24 November, 2024
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Il Consiglio comunale di Carbonia, nella seduta di ieri, ha approvato all’unanimità dei presenti, il piano di sostegno all’economia cittadina. Un traguardo importante, propedeutico al rilancio dello sviluppo economico della nostra città.

«Un piano strutturato in 5 interventi che riteniamo fondamentali per dare nuova linfa al tessuto economico-produttivo cittadino – ha detto il sindaco Paola Massidda -. Gli strumenti che mettiamo in campo vanno in particolare nella direzione di una semplificazione della vita dei cittadini nella gestione dei tributi, di una defiscalizzazione della TARI per i cittadini che sceglieranno Carbonia come comune di residenza e per le imprese che stabiliranno le propria sede legale nel nostro Comune. Un altro pacchetto di azioni mira a rilanciare il centro storico cittadino, incentivando la presenza di attività di somministrazione di alimenti e bevande, di alloggi turistici tipo B&B, ostelli e alberghi. Inoltre puntiamo sulla valorizzazione della zona Pip (Piano per gli Insediamenti Produttivi), prevedendo agevolazioni fiscali per le imprese che acquistano un lotto e costruiscono la propria attività in quell’area.»

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore delle Attività produttive Mauro Manca per «la condivisione e l’unità di intenti che ha caratterizzato la maggioranza e l’opposizione consiliare nella discussione di questo fondamentale atto e nella sua successiva approvazione. Il piano di sostegno all’economia, già inserito nel Bilancio di previsione dello scorso anno, è stato istruito e perfezionato nel corso di una serie di incontri tenuti dalla Terza Commissione Consiliare Permanente presieduta da Matteo Piras. Il piano non consiste in un intervento spot, bensì in misure strutturali di sostegno e rilancio dell’economia della nostra città, che partono da un dato di fatto: lo spopolamento che ha caratterizzato il nostro Comune che, dal 2001 ad oggi, ha perso circa 2 mila abitanti. Le azioni adottate vanno invece verso una direzione tesa a favorire un incremento demografico».

Gli strumenti adottati sono stati voluti per imprimere una forte accelerazione allo sviluppo economico cittadino, attraverso 5 linee di intervento:

1. Semplificazione tributaria con l’unificazione di IMU e TASI, accorpando in un unico tributo l’Imposta Comunale sugli Immobili (IMU) e la Tassa sui Servizi Indivisibili (TASI). Unire il pagamento dei due tributi permetterà al cittadino di semplificare, in un solo passaggio, le operazioni amministrative e burocratiche;

2. Aumento del numero dei residenti a Carbonia. Le agevolazioni saranno applicate nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2020. Si tratta della defiscalizzazione TARI pari al 100% nel primo anno, 100% della parte fissa nel secondo e terzo anno. L’applicazione sarà la seguente: i nuovi residenti che si uniscono a un nucleo familiare già esistente possono godere, solo loro stessi, del beneficio. I nuovi nuclei familiari e coloro che avranno un figlio vedranno applicato all’intero nucleo familiare la misura di sostegno;

3. Nuove imprese: per le aziende che insedieranno e trasferiranno la propria sede legale nel comune di Carbonia in una data compresa tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020 è prevista una defiscalizzazione TARI nella misura del 100% per tre anni della quota fissa; defiscalizzazione IMU nella misura del 50% per tre anni per le imprese che insedieranno la loro attività in immobili di proprietà o che utilizzeranno la locazione finanziaria;

4. Sostegno e rilancio del centro storico attraverso la presenza di attività di somministrazione di alimenti e bevande (codice ATECO 56) e di alloggi turistici tipo B&B, ostelli ed alberghi (codice ATECO 55) nel centro città: via Manno, via Fosse Ardeatine, via Nuoro sino all’altezza di piazza Rinascita; piazza Francesco Ciusa; piazza Rinascita; via delle Poste; via San Ponziano; piazza Giacomo Matteotti; via Gramsci. Le agevolazioni consistono in un contributo massimo di 2.000 euro, fino alla concorrenza di 40.000 euro stanziati sul bilancio comunale esercizio 2019, per ogni impresa assegnataria che aprirà attività nelle categorie ATECO 55 e 56; sconto del 100% sulla TARI per 2 anni per le nuove imprese con categoria 7,8, 22, 23, 24 categorie di utenze non domestiche; terzo, quarto e quinto anno sconto del 100% sulla parte fissa; azzeramento IMU per 5 anni per proprietari di immobili situati in centro che affitteranno a canone calmierato (sotto i 13 euro al mq) a soggetti che intraprendono le attività incluse nella categorie ATECO 55 e 56;

5. Azioni rivolte alle imprese che acquisiscono un lotto, costruiscono e iniziano l’attività nella zona PIP. Le agevolazioni consistono in defiscalizzazione IMU del 50% per 3 anni per tutti i nuovi immobili che verranno costruiti e che inizieranno l’attività entro il 31 dicembre 2020; sconto del 100% sulla parte fissa della TARI per i primi 3 anni e sconto del 50% sulla parte fissa della TARI nel quarto e quinto anno; sperimentazione tariffa puntuale della raccolta rifiuti.

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A Narcao domenica 16 dicembre, per il terzo anno, in piazza Giacomo Matteotti (piazza Chiesa), dalle 10.00 alle 22.00 verrà rappresentato il presepe vivente. L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale “Nicolau”, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del comune di Narcao.

Nella ricostituita cornice di un antico borgo sardo, verranno ricreate le tradizionali atmosfere legate alle festività natalizie, rinnovate attraverso la riproduzione delle attività artigianali, dei suoni, dei colori, dei profumi e dei sapori di un tempo.

Alle 16.00, in piazza, si svolgerà la suggestiva rievocazione della nascita di Gesù e dell’adorazione dei pastori e dei Magi. A seguire la “Novena” del Santo Natale.

La manifestazione verrà arricchita dalla presenza del coro Sant’Isidoro di Teulada-Sant’Anna Arresi, dal coro dei bambini della parrocchia e dai suonatori di launeddas, maestri Sebastiano Soggiu ed Alberto Piludu.

 

 

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La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma interviene sugli aumenti tariffari che, dallo scorso mese di novembre, interessano il trasporto merci da e per la Penisola ed invia una nota al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dei Trasporti, Carlo Careddu, nella quale chiede un intervento a tutela del sistema produttivo regionale.

«Vorrei sottoporre alla Vostra attenzione – scrive nella nota Daniela Forma – l’impatto negativo che gli adeguamenti tariffari decisi unilateralmente dal Gruppo Onorato Armatori sulle linee della Sardegna con decorrenza 01 Novembre 2018 stanno avendo sul nostro sistema dei trasporti e sulle aziende sarde.

Le nuove tariffe delle compagnie di navigazione Tirrenia e Moby interessano tutte le linee da e per la Penisola e risultano essere un vero e proprio salasso per tutte le aziende sarde che, particolarmente in questo periodo di consumi per le festività, vedono ulteriormente minata la loro competitività rispetto alle aziende della Penisola a causa di questi incrementi tariffari, cui va a sommarsi la modifica della riduzione tariffaria del 50% per il viaggio di rientro sulla stessa tratta che prima veniva applicata e che ora è stata ridotta al 20%.

Faccio un esempio: – aggiunge Daniela Forma – se prima di questi adeguamenti tariffari un automezzo di circa 8,5 metri lineari doveva compiere la tratta Porto Torres – Genova pagava circa 340 euro all’andata e 180 euro al rientro (con tariffa ridotta del 50%) per un totale di circa 520 euro; ora lo stesso automezzo e per la stessa tratta si ritrova a pagare euro 365 all’andata ed euro 292 al rientro (con tariffa ridotta del 20%) per un totale di euro 657.

Stiamo parlando di un incremento complessivo dei costi di trasporto marittimo del 20%.

Vi lascio quindi immaginare quanto l’aumento del costo del trasporto marittimo stia impattando sulle nostre aziende sarde che attendevano queste festività per recuperare un po’ di fatturato ed inserire nel mercato nazionale i nostri prodotti, soprattutto quelli del settore agroalimentare.

Vi chiedo pertanto di attenzionare il problema – conclude Daniela Forma – ed aprire un confronto con le compagnie di navigazione del Gruppo Onorato Armatori, per la tutela del nostro sistema produttivo regionale.»

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“NOI-INSIEME” della diaspora russofona in Sardegna ha fatto tappa a Samugheo e Lotzorai. Complessivamente nel corso del 2018 percorsi oltre 1.700 chilometri per presentare le tradizioni dei popoli dell’Est e promuovere la reciproca conoscenza con i diversi territori della Sardegna

Lo scorso 8 e 9 dicembre gli incontri itineranti “NOI-INSIEME” della diaspora russofona ma ormai sarda di adozione, promossi dall’Associazione Cittadini del Mondo Onlus, hanno toccato, grazie alla collaborazione attiva delle locali amministrazioni comunali, le cittadine di Samugheo (provincia di Oristano) e Lotzorai (provincia di Nuoro)

Una vero e proprio scambio culturale quello che ha caratterizzato gli incontri  della comunità immigrata russofona sia nel Mandrolisai che nell’Ogliastra: musica popolare, costumi tradizionali, strumenti musicali tipici e composizioni artistiche, senza dimenticare  la presentazione  delle attività dei diversi laboratori creativi e di valorizzazione della lingua madre nelle seconde generazioni e nei figli di coppie miste e ancora il laboratorio di prima consulenza digitale, tutte attività tenute con successo  nel corso dell’anno preso la Parrocchia di Sant’Eulalia a Cagliari ed animate da volontari e operatori qualificati che hanno voluto, in questo modo, stimolare momenti di incontro, conoscenza, crescita reciproca nell’ambito del Progetto“NOI-INSIEME” sostenuto dalla L.R. 46/90 assessorato regionale del Lavoro Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale che vede partecipare la multinazionale diaspora russofona in Sardegna e tanti sardi interessati a conoscere le tradizioni dell’Europa orientale.

A Samugheo l’iniziativa si è svolta nella splendida cornice del Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda (MURATS) con il sindaco Antonello Demelas a fare gli onori di casa insieme al Direttore di questa importante struttura museale Baingio Cuccu, e nel tempio dell’arte tessile della Sardegna è stata Antonella Meloni a guidare con competenza e grande professionalità la vasta delegazione di “NOI-INSIEME” alla scoperta delle collezioni di inestimabile valore che raccontano le tradizioni non solo del distretto tessile di Samugheo ma dell’intera Isola. Fra le proposte nate nell’ambito della giornata di incontro e scambio culturale anche la possibilità che il MURATS ospiti mostre temporanee dedicate ad alcuni dei paesi dell’area russofona e l’arte tessile sarda possa essere protagonista in alcune strutture museali di quell’area geografica.

A Lotzorai, nell’Aula Magna Lussu, l’incontro è stato aperto dal sindaco Antonello Rubiu, e ha visto la partecipazione di una numerosa rappresentanza dei due gruppi folcloristici cittadini, il “Gruppo Folk Sant’Elena” e l’associazione culturale “Tradizioni Popolari Gruppo Folk Lotzorai” che hanno accolto gli ospiti della diaspora russofona indossando i costumi tradizionali.

La presenza dei due gruppi ha regalato ai partecipanti al progetto “NOI-INSIEME” un vero e proprio viaggio nelle tradizioni popolari del territorio, reso ancora più coinvolgente dalla grande passione con la quale, queste importanti realtà associative, lavorano alla valorizzazione delle radici culturali del paese tramandandole di generazione in generazione. Le tradizioni popolari di Lotzorai, le eccellenze dell’enogastronomia dell’Ogliastra, la longevità dei suoi abitanti sono potenti leve di promozione territoriale che grazie alla sinergia fra i gruppi folcloristici cittadini possono essere, senza dubbio, protagoniste di importanti manifestazioni culturali, e divulgative nell’ampia area geografica russofona.

“NOI-INSIEME” , nei suoi incontri itineranti a Cagliari, Iglesias, Escolca, Sassari, Alghero, Gonnesa, Samugheo e Lotzorai, ha toccato tutte le province storiche della Sardegna, in alcune località sono nati  ruppi di aggregazione o di semplice contatto della diaspora russofona e di tutti coloro che sono appassionati della cultura slava, gli oltre 1.700 chilometri percorsi in questi mesi hanno, infine, rappresentato una occasione di reciproca conoscenza e scambio culturale.

 

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198 prodotti agroalimentari tradizionali, 8 eccellenze a marchio europeo, 3.616 imprese artigiane alimentari, 5.703 addetti e, nel solo mese di dicembre, quasi 400 milioni di euro di spesa delle famiglie.

Sono questi i numeri principali dell’immenso “giacimento” della food economy artigiana in Sardegna che, soprattutto sotto le festività di Natale, registra sostanziose crescite di produzioni e vendite.

L’analisi è dell’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna che, nel dossier “L’artigianato alimentare e le eccellenze del food made in Sardegna”, ha rielaborato i dati di Istat, UnionCamere-Infocamere e MIPAAF, su imprese e produzioni alimentari e consumi delle famiglie.

«Anche quest’anno, invitiamo i sardi e tutti gli amanti della nostra regione ad acquistare i prodotti del territorio, dalla qualità eccellente e dalla filiera cortissima, anche in una logica di promozione e rilancio del “made in Sardegna – commenta Stefano Mameli, segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – sono, infatti, i nostri terreni che, da sempre, ci danno prodotti unici e contribuiscono a fare della Sardegna terra di qualità della vita e di longevità. E’ comunque bene preferire le prelibatezze tipicamente sarde ai prodotti “in serie” delle grandi aziende – aggiunge Stefano Mameli – non solo per un discorso di qualità alimentare, ma anche per contribuire, a partire da un piccolo gesto, quale l’acquisto di un prodotto, al rilancio dell’economia della nostra isola, del suo artigianato e delle sue micro e piccole imprese, spina dorsale della regione. Quindi è un atto concreto di sostegno all’economia regionale, alle aziende e ai lavoratori del settore e dell’indotto ed è anche l’occasione per sentirsi parte di una comunità che sa coniugare qualità, modernità e tradizione.»

Le festività legate al Natale modificano notevolmente le abitudini di spesa anche dei consumatori sardi, tanto che a dicembre il valore delle vendite al dettaglio di prodotti alimentari e bevande supera del 19,8% la media mensile annua. In Sardegna il 95,4% della spesa riguarda prodotti alimentari e bevande analcoliche e il restante 4,6% le bevande alcoliche. I prodotti artigianali più acquistati sono formaggi e latticini (6,1% della spesa), salumi (4,9%), pane (4,8%) e altri prodotti di panetteria e pasticceria, che comprendono i dolci da ricorrenza (4,2%), prodotti in cui manualità e tipicità rappresentano importanti fattori di qualità.

Da sempre le famiglie sarde si affidano, per festeggiare degnamente il Natale, alla sapienza e alla cura che gli artigiani mettono nel creare i cibi della tradizione. «E’ merito di questi “artigiani del cibo” se i nostri prodotti alimentari piacciono tanto in Italia e all’estero – conclude Stefano Mameli – un patrimonio economico e di tradizione culturale che va costantemente difeso e valorizzato. Il fatto che anche l’export agroalimentare continui a segnare una crescita, segnala un riconoscimento internazionale che non può che renderci orgogliosi».

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Giampiero Farru.

Da dove viene, dunque, la ricchezza che esiste in Sardegna? Chi la produce, come viene distribuita, chi la detiene? E quanto vivere in ricchezza o in povertà incide sulla capacità di pensare e progettare il proprio futuro dei giovani che si affacciano al mondo adulto? Da queste domande si è sviluppata la ricerca “Povertà e ricchezza in Sardegna, insieme per nuovi modi di essere società”, condotta dalla Fondazione Zancan per Sardegna Solidale, che verrà presentata a Cagliari martedì 11 dicembre,a partire dalle 16.00, presso la Sala Search nel Largo Carlo Felice. La presentazione rientra nell’ambito del cartellone di LiberaIdee, una settimana di incontri, dibattiti e approfondimenti organizzati da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale con l’obiettivo di rinnovare l’impegno civile contro le mafie e la corruzione.

Dopo aver studiato per diversi anni e aver approfondito caratteristiche, volti e storie di povertà in Sardegna, Sardegna Solidale ha scelto un approccio diverso al tema delle diseguaglianze: mettere al centro dell’attenzione la ricchezza, la sua composizione, la sua distribuzione in Sardegna; parlarne e approfondirne aspetti generali e specifici con chi ne ha più conoscenza ed esperienza, per posizione sociale, economica, istituzionale. La ricerca propone dunque una riflessione articolata, che a partire dai dati ufficiali, ha coinvolto istituzioni, scuole, enti e persone, e indica alcune soluzioni che vengono dal mondo produttivo “sano”, per riattivare risorse e processi di aiuto in una dimensione generativa di dignità umana e di promozione sociale.

Nutritissima e qualificata la platea dei relatori: insieme al presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru e al direttore della Fondazione Zancan Tiziano Vecchiato, ci saranno anche don Angelo Pittau (presidente del Comitato promotore di Sardegna Solidale), Bruno Loviselli (presidente del Co.Ge. Sardegna), l’assessore regionale alla Sanità e all’Assistenza Sociale Luigi Arru, Emanuele Garzia (vicepresidente dalla Camera di Commercio di Cagliari), Giuseppe Matolo (presidente Federmanager Sardegna), Giansimone Masia (direttore generale di Confindustria Centro-Nord Sardegna), don Marco Lai (direttore della Caritas Diocesana Cagliari), Giancarlo Della Corte (dirigente scolastico dell’Istituto Buccari-Marconi di Cagliari) e Laura Caddeo (dirigente scolastico dell’Istituto Pertini di Cagliari). All’incontro, che sarà coordinato dal giornalista Vito Biolchini, parteciperanno anche i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Carrus, Gavino Carta e Maria Francesca Ticca.

La carovana di Liberaide e proporrà invece mercoledì 12 dicembre tre appuntamenti, nel segno dello sport, del cinema e dell’impegno. Si parte alle 9.00, a Cagliari, presso la palestra del Convitto Nazionale in via Vesalio con “Liberaidee: un nuovo sport”, un torneo che vedrà protagoniste selezioni del Convitto Nazionale-Liceo Sportivo, del Buccari-Marconi e del Martini.

Alle 10.00 invece a Gergei, nel bene confiscato di Su Piroi, studenti e di docenti delle scuole superiori della Sardegna si ritroveranno per raccogliere insieme le bacche del mirto, destinato poi a diventare liquore, “Il mirto della legalità”.

Dalle 19.00 invece nelle sedi di Libera di Alghero, Mogoro, Guspini, Senorbì, Tempio Pausania, appuntamento con “Libero cinema”, la proiezione di docufilm dedicati alla lotta alla mafia.

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Il viaggio letterario di Isola dei libri, il circuito regionale dell’editoria sarda, si conclude nel cuore della Sardegna, a Fonni, con “Libri in Barbagia”. Dal 14 al 16 dicembre è in in calendario un lungo weekend di iniziative dal forte sapore identitario, come richiama in modo evocativo il titolo. Sono previsti incontri con autori, presentazioni delle novità librarie, dibattiti sul bilinguismo e sulla promozione delle ricchezze archeologiche del territorio.

Di notevole interesse saranno anche le osservazioni archeoastronomiche notturne direttamente sul sito nuragico di Gremanu, i reading letterari e le proiezioni (sabato alle 20.00) del docu-film di Gavino Murgia sul canto a tenore e, per la prima volta in pubblico (domenica alle 18.00), del teaser di “Iskida dalla terra di Nurak”.

La manifestazione, alla quale partecipano ben trenta editori da tutta l’isola, è finanziata e coordinata dall’assessorato regionale della Cultura e organizzata dall’AES d’intesa con l’Amministrazione comunale di Fonni e il Ceas locale.

«La mia scelta di individuare e inserire Fonni per l’ultima tappa della manifestazione non è stata casuale – ha affermato l’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena – ma pensata e ragionata, così come è stato fortemente voluto l’investimento per il sito di Gremanu. Le nostre comunità hanno uno straordinario paesaggio culturale che deve essere valorizzato e promosso. Trovo questa una delle migliori occasioni: è un evento di promozione della lettura immerso in una cornice dalle suggestioni uniche, tra le cime più alte dell’isola. Un prezioso scenario in cui la promozione dell’Editoria libraria sarda fa da cassa di risonanza di tutte le nostre migliori tradizioni culturali.»

E proprio Fonni, il centro abitato più alto della Sardegna, si presenta come un luogo di grande valore simbolico per accogliere la mostra diffusa dell’editoria libraria sarda, una mostra nata dalla volontà di diffondere, e rendere più capillare, la presenza delle opere pubblicate in Sardegna, anche in aree periferiche.

«Fonni chiude anche idealmente un anno speso dall’AES nel promuovere intensamente un comparto che ha bisogno di recuperare la sua centralità e di superare una crisi strutturale – ha specificato la presidente AES, Simonetta Castia -. Con Libri in Barbagia porremo ancora una volta in risalto il binomio tra l’isola, nelle sue molteplici sfaccettature e peculiarità, e il suo racconto. Non è la prima volta che l’AES rivolge la sua attenzione verso aree geograficamente periferiche, che rispondono all’esigenza di una diffusione capillare del libro sardo e della sua spiccata funzione sociale.»

L’inaugurazione è prevista per venerdì 14 dicembre, alle 10.30, nella Sala conferenze del Ceas, con il saluto della prima cittadina Daniela Falconi, accompagnata dagli interventi di Raffaela Mureddu, vice-sindaco ed assessore della Pubblica istruzione, e di Simonetta Castia, presidente dell’Associazione Editori Sardi. A dare l’avvio ai lavori sarà l’intervento dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione e alla Cultura, Giuseppe Dessena.

La mattinata sarà impreziosita da un prologo sugli straordinari “Pani in Barbagia”, attraverso il quale Antonello Cuccu ed Anna Pau, in collaborazione con Ilisso. In contemporanea sarà visitabile una peculiare esposizione di pani rituali di Fonni e del territorio barbaricino.

Gli incontri con gli autori, moderati da Salvatore Taras, prenderanno il via alle 17.00, per ospitare ogni sera alla stessa ora le più interessanti novità librarie del momento. Si parlerà di romanzi, di saggistica e ricerche scientifiche e letterarie, saranno approfondite la figura del politico Giorgio Asproni e l’opera del premio Nobel Grazia Deledda.

Sempre venerdì, dopo le 20.00, Aristeo e SAT guideranno gli appassionati verso un raro appuntamento archeoastronomico sul sito di Gremanu, dal quale poter osservare la “visione nuragica” del cielo e dialogare del rapporto tra paesaggio, archeologia e stelle.

Sono previsti infine due interessanti dibattiti. Il primo, dal titolo Bilinguismo e comunità, si terrà sabato alle 11.00, per mettere a confronto diversi editori sui possibili riflessi del nuovo testo unico sulla lingua e cultura sarda. Il secondo, domenica alle 11.00, sarà dedicato invece all’“Archeologia e territorio in età prenuragica e nuragica”. Interverranno all’incontro l’assessore regionale Giuseppe Dessena, lo storico Attilio Mastino, gli archeologi Alberto Moravetti e Gianfranca Salis e l’editore Carlo Delfino.

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Il 14 dicembre, al tradizionale Gala in difesa dei Diritti Umani e dei Bambini e a sostegno del Programma Vivere Senza Psicofarmaci – durante il quale verrà consegnato anche il prestigioso premio in Pedagogia Familiare – non saranno presenti solo le personalità e le eccellenze che si sono distinte con progetti, iniziative e azioni a favore della Famiglia e dei Minori, ma ci saranno anche le voci dei bambini inascoltati, ingiustamente allontanati dalle proprie famiglie.

Attraverso una mostra; che vuole rappresentare con scritti, disegni e atti amministrativi le storie spesso assurde ed incredibili di bambini che si trovano in Casa Famiglia e chiedono con forza – ai giudici o a chiunque possa aiutarli – di tornare a casa.

Si trovano bigliettini amorevoli: “Mamma, voglio stare con te”, consegnati durante incontri protetti, di nascosto; perché, se intercettati dagli operatori, potrebbero impedire incontri successivi.

Sono in mostra copie di Atti Amministrativi comunali che impongono ad alcuni genitori di pagare fino a 7.000 euro per la retta di una Casa Famiglia in cui i Minori sono trattenuti contro ogni volontà. Genitori che non guadagnano una cifra del genere neanche con 3 mesi di lavoro.

Ci sono anche disegni, che accompagnano passi toccanti del libro “Papà portami via da qui”, edito da Armando Editore: “l’intervista che non c’è”, “caro diario”. Foto di bambini felici con i loro genitori che, oggi, non possono più abbracciarli.

«Nella festa della Pedagogia Familiare nell’Italia e nel mondo – commenta la presidente Vincenza Palmieri – non potevamo non dare un segno forte e tangibile della tragedia che, nel nostro Paese, ancora nessun Governo ha preso in carico con serietàPerché questa serata non è solo un Gala, ma è la festa del popolo dei Diritti Umani
Un momento, dunque, attraverso il quale dare anima e corpo ai bambini, alle mamme e ai papà di cui nessuno sa, che nessuno vede.

«Ciò a cui aspiro – aggiunge la prof.ssa Vincenza Palmieri – è riuscire a far arrivare questa mostra ovunque possa essere necessario un contributo alla battaglia che riguarda queste migliaia di Famiglie e Minori. Per continuare ad arricchirla con testimonianze di altri bambini e genitori: da 20 pannelli, vorremo arrivare a 200, e poi 2000, per poi alla fine arrivare a zero nuovi disegni, e che questo sia solo un ricordo. Perché le voci dei bambini che non possono parlare riescano ad essere presenti, vive e ascoltate

Tutto ciò che potrà essere utilizzato in sicurezza, nel rispetto dei relativi criteri normativi, verrà esposto, in un futuro prossimo, all’interno di altri eventi e manifestazioni. “Con l’augurio che sempre più sensibilità possano levarsi e che i Legislatori possano comprendere che non si può avere un’Italia così incivile da non volere risolvere questo dramma collettivo per sempre, mettendo mano a norme errate e punitive, da troppo tempo incancrenite che hanno solo lo scopo di foraggiare politici locali nutriti e nutrienti dai business sui bambini e sulle famiglie”. E’ importante esserci, diffondere, fare Rete, il 14 dicembre, a Roma.

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Giunge al termine, con un doppio appuntamento, la IV edizione del “Festival organistico internazionale, promosso dal Conservatorio di Cagliari, dietro la direzione artistica del maestro Angelo Castaldo.

Giovedì 13 dicembre, alle 15.00, Emilio Capalbo, docente di composizione del “Palestrina”, terrà nell’aula magna del Conservatorio un seminario su “Tecniche e strategie di trascrizione”.

Venerdì 14 dicembre la serata conclusiva si terrà nella Cattedrale alle 19,30, con un concerto d’eccezione: l’esecuzione in prima assoluta di brani scritti appositamente per il “Festival organistico” dai giovani compositori cagliaritani Michele Angius, Manuele Bruno, Alessio Gibroni e Domenico Lavena.

La preparazione del concerto ha visto impegnati in uno straordinario lavoro di squadra diverse classi del conservatorio: composizione (docente Emilio Capalbo), organo (docente Angelo Castaldo), corno (professori Mario Seoni, Efisio Lilliu), Clarinetto (professore Enrico Silvestri), con la partecipazione del coro “Laeti Cantores” di Cagliari.

I brani infatti sono stati scritti per organo affiancato da clarinetti, corni, viola e coro, in formazioni del tutto inconsuete e di rarissimo ascolto.

Un progetto unico, mai realizzato al “Palestrina”, che mira alla valorizzazione delle eccellenze didattiche dell’istituzione cagliaritana.

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Fabio Angioj s’è aggiudicato il 1° Challenge Riviera del Corallo organizzato dal Team Alghero Corse. Il secondo posto è andato al pilota sassarese Enea Carta, il terzo ad un altro algherese, Luca Tilloca. E’ stata una gara intensa, durante la quale si sono sfidati circa 70 piloti arrivati da tutta la Sardegna e da oltre Tirreno, quasi 10 ore di spettacolo puro nel circuito allestito nel Piazzale della Pace a ridosso del porto di Alghero. La formula Challenge è una tipologia di evento motoristico completamente nuovo per la Riviera del Corallo ma che a giudicare dall’importante cornice di pubblico si dimostra molto apprezzata già dalla prima edizione.

Il regolamento di gara premia la sommatoria dei due tempi migliori tra le tre manches, di tre giri ognuna, a disposizione per ogni pilota. Ed è grazie alle due ultime manches in cui non sbaglia un colpo che l’algherese Fabio Angioj su Radical Prosport vince il titolo della prima edizione del Challenge Riviera del Corallo con un tempo di 4’02″36. Medaglia d’argento ad Enea Carta, il sassarese a guida della Formula Gloria ha dimostrato da subito di trovarsi a suo agio sul circuito e realizza il miglior tempo nelle prime due possibilità ma all’ultimo viene scavalcato per soli 6 decimi. Terzo posto assoluto per Luca Tilocca anche lui su Formula Gloria con 4’02″82. Il pilota algherese realizza anche il giro più veloce in gara, unico a scendere sotto i due minuti in una terza manche davvero impeccabile. 

«Correre nella propria città è una sensazione unica, sentirsi acclamato quando si esce dalla pista un’emozione indescrivibile a parole, in più a trasformare la giornata in magia è arrivata la vittoria assoluta – commenta a caldo di Fabio Angioj – vincere il Challenge è stata una grandissima soddisfazione ma quella più grande in assoluto per me arriverà a breve, quando sulla griglia di partenza della vita si posizionerà la mia principessa, la primogenita Ambra a cui dedico il successo di oggi.»

Mentre è Tore Bellu, presidente del T.A.C. a ringraziare «tutti coloro che si sono impegnati per la riuscita di questa splendida manifestazione», orgogliosamente il primo pensiero va proprio «al Team Alghero Corse per l’impegno profuso e al direttore di gara Mauro Guazzi». Non solo, aggiunge Tore Bellu «un grazie di cuore a tutte le forze dell’ordine per il lavoro sulla sicurezza e a chi ci ha sostenuto in questa meravigliosa avventura, in particolare l’amministrazione comunale di Alghero, Fondazione Alghero, Aci Sport, Regione Sardegna, il Coni Sassari e tutti i nostri sponsor privati».

Il 1° Challenge Riviera del Corallo chiude con la migliore prestazione possibile in vista del semaforo verde per la titolazione di campionato italiano formula challenge nell’edizione 2019.