili.

Di seguito pubblichiamo il programma della conferenza intitolata “Architettura e paesaggio. L’interpretazione delle architetture dei regimi totalitari in relazione alla comunità contemporanea”:

Ore 16.00, apertura dei lavori con i saluti del sindaco di Carbonia, dottoressa Paola Massidda, e della dottoressa Elisa Giovannetti, assessore alla Cultura del comune di Forlì; ore 16.20 relazione della dottoressa Eleonora Berti, dal titolo “Itinerari Culturali europei”; ore 16.35, “La Rotta culturale ATRIUM”, a cura della dottoressa Claudia Castellucci, dirigente del comune di Forlì; ore 16.50 relazione della dottoressa Sabrina Sabiu, assessore della Cultura del comune di Carbonia, “Carbonia nella Rotta culturale ATRIUM”; ore 17.05 “Merano nella Rotta culturale ATRIUM”, a cura della dottoressa Rosanna Pruccoli, consulente del comune di Merano; ore 17.20 “Arborea centro di fondazione”, a cura della dottoressa Manuela Pintus, sindaco del comune di Arborea; ore 17.35 relazione dell’ing. Luca Caschili, assessore dell’Urbanistica del comune di Carbonia, “Carbonia: programma integrato di riordino urbano”.

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Fausto Beccalossi torna ad esibirsi ad Alghero, domenica 16 dicembre, alle ore 19.00, a Lo Teatrì di via Manzoni. Fausto Beccalossi è considerato uno dei massimi specialisti in campo nazionale e a livello internazionale del suo strumento: l’accordéon o fisarmonica a bottoni.
Il musicista lombardo conosce bene la Riviera del Corallo perché da più di un decennio collabora con Franca Masu. E sarà proprio la cantante algherese con la sua splendida voce la conduttrice della serata. I due artisti hanno accolto immediatamente l’invito di Ignazio Chessa, fondatore e direttore artistico del prezioso spazio Lo Teatrì, a offrire non solo un concerto ma un vero incontro col pubblico, attraverso una breve conversazione che farà conoscere meglio il musicista che poi si esibirà in una suggestiva suite per fisarmonica. Non solo, Masu e Beccalossi poi chiuderanno insieme la serata con una performance a due.
Dopo numerosi anni di fortunate collaborazioni con i nomi più prestigiosi del jazz internazionale, Fausto Beccalossi arriva alla realizzazione del suo primo lavoro discografico, scegliendo di presentarsi con un album per solo accordéon. Questa è una dimensione che offre la massima espressione della propria personalità artistica restituendo l’essenza della sua musica e della sua anima.
La stessa voce, con cui Fausto Beccalossi ama doppiare alcuni temi con fraseggi particolarmente toccanti, diviene registro melodico e armonico importante riuscendo ad esaltare momenti densi di pathos dai rimandi sonori quasi ancestrali.
Nel concerto a Lo Teatrì Fausto Beccalossi presenterà alcuni dei brani del suo lavoro discografico My time.
La suggestività del suono dell’accordéon, la presenza di Franca Masu, l’incontro con la persona che sta dietro l’artista e la magia dello spazio de Lo Teatrì, fanno di questa pièce uno spettacolo unico e imperdibile.

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Una bilancia tecnologica per pesare i bambini, misurare l’altezza e le fasi della crescita, poi tre apparecchi per l’aerosol che potranno essere utilizzati per le terapie dei bimbi con patologie respiratorie: sono le apparecchiature donate nei giorni scorsi alla Pediatria infettivi dell’Aou di Sassari. Un gesto di grande solidarietà fatto da due genitori, Roberto e Denise, per ricordare la loro piccola Chiara la cui storia ha toccato il cuore di tanti medici e infermieri della Pediatria infettivi di Sassari, e non solo.

La storia della piccola Chiara è la storia di una piccola guerriera, volata in cielo a quasi due anni, dopo aver lottato, sin dalla nascita, contro una rarissima malattia, una immunodeficienza primitiva combinata grave. La piccola, infatti, è nata senza timo, una importante ghiandola del sistema linfatico che permette la maturazione dei linfociti T, globuli bianchi che hanno un ruolo fondamentale nel sistema immunitario dell’uomo. E quello della bambina, in questo caso, risultava fortemente compromesso, con l’organismo incapace di difendersi da agenti infettivi, anche quelli che possono risultare innocui per i soggetti sani.

Nei giorni scorsi alla consegna delle apparecchiature erano presenti il direttore della Pediatria professor Roberto Antonucci, la coordinatrice del reparto di Pediatria infettivi Clara Sabino e il cappellano delle cliniche don Paolo che ha benedetto bilancia ed aerosol.

La piccola si è spenta a settembre scorso nel reparto di Pediatria infettivi, circondata dall’amore dei genitori, dall’affetto della sua famiglia e dalle cure del personale sanitario sassarese che al piccolo angelo si è legato.

Un legame, quello con il reparto di Pediatria infettivi e il personale, che la coppia ha mantenuto attivo e con questo gesto, dedicato a tutti i bambini, ha voluto rinnovare.

Un dono importante quindi quello che la giovane coppia ha voluto fare alla struttura di viale San Pietro. Un gesto che arricchisce la dotazione del reparto che ogni anno ospita centinaia di bambini con varie patologie ma, soprattutto, un segno di solidarietà verso gli altri bambini che Roberto e Denise hanno voluto fare nel ricordo di Chiara.

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Domenica 16 dicembre, alle 17.30, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – prosegue la rassegna Famiglie a Teatro, rassegna dedicata ai più piccoli e alle famiglie. In scena per il turno A, lo spettacolo “I mezzi giri” del Teatro del sottosuolo, di e con Lorenzo Gessa e Aldo Sanna. Lo spirito che ha contraddistinto e caratterizzato le precedenti rassegne rimane immutato, ossia il Teatro come luogo di aggregazione e divertimento per tutta la famiglia. La rassegna, organizzata da Akròama, è supportata da ministero Beni culturali, Regione, comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

I mezzi giri” sono un progetto sperimentale di nuovo circo. Ogni giro, ogni suo multiplo e ogni sua frazione si può ripetere all’infinito, il difficile dei numeri è gestirli e soprattutto contarli. I mezzi giri sono la metà dell’infinito, e ogni mezzo giro potrebbe essere l’ultimo. L’ultimo è il più debole, fragile, vulnerabile. L’ultimo è il martire della malasorte e la vittima della sfortuna, il più testone a tirare avanti e spingere sempre. L‘ultimo è il più generoso, autentico, vero. Spesso l’ultimo è anche il più onesto. E molto spesso l’ultimo, per puro e malinconico paradosso ,è anche il primo: il primo a cedere e a mollare, il primo a staccarsi e distaccarsi, il primo a entrare in crisi, il primo a ritirarsi e abbandonare, il primo a rifare le valigie e tornare a casa.

Spesso, è anche il più simpatico e non solo nel ciclismo.

I mezzi giri”, di e con Lorenzo Gessa e Aldo Sanna. Disegno luci Gerardo Gouveia, assistente alla creazione Edoardo Demontis, assistente audio e luci Francesco Lugas.

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Sette appuntamenti, distribuiti tra i comuni di Cagliari, Senorbì, Tratalias e Sennariolo, per arricchire la magica atmosfera delle feste con le musiche della tradizione. 

Sono i “Concerti per le feste”, la proposta che il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, in collaborazione con i comuni coinvolti, porterà in giro per la Sardegna in sette diverse serate in programma dal 15 dicembre al 12 gennaio.

Dalla classica al jazz sino alle incursioni nella musica tradizionale sarda in compagnia del Maestro di launeddas Luigi Lai, la manifestazione si pone come un momento volto alla promozione della cultura musicale, attraverso la sua diffusione nel territorio.

Si parte con una sezione intitolata “Pagine classiche e canti tradizionali”: primo appuntamento domani, sabato 15 dicembre, alle 19.00 nella Chiesa di Santa Barbara di Senorbì (Sud Sardegna). Protagonisti saranno l’Oboe ensemble (diretto da Mario Frezzato) ed il Coro di voci bianche (diretto da Enrico di Maira) del Conservatorio di Cagliari che si esibiranno per l’occasione in compagnia di Luigi Lai e delle sue launeddas, in un programma che spazierà da Bach a Mozart, per arrivare alle musiche della tradizione isolana con brani scritti dallo stesso Maestro di launeddas e altri che il chitarrista Marcello Floris ha composto di recente, sviluppando e arrangiando temi dello stesso Lai, sino a Notte de Chelu.

Lo stesso concerto sarà proposto anche a Tratalias (Sud Sardegna), dove è in programma venerdì 21 dicembre, alle 19.00, nella Chiesa di Santa Maria di Monserrato, e domenica 23 dicembre alle 18.00, a Sennariolo (Or), nella Chiesa di Sant’Andrea Apostolo.

Giovedì 20 dicembre, alle 18.00, dall’Auditorium del Conservatorio di Cagliari al via anche la sezione “Sinfonie natalizie”, della rassegna: l’Orchestra sinfonica composta dagli allievi del “Da Palestrina”, guidata da Alberto Pollesel, proporrà composizioni della tradizione natalizia come il Concerto grosso n. 8 “Fatto per la notte di Natale” di Arcangelo Corelli, il tradizionale Adeste Fidelis, passando per “Feliz navidad” di Josè Feliciano e “Let it snow” di  Y. Style. Sabato 22 dicembre il concerto sarà riproposto (alle 19) nella Chiesa di Santa Barbara di Senorbì.

“Ciaccone, toccate e passacaglie” è il concerto che la sezione interdipartimentale di Musica antica del Conservatorio proporrà la sera del 29 dicembre alle 19 ancora nella Chiesa di Santa Barbara a Senorbì: Attilio Motzo (violino barocco), Fabrizio Meloni (violoncello barocco), e Benedetta Porcedda (organo) si misureranno con brani come la Sonata n° 4 in Re maggiore da “Unarum Fidium” di Johann Schmelzer o la Sonata per violoncello di Antonio Vivaldi.

Il sipario su “Concerti per le feste” si chiude il 12 gennaio, alle 19.00, nel Teatro comunale di Senorbì con “Happy new year with jazz”, un benvenuto all’anno nuovo in compagnia dell’Orchestra jazz del Conservatorio diretta da Massimo Tore. In programma brani di autori da Sammy Nestico a Tito Puente, da George Gershwin a Poncho Sanchez. 

L’ingresso a tutti gli appuntamenti è libero e gratuito. 

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«Il settore idroelettrico in Sardegna ripiomba improvvisamente nell’incertezza più totale, mettendo in discussione importanti investimenti già pianificati da Enel e precarizzando circa 100 posti di lavoro diretti e numerosi altri dell’indotto.»

Le organizzazioni sindacali di categoria, FILCTEM CGIL – FLAEI CISL e UILTEC UIL, denunciano la grave situazione che si verrà a creare a partire dal 1° gennaio 2019 con il trasferimento all’Enas, deciso unilateralmente dalla Giunta regionale, delle dighe Enel del Taloro, del Coghinas e del Flumendosa con annessi gli impianti di produzione di energia elettrica.

«Lo scorso 9 ottobre la Giunta regionale, senza preavviso, ha emanato le delibere per appropriarsi delle dighe Enel del Taloro, del Coghinas e del Flumendosa, con annessi gli impianti di produzione di energia elettrica e trasferirle all’Enas a partire dal 1° gennaio 2019 – evidenziano i rappresentanti sindacali di categoria -. In questo modo la Regione Sardegna ha riavviato una vecchia vertenza che per anni l’ha vista contrapposta ad Enel e che sembrava però essersi appianata attraverso gli accordi fra Regione e Società Elettrica

Subito dopo l’emanazione della delibera, il 18 ottobre, FILCTEM CGIL – FLAEI CISL e UILTEC UIL hanno richiesto un incontro chiarificatore con la Regione Sardegna, ma dopo settimane di inutile attesa l’incontro non è stato ancora convocato. Viceversa, la Regione il 20 novembre 2018 ha emanato i decreti del presidente della Giunta che procedono nel percorso conflittuale intrapreso che, oltre a centinaia di posti di lavoro, rischia di mandare in fumo gli investimenti programmati dall’Enel sul territorio sardo che solo nel 2019, tra diretti ed indiretti, ammontano a circa 8 milioni di euro. Senza contare il fatto che il trasferimento degli impianti all’Enas causerebbe il mancato versamento ai Comuni di circa 4 milioni di imposte locali (IMU).

«Come organizzazioni sindacali di categoria esprimiamo il nostro dissenso rispetto a questo modo di fare della Regione Sardegna – commentano i segretari di FILCTEM CGIL – FLAEI CISL e UILTEC UIL -. Non è certo con azioni di forza come questa che si affrontano adeguatamente le prospettive di sviluppo della nostra Regione, in particolare in un settore come quello elettrico fortemente integrato e che necessita di ingenti investimenti per poter garantire a cittadini e imprese un servizio elettrico di qualità (dalla produzione di energia sino alla vendita della stessa).

Non possiamo assistere impassibili ai gravi rischi che queste azioni pongono per la nostra regione e per il settore elettrico, non solo per i lavoratori direttamente interessati ma per il già precario sistema economico regionale. Né possiamo accettare che la Regione Sardegna ignori le legittime richieste dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

Intendiamo pertanto denunciare alla pubblica opinione questa grave situazione di cui la Regione Sardegna e l’attuale maggioranza si assumerà la responsabilità per le conseguenze che rischia di avere per la nostra isola. La mobilitazione dei lavoratori direttamente interessati è ormai inevitabile per contrastare queste dannose iniziative, assunte peraltro proprio al termine della legislatura regionale: per questo il prossimo 20 dicembre – concludono i segretari di FILCTEM CGIL – FLAEI CISL e UILTEC UIL – saremo al fianco dei lavoratori in presidio a Villa Devoto per manifestare alla Regione Sardegna la nostra preoccupazione.»

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Una risposta in merito ai finanziamenti che devono poter consentire l’assegnazione delle borse di studio per gli specializzandi non medici in materie sanitarie (biologi, farmacisti, veterinari, odontoiatri, chimici, fisici sanitari) così come regolamentato al comma 10, dell’articolo 8, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 è stata chiesta da Elisabetta Caredda, responsabile del gruppo fb “Biologi e non medici sanitari specializzandi: legge per i contratti”, con una email inviata ai presidenti delle Commissioni consiliari Programmazione e Cultura, Franco Sabatini e Giampietro Comandini, al vicepresidente gruppo consiliare PD Roberto Deriu, e per conoscenza al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, gli assessori regionali per la Sanità e del Bilancio, Luigi Arru e Raffaele Paci, e i due Rettori delle Università sarde, Maria Del Zompo e Massimo Carpinelli.

Elisabetta Caredda chiede a Franco Sabatini, Roberto Deriu e Giampietro Comandini di conoscere quale iniziativa hanno intrapreso per ripristinare le borse di studio agli specializzandi non medici sanitari e se in finanziaria potremo attenderci almeno il ripristino di 750mila euro da destinare agli iscritti delle Scuole di specializzazione di entrambe le Università di Cagliari e Sassari.

«Desideriamo sensibilizzare tutte le parti politiche che costituiscono il Consiglio regionale – conclude Elisabetta Caredda -, auspicando in una condivisione del nostro comunicato ed una soluzione al disagio di specializzandi discriminati ed umiliati in un loro diritto ad andare avanti nella formazione obbligatoria per l’accesso al Sistema sanitario nazionale e regionale.»

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Domenica 16 dicembre verrà inaugurata una nuova tappa del Cammino Minerario di Santa Barbara, da Carbonia a Cortoghiana. Un percorso di circa 18 km in cui gli escursionisti potranno partecipare sotto varie forme e modalità: a piedi, in bicicletta e cavallo. Il tutto è inserito nei festeggiamenti per l’80° compleanno della città.

«Un mix di possibilità e di attrattive che fa del Cammino Minerario di Santa Barbara un volano per lo sviluppo turistico sostenibile del nostro territorio in chiave religiosa, storica e naturalistica», ha detto il sindaco Paola Massidda, che parteciperà all’iniziativa insieme agli altri primi cittadini dei comuni soci della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, realtà costituita ufficialmente nel 2016 sotto la presidenza di Giampiero Pinna.

L’appuntamento di domenica prevede il raduno e la registrazione dei partecipanti presso la Chiesa di San Ponziano a Carbonia; alle ore 9. 30 la partenza dell’escursione; alle ore 10.00, la posa del cippo alla Grande Miniera di Serbariu; alle ore 13.00-13.30: sosta per pranzo al sacco presso la Chiesa romanica di Santa Maria di Flumentepido; ore 17.00: arrivo nella Chiesa di San Giovanni Battista e Santa Barbara, a Cortoghiana.

Una bella escursione, una piccola tappa dei 400 km che costituiscono il Cammino Minerario di Santa Barbara, una realtà giovane, che in pochi anni ha fatto passi da gigante e significativi progressi anche nella segnaletica con cui sono delineati i percorsi. A breve verrà messa in opera la segnaletica definitiva, al fine di rendere sempre più sicura e confortevole l’escursione dei pellegrini.

Al fine di consentire lo svolgimento dell’iniziativa, tutelando l’incolumità dei partecipanti, è stata disposta la chiusura del traffico veicolare nella giornata di domenica 16 dicembre, dalle ore 8.30 alle ore 9.30, in piazza Roma e nelle vie confluenti; e dalle ore 9.30, al momento del passaggio del corteo, in via Roma, piazza Cocco, nella bretella di collegamento tra piazza Cocco e la Grande Miniera di Serbariu e, successivamente, nella strada che va dalla Grande Miniera di Serbariu alla strada statale 126.