18 July, 2024
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«Nessuna sperimentazione sulla pelle dei cittadini afflitti da problemi di salute, dei loro famigliari, dei lavoratori e dei collaboratori AIAS.»

Lo afferma il segretario della CSS Giacomo Meloni in seguito alla notizia del mancato rinnovo della convenzione tra Regione e Aias e della contestuale nascita di Sas Domus, società in house che secondo l’assessore della Sanità Luigi Arru ed il direttore generale dell’ATS Fulvio Moirano dovrebbe prendere il posto di AIAS.

«Si tratta appunto di una sperimentazione per giunta basata su basi legislative precarie – aggiunge Giacomo Meloni – che potrebbe portare nel giro di pochi anni all’esternalizzazione del servizio. Inoltre la notizia secondo cui tutti i lavoratori Aias verrebbero stabilizzati suona come una mera promessa elettorale.»

Della nuova società in house sarebbe stato depositato l’atto costitutivo – scrive in una nota Giacomo Meloni -, mentre la Regione ha due debiti certificati nei confronti di AIAS. Il primo ammonta a 8,3 milioni di euro per le prestazioni già effettuate negli ultimi mesi del 2018, e il secondo – dello stesso importo – per effetto dell’ultima sentenza della Corte di Appello di Cagliari Sezione di Sassari.

Contro lo smantellamento dell’AIAS, la CSS, insieme all’Ugl, alla Fials, a Confintesa, ISA e al Comitato Spontaneo dei dipendenti invitano tutti i dipendenti e tutti i collaboratori a proseguire le azioni di lotta già intraprese con la stessa determinazione e compattezza fin qui dimostrata, partecipando alla mobilitazione con l’Assemblea Permanente che si terrà già da martedì 11 dicembre 2018, dalle ore 10.00, sotto il palazzo del Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari.

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Regione, ministero dell’Interno e Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (CNDCEC) hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per il riconoscimento dei crediti formativi ai fini dell’iscrizione e della permanenza nell’elenco regionale dei revisori dei conti degli enti locali. Nei prossimi giorni si procederà alla pubblicazione dell’Avviso pubblico per la presentazione delle istanze per l’iscrizione o la permanenza nell’elenco dei revisori dei conti degli enti locali. La procedura di conferma o di nuova iscrizione sarà gestita attraverso lo Sportello Unico regionale per i Servizi (SUS), che consente l’invio telematico delle informazioni e dei documenti che costituiscono la domanda di iscrizione o di certificazione finalizzata al mantenimento dei requisiti per la permanenza nell’elenco.

«L’utilizzo dello Sportello telematico anche per la redazione dell’elenco dei revisori dei conti degli enti locali – sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – è una nuova, grande risorsa perché semplifica diverse operazioni, taglia tempi e costi sia per i professionisti che per l’Amministrazione regionale, e soprattutto garantisce una gestione delle operazioni non solo più snella ma anche più omogenea e all’insegna della totale trasparenza.»

Potranno essere inseriti nell’elenco tutti gli iscritti, a livello regionale, nel Registro dei revisori legali di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 e gli iscritti all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. I richiedenti devono essere in possesso dei seguenti requisiti: per i Comuni di fascia 1 (fino a 15mila abitanti) almeno 2 anni di iscrizione e conseguimento nel periodo 1 gennaio – 30 novembre 2018 di almeno 10 crediti formativi; per i Comuni di fascia 2 (oltre i 15mila abitanti) almeno 3 anni di iscrizione, conseguimento nel periodo 1 gennaio – 30 novembre 2018 di almeno 10 crediti formativi e svolgimento di almeno due incarichi di revisione dei conti presso enti locali di qualsiasi dimensione demografica, per la durata di tre anni ciascuno.

Il servizio on line è stato pensato per velocizzare il relativo iter e rendere maggiormente efficiente e moderno il procedimento, in un’ottica di innovazione e orientamento dell’utente finale. Lo Sportello Unico dei Servizi rappresenta una nuova modalità di comunicazione tra la Pubblica amministrazione, i cittadini, le imprese e gli enti.

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Pazzesco alla Sardegna Arena: sotto di due goal fino all’84’, il Cagliari privo dello squalificato Nicolò Barella, Luca Castro infortunato e Leonardo Pavoletti bloccato da un leggero risentimento al flessore durante il riscaldamento, ha compiuto un’impresa incredibile, dimezzando lo svantaggio con Artur Ionita all’84’ e riagguantando la Roma all’ultimo respiro, al 95′, con il neo entrato Marco Sau, dopo essere rimasto in 9 uomini per le espulsioni di Luca Ceppitelli e Darijo Srna. La Sardegna Arena al goal di Marco Sau è esplosa di gioia. Il punto conquistato in extremis, pienamente meritato per il grande secondo tempo nel corso del quale la Roma non è praticamente esistita, è di un’importanza capitale per le condizioni in cui è maturato, in prospettiva salvezza!

La Roma nel primo tempo, con il maestrale alle spalle, ha sbloccato il risultato con Bryan Cristante al 14′. Il Cagliari ha sofferto nella prima mezz’ora, poi ha cercato di organizzare una reazione ma solo in due occasioni, con Paolo Faragò, ha impensierito la difesa giallorossa. E nel finale del tempo, al 41′, ha subito il raddoppio della Roma, con Aleksandar Kolarov.

Al rientro in campo dagli spogliatoi si è visto subito un altro Cagliari. La Roma si è ritratta a difesa del doppio vantaggio, inizialmente ha rischiato poco ma con il passare dei minuti la pressione della squadra di Rolando Maran è diventata sempre più continua e la difesa giallorossa è andata via via sempre più in sofferenza.

La Roma si è rifatta viva al 17′ con una conclusione del baby Nicolò Zaniolo, sulla quale ha compiuto una prodezza Alessio Cragno. Il Cagliari ha reclamato un rigore per un presunto fallo di mano di Aleksandar Kolarov ma l’arbitro, dopo aver consultato la VAR, ha detto di no. Sono iniziati i cambi e la Roma si è chiusa ancora più in difesa. In campo Xavier Pastore per Patrik Schick.

All’84’ è arrivato il gol che ha riaperto la partita: calcio d’angolo di Darijo Srna, tocco di Joao Pedro e sul secondo palo è arrivato puntuale Artur Ionita che ha fatto esplodere d’entusiasmo la Sardegna Arena.

All’88’ Eusebio Di Francesco ha tolto dal campo Nicolò Zaniolo, anche oggi tra i migliori, inserendo Juan Jesus. L’arbitro ha concesso 5 minuti di recupero, nel corso dei quali è accaduto di tutto.

Al 91’, su lancio di Luca Cigarini (entrato a 10′ dalla fine per Filip Bradarić) ha messo in mezzo un gran pallone, sul quale Paolo Faragò ha calciato addosso a Robin Olsen, poi fortuitamente è finito addosso al portiere, l’arbitro ha assegnato un calcio di punizione alla Roma, Luca Ceppitelli e Darijo Srna hanno ecceduto nelle proteste e sono stati espulsi. Cagliari in 9 contro 11, tutto finito? Per niente.

Il Cagliari ci ha creduto ancora, Artur Ionita ha servito in profondità un pallone di platino per Marco Sau che si è infilato come una lama nel burro della difesa romanista ed ha gelato l’incolpevole Robin Olsen! La Sardegna Arena è diventata un inferno, l’arbitro ha fischiato la fine e per il Cagliari il 2 a 2 vale come una vittoria e la classifica questa sera dice 17!

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«L’ATS ha provveduto ad attivare una gara su piattaforma Consip, conforme alle normative europee in materia, per la fornitura di 49 ambulanze e 3 automediche, attraverso un leasing operativo quinquennale che comporterà l’acquisizione di mezzi nuovi completi di attrezzature. Nell’attesa, viste le criticità, è stata attivata una gara per noleggiare per un semestre dieci mezzi per il 118 e altrettanti per i Servizi ospedalieri, la cosiddetta ‘gara ponte’, che probabilmente ha ingenerato qualche confusione.»

Lo precisa Giorgio Lenzotti, direttore generale dell’Areus a seguito delle notizie diffuse sull’acquisizione di autoambulanze per i Servizi ospedalieri e per il 118.

«Per evitare inutili fraintendimenti occorre infatti rilevare che in tutte le sedi è carente la situazione del parco ambulanze, sia di quelle assegnate al 118 per la emergenza urgenza sia di quelle in dotazione ai singoli ospedali e utilizzate per i trasferimenti programmati tra ospedali, l’effettuazione di consulenze specialistiche in altre sedi o le dimissioni presso le strutture per anziani», continua il vertice dell’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna, spiegando che i mezzi a disposizione sono vecchi e obsoleti e in alcune sedi non più utilizzabili. E aggiunge: «Per garantire la continuità del servizio si sono dovuti trovare accordi con le associazioni del volontariato per l’utilizzo del personale dipendente – medici, infermieri e autisti – sui mezzi di loro proprietà. Una situazione, quindi, eccezionale e ovviamente non percorribile nel lungo periodo».

Delle nuove ambulanze 25 sono destinate ai Servizi ospedalieri mentre le altre 24 e le 3 automediche andranno al 118. Il direttore Giorgio Lenzotti sottolinea: «Le procedure, assai complesse ma dettate da precise regole ovviamente inderogabili, sono state avviate e si prevede la conclusione e la consegna dei mezzi entro il primo quadrimestre del 2019. Nel frattempo, al fine di superare alcune situazioni critiche sia nel servizio 118 che in quelli ospedalieri, tali da non consentire l’attesa della conclusione della gara, l’ATS ha provveduto ad attivarne una seconda per il noleggio urgente per un periodo di sei mesi, di dieci mezzi per il 118 e altri dieci per i Servizi ospedalieri. Una gara che prevede anche l’obbligo per il vincitore di garantire l’assistenza h24 e di sostituire il mezzo in caso di necessità. Trattandosi di un noleggio a breve termine è evidente – conclude Giorgio Lenzotti – che non si può trattare di mezzi nuovi ma di mezzi usati e comunque revisionati e sicuri, conformi ai requisiti individuati dalla Regione in uniformità a quelli richiesti per le convenzioni con il volontariato».

Per quanto riguarda il sistema 118 le ambulanze sono state così assegnate: due alle postazioni della ASSL di Carbonia, due alle postazioni della ASSL di Nuoro, tre alle postazioni della ASSL di Cagliari, due alle postazioni della ASSL di Oristano e una alle postazioni della ASSL di Olbia. È stata data priorità a Carbonia e Nuoro, dove i mezzi sono stati consegnati questa settimana, perché sono le sedi con le maggiori criticità. La prossima settimana saranno consegnate quelle destinate alla ASSL di Cagliari e, a seguire, quelle per Oristano e Olbia.

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Il presidente e la coordinatrice del comitato scientifico del Comitato per l’inserimento dell’insularità in Costituzione, hanno scritto una lettera ai parlamentari sull’insularità. Di seguito, il testo integrale.

«La Sardinia volgarmente Sardignia, come attesta Tolomeo è circondata a oriente dal mare Tirreno, a meridione dal mare d’Africa, a occidente dal mare Sardo e a settentrione dal mare che la separa dalla Corsica.»

Così inizia la Sardinia brevis historia et descriptio, scritta nel 1549 da Sigismondo Arquer e pubblicata l’anno successivo a Basilea da Sebastian Münster nella sua Comosmographia universalis.

Grazie al grande umanista cagliaritano, arso vivo per la sua opera a Toledo nel 1571, l’isola è presente nella Comosmographia; tappa fondamentale nella storia dell’umanità perché racconta il mondo allora conosciuto con un corredo cartografico mai visto prima.

Non stupisce che la prima opera storico-geografica dell’evo moderno, insuperata narrazione della Sardegna, esordisca sottolineandone la sua collocazione al centro del Mediterraneo, le distanze interne, quelle dalla terraferma, in particolare dall’Africa, e il tempo necessario per percorrerle. In un’ipotetica bibliografia ad uso di chi si propone per essere classe dirigente della Sardegna l’opera di Sigismondo Arquer dovrebbe essere messa come prima; non solo per ricchezza di contenuti, per realismo nel definirli, per profondità e pragmatismo nel fotografare luci e ombre, ma soprattutto perché individua nelle fragili pedagogie delle sue classi dirigenti  un vero nodo gordiano.

Abbiamo voluto iniziare questa Lettera aperta ai Parlamentari sardi la citazione di Sigismondo Arquer perché fu tra i primi intellettuali sardi che ebbe coscienza delle potenzialità della propria terra ma anche dei suoi oggettivi e strutturali limiti. Lo facciamo nella convinzione che i parlamentari sardi di oggi sapranno essere più incisivi, propositivi, e risolutivi nella dialettica col governo centrale perché alla Sardegna siano conferite pari opportunità.

Il lungo percorso compiuto dal Comitato per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione e da migliaia di cittadini/e sardi/e  affinché sia inserita in Costituzione la dicitura «Lo stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e dispone le misure necessarie a garantire una effettiva parità ed un reale godimento dei diritti individuabili e inalienabili» deve subito arrivare al traguardo.

Lo chiedono oltre 110mila sardi e italiani che reclamano la necessità di rendere sempre più forte la coesione nazionale ed europea, specie in un momento così problematico.

Il diritto dei cittadini e delle cittadine delle isole ad avere pari opportunità, analoghi punti di partenza rispetto ai connazionali e a qualunque cittadino europeo, è la vera interfaccia di quell’interdipendenza tra i vari stati e all’interno di questi tra terraferma e isole che i padri fondatori dell’Europa Unita sognarono.

E’ necessario che ciò accada ora e non si perda altro tempo. Per quale ragione? E’ fattuale che la situazione socioeconomica e strutturale della Sardegna e delle Isole, mai come oggi è resa più grave dall’insularità, dalla distanza, dalla geografia e dalla topografia. Fattori la cui somma e  persistenza, e il cui cumulo recano un pesantissimo danno, un insistente freno, sono ostativi ad ogni proposta di sviluppo. Perché nonostante i trattati comunitari e internazionali i sardi, i siciliani, e tutti i cittadini delle isole minori, continuano ad avere uno svantaggio infrastrutturale e strutturale.

Per queste ragioni si chiede che il “principio di insularità” diventi un principio costituzionale, l’unico modo per colmare gli abbozzati svantaggi. L’insularità, la Specialità della Sardegna e della Sicilia sono parte dell’identità costituzionale/nazionale. Stante questa breve analisi, il Comitato promotore della Sardegna, ritiene che sia venuto il momento di affrontare e risolvere il problema in modo netto, con il Vostro contributo.

Roberto Frongia

Maria Antonietta Mongiu

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«La Regione chiude in deficit il rendiconto 2017 e, per effetto della normativa nazionale (decreto legislativo 118 del 2011 – Art. 42, comma 12), centinaia di milioni di euro all’anno per il 2019, 2020, 2021 (circa due miliardi di euro in totale), non potranno essere impegnati e trasferiti agli Enti Locali o alle Agenzie Regionali. Perché? Perché la Giunta regionale ha iscritto il disavanzo della Sanità sarda nel consuntivo 2017 e se da una parte si fregia di aver ripianato il deficit sanitario, dall’altra tace sugli effetti disastrosi che questa operazione comporta.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco ed ex vicepresidente del Consiglio regionale in avvio di legislatura.

«Molto più semplicemente: i finanziamenti in questione, ovvero tutto quanto coperto da fondi regionali (rintracciabili nell’allegato 7, nota integrativa del Bilancio di previsione: Elenco degli interventi programmati per spese di investimento finanziati col ricorso al debito e con le risorse disponibili), seppur iscritti al bilancio e visibili in Finanziaria, non potranno essere stanziati – aggiunge Ignazio Locci -. E questo produrrà effetti devastanti, capaci di deflagrare come una bomba mentre la Giunta dei professori millanta di aver prodotto una Finanziaria proiettata allo sviluppo e alla crescita della Sardegna. Ciò che emerge, invece, è l’ennesima prova fallimentare di una maggioranza che per 5 anni ha prodotto solo danni, facendo arretrare l’isola.»

«Si badi bene che tutto ciò è certificato dalla circolare del Direttore generale dei Servizi Finanziari (prot. 41719 del 26/11/2018) inviata a tutti i servizi della Regione Sardegna con la quale comunica di non prendere più impegni finanziari del bilancio pluriennale (2019/2020/2021), sancendo sostanzialmente il blocco di tutti gli investimenti finanziati con il cosiddetto margine corrente consolidato – sottolinea ancora il sindaco di Sant’Antioco –. Ma di quali investimenti si tratta? Per citare alcuni esempi: Piano Sulcis; Parco di Tepilora; progetti per l’occupazione; Manutenzioni case popolari AREA; attrezzature e dotazioni per il Corpo Forestale. Centinaia di milioni di euro che, così come intimato dal Direttore Generale dei Servizi Finanziari, non potranno essere impegnati.»

«Sarebbe opportuno che tutti i consiglieri regionali convinti che in questa Finanziaria regionale siano contenute le soluzioni ai problemi della Sardegna, iniziassero a studiare di più le carte. Questa non è, come ha detto il presidente del CAL, il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, la Finanziaria migliore della legislatura, bensì quella più pericolosa, peggiore e dannosa per l’equilibrio degli enti locali e quindi dei cittadini: tutti gli investimenti verranno sostanzialmente bloccati e, come detto, si parla di centinaia di milioni, ogni anno da qui al 2021. I danni sono incalcolabili. A questo punto – conclude Ignazio Locci – è doveroso che il presidente della Terza Commissione Franco Sabatini intervenga e risolva immediatamente questo problema dai risvolti drammatici: non possiamo certo accettare passivamente che tali fondi restino inutilizzati a causa dell’incompetenza di coloro che dovrebbero essere i “professori”.»

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«Prima dobbiamo stare bene nei luoghi in cui siamo nati e poi fare ulteriori esperienze di vita in altri luoghi del mondo. Questo progetto di cooperazione territoriale, di cui cominciano a vedere i risultati, va in questa direzione: assicurare a tutti voi nuove opportunità in Senegal.»

Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali, con delega sui flussi migratori, Filippo Spanu rivolto ai circa 250 giovani senegalesi che hanno partecipato all’assemblea pubblica che si è svolta a Pikine Est, comune di 30mila abitanti, nell’area di Dakar. Filippo Spanu è tornato in Senegal, dove nel maggio del 2017 aveva sottoscritto un altro accordo con la regione di Matam, per fare il punto sull’attuazione del progetto di cooperazione territoriale che sta offrendo appunto nuove opportunità a ragazze e ragazzi che vivono nella città alle porte della capitale.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Isskha Diop che ha sottolineato i rischi connessi ai viaggi verso l’Europa: «Costruite qui il vostro futuro e non affrontate i pericoli di percorsi che spesso hanno una conclusione tragica. Restate in Senegal per garantire un futuro a voi e al vostro Paese».

La Regione Sardegna ha il coordinamento del partenariato a cui hanno aderito i comuni di Cagliari e Oristano e che rientra in un intervento più ampio, finanziato dal ministero dell’Interno, di cui è capofila la Regione Piemonte rappresentata in questa occasione dal responsabile della cooperazione internazionale Giorgio Garelli.

40 giovani senegalesi, che hanno avuto nel corso dell’assemblea pubblica la meritata ribalta, sono coinvolti nella creazione di nove start up nei campi dell’informatica, della sartoria e dell’installazione e manutenzione degli impianti fotovoltaici.

Con una dotazione iniziale di 5 mila euro faranno crescere nel territorio del comune di Pikine Est le loro creature nate dal partenariato territoriale. L’assessore Filippo Spanu, prima dell’affollato incontro che ha avuto luogo davanti al Municipio, ha donato al sindaco Isskha Diop il “telaio” dell’artista Maria Lai.

L’assessore ha messo in evidenza che «la Sardegna e le altre istituzioni coinvolte hanno trasferito conoscenze consolidate per la crescita di una comunità che ha bisogno di esprimere le grandi potenzialità di cui dispone. La strategia che stiamo perseguendo è quella di valorizzare l’azione del sistema regionale nell’ambito della cooperazione. A Pikine stiamo lavorando, con la massima unità di intenti, insieme alla regione Piemonte e con i comuni di Cagliari e Oristano. Abbiamo trovato entusiasmo e voglia di fare, il cuore dell’Africa, pur tra mille difficoltà, continua a dare segnali di grande vitalità. Siamo impegnati a creare rapporti forti con i territori dell’Africa perché siamo convinti che la Sardegna debba essere aperta e coltivare la cultura del dialogo e del confronto con la sponda sud del Mediterraneo e con i paesi subsahariani da cui partono i flussi migratori. Inoltre, da queste relazioni nascono interessanti opportunità per le nostre imprese che possono trovare occasioni di crescita in mercati in cui c’è tanto da fare nei campi dei lavori pubblici, del turismo, dell’agroalimentare».

Le iniziative imprenditoriali avviate a Pikine sono scaturite dai corsi di formazione professionale che hanno coinvolto 200 persone e creato le basi delle nuove imprese. Inoltre, è stato realizzato, davanti alla sede del Comune, il centro informatico che, oltre a essere stato spazio destinato alla formazione, costituisce un punto di riferimento per i giovani della città che possono utilizzare gratuitamente i computer, navigare su internet, incontrarsi e discutere.  

Particolarmente significativa la testimonianza di Bassirou Sow che, dopo molti anni trascorsi in Sardegna, è rientrato in Senegal per mettere a disposizione del suo Paese le conoscenze acquisite attraverso gli studi nella facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Sassari. Ora offre il suo contributo alla realizzazione dei progetti di cooperazione che uniscono i territori del  Senegal e la Sardegna. 

Su questo aspetto Filippo Spanu ha spiegato che «è urgente lavorare sui senegalesi della diaspora per favorire il loro ritorno a casa. Riteniamo sia importante creare le condizioni in Sardegna e in Senegal per il rientro in patria di giovani che mettono in moto energie preziose per lo sviluppo del loro Paese».

Sono oltre 4 mila i senegalesi che vivono in Sardegna. I primi gruppi sono arrivati oltre 30 anni fa per dedicarsi al commercio ambulante. Alcuni di loro hanno studiato e si sono laureati come il mediatore culturale Abdou Ndiaye, che ha partecipato all’incontro che si è svolto a Pikine. Abdou Ndiaye è il primo rappresentante della comunità senegalese nell’isola a raggiungere, nel 2001, il traguardo della laurea (in scienze politiche).

Passi avanti anche nel partenariato tra la Sardegna e Matam, nel nord-est del Senegal, che riguarda gli ambiti della lotta agli incendi, il rimboschimento, lo sviluppo dei comparti agricolo e florovivaistico  La Regione ha donato a Matam 6 automezzi antincendio, già utilizzati dall’agenzia Forestas nel contrasto ai roghi nella nostra isola. «Oltre a trasferire questi mezzi – ha chiarito Filippo Spanu – facciano in modo che possano essere usati nel miglior modo possibile. Per questo abbiamo organizzato un corso di formazione rivolto a 12 persone che possono così acquisire maggiore padronanza con le tecniche di spegnimento delle fiamme in una zona del Senegal in cui l’avanzare del processo di desertificazione rappresenta una vera e propria emergenza». I tecnici dell’agenzia regionale stanno operando in stretto contatto con i referenti locali del progetto che è stato finanziato dal ministero degli Esteri attraverso l’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo. In questa fase effettuano i rilievi tecnici necessari ai fini della realizzazione delle opere di sistemazione agraria e idraulica che dovranno sostenere l’attività di circa 600 imprenditrici che operano nel territorio.

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Nona sconfitta consecutiva e nono 0 a 3 per la VBA/Olimpia Sant’Antioco, sul campo del Volley Club Orte. Come le precedenti, anche la partita odierna, purtroppo, n0n ha avuto storia per la squadra di Mario Della Pia, travolta con parziali che non hanno mai lasciato spazio a speranze: 25 a 15, 25 a 16, 25 a 20.

Bella vittoria, seppur sofferta, per il Cus Cagliari Sandalyon, sulla Pol. Roma 7 Volley, piegata al tie-break con i seguenti parziali: 25 a 21, 22 a 25, 25 a 22, 17 a 25, 16 a 14. La Pallavolo Olbia, viceversa, è stata piegata in casa dall’Armundia Virtus Roma, con il punteggio di 3 set a 1: 25 a 18, 16 a 25, 21 a 25, 26 a 28.

La quarta squadra sarda del girone F del campionato di serie B, la Pallavolo Sarroch, giocherà domani pomeriggio, alle 17.00, sul campo del Volley Roma.

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Il Carbonia cambia volto. Alla vigilia della trasferta di Seulo, hanno lasciato la squadra biancoblu Christian Cacciuto, Riccardo Milia e Claudio Cogotti, il primo per approdare al Samassi (si tratta di un ritorno), gli altri due per scelta della società. L’esperienza dell’attaccante cagliaritano con la maglia del Carbonia è durata quattro mesi, nel corso dei quali ha collezionato 3 goal in campionato (con ben tre calci di rigore sbagliati) e 4 in Coppa Italia. Da ieri è a disposizione del tecnico del Samassi, formazione che milita in Eccellenza regionale. La società mineraria non ha ancora deciso se sostituirlo con un altro attaccante o se, come appare più probabile, dare piena fiducia alla coppia formata da Giacomo Sanna e Nicola Lazzaro, supportati dall’esterno Daniele Contu, arrivato due settimane fa dal Latte Dolce, e da alcuni giovani come alternative.

La mancata conferma di Riccardo Milia verrà compensata quasi sicuramente con l’arrivo di un altro centrocampista, mentre non dovrebbero esserci movimenti in difesa, dove c’era molta concorrenza e la mancata conferma di Claudio Cogotti non porterà ad un nuovo arrivo.

Altri tre nuovi arrivi alla Monteponi. Dopo Davide Meloni (suo il goal vittoria di Carloforte, all’esordio, dopo soli 5′), Samuele Curreli, Enrico Valluzzi e Roberto (Bebo) Palmas, sono arrivati Andrea Felleca, 20 anni, 190 cm, dal Selargius; l’attaccante Manuel Piras, 20 anni, dal Castiadas; e, infine, un altro attaccante, Stefano Mura, 22 anni, dal Selargius. I nuovi arrivati dovrebbero essere disponibili già da domani, nell’incontro casalingo con l’Idolo di Arzana.

 

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In riferimento alla notizia apparsa sulla stampa circa l’attivazione di cinque corsi universitari a Carbonia, come presidente del Consorzio Universitario del Sulcis Iglesiente, voglio precisare quanto segue:
• L’iniziativa non entra in contrasto con le attività dell’AUSI che ha come punto di riferimento il territorio del Sulcis Iglesiente. Va precisato che il suo interesse va oltre questo ambito e volge lo sguardo ad un orizzonte regionale e internazionale
• Le sue attività come centro di ricerca sono indirizzate in modo specifico alle bonifiche ambientali che la vedono capofila con la RAS, l’Università degli Studi di Cagliari e l’Igea nella proposta e nella realizzazione del progetto CESA – Centro di eccellenza per la sostenibilità ambientale – già finanziato con i fondi del Piano Sulcis
• L’alta formazione universitaria con i dottorati di ricerca e i master rappresentano un qualificante ed apprezzato ambito operativo con l’Università degli Studi di Cagliari e con l’Agenzia Casa Clima di Bolzano
• E’ in corso di realizzazione un progetto di Cooperazione internazionale con la Tunisia cofinanziato dal MAE, dall’AUSI e dalla RAS che si propone di trasferire le esperienze della nostra economia sociale e solidale a favore dello sviluppo della regione di Jendouba in un rapporto di scambio culturale con la sua Università.
• Le attività programmate dall’AUSI tengono conto in larga misura delle risorse messe a disposizione dalla RAS.
E’ del tutto evidente che rispetto alla mission dell’AUSI la proposta dei cinque corsi di laurea da istituire a Carbonia assume una funzione complementare che deve essere valutata in una logica di collaborazione. L’AUSI si dichiara sin d’ora disponibile a questa collaborazione, nella prospettiva lungimirante di un vantaggio territoriale da cui, a mio giudizio, non si può prescindere se davvero si ha a cuore il bene comune.

Mauro Usai

Presidente del Consorzio Universitario del Sulcis Iglesiente