18 July, 2024
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Per il 18 dicembre, giorno in cui la città di Carbonia compirà 80 anni, gli organizzatori dell’evento “Natale Insieme” ed i pasticceri locali, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, realizzeranno una maxi torta da offrire a cittadini e turisti in piazza Roma, davanti al sagrato della Chiesa di San Ponziano.

Per realizzare questo grande regalo alla città, è richiesta la partecipazione dei pasticceri di Carbonia e frazioni, i quali potranno realizzare 1 metro quadrato di torta a testa. Le varie porzioni verranno poi assemblate – con sviluppo in orizzontale – il 18 dicembre in piazza Roma, confezionando una torta speciale, la torta dell’80° compleanno della città, un vero capolavoro di pasticceria artigianale.

I pasticceri interessati a partecipare all’iniziativa potranno contattare la segreteria del Sindaco, entro lunedì 10 dicembre, al seguente indirizzo: acorda@comune.carbonia.ca.it, oppure chiamando il numero telefonico 0781 694266.

Gli operatori dovranno presentare al Suape del comune di Carbonia il modello F40, al fine di comunicare l’esercizio dell’attività in una sede diversa dall’abituale, in questo caso piazza Roma.
Gli operatori dovranno rispettare le norme igienico-sanitarie previste dalla normativa in materia.

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Dopo il successo della prima di venerdì scorso, arrivano altre date per “La Strega di Belvì”. Il film, per la regia di Matteo Fadda, sarà proiettato ancora domani, mercoledì 5 dicembre, alle 20.00, nell’Uci Cinemas di Cagliari, in una serata evento che vedrà presenti ancora una volta i componenti del cast, il coautore ed il produttore che racconteranno la genesi del progetto e risponderanno alle domande del pubblico.

Il film sarà riproposto all’Uci Cinemas di via Santa Gilla anche giovedì 6 dicembre, sempre alle 20.00, mentre dal 13 dicembre si sposterà al Cinema Italia di Samassi. Qui “La Strega di Belvì” sarà proposto giovedì 13, sabato 15, lunedì 17 e mercoledì 19 alle 20,30 e ancora, venerdì 14, domenica 16 e martedì 18 alle 18,30.  

Ombre, misteri, figure che da sempre popolano le leggende sarde e un gruppetto di bambini alle prese con un caso da risolvere. E’ attorno a questi elementi che ruota “La Strega di Belvì”.

Prodotto dalla Ju film di Ignazio Dessì, “La Strega di Belvì” è il primo episodio di “I Misteri di Ichnos”, saga fantasy-horror attraverso cui si punta a salvaguardare la tradizione orale dei miti e delle leggende della Sardegna per mezzo di film destinati alle giovani generazioni.

Nato da un soggetto e da una sceneggiatura di Matteo Fadda e Giacomo Littera, il film ha per protagonisti quattro bambini (Emanuele Cossu, Margherita Lampis, Alberto Peis, Viola Scuderi) con il pallino dei misteri e delle leggende. Dopo essere venuti a conoscenza di una notizia di cronaca, secondo cui i neonati di Belvì sarebbero tutti stranamente affetti da anemia, decidono di vederci chiaro. Così partono per il piccolo paese della Barbagia, dove si trovano a fare i conti con alcuni personaggi delle antiche leggende raccontate dagli anziani: come la strega Sùrbile (Bonarina Andrìa) o Maschinganna (Antonello Pisanu), uno spirito burlone.

Tra una peripezia e l’altra i piccoli protagonisti avranno l’aiuto di alcuni adulti (Ginevra Lovico, Alice De Farrari e Salvo Nicontra).

Le musiche originali sono di Matteo Martis. Contribuisce alla colonna sonora anche il Coro femminile Eufonìa di Gavoi, con un suo brano.

«Il progetto nasce dall’intenzione di preservare, attraverso una chiave e linguaggi più accessibili alle nuove generazioni, una tradizione che un tempo si tramandava con la voce degli anziani – spiegano Matteo Fadda e Giacomo Littera -. Molti dei personaggi che da sempre hanno popolato il folklore e le leggende sarde stanno perdendo la loro funzione etnografica ed educativa, e se una volta venivano usati nella vita quotidiana per insegnare qualcosa ai bambini, oggi rischiano di diventare cimeli di un passato relegato a una letteratura destinata essenzialmente a un pubblico adulto, incapace ormai di apprezzarne la magia e l’incanto.»

“La strega di Belvì”, che ha una durata di un’ora circa, è realizzato con il cofinanziamento della Regione Sardegna, attraverso i contributi per la produzione di cortometraggi di interesse regionale.

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Si è svolta stamane la seduta annuale congiunta del Consiglio regionale con il Consiglio delle autonomie locali.

In apertura di seduta, il presidente Gianfranco Ganau ha ricordato che l’incontro Regione-Cal coincide con la vigilia della finanziaria e la fine della legislatura; cinque anni nei quali, ha detto, «purtroppo è mancata la volontà forte di lavorare sul decentramento interno alla Regione, assegnando un ruolo più incisivo delle autonomie locali».

Il presidente ha poi auspicato una azione comune di piena collaborazione per fronteggiare una situazione complessiva di carenza di risorse che rende difficile garantire i servizi essenziali, nonostante il grande sforzo della Regione in questo campo: Reis (introdotto per la prima volta a livello nazionale), Lavoras, investimenti sul sistema scolastico che vedono la Sardegna al primo posto in Italia, lotta alla dispersione, programmazione integrata con la partecipazione di 270 Comuni ed un volume di risorse di oltre 350 milioni, lotta alla peste suina, sicurezza “in rete” delle città con nuove dotazioni tecnologiche, lotta contro lo spopolamento con l’infrastrutturazione del territorio con la banda larga, intervento a copertura dei debiti pregressi dei Comuni. Su questi e sui grandi temi che ne rappresentano la fondamentale “cornice”, come riconoscimento della condizioni di insularità a livello nazionale ed europeo, continuità territoriale, energia, «occorre una coesione ancora più forte di tutti i soggetti istituzionali della Regione».

Subito dopo la preso la parola il presidente del Cal Andrea Soddu, secondo il quale l’incontro con la Regione è sempre «una buona occasione per fare il punto su rapporti col sistema delle autonomie, ancora di più in questa circostanza che coincide con la fine della legislatura, tradizionalmente tempo di bilanci». Soffermandosi sulle principali misure adottate dal Consiglio e dalla Giunta in quest’ultimo periodo, ha affermato Andrea Soddu, «si è trattato di strumenti hanno migliorato le relazioni del sistema istituzionale regionale con le comunità, soprattutto con Lavoras che nonostante alcuni difetti appare in grado di dare risposta ai bisogni degli ultimi, così come con il Reis giustamente percepito come intervento a disposizione dei più deboli». Il presidente del Cal ha espresso inoltre una valutazione positiva su altri provvedimenti adottati dalla Regione: lo stanziamento di 50 milioni per i debiti fuori bilancio dei Comuni, e la programmazione territoriale, che in parte ha attenuato l’abbandono delle province da parte dello Stato». Quindi, ha sintetizzato Andrea Soddu, «si può dire complessivamente che il rapporto Regione Enti locali è migliorato, però il prossimo Consiglio regionale ha davanti la sfida di dimagrire la Regione decentrando sui territori ed individuando ambiti intermedi più vicini al cittadino secondo il principio di sussidiarietà». Si tratta di una riforma, ha commentato Andrea Soddu, «che non si è potuta fare in parallelo con quella degli Enti locali anche per gli influssi del quadro istituzionale, politico e costituzionale; comunque su questa bisogna investire nel futuro». Nella parte finale della sua relazione, Andrea Soddu ha messo l’accento sulla necessità di «rivedere l’indennità sindaci ed amministratori locali per un fatto di democrazia sostanziale che oggi in Sardegna non appare sempre pienamente garantita visto che ci sono 5 Comuni sardi dove non si presentano liste perché il lavoro di sindaco non è attraente, soprattutto nei piccoli paesi». Il presidente del Cal, infine, ha rivolto un appello al Consiglio per incrementare il fondo unico degli Enti locali, un fondo, ha lamentato, «rimasto senza gli adeguamenti previsti dalla stessa legge istitutiva in base alle entrate a destinazione non vincolata».

Aprendo il ciclo degli interventi degli amministratori locali il sindaco di Sassari Nicola Sanna, tracciando un bilancio nell’arco di 5 anni, ha riferito sul lavoro tematico che ha condotto per conto del Cal sulla riforma Enti locali. Era un processo, ha ricordato, «avviato per intercettare il protagonismo Comuni come richiesto dalla società sarda, però viziato da una serie di contingenze politiche legate al referendum costituzionale del 4 dicembre ma non solo, e di quel processo comunque va salvata la volontà della Regione di varare uno schema diverso da quello nazionale, una strada sulla quale bisognerà continuare». Anche perché, ha proseguito, «bisognerà intervenire sul quadro finanziario sostanzialmente bloccato delle Province e delle Unioni dei Comuni in difficoltà per gestire servizi essenziali a causa sia della scarsità di risorse che di figure professionali». Su questo, ha rimproverato Nicola Sanna, «la Regione non ha dato una spinta sufficiente per cui, come Cal, rilanciamo i problemi delle aree omogenee e vaste su temi centrali come trasporti, rifiuti, energia, sanità, settori dove c’è spazio per le potenzialità locali liberando la strada da sovrapposizioni che ancora esistono». La riforma, ha detto infine Nicola Sanna, «deve fare uno scatto in avanti con una ampia azione di decentramento regionale interno verso Enti locali».

Il sindaco di Quartu, Stefano Delunas, si è invece concentrato sui problemi collegati a welfare, leggi di settore e sanità, «un settore con grandi limiti e forti criticità che non riesce a dare risposte in tempo reale a cittadini, a fronte di aspettative sempre crescenti». Un settore che andava radicalmente cambiato, ha aggiunto Delunas, «mentre il cammino è rimasto a metà nonostante la capacità dei Sindaci di lavorare bene in rete, in mezzo a molte difficoltà per l’aumento delle povertà, le rigidità dell’Isee che di fatto esclude quei nuovi poveri che il sistema non riesce a raggiungere,  diffondendo nei Sindaci la percezione di essere abbandonati al nostro destino anche per i vincoli del bilancio armonizzato per i servizi comunali, la progressiva trasformazione degli Enti locali in bancomat dei governi nazionali, la poca attenzione da parte della Regione, la grave decisione di abbandonare il federalismo fiscale ed il principio di sussidiarietà, lo scarso impatto di leggi regionali innovative ma nel frattempo sovrastate dalla drammatica telenovela rete ospedaliera». Nella sanità, ha ricordato Delunas, «i Sindaci sono stati bypassati anche sui punti di forza e di debolezza della riforma arrivando fino ad avvelenare questa campagna elettorale; comprendiamo cioè la necessità della riforma ma senza quella socio assistenziale i Comuni sono stati inghiottiti dai ritardi nelle leggi di settore, dai tagli al fondo unico, dagli uffici stressati dalle procedure, dal corto circuito fra Reis e Rei molto complicato per destinatari anche in vista di reddito di cittadinanza». I sindaci, ha concluso, «hanno però bisogno di più risorse nel fondo unico e soprattutto di consistenti rinforzi nel settore sociale con nuove figure professionali nel sociale e la stabilizzazione dei precari».

Il sindaco di Fonni, Daniela Falconi, dopo aver definito la seduta “utilissima” perché fa arrivare la voce dei Comuni alla Regione, ha ricordato un passaggio del presidente Ganau dell’anno scorso in cui si auspicava «un migliore equilibrio di risorse per attuare migliori politiche ascoltando le sollecitazioni dei territori». Allora, ha continuato la Falconi, «noi chiedevamo un adeguamento del fondo da destinare in prevalenza alle fasce più deboli, e questo si è fatto con il Reis e con Lavoras e si può ancora migliorare, sull’altro fronte invece riproponiamo la richiesta, ribadendo che i Sindaci devono sempre essere ottimisti anche su questa finanziaria». Il fondo è stato tagliato troppo negli ultimi anni, ha lamentato il sndaco di Fonni, «obbligando i Comuni a dismettere servizi ed attività importanti, e dimenticando che il fondo è il cuore dell’autodeterminazione dei Comuni, che si è sviluppata bene con la progettazione territoriale anche se va rafforzata e soprattutto semplificata, superando la logica delle procedure a bando che hanno sfinito i Comuni sotto pressione e con poco personale». Il problema degli uffici pubblici in periferia, ha concluso la Falconi, «va messo al primo posto in agenda, la Regione deve aprirsi ai territori con il federalismo interno e già da questa finanziaria occorre l’aumento del fondo unico, per consentire ai Comuni di parlare non solo alla pancia dei cittadini ma soprattutto alla testa ed al cuore».

Il sindaco di Buggerru, Laura Cappelli, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulle difficoltà del sistema locale derivanti dalla mancata approvazione della legge urbanistica, difficoltà che nascono non solo dai problemi di adeguamento della pianificazione al Ppr tenendo in vita le norme transitorie, ma dalla crisi generalizzata che impedisce lo sviluppo economico delle comunità. Laura Cappelli ha auspicato quindi una sempre maggiore semplificazione per ridurre i tempi, ora lunghissimi, dell’adeguamento dei Puc al Ppr, restituendo centralità ai Comuni come soggetti attuatori e pianificatori del proprio territorio. Ma il primo soggetto da riformare, ha avvertito il Sindaco di Buggerru, «è la Regione, che deve diventare in prospettiva un soggetto regista dell’urbanistica, investendo su uno sviluppo locale e sostenibile portatore di una visione attenta alle singole realtà, che vanno analizzate in modo particolare, perché la Sardegna è il grande contenitore di esigenze specifiche». Non vogliamo diventare una replica delle Baleari, ha concluso la Cappelli, «o riprodurre sotto altre forme il modello Costa Smeralda, ma semmai creare tanti modelli nuovi inseriti in un ambiente da tutelare e non consumare ma reso fruibile, così come le aree interne devono rappresentare un formidabile strumento di contrasto allo spopolamento, riqualificando l’esistente ed assicurando alle  comunità il diritto a restare sulla propria terra».

Il sindaco di Arborea, Manuela Pintus, ha preso la parola per parlare degli effetti del maltempo: «I nostri territori hanno dovuto affrontare in questi anni il maltempo e abbiamo dovuto chiudere le scuole per quattro giorni. Deve essere chiaro che il rapporto con la Regione non può essere questo, da maggio non abbiamo mai avuto risposte alle nostre domande sui danni subiti. Chiediamo anche prevenzione rispetto al rischio climatico. Non siamo più in grado di garantire la sicurezza delle persone ed è necessario intervenire a supporto dei consorzi di bonifica, che non ce la fanno più».

Per Massimo Zedda, sindaco della città metropolitana di Cagliari, «è chiaro che la seduta odierna si svolge in un clima differente perché la legislatura sta finendo. Intanto sottolineo che si devono trovare soluzioni al problema delle risorse finanziarie dei Comuni, se non vogliamo che i cittadini sardi che ne hanno diritto non ricevano i contributi della legge 162 e delle altre leggi di settore». Secondo Massimo Zedda è altrettanto grave il fatto che «in otto comuni sardi non ci siano persone disponibili ad assumere la carica di sindaco. Segnalo inoltre che il calo del Pil registrato dopo otto anni va di pari passo con la crescita del numero dei disoccupati. E il decreto dignità fa tutto tranne che rafforzare i posti di lavoro, specie quelli stagionali. Impauriti dal futuro, molti imprenditori stanno evitando di investire e di costruire. Queste cose vanno raccontate e spiegate al governo nazionale, perché in Sardegna la crisi si sente ancora di più». Per il sindaco di Cagliari «sono necessarie norme per il mondo che c’è e non per il mondo che non c’è più: perfino al legge sul personale della Regione è del 1977, ha un anno più di me e non è adeguata ai problemi di oggi» ma il suo intervento ha poi toccato anche lo status dei sindaci (“bisogna rivederlo”), la sanità sarda (“sulle patologie endemiche della Sardegna non possiamo che concentrare risorse non solo sarde”) e la vertenza delle Entrate con lo Stato.

Un ringraziamento per il lavoro svolto dal presidente del Cal è stato formulato dal sindaco di Padru, Antonio Satta, secondo cui «la Regione deve essere organo di indirizzo e di controllo ma la risorse devono essere assegnate agli enti locali, che sono più vicine alle famiglie. Per questo è fondamentale incrementare il fondo unico e snellire la peggiore burocrazia». Sulla proposta di istituzione della provincia del Nord est dico grazie all’on. Giuseppe Meloni e agli altri presentatori ma attendiamo ora con ansia il voto finale del Consiglio regionale. Poi ha aggiunto: «Il problema dei trasporti interni della Sardegna e non solo di quelli interni va affrontato e risolto. Un tempo, grazie alla volontà dell’Aga Khan, in mezzora si arrivava con l’aereo a Cagliari. Oggi siamo tornati alle tre ore, se va bene».

Per i capigruppo ha preso per primo la parola l’on. Luigi Crisponi (Riformatori), che ha detto: «Il Cal si è reso protagonista delle peggiori censure al Consiglio regionale, a cominciare dalla legge urbanistica e della sanità, ma il garbo impiegato oggi dal presidente Andrea Soddu ha impedito di cogliere tutto ciò. E allora ricordo io la voce che arriva dai piccoli comuni, non dalla grande città metropolitana di Cagliari, dove non si fanno interessi di altro genere ma solo quelli dei sardi. A oggi mi pare di poter dire che resterà nel cuore degli amici sindaci l’idea di aver svolto una fatica immane per dare lavoro e far arrivare lavoro nelle case dei propri cittadini».

Articolo 1 ha preso la parola con l’on. Daniele Cocco, che ha detto: «lavoro non ce n’è stato nemmeno nei dieci anni che hanno preceduto questo quinquennio, se è per questo. Parliamo della legge finanziaria e delle risposte che con la legge che stiamo andando a discutere saremo in grado di dare ai problemi più urgenti della Sardegna» mentre l’on. Pierfranco Zanchetta (Upc) si è detto d’accordo per implementare il «fondo unico per i Comuni, che ha subito i tagli dello Stato e non della Regione e le riforme degli enti locali a cominciare dalla costituzione della provincia del Nord est”, come sollecitato dai sindaci».

Per Fratelli d’Italia l’on. Paolo Truzzu ha detto di aver ascoltato «con preoccupazione le considerazioni dei sindaci, che con chiarezza ci hanno detto di non essere in grado di assolvere al proprio compito. E anche a noi qui è capito lo stesso, per colpa nostra: abbiamo abdicato al ruolo della politica e altri hanno fatto le scelte al posto nostro. Serve una capacità di costruire sogni e sviluppo, di realizzare un’idea di Sardegna differente: altrimenti saremo sempre schiavi della macchina burocratica».

Il presidente del Consiglio ha dato quindi la parola alla consigliera del gruppo Misto, Annamaria Busia che ha proposto un minuto di silenzio per ricordare il sindaco di Sinnai, Matteo Aledda, mancato pochi giorni fa. L’Aula ha osservato un minuto di silenzio.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola a Francesco Agus (Misto), che ha sottolineato come i sindaci abbiano fotografato bene la situazione, sia le azioni positive come Reis, Lavoras, Iscol@, sia quelle che ancora mancano. Francesco Agus ha ribadito l’importanza sostenere le spese sociali e vigilare perché “nemmeno un euro di queste spese venga tolto dal Bilancio”.

Sullo stato di attuazione delle riforme, soprattutto seguenti alla legge 56 di Riforma degli Enti locali, Agus ha detto che c’è una riflessione da fare sui bilanci. Per il Governo il fatto che i comuni sardi godano dei trasferimenti dal Fondo unico, secondo il presidente della Prima commissione, non viene visto come un aspetto positivo, ma negativo e porta i Comuni sardi ad avere meno trasferimenti statali e un’autonomia finanziaria molto più bassa rispetto alle amministrazioni locali delle altre regioni. “I Comuni sardi sono agli ultimi posti, infatti, per finanziamenti erogati dallo Stato”. E ha ribadito come i 50 milioni trasferiti alle Province abbiano il solo fine di “pagare stipendi pubblici di dipendenti non regionali”.

Riguardo alla legge Delrio, Francesco Agus ha affermato che la Sardegna è ancora in attesa di sapere da parte del Governo nazionale se sia possibile una modifica. Il presidente della Prima commissione ha sottolineato l’importanza di affrontare il tema del trattamento economico dei sindaci, visto che oggi sta diventando un compito gravoso, che comporta rischi, e che toglie tempo alla famiglia, al lavoro e quindi alle risorse economiche della famiglia stessa. Agus ha spiegato che in Prima commissione è stato predisposto un regolamento e ha auspicato che venga condiviso da tutte le componenti politiche e portato in aula dopo legge finanziaria.

Il presidente Gianfranco Ganau ha poi dato la parola a Pietro Cocco, capogruppo del Pd: i sindaci hanno evidenziato che verso le Autonomie locali c’è stata molta attenzione. Cocco ha ricordato riforme importanti come il Reddito di cittadinanza, i progetti Lavoras (124 milioni di euro), ma anche la legge di Forestas, che “non sono interventi risolutivi ma che hanno aiutato i Comuni a supportare le situazioni più critiche”.

Cocco ha poi sottolineato la continua riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato: “Da 450 milioni di euro a 50 milioni di trasferimenti agli enti locali” e si è detto d’accordo con Francesco Agus sul supporto agli enti locali e ai sindaci che decidono di candidarsi.  Cocco ha anche risposto al consigliere Luigi Crisponi, ricordando che le presenze turistiche sono passate da 10 milioni del 2012 ai 15milioni del 2017.

Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, ha sottolineato che in questi anni “si sono perse occasioni importanti e fatti molti errori”. Per Alessandra Zedda le amministrazioni locali non sono state sostenute abbastanza. Per il capogruppo di Forza Italia “serve una mobilitazione del popolo sardo, una rivoluzione culturale, economica e sociale che deve contrastare le conseguenze negative anche di questi cinque anni inoperosi”. Per Alessandra Zedda bisogna lavorare insieme agli Enti locali: “Una sfida alla ricerca della propria autonomia, alla luce della modernità”, e rivedere i rapporti istituzionali con Stato e l’Unione europea. “Dobbiamo attuare un nuovo modello di sviluppo: nuova crescita, generazione di ricchezza endogena, occupazione stabile”, puntando sulle peculiarità della Sardegna. La battaglia per l’insularità, per Alessandra Zedda, deve essere supportata da un modello di sviluppo, cercando di attrarre investimenti a favore della ricerca, dell’innovazione e con lo sviluppo delle imprese green e del turismo. 

Il presidente del Consiglio ha dato quindi la parola alla Giunta regionale, rappresentata dall’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, il quale ha sottolineato come il dibattito abbia consentito di focalizzare l’attenzione dei tanti fronti aperti. L’esponente dell’Esecutivo ha ritenuto utile sottolineare alcune questioni e “fare il punto su quella nuova consapevolezza che ci ha consentito di fare un passo in avanti” e ha parlato “di una transizione infinita, che da 10 anni, sta trasformando le amministrazioni locali” che richiede un ragionamento concreto.

Cristiano Erriu ha ricordato che il Presidente della Repubblica ha detto che il rigore non è stata una scelta ma una necessità. “Noi lo abbiamo affrontato in questi 5 anni – ha detto – ponendo dei punti fermi come l’adeguatezza finanziaria fortemente in crisi rispetto 5 anni fa” e confermando i 600 milioni del Fondo unico.

Sui rapporti tra Comuni e Stato ha ricordato che dieci anni fa lo Stato trasferiva 450 milioni di euro e oggi poco più di 50. Calo che la Regione ha compensato assicurando le risorse a Comuni e Province.

Cristiano Erriu ha poi sottolineato l’importanza dei Comuni nel rapporto tra politica e cittadini, una credibilità che argina l’antipolitica. Secondo Cristiano Erriu bisogna proseguire sulla strada tracciata in questi anni che ha portato a un rapporto costante tra Regione e amministrazioni locali. L’assessore ha poi elencato una serie di buone prassi messe in campo, come il Reis, Lavoras, Iscol@, investimenti infrastrutturali come la fibra ottica e la videosorveglianza, ma anche la lotta alla peste suina (“Ue si è detta disponibile a sbloccare esportazioni in alcune aree dove la mancanza di presenza della malattia sia certificata”), azioni di protezione civile e trasferimento dei beni patrimoniali dalla Regione ai Comuni. Ha confermato, poi, che permangono alcune criticità come sulle leggi di settore e sulla semplificazione. Per  Cristiano Erriu “abbiamo fatto dei passi in avanti diritti dei cittadini e di cittadinanza. Non riconoscerlo sarebbe sbagliato e ingeneroso” e ha auspicato che la prossima Giunta sappia valorizzare le buone prassi, senza azzerare per forza tutto quello che è stato fatto. Il presidente ha chiuso la seduta. Il Consiglio si riunirà questo pomeriggio alle 16 per l’esame della Legge Finanziaria.

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Due atleti della Yama Arashi DOJO Club di Carbonia, Federico Pusceddu ed Alessandro Pirellas, accompagnati dal tecnico maestro Amos Muscheri Amos, hanno partecipato al 34° Campionato nazionale di Judo, svoltosi a Follonica. Federico Pusceddu si è laureato campione nazionale nella categoria Senior +100 kg, superando in una finale al cardiopalmo il laziale Sacripanti, plurimedagliato di categoria, con un ippon (punteggio equivalente al ko della boxe) nel goldscore tempo extra, in quanto il tempo regolamentare era terminato in parità. A Federico Pusceddu oltre al titolo ed alla medaglia, è stata assegnata la cintura nera 1° dan agonista, riservata a chi vince il titolo nazionale partecipandovi con il grado di cintura marrone. Per Alessandro Pirellas la strada è stata tutta in salita nella categoria 73 kg under 23, una tra le più difficili. L’atleta sardo ha finito la sua corsa al podio nella finale 3° – 4° posto, dopo aver eseguito una tecnica da manuale, è stato penalizzato da una discutibile decisione arbitrale. Un risultato che conclude in maniera soddisfacente l’anno della scuola di Carbonia.

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Sarà un Natale speciale per la città di Carbonia che festeggerà la ricorrenza religiosa insieme alle celebrazioni per il compimento del suo 80° compleanno. “Natale Insieme” avrà luogo dal 15 al 24 Dicembre nel centro cittadino, segnatamente in piazza Roma e via Manno. L’evento verrà realizzato grazie all’unità di intenti, al dialogo e alla collaborazione di numerosi operatori cittadini: Consorzio Fieristico Sulcitano, Centro Commerciale Naturale Carbonia Produce, Centro Commerciale Naturale Il Centro Rinasce, Associazione Le Simpatiche Canaglie, Ristorante Tanit e altri ristoratori che aderiranno, Radio Carbonia International, Associazione Group Vanguard, Associazione Culturale Origine, Fabbrica del Cinema e la Pro Loco di Carbonia.

L’iniziativa è organizzata con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.

«Siamo felici di sostenere una manifestazione come Natale Insieme, che vede una rinnovata unione delle forze di tante associazioni cittadine e degli operatori commerciali per un obiettivo comune: lavorare con spirito di squadra per realizzare tanti eventi per tutti i gusti, capaci di coniugarsi perfettamente con la ricorrenza dell’80° compleanno della città», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Come ha precisato l’assessore alle Attività produttive Mauro Manca, «è prevista un’ampia gamma di attività che animeranno il periodo natalizio, mettendo in rete numerosi operatori che costituiscono il tessuto economico-produttivo e sociale della nostra città».

Di seguito, pubblichiamo una sintesi dell’offerta di spettacoli del cartellone “Natale Insieme”:

• Ubicazione in piazza Roma di 20 casette di legno, destinate a espositori e dotate di illuminazione e addobbi natalizi; 

• Installazione al centro di piazza Roma di un albero di Natale illuminato;

• Presenza di stand, hobbisti ed espositori in via Manno; 

• Organizzazione di 5 serate dedicate allo show cooking, valorizzando i piatti tipici delle zone di provenienza dei primi minatori giunti in città; 

• Coinvolgimento dei ristoratori della città per l’organizzazione e la proposta di menù dedicati; coinvolgimento dei pasticceri locali per la preparazione di una maxi torta di compleanno per il 18 Dicembre; 

• Animazione quotidiana pomeridiana nel centro cittadino con mascotte e artisti di strada; 

• Raccolta di regali per i bambini sulla scalinata della Chiesa di San Ponziano;

• Organizzazione del Presepe Vivente e slitta di Babbo Natale per trasporto dei bambini; 

• Organizzazione dell’iniziativa di solidarietà dei Babbi Natale in moto; giochi gonfiabili e giostre per bambini; 

• Caccia al tesoro a cura dei commercianti nella parte alta di via Gramsci; balli a cura del Gruppo Folk Santa Giuliana di Serbariu;

• Rassegna di diapositive sulla storia di Carbonia, proiettate su una parete di un edificio del centro, a cura della Fabbrica del Cinema di Carbonia; 

• Concerto di Natale in Chiesa a cura dell’artista sarda Maria Giovanna Cherchi; mostra giocattoli di ieri e raccolta solidale di giocattoli di oggi; 

• Parate di Babbo Natale.

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Un giallo culturale a lieto fine, un prezioso ritrovamento, un film inedito dalle firme illustri. “Autonomia trentanni” è il primo restauro digitale della Cineteca Sarda, un lavoro diretto da Guido Costa nel 1978 e scritto con Silvano Reina, Manlio Brigaglia ed un giovanissimo Sergio Atzeni. Pensato per celebrare i trent’anni dell’autonomia regionale, il film non è mai uscito nelle sale e verrà presentato per la prima volta al pubblico mercoledì prossimo, 5 dicembre, durante il convegno “Sardegna: sguardi e passaggi dell’autonomia speciale”, in programma a partire dalle 10.00, al Cineteatro Nanni Loy dell’Ersu in via Trentino a Cagliari. 

Il film – “Autonomia trentanni” riunisce filmati d’archivio e interviste ai rappresentanti delle istituzioni e del mondo politico e sindacale degli anni Settanta, tra i quali Pietrino Soddu, Andrea Raggio, Efisio Corrias, Sebastiano Dessanay, Giannetto Lai e Villio Atzori. Il documentario, ritrovato nel maggio del 2018, appartiene al Fondo nominale Guido Costa, che aveva realizzato il film con la collaborazione, per quanto riguarda il testo di commento, di Manlio Brigaglia, Sergio Atzeni e Silvano Reina. 

Il restauro in 4K – La pellicola, un positivo 35mm fortemente virato in rosso e affetto da sindrome acetica, è stata depositata dagli eredi di Guido Costa presso la Cineteca Sarda, la quale si è occupata nei suoi laboratori di ogni singola fase del restauro, curato da Luca Portas e Cristina Secci. Dopo una prima ispezione del supporto, si è passati al suo recupero fisico tramite lavatura a secco, resa possibile da un particolare macchinario sviluppato in collaborazione con la C.I.R. di Roma, e alla sua scansione in 4K. Successivamente la color correction ha permesso di recuperare il colore ormai completamente degradato e ha poi consentito il restauro digitale finale, tramite l’utilizzo del software di ultima generazione e leader nel settore, il Diamant-Film Restoration.  In quest’ultima fase sono state completamente rimosse macchie, polvere e graffiature presenti nella pellicola, rispettando l’aspetto fisiologico del film, composto non solo da interviste contemporanee alla realizzazione del film, ma anche da immagini di archivio in bianco e nero. Il lavoro ha impegnato la Cineteca Sarda per quasi un anno, consentendo il recupero totale del film, unica copia ormai esistente e di cui, fino a oggi, non si aveva alcuna notizia. 

Il convegno – “Sardegna: sguardi e passaggi dell’autonomia speciale” si inserisce nell’ambito del dibattito che si è sviluppato nella ricorrenza del 70° anniversario dell’entrata in vigore dell’autonomia. Mercoledì 5 dicembre, a partire dalle 10.00, al Cine-Teatro Nanni Loy dell’Ersu, in via Trentino, a Cagliari, interverranno il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’assessore regionale della Cultura Giuseppe Dessena, il presidente della Società Umanitaria Alberto Jannuzzelli.

Al seguito della proiezione del film, introdotta dal direttore della Cineteca Sarda Antonello Zanda, gli interventi di Pietrino Soddu, presidente della Regione nel trentennale dell’autonomia, del sociologo Salvatore Cubeddu, e degli storici Luca Lecis e Gianluca Scroccu. In chiusura, un ricordo di Guido Costa sarà tracciato dal figlio Davide e da Luciano Uras.

Per l’occasione sarà inoltre allestita una mostra fotografica con scatti dell’archivio della presidenza della Giunta regionale.

 

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Sono più di 200mila i posti in vendita sulle rotte aeree in continuità territoriale nel periodo delle vacanze di Natale da dicembre all’8 gennaio prossimo. Stamane l’assessore dei trasporti Carlo Careddu ha convocato un comitato di monitoraggio paritetico urgente tra Regione, Enac e compagnie, dove sono stati comunicati ulteriori incrementi, oltre quelli già garantiti sino ad oggi. Complessivamente, nei giorni di massimo innalzamento di una domanda «che sembra non avere mai fine – sottolinea Carlo Careddu – sono al momento commercializzati 211mila posti a fronte dei 148.530 previsti dal decreto di istituzione degli oneri di servizio. L’aumento sfiora dunque il 43%. Come di consueto non sono esclusi ulteriori upgrade o aggiunte di voli». 

Alitalia. Dal 20 dicembre all’8 gennaio prossimo sulla rotta Cagliari-Linate-Cagliari si arriva a un incremento del 62% passando da 22.584 poltrone previste a 36.506; su Alghero-Linate-Alghero si passa da 5600 posti a 10.248, con un aumento di capienza dell’83%. Il totale dei biglietti in vendita sui voli Alitalia da e per Milano nel periodo di Natale è di 46.754, contro i 28.184 minimi e con un +66%. Sul collegamento Cagliari-Fiumicino-Cagliari la disponibilità sale a 52.310 posti sui 40.352 da decreto e con un +30%. Il totale di incrementi Alitalia arriva al +58,2%.

Air Italy. Dal 1 dicembre all’8 gennaio sulla Olbia-Linate-Olbia sono in vendita 30.180 posti, il 71% in più dei 17.616 previsti dal decreto. Sulla Olbia-Fiumicino-Olbia le poltrone disponibili sono 37.958, il 49% in più dei 25.442 minimi. Il totale degli incrementi Ait Italy è del +58,2%.       

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Niente più confusione negli scaffali dei panifici: d’ora in poi il pane fresco dovrà essere rigorosamente distinto da quello conservato e dovrà essere esposto in scomparti diversi ed appositamente riservati. Dal prossimo 19 dicembre entrerà infatti in vigore il decreto n. 131/2018 emanato dal ministero dello Sviluppo economico che disciplina la denominazione di «panificio», di «pane fresco» e dell’adozione della dicitura «pane conservato». Una norma, emanata di concerto con il ministero delle Politiche agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo ed il ministero della Salute e del Turismo ed il ministro della Salute, che finalmente da valore al sacrificio di migliaia di artigiani che lavorano ogni notte e ogni weekend per garantire il pane fresco sulle nostre tavole.

La norma – che disciplina la materia dopo oltre un decennio di trattative e incontri con Bruxelles – è rivolta specificamente ai panifici, cioè a quelle «imprese che dispongono di impianti di produzione di pane e eventualmente altri prodotti da forno e assimilati o affini e svolgono l’intero ciclo di produzione dalla lavorazione delle materie prime, alla cottura finale»

Il decreto denomina «fresco» il pane preparato secondo un processo di produzione continuo, privo di interruzioni finalizzate al congelamento o surgelazione, ad eccezione del rallentamento del processo di lievitazione, privo di additivi conservanti e di altri trattamenti aventi effetto conservante. In particolare, viene ritenuto “continuo” il processo di produzione per il quale non intercorra un intervallo di tempo superiore alle 72 ore dall’inizio della lavorazione fino al momento della messa in vendita del prodotto. Viceversa il pane non preimballato ai sensi del regolamento (UE) n. 1169/2011 – per il quale viene utilizzato durante la preparazione o nell’arco del processo produttivo un metodo di conservazione ulteriore rispetto ai metodi sottoposti agli obblighi informativi previsti dalla normativa nazionale e dell’Unione europea – deve essere messo in vendita con una dicitura aggiuntiva che ne evidenzi il metodo di conservazione utilizzato, nonché le eventuali modalità di conservazione e di consumo.

In base alla nuova normativa le due tipologie di pane devono trovare scomparti diversi ed appositamente riservati.

«Finalmente un decreto disciplina a livello nazionale questa materia – commenta Alessia Demurtas, titolare di uno storico panificio di Villagrande Strisaili fondato sessant’anni fa dal padre Alfredo -. E’ un bene che il pane fresco venga finalmente distinto da quello precotto e congelato: questo decreto valorizza il lavoro degli artigiani che fanno una vita particolarmente dura lavorando ogni notte compresi i fine settimana per produrre il pane fresco

Eppure, secondo la Demurtas, che rappresenta la Cna Alimentare nel Tavolo del pane istituito con la legge 4 del 2016, il decreto – per quanto molto atteso – non è sufficiente. «E’ necessaria una norma un più ampia che combatta l’abusivismo, una piaga sociale che oltre a comprensibili problemi di ordine igienico-sanitario per i consumatori genera delle grandi storture anche dal punto di vista fiscale ed economico.»

«Tale norma generale – precisa comunque la responsabile CNA Alimentare Sardegna Maria Antonietta Dessì – è attualmente già in discussione al Senato e dovrebbe in futuro disciplinare con maggiore precisione tutto il settore della panificazione -. Speriamo che in futuro il decreto 131 venga completamente assorbito da quella norma e che non si creino degli equivoci dal punto di vista normativo che possano disorientare i produttori – conclude Maria Antonietta Dessì -. In ogni caso accogliamo di buon grado questo decreto che vede la luce dopo dodici anni di travaglio e disciplina finalmente uno dei prodotti che fa parte della dieta mediterranea e che, nonostante i consumi siano calati molto negli ultimi anni, è ancora il fulcro delle nostre tavole

 

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Sono stati presentati stamane i cinque corsi di laurea triennale dell’Università di Cagliari istituiti nella sede dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, in via Fertilia, a Carbonia. I corsi sono già attivi da novembre nelle sedi del capoluogo sardo. L’iniziativa, possibile grazie all’interessamento e al finanziamento della Regione, in particolare dell’assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, è stata presentata questa mattina dal Rettore Maria Del Zompo, dall’assessore Giuseppe Dessena, dal Direttore generale di UniCa, Aldo Urru, dal commissario della provincia del Sud Sardegna, Mario Mossa. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato anche i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto, la dirigente della Direzione Didattica Pina Locci e il coordinatore della Divisione Reti della DIRSI, Roberto Porcu.

Più nel dettaglio, gli studenti del territorio avranno la possibilità di frequentare on line, a partire dal secondo semestre dell’anno accademico 2018/19, i corsi di laurea triennale in Scienze della Comunicazione (totalmente in e-learning), e 4 corsi in modalità “Blended Learning” (in cui cioè l’apprendimento avviene in modalità mista con lezioni frontali e e-learning): in Amministrazione e Organizzazione, in Beni Culturali e Spettacolo, in Economia e Gestione Aziendale ed in Ingegneria elettronica, elettrica e informatica.

«È l’inizio di un percorso – ha detto il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo – Diamo agli studenti del Sulcis – giovani, ma anche adulti che vogliono crescere – la possibilità di seguire corsi di laurea importanti, a e apriamo allo stesso tempo un vero e proprio presidio nel territorio che farà orientamento tutto l’anno offrendo servizi qualificati. La cultura è l’unico strumento per crescere e cambiare stato anche dal punto di vista economico, il Sulcis ci sta molto a cuore: è una realtà che ora sta soffrendo, e avvicinarci con una nostra sede è il minimo che potessimo fare. È un luogo è uno spazio in cui anche chi ha difficoltà a studiare potrà essere aiutato. Sarà un piccolo grande avamposto: vogliamo continuare a crescere con l’integrazione con il territorio.»

La Direzione per le Reti e i Servizi Informatici dell’Università di Cagliari sfrutterà il potenziale della rete telematica regionale per creare una naturale espansione della rete d’Ateneo fino alla sede di via Fertilia 40 per erogare i servizi di formazione a distanza per gli studenti interessati di quella zona, che potranno allo stesso tempo utilizzare i servizi di wifi, la telefonia su IP e i servizi di e-learning, oltre i normali servizi normalmente erogati agli studenti dell’Università di Cagliari.

«È un impegno importante con il Sulcis – ha aggiunto il direttore generale dell’Ateneo, Aldo Urru – Con un significativo investimento, stiamo attrezzando la sede e assumeremo anche nel territorio alcune figure professionali che occorrono. Vogliamo garantire un servizio agli studenti del territorio nel migliore dei modi.»

Nel dettaglio, sono in fase di realizzazione 50 postazioni a disposizione degli studenti, ognuna dotata di pc, 5 aule dotate di LIM e di sistemi di videoconferenza, 8 postazioni tra segreteria, biblioteca e tutor, persone che daranno il necessario supporto agli iscritti durante le lezioni.

La sede dell’ex Provincia accoglierà gli studenti del primo anno dei corsi sopra citati, con prospettive di ulteriore accrescimento e aumento dei corsi erogati; inoltre, la stessa sede sarà il punto di erogazione dell’orientamento universitario nel Sulcis.

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Thun, azienda italiana fondata a Bolzano nel 1950 dalla contessa Lene Thun, è specializzata nella creazione di oggetti da collezione unici che comprendono anche articoli per la casa, idee regalo, accessori donna e bimbo. Le persone che fanno parte di Thun rappresentano l’anima dell’azienda, per questo la loro formazione costante e continuativa costituisce la chiave del successo della società. La figura maggiormente ricercata da Thun è l’addetto alla vendita, che deve occuparsi di tutte le attività operative all’interno dei punti vendita, dell’accoglienza dei clienti e contribuire a rendere più piacevole l’esperienza di acquisto. Le altre figure ricercate riguardano … 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_thun_dic_2018.html .